lunedì 29 gennaio 2018

Mantova: una gita sui laghi


Sin dai tempi antichi Mantova è stata circondata dall'acqua.
La città sorgeva su una specie di isola fluviale.

Mantova vista dall'acqua
Nell'età del Bronzo il fiume Mincio, che esce dal Lago di Garda e sbocca nel Po, aveva formato a metà del suo corso, a meridione di Mantova, un lago naturale.

Mantova, che vanta origini molto antiche (V secolo a.C.), era soggetta alle piene del fiume, come anche a periodi di secca, e molte terre che la circondavano erano paludose.
Per questo nel 1190 il libero Comune incaricò l'ingegnere Alberto Pitentino di regolare il corso del Mincio per ovviare ai disagi provocati dal fiume.
Il sistema idraulico realizzato da Pitentino prevedeva di mantenere intorno alla città la fascia d'acqua che si formava naturalmente nei periodi di piena del fiume e di bonificare le paludi.

Per far questo Pitentino costruì un ponte-diga, un argine in terra e mattoni (detto poi Ponte dei Mulini), che tratteneva le acque del fiume e innalzava il livello di 3m di quello che venne chiamato Lago Superiore.
 
lapide commemorativa della costruzione del Ponte dei Mulini (1190 - Museo della Città di Palazzo S.Sebastiano)
Uno scaricatore, costituito da aperture nell'argine, permetteva all'acqua di defluire nel Lago di Mezzo e nel Lago Inferiore (allora ancora non divisi), posti ad un livello inferiore.

Il dislivello tra i laghi fu sfruttato poi per alimentare 12 mulini costruiti nel 1229, che furono chiamati con i nomi degli Apostoli.
Per questo sul Ponte dei Mulini erano poste le dodici statue degli Apostoli e quella del Redentore.

statue del Redentore e degli Apostoli che erano poste sul Ponte dei Mulini (Museo della Città di Palazzo S.Sebastiano)
Il Ponte dei Mulini fu distrutto da un bombardamento aereo americano nel 1944 e venne poi ricostruito in forma di terrapieno.

Ponte dei Mulini
Mantova venne così circondata da quattro laghi: il Lago Superiore, il Lago di Mezzo, il Lago Inferiore e il Lago Paiolo.
La città, che in questo modo aveva acquisito anche un sistema difensivo, era collegata alla terra ferma da ponti: il Ponte S.Giorgio e il Ponte dei Mulini sono oggi, se pur modificati, ancora esistenti.


Il Ponte S.Giorgio divise il Lago di Mezzo dal Lago Inferiore.
Dapprima costruito in legno, fu poi edificato in muratura nel XIV secolo da Ludovico Gonzaga.
Nel XVII secolo il ponte era coperto e fornito di un ponte levatoio.
Le sue arcate furono interrate nel '900 e fu contemporaneamente eliminato il ponte levatoio.
Durante la seconda guerra mondiale fu fatto saltare dai tedeschi.
Oggi la strada carrabile, che corre al di sopra del terrapieno, offre il primo sguardo sull'architettura della città a chi si avvicina a Mantova.

Ponte S.Giorgio
Il Lago Paiolo, il cui nome deriva dalla parola latino medievale "parium", ovvero bassura paludosa, dopo una piena eccezionale del fiume avvenuta nel XVII secolo, fu prosciugato dagli Austriaci per rendere l'ambiente più salubre.
La bonifica fu poi completata nel 1905 e ora al suo posto si trova un quartiere della città.
Così l'area su cui sorge Mantova da isola divenne una penisola.
Pitentino realizzò anche una chiusa per regolarizzare le piene del Po (Chiusa di Governolo), e per collegare il Lago Inferiore con il Lago Superiore, fece costruire un canale chiamato Rio.

Questo canale fungeva, oltre che da "fossa", anche per lavare i panni e per trasportare le merci.

Nel 1536 Giulio Romano sfruttò un ponte sul Rio per erigervi sui due parapetti un doppio porticato in bugnato rustico ed archi a tutto sesto: erano le cosiddette Pescherie (mercato del pesce).
Sull'altro lato si trovavano le Beccherie (il macello pubblico), demolite nel 1877.
Il porticato posto al livello dell'acqua serviva per l'attracco delle barche e da riparo e stoccaggio delle merci (è stato ricostruito nel 1882).

porticato (moderno) delle Pescherie
ponte sul Rio con le antiche Pescherie (destra ) e il porticato/passeggiata coperta ricostruito nel XIX (sinistra)
Pescherie
porticato delle antiche Beccherie a livello dell'acqua
Oggi il Rio è stato per la maggior parte interrato, ma se ne possono ancora vedere alcuni tratti.

il Rio visto da Via Trieste
il Rio visto dal Ponte dei Massari con la riva delle bugandere (lavandaie)
il Rio vicino al Teatro Sociale
il Rio by night

I laghi di Mantova offrono la possibilità di vedere la città da un'altra angolazione, il profilo delle sue architetture che si specchiano sull'acqua, e di scoprire la natura ancora incontaminata delle rive del Mincio, popolate da una ricca varietà di flora e di fauna, che formano un parco periurbano.

