A Guatiza, villaggio del comune di Targuise nella parte Nord-orientale di Lanzarote, si trova l'ultima delle attrattive turistiche create dall'artista César Manrique per valorizzare e salvaguardare la sua terra natale: il Jardin de Cactus.
Il giardino è stato infatti inaugurato nel 1990 (l'artista è morto nel 1992), anche se già negli anni '70 era nata l'idea di riqualificare un'area di discarica che era nata inizialmente come cava di "rofe" o "picon" (piroclasti vulcanici).
Il materiale estratto, posto sul terreno, aiuta ancor oggi a preservare l'umidità del suolo, captandola e trattenendola. Una soluzione efficace per contrastare le scarse precipitazioni sull'isola.
Il nome "cactus" derivava dalla parola greca "Κάκτος" che fu usata per la prima volta dal filosofo e botanico greco Teofrasto, (vissuto tra il IV e III secolo a.C. e discepolo di Aristotele), nella sua opera Historia Plantarum per indicare una specie di cardo spinoso che cresceva in Sicilia (l'identità non è nota, probabilmente era la Cynara Cardunculus). La parola greca significa "bruciore" e con questa vennero chiamate tutte quelle piante che pungendo provocavano questo tipo di dolore. Ma Teofrasto non poteva conoscere i veri "cactus" visto che all'epoca in cui visse l'America, continente da cui provengono queste piante, non era ancora stata scoperta. Si ipotizza infatti che abbiano avuto origine nella zona tropicale secca del Sud America.
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Cactaceae |
In botanica il "cactus" fa parte della famiglia delle Cactaceae che comprende circa 139 generi e 2000 specie.
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Hylocereus Undatus (Cactaceae - America Tropicale) |
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Stenocereus Marginatus (Cactaceae - Messico) |
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Neoraimondia Herzogiana (Cactaceae - Sud-Est della Bolivia) |
Molte piante di altre famiglie hanno caratteristiche simili ai Cactaceae. E' questo il caso di alcune Euphorbie che sono ugualmente presenti in questo giardino (per esempio l'Euphorbia Canariensis endemica delle Isole Canarie).
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Pachypodium Jamere (Apocynaceae - Madagascar) |
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a destra: Euphorbia Curvirama (Euphorbiaceae - Sudafrica . Capo di Buona speranza) |
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Euforbia Milii (Euphorbiaceae - Madagascar) |
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Euphorbia Elegantissima (Euphorbiaceae - Tanzania) |
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Kalancoe thyrsiflora (Crassulaceae - Lesoto, Sudafrica) |
La parola "cactus" si associa spesso alla pianta del fico d'india ed è proprio la coltivazione di questa pianta su Lanzarote (e soprattutto in questa zona dell'isola) che ha probabilmente ispirato Cesar Manrique per la creazione di questo giardino.
Il fico d'india, chiamato qui "tunera", oltre che costituire una recinzione agricola naturale, veniva coltivato nel XIX secolo per la produzione di un colorante animale ricavato dalla cocciniglia, un insetto parassita di questa pianta.
Le femmine della cocciniglia, soprattutto se gravide, secernano un liquido molto denso per difendersi dai predatori. Gli esoscheletri degli insetti messi a seccare si macino e poi si mescolano ad acqua calda ricavando così l'acido carminico. Un chilogrammo di questo colorante costoso richiedeva 80/100 mila insetti.
CURIOSITA': Questo colorante era usato, prima dell'avvento dei coloranti sintetici, per tingere tessuti, per la realizzazione di cosmetici (rossetti e fard) e nell'industria alimentare. Molti aperitivi e dolciumi contenevano il cosiddetto E120. Lo conteneva anche il liquore Alchermes il cui nome deriva dall'arabo "al qirmiz", ovvero "cocciniglia".
Un cactus alto 8 metri in ferro verde è l'opera d'arte che accoglie i visitatori del Jardin de Cactus ancora prima di varcare l'ingresso del giardino.
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Cactus (C.Manrique) |
Il giardino è recintato da un muro in pietre non lavorate. Il cancello d'ingresso in ferro raffigura un cactus, così come le grate delle finestre e un cancello che conduce nel retro del giardino. Una costruzione in stile capanna del pastore funge da biglietteria.
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cancello d'ingresso |
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finestra con cactus |
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cancello nel giardino |
César Manrique ha creato un effetto sorpresa al visitatore del giardino: l'artista ha schermato l'entrata con un percorso curvilineo...ed ecco che appare uno spazio di esuberante bellezza in cui un'architettura organica si fonde con la natura.
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Jardin de Cactus |
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Jardin de Cactus |
Sfruttando la forma della cava di materiale vulcanico, l'artista ha progettato un giardino all'interno di un anfiteatro naturale, organizzato in terrazzi come un'antica cavea era circondata da gradinate. La sua forma ripara le piante dal costante vento che spira sull'isola.
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terrazzamenti |
César Manrique fu coadiuvato nella realizzazione del progetto dall'esperto botanico Estanislao Gonzales Ferrer, anch'egli nativo di Lanzarote.
Il giardino occupa uno spazio di 5000 mq. ed è piantumato artisticamente con circa 10000 esemplari di cactaceae, euphorbie e altre piante succulente di 1400 specie, provenienti dai cinque Continenti, ma soprattutto dall'America.
