La
Cattedrale di Notre-Dame custodisce, nella
Sacrestia e nella
Sala Capitolare poste sul fianco meridionale del coro, il suo
Tesoro.
Il Tesoro di Notre-Dame fu sino alla Rivoluzione (1789) tra i
più ricchi di Francia, e veniva considerato come una riserva economica a
disposizione del re nei momenti di crisi quali carestie, guerre,
epidemie.
Vennero perciò venduti preziosi reliquiari per ricavarne denaro e molti oggetti in metalli preziosi furono fusi.
Il Tesoro venne confiscato e poi disperso durante la Rivoluzione.
Per
questo la maggior parte degli oggetti qui conservati risalgono ad
un'epoca posteriore, donati da re, da famiglie nobili, da Papi o re
stranieri in visita, prelati o canonici.
Sono qui conservati cibori, calici, ampolle, brocche, bacili, contenitori per l'Olio Sacro, ostensori e reliquiari preziosi.
Inoltre sono esposte mitre, croci e anelli vescovili, vesti liturgiche, crocifissi e croci processionali.
Non mancano libri antichi e libri miniati.
L'accesso a questi ambienti avviene attraverso due corridoi che si dipartono paralleli dalla seconda e dalla quarta cappella laterale di destra del coro, con accesso dal doppio deambulatorio.
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ingresso alla Sacrestia e al Tesoro della cattedrale |
Questi due corridoi paralleli racchiudono, insieme ai due ambienti della
Sacrestia e della
Sala Capitolare, uno spazio quadrato che costituisce un piccolo chiostro, il cosiddetto
Chiostro del Capitolo.
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galleria del Chiostro del Capitolo |
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galleria del Chiostro del Capitolo |
Le 18 arcate di queste gallerie del chiostro sono state chiuse da 18 vetrate, di cui solo 6 sono visibili al pubblico.
Quelle in mostra, dai colori più chiari rispetto alle altre, costituiscono il
Loggiato di Santa Genoveffa, patrona di Parigi.
Sotto ogni vetrata si trova un'iscrizione in latino che spiega la scena raffigurata.
Nel medaglione della finestra principale del chiostro è raffigurata l'
Incoronazione della Vergine.
Sono l'opera di Alfred Gérente su disegno di Louis Steinheil.
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vetrate del Loggiato di Santa Genoveffa |
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vetrate del Loggiato di Santa Genoveffa |
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vetrate del Loggiato di Santa Genoveffa |
La
Sacrestia fu costruita nel 1758, ma venne distrutta il 14 febbraio 1831, insieme al
Palazzo Arcivescovile.
Questo
edificio fu poi ricostruito nel 1849 in stile neogotico dall'architetto
Eugène Viollet-le-Duc, che disegnò nello stesso stile anche gli arredi in legno e alcuni
oggetti qui presenti.
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decorazione della galleria del Chiostro del Capitolo |
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decorazione della galleria del Chiostro del Capitolo |
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decorazione della galleria del Chiostro del Capitolo |
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decorazione della galleria del Chiostro del Capitolo |
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decorazione della Sacrestia |
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decorazione della Sacrestia |
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decorazione della Sacrestia |
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decorazione della Sacrestia |
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decorazione della Sacrestia |
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decorazione della Sacrestia |
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decorazione della Sala Capitolare |
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decorazione della Sala Capitolare |
Le
vetrate del locale della
Sacrestia del Capitolo sono invece opera di Laurent-Charles Maréchal di Metz e raffigurano i vescovi e gli arcivescovi di Parigi.
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vetrate della Sacrestia con vescovi e arcivescovi |
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vetrate della Sacrestia con vescovi e arcivescovi |
L'esposizione dei preziosi oggetti del Tesoro inizia nella galleria del Chiostro del Capitolo.
Qui sono conservate:
- le
reliquie di S.Luigi IX re di Francia, provenienti dal
Tesoro di re Carlo VI: una tunica in lino mancante di una manica, la sua mandibola e una sua costola, la disciplina (le funicelle per flagellarsi).
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reliquie di S.Luigi IX |
Durante la Rivoluzione anche il Tesoro della Sainte-Chapelle fu smantellato e alcune reliquie che vi facevano parte furono portate alla Biblioteca Nazionale.
Nel 1804 queste reliquie furono poi affidate alla Cattedrale di Notre-Dame.
- i
paramenti liturgici in seta e broccato offerti dall'imperatore Napoleone III in occasione della cerimonia del Battesimo del figlio nella cattedrale (1856).