Mantova vista dall'acqua
cupola della Basilica di Sant'Andrea
Appartamento Grande di Castello e Castello di S.Giorgio
campanile della Chiesa Palatina di S.Barbara e Loggia di Eleonora (viste dal Lago di Inferiore)
Palazzo Ducale
L'approdo delle motonavi, che si occupano di trasportare i turisti sui laghi, è posto nel Lago di Mezzo, di fronte al Castello di S.Giorgio e al ponte che prende il suo nome.

approdo motonavi con sfondo del Castello di S.Giorgio
approdo motonavi
Il tour al quale abbiamo partecipato prevedeva la navigazione sul Lago di Mezzo, poi passato il Ponte S.Giorgio che lo divide dal Lago Inferiore, abbiamo navigato fino alla diga Chasseloup-Massetti, che divide il Lago Inferiore dalla Vallazza e dal basso corso del fiume.
Dal Lago di Mezzo, il più piccolo lago dei tre, ma il più profondo, si può notare la Cartiera Burgo, progettata dall'architetto Pier Luigi Nervi (1961/1964).

Cartiera Burgo
L'unica macchina a ciclo continuo per la trasformazione della pasta di legno in carta, era posta in un unico grande ambiente (250X30m).
Due telai di cemento armato, alti 25m, sorreggono i quattro cavi d'acciaio ai quali è appesa la copertura.
La cartiera è rimasta in funzione sino al 2013.
Sulla stessa riva sorge la cosiddetta Locanda di Sparafucile, invenzione scenica del "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, ovvero quel che resta del borgo fortificato medievale di S.Giorgio.

Ponte S.Giorgio
L'area del Lago Inferiore che si attraversa, subito dopo esser passati sotto al Ponte di S.Giorgio, è un campo di allenamento e gara per la Canoa Olimpica.

Locanda di Sparafucile e area per allenamento di Canoa Olimpica
Sempre sulla sponda orientale del lago si può vedere in lontananza una zona industriale con le sue ciminiere.

zona industriale sulla riva orientale dei laghi
 Dall'altra parte della riva del lago, si può vedere il Porto Catena, l'unico porto rimasto di Mantova.
Questo porto nel 1899 era il più grande porto fluviale italiano.

Porto Catena
La  diga Chasseloup-Massetti immette nell'aveo del Mincio chiamato Vallazza, l'area che precede il restringimento del fiume prima di raggiungere il Po, sua destinazione finale.

Vallazza
Vallazza
Vallazza: ninfee bianche e cigni
Vallazza: prateria di ninfee bianche
Vallazza: fior di loto
Sulla riva sinistra si trovavano le cave d'argilla e alcune fornaci per la realizzazione dei mattoni.
Sulla riva destra si trova il borgo di Andes, dove la tradizione vuole sia nato il poeta latino Publio Virgilio Marone, autore tra le altre delle Bucoliche, delle Georgiche e dell'Eneide.

Poi la motonave ritorna sulla sua "scia" sino all'approdo.
Questo tour non prevede la navigazione nel Lago Superiore perché non esistono chiuse per superare il dislivello tra questo lago e il Lago di Mezzo.

Dalle sponde del Lago Superiore si può vedere fiorito nei mesi estivi di luglio e agosto il Fiore di Loto (Nelumbo nocifera).

fior di loto
fior di loto
I rizomi di questa pianta acquatica, originaria del sud est asiatico, furono introdotti qui nel 1921 da Maria Pellegreffi, laureata in Scienze Naturali.
Questa distesa di fiori bianchi e rosa, con foglie che possono arrivare ad avere un diametro di 1m, è la più grande per dimensioni al di fuori del Giappone.
C'è poi invece una romantica leggenda che racconta di un giovane innamoratosi in Oriente di una ragazza dagli occhi a mandorla e dalla pelle profumata come il fiore di loto.
Arrivata a Mantova la ragazza cadde nel lago e affogò.
Il giovane allora buttò nel lago dei semi di fiori di loto, in modo che la loro fioritura gli ricordasse la sua amata scomparsa.
Sulle rive del Lago di Mezzo invece cresce la cosiddetta Castagna d'acqua (Trapa natans), dai frutti commestibili.

