Il Duomo di Mantova sorge sul lato nord di
Piazza Sordello, nel cuore della città più antica.
In quest'area sono stati ritrovati mosaici di una
domus romana e tombe antiche.
Stranamente questa chiesa, che è la più importante di Mantova, non è dedicata al vescovo Anselmo da Lucca, patrono della città, ma a S.Pietro Apostolo, anche se il corpo incorrotto di Sant'Anselmo (morto nel 1086), consigliere di Matilde di Canossa, giace sotto l'altare maggiore.
Il Duomo è un luogo di culto antichissimo, uno dei più antichi della città.
La chiesa ha infatti un'origine paleocristiana: l'Imperatore Ottone III nel IX secolo concesse alcuni benefici per la ricostruzione di un edificio molto più antico (III secolo), dedicato anche questo a S.Pietro Apostolo.
Sono stati trovati un pavimento a mosaico del V/VI secolo e i resti di una costruzione a forma esagonale (forse un battistero).
Nell' XI secolo venne costruita una chiesa dedicata a S.Paolo, collegata a quella dedicata a S.Pietro, che venne distrutta nel 1958.
Tra l' XI e il XIII secolo si assiste alla ricostruzione della chiesa (voluta probabilmente da Matilde di Canossa), in forme romaniche: una chiesa divisa in tre navate da colonne in cotto, con copertura in travi di legno e un coro sopraelevato sulla cripta.
Di questa chiesa romanica rimane il
campanile, edificato anch'esso su strutture più antiche.
|
campanile romanico del duomo |
Antichi sono anche alcuni manufatti incastonati nel basamento (forse un edificio romano o una torre del palazzo dei Canossa) e la copia di una testina di matrona romana in marmo che si trova all'altezza della cella campanaria (l'originale si trova nel
Museo Diocesano).
Qui si può anche notare che sono stati uniti due archi di una trifora per permettere alla campana maggiore di muoversi e suonare.
Tra il 1395 e il 1401 i fratelli Jacobello e Pierpaolo Delle Masegne realizzarono la facciata della chiesa in forme tardo-gotiche e due file di cappelle ogivali laterali in marmo, ornate da guglie.
Testimonianza di come fosse la facciata di questa chiesa tardo-gotica ci giunge dal dipinto
La Cacciata dei Bonacolsi di Domenico Morone, conservato a
Palazzo Ducale in
Corte Vecchia.
|
La Cacciata dei Bonacolsi (Domenico Morone - Palazzo Ducale) |
Dal dipinto si è potuto vedere che il portale della facciata gotica era preceduta da un protiro che poggiava su due leoni stilofori in marmo rosso.
Rimane però l'aspetto gotico della chiesa nel suo fianco destro, in cotto rosso, coronato da ghimberghe (terminazioni cuspidate triangolari), pinnacoli e finestroni, e dove si possono ancora individuare la ripartizione in tre cappelle originarie del duomo.
|
facciata laterale tardo-gotica |
Il duomo venne molto danneggiato da un incendio nel 1545, e il cardinale Ercole Gonzaga affidò a Giulio Romano il restauro della chiesa.
Il progetto di Giulio Romano prevedeva soprattutto un rinnovamento dell'interno della chiesa in uno stile che richiamava le forme paleocristiane dell'antica
Basilica di S.Pietro a Roma.
Giulio Romano morì l'anno seguente al suo incarico (1546), e dopo
un'interruzione dei lavori, il suo progetto fu ripreso dal suo
successore Giovan Battista Bertani.
La basilica progettata dal maestro è a croce latina, a cinque navate (di cui quella centrale più alta), divise da colonne corinzie scanalate.
|
navata centrale del duomo |
|
colonne scanalate corinzie delle navate |
Sopra le colonne corre una trabeazione con festoni e putti in stucco.
|
trabeazione della navata centrale |
|
particolare della decorazione della trabeazione della navata centrale |
A metà navata si trova il
pulpito posto su colonne corinzie scanalate.
|
pulpito |
|
pulpito |
La chiesa presenta un transetto non sporgente affrescato nel Seicento da Ippolito Andreasi e Teodoro Ghisi.