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paramenti liturgici donati da Napoleone III |
- i
progetti degli architetti Eugène Viollet-le-Duc e di Jean-Baptiste-Antoine Lassus per la costruzione della
Sacrestia e della
Sala Capitolare
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progetto della Sacrestia |
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progetto della Sacrestia |
- i ricordi della visita di papa Giovanni Paolo II alla
Cattedrale di Notre-Dame in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù (1997): un
calice donato dal papa (realizzato per l'occasione in stile medievale insieme ad altri vasi sacri da Sylvain Dubuisson) e le
vesti liturgiche realizzate in quell'occasione per i 5500 ecclesiasti che parteciparono alle cerimonie (create dal sarto Jean-Charles de Castelbajac)
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vesti liturgiche realizzate per la Giornata Mondiale della Gioventù (1997) |
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ricordi della visita di papa Giovanni Paolo II |
Prima di accedere alla
Sacrestia del Capitolo si può ammirare alla destra dell'ingresso la statua in argento della
Vergine col Bambino.
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Vergine col Bambino detta di Carlo X |
Questa statua era stata promessa da Luigi XVIII, e donata poi dal suo successore Carlo X (1826).
La statua, opera di Jean-Baptiste-Claude Odiot, viene portata in processione nel giorno dell'Assunzione da quando Luigi XVIII ha ristabilito la processione del "Voto di Luigi XIII" che rinnovava ogni anno il voto reale di offrire la Francia alla Vergine.
Si entra quindi nel locale della
Sacrestia del Capitolo.
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Sacrestia del Capitolo |
Qui sono esposti in armadi e teche altri manufatti preziosi del
Tesoro:
- in una teca sono custoditi gli
attribuiti del vescovo: mitra, anello, bastone pastorale, croce pettorale, libri liturgici, guanti
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attributi del vescovo |
- in un armadio sulla destra della
Sacrestia del Capitolo sono esposti:
- la copia reinterpretata dell'
Ostensorio offerto da Luigi XVIII (e in seguito rubato) per il
Te
Deum per la liberazione del re di Spagna Ferdinando VII
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copia dell'Ostensorio donato da Luigi XVIII |
- l'
Ostensorio donato dalla Corporazione degli Orefici in occasione del 500esimo anniversario
delle donazioni di offerte alla cattedrale
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Ostensorio della Corporazione degli Orefici e Corona per la statua della Vergine col Bambino |
- la
Corona offerta da una donatrice per la statua della
Vergine col Bambino
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Corona per la statua della Vergine col Bambino detta di Carlo X |
- il
Reliquiario della Corona di Spine, realizzato su richiesta del Capitolo per custodire la preziosa
reliquia. Nel globo, sorretto da tre angeli e sormontato dal
leone di Giuda e dalla
Fede, vi era
posta la Corona di Spine. Sulla base sono raffigurati
Cristo, gli Apostoli e gli strumenti della
Passione
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Reliquiario della Corone di Spine (Charles Cahier - 1806)
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- la
Corona è stata donata dai fedeli messicani per il mosaico della Madonna di Guadalupe posta
in una delle cappelle della cattedrale (1949), mentre la
Croce è stata donata dall'imperatore Hailé
Sélassié (1954)
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Corona (1949) e Croce (1954) |
- il
Reliquiario della Croce, detta di Saint-Claude, è stato realizzato su disegno dell'architetto
Jules Astruc ed è stato presentato all'Esposizione Universale del 1900.
La reliquia è stata donata dal re René (raffigurato sulla base insieme a
S.Claudio di Besançon) al
Convento dei Celestini di Avignone nel XV secolo
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Reliquiario della Croce detta di Saint-Claude (Placide Poussielgue-Rusand - 1900) |
La teca alla sinistra dell'armadio custodisce
oggetti di oreficeria (cibori, bacili, brocche e calici) realizzati dopo la Rivoluzione.
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oggetti d'oreficeria posteriori alla Rivoluzione |
Segue il
busto-reliquiario di S.Luigi realizzato su disegno di Eugène Viollet-le-Duc che s'ispirò a quello realizzato da Guillaume Julien, offerto alla
Saint-Chapelle nel 1306 da Filippo il Bello.
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busto-reliquiario di S.Luigi |
Nella teca successiva sono esposti
capolavori dell'oreficeria del XIX secolo.
Il grande
ciborio qui conservato poteva contenere 200 ostie.
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oreficeria del XIX secolo |
Segue un'altra teca contenente gli
oggetti per le funzioni liturgiche personali firmati Chaier, appartenuti al cardinale Morlot, del quale portano marcate le armi.
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oggetti liturgici del cardinale Morlot |
Lungo la parete di fondo della
Sacrestia, nella prima teca a destra, sono esposti alcuni
doni offerti alla cattedrale durante il XIX secolo.