Il primo esemplare fu piantato il 18 gennaio 1989 ed era una Euphorbia Candelabrum.
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esemplari di Euphorbia Candelabrum |
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esemplare di Euphorbia Candelabrum |
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esemplare di Euphorbia Candelabrum |
Il verde di queste piante risalta molto bene con il colore nero del materiale vulcanico che le circonda e dei due vulcani che si stagliano sullo sfondo (Montana de Guenia e Montana Tinamala).
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vulcani sullo sfondo del giardino |
Vialetti lastricati in pietra lavica conducono a vedere da vicino i fotogenici cactus.
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vialetti lastricati |
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vialetti lastricati |
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vialetti lastricati |
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rampe lastricate di basalto |
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scale in basalto |
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vialetti lastricati |
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vialetti lastricati |
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vialetti lastricati |
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vialetti lastricati |
Alte qualche metro o solo qualche centimetro, spinose o con bellissimi fiori, colpiscono per le loro svariate forme dovute all'inesauribile fantasia della natura.
Sicuramente i più fotografati e con un nome divertente sono gli esemplari di Echinocactus Grusonii, chiamato volgarmente per la sua forma "Cojin de suegra" ("Sedile della suocera"), originario del Messico.
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Echinocactus Grusonii (Cactaceae - Messico) |
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Echinocactus Grusonii (Cactaceae - Messico) |
Diametralmente opposto all'ingresso al sito, posto sopra la cavea che circonda il giardino, si trova un antico mulino a vento che contrasta con ciò che lo circonda per il suo colore bianco.
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mulino a vento |
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mulino a vento |
Il mulino di Guatiza, restaurato nel 1973, è uno degli ultimi mulini rimasti sull'isola.
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mulino a vento |
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mulino a vento |
Il mulino a vento era usato nel XIX secolo per la macinazione del mais e per ottenere il gofio, la farina ricavata dalla macinazione di cereali tostati, largamente usata nelle ricette della cucina di Lanzarote.
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pietre per macinare i cereali |
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prodotti della macinazione |
Una scala a chiocciola all'interno del mulino conduce sul tetto e al meccanismo che permetteva alle vele di muoversi a seconda della direzione del vento.
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meccanismo del mulino |
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meccanismo del mulino |
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meccanismo del mulino |
Dalla terrazza a livello del mulino si può ammirare il giardino dall'alto e averne una visuale completa.
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panorama dalla terrazza del mulino |
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panorama dalla terrazza del mulino
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Al di sotto del mulino c'è una costruzione con cupola, con all'interno una scala a chiocciola in legno che conduce alla sottostante sala del bar/ristorante.
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ingresso al ristorante/bar |
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cupola del ristorante/bar |
Questa costruzione è illuminata da una "spinosa" lampada posta nella tromba. E' una delle creazioni di César Manrique.
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finestra della tromba delle scale con vista sul giardino |
Si può anche optare per consumare una bevanda fresca sulla terrazza del bar che affaccia sul giardino, riparati da una vela triangolare.
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terrazza del ristorante/bar |
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bar |
Altra costruzione con il tetto a cupola è il negozio che vende oltre a souvenir anche semi di cactus e marmellate realizzate con queste piante.
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negozio e stagno con scultura di pietra |
Sulla cupola del negozio si può notare una scultura di César Manrique della serie "Juguetes del viento" ("Giocattoli del vento"), una delle strutture mobili in ferro con sfere, cerchi o piramidi che punteggiano la geografia di Lanzarote, messe in movimento dall'energia del vento che soffia costantemente sull'isola.
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"Guguete del viento" sulla cupola del negozio |
Davanti alla scalinata che conduce al negozio, sono stati realizzati tre stagni abitati da pesci e abbelliti con monoliti basaltici e pietre vulcaniche che vanno a comporre delle opere d'arte scultoree di pietra.
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stagni |
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stagno |
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stagno con monolite basaltico |
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stagno con monolite basaltico |
Da non mancare sono le opere realizzate da César Manrique che identificano le toilette per le signore e per i signori: "Hembra y Macho".
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Macho (C.Manrique) |
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Hembra (C.Manrique) |
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Hembra (C.Manrique) |
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Macho (C.Manrique) |
https://cactlanzarote.com/fr/centre/jardin-de-cactus/
Orario: lunedì/domenica 10.00/16.30
Costo: 6,50 €
ATTENZIONE: se si ha intenzione di visitare anche alcuni o tutti gli altri siti realizzati da César Manrique sull'isola, si possono acquistare biglietti cumulativi più convenienti (durata 6 mesi dall'acquisto e 14 giorni dal primo accesso - nota bene: non dà accesso prioritario):
3 siti 23,50 €
4 siti 29 €
6 siti 35 €
CONCLUSIONE Il Jardin de Cactus è uno dei giardini più importanti al mondo. E' un sito dove si fondono configurazione spaziale, architettura, scultura, interior design e giardinaggio. Inconfondibile la mano artistica di César Manrique che ha creato un luogo davvero unico. Prendetevi il vostro tempo per vedere da vicino le opere che la Natura sa creare.
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