|
braccio sinistro del transetto |
Tra le opere pittoriche presenti del transetto: il
Concilio di Mantova del 1067 ( presieduto da papa Alessandro II - affresco braccio sinistro),
Pala Domenicana (Bernardino Malpizzi - altare braccio sinistro -
Cappella della beata Osanna Andreasi),
Il Transito di S.Giuseppe (Niccolò Ricciolini - altare braccio sinistro), il
Concilio di Mantova del 1459 (presieduto da papa Pio II - affresco braccio destro), l'
Angelo Custode (Domenico Maria Canuti - altare braccio destro), e la
Madonna d'Itria (Antonio Maria Viani - altare braccio destro).
|
braccio destro del transetto: Concilio di Mantova 1459 |
|
Transito di S.Giuseppe (Niccolò Ricciolini) |
|
Pala Domenicana (Bernardino Malpizzi) nella Cappella della Beata Osanna Andreasi |
|
Angelo custode (Domenico Maria Canuti) |
|
Madonna d'Itria (Antonio Maria Viani) |
Nel braccio destro del transetto si trova la cantoria e l'
organo.
|
transetto destro con l'organo (visto dalla Cappella del SS.Sacramento) |
Il transetto sinistro è chiuso dalla seicentesca
Cappella del SS.Sacramento, dalla pianta ottagonale.
Anticamente al posto di questa cappella si erano succedute due costruzioni sacre: il
Tempio di Diana e la
Cappella del Sangue di Cristo.
|
Cappella del SS.Sacramento |
La cappella fu realizzata per volere del vescovo Masseo Vitali tra il 1646 e il 1669.
Colonne scanalate, archi e lesene sono scolpiti nello stile di Pietro e Tulio Lombardo.
Sull'altare vi è un'opera di Fermo Ghisoni, copia di un disegno di Giulio Romano, portato in Francia e poi disperso: la
Vocazione degli Apostoli Pietro e Andrea.
|
Vocazione degli Apostoli Pietro e Andrea (copia di Fermo Ghisoni) |
Gli ornamenti settecenteschi sono di Felice Campi: i quattro
Dottori della Chiesa posti sulle pareti.
|
Sant'Agostino dottore della Chiesa (Felice Campi) |
|
S.Gregorio Magno (Felice Campi) |
|
Sant'Ambrogio (Felice Campi) |
|
S.Gerolamo (Felice Campi) |
Le tele cinquecentesche sopra i confessionali rappresentano
S.Margherita (Domenico Brusasorci) e
S.Martino (Paolo Farinati), le uniche due tele delle dieci commissionate dal cardinale Ercole Gonzaga per decorare gli altari laterali del duomo rimaste in loco.
|
Santa Margherita (1552 - Domenico Brusasorci) |
|
S.Martino (1552 - Paolo Farinati)
|
Nel centro della volta della cappella è rappresentata la
Fede, opera di Felice Campi.
|
La Fede (Felice Campi) |
Il profondo presbiterio absidato del duomo è occupato da un coro ligneo ed è affrescato con l'
Apoteosi della Redenzione (180 mq), attribuita a Antonio Maria Viani.
|
presbiterio absidato |
|
Apoteosi delle Redenzione (attr. Anton Maria Viani) |
L'altare maggiore, in marmi policromi, custodisce il corpo di S.Anselmo da Lucca.Sormonta l'altare un
Crocifisso ligneo.
|
Crocifisso ligneo dell'altare maggiore |
La navata centrale e le navate laterali esterne hanno un soffitto piano, mentre le navate laterali interne sono coperte da una volta a botte.
|
soffitto piano della navata laterale esterna destra |
|
soffitto a botte della navata laterale interna destra |
Il soffitto della navata centrale ha un soffitto ligneo a lacunari dorati.
|
soffitto ligneo a lacunari della navata maggiore |
La crociera della chiesa è sormontata da una cupola con tamburo ottagonale, senza lanterna, affrescata da Ippolito Andreasi con la
Gloria del Paradiso (l'Eterno Padre benedicente attorniato da nove cori angelici).
|
cupola del duomo |
|
cupola: Gloria del Paradiso (Ippolito Andreasi) |
Nei pennacchi della cupola sono raffigurati i quattro
Evangelisti.
|
un pennacchio della cupola con Evangelista |
|
un pennacchio della cupola con Evangelista |
Tra il 1593 e il 1620 vennero realizzate le decorazioni a stucco e i dipinti del transetto, della cupola e del coro, e furono edificati quattro altari nel transetto.
Il vescovo Francesco Gonzaga finanziò i lavori e fece dono alla chiesa di sei arazzi posti sui piloni che sostengono la cupola e sull'altare.
