Il
Musée Nissim de Camondo è un museo parigino a due passi dal
Parco Monceau, che prende il nome dall'ultimo membro di una ricchissima famiglia di banchieri e collezionisti: i Camondo.
I Camondo erano una famiglia di ebrei sefarditi, che cacciati dall'Inquisizione dalla Spagna nel 1492, si erano rifugiati nella Repubblica di Venezia.
Sembra che il nome di questa famiglia derivi dal dialetto veneziano Ca' Mondo ("casa del mondo") o da una località veneziana.
Nel 1516 venne creato a Venezia il primo ghetto ebraico, che durò fino al 1797, quando la città fu conquistata da Napoleone, e successivamente ceduta con il Trattato di Campoformio all'Austria.
I Camondo si trasferirono nel Settecento a Costantinopoli, dove Haïm esercitò l'attività di mercante di pietre preziose, di spezie e di tessuti francesi.
Fuggiti dalla città perché accusati di illeciti, si rifugiarono a Trieste (allora facente parte dell'Impero austro-ungarico), ma ritornarono ben presto a Costantinopoli come cittadini austriaci.
Agli
inizi del XIX secolo i Camondo fondarono a Costantinopoli una banca, che divenne una delle più importanti dell'Impero Ottomano.
I membri di questa famiglia vennero così considerati i "Rothschild d'Oriente".
Abraham-Solomon Camondo, il più ricco ebreo di Costantinopoli, insieme ai suoi nipoti Abraham-Behor e Nissim, furono anche consiglieri di tre visir, acquisendo grande prestigio presso la comunità ebraica.
Nonostante Abraham-Solomon Camondo fosse cittadino austriaco, quando Venezia viene ceduta dall'Austria sconfitta a Vittorio Emanuele II, venne nominato conte dal re per essere aver supportato economicamente l'unificazione d'Italia e per le sue attività filantropiche.
I fratelli Abraham-Behor e Nissim Camando si stabilirono a Parigi, a Rue de Monceau, alla fine del Secondo Impero.
In Francia divennero i banchieri dell'imperatrice Eugenia, e finanziarono l'apertura del Canale di Suez.
I loro due figli, ovvero i cugini Isaac e Moïse, divennero personalità del mondo dell'arte e collezionisti.
Isaac Camondo, dai gusti eclettici, collezionò capolavori dell'arte pittorica dell'Impressionismo, stampe giapponesi e oggetti provenienti dall'Estremo Oriente.
Senza eredi legittimi, Isaac lasciò alla sua morte (1911) le sue collezioni al
Musèe du Louvre.
Il conte Moïse de Camondo si appassionò invece esclusivamente all'arte del XVIII secolo francese, collezionando statue di Houdon, orologi, oggetti che appartennero alla regina Maria Antonietta, mobili realizzati da ebanisti da Riesener e Oeben, quadri (soprattutto ritratti di Élisabeth Vigée-Lebrun, paesaggi di Guardi e scene di caccia di Oudry), porcellane di Sèvres e di Chantilly, tappeti Savonnerie, arazzi della Manifattura d’Aubusson, di Gobelin e di Beauvais, argenterie.
Per poter preservare ed esporre le sue collezioni Moïse volle farsi costruire una residenza, dove anche vivere con i suoi due figli Nissim e Béatrice, dopo aver divorziato dalla moglie Irène Cahen d'Anvers.
Il figlio Nissam morì nel 1917 in uno scontro aereo durante la prima guerra mondiale, e così Moïse decise, non avendo più discendenti maschi, di donare dopo la sua morte (1935), in onore della memoria del figlio, l'intero palazzo con le sue importanti collezioni al Musée des Arts décoratifs.
Alla morte del figlio, Moïse de Camondo decise di chiudere anche la banca.
La figlia Bèatrice, esperta cavallerizza, morì nel campo di sterminio di Auschwitz nel 1945, dove era stata deportata insieme ai figli Fanny e Bertrand.
Il museo venne inaugurato il 21 dicembre 1936.
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ingresso al Musèe Nissim de Camondo |
E dopo una doverosa, se pur breve, narrazione della storia di una grande famiglia, passerò a descrivervi gli ambienti di questo lussuoso palazzo/museo, una dimora privata che conserva ancora intatto il suo aspetto originario.
