Nel Sud-Est del Marocco si trova uno dei gioielli dell'architettura Amazigh e dello stile ispanico-moresco: la Kasbah di Télouet.
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Kasbah di Télouet |
La Kasbah di Télouet prende il nome dal piccolo villaggio berbero in cui è stata costruita, posto sulle montagne dell'Alto Atlante, a 1800 m sul livello del mare e a 80 km a Nord-Ovest da Ouarzazate.
La parte più antica della kasbah costruita in stile architettonico berbero risale al XVIII secolo, ma la parte più ben conservata e riccamente decorata venne realizzata dalla famiglia Glaoui, una tribù originaria della regione, a partire dal 1860. Dalle tre generazioni di questa famiglia vennero costruite tre kasbah: una in argilla, una in pietra, e una in pietra e cemento armato.
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kasbah più antica |
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kasbah più antica |
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kasbah più antica |
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kasbah più antica |
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kasbah più antica |
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seconda kasbah |
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seconda kasbah |
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seconda kasbah |
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seconda kasbah |
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seconda kasbah |
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seconda kasbah |
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seconda kasbah |
La Kasbah di Télouet è stata sia una residenza signorile che un comando militare che controllava la via carovaniera e la regione. Era composta da stalle, prigioni, corte di giustizia, cortile delle feste, e saloni di rappresentanza.
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edifici annessi alla kasbah |
Le carovane che trasportavano l'oro di Timbuktu, schiavi, spezie e sete cinesi, provenienti dalle città pre-sahariane e dirette a Marrakech, transitavano lungo la strada che passava per Télouet (prima della costruzione della strada che passa per il passo Tizi n-Tichka), erano obbligate a pagare una royalty alla tribù dei Glaoui.
Le carovane scambiavano e bilanciavano l'oro con il sale, estratto dalla vicina miniera di sale (posta a circa 8 km da Télouet): in un'epoca in cui non esistevano i frigoriferi per conservare i cibi, era essenziale il sale (dal sale deriva la parola "salario" in quanto gli antichi soldati Romani ricevevano parte delle loro ricompense in sale).
Nel 1682, a causa di una tempesta di neve, trovò rifugio nella kasbah il re Moulay Ismail Ben Chérif. Nel 1893 (per lo stesso motivo) fu ospitato nella kasbah il Sultano alawita Hassan I che ricompensò con armi (un cannone Krupp da 77mm conservato oggi nel cortile d'ingresso della Kasbah Taourirt a Ouarzazate) e potere per i fratelli Madani e Thami El Glaoui. Madani divenne successivamente Gran Visir e Thami (figlio di una concubina etiope), divenne Pascià di Marrakech (1912) e acquisì un grande potere politico per aver aiutato i Francesi a prendere il controllo del Marocco.
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cannone Krupp 77 mm nel cortile della Kasbah Taourirt |
La famiglia Glaoui dominava il commercio delle olive, dalle mandorle, dello zafferano, del sale e dei minerali estratti dalle vicine miniere. Il pascià di Télouet (l'equivalente di un duca) istituì un controllo locale imponendo tasse e mantenendo l'ordine in quello che prima del 1957 era il sistema feudale del Marocco (makhzen).
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ingresso alla kasbah |
Il Pascià di Marrakech Thami El Glaoui, soprannominato il "Signore dell'Atlante", era divenuto uno dei più potenti pascià del XX secolo e uno degli uomini più ricchi del mondo negli anni '50. Nei suoi palazzi ospitava personaggi famosi di tutto il mondo (Edith Piaf, Joséphine Baker, Maurice Ravel, Colette, il Generale Patton, Charlie Chaplin) e fu a sua volta ospitato da Winston Churchill all'incoronazione della regina Elisabetta II (1953).
Thami El Glaoui ampliò il palazzo in pietre rosse e terra battuta di questa roccaforte costruendolo in pietre e cemento armato nel 1920.
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Kasbah di Télouet (palazzo più recente)
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Kasbah di Télouet (palazzo più recente)
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Kasbah di Télouet (palazzo più recente)
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Kasbah di Télouet (palazzo più recente)
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Kasbah di Télouet (palazzo più recente) |
Vennero impiegati per la costruzione della kasbah 1000 schiavi. Per tre anni 300 artigiani lavorarono per realizzare le decorazioni interne: soffitti in legno di cedro scolpito, marmi italiani e zellige su parte delle pareti e sul pavimento, stucchi cesellati e finestre con inferriate lavorate.
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esterno di una sala del palazzo |
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finestra con inferriata lavorata |
Per le sue ricche decorazioni la Kasbah di Telouet viene anche chiamata "Palais du Glaoui".
Ma il destino ad un certo punto voltò le spalle a Thami El Glaoui. Dopo aver cospirato con i Francesi per rovesciare il Sultano Mohammed V fu abbandonato da coloro che aveva sostenuto: nel 1955 finì il protettorato, i Francesi si ritirarono, e ritornò il Sultano precedentemente esiliato. L'anno successivo Thami El Glaoui, dichiarato traditore, morì e i suoi palazzi vennero saccheggiati e confiscati dallo Stato. La Kasbah di Télouet cadde pian piano in rovina e venne restaurata solo cinquant'anni più tardi.
CURIOSITA': nel gergo politico francese si trova il verbo "glaouser" che significa "tradire", derivante dalla fama di "traditore" di T'hami El Glaoui.
Nel campo di fronte alla kasbah, dove un tempo sfilavano i cavalieri del Pascià, giocano oggi a calcio i bambini del villaggio.
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da campo dove sfilavano i cavalieri...a campo da calcio |
Purtroppo la Kasbah di Télouet a causa del terremoto che ha colpito il Marocco nel settembre 2023 ha subito danni che hanno portato alla chiusura temporanea del sito. Per questo la nostra visita guidata si è limitata all'esterno del palazzo e degli annessi. Che peccato!
La nostra guida oltre ad averci raccontato la storia del sito intramezzata da battute divertenti ci ha portato ad assaggiare il tipico pane cotto nei tipici forni dalle donne del villaggio, sfornato al momento...una vera prelibatezza da condividere!
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antico forno e donne del villaggio |
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buonissimo pane! |
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la nostra simpatica guida a Télouet |
Abbiamo fatto visita anche al negozio di artigianato berbero che si trova in prossimità della kasbah dove un tè all'origano e la gentilezza di Rachid, che parla molto bene l'italiano, ci ha condotto ad acquistare uno dei tantissimi tappeti esposti e a portare a casa un ricordo del nostro passaggio da "moderni carovanieri" in Télouet!
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il negozio di artigianato berbero |
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Rachid con il tappeto berbero che abbiamo acquistato |
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il tè che Rachid ci ha offerto |
CONCLUSIONI Anche se per il momento non è possibile visitarne gli interni, la Kasbah Télaouet racconta ugualmente una storia di splendore, sfarzo, ricchezza, lotta e tradimento. Poco nota già prima dalla massa di turisti, oggi soffre ancor più per l'impossibilità di essere visitata...speriamo che presto possa essere restaurata e messa in sicurezza per poter ammirare, non solo nelle foto, le ricche decorazioni realizzate da abili artigiani dei suoi interni.
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