mercoledì 15 agosto 2018

Roma: la Chiesa di S.Prisca


La Chiesa di S.Prisca, come altre chiese dell'Aventino, è un luogo di culto molto antico e tra quelli di questo colle il più antico.

Anche se le prime testimonianze dell'esistenza di un Titulus di Prisca Vergine e Martire risalgono al V secolo, si pensa che le sue origini siano più antiche.
Nel Chiostro di S.Paolo fuori le Mura si conservano due iscrizioni funerarie che riportano il nome di "ADEODATUS" presbyter tituli Priscae.
Nel 499 il Titulus di Aquila e Prisca era registrato nel sinodo tenuto a Roma.
Ma la tradizione vuole che, dove oggi sorge la chiesa, vi fosse la domus dei coniugi ebrei convertitisi al cristianesimo Aquila e Priscilla (o Prisca), e che abbiano ospitato S.Pietro tra le mura della loro abitazione, divenuta un luogo di riunione per i primi cristiani.

Gli scavi effettuati dai Padri Agostiniani rivolti al ritrovamento di una chiesa paleocristiana non hanno però portato ai risultati sperati.
Sono stati infatti trovati i resti di una domus di I secolo appartenuta molto probabilmente a Lucio Licinio Sura (consigliere, amico e generale di Traiano).
Nel II secolo il quadriportico di questa domus fu adibito al culto di Mitra, mentre un'aula a due navate si pensa sia stata trasformata in un luogo di culto cristiano (titulus), sul quale poi venne edificata la chiesa.
Ma per ora rimangono solo ipotesi.

Per quel che riguarda la Santa alla quale è intitolata la chiesa si è creata un po' di confusione.
Si ricordano infatti tre Sante col nome di Prisca che hanno a che fare con la storia e la tradizione di questa chiesa:
- S.Prisca Vergine e Martire, prima donna in Occidente a subire all'età di tredici anni il martirio sotto Claudio (quindi da considerarsi protomartire): non volendo adorare Apollo, fu condannata al suplizio nell'arena tra i leoni, ma questi la risparmiarono e fu quindi decapitata.
Fu sepolta nelle Catacombe di Priscilla e i suoi resti furono poi traslati nel III secolo dal papa Eutichiano in questa chiesa.
Forse Aquila e Priscilla furono i suoi genitori
- Priscilla, la moglie di Aquila chiamata a volte Prisca anche da S.Paolo (che venne ospitato a Corinto nella loro casa), divenuta una Santa dopo aver subito col marito il martirio (i loro corpi, sepolti nelle Catacombe di Priscilla, furono traslati nel IX secolo nella Chiesa dei Santi Quattro Coronati al Celio)
- S.Prisca che s'identifica con l'imperatrice Prisca moglie di Diocleziano, che subì il martirio nel III secolo sotto Claudio II e fu sepolta sulla Via Ostiense.
A complicare la comprensione ci sono gli affreschi della chiesa e della cripta, e la pala d'altare che riporta il Battesimo di S.Prisca: negli affreschi del presbiterio si  riconoscono le scene del martirio tra i leoni della Santa Vergine e Marire titolare della chiesa, mentre in quello della cripta che raffigura il Battesimo impartito da S.Pietro si potrebbe identificare la moglie di Aquila, come anche nella raffigurazione della pala d'altare.

Per quel che riguarda la storia di questa chiesa sappiamo dal Liber Pontificalis che nell'VIII secolo papa Adriano I fece eseguire degli interventi di restauro.
Venne poi ricostruita tra il 1103 e il 1105: le due pareti laterali e i due colonnati che dividevano la chiesa furono eretti usando le strutture di epoca romana preesistenti.
Nel 1084 fu devastata da Roberto il Guiscardo alla testa delle truppe normanne.
Nel XV secolo un incendio distrusse le prime tre campate della chiesa e nel 1456 Papa Callisto III la restaurò: i due colonnati furono inglobati in strutture murarie per staticità, ma la chiesa rimase accorciata.

Tra il 1599 e il 1600, sotto il pontificato di Papa Clemente VIII Aldobrandini, come ricorda una lapide posta accanto all'altare maggiore, furono apportate dal cardinale Benedetto Giustiniani alcune modifiche alla chiesa.
L'architetto Carlo Francesco Lombardi si occupò di rifare la facciata, mentre la decorazione delle navate, del presbiterio e della cripta fu affidata a Domenico Crispi detto il Passignano e ad Anastasio Fortebuoni.