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facciata del palazzo dalla corte principale |
L'attuale palazzo venne eretto dove nel 1863 un imprenditore dei lavori pubblici (M.Violet), aveva costruito la sua dimora, ingrandita da Nissim de Camondo e poi trasformata internamente dal figlio Moïse.
Il progetto del palazzo fu affidato a René Sergent, che pur ispirandosi al
Petit Trianon di Versailles, realizzò tra il 1911 e il 1914 una dimora con ogni
comfort moderno (bagni, ascensore ad aria compressa, sistema di aspirazione, riscaldamento), rimessa per le automobili con annessa officina meccanica (ricavata nella rimessa delle carrozze del precedente palazzo) e stalle per nove cavalli da sella.
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corte secondaria del palazzo con rimessa per le automobili e stalla per i cavalli |
Superata la corte d'ingresso e la biglietteria s'accede al
pianterreno basso del palazzo.
Il
vestibolo era l'ambiente dove venivano accolti gli ospiti.
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vestibolo |
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vestibolo |
Nel vestibolo si trova una
scrivania in mogano (J.H.Riesener 1780) e un paio di
consolle in legno scolpito e dorato (1750).
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scrivania in mogano |
Il vestibolo è l'unico ambiente di questo piano ad essere a livello della corte.
Gli ambienti con funzione di servizio sono infatti seminterrati, posti quindi al livello del giardino (si visitano alla fine del percorso).
Il vestibolo è fiancheggiato da una
galleria che agevolava la circolazione e dove una griglia permetteva di scendere dall'automobile al riparo dalle intemperie.
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galleria |
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galleria |
Nella galleria si trovano una
fontana a forma di conchiglia in marmo rosso, sormontata da un delfino, un orologio a pendolo in mogano e bronzo dorato, una raffigurazione di
Paesaggio con mulino e un
Paesaggio montuoso (Hubert Robert 1780).
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pendolo e Paesaggio con mulino (Hubert Robert 1780) |
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Paesaggio montuoso (Hubert Robert 1780) |
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fontana a forma di conchiglia e riflessa nello specchio la griglia della galleria |
Le pareti del vestibolo sono in pietra dell'Ile-de-France.
La
Scalinata d'onore ha una ringhiera in ferro battuto, copiata da un palazzo di Tolosa.
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Scalinata d'onore |
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Scalinata d'onore |
Davanti alla scalinata d'onore trova posto una statua in marmo bianco che raffigura
Venere e Amore.
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Venere e Amore |
Sui pianerottoli della scala vi sono due
angoliere laccate provenienti dal Giappone (1750 Bernard Van Risen Burgh), sulle quali sono stati posti due vasi in porcellana cinese.
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angoliera giapponese e vaso di porcellana cinese |
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angoliera giapponese e vaso di porcellana cinese |
Appeso alla parete un
arazzo della manifattura dei Gobelins (1680), tessuto per il cancelliere Michel Le Tellier, ma poi modificato per il marchese d'Argenson, di cui riporta le armi (i due angeli).
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arazzo del marchese d'Argenson (Manifattura dei Gobelins) |
La scala conduce al
piano rialzato, dove si trovano gli ambiente di ricevimento.
La scala è illuminata da una
lanterna a otto braccia in bronzo cesellato, proveniente dal
Castello Reale di Varsavia.
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pianerottolo del piano rialzato con lanterna |
La
Galleria mette in comunicazione con i vari ambienti di questo piano
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Galleria |
Qui si trovano due
incensieri "all'ateniese" in bronzo cesellato, dorato e patinato, due
poltrone della Manifattura della Savonniere, provenienti dal
Castello di Roche-Guyon, e sulle pareti due arazzi:
Il Giardino Cinese e
La Danza Cinese realizzati a Beauvais su disegni di François Boucher.
Altri due arazzi della stessa serie sono posti lungo la scala che porta al primo piano:
L'Udienza dell'imperatore cinese e
Cinese che tiene un piatto.
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incensiere "all'ateniese" e poltrona (Manifattura de la Savonnerie) |
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Il Giardino cinese (arazzo della manifattura d'Aubusson) /sedie e divano (Manifattura d'Aubusson) |
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La danza cinese (arazzo della manifattura d'Aubusson) |
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Cinese che tiene un piatto (arazzo della manifattura d'Aubusson) |
L
'arazzo della Manifattura di Beauvais, di una sovrapporta della galleria, illustra la spedizione di Vasco de Gama in un medaglione affiancato da sfingi e amorini.