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donazioni del XIX secolo |
Segue la
Croce-reliquario della Principessa Palatina, così chiamata perché custodisce un frammento della Croce di Cristo appartenuto alla principessa palatina Anna Gonzaga de Cléves, che lo donò all'
Abbazia di Saint-Germain des Prés nel 1683.
La reliquia era stata donata alla cognata Anna Gonzaga dal re di Polonia Jean Casimir Wasa. Precedentemente nel XIII secolo era appartenuta all'imperatore bizantino Munuel I Comnène.
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Croce-reliquario della Principessa Palatina |
Nel XIX secolo venne comandato, per custodire la reliquia privata del suo reliquario originale, un nuovo reliquario all'orefice Jean-Pierre Famechon.
La teca successiva espone altri
doni e depositi: un porta ostie a forma di sarcofago, una croce reliquiaria, due calici,un piatto, un'ampolla.
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doni e depositi |
Proseguendo in senso antiorario la visita della
Sacrestia del Capitolo, sul lato sinistro della sala si trova una teca che racchiude i
ricordi delle visite dei pontefici alla cattedrale: Pio IX offrì un bastone pastorale decorato con le sue armi papali, Leone X donò un ciborio in stile neo-medievale, Giovanni XXIII offrì un ciborio, un calice e una patena, medaglie ricordano il viaggio in Terra Santa di Paolo VI.
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ricordi delle visite papali alla Cattedrale di Notre-Dame |
La teca successiva conserva i
ricordi degli arcivescovi di Parigi: anelli, croci pettorali, calici con patene, un crocifisso.
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ricordi degli arcivescovi di Parigi |
Segue il
busto-reliquario di S.Dionigi realizzato su disegno di Eugène Viollet-le-Duc.
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busto-reliquiario di S.Dionigi |
La teca che segue mostra
calici e patene di più recente realizzazione, tra i quali anche un calice in terracotta.
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calici e patene recenti |
E' poi in mostra la
lampada per Notre-Dame, offerta dai fedeli e posta ai piedi della
statua di Notre-Dame.
E' raffigurata la
Vergine che porge il rosario a
S.Domenico e a
Santa Bernadette di Lourdes.
E' stata realizzata su disegno di Jean Le Chevallier.
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Lampada per Notre-Dame |
Nell'armadio della parete sinistra della
Sacrestia sono esposti altri preziosi capolavori d'arte:
- il
Reliquiario del Chiodo e del legno della Croce fu realizzato da Placide Poussielgue-Rusand su
disegno di Eugène Viollet-le-Duc e presentato all'Esposizione Universale di Londra nel 1862.
Nella stessa teca trovano posto due
contenitori per l'Olio Santo utilizzati uno per il Battesimo, la
Cresima e l'Ordinazione, l'altro per l'unzione dei malati.
Al centro un
contenitore per il Balsamo, realizzato su disegno di Eugène Viollet-le-Duc, utilizzato
per la benedizione degli Oli Santi il Giovedì Santo.
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Reliquiario del Chiodo e del legno della Croce, un contenitore per il Balsamo e due contenitori per l'Olio Santo |
- l'
Ostensorio di Santa Genoveffa apparteneva alla chiesa dedicata alla Santa, trasformata poi nel
Pantheon
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Ostensorio di Santa Genoveffa |
- il
Reliquiario della Corona di Spine in oro, argento, bronzo dorato e pietre preziose, fu disegnato da
Eugène Viollet-le-Duc in stile neogotico e realizzato dall'orafo Placide Poussielgue-Rusand.
Le figure di
Sant'Elena,
Baldovino II di Gerusalemme e
San Luigi IX di Francia poste alla base del
reliquiario sono state realizzate da sculture di Adolphe-Victor Geoffroy-Dechaume.
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Reliquiario della Corona di Spine (Placide Poussielgue-Rusand e Adolphe-Victor Geoffroy-Dechaume - 1862) |
La
Corona di Spine è posta in questo reliquario in un tubo circolare di cristallo di rocca realizzato nel 1896 da Maurice Poussielgue-Rusand (figlio di Placide).
- un
Ostensorio, realizzato su disegno in stile neogotico di Eugène Viollet-le-Duc, venne presentato
all'Esposizione Universale del 1867.
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Ostensorio |
- l'insieme di
oggetti liturgici detti di Napoleone, realizzati da Placide Poussielgue-Rusand: una
croce processionale, una brocca, un piatto e un candeliere. I due "
baiser de paix"(dono di
riconciliazione dopo la Comunione) furono realizzati dall'orefice Alexandre Chertier.