Nel 1798 la chiesa fu danneggiata dalle truppe francesi di Napoleone e lo stemma di Clemente VIII che si trovava sul timpano della facciata fu distrutto.

Fino all'XI secolo nella chiesa officiarono i monaci basiliani di S.Maria in Cosmedin, poi i benedettini, i francescani, i domenicani e infine nel Seicento venne affidata agli agostiniani, che la officiano ancora oggi.

La facciata barocca della chiesa, della stessa larghezza della navata centrale, appare incastrata tra due edifici: mancando di tre campate della chiesa originale, è affiancata a sinistra dal convento e a destra dalla Sagrestia.

facciata della Chiesa di S.Prisca (a destra la Sagrestia con le arcate delle campate andate perdute nell'incendio del XV secolo)
La facciata in mattoni, preceduta da una breve rampa d'accesso, presenta due coppie di lesene in laterizio poste su plinti e con capitelli ionici in travertino.
La facciata termina, dopo l'iscrizione che ricorda il cardinale Benedetto Giustiniani e la data 1600, con un timpano triangolare sormontato da un croce.

Il portale è affiancato da colonne antiche in granito grigio con capitelli decorati da festoni e putti.
Sopra al portale vi è un oculus inquadrato da una cornice in marmo.

portale della Chiesa di S.Prisca con colonne antiche
Sulla sinistra della facciata, sul tetto del convento, si trova un campanile a vela, realizzato nel 1961 da Giorgio Monaco.

complesso della Chiesa di S.Prisca e campanile a vela
All'interno la chiesa è divisa in tre navate da colonne ioniche di materiali lapidici differenti (granito grigio, granito rosso, marmo imezio, marmo cipollino e bigio antico), inglobate su tre lati in pilastri (7 per ogni lato).

navata centrale della Chiesa di S.Prisca
Le pareti della navata centrale sono decorate con Santi e Angeli con gli strumenti della Passione realizzati da Anastasio Fontebuoni.

parete destra della navata: S.Paolo, Angelo con la Spugna imbevuta d'aceto, S.Giovanni Evangelista, Angelo con la Corona di Spine, Sant'Antonio da Padova, Angelo con il flaggello e le fruste (Anastasio Fontebuoni)
parete sinistra della navata: Angelo con i Chiodi, S.Benedetto, Angelo con il Sudario del Volto di Cristo, Sant'Andrea, Angelo con lancia e S.Pietro (Anastasio Fontebuoni)
La navata centrale è coperta da un soffitto ligneo a cassettoni, che ha sostituito nell'Ottocento quello preesistente a capriate.

soffitto a cassettoni lignei della navata centrale
Carlo Lombardi si è occupato della cripta.
Questa cripta era la confessio del IX/X secolo che conservava le reliquie di S.Prisca.

cripta della Chiesa di S:Prisca
Oggi non è più possibile accedere alla cripta dalla chiesa (è visitabile solo con il percorso della visita dei sotterranei, dall'ingresso agli scavi che si trova nel giardino della chiesa), mentre un tempo erano tre le scale che ne permettevano l'accesso (due ai lati del presbiterio e uno davanti all'altare).

Le pareti della cripta furono affrescate con scene della Vita di S.Pietro e di Santa Prisca da Anastasio Fontebuoni, alternate agli stemmi di papa Clemente VIII Aldobrandini.

affreschi della cripta
Nella navata destra si trova l'antico fonte battesimale, un capitello romano cavo dell'epoca degli Antonini (II secolo d.C.), sul quale la tradizione racconta che S.Pietro, nel suo soggiorno nella domus di Aquila e Priscilla, abbia battezzato i primi Cristiani.

fonte battesimale
Questo capitello è rappresentato nella cripta nell'affresco il Battesimo di S.Prisca da Anastasio Fontebuoni e fino al 1947 si trovava nella cripta.

cripta: Battesimo di S.Prisca (Anastasio Fontebuoni)
Sul bordo di questo battistero vi è un'iscrizione del 1200 con le parole "BAPTISMIS SANCTI PETRI".
Il coperchio in bronzo sormontato dalla raffigurazione del Battesimo di Cristo è opera di Antonio Biggi (1948).

capitello-fonte battesimale / Battesimo di Cristo (Antonio Biggi - 1948)