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sovrapporta con arazzo (Manifattura di Beauvais) |
Nella
Galleria si trovano anche, vicino alla scala, due
nicchie composte da specchi e sormontate da cassettoni dorati con rose, strumenti musicali e maschere.
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una nicchia |
Nelle nicchie due statue in ghisa:
Il Bambino con il nido vuoto e
Il Bambino con l'uccello (Pierre-Philippe Thomire).
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Il Bambino con il nido vuoto (Pierre-Philippe Thomire) |
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Il Bambino con l'uccello (Pierre-Philippe Thomire) |
Il primo ambiente che si visita in questo piano è il
Grand Bureau.
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Grand Bureau |
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Grand Bureau |
Le pareti di questo ambienti sono ricoperte con pannelli di rovere.
I sei
arazzi d'Aubusson, provenienti dal salone d'onore del collegio di Sorèze, rappresentano le
Fiabe di La Fontaine.
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Il pesce e il pastore che suona il flauto (arazzo Manifattura d'Aubusson) |
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Il leone innamorato (arazzo Manifattura d'Aubusson) |
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Il lupo , la madre e il bambino (arazzo Manifattura d'Aubusson) |
Nella sala trovano posto orologi, candelabri, vasi, barometri, due sedie "voyeur", una
Baccante (
Elizabeth Vigée Lebrun) e un grande scrittoio a cilindro.
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Baccante (Elizabeth Vigèe Lebrun) |
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scrittoio cilindrico (Claude-Charles Saunier) |
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La visita prosegue nel
Grand Salon.
Sulle pareti vi è una
boiserie bianca e oro proveniente dal
Salone di campagna del conte de Menou a Parigi.
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Grand Salon |
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Grand Salon |
Questo ambiente d'angolo affaccia sul giardino.
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affaccio sul giardino |
Tra i pezzi più rilevanti che qui hanno trovato posto: un
tappeto della Manifattura Savonnerie realizzato per la Grande Galleria del
Louvre, un paio di
vasi ricoperti in legno pietrificato provenienti dalla sala da bagno della
Reggia di Versailles, appartenuti alla regina Maria Antonietta, un set di
sedie con arazzi d'Aubusson, il
Ritratto di Geneviève-Sophie Le Couteuix du Molay (Elizabeth Vigèe Lebrun), una cassettiera con tende (Jean-Henri Riesener), un paravento della Manifattura Savonnerie, un busto in marmo dell'Allegoria dell'Estate di Houdon, uno scrittoio da signora (Carlin), una bottiglia di lacca giapponese appartenuta a Madame de Pompadour, La Pescatrice (arazzo della Manifattura di Beauvais), ...
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Ritratto di Geneviève-Sophie Le Couteuix du Molay (Elizabeth Vigèe Lebrun) |
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La Pescatrice (arazzo della Manifattura di Beauvais) |
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un set di sedie con arazzi d'Aubusson/ scrittoio da signora (Carlin) |
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cassettiera con tende (Jean-Henri Riesener) |
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busto in marmo dell'Allegoria dell'Estate (Houdon) |
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bottiglia in lacca giapponese |
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vaso in legno pietrificato |
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Si accede quindi in un salone di forma ovale, posto al centro del palazzo, chiamato
Salon des Huet, per i pannelli con scene pastorali (sette composizioni e tre sovrapporte), dipinti da Jean-Baptiste Huet, posti nella boiserie.
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Salon des Huet |
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Salon des Huet |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
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sovrapporta: Scena pastorale (Jean-Baptiste Huet) |
Fanno parte dei pezzi esposti in questo salone:
due consolle in bronzo dorato e argentato, uno
scrittoio a cilindro (Jean-François Oeben), un
tavolo con vassoio in porcellana di Sèvres, un
paravento (Boulard), proveniente dalla Sala Giochi di Luigi XVI a Versailles, un
tappeto della Manifattura Savonnerie...
