lunedì 25 luglio 2022

Marrakech: Riad Joya, un riad dove soggiornare

ingresso del Riad Joya

Per la nostra prima visita di Marrakech abbiamo pensato di scegliere di alloggiare in un riad nel cuore della Medina, per poter vivere a pieno questa nostra prima esperienza di soggiorno in una delle quattro città imperiali del Marocco.

La nostra scelta è caduta sul Riad Joya 

                                                      26/27 Derb El Hammam 

                                                             524391624

                                                             http://riadjoya.com/fr


Il Riad Joya è posto in un vicolo tortuoso del quartiere Mouassine, a poca distanza da Place Jemaa el-Fna e dai Suq.

L'edificio è stato restaurato ed arredato dall'art director e designer Umberto Maria Branchini, che ha voluto dare un tocco di elegante stile italiano e minimalista a questo piccolo riad.

Arrivati a Marrakech il responsabile del riad ci ha raggiunti al parcheggio da lui segnalato (a circa 10 minuti a piedi) per condurci alla struttura, e non abbiamo neanche dovuto pensare ai bagagli che ci sono stati portati da una persona locale addetta al servizio. Lungo il breve cammino ci sono stati segnalati dei punti di riferimento per trovare da soli il nostro alloggio e non perderci nella Medina.

Varcato l'uscio in legno ci siamo trovati catapultati in una realtà diversa dai vicoli percorsi, che ci ha fatto sentire subito di essere in una zona di vero confort.

Un breve corridoio dalle luci soffuse conduce al cuore del riad, il patio.

corridoio d'ingresso del riad

corridoio d'ingresso del riad

Quattro alte colonne doriche delimitano il perimetro del patio, sul quale s'affacciano le finestre delle suite del piano superiore, e tra queste una masharabiya in legno di cedro scolpito, un elemento dell'architettura araba tradizionale utilizzato dal Medioevo alla metà del XX secolo dotate di una grata per filtrare la luce e controllare il flusso d'aria, e nello stesso tempo riparare dagli sguardi indiscreti. 

Al centro del cortile interno si trova una fontana in marmo smerlato e il patio è arredato con sedute in ferro battuto dai grandi cuscini in color ecrù.

patio visto dalla sala da pranzo

patio

colonne del patio

masharabiya

patio visto dalla terrazza

Suggestivo è il patio di notte.

il patio di notte

Al pian terreno affacciano due suite, la sala da pranzo e una sala biblioteca dove ci è stato offerto un tè di benvenuto accompagnato da tipici dolcetti marocchini.

sala biblioteca

tè di benvenuto

Per godere di un panorama sui tetti della Medina si può salire sulla terrazza arredata con tavoli e sdraio per un vero relax tra vasi di piante e fiori. Peccato essere stati ospiti del riad in una stagione che non ci ha permesso di godere a pieno di quest'area di tranquillità.

terrazza

angolo della terrazza

angolo della terrazza

angolo della terrazza

Il Riad Joya possiede anche una Spa & Hammam con massaggi e cure estetiche, ma di cui non abbiamo usufruito.

Il Riad Joya è un boutique hotel con sette suite, tutte arredate in stili diversi, ognuna con un'ambientazione che riporta alla cultura e alla storia millenaria marocchina. 

Noi abbiamo scelto la Suite Zanzibar, in stile coloniale, ispirata ai viaggi nel Continente Nero.

suite Zanzibar

suite Zanzibar

La suite si trova al pianterreno del riad ed è accessibile dal patio. A darci il benvenuto nella suite fiori freschi e frutta. Il letto di questa suite è a baldacchino, in legno e corda intrecciata, come anche i mobili che compongono l'arredamento dell'angolo soggiorno, dotato di caminetto.

fiori freschi e frutta in camera

letto a baldacchino

angolo soggiorno con camino della suite

Nella suite si trovano uno spogliatoio e un bagno con grande doccia con pareti in tadelakt, bidè e lavandino in ottone battuto a mano. Tra i prodotti per l'igiene offerti vi sono il tipico sapone all'olio d'oliva.

ingresso del bagno

bagno con ampia doccia

bagno

Una camera confortevole e accogliente, una coccola il servizio di couverture che ci garantiva di trovare sempre la camera in ordine e pulita ad ogni nostro nuovo accesso. 