L'abside semicircolare e l'ultima campata della navata centrale sono state decorate con pitture nel 1600 da Anastasio Fontebuoni.

abside e prima campata della navata centrale affrescate
Tra le raffigurazioni ci sono Angeli che reggono medaglioni, Santi

particolare della decorazione pittorica dell'abside
particolare della decorazione pittorica dell'abside
particolare della decorazione pittorica dell'abside


particolare della decorazione pittorica dell'abside

particolare della decorazione pittorica dell'abside
particolare della decorazione pittorica dell'abside
L'altare maggiore posto nell'abside è costituito da una coppia di colonne corinzie, una in marmo rosa e l'altra di breccia corallina, che sorreggono un frontone triangolare.
L'altare è affiancato da due epigrafi: quella a destra ricorda i restauri del cardinale Benedetto Giustiniani, mentre l'altra a sinistra quelli di Callisto III.

altare maggiore
epigrafe commemorativa dei restauri di Callisto III

epigrafe commemorativa dei restauri del cardinale Benedetto Giustiniani
Sull'altare maggiore si trova la pala Battesimo di S.Prisca di Domenico Crispi detto il Passignano.

Battesimo di S. Prisca (Domenico Crespi detto il Passignano)
Sull'arco trionfale troneggia lo stemma di Clemente XII.

arco trionfale con stemma di Clemente XII
La decorazione delle pareti laterali del presbiterio si articola su tre registri:

parete sinistra del presbiterio
parete destra del presbiterio






















- nella parte superiore si trovano le scene di S.Prisca tra i leoni e Papa Eutichiano trasporta le reliquie di S.Prisca realizzati da Anastasio Fontebuoni


S.Prisca tra i leoni (Anastasio Fontebuoni)
Papa Eutichiano trasporta le reliquie di S.Prisca (Anastasio Fontebuoni)
- nel registro centrale sono dipinte specchiature a finti marmi e due lapidi commemorative dei lavori seicenteschi

- nel registro inferiore due scene in terra rossa monocroma della Vita di S.Prisca: Prisca distrugge gli idoli e il Martirio di S.Prisca

S.Prisca distrugge gli idoli
Martirio di S.Prisca
Le due navate laterali sono molto meno ampie di quella centrale e suddivise con muri traforati da archi.
Lungo le pareti trovano posto piccoli altari.

navata laterale destra
Sul fondo delle navate laterali, accanto all'abside, si trovano due cappelle disegnate (secondo il Baglione) da Giovanni Odazzi nel 1728.

Cappella del Sacro Cuore nella navata destra con affreschi del XX secolo
Cappella dedicata alla Madonna nella navata sinistra
Nella navata laterale destra si trova l'altare di S.Rita con una pala che raffigura l'Estasi di S.Rita (XVII secolo) provieniente dalla Chiesa di S.Rita.
La pala fu spostata in questa chiesa quando la chiesa che si trovava sotto la scalinata dell'Aracoeli è stata smantellata nel 1928 durante il ventennio fascista per far posto alla Via del Mare.

altare di S.Rita con Estasi di S.Rita (XVII sec.)
Nella navata sinistra, sopra la porta del campanile, si trova un frammento di un affresco con un'Annunciazione del XV secolo, forse da attribuirsi alla scuola di Benozzo Gozzoli. 

Annunciazione (XV sec.)
L'altare nella navata sinistra è dedicato al Crocifisso.

altare del Crocifisso

Nella Sagrestia, ricavata nelle prime quattro campate dell'antica navatella destra, sono conservati sopra un altare marmoreo tre affreschi settecenteschi provenienti dalla Sagrestia precedente.
Sono un'opera attribuita a Giovanni Odazzi e raffigurano un'Immacolata e una coppia di Angeli.

Sagrestia
Immacolata e due Angeli (Giovanni Odazzi - XVIII secolo)

Nella controfacciata si trova l'organo.

controfacciata della chiesa con organo

Orario: 7.30/12.00  17.00/18.30

CONCLUSIONI
Nonostante le sue antichissime origini la Chiesa di S.Prisca si presenta oggi sotto sembianze barocche.
Per ricercare le sue origini è dunque necessario ed interessante programmare una visita dei suoi sotterranei, per poter avere dei collegamenti e delle testimonianze di quelle che sono le sue tradizioni, che si incrociano in taluni punti con i ritrovamenti degli scavi.

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