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consolle in bronzo dorato e argentato |
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scrittoio a cilindro (jean-François Oeben) |
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paravento della Sala Giochi di Luigi XVI a Versailles |
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tavolo con vassoio in porcellana di Sèvres |
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Dal
Salon des Huet si accede alla
Sala da Pranzo.
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Sala da Pranzo |
Questo ambiente d'angolo, è uguale nella pianta al
Grand Salon.
Le pareti sono ricoperte da una boiserie verde, in cui si trovano quattro pannelli raffiguranti
Vasi di fiori ricamati a piccolo punto, e un arazzo realizzato
a filet della manifattura di Beauvais raffigurante
La Pesca.
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La Pesca (manifattura di Beauvais) |
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Vaso di fiori (manifattura di Beauvais) |
Gli arazzi
La Brioche (credo che lo abbiano spostato perché al suo posto vi è una
natura morta) e
Il servizio per la crema sono stati realizzati dalla manifattura dei Gobelins.
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in basso: Servizio per la crema (manifattura dei Gobelins) |
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Servizio per la crema (manifattura dei Gobelins) |
Al centro della sala si trova un
tavolo allungabile "all'italiana" in mogano, su quale sono stati posizionati
pezzi d'oreficeria, facenti parte di un servizio in stile neoclassico per sessanta coperti (tremila pezzi!), ordinato all'orefice Jacques-Nicolas Roettiers da Caterina II di Russia per donarlo al principe Gregorio Orloff.
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tavolo "all'italiana" |
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pezzi di un servizio da tavola di oreficeria |
Completano l'arredamento della sala un paio di
tavolini di servizio placcati in ebano con brocche in bronzo,
dodici sedie con rivestimento in tappezzeria d'Aubusson, una
consolle in mogano con specchiera, una
consolle in marmo sulla quale si trova il
Busto di schiava nera in bronzo (Jean-Antoine Houdon), che ricorda l'abolizione della schiavitù, una
fontana in marmo con vasca a forma di conchiglia,
candelabri in bronzo cesellati e dorati posti su armadietti, una
brocca in bronzo bruno e dorato, un
carrello refrigerante per le bottiglie...
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fontana in marmo |
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consolle con specchiera |
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brocca in bronzo bruno e dorato |
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consolle in marmo |
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busto di schiava nera |
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candelabri |
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tavolino in ebano con brocca in bronzo |
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carrello refrigerante per bottiglie |
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Adiacente alla
Sala da pranzo vi è un piccolo ambiente, il
Cabinet delle porcellane, rivestito di armadi a vetrine, progettate da Moïse de Camondo, per conservare le sue
collezioni di porcellane.
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Cabinet delle porcellane |
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Cabinet delle porcellane |
Sono qui esposti tre servizi
Buffon (circa duecento pezzi) con decori di uccelli
(il cui nome della specie è scritto sul retro del singolo pezzo), sono stati realizzati della Manifattura di Sèvres.
Sono anche esposti servizi in porcellana tenera della Manifattura di Chantilly e in porcellana dura della Manifattura di Meissen.
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pezzi dei servizi Buffon (Manifattura di Sèvres) |
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pezzi dei servizi Buffon (Manifattura di Sèvres) |
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pezzi dei servizi Buffon (Manifattura di Sèvres) |
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servizio in porcellana tenera della Manifattura di Chantilly |
Quando Moïse de Camondo era solo prendeva i suoi pasti in questa stanza.
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Usciti dalla
Sala da Pranzo, sulla sinistra si trova l'ingresso al cosiddetto
Office, la stanza a servizio della
Sala da Pranzo dove il capo cameriere riceveva dalla cucina al piano terra, tramite un monta carichi, le vivande.
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Office |
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Office |
Uno scaldavivande permetteva di mantenere caldi i piatti, mentre una ghiacciaia, nascosta in uno dei
buffet, teneva al fresco sorbetti e dolci.
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lavandino con sterilizzatore dell'acqua |
Il vasellame di porcellana e i bicchieri venivano qui lavati; sopra al lavandino vi era uno sterilizzatore ad ozono per purificare l'acqua.
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Percorrendo la Galleria si può accedere quindi al
Petit Bureau, chiamato anche "
Salone Inglese".
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Petit Bureau |
Questo ambiente affaccia sul cortile.
