martedì 25 ottobre 2022

Fez: il Parco Jnan Sbil, il parco pubblico più antico del Marocco


Tra Fes el-Jdid e Fes el-Bali, le due parti in cui è divisa la vecchia Medina di Fez, nell'area vicina alla Mellah (quartiere ebraico) si trova il Parco Jnan Sbil o Giardini Bou Jeloud.

ingresso del Parco Jnan Sbil

In arabo il termine "jann" significa "Paradiso", e un'atmosfera paradisiaca è quella che si respira varcando i cancelli di questo polmone verde cittadino.

Questo parco fu costruito durante il principato di Moulay Abdellah nel XVIII secolo, per alcuni studiosi invece fu creato da Moulay Hassan I nel XIX secolo.

un viale del parco

un viale del parco

Quest'area verde inizialmente era riservata all'élite reale e collegata al Palazzo Reale da un passaggio sotterraneo. Poi nel 1917 il parco fu aperto al pubblico ed è per questo che viene considerato il parco pubblico più antico del Marocco. Recentemente il parco è stato ristrutturato e riaperto nel 2011.

Il Parco Jnan Sbil ricopre 7,5 ettari ed è diviso in vari settori, tra i quali il Giardino Andaluso, il Giardino Messicano e il Giardino dei bambù

planimetria del Parco Jnan Sbil

Dall'ingresso principale posto a Nord dell'area verde si può attraversare il parco in direzione Sud passeggiando nel Giardino Andaluso tra cespugli fioriti ben curati e fontane a forma di stella.

Giardino Andaluso

Giardino Andaluso

Attraversando una zona dove crescono i bambù si raggiunge un ponticello oltre il quale lo sguardo si apre su uno stagno popolato da anatre e oche.

ponticello tra i bambù

stagno nel parco

Il parco sorge infatti lungo il corso del fiume Oued Fes, dove ruote idrauliche alimentavano le officine degli artigiani.

Al centro dello stagno si trova un'isoletta con palme.

isoletta con palme nello stagno

Gli fanno da fondale le mura medievali della Medina, gli antichi bastioni di Fes el-Jdid e il bastione saadiano Borj Sheikh Ahmed del XVI secolo.

bastione Borj Sheikh Ahmed (XVI sec.)

Trecento specie vegetali, tra cui numerosi bambù e cactus, sono state piantumate, e non mancano alberi secolari.

giardino al bordo dello stagno

Si possono trovare all'interno di grandi gabbie alcuni animali da cortile, davanti alle quali sostano volentieri i bambini.

Sulle panchine all'ombra degli alberi si rilassano invece la gente del posto e i turisti che cercano una pausa tra una visita ad un sito e l'altro della città.

Orari: 8.00/19.30
CHIUSO il lunedì

CONCLUSIONI                                                                                                                            Noi non avevamo molto tempo da passare in questo "paradiso", e lo abbiamo percorso un po' frettolosamente. In ogni caso nel percorso verso la Kasbah o la Mellah vale la pena entrare nel parco piuttosto che percorrere il cammino sul marciapiede che lo costeggia...e rigenerarsi nella tranquillità di questo luogo.


domenica 16 ottobre 2022

Fez: la conceria Chouara



Fez è la città imperiale più antica del Marocco. La sua Medina, la più grande del mondo (è infatti composta da più di 9000 viuzze), riconosciuta Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco, si divide in vari souk o mercati, ognuno specializzato nella vendita dei prodotti artigianali locali.

Uno dei prodotti artigianali più importanti di questa città è il pellame e la realizzazione con questo di alcuni manufatti tipici marocchini: portafogli, borse, babouches (le ciabatte marocchine), pouf, giacche, cinture... Non per niente i prodotti realizzati in pelle vengono chiamati in francese "maroquinerie" dal 1700.

babouches

cinture in pelle

In Marocco le concerie si trovano a Marrakech, a Fez e a Taroudant. 

L'uomo ha iniziato a lavorare le pelli sin dalla Preistoria e in Marocco la lavorazione e la concia delle pelli sono attività molto antiche. 

pelli conciate

A Fez le concerie sono presenti sin dal medioevo e sono considerate le più antiche al mondo. Sorsero in prossimità del fiume Oued Fes per potersi rifornire dell'acqua necessaria al trattamento delle pelli.

La lavorazione delle pelli viene eseguita nella stessa maniera da secoli, tutta a mano, senza l'aiuto di macchine, e il know-how viene tramandato da padre a figlio.