Le cappelle lungo le pareti laterali sono opera del Bertani e poi di Antonio Maria Viani.
Le cappelle sono decorate con tele di autori del manierismo mantovano.
Nella
navata laterale destra, la
prima cappella custodisce, dietro una cancellata settecentesca, una tela con il
Miracolo di Sant'Egidio di scuola del Guercino.
|
Miracolo di Sant'Egidio (scuola del Guercino) |
Tra la prima e la seconda cappella si trova un
sarcofago figurato paleocristiano del IV/V secolo, rilavorato nel XII secolo.
Fu riutilizzato per contenere il corpo del beato Giovanni Bono prima di trovare posto nella
Cappella dell'Incoronata.
|
sarcofago paleocristiano (IV/V sec.) |
Nella
seconda cappella (detta
del Crocifisso),
l'altare presenta un
paliotto trecentesco marmoreo in rilievo nel quale è raffigurato
S.Antonio Abate, e una pala con
S.Luigi Gonzaga di Ippolito Andreasi.
|
S.Luigi Gonzaga (Ippolito Andreasi) |
Nella
terza cappella vi è una tela settecentesca che raffigura la
Madonna col Bambino, S.Francesco, S.Bernardino e Santa Chiara.
|
Madonna col Bambino, S.Francesco, S Bernardino e Santa Chiara (XVIII sec.) |
Nella base del campanile è stata ricavata la
Cappella del Battistero.
|
Cappella del Battistero |
Questa cappella presenta lacerti di affreschi trecenteschi: una
Crocifissione, la raffigurazione di
Evangelisti, e
Santi (
S.Sebastiano, S.Rocco, S.Caterina da Siena e S.Vincenzo Ferreri).
|
affresco della Crocifissione |
|
affreschi con Santi |
|
volta affrescata della Cappella del Battistero |
Al centro della cappella si trova il fonte battesimale sormontato dalla rappresentazione di
S.Giovanni Battista.
|
fonte battesimale |
Sopra la porta d'ingresso della cappella si trova un affresco con il
Battesimo di Cristo.
|
Battesimo di Cristo |
Nella
navata laterale sinistra, la quinta cappella custodisce un dipinto che raffigura
S.Gerolamo.
|
S.Girolamo |
Nella
quarta cappella sull'altare è posto un dipinto che rappresenta
Pio X nel Duomo di S.Pietro, che era stato vescovo di Mantova dal 1884 al 1893.
|
Pio X nel Duomo di Mantova |
Nella
terza cappella si trova una pala con
Santa Lucia opera di di Fermo Ghisoni.
|
S.Lucia (Fermo Ghisoni) |
Nella
seconda cappella è custodita una tela con
Santa Speciosa di Gerolamo Mazzola Bedoni.
|
S.Speciosa (Gerolamo Mazzola Bedoni) |
Nella
prima cappella si trova il
Martirio di Sant'Agata di Ippolito Costa.
|
Martirio di Sant'Agata (Ippolito Costa) |
Nelle navate laterali esterne sono poi state sistemate, tra una cappella e l'altra, statue cinquecentesche di
Santi realizzate in stucco della scuola di Giulio Romano.
|
S.Francesco |
|
S.Caterina da Siena |
|
S.Andrea |
|
Sant'Apollonia |
Lungo la navata laterale sinistra esterna si apre un
corridoio che anticamente metteva in comunicazione l'antico duomo con la Chiesa di S.Paolo andata distrutta.
|
corridoio tra il duomo e la Cappella dell'Incoronata |
Il corridoio oggi conduce alla
Cappella dell'Incoronata, eretta nel 1482 per volere di Ludovico II Gonzaga su disegno di Luca Fancelli.
Il progetto di Fancelli prevedeva di trasformare la già esistente
Sacrestia nella navata di un tempio a cui sarebbe stato aggiungiunto un transetto con abside dove
venerare l'icona sacra.
Ma alla fine, non essendo stata abbattuta la parete di comunicazione tra la Sacrestia e il nuovo ambiente, la sacrestia mantenne le sue funzioni, mentre fu spostata solo l'immagine nel braccio destro di quello che sarebbe dovuto essere il transetto, trasformandolo così in cappella.
Sull'altare a forma di reliquiario della cappella è posta l'antichissima icona della
Madonna dei Voti, così chiamata per le offerte votive che le vennero donate per le grazie ricevute.
|
Madonna dei Voti |
L'immagine sacra è detta anche "
Madonna di Sant'Anselmo" in quanto il Santo Patrono di Mantova si soffermava a pregare davanti a quest'immagine sacra e invocava la protezione di Mantova.
