martedì 23 aprile 2019

Ravenna: il Battistero degli Ariani


Il Battistero degli Ariani, uno degli otto siti di Ravenna che nel 1996 sono entrati a far parte della lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco, si trova nell'area Nord-Est della città.

Quando il re dei Goti Teodorico giunse a Ravenna nel 493 per volere dell'imperatore Zenone, la città venne divisa pacificamente in quartieri dove viveva la comunità latina di religione cattolica (chiamati allora "Ortodossi") e quartieri dove vivevano gli Ariani, coloro che professavano la religione ufficiale di corte, cioè l'arianesimo.
In questi quartieri ognuna delle due comunità aveva i suoi luoghi di culto.
Ario, il presbitero di Alessandria condannato dal Concilio di Nicea nel 325, era il propugnatore dell'eresia dell'arianesimo, che negava la divinità di Cristo in quanto generato e perciò non uguale al Padre. L'unica natura divina sia del Padre che del Figlio era di conseguenza anch'essa negata.
Il Battistero degli Ariani è l'unico battistero conosciuto ad essere stato costruito in Italia per il culto ariano.

Alla fine del V secolo Teodorico fece costruire oltre al suo palazzo (andato perduto), l'Anastasis Gothorum (la cattedrale ariana consacrata alla Resurrezione del Signore), trasformata poi nell'attuale Chiesa dello Spirito Santo, e a Sud-Ovest di questa un battistero, chiamato Battistero degli Ariani per distinguerlo dal Battistero degli Ortodossi.

piazza su cui sorgono il Battistero degli Ariani e l'ex cattedrale ariana (oggi Chiesa dello Spirito Santo)
Anche questo battistero, costruito in laterizi, aveva un forma ottagonale con quattro piccole absidi all'esterno, orientate secondo i punti cardinali.
L'abside posta a Oriente è più grande delle altre.

absidiole del Battistero degli Ariani
Il tiburio è separato dalla parte inferiore del monumento da una cornice, ed è aperto da finestre ad arco.

tiburio con finestre ad arco del Battistero degli Ariani
Oggi il battistero, a causa del fenomeno della subsidenza (lo sprofondamento lento e continuo del territorio di Ravenna che è stata costruita su una laguna), è interrato di 2,3m.
E' per questo che l'ingresso al monumento avviene più in basso rispetto l'attuale livello stradale.

ingresso del Battistero degli Ariani
Originariamente correva lungo il perimetro esterno un deambulacro, un corridoio voltato che s'interrompeva solo ad Est, collegandosi a un quadriportico colonnato che probabilmente si trovava di fronte alla cattedrale ariana.
Il battistero aveva quindi un aspetto più imponente.

Accanto al Battistero degli Ariani si trovava l'episcopio, il palazzo del vescovo ariano fatto costruire da Teodorico, che divenne nel VI secolo la dimora del duca longobardo Droctulf, che combatté contro la sua stessa gente in difesa di Ravenna.
Nell'Ottocento divenne un hotel di lusso e poi abbattuto dopo i bombardamenti del 1944.
Restano di questa costruzione solo un muro perimetrale, chiamato appunto Muro di Droctulf o Drogdone.

Muro di Droctulf
Nell'interno del battistero gli stucchi, i marmi e i mosaici che rivestivano un tempo le pareti sono scomparsi.
Sono stati ritrovati però negli scavi effettuati tra il secondo e terzo pavimento in quanto furono reimpiegati nel XVI secolo.

pareti interne del Battistero degli Ariani prive di decorazioni
absidiola interna priva di decorazioni
Rimangono solo lacerti di affreschi nelle arcate intorno alle finestre che simulano marmi pregiati quali il cipollino rosso, l'onice egiziano, il marmo del Proconneso.

finestra con lacerto di affresco
finestra con lacerto di affresco
Nell'absidiola settentrionale rimane invece un frammento di affresco seicentesco, realizzato da Luca Agresti al posto della decorazione musiva caduta, effettuato durante i restauri voluti dal vescovo Corrado Grassi.

lacerto di affresco dell'absidiola settentrionale (Luca Agresti - XVI sec.)
Di questo monumento paleocristiano si è conservata solo la decorazione della cupola.
La cupola è rivestita di mosaici, ed è suddivisa in due registri circolari.

cupola con mosaico
Il medaglione centrale, diviso dal settore anulare che lo circonda da una cornice d'alloro su fondo rosso, presenta la raffigurazione del Battesimo di Cristo.

Battesimo di Cristo
Nel mosaico è raffigurato un giovane Cristo completamente nudo, imberbe e con i capelli lunghi, immerso per metà nelle acque del Giordano.