A Fez si trovano ancora tre concerie: la Chouara (o Chouwara) posta dietro la Moschea al-Qarawiyyin, la Sidi Moussa posta vicino al Museo Nejjarine e la più piccola e più recente Ain Azliten posta a nord della città.

la Chouara

Una delle più antiche , la più grande e la più famosa di Fez è la conceria Chouara: si estende infatti su quattro ettari di terreno ed è in attività da 900 anni (è stata fondata nell'XI secolo).

la Chouara

Questa conceria si trova nel Quartiere dei Conciatori posto nella zona meridionale dell'antica Medina Fes el-Bali.

Se pensate di voler dedicare del tempo alla visita della conceria sappiate che è un'esperienza sensoriale forte, almeno per me lo è stata. 

Non solo per l'olezzo che esala dalle vasche, ma anche per le condizioni poco igieniche in cui i lavoratori operano per diverse ore al giorno.

La conceria si può visitare chiedendo di entrare, anzi dovrei dire accettando l'invito ad entrare, in uno dei negozi che circondano la Chouara. Molti vi fermeranno anche per strada per condurvi in uno di questi negozi. Ma è impossibile vedere dall'alto la conceria senza entrare in un negozio.

un negoziante vi aspetta davanti al proprio negozio con un mazzo di menta 

Per il forte odore vi verrà consegnato un rametto di menta da mettere sotto il naso. Salite ripide scale vi troverete su una delle terrazze che si affacciano su questo singolare anfiteatro costituito da un insieme di pozzi a nido d'ape.

terrazza di un negozio da cui poter osservare le vasche della conceria

La Chouara è ripartita in quattro settori ed è composta da 1200 vasche, dove lavorano 500 maestri artigiani riuniti in cooperative.

artigiano della conceria al lavoro

artigiano della conceria al lavoro

artigiano ci mostra una pelle conciata

Vi verranno date spiegazioni sulle fasi della conciatura della pelle che può essere cuoio di montone, di bue, di pecora, di capra (la più usata) o di dromedario.

Il processo di lavorazione, composto da una dozzina di operazioni, dura dai 15 ai 30 giorni, a seconda del tipo di pelle di animale e a seconda delle condizioni metereologiche.

L'animale viene scuoiato ancora caldo e la sua pelle, arrivata alla conceria, viene trattata con calce viva per 24 ore per poter togliere i peli. Per rimuovere il grasso viene messa in ammollo per 2/3 giorni con urina bovina, sale e acqua. Il sale serve a fermare la decomposizione. 

Per ammorbidire la pelle e prepararla per la tintura, viene poi immersa in vasche rettangolari che contengono acqua e guano di piccione (ricco di ammoniaca). Viene qui pestata per tre ore dai lavoratori immersi sino alla cintola e diviene quindi morbida, malleabile e pronta ad assorbire il colore.

vasche per la concia delle pelli

settore con le vasche per la concia delle pelli

vasche per la concia e bottale

lavoratore addetto alla concia

lavoratore addetto alla concia

Prima di essere tinta, la pelle viene lasciata asciugare al sole per 3 giorni sugli stenditoi dei terrazzi che circondano la conceria.

pelli stese ad asciugare

lavoratore intento a stendere le pelli

Poi la pelle viene immersa nelle vasche rotonde che contengono coloranti naturali: per tingerle di blu viene usato l'indaco, di arancione l'hennè, di rosso i fiori di papavero, di marrone il legno di cedro, di verde la menta, di giallo lo zafferano, il mix di fiori di mimosa e curcuma oppure si strofina la pelle con polvere di melograno. 

vasche per la colorazione delle pelli

Per rendere la pelle lucida può essere usato l'olio d'oliva.

Dopo essere state asciugate nuovamente le pelli vengono date agli artigiani che li trasformeranno in manufatti. Se volete acquistare qualche articolo in pelle potete visitare il Souk Ain Allou che con le sue circa 60 boutiques è dedicato al commercio di questi prodotti artigianali tipici.

Souk Ain Allou

Souk Ain Allou


CONCLUSIONI                                                                                                                      Non è facile uscire dai negozi che ti hanno permesso di visitare la conceria senza acquistare i loro prodotti. Se non si è interessati all'acquisto di manufatti in pelle bisogna almeno lasciare una mancia a chi vi ha condotto e spiegato le fasi della lavorazione delle pelli. E non è facile assistere a questo "spettacolo" colorato e tipico senza restare impressionati dal duro lavoro che qui viene fatto e pensare ai rischi igienico-sanitari a cui questi uomini sono sottoposti, o all'inquinamento che quest'antica attività può produrre. E' comunque un'esperienza da non perdere perché riporta indietro nel tempo e alle antiche tecniche di lavorazione ancora adottate in questo Paese. Nello stesso tempo poi ci induce a riflettere.                                                                                                                  

venerdì 7 ottobre 2022

Fez: la Medersa di Seffarine, la prima medersa costruta in Marocco

La prima medersa o scuola coranica costruita in Marocco è la Medersa di Seffarine che si trova nella medina di Fez, nella Place Seffarine, la "Piazza dei ramai" da cui prende nome.

ingresso della Medersa di Seffarine

Nella stessa piazza troviamo l'ingresso alla Biblioteca dell'Università e Moschea Al-Qarawiyyn, il centro di apprendimento principale della città. Questa medersa è ancora in funzione e ospita gli studenti di questa famosa università.