Nella Vallazza fioriscono le Ninfee gialle (Nuphar lutea), Ninfee bianche (Nynphea alba), le Castagne d'acqua e i Fiori di Loto.

ninfee bianche
ninfee bianche
E poi, lungo le sponde dei laghi crescono salici piangenti, canne palustri, platani, pioppi, querce, ontani, cariceti, felci...

vegetazione sulla riva dei laghi
vegetazione sulla riva dei laghi
vegetazione sulla riva dei laghi
Molte specie di uccelli, migratori e stanziali, popolano questo parco lacustre: aironi cenerini e rossi, cigni reali, cormorani, cavalieri d'Italia, gallinelle d'acqua, germani reali, folaghe, nitticore...

cigni reali
cigni reali
aironi cenerini
aironi bianchi
Nelle acque nuotano molti pesci che si ritrovano poi anche nella cucina mantovana: luccio, carpa, persico, tinca, anguilla...


Noi abbiamo navigato sui laghi con la compagnia ANDES  (www.naviandes.com/), ma vi sono anche alle compagnie che offrono questo servizio.

CONCLUSIONI
L'escursione naturalistica commentata offre la possibilità di conoscere Mantova da un'angolazione diversa, affascinante e rilassante.
Credo che una navigazione al tramonto e notturna regali ancor di più scorci romantici della città.
Durante il nostro viaggio a Mantova purtroppo la città presentava gru, ponteggi e ingabbiamenti posizionati sopra alcuni tra gli edifici principali del centro storico, per il restauro che necessitava dopo il terremoto del 2012.
Quindi anche lo skyline della città visto dall'acqua perdeva un po' del suo reale profilo, ma ritorneremo ancora per scoprire il volto vero di Mantova.


venerdì 26 gennaio 2018

Il lato goloso di Mantova


Avendo avuto la nonna materna mantovana, la cucina di Mantova è la cucina dei miei ricordi.

Non posso che elogiare l'arte culinaria di queste terre, fatta di piatti semplici ma gustosi, che hanno sapori antichi, con accostamenti d'ingredienti dolci, salati e piccanti.

Insomma un mondo di "cose buone" che mi riportano all'infanzia, al calore della cucina familiare tramandata di madre in figlia, e di quel sapere fatto di ricette collaudate, mantenute e conservate  gelosamente da generazione a generazione.

Una cucina genuina, niente affatto artefatta, ma allo stesso tempo ricercata.
Una cucina a volte creata alla corte dei Gonzaga, che ha continuato a sopravvivere nei secoli, ma anche legata alle antiche tradizioni contadine.
Una cucina che in ogni suo piatto esprime la voglia di appagare soprattutto i sensi del gusto e dell'olfatto.

Gli antipasti sono essenzialmente composti da salumi locali: salame mantovano con o senza aglio, coppa, pancetta, ciccioli (grasso di maiale cotto ed essiccato), gras pistà (lardo di maiale tagliato al coltello con aggiunta d'aglio), rigorosamente accompagnati da schiacciate (focacce), da pinsìn (o gnocchi fritti, pasta di pane fritta nello strutto) e giardiniere di verdure.

salumi e giardiniere di verdure
schiacciate e altri prodotti per comporre antipasti
Tra i primi piatti troviamo paste fresche: tortelli di zucca (con zucca mantovana, amaretti e mostarda mantovana, il piatto che più di tutti mi ricorda mia nonna), sorbir d'agnoli (pasta ripiena di carne) in brodo a cui aggiungere un pochino di vino Lambrusco secco ("brev'in vin", che viene servito anche come antipasto), bigoli con le Sardelle (sardine dissalate), tagliatelle con l'anitra selvatica, ecc.

tagliatelle, agnolini e tortelli di zucca
Ma anche il riso viene usato in molti piatti, non mantecato, ma con chicchi che si separano.
Il più tipico è il riso alla pilota col puntel, riso condito con un trito di salsiccia accompagnato con una costina di maiale.
Il "pilota" è colui che lavora alla "pila" del riso, cioè allo stabilimento in cui il riso viene pulito, trattato e preparato per essere venduto.

Ma particolari sono anche il riso con i Saltarei (riso con gamberetti d'acqua dolce fritti), il riso col pesce gatto (sempre un prodotto che viene dai laghi che circondano Mantova), il riso con le rane, il riso al Lambrusco.