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oggetti liturgici detti di Napoleone (Placide Poussielgue-Rusand) e due baiser de paix" (Alexandre Chertier - 1857/1890) |
Nella teca alla sinistra dell'entrata della
Sacrestia del Capitolo sono conservati dei
reliquiari del XIX realizzati in stili di epoche anteriori.
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reliquiari del XIX |
Al centro della sala si trovano una
statua di S.Dionigi e un
leggio in bronzo e ferro dorato realizzato nel 1868 da Placide Poussielgue-Rusand su disegno di Eugène Viollet-le-Duc.
Esso rappresenta in forme barocche i simboli dei quattro Evangelisti, le teste degli Apostoli, fiori tentacolari,l'aquila di S.Giovanni con ali spiegate e infuocate, l'Alfa e l'Omega.
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statua di S.Dionigi |
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leggio in bronzo e ferro dorato |
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particolare del leggio in bronzo e ferro dorato |
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particolare del leggio in bronzo e ferro dorato |
Nel passaggio tra la
Sacrestia del Capitolo e la
Sala Capitolare si trovano due teche:
- in una si trovano alcuni
oggetti che ricordano tre arcivescovi di Parigi morti in circostanze tragiche
tra il 1848 e il 1871: Monsignor Denis Auguste Affre (morto nel 1848 nel tentativo di riportare la
pace e colpito sulle barricate da una pallottola in
Rue Saint'Antoine), Monsignor Dominique Marie
Auguste Sibour (morto nel 1857 per mano di uno squilibrato che lo ha colpito con una pietra nella
Chiesa di Saint-Etienne du Mont a Parigi) e Monsignor Georges Darboy (fucilato nel 1871 durante
il periodo della Comune di Parigi).
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oggetti in ricordo delle morti violente di tre arcivescovi di Parigi |
- nell'altra teca sono conservati
oggetti risalenti al periodo dell'Ancien Régime e entrati a far parte del
Tesoro dopo la Rivoluzione tre cartaglorie (tabelle entro cornici, poste sull'altare, che riportano
scritte formule o parti del Messale), due statuette reliquiarie con
S.Pietro e
S.Paolo appartenute a
Leone XII, una statuetta con la
Vergine e il Fanciullo
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oggetti dell'Ancien Régime (XVII/XVIII sec.) |
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cartagloria (XVII sec.) |
Si entra adesso nella
Sala Capitolare, un ambiente a due campate coperte con volte a crociera, illuminato da quattro trifore.
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Sala Capitolare |
Qui i canonici si riunivano e si sedevano sugli
stalli lignei.
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stalli lignei della Sala Capitolare |
In un armadio con ante decorate con le scene della
Vita di S.Luigi sono conservati
oggetti d'oreficeria religiosa risalenti all'Ancien Régime, entrati a far parte del
Tesoro a partire del XIX secolo.
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armadio con episodi della Vita di S.Luigi dipinti sulle ante |
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oggetti d'oreficeria religiosa dell'Ancien Régime |
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anta dell'armadio con Vita di S.Luigi |
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anta dell'armadio con Vita di S.Luigi |
Nella
Sala Capitolare sono anche in mostra una collezione di
Cammei dei Papi, nella quale sono raffigurati 269 pontefici, da S.Pietro a Papa Francesco.
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Cammei dei Papi |
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Cammei dei Papi |
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Cammei dei Papi |
Di questi, i primi 258 (fino a Pio IX) sono stati realizzati da artisti di Torre del Greco e donati nel 1887 da un ricco donatore bavarese che ha voluto rimanere anonimo.
I successivi 10 sono stati realizzati nel 2008 dall'orafo Goudji e dall'incisore Pierre Rouge-Pullon.
A questi è recentemente aggiunto quello di Papa Francesco.
Sono tutti scolpiti su conchiglie ed hanno una cornice in argento.
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gli ultimi 11 Papi |
Questa collezione ricorda quella dei 255 medaglioni in mosaico dei Papi che si trova a Roma nella navata della Basilica di S.Paolo fuori le mura.
CURIOSITÀ: Sul tetto della sacrestia si trova un alveare.
http://www.notredamedeparis.fr/visites/le-tresor/
Orario: tutti i giorni 9.30/18.00
Costo: 3€
CONCLUSIONI
Descrivendo gli interni della
Cattedrale di Notre-Dame avevo promesso di parlare del
Tesoro della cattedrale in un
post a parte.
Merita infatti la trattazione e una visita questa raccolta di oggetti liturgici, capolavori sia per il loro valore artistico, storico, e religioso.
Non si può non apprezzare lo studio per i disegni e la capacità nella realizzazione di queste opere d'arte, oggetti di devozione e al tempo stesso oggetti da ammirare.
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