S.Giovanni Battista posto sulla destra della raffigurazione gli impone la mano sul capo, mentre la colomba che simboleggia lo Spirito Santo fa scendere su Gesù l'acqua che porta nel becco.

Sulla sinistra della scena si trova una figura con i capelli bianchi, avvolto sino alla cintola da un panno verde, con in mano una canna palustre e sulla testa chele di gamberi: è la personificazione del fiume Giordano.

Come nel Battistero Neoniano, la scena del Battesimo di Cristo è circondata dal una teoria di Apostoli, ognuno dei quali è separato dall'altro da una palma stilizzata dalla quale pendono datteri.

mosaico della cupola con Battesimo di Cristo e Teoria di Apostoli
Gli Apostoli sostengono sulle mani velate una corona gemmata, tranne S.Pietro che tiene in mano una grossa chiave, e S.Paolo che ha un rotolo in mano e con la raffigurazione sul velo del fuso da lui usato nel suo lavoro. 

particolare del mosaico: teoria di Apostoli
particolare del mosaico: teoria di Apostoli
particolare del mosaico: teoria di Apostoli
Sui veli degli Apostoli compaiono le lettere greche chiamate gemmadie, ovvero i monogrammi cristologici.

Gli Apostoli rendono omaggio al trono gemmato sormontato dalla Croce dalla quale pende un drappo viola, simbolo della fisicità di Cristo e della sua umana sofferenza.
Il trono vuoto simboleggia l'etimasia, la seconda venuta di Cristo.

particolare del mosaico: trono dell'etimasia tra S.Paolo e S.Pietro
 Pur essendosi ispirati al Battistero Neoniano (precedente a questo di circa mezzo secolo), le maestranza che hanno realizzato la decorazione musiva del Battistero degli Ariani hanno apportato delle differenze.
In questo mosaico è stata usata una gamma di colori ristretta.
Lo sfondo del mosaico è in tessere di color oro.
Cristo si dirige verso Oriente, divenuto divino solo col Battesimo, e non come nel Battistero degli Ortodossi ne proviene.
I volti degli Apostoli sono frontali e presentano per la prima volta le aureole.

Al centro del pavimento si trova una lastra di marmo che ricorda la presenza della vasca battesimale, mentre in un'absidiola è posta un'acquasantiera a fusto in marmo.

acquasantiera
La funzione di battistero costruito per gli Ariani non durò a lungo.
Durante il periodo della diocesi dell'arcivescovo Agnello, nella seconda metà del VI secolo, la Cattedrale degli Ariani fu trasformata in chiesa dedicata a S.Teodoro soldato e martire.
Il Battistero degli Ariani, per volere di Giustiniano, venne invece trasformato dagli Ortodossi in un oratorio dedicato alla Vergine Maria che, per la ricchezza dei suoi mosaici, con i monaci basiliani a cui fu affidato, prese il nome di S.Maria in Cosmedin (dalla parola greca "cosmedin"= "adornata"). 
Dal XI al XV secolo il luogo di culto fu assegnato ai Benedettini e venne chiamato Monasterium Sanctae Mariae.
Successivamente nel rinascimento passò al clero secolare e nel 1608 ai Teatini.
Nel XVII secolo il battistero fu addossato nella parte occidentale ad un edificio, divenendone l'abside, e prese il nome di Oratorio della Confraternita della Croce.
Alla fine dell'Ottocento, dopo essere divenuto proprietà privata, perse la sua funzione di luogo di culto, e nel 1914 divenne proprietà dello Stato italiano.

http://www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/battistero-degli-ariani
Orari:  lunedì/domenica     estivo 8.30/19.30    invernale   8.30/16.30
Costo: 1€ (distributore di biglietto all'ingresso del monumento)


CONCLUSIONI
Il Battistero degli Ariani è la testimonianza della dominazione dei Goti a Ravenna, della loro cultura e della loro religione.
Il monumento infatti, come gli altri sette siti della città, è stato scelto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità perché riflette le vicende storiche e artistiche di un periodo molto importante per Ravenna.
Inoltre il Battistero degli Ariani testimonia delle influenze subite e il graduale evolversi delle rappresentazioni musive.
 

sabato 20 aprile 2019

Buona Pasqua


       BUONA PASQUA

                                  &

                                 BUONA PASQUETTA !!





domenica 14 aprile 2019

Ravenna: il Battistero Neoniano o Battistero degli Ortodossi


Andiamo a scoprire un altro degli otto siti di Ravenna fatti entrate nel Patrimonio dell'Umanità  dall'Unesco dal 1996.

E' il Battistero Neoniano,che sorge isolato accanto al lato Nord della Cattedrale.

Cattedrale, Campanile e Battistero Neoniano
E' il più antico dei monumenti ravennati, per quel che riguarda l'inizio della sua costruzione, che risale al IV secolo d.C.