Sulle sue pareti, ricoperte di seta cremisi, è appesa una serie di otto schizzi di Oudry, eseguiti per la realizzazione degli arazzi raffiguranti la
Caccia di Luigi XV, che dovevano decorare la camera da letto del re, l'anticamera e il gabinetto di consiglio del Castello di Compiègne.
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schizzi per gli arazzi Caccia di Luigi XV/ medaglioni in terracotta/ |
Sono anche esposte
Vedute di Venezia di Guardi, la
Porta Saint-Denis e la
Porte Saint-Martin a Parigi di Hubert Robert, e una serie di
medaglioni in terracotta con profili di personalità settecentesche di Jean-Baptiste Nini.
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La Piazzetta, il Palazzo dei Dogi e la riva degli Schiavoni (Guardi)/ medaglioni di terracotta con profili settecenteschi |
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medaglioni in terracotta/ Porta Saint-Denis e Porta Saint-Martin (Hubert Robert)/ busto in marmo di Marguerite Le Comte (Guillaume Il Cousou) |
Tra i mobili che arredano la stanza si trovano: un
tavolo meccanico detto alla "
Bourgogne" con piano ribaltabile, un tavolo da lavoro chiamato "
chiffonniere en auge" (di Jean-Henri Riesener), costruito per lo studio della regina Maria Antonietta nel Castello di Saint-Cloud...
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tavolo da lavoro "chiffonniere en auge" (di Jean-Henri Riesener) |
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al centro: tavolo meccanico detto alla "Bourgogne" |
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Si sale ora con una
scala a chiocciola al
primo piano del palazzo, dove si trovavano gli appartamenti privati di Moïse de Camondo e dei suoi figli Nissim e Béatrice.
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scala per accedere ai piani superiori |
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scala a chiocciola |
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pianerottolo della scala che affaccia sulla Galleria del piano rialzato |
Nella
Galleria di questo piano si trova una serie di disegni da tavole di Jean-Baptiste Chardin.
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Galleria del primo piano |
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Il
Salone Bleu è stato arredato da Moïse de Camondo nel 1924 come ampliamento della camera da letto e del
boudoir della figlia Bèatrice, che aveva lasciato il palazzo con il marito dopo la nascita del loro secondogenito.
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Salon Bleu |
Questo salone prende il nome dalla colorazione blu che la
boiserie aveva in origine.
Venne utilizzato come ufficio da Moïse fino alla sua morte.
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Salon Bleu |
Decorano la parete una serie di dipinti che raffigurano Parigi, il dipinto
Les Gentilshommes du duc d'Orléans dans l'habit Saint-Cloud di Felix Philippoteaux, la
Samaritaine et le Pont-Neuf di Nicolas-Jean-Baptiste Raguenet.
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Les Gentilshommes du duc d'Orléans dans l'habit Saint-Cloud di Felix Philippoteaux |
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Samaritaine et le Pont-Neuf (Nicolas-Jean-Baptiste Raguenet) |
Tra le finestre si trovano otto acquarelli di
Paesaggi e
Marine di Johan-Barthold Jongkind, appartenuti al cugino Isaac.
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tra le finestre: Paesaggi e Marine (Johan-Barthold Jongkind) |
Sopra al divano detto alla "turca" si trova il dipinto
Ritratto di una famiglia principesca di Jean-Baptiste-Andrè Gautier-Dagoty.
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Ritratto di una famiglia principesca (Jean-Baptiste-Andrè Gautier-Dagoty) |
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La
Biblioteca occupa l'ambiente centrale di questo piano.
Le sue pareti sono ricoperte in legno di quercia naturale intagliata.
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Biblioteca |
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Biblioteca |
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Biblioteca |
Tra i tanti volumi vi sono anche periodici tra i quali "
La Gazzetta delle Belle Arti" rilegata in cuoio rosso.
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particolare della decorazione della boiserie in quercia naturale |
Tra i mobili qui esposti una riproduzione in
miniatura di poltrona, sul camino un
pendolo in bronzo cesellato e dorato a forma di obelisco,
sedute rivestite in velluto rosso, un
tavolo da tè, un
secrétaire a ribalta (Jean-François Leleu), l'arazzo
Una Sosta realizzato dalla Manifattura di Beauvais da una composizione di François-Joseph Casanova, ...