Tra i secondi piatti lo stracotto d'asino, il luccio in salsa (pesce d'acqua dolce condito con una salsa a base di prezzemolo, capperi, aglio, acciughe e cipolla), il cotechino.
La polenta accompagna questi piatti molto sapidi.

E poi la mostarda mantovana, conserva con mele campanine, zucchero ed essenza di senape, da accompagnare ad un buon bollito.

mostarde
mostarde
mostarde
mostarde
Tra i dolci invece il sugolo (crema di mosto d'uva), la zuppa inglese, lo zabaglione (inventato da un cuoco della corte dei Gonzaga), la Sbrisolona (la torta mantovana più conosciuta), la Torta di tagliatelle (torta in cui strati di tagliatelle di pasta sfoglia si alternano a mandorle e zucchero), la Torta Elvetia (a base di zabaglione e mandorle, ideata da una famiglia di pasticceri svizzeri), la Torta delle rose (creata per le nozze tra Francesco II Gonzaga e Isabella d'Este), la Torta greca (dolce ebraico di origine greca),  il Bussolano (focaccia dura), l'Anello di Monaco.

torte di tagliatelle
Torta delle rose
sbrisolona
Un bicchiere di Lambrusco Mantovano DOC, il cui vitigno "vitis labrusca" era documentato già all'epoca di Virgilio e che è stato poi diffuso grazie ai monaci benedettini, può accompagnare tutti questi piatti, soprattutto nei mesi freddi.


RISTORANTE                                            OSTERIA DELL'OCA
                                                                   http://www.osteriadelloca.it/
                                                                   Via Trieste 10
                                                                   0376 327171

GIUDIZIO
Questo locale è una tipica trattoria mantovana nella quale, in un'atmosfera semplice e rustica, si possono degustare piatti della tradizione culinaria di questa città.


A dire la verità dall'esterno il locale non attira l'attenzione, ma varcata la soglia, si respira l'aria di un'epoca passata, dove anche quando si usciva "a mangiar fuori", ci si aspettava un'accoglienza famigliare, genuina  e calorosa.

ingresso dell'Osteria dell'Oca
I tavoli sono molto vicini uno con l'altro, e anche se questo non è proprio indicato per una cenetta romantica, crea una certa convivialità.

Tavoli in legno e tovagliette in carta paglia, usate anche come menù con i piatti scritti alla rinfusa caratterizzano l'ambiente.
Appesi alle pareti vedute di Mantova, ritagli di giornale che parlano del locale, foto storiche dei proprietari e di personaggi dello spettacolo che sono stati ospiti dell'osteria.

Inoltre i piatti vengono serviti in tegami di rame, come anche il Lambrusco e il caffè in bricchi e bricchetti in rame e scodelle al posto delle tazzine..

particolare della sala
Si possono degustare i piatti più tradizionali della cucina mantovana, dove la "cucina dei Principi" si fonde con la "cucina del popolo": tortelli di zucca, sorbir d'agnoli, risotto alla mantovana, tronchetti con l'asino, musso con polenta, luccio in salsa, tagliata alla mantovana, zuppa inglese, sbrisolona...

tortelli di zucca burro e salvia
sorbir d'agnoli
coniglio alle erbe e polenta
tagliata alla mantovana
zuppa inglese
semifreddo all'amaretto
caffè e amaro fatto in casa
Insomma un menù da "leccarsi i baffi"!

                                                                                                 ________


RISTORANTE                                             L'OCHINA BIANCA
                                                                    http://www.ochinabianca.it
                                                                    Via Giuseppe Finzi 2
                                                                    0376 323700

GIUDIZIO
Questa elegante osteria è posta in una via tranquilla, tra la Piazza Virgiliana e Palazzo Arco.

ingresso de L'Ochina bianca
Il locale si compone di tre sale, ma nella sera infrasettimanale nella quale ci siamo recati a cenare, erano occupati solo i tavoli della saletta vicina alla cucina.
Un ambiente dai colori caldi, semplice ma gradevole, e tavoli apparecchiati con cura.

sala del locale
Il menù offre piatti della tradizione mantovana, ma anche proposte in cui il pesce è protagonista.
Noi abbiamo assaggiato i loro piatti tipici, buoni anche se forse un po' troppo sapidi.

tortelli alla zucca con burro e salvia
riso alla pilota con pesto di salsiccia e puntel
guanciale di manzo stufato con verdure e polenta
stracotto d'asino al Lambrusco e polenta
sbrisolona
Il servizio era discreto e attento.
Un posticino dove passare una serata tranquilla

                                                                                                       __________


GASTRONOMIA/ENOTECA                                      IL SALUMAIO
                                                                                    ilsalumaiomantova.myadj.it
                                                                                    Via Verdi 5