Data la stagione della nostra visita abbiamo consumato la nostra colazione nella sala da pranzo (nella buona stagione c'é la possibilità di averla anche in terrazza).

sala da pranzo

ingresso alla sala da pranzo

sala da pranzo

colazione

Prodotti tipici marocchini e i più classici prodotti da forno che compongono una colazione internazionale sono egualmente preparati e serviti con spremuta d'arancio e frutta fresca. 

Durante il nostro soggiorno di due notti siamo stati accolti con discrezione e attenzione dal gentile personale che lavora nel riad, e nonostante i pochi ospiti dovuti alla pandemia, nulla è stato tralasciato. Un ottimo indirizzo che consiglio apertamente. 


domenica 17 luglio 2022

Marrakech: Place des Epices

Si può dire che Marrakech sia la città marocchina più visitata dai turisti, e questo l'ha portata ad incentrare e incentivare molte delle sue attività su questa risorsa: lussuosi hotel, accoglienti e stilosi riad, ristoranti tradizionali o trendy, e naturalmente shopping nei souk della Medina per gli stranieri in cerca di souvenirs o di buoni affari.

"Souk" o "Suq" significa mercato.

scorcio di un Souk

Il souk di Marrakech, o sarebbe meglio dire i 18 souk di Marrakech, esistono da otto secoli. Originariamente erano organizzati per settori commerciali: pelle (Souk el Kebir), cuoio (Souk Cherratine), ciabatte (Souk des Babouches o Souk Smata), tappeti (Souk des Tapis o Souk Joutia-Zrabi), rame e ottone (Souk Seffarine), gioielli (Souk des Bijoutiers o Souk Dhabia), spezie (Souk Attarine), strumenti musicali (Souk Kimakhine), lana (Souk Laghzal), viminiolive e canditi (Souk Ablouh), pasticcerie (Souk Semmarine), abbigliamento (Souk Kassabine), dei tintori (Souk des Teinturiers o Souk Sebbaghine), dei sellai (Souk Serrajine), dei cestai e tornitori di legno (Souk Chouari), dei falegnami (Souk Nejjarine), dei fabbri (Souk el Haddadine), dei vasai (Souk Fekharine), del mercato delle pulci (Souk el Khemis).

Molti prodotti, soprattutto nella via principale del quartiere di Moussine, sono venduti negli antichi fondouk ristrutturati, i caravanserragli che nei tempi passati accoglievano nei piani superiori i mercanti e viaggiatori stranieri, e al pian terreno le mercanzie e gli animali  (cavalli, cammelli e asini) per il trasporto delle loro merci. Marrakech conta ben 140 fondouk.

l'entrata di uno degli antichi fondouk ristrutturati

Non è facile approcciarsi inizialmente a questi luoghi commerciali molto diversi dai nostri, dove ad ogni passo si viene invitati più o meno insistentemente ad entrare nelle botteghe, a visitarle senza impegno, a guardare solamente, a contrattare il prezzo dei prodotti esposti di cui spesso non si conosce bene l'esatto valore, e di conseguenza non si sa mai se si sta pagando un prezzo equo.

Devo essere sincera, dopo il quarto giorno passato nei vicoli della Medina a ripetere gentilmente "No grazie, non mi interessa", ero esausta, ma tutto questo fa parte del gioco e del fascino che attira tanti turisti stranieri a Marrakech.

Per me uno dei posti più caratteristici della Medina dove dedicarsi all'arte dello shopping e della contrattazione è Place des Epices, ovvero Piazza delle Spezie, anche chiamata Rahba Kedima.

Place des Epices

Place des Epices

Place des Epices

Questo è un souk all'aperto, arioso, animato e colorato.

E' una piazzetta a Nord di Place Jemaa el-Fna. Qui sino al 1912 si svolgeva il mercato per la vendita di cereali e schiavi provenienti soprattutto dall'Africa subsahariana (la vendita degli schiavi è stata abolita nel 1920).

Oggi in questa piazza, circondata da case basse dalle cui terrazze pendono variopinti tappeti, si vendono utensili in legno, ceste in vimini di ogni forma e dimensione, cappelli e borse di paglia con scritte ricamate in lana da donne che lavorano sul posto, cosmetici e rimedi miracolosi, piccoli animali (piccoli camaleonti, tartarughine)... 

botteghe che circondano la piazza

botteghe che circondano la piazza

venditori al centro della piazza

venditori al centro della piazza

botteghe di generi vari 

borse di paglia di ogni forma e dimensione


oggetti in paglia

cappelli di lana colorati

donna intenta a lavorare

donne intente a lavorare

...e naturalmente moltissime spezie.