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pendolo a forma di obelisco |
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poltrona in miniatura |
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tavolo da tè con sedute in rivestite in velluto rosso |
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Una Sosta (Manifattura di Beauvais) e secrétaire a ribalta |
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Dalla
Biblioteca si può accedere all'
Appartamento di Moïse de Camondo: una
Camera da letto, una
Sala da bagno e un locale detto "
habillage".
Le pareti della
Camera da Letto di Moïse de Camondo sono ricoperte con una boiserie proveniente da una casa di Bordeaux.
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Camera da letto di Moise de Camondo |
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Camera da letto di Moise de Camondo |
Sulle pareti sono appesi ritratti e scene di genere.
Il tappeto fu realizzato dalla Manifattura de la Savonnerie per le Mesdames de France, le figlie di Luigi XV, per la cappella di Versailles (1760), durante i giorni di festa e le domeniche.
Il letto ad alcova in legno scolpito e dipinto, è a tre testate.
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letto alcova |
Il quadro al di sopra del letto intitolato Il Sonno è attribuito a Hugues Taraval.
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Il Sonno (Hugue Taraval) |
Tra i mobili di pregio qui riuniti: un paio di poltrone policrome in legno scolpito realizzate da George Jacob, un comò intarsiato opera di Mathieu-Guillaume Cramer, un paravento di Louis Falconet,...
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alcuni mobili: Ritratto di M.lle Duthé (appeso alla parete a destra)
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presunto Ritratto di Anne d'Audécoud (Jean-Antoine Houdon) |
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Moderna per l'epoca era la
Sala da Bagno di Moïse de Camondo.
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Sala da Bagno di Moïse de Camondo |
L'ambiente è rivestito con piastrelle bianche e blu, disposte ad intreccio.
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rivestimento in piastrelle |
Sul lato sinistro trovano posto la vasca, il lavapiedi e il
bidet.
Il wc in stile inglese è dotato di una valvola di scarico a pistone, sistema chiamato "silenzioso".
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lavapiedi, vasca e bidet |
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lavapiedi |
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wc |
Sul lato destro trova posto un asciuga-biancheria a circolazione d'acqua calda, un lavabo a due vasche e un tavolo da toletta.
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asciuga-biancheria e lavabo a due vasche |
I sanitari sono in grès smaltato e con rubinetteria in rame nichelato.
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rubinetteria |
Una vetrina conserva documenti e rubinetterie dell'epoca.
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documenti e rubinetterie |
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L'ambiente seguente chiamato "
habillage", con pareti rivestite da una
boiserie in mogano, era il luogo in cui il cameriere portava i vestiti a Moïse de Camondo.
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Habillage / sala video |
Oggi questa stanza è dedicata ai ricordi del conte e della sua famiglia.
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ricordi di famiglia |
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ricordi di famiglia |
Un cortometraggio narra la storia della famiglia, mentre nelle vetrine sono esposti album di fotografie e documenti d'archivio delle sue collezioni.
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Ritornati nella galleria, si procede visitando l'
Appartamento di Nissim de Camondo, che fu occupato solo per tre anni dal figlio di Moïse de Camondo.
Il primo ambiente è chiamato
Antico Bureau di Nissim de Camondo.
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Antico Bureau di Nissim de Camondo |
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Antico Bureau di Nissim de Camondo |
In questo ambiente furono messi tutti i mobili che facevano parte dell'appartamento di Nissim quando, all'apertura del museo, era l'unico ambiente visitabile.
E' per questo che qui si trova anche il
letto in acciaio e bronzo appartenuto al figlio di Moïse de Camondo.
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letto in acciaio e bronzo |
Sopra al letto è stato posto il
Ritratto del conte Nissim de Camondo (opera di Carolus Duran - 1882), suo nonno.
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Ritratto del conte Nissim de Camondo (Carolus Duran - 1882) |
Sul
comò a mezzaluna sono posti una
statuetta equestre della sorella Bèatrice, realizzata in bronzo da Georges Malissard nel 1923, e le
fotografie di Nissim de Camondo e del conte suo nonno, che portava lo stesso nome.
Al di sopra del comò è appeso il dipinto
Il Calesse di Horace Vernet.