L'immagine venne poi anche chiamata "
l'Incoronata" perché nel 1640 venne messa dinnanzi al dipinto la statua della Madonna vestita con abiti delle dame di corte dei Gonzaga, voluta dalla principessa Maria Gonzaga (figlia del duca Francesco IV e moglie di Carlo di Nevers), che aveva pregato l'icona per scongiurare l'inondazione del Po.
Nella cappella sono conservati affreschi realizzati dal Ghisi e dall'Andreasino (
Pentecoste e
Transito di Maria).
Nella volta è dipinta l'
Assunzione in cielo della Vergine.
|
Pentecoste (Andreasino) |
|
Transito di Maria (Andreasino) |
Qui si conserva anche un affresco staccato che rappresenta la
Madonna col Bambino e S.Leonardo del 1482 d'ignoto autore lombardo.
|
Madonna col Bambino e S.Leonardo (ignoto autore lombardo - 1482) |
Nelle cappelline laterali di
S.Croce e di
S.Celestino si trovano i sarcofaghi e le urne di beati e venerabili mantovani.
Sulla destra della cappella si trova una porta a vetri dalla quale si può ammirare la
Sacrestia.
Quest'ambiente divenne la Sacrestia nel 1567.
|
Sacrestia |
Sulle volte a crociera di questo ambiente, tra girali vegetali a monocromo su fondo giallo, vi sono otto medaglioni a fresco incorniciati da ghirlande in cui artisti della scuola mantegnesca hanno raffigurato scene della
Vita della Madonna.
|
volta a crociera della Sacrestia |
|
tondo di scuola mantegnesca: Visitazione |
L'
ancona è stata dipinta da Donzelli nel 1685.
|
ancona della Sacrestia (Donzelli - 1685) |
L'arredo è composto da armadi in noce del '600, che contengo paramenti ricavati dalle vesti di corte delle dame Gonzaga.
|
armadi in noce della Sacrestia |
Sulle pareti, affrescate da allievi di Giulio Romano, vi sono i sarcofaghi del Cardinale Ercole Gonzaga e del fratello Ferrante Gonzaga.
|
lacerti di affreschi (allievi di Giulio Romano) e sarcofaghi del Cardinale Ercole Gonzaga e del fratello Ferrante |
Nel rifacimento della chiesa operato dal Bertani, una nuova facciata da sostituire a quella dei fratelli Dalle Masegne non fu mai portata a termine.
L'attuale facciata in marmo di Carrara venne infatti realizzata tra il 1756 e il 1761 dall'ingegnere dell'esercito austriaco Niccolò Baschiera, che vinse il concorso per il progetto.
|
facciata del duomo |
La facciata è a salienti.
Nella parte centrale della facciata, che presenta tre portali, lesene corinzie a doppio livello scandiscono gli spazi.
|
portale centrale della facciata |
Un frontone triangolare chiude nella parte alta il prospetto.
Al centro del frontone si trova lo stemma del vescovo Anselmo Guidi di Bagno, che ebbe l'iniziativa di far costruire la facciata.
Nei medaglioni sono raffigurati
S.Pietro e
S.Paolo.
|
medaglione della facciata |
Le ali laterali della facciata fronteggiano le navate della chiesa, e sono più basse che la parte centrale.
|
ala laterale della facciata |
Coronano la facciata statue di
Santi: Pietro, Paolo, Celestino papa, Sant'Anselmo, Speciosa, Luigi Gonzaga, il Beato Giovanni Bono e la Beata Osanna Andreasi.
|
statue di Santi sul timpano della facciata |
Orario: 7.00/12.00 15.00/19.00
CONCLUSIONI
Il Duomo di Mantova racconta con la sua arte la storia stessa della città, legata alle commissioni dei potenti membri della famiglia Gonzaga, in parte sepolti in questa chiesa.
Per le sue ristrutturazioni, avvenute in diverse epoche, il duomo ha cambiato più volte aspetto, rispecchiando quegli stili dettati da grandi maestri della storia dell'arte quali Giulio Romano, Giovan Battista Bertani, Luca Fancelli.
Numerose sono le opere d'arte per le quali è interessante visitare questo luogo di culto, peccato però che non siano segnalate da didascalie.
Nessun commento:
Posta un commento