botteghe di spezie

botteghe di spezie

botteghe di spezie

Il brulicare incessante di questo mercato si può apprezzare da uno dei bar-ristoranti che circondano la piazza, come il famoso Café des Epices o l'altrettanto noto Nomad (più notizie su questi ed altri locali di Marrakech li troverete nei prossimi post a loro dedicati).

terrazza del Café des Epices

la terrazza di Nomad


CONCLUSIONI                                                                                                                 Place des Epices è una piazza relativamente tranquilla rispetto agli altri vicoli affollati dei souk limitrofi. Dalle terrazze che la circondano si può osservarla dall'alto senza sentirsi parte della confusione che anima i mercati marocchini. E' come assistere ad una rappresentazione teatrale del folklore di Marrakech. Ma anche camminare attraverso la piazza è rilassante rispetto ad altre zone dello shopping cittadino, più caotiche, dove non sempre si può apprezzare tranquillamente e a pieno il fascino della città rossa.

sabato 9 luglio 2022

Marrakech: il Musée Dar el Bacha o Museo delle Confluenze

Nella medina di Marrakech, non lontano dalla Medersa Ben Youssef si trova uno dei palazzi più belli della città, costruito nel 1910 da Thami el Glauoi detto "Signore dell'Atlante".

Nato in un piccolo villaggio del sud-est del Marocco da un commerciante di sale, ricoprì il ruolo di Pacha di Marrakech per 44 anni, divenendo l'uomo più potente del Marocco durante il periodo coloniale francese.

Per stupire gli amici e i suoi illustri ospiti fece costruire un riad con hammam, biblioteca, harem per le sue numerosissime mogli, una douiria per la servitù e giardini.

Visitarono il palazzo Jacques Majorelle, Maurice Ravel, Colette, Wiston Churchill, Franklin D.Roosevelt, Josephine Baker, Meryl Streep e Owen Wilson. 

cortile d'ingresso del palazzo

ambienti di passaggio del palazzo

Dar el Bacha, letteralmente "Palazzo del Pacha", è un palazzo in stile marocchino con influenze dell'architettura europea, dove si fondono elementi decorativi d'ispirazione araba, turca, amazigh, andalusa e romana, riccamente decorato con stucco scolpito, pavimenti in marmo a scacchi bianchi e neri, soffitti con mosaici (zelliges) e legno di cedro intagliato e dipinto, vetrate variopinte, colonne con capitelli scolpiti e dipinti con indaco, zafferano e papavero, fontane e piante di aranci nel cortile centrale.

zelliges

parete a zelliges

pareti decorate a zelliges


decorazione di una parete a stucco e zelliges

decorazioni a stucco

decorazione di una alcova

zelliges

zelliges

soffitto in legno di un portico

soffitto ligneo di una sala

soffitto ligneo di una sala

soffitto a cupola di una sala

soffitto ligneo di una sala

soffitto ligneo di una sala

particolare di un soffitto ligneo intarsiato e dipinto

soffitto di un'alcova

decorazione lignea e a stucco di un soffitto

soffitto di una sala

decorazione di un portale

Il marmo e le facciate delle finestre provengono dall'Italia, le zelliges da Siviglia, gli elementi calligrafici sono marocchini e arabi.

Il giardino rettangolare, ricchissimo di piante e fiori, è circondato da sei camere poste sui suoi quattro lati, precedute da portici con colonne riccamente decorate e trabeazioni in legno, porte e finestre intarsiate, pavimenti e nicchie con pareti decorate in zelliges e stucchi, fontane murali e in marmo nella zona centrale.

giardino

giardino

viali piastrellati in zelliges del giardino

giardino del riad

corridoi piastrellati del giardino

vegetazione del giardino

decorazioni delle trabeazioni in legno 

nel centro del giardino si trova una fontana circondata da pavimento in zelliges

fontana in marmo del giardino

alcova con fontana sotto un portico del giardino

decorazione in zelliges e stucco dell'alcova

fontana murale

ingresso con portali in legno di una delle sale del giardino

portale in legno intagliato

colonne con zelliges

decorazioni delle colonne del giardino

decorazioni delle colonne

ingresso ad una delle sale

finestra sul giardino

ingresso ad una delle sale

interno di una finestra

interno di una finestra

Gli ambienti privati del riad erano dotati di un sistema di riscaldamento centralizzato.