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comò a mezzaluna, statuetta equestre di Bèatrice, fotografie di Nissim de Camondo e del nonno conte Nissim de Camondo, Il Calesse (Horace Vernet) |
Sulle pareti
dipinti con temi di caccia ( Alfred de Dreux) ed equestri (XIX secolo).
La statuetta rappresentante
La Fedeltà è presa dall'opera di Jean-Jacques Caffieri.
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La Fedeltà (da Jean-Jacques Caffieri) |
Sul camino una coppia di candelabri e davanti un tavolo da toilette a forma di cuore.
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candelabri e tavolo da toilette |
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La stanza seguente, l
'Antica Camera di Nissim de Camondo, ha le pareti ricoperte di seta rosso pékin e tendaggi realizzati in modo identico.
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Antica Camera di Nissim de Camondo |
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Antica Camera di Nissim de Camondo |
Questa stanza come l'
Habillage attigua sono adibite ad esposizioni e mostre temporanee.
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La
Sala da Bagno di questo appartamento (in totale nel palazzo ve ne sono tre e nove wc), è rivestita con piastrelle bianche e verdi, ed è dotata di vasca, lavapiedi,
bidet, lavabo ad una vasca, wc, asciuga-biancheria e tavolo da toeletta.
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Sala da Bagno dell'Appartamento Nissim de Camondo |
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vasca, lavapiedi e bidet |
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Non rimane che ridiscendere al
pian terreno per visitare, in fondo alla galleria, la cucina e gli ambienti di servizio.
La
Cucina è un grande ambiente posto sotto la
Sala da Pranzo, ingabbiato in una scatola di cemento per non far salire odori, umidità e calore.
Le pareti sono rivestite di piastrelle bianche.
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Cucina |
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Cucina |
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acquaio |
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ripiano dove impastare |
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pulsantiera per le chiamate dai diversi ambienti del palazzo |
Al centro della cucina si trova la
stufa a fornelli e lungo una parete una
rosticcera (composta da una griglia, un grill e una salamandra), all'epoca entrambe molto sofisticate.
Sono della ditta Cubain, realizzate in ghisa, lamiera blu e acciaio lucido, e funzionano a carbone.
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rosticcera |
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stufa con fornelli |
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fornelli della stufa |
Sparsi per la cucina vi sono pezzi di una batteria di pentole in rame.
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stampi per dolci e pentole |
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padelle in rame |
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casseruole e coperchi in rame |
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bastardella in rame |
Sul fondo della stanza si trova la
Laverie, il luogo dove venivano lavate le stoviglie.
Per poter lavare le pentole senza rovinare la stagnatura, bisognava mantenere l'acqua ad alta temperatura, e per questo i serbatoi dell'acqua erano in rame e ghisa.
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Laverie |
Attraverso un passavivande si può osservare la
Salle des Gens, ovvero la sala da pranzo del personale, che poteva essere composto da dodici a quindici persone.
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Salle des Gens |
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passavivande |
Lungo la parete di fondo si trovano quindici armadietti numerati per contenere gli oggetti personali di ogni domestico.
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armadietti numerati |
Comunicante con la cucina, e vicino all'entrata di servizio, vi è l
'Ufficio dello Chef, con pareti e soffitto laccato.
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Ufficio dello Chef |
Qui si trova il montacarichi in comunicazione con l'
Ufficio della
Sala da Pranzo posta al piano superiore.
Il giardino che si può ammirare dalle finestre del palazzo è stato creato dall'architetto Achille Duchêne.
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scalinata e parterre |
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scalinata e parterre |
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scalinata e parterre |
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giardino |
Fine della visita!
http://www.lesartsdecoratifs.fr/francais/musees/musee-nissim-de-camondo/
Orari: mercoledì/domenica 10.00/17.30
Costo: 9€ audioguida inclusa
CONCLUSIONI
Il
Palazzo Camondo è stato abitato solo per una ventina d'anni, ma la ricchezza delle sue collezioni e dei suoi arredi, conservatisi integri fino ai giorni nostri, raccontano la vita condotta in una residenza prestigiosa degli inizi del secolo scorso e la storia di una famiglia molto ricca, che ha voluto lasciare ai posteri un patrimonio artistico importante.
Bisognerebbe fermarsi su ogni singolo oggetto o mobile esposto, che trasmette l'amore di Moïse de Camondo per il collezionismo e per la bellezza dell'arte applicata.
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