Gli studenti provenivano principalmente dalla regione settentrionale di Beni Zerwal (zona a Nord di Fez), dalle zone meridionali di Sous e dalle vicinanze di Zerhoun.

La Medersa di Seffarine fu fatta costruita nel 1280 in Fes el-Bali (la parte murata più antica di Fez), vicino all'Oud Fes (il fiume che attraversa la città), dal sultano merinide  Abu Ya'qub Yusuf, colui che fece costruire anche la città nuova di Fez (ovvero Fes el-Jdid).

E' questa anche la prima medersa delle tante fatte costruire dalla dinastia merinide.

i tetti con tegole verdi e il minareto della Medersa di Seffarine (visti dalla terrazza del nostro alloggio Dar Seffarine)

Varcata la porta in legno che si apre sulla piazza, e attraversato un passaggio curvato, si accede al cortile principale di forma rettangolare, con al centro una grande vasca rettangolare piastrellata.

cortile principale della Medersa di Seffarine

cortile principale della Medersa di Seffarine

ambienti accessibili dal cortile principale

accesso agli ambienti che affacciano sul cortile principale

Un tempo il cortile aveva decorazioni in stucco. Su una delle pareti che lo circondano si trovano vestigia delle sue decorazioni.

resti dell'antica decorazione del cortile

Sul lato Est del cortile (proprio difronte all'ingresso della medersa), si apre la Sala della Preghiera, un grande e alto ambiente sormontato da un tetto piramidale, oggi divenuto un'aula.

Sala di Preghiera

mihrab della Sala di Preghiera

Il soffitto è in legno intagliato e le parti alte delle pareti sono decorate in stucco.

soffitto ligneo della Sala di Preghiera

Sul lato opposto all'entrata si trova incastonato nel muro il mihrab, la nicchia che indica la qibla, ovvero la direzione della Mecca verso la quale i fedeli si devono rivolgere per pregare.

Dal cortile si può vedere il piccolo e antico  minareto della Medersa di Seffarine, aggiunto probabilmente in un secondo tempo rispetto alla costruzione della medersa stessa.

minareto della Medersa di Seffarine

A Fez la Medersa di Seffarine e la Medersa Bou Inania sono le uniche due scuole coraniche ad avere un minareto.

Le finestre del minareto sono decorate con archi ciechi a ferro di cavallo. La facciata Est è coperta da motivi ad arco intrecciati (darj-wa-ktaf).

Piastrelle in ceramica policroma decorano la sommità del minareto.

Sul lato Nord della Sala della Preghiera, attraverso un corridoio che si imbocca dal cortile, si accede alla Casa delle abluzioni, un cortile con vasca centrale per l'acqua, intorno al quale ci sono piccoli ambienti con latrine.

Casa delle abluzioni con vasca e latrine

Gli alloggi degli studenti sono posti su due livelli intorno a un lungo cortile.

cortile con gli alloggi degli studenti

fontane nel cortile degli alloggi

fontana con zelliges del cortile degli alloggi

primo piano del cortile degli alloggi

corridoio d'accesso agli alloggi
 

Per ospitare un numero superiore di studenti, accanto a questa antica medersa nel XVIII secolo venne costruita la Medersa Mohammadiaampliata tra il 1935 e il 1942 e da poco ristrutturata.

cortile con alloggi della Medersa Mohammadia

cortile della Medersa Mohammadia

cortile della Medersa Mohammadia e Sala di Preghiera della Medersa di Seffarine (a sinistra nella foto)

cortile con fontana della Medersa Mohammadia


fontana a muro della Medersa Mohammadia


CONCLUSIONI                                                                                                                     La Medersa di Seffarine è stata dai noi visitata un po' per caso...sostavamo nella Place Seffarine quando siamo stati invitati ad entrare. La nostra curiosità ci ha spinto ad entrare, e accompagnati gentilmente nelle zone consentite ai visitatori, abbiamo percorso i cortili e i corridoi di quest'antica e ben restaurata medersa. Se avete tempo vi consiglio di entrarvi e rispettosamente immergervi in un'atmosfera difficile da trovare altrove.