Interessante è anche l'hammam del riad, dove si possono vedere sotto il pavimento in vetro i camini sotterranei in mattoni per riscaldare gli ambienti.

ingresso all'hammam

ambiente centrale dell'hammam

soffitto

pavimento

un ingresso agli ambienti laterali

zelliges sulle pareti

decorazioni in stucco e zelliges sulle pareti

decorazione di un pilastro

zelliges

una saletta dell'hammam

soffitto con fori per i vapori e per la luce

saletta dell'hammam

sistema di riscaldamento dell'hammam posto sotto il pavimento

ambiente caldo dell'hammam

Il riad venne abbandonato per anni, poi fu ristrutturato e parte del palazzo trasformato nel Museo delle Confluenze, inaugurato nel dicembre del 2017.

Il museo si pone lo scopo di presentare il Marocco come terra di tolleranza, comunione e condivisione, di far scoprire la ricchezza della cultura marocchina, la sua diversità e le sue radici storiche. Il museo testimonia il dialogo interculturale e interreligioso in Marocco.

All'inizio del percorso museale si trova una riproduzione della mappa del XII secolo del Mediterraneo, realizzata dal cartografo ed esploratore Al-Idriss (1154).

carta del Mediterraneo (copia dall'originale di Al-Idriss - 1154)

Nei circa 3000mq del museo sono esposte la collezione di materiali (1342 pezzi) provenienti soprattutto dalla regione di Marrakech: gioielli femminili (rurali in argento e cittadini in oro e in argento dorato), gioielli maschili (anelli, rosari e libri di preghiera), ceramiche (urbane provenienti da Safi, Salé e Fès e rurali provenienti dal Nord e dal Sud del Marocco), armi (fucili, sacchi per le polveri, spade, pugnali), tappeti, oggetti in legno.

Ecco alcuni pezzi esposti durante la nostra visita.

gioielli tradizionali femminili

gioielli tradizionali femminili

gioielli tradizionali femminili

gioielli tradizionali femminili

armi 

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès


ceramica di Fès

Erano messi in mostra anche oggetti di arte islamica (che comprende calligrafia, letteratura e astronomia), di arte giudaica-marocchina (gli Ebrei sono presenti in Marocco dal II sec. a.C.) e reperti archeologici (bronzi del mondo romano).

minbar

frammento del rivestimento della porta funeraria Bab al-Djana'iz della moschea Al-Qarawiyyin di Fès (1136)

libri e monete islamiche

astrolabi

meridiana

oggetti rituali giudaico-marocchini

veste da matrimonio (XIX sec.)

gioielli del patrimonio giudaico-marocchino

oggetti del patrimonio giudaico-marocchino

oggetti del patrimonio giudaico-marocchino

oggetti rituali giudaici

bronzi di epoca romana

bronzo di epoca romana

maschera in bronzo di epoca romana (Volubilis - I/III sec.d.C.)

squadra da muratore (Volubilis - I/III sec.d.C.)

bronzi di epoca romana

frammento di statua in bronzo di epoca romana (I/III sec.d.C.)

bronzi di epoca romana

Molti degli oggetti esposti esposti sono frutto di donazioni: 3000 oggetti antichi provenienti da tutto il mondo, che vanno dal 5000 a.C. ad oggi, vennero donati al Regno del Marocco dall'archeologa, collezionista e appassionata d'arte americana Patti Cadby Birch, il cui desiderio fu quello di esporli in questo palazzo. 

Pezzi giudeo-marocchini sono stati donati da Khalid Laghrib.

Il museo accoglie ogni sei mesi mostre temporanee.

Per una pausa gourmande e chic vi consiglio di fermarvi al Dar El Bacha Coffee posto all'interno del giardino del museo (ne parlerò in modo più approfondito in un altro post)...l'attesa per accomodarsi al tavolo potrebbe essere lunga, ma ne vale la pena...

Dar El Bacha Coffee


ingresso del Dar El Bacha Coffee

Dar El Bacha Coffee

Dar El Bacha Coffee

sala del Dar El Bacha Coffee

... e se vi piacerà il loro caffè potrete comprare le loro miscele nel negozio posto accanto al locale.

https://fnm.ma/musees-ouverts/musee-des-confluences-dar-el-bacha

Orari: 10.00/18.00

Martedì CHIUSO

Costo: 60 MAD

CONCLUSIONI                                                                                                                       Il Musée Dar El Bacha o Museo delle Confluenze è un luogo affascinante dove poter scoprire l'arte marocchina e la storia millenaria di questo paese. Inoltre sarà interessante apprendere le relazioni di convivenza e tolleranza con gli altri popoli, culture e religioni, che il Marocco ha sempre considerato importanti.