GIUDIZIO
Il sottotitolo del locale recita "la bottega con tavoli"...è infatti questo un negozio di gastronomia con prodotti locali e piatti pronti d'asporto, una salumeria, un'enoteca, ma anche un luogo dove fermarsi per un aperitivo o per una pausa pranzo, magari tra una visita di un museo e l'altra.

ingresso de Il Salumaio
Questo locale si trova in pieno centro storico, sotto i portici che da Piazza Mantegna vanno verso Piazza Matilde di Canossa.

sala degustazione
Una simpatica saletta, dove predominano le tinte del verde e del  bianco, è messa a disposizione per coloro che vogliono degustare i piatti da loro cucinati e pronti, esposti nel bancone, oppure taglieri di formaggi o salumi affettati freschi.

apparecchiatura accurata per un pasto veloce
luccio in salsa
insalata di polpo
 
                                                                                               __________


 ENOTECA                                                      ENOCLUB
                                                                         Via Roma 49

GIUDIZIO
Siamo entrati in questa piccola ed elegante enoteca per degustare un tagliere di salumi e formaggi accompagnato da un buon bicchiere di vino, prima di ripartire da Mantova.

un tagliere di salumi e formaggi locali e un buon bicchiere di vino bianco
Pensavamo così di velocizzare la nostra pausa pranzo, invece ci siamo trattenuti a parlare piacevolmente di vino e altro con il gentile proprietario.

                                                                                                       _________

CAFFETTERIA                                                  LA DUCALE
                                                                          Via Calvi 25

GIUDIZIO
Questa caffetteria del centro di Mantova fa parte dei locali storici della città.

Caffetteria La Ducale
E' ubicata in un palazzo liberty con decorazioni ad affresco sulla facciata.
Il suo interno ha mantenuto gli arredi degli anni '20, quando qui si produceva e confezionava cioccolato.

interno del locale storico
interno del locale storico
La sua specialità, mantenuta anche con la nuova gestione, è il caffè aromatizzato al pepe, ma esistono anche altre varianti: al cardamomo, alla cannella, al coriandolo, al peperoncino o allo zenzero.
Da provare!
______

Infine voglio qui riportare l'indirizzo del B&B che ci ha ospitato in occasione della nostra visita di Mantova.

B&B                                                        CASA DEL TEATRO
                                                                 http://www.casadelteatro.it/
                                                                 Piazza Teofilo Folengo 3
                                                                 3669703901

GIUDIZIO
Questo bed and breakfast si trova in centro di Mantova, vicino al Teatro Sociale.
E' situato in una zona ZTL, ma si può acquistare dal proprietario della struttura il PASS per entrare e parcheggiare la proprio auto nelle vicinanze.

B&B Casa del Teatro (a destra)
Vengono fornite dettagliate istruzioni per arrivare al B&B.
Il Sig.Gianluca, cortese gestore della struttura, ci ha aspettato davanti al portone per permetterci con il PASS di parcheggiare.

Le tre camere del B&B sono distribuite su tre piani di un tranquillo palazzetto.

ingresso del B&B
decorazione degli interni
decorazione degli interni
La nostra camera era in mansarda (vi è un ascensore, un po' lento, ma aiuta almeno a far salire in camera le valige).
Una camera spaziosa e luminosa, con travi a vista e affaccio su una tranquilla via e su un grazioso  cortile interno.

la nostra camera in mansarda
la nostra camera in mansarda
la nostra camera in mansarda
La camera, come l'intera struttura, è arredata in stile shabby chic.
Vi è un piccolo frigobar ed è a disposizione degli ospiti un cestino con il necessario per farsi una tazza di te o di caffè con biscotti e snack.

Il bagno separato dalla camera da un piccolo corridoio, è fornito di doccia.

bagno della camera
La colazione, servita con sottofondo di musica classica, è varia e soddisfa l'appetito e i gusti di tutti.

Un buon indirizzo, comodo per visitare la città e le sue più importanti attrattive, pulito e gestito con professionalità.


CONCLUSIONI
La cucina mantovana è ricca di sapori e tradizione, e sarebbe un peccato durante un soggiorno in questa città non approfittare dell'occasione di assaggiare e degustare i suoi piatti tipici.
Magari, se posso dare un suggerimento, cercate di non comporre un pasto troppo abbondante, per non appesantire lo stomaco con ingredienti che, essendo derivati per la maggior parte dal maiale, possano rendere un po' faticosa la digestione e lasciare un ricordo fuorviante della bontà della gastronomia mantovana.
Enjoy!