Il battistero viene anche chiamato Battistero degli Ortodossi, perché erano considerati tali i cristiani che praticavano la "retta" dottrina, per distinguerli da quelli che avevano seguito l'eresia ariana.

Fu il vescovo Urso a farlo costruire prima del 396, in occasione della costruzione dell'antica e vicina Cattedrale dedicata all'Anastasis (ricostruita nelle forme attuali nel Settecento, dopo che un terremoto l'aveva distrutta).

Il battistero però viene chiamato "Neoniano" perché prende il nome dal vescovo Neone che nel 458 circa lo restaurò, regalandoci quella bellissima decorazione interna che caratterizza questo monumento, e che ancor oggi noi possiamo ammirare.

Battistero Neoniano
Questo edificio religioso ha una forma ottagonale (otto era il numero legato alla Resurrezione).
Costruito in laterizi, presenta esternamente lati rettilinei alternati a piccole e basse absidiole.
In effetti il monumento, a causa del fenomeno della subsidenza, il lento abbassamento del suolo che colpisce l'area di Ravenna, è interrato per 3m, ed è per questo che le absidiole sembrano così basse e  le porte non sono più visibili.
Due delle quattro absidiole (Sud-Ovest e Sud-Est), aggiunte nel X secolo, furono demolite nel XVII secolo per costruire una canonica (e ricostruite poi nel 1866).
Su ogni lato del battistero si apre una finestra con arco a tutto sesto.
Le finestre che erano state precedentemente chiuse, vennero riaperte nel 1500.

La parte alta del monumento è decorata da lesene che terminano con archetti pensili.
Sul lato nord-occidentale è possibile notare un pezzo scultoreo reimpiegato, proveniente da un sarcofago romano, in cui è raffigurato un cavaliere che solleva una corona della vittoria.

decorazione con lesene e archetti pensili / frammento di sarcofago romano con cavaliere
L'ingresso del battistero, posto sul lato occidentale, è opera rinascimentale (quello originale è interrato).
L'architrave del XVI secolo porta scritto un motto francese: "En Espoir Dieu" (= "Nella speranza di Dio").
Anche in questo monumento ravennate lo stile sobrio dell'esterno non fa prevedere la ricchissima decorazione dell'interno.
Il pavimento attuale del battistero è il quarto che si conta da quello originale.
La decorazione interna fu realizzata tra il 451 e il 468.

L'interno è costituito da due ordini di arcate sovrapposte.
La decorazione è tripartita:
- nella parte inferiore troviamo una decorazione in marmi
- nella parte mediana troviamo una decorazione in stucchi
- nella parte superiore troviamo una decorazione a mosaico.

decorazione tripartitica del Battistero Neoniano
La decorazione musiva della parte superiore dell'edificio riguarda la cupola, che è andata a sostituire il soffitto piatto originale per volere del vescovo Neone.
La cupola è stata costruita con tubi fittili.

decorazione musiva della cupola del Battistero Neoniano
Al centro della cupola vi è un medaglione con la raffigurazione su fondo oro del Battesimo di Cristo.
Questa è la più antica raffigurazione in mosaico in un edificio monumentale di questa scena.

Battesimo di Cristo
Il Redentore è in piedi dentro l'acqua del Giordano, impersonificato dal vecchio (di dimensioni più piccole), che avanza nell'acqua con in mano un drappo verde per asciugare Cristo.
Sopra l'impersonificazione del fiume la scritta "Iordañ n" (= "il nume Giordano").

particolare del mosaico: scritta Iordañ n
Sulla sinistra si trova S.Giovanni Battista che con un piattino bagna la testa di Gesù.
Regge con una mano un'alta croce.

Questo mosaico venne in parte restaurato nel XVIII secolo con aggiunte non originali: il braccio del Battista, la croce, il pattino, il volto di Cristo e la colomba dello Spirito Santo.

Nella larga fascia su fondo blu indaco che circonda il medaglione sono raffigurati gli Apostoli, divisi in due gruppi che hanno a capo uno S.Pietro e l'altro S.Paolo.

Apostoli (al centro S.Paolo e S.Pietro)
Apostoli
Apostoli
Apostoli
Gli Apostoli, intervallati a candelabri, porgono con le mani velate dal pallio una corona che simboleggia la gloria.
Il nome degli Apostoli è scritto ai lati delle loro teste.

La fascia sottostante a questa è suddivisa in otto settori architettonici.
Nelle esedre sono raffigurati alternativamente troni vuoti sormontati dalla croce (etimasia = "preparazione" del trono) e altari con un Vangelo aperto, affiancati da sedie vuote.

particolare del mosaico: trono vuoto
particolare del mosaico: trono vuoto
particolare del mosaico: altare e sedie vuote
particolare del mosaico: altare e sedie vuote
Al livello delle finestre vi è una decorazione in stucco.
Agli angoli dell'ottagono si trovano colonnine che sorreggono altrettanti archi con decorazione musiva: tralci di vite, pavoni e altri simboli.

decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
decorazione in stucco con Profeti
Gli otto archi racchiudono ognuno tre archetti: quello centrale è occupato da una finestra, quelli laterali da edicole sormontate alternativamente da timpani e archi decorati da conchiglie.
Sono qui raffigurati 16 Profeti dell'Antico Testamento.

I rilievi una volta presentavano una decorazione policroma, che venne erroneamente distrutta durante un restauro del XX secolo.

Nella fascia inferiore delle pareti del battistero si trovano otto arcate cieche che s'innestano su colonnine di spoglio che hanno capitelli corinzi e compositi.

colonnina di spoglio con capitello corinzio
colonnina di spoglio con capitello corinzio
colonnina di spoglio con capitello composito
Quattro arcate hanno pareti rettilinee, mentre le altre quattro arcate racchiudono nicchie.

decorazione della fascia inferiore delle pareti del battistero
arcata occupata dall'ingresso al battistero
All'interno di quattro di queste arcate vi sono lastre di porfido e marmo verde che con i loro riquadri compongono una decorazione geometrica.

decorazione con lastre marmoree
Le arcate con le nicchie semicircolari oggi prive di decorazione dovevano avere un tempo, come dicono le quattro iscrizioni in latino sopra gli archi, raffigurazioni prese da passi biblici: "Cristo che cammina sulle acque", il "Miracolo della guarigione del paralitico", un "paesaggio pastorale"...
Le scritte portano il monogramma del vescovo Massimiano che le fece realizzare nel VI secolo.

scritta in latino su un'arcata
scritta in latino su un'arcata
In queste nicchie trovano oggi collocazione un altare del VI secolo su colonnine, un vaso romano in marmo poggiato su un capitello del V secolo, che forse veniva usato nelle purificazioni nuziali pagane, una croce in bronzo che era stata collocata nel VII secolo sulla sommità del tetto dal vescovo Teodoro.

altare (VI sec.d.C.)
croce bronzea (VII sec.d.C.)
vaso romano su capitello (V sec.d.C.)
Negli archivolti sono raffigurati a mosaico figurine umane maschili racchiuse in medaglioni tra racemi d'acanto.

archivolto: figura umana maschile
archivolto: figura umana maschile
Al centro del battistero si trova una vasca ottagonale in porfido e marmo greco rifatta nel XVI secolo riutilizzando frammenti di quella originale.

vasca battesimale (XVI sec.)
interno della vasca battesimale
particolare della decorazione interna della vasca battesimale
L'ambone della vasca, sul quale saliva il sacerdote per impartire il battesimo per immersione, è quello originale del V secolo, realizzato in un solo blocco di marmo greco e con la raffigurazione in rilievo della croce e della colomba che simboleggia lo Spirito Santo.

ambone della vasca battesimale
decorazione dell'ambone con croce e colomba (V sec.)

CURIOSITÀ: Carl Gustav Jung, in visita al Battistero Neoniano durante un suo viaggio nel 1934 a Ravenna, fu colpito da un mosaico in cui Cristo tendeva la mano a Pietro per non farlo affogare.
Per colui che fu tra i padri della psicanalisi, questo mosaico rappresentava l'idea della morte e della rinascita.
Quando fece rientro a Zurigo cercò di acquistare una foto che riproducesse questo mosaico, ma dovette costatare che questo mosaico non esisteva se non nella sua mente,: spesso gli occhi percepiscono una visione non appartenente alla realtà, ma che in ogni caso è reale nell'esperienza.
E' questo l'incontro tra coscienza e inconscio.
Di questo episodio lo studioso ne parlò nella sua opera "Ricordi, sogni e riflessioni".


http://www.ravennamosaici.it
Orari: marzo/ottobre   9.00/19.00    novembre/febbraio  10.00/17.00
BIGLIETTO UNICO 
(Museo Arcivescovile + Battistero Neoniano + Basilica di Sant'Apollinare Nuovo + Basilica di S.Vitale + Mausoleo di Galla Placidia)
Costo:  9,50€
         

CONCLUSIONI
Il Battistero Neoniano è un altro dei gioielli dell'arte musiva che si possono visitare a Ravenna.
L'iconografia delle decorazioni interne di questo monumento celebra la fede del battesimo attraverso raffigurazioni simboliche dell'arte paleocristiana.
La conservazione di questo antico edificio e dei suoi mosaici, con tessere che propongono una vasta gamma di colori, è davvero spettacolare.