Sin dai tempi antichi Mantova è stata circondata dall'acqua.
La città sorgeva su una specie di isola fluviale.
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Mantova vista dall'acqua |
Nell'età del Bronzo il fiume Mincio, che esce dal
Lago di Garda e sbocca nel Po, aveva formato a metà del suo corso, a meridione di Mantova, un lago naturale.
Mantova, che vanta origini molto antiche (V secolo a.C.), era soggetta alle piene del fiume, come anche a periodi di secca, e molte terre che la circondavano erano paludose.
Per questo nel 1190 il libero Comune incaricò l'ingegnere Alberto Pitentino di regolare il corso del Mincio per ovviare ai disagi provocati dal fiume.
Il sistema idraulico realizzato da Pitentino prevedeva di mantenere intorno alla città la fascia d'acqua che si formava naturalmente nei periodi di piena del fiume e di bonificare le paludi.
Per far questo Pitentino costruì un ponte-diga, un argine in terra e mattoni (detto poi
Ponte dei Mulini), che tratteneva le acque del fiume e innalzava il livello di 3m di quello che venne chiamato
Lago Superiore.
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lapide commemorativa della costruzione del Ponte dei Mulini (1190 - Museo della Città di Palazzo S.Sebastiano) |
Uno scaricatore, costituito da aperture nell'argine, permetