venerdì 26 giugno 2020

Il Begijnhof, un'oasi di pace nel centro di Amsterdam


Nascosta tra gli edifici della parte occidentale del centro storico di Amsterdam si trova un'oasi di pace chiamata Begijnhof

Begijnhof
"Begijnhof " è una parola olandese che in italiano si traduce con "beghinaggio", una forma comunitaria impostasi dal 1240 in Belgio e Olanda (all'epoca chiamate Fiandre), e nell'Europa Nord-occidentale (Francia e Germania nord-occidentale).
In Belgio sono rimasti 13 beghinaggi, riconosciuti Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco.
In Olanda sono rimasti solo 2 beghinaggi, uno ad Amsterdam e uno a Breda.
La parola "beghina", cioè donna che viveva all'interno del beghinaggio, è forse derivata da Santa Bega o Begga, patrona du una delle prime comunità di questo tipo fondata a Nivelles in Belgio.
Ma il significato etimologico potrebbe derivare anche dalla parola fiamminga medievale "beghen" che significa "pregare". 
Le beghine erano donne che avevano deciso di unirsi alla comunità e dedicarsi alla preghiera, agli anziani e ai malati.
I beghinaggi, progettati per soddisfare i bisogni spirituali e materiali di queste donne orfane, nubili o rimaste vedove, erano insiemi architettonici chiusi da mura o fossati, composti da case, chiese e spazi verdi.
I portoni d'accesso al beghinaggio erano aperti di giorno, ma chiusi di notte.
Le beghine non erano monache, non prendevano i voti, non rinunciavano ai loro beni (spesso provenivano da ricche famiglie) e facevano un voto di castità che poteva essere sciolto se decidevano di sposarsi e abbandonare il beghinaggio.
Il Begijnhof di Amsterdam è un tranquillo cortile con giardino su cui s'affacciano 47 antiche case a schiera, tipiche dello stile olandese, una chiesa e una cappella.

pianta del Begijnhof con percorso permesso ai visitatori
La data reale della fondazione di questo Begijnhof è ignota: si pensa che fu fondato intorno al 1346, ma fu menzionato per la prima volta nel 1389.

Originariamente il Begijnhof di Amsterdam era circondato da acqua e l'unico accesso avveniva mediante un ponte sul canale Begijnensloot.
Tutte le facciate posteriori delle case del Begijnhof poggiavano perciò in acqua.
Poi i canali che circondavano questa specie di isola furono colmati.

Oggi l'ingresso a questo sito dalla Spuistraat è celato dietro un portale di una casa in mattoni, sormontato dall'immagine di Sant'Orsola (patrona delle beghine di Amsterdam).
Questo ingresso è stato creato nel XIX secolo.

ingresso al Begijnhof
immagine di Sant'Orsola sull'ingresso al Begijnhof
Dopo aver varcato il portone e attraversato un corridoio con soffitto a volta, ci si trova davanti al fianco di una casa decorata con formelle che raffigurano episodi biblici tra i quali Abramo e Isacco, il Forno incantato, Elia e i corvi, e altri che rappresentano la Fuga in Egitto, Cristo Salvatore, la Cena di Emmaus e la Fede.

collezione di formelle sulla Het Houten Huys
Questa casa è anche la più antica (anche se ristrutturata) del Begijnhof ed è una delle due case in legno più antiche di Amsterdam (l'altra si trova sulla Zeedijk).
Questa casa al N°34, chiamata Het Houten Huys nell'antica ortografia olandese, fu costruita nel 1528.
La casa ha mantenuto le originali due facciate in legno e la struttura portante gotica in legno.

Het Houten Huys
Le altre case del Begijnhof (ricostruite con i materiali originali nel 1957 e restaurate tra il 1982 e il 1987), risalgono al XVII e XVIII secolo perché quelle originali andarono distrutte durante alcuni incendi, dopo i quali non fu più permesso costruire edifici con materiali infiammabili come il legno (1521).

Di queste case, 18 hanno ancora uno scheletro gotico in legno.
La casa posta al N°27 è decorata con un altorilievo raffigurante la Madonna col Bambino posti sotto una corona dorata con la scritta" S.Maria".

decorazione con Madonna col Bambino sulla casa N°27
Molte case presentano un timpano in pietra.
Le facciate sono decorate con formelle e alcune di queste riportano la data di costruzione.
Ogni casa ha un proprio piccolo giardinetto, e affacciano tutte su uno spazio verde con castagni e decorato con statue.

spazio verde su cui s'affacciano alcune case
vialetto con accesso ai giardini delle singole case
case del Begijnhof
case del Begijnhof
Nello spazio verde più vicino all'ingresso vi è una statua che raffigura una beghina.

statua di una "beghina"
Un tempo in questi spazi venivano stesi i panni ad asciugare.
Si conserva ancora una pompa dell'acqua originale. 

pompa dell'acqua
La pavimentazione del cortile è posta un metro più in basso rispetto al resto del centro della città, trovandosi al livello stradale medievale.

Sul lato Sud del Begijnhof si trova la chiesa in cui le beghine si riunivano a pregare.

La chiesa venne consacrata il 7 ottobre 1419.
Inizialmente la chiesa era in legno, ma dopo gli incendi del 1421 e del 1452, l'edificio venne ricostruito in mattoni.

Engelse Kerk
Dal 1578 al 1795 ad Amsterdam, a causa della Riforma protestante, vi fu il divieto di praticare il culto cattolico.
Il Begijnhof  fu l'unica istituzione cattolica che soravvisse in città, perchè la case erano di proprietà delle beghine, ma la comunità dovette rinunciare alla sua chiesa.
La chiesa venne chiusa per 20 anni e fu poi destinata a lavanderia e a magazzino.
Nel 1607 la chiesa fu affittata ad un gruppo di protestanti inglesi e scozzesi e venne chiamata Engelse Kerk.

portale: anno del passaggio dell'ex chiesa cattolica a quella protestante
La torre tramite la quale si accede alla chiesa è leggermente pendente.
Varcato l'ingresso ci si trova in un atrio che permette di entrare nel luogo di culto.

interno della Engelse Kerk
soffitto in legno della Engelse Kerk
interno della Engelse Kerk
In controfacciata si trova la cassa dell'organo intarsiata da Jacob Hustman nel XVIII secolo.
Il primo organo venne costruito da Christian Muller nel XVIII secolo.
Venne ricostruito all'inizio del nostro secolo su disegno originale dalla ditta Flentrop.

organo (Christian Muller-Flentrop - 1753-2000) e cassa d'organo (Jacob Hustman - XVIII sec.)
organo (Christian Muller-Flentrop - 1753-2000) e cassa d'organo (Jacob Hustman - XVIII sec.)
Le due finestre gotiche che illuminano la chiesa furono riaperte nel 1975.

finestra gotica
Più avanti sulla stessa parete le due finestre più piccole affiancavano il pulpito che fu poi spostato nella sua posizione odierna, alla destra dell'altare.

presbiterio
Nella finestra dipinta del presbiterio sono raffigurati i Padri Pellegrini che da Leida partivano per il Nuovo Mondo per fondare una delle prime colonie Nordamericane.
La vetrata fu realizzata nel 1920 in occasione del 300° anniversario di questa partenza.

vetrata del presbiterio: Partenza dei Padri Pellegrini per il Nuovo Mondo (1920)
Alla destra dell'altare si trovano il fonte battesimale e il pulpito.
Il pulpito in legno ha 4 pannelli intarsiati che furono realizzati in occasione della commemorazione dell'incoronazione della regina Guglielmina (1898).
Il leggio in ottone venne donato nel 1689 dallo stauholder Guglielmo III d'Orange e dalla moglie Maria Stuarda, chiamati a divenire i monarchi della Gran Bretagna.

pulpito e fonte battesimale
I pannelli furono disegnati in età giovanile da Piet Cornelis Mondriaan, uno dei fondatori del neoplasticismo, e venero scolpiti da Edema van der Tuuk.

pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
Alla sinistra dell'altare si trovano un piccolo organo e un leggio in legno con i simboli dei quattro Evangelisti.

leggio con i simboli dei quattro Evangelisti (1977 - Nico Onkenhout) e piccolo organo (Flentrop)
Sull'altare è posta una bibbia del 1763.

bibbia del 1763
Le bandiere che sono appese nella chiesa sono: lo stendardo reale di Scozia, una riproduzione della bandiera di battaglia di uno dei reggimenti scozzesi  (Macway) che combatterono a fianco dell'Olanda contro gli Spagnoli (XVI secolo), la bandiera dell'Olanda, la bandiera della Casa Reale Olandese, la bandiera del Regno Unito, la bandiera della Scozia, la bandiera del Canada e la bandiera degli Stati Uniti.

La croce celtica è stata un dono della Chiesa di Ognigiorno che per anni ha ufficiato il suo culto in questa chiesa ogni mercoledì.

Alcuni pannelli in legno riportano i nome dei diaconi che si sono susseguiti nella chiesa.

pannello con il nome dei diaconi della chiesa
Lungo la parete meridionale della chiesa è posto il banco del sindaco, che si trovava in questa posizione quando il pulpito si trovava sulla parete opposta.

banco del sindaco
Le beghine vennero sepolte nel pavimento della chiesa fino al 1818.
Se si guarda il pavimento si possono vedere le loro lastre tombali.

tomba nella Engelse Kerk
tombe nella Engelse Kerk
tombe nella Engelse Kerk
Il compositore e violinista barocco italiano Pietro Antonio Locatelli, morto ad Amsterdam nel 1764, fu sepolto in questa chiesa, come altri che poterono comprarsi qui una sepoltura.

La chiesa e il Begijnhof di Amsterdam vennero citati in una lettera che Van Gogh inviò al fratello Theo il 25 novembre 1877:
"...Domani mattina andrò alla Chiesa Inglese. Giace così pacifica di sera tra i cespugli spinosi del silente Begijnhof che sembra dire: In loco isto dabo pacem (In questo luogo darò pace) dice il Signore. Amen."

Quando con la Riforma protestante la chiesa del Begijnhof venne sottratta alle beghine, la comunità di donne pregava in sagrestia, poi in una casa diversa ogni domenica.
Nel 1665 furono acquistate due case adiacenti all'interno del cortile (N°29 e N° 30) e al loro interno fu costruita nel 1671 una nuova Cappella.

ingresso alla Cappella del Begijnhof
Il progetto dell'architetto Philips Vingboons fu approvato dalle autorità protestanti: esternamente però l'edificio non doveva sembrare una chiesa.
Ad Amsterdam questo non è l'unico esempio di una cosiddetta schuilkerk, ovvero una "chiesa nascosta" (vedi per esempio la Ons' Lieve Heer op Solder ovvero la "Chiesa di Nostro Signore in soffitta"), ve ne erano infatti 30.

Fino al 1795 le beghine pregarono in segreto in questa cappella non accessibile agli estranei.
La cappella era dedicata a S.Giovanni Battista e a Sant'Orsola, patroni del Begijnhof.

La cappella conservava la reliquia del "Miracolo Eucaristico di Amsterdam".
Il 15 marzo 1345 nei pressi del Begijnhof era accaduto che un ostia consacrata era stata portata a Ysbrand Dommer, un malato in fin di vita che l'aveva rigurgitata.
L'ostia fu buttata nel fuoco del camino, ma non bruciò, e portata nella Oude Kerk dal prete, ritornò a casa del malato, e questo si ripetè più volte. Più tardi, riconosciuto l'avvenimento come miracoloso, si costruì la Heilige Stede, una cappella sulla Kalvestraat dove vi era la casa del malato che nel frattempo era guarito. La cappella venne poi demolita nel 1908 ma una colonna alta 8m presa dai suoi resti è andata a costituire il cosiddetto Mirakelkolom, collocato nel 1988 sul Rokin.
Mirakelkolom
iscrizione alla base del Mirakelkolom
Per ricordare questo avvenimento prodigioso quattro vetrate dipinte della cappella del Begijnhof raffigurano il miracolo, ogni giorno in questo luogo di culto si mantiene l'Adorazione Eucaristica e dal 1881 ogni anno a metà marzo dal Begijnhof  parte una "processione silenziosa", tra la mezzanotte e le quattro del mattino, che tocca i luoghi cattolici più importanti della città.

Noi non abbiamo potuto visitare l'interno della cappella perché non era orario di visita.

Orario: lunedì  9.00/13.00   martedì/venerdì  9.00/18.30   sabato/domenica  9.00/18.00

CURIOSITA': tra le beghine che hanno vissuto in questa comunità si ricorda Cornelia Arens, morta il 2 maggio 1654.
Si racconta che avesse lasciato detto di non voler essere sepolta nella chiesa, ma nella fogna.
Ma le sue volontà non furono esaudite.
Il giorno dopo la sepoltura il suo corpo venne trovato dove lei voleva essere seppellita, e dopo vari tentativi di riportarla nel luogo di culto, si dovette cedere alle sue volontà.
E' per questo che ancor oggi il suo corpo si trova sotto una lastra di granito rosso nella grondaia davanti alla cappella.

L'ultima beghina che ha vissuto all'interno del Begijnhof è morta nel 1971.

Il Begijhof ha anche una sua peculiarità: è l'unico cortile fondato nella Amsterdam medievale situato all'interno del Singel che sia sopravissuto sino ai tempi nostri, ed è quindi il più antico "hofjes" (= piccolo cortile) della città (nel medioevo l'hofje era un piccolo cortile circondato da case di pescatori).

Orari:  9.00/17.00
Costo: GRATIS

CONCLUSIONI
Entrare nel Begijnhof dopo aver percorso la vicina Kalverstraat è come catapultarsi in un'oasi di pace, lontana dai rumori e dalla moltitudine di persone e biciclette che sfrecciano lungo le strade della città.
La tranquillità ha regnato per secoli in quest'area di Amsterdam.
Nel Begijnhof non si potevano tenere cani e galli perché troppo rumorosi.
L'unico uomo ammesso nel Begijnhof era il cappellano: i bambini erano ammessi sino a tre anni.
Non si potevano ospitare amiche di notte se non con un'autorizzazione.
Ancora oggi abitano qui donne anziane e studentesse, e bisogna rispettare i divieti d'accesso in alcune parti del sito e mantenere il silenzio, per non turbare la serenità del luogo e la privicy delle sue abitanti.


domenica 21 giugno 2020

L'Oude Kerk, la chiesa più antica di Amsterdam


La Oude Kerk, o Chiesa Vecchia, è l'edificio di culto più antico di Amsterdam.

Nel 1213 fu infatti costruita una cappella in legno lungo il fiume Amstel, dove il corso d'acqua sfociava nell'Ij.
Un prete che era stato sorpreso da una forte tempesta aveva pregato e promesso che se si fosse salvato avrebbe costruito una cappella.
La cappella fu intitolata a S.Nicola da Myra, protettore dei marinai, dei pescatori, delle prostitute (guarda caso la chiesa si trova oggi al centro del quartiere a luci rosse di Amsterdam), ed è divenuto il patrono di Amsterdam.

Qui i marinai pregavano per un ritorno sicuro.
Qui i pescatori riparavano le loro vele e le loro reti.
Qui i commercianti s'incontravano.

La cappella, costruita nel punto meno paludoso del primo insediamento di questo territorio, divenne un luogo di aggregazione oltre che una zona cimiteriale.
Sorse quindi l'esigenza di ampliare e di rinforzare in pietra le sue pareti.
Questa chiesa romanica, dalla pianta basilicale e l'abside poligonale, venne consacrata nel 1306.
Nel XIV secolo vennero aggiunte le due navate laterali, alte come quella centrale.

Una torre in legno a pianta quadrata fu eretta sul fronte principale della chiesa nel 1325.
La torre aveva anche la funzione di posto di avvistamento per difendersi dal nemico o di luogo dal quale avvistare gli incendi.

torre del fronte principale della Oude Kerk
La torre venne poi innalzata fino all'altezza di 67m nel 1564 e rivestita in mattoni nel 1749.
Ha quattro campane oscillanti (chiamate Fede, Speranza, Amore e Libertà) e un carillon che risale al 1658, composto da 47 elementi.
Il carillon suona ogni quarto d'ora musiche di Sweelinck, Philip Glass, Bach e un frammento di "Voulà" una composizione di Nicolas Jaar, composta appositamente per la Oude Kerk.

La guglia lignea è rivestita da lastre di piombo.

torre del fronte principale della Oude Kerk
Vi è anche una seconda torre più piccola, innalzata all'incrocio della chiesa, dove vi era un tempo la campana dell'Angelus (nuovamente posta in funzione nel 2006).

l'Oude Kerk con le sue due torri
La chiesa divenne chiesa parocchiale nel 1334, assumendo anche un aspetto gotico brabantino.

vetrate delle cappelle meridionali della Oude Kerk
L'Oude Kerk divenne anche un luogo di pellegrinaggio dopo il cosiddetto "Miracolo Eucaristico di Amsterdam" avvenuto nel 1345: un'ostia consacrata portata ad un malato era stata preservata dalle fiamme.

Per ospitare più persone vennero così ampliate le navate laterali, divenendo più grandi della navata centrale.

navata centrale della Ode Kerk
navata centrale della Ode Kerk
colonne della navata centrale della Ode Kerk
Venne costruito un coro più grande con deambulatorio, allungando il piedicroce.
abside e deambulatorio
Nel 1681 il coro venne chiuso da un cancello in legno di quercia.
Una scritta sopra al cancello dice che il prolungato uso improprio della chiesa fu annullato nell'anno 1578, anno in cui i calvinisti sottrassero la chiesa ai cattolici che ne avevano fatto un luogo in cui si spettegolava, dove gli ambulanti esercitavano i loro commerci, e dove i mendicanti e i senzatetto trovavano rifugio.
cancello d'ingresso del presbiterio
volte e cleristorio con polifore del coro
Il coro, una delle parti più antiche della chiesa, era il luogo dove si trovava l'altare maggiore, oggi non più presente come gli altri 38 altari che un tempo si trovavano nella chiesa.

stalli del coro
stalli del coro
Il coro dal 1578 (anno in cui la chiesa divenne protestante), è circondato da un muro in legno semicircolare.

pareti in legno che separano il presbiterio dal deambulatorio
Nel presbiterio si trovano gli stalli in legno in stile tardo gotico del 1500: 15 lungo la parete Nord e 21 lungo la parete Sud.

Alcune sedute incernierate presentano sul retro le cosiddette "misericordie", mensole su cui poggiarsi durante le parti delle celebrazioni in cui bisognava rimanere in piedi.
Queste "misericordie" sono scolpite con scene morigeranti e a volte un po' scurrili.

stalli con" mesericordie"
stalli con" mesericordie"
misericordia: "bisogna tirare leggermente una corda debole" (come lo è la tenia)
misericordia: un uomo ubriaco sbatte la testa al muro
Sono del 1390 le coperture lignee a botte della chiesa, simili allo scafo di una nave, realizzate con travi di rovere portate dall'Estonia.

volte della navata centrale
volte della navata laterale
volte della navata laterale
La Oude Kerk conserva il più grande tetto in legno medievale ancora esistente in Europa.
Le volte a botte vennero successivamente coperte dai calvinisti con una vernice blu, che per secoli nascose i resti di dipinti medievali realizzati a tempera con vernice a base di albume (lato Sud), finanziati da donazioni di corporazioni, milizie e ricche famiglie.

I dipinti delle volte vennero alla luce nel 1956. 

Le volte sono decorate con stemmi e stendardi.
Sono raffgurati scene bibliche, Santi, la Vergine Maria e S.Nicola (patrono della chiesa).
Sulle volte si trova ritratto anche S.Giorgio perché era tra le raffigurazioni preferite dai miliziani.
Vi sono anche all'incrocio delle volte 63 borchie di varie forme e misure.

volte dipinte e borchie
volte dipinte e borchie
volte dipinte e borchie
borchie nelle volte del presbiterio
borchie nelle volte del presbiterio
Il transetto venne creato in due momenti diversi: tra il 1380 e il 1412 venne costruita la Cappella di S.Giorgio sul lato settentrionale della chiesa, mentre tra il 1450 e il 1460 venne eretta sul lato opposto della chiesa la Cappella di S.Sebastiano.

Cappella di S.Giorgio
scala a chiocciola in legno della Cappella di S.Giorgio
Cappella di S.Sebastiano
scala a chiocciola in legno della Cappella di S.Sebastiano
scala a chiocciola in legno della Cappella di S.Sebastiano
Dal 1505 le navate laterali inglobarono le cappelle laterali che erano state commissionate da importanti famiglie, corporazioni e milizie civiche (tra le quali i balestrieri e gli arceri).
Tra queste vi erano la Cappella dei marinai dell'entroterra (Binnenlandvaarderskapel), la Cappella dei maniscalchi (Smidskapel), la Cappella dei mercanti di grano (Weitkoperskapel).

navata centrale e navata laterale settentrionale con cappelle
Nella Cappella dei Marinai all'estero (Buitenlandvaarderskapel), a Sud del presbiterio, si trovavano appesi i modellini votivi di alcune imbarcazioni che avevano solcato i mari.
Oggi alcuni modellini sono appesi lungo il deambulatorio alle spalle del coro.

deambulatorio con modellino della Nave Sant'Anna (1350)
modellino della Nave ammiraglia Aeolus (1607 - comandata dall'ammiraglio Jacob van Heemskerk)
modellino della SS Rembrandt (la prima nave in ferro a potenza motore e a vela costruita nel 1857 dalla più grande compagnia di navigazione olandese)
Nel medioevo vi erano 33 pannelli in vetro colorato.
Nel XVI secolo le navate laterali vennero aperte da grandi polifore (una per ogni campata) e la navata centrale venne alzata realizzando un cleristorio.
Anche al di sopra del coro venne innalzato un cleristorio.

cleristorio della navata meridionale
Oggi nella Cappella di Nostra Signora si trovano ancora alcune vetrate del XVI secolo.

Cappella di Nostra Signora
Sulla parete Nord la vetrata a sinistra raffigura l'Annunciazione, la Visitazione, e in basso S.Pietro e S.Paolo affiancati dalla famiglia del sindaco Van Hoppen (la vetrata venne commissionata dal borgomastro Jan Claesz van Hoppen nel 1555).
La vetrata venne realizzata da Digman Meynaertsz e Lambert van Noort.

Cappella di Nostra Signora: Annunciazione / Visitazione / S.Pietro e S.Paolo affiancati dalla famiglia del sindaco van Hoppen (Digman Meynaertsz e Lambert van Noort)
Sulla parete Nord della cappella la vetrata a destra raffigura l'Adorazione dei Pastori, lo Stemma di Amsterdam.
La vetrata fu realizzata da Digman Meynaertsz e da Lambert van Noort.

Cappella di Nostra Signora: Adorazione dei Pastori /stemma di Amsterdam (Digman Meynaertsz e Lambert van Noort)
Sulla vetrata della parete Est della cappella (durante la nostra visita coperta da ponteggi), sono raffigurati la Dormitio Virginis, lo Stemma della città , il nome dei donatori (famiglia Brunt) e i Santi patroni.
La vetrata è stata realizzata da Dirk Crabeth (1555).
Durante la seconda guerra mondiale le vetrate della Oude Kerk furono temporaneamente imballate in casse e riposte in un rifugio antiaereo nazionale tra le dune di Zandvoort.
Alla fine della guerra furono restituite alla chiesa.
Le vetrate lungo il deambulatorio dietro al coro e lungo le navate laterali raggruppano alcuni frammenti delle vetrate della Cappella di Nostra Signora.

vetrata con frammenti di vetrate
Lungo il deambulatorio vi è anche una vetrata realizzata da Pieter Jansz e Hendrick Velthoen, che raffigura la Pace di Munster (1648).

vetrata del deambulatorio con la Pace di Munster (Pieter Jansz e Hendrick Velthoen)
Si può notare che le 12 colonne che delimitano il presbiterio sono state in parte dipinte a tempera tra il 1510 e il 1520, forse da Jacob Cornelisz.
Le pitture ripropongono le preziose fantasie di broccato dorato, rosso e blu, che fanno sembrare le colonne coperte da preziosi tessuti.

colonna dipinta
colonna dipinta
colonne dipinte
Il nome "Oude Kerk" venne attribuito alla chiesa quando nel 1408 venne costruita una nuova chiesa sulla diga (l'attuale Dam), la Chiesa di S.Caterina, che per differenziarla dalla Oude Kerk venne chiamata Nieuwe Kerk (= Chiesa Nuova).

Nieuwe Kerk
La chiesa possiede quattro organi: due sono monumentali.
Sulla controfacciata (lato Ovest della chiesa) si trova il Grand'organo, uno dei migliori organi barocchi in Europa.

Grand'organo
Fu costruito da Christian Vater nel 1724 e modificato da Casper Muller nel 1738.

decorazione barocca del Grand'organo
L'altro organo si trova sul lato settentrionale della chiesa e viene chiamato organo transetto perché adossato al muro che divide la Cappella di S.Giorgio del transetto Nord e la Weitkoperskapel.

organo transetto (costruzione meccanica (1965): Ahrend e Brunzema - decorazione: Cornelis Brizé - XVII sec.)
Questo organo riservato al coro fu costruito nel 1965 da Ahrend e Brunzema, ma nella stessa posizione si sono succeduti altri tre strumenti.
I pannelli in legno sono stati decorati nel XVII secolo da Cornelis Brizé.

organo transetto (costruzione meccanica (1965): Ahrend e Brunzema - decorazione: Cornelis Brizé - XVII sec.)
Sulla controfacciata si trova l'ex cappella del Battistero dalla facciata in marmo scolpito e il cancello in bronzo.

facciata dell'ex Cappella del Battistero / Cappella Graeff
L'ex cappella fu acquistata nel 1648 da Cornelis de Graeff  (consigliere della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, reggente e sindaco di Amsterdam) per utilizzarlo come cappella funeraria della sua famiglia.

CURIOSITA': al momento della nostra visita all'interno di questa cappella era posta una replica in cera della statua di Jan Pietersz Coen, realizzata dall'artista indonesiano Iswanto Hartono.
Jan Pietersz Coen fu il primo governatore generale delle Indie Orientali.
La statua doveva trovarsi, fino all'arrivo dei Giapponesi nel 1942, su una piazza di Batavia (oggi chiamata Jakarta), capitale delle Indie Olandesi sulla costa Nord dell'isola di Giava.
Si è voluto testimoniare il collegamento tra la Oude Kerk e il passato coloniale dell'Indonesia.
Nella chiesa sono infatti sepolti molti uomini che salparono per colonnizzare il mondo, divenuti eroi nazionali.
Le opere in cera come candele si consumano, e quindi sono destinate a scomparire come sono scomparse alcune culture e tradizioni in Indonesia a causa del colonialismo olandese.

Jan Pietersz Coen (replica di Iswanto Hartono)
Sempre lungo la controfacciata si trova il portale Ovest in stile barocco, con pareti scolpite e tetto curvo con lanterna e colonnette a fiamma.

Portale Ovest
Vicino si trova anche un maquette in scala  di un progetto incompiuto di una chiesa a cupola sul Botermarkt (oggi Rembrandtplein).

maquette di chiesa a cupola (XVII sec.)
Il modello dodecagonale, in legno di quercia e pino, venne realizzato per Nicolaas Listingh (noto come il notaio di Rembrandt), amministratore della Oude Kerk (1663) e uomo molto interessato all'architettura.
Sul lato meridionale della chiesa si trovano alcune sale storiche arredate con decorazioni del XVII e XVIII secolo.
La Sala degli Amministratori (Kerkmeesterkamer), riservata a coloro che erano incaricati della gestione dell'edificio di culto, ha pareti rivestite con pannelli con decorazioni rocaille e festoni, alcuni con motivi a conchiglia o ghirlande con fiori, frutta e foglie.

Sala degli Amministratori
Sala degli Amministratori
decorazioni del soffitto della Sala degli Amministratori
Vi è un caminetto, una nicchia completamente specchiata che contiene oggetti di rito e ricordi legati all'antica chiesa, dipinti e un pannello con gli stemmi delle famiglie che rappresentarono gli amministratori della chiesa dal XVI al XIX secolo.

nicchia specchiata della Sala degli Amministratori
pannello con gli stemmi delle famiglie degli amministratori della chiesa
caminetto della sala e studi preliminari per le sculture di due Virtù in legno (Carità e Umanità) per la volta del coro (Herman Ketting - 1950)
L'Esercito del faraone (David Colijns - XVII sec.)
Interno della Oude Kerk (Emanuel de Witte - XVII sec.)
Interno della Oude Kerk (Cornelis Springer - XIX sec.)
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La Sala degli Specchi (Spiegelkamer), è chiamata anche Sala dei Matrimoni perché era l'ufficio dei Commissari per le questioni matrimoniali.

Sala degli specchi
Sala degli specchi
La sala ha soffitti bianchi e pannelli blu alle pareti, un caminetto decorato a rocaille con motivi a conchiglia e profili dorati sormontato da uno specchio, e carta da parati con motivi a fiori su sfondo verde mare chiaro.

carta da parati della Sala degli specchi
Partenza del primo vascello delle Compagnia delle Indie Orientali  nel 1595 (XVII sec.)
La Oude Kerk fu saccheggiata nel 1566 dai calvinisti e distrutta l'iconografia cattolica: vennero distrutte o rubate statue, rimossi gli altari, oscurati i dipinti murali, gli argenti saccheggiati.
La chiesa venne confiscata e trasformata in un luogo di culto protestante modificando il suo interno per renderlo più sobrio.
La chiesa divenne anche la sede del registro dei matrimoni.
Per questo sul tavolo della sala si trova, oltre ad un vaso per i tulipani in ceramica di Delft, la pubblicazione di matrimonio di Rembrandt van Rijn con Saskia van Uylenburgh (10 giugno 1634).

pubblicazioni di matrimonio di Rembrandt con Saskia
CURIOSITA': sulla porta che introduceva in questa stanza dalla Cappella di S.Sebastiano vi è scritto in lettere gotiche un ammonimento che suona più o meno come:
"Sposarsi in fretta, pentirsi a piacere".
La Oude Kerk oltre ad essere divenuta la sede del registro dei matrimoni, custodiva anche l'archivio cittadino.
Gli importanti documenti erano conservati in una cassa coperta con piastre di ferro e dipinta con lo stemma della città.
La cassa veniva custodita nella cosiddetta "Cappella di ferro". 
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Si può notare che l'intera superficie pavimentale è occupata da centinaia di pietre tombali.
Sono state sepolte in questa chiesa più di 12.000 persone sotto 2200 lapidi.
Sono state sepolte 35 generazioni fino al 1865.

pianta delle sepolture della Oude Kerk
lastre tombali nel coro
Ci sono semplici lastre tombali identificate da una lettera, da un numero e/o un nome.
Altre invece sono decorate con stemmi araldici.










Tra le persone che sono state qui sepolte vi sono i membri delle più illustri famiglie della città, di artisti, politici e di eroi.
Tra gli illustri personaggi qui tumulati si ricordano: Killiaen van Rensselaer, commerciante di diamanti e fondatore della Nuova Amsterdam (New York), l'eroe navale Jacob van Heemskerck, l'organista Pieterszoon Sweelinck, il pittore Pieter Lastman maestro di Rembrandt, il comandante e sindaco di Amsterdam Frans Banning Cocq (figura centrale del capolavoro di Rembrandt La Ronda di Notte), Maarten Soolmans protagonista insieme alla moglie di un famoso doppio ritratto di Rembrandt, il vice ammiraglio dell'Olanda e Frisia occidentale Gillis Schey e sua figlia Elisabeth, Pieter Aertsz che disegnò le vetrate della Cappella di Nostra Signora di questa chiesa, Joachim Rendorp birraio e sindaco del XVIII secolo...e molti altri.
Di molti di loro però non si è ancora individuata la sepoltura.
lastra tombale di Gillis Schey e sua figlia Elisabeth
lastra tombale di Joachim Rendorp
Ma forse la sepoltura più nota è quella di Saskia van Uylenburgh, moglie di Rembrandt, identificata dalla lastra tombale K29 posta lungo il lato settentrionale della chiesa ai piedi dell'organo transetto.

Saskia morì forse di tubercolosi a 29 anni, alcuni mesi dopo aver dato alla luce il figlio Titus.
Era il 14 giugno 1642 e venne sepolta in questa chiesa il 19 giugno 1642.
Il testo sulla lapide fu scritto nel 1953.

CURIOSITA': Ogni anno il 9 marzo alle 8.39 del mattino un raggio di sole si ferma per poco sulla lastra tombale dell'amata moglie di Rembrandt.
In questo giorno si celebra la "Colazione di Saskia" con musica, parole e croissants, in ricordo della famiglia del pittore.

lastra tombale di Saskia nella Oude Kerke
Qualche anno più tardi il pittore fu costretto a vendere la tomba della prima moglie per pagare i funerali di Hendrickje Stoffels, la loro ex cameriera, che nel frattempo era divenuta la sua nuova compagna (1662).

Vi sono inoltre su alcune colonne e lungo le pareti della chiesa alcuni epitafi come quello di Jacob barone di Petersen, dell'ammiraglio Isaac Sweers, del pittore, poeta e biografo Carel Van Mander, dello scrittore Nicolaas Simon van Winter, dell'ufficiale di marina Cornelis Jansz. de Haen o il monumento funebre all'ammiraglio Willem Van der Zaan.

monumento funebre di Willem Van der Zaan
epitafio di Isaac Sweers
epitafio di Carel van Mander
sinistra: stemma / destra: epitafio di Nicolaas Simon van Winter
epitafio di Jacob baron de Petersen
Addossati alle colonne della navata centrale si trovano il pulpito in legno del 1643 e alcuni banchi in legno riservati ai reggenti, alle milizie o a personalità della città.

pulpito in legno (1643)
banchi riservati alle personalità
oudekerk.nl/en/visit
Orari:  lunedì/sabato  10.00/18.00
            domenica        13.00/17.30
Costo:  15€



CONCLUSIONI 
La Oude Kerk è stata la prima chiesa-museo dei Paesi Bassi.
Ancora oggi la Oude Kerk è di proprietà della chiesa protestante ed è utilizzata principalmente come centro culturale.
Qui si tengono importanti concerti, mostre di artisti contemporanei e il concorso foto-giornalistico più importante al mondo (WORD PRESS PHOTO).
La Oude Kerk è un sito davvero interessante, da visitare per ritrovare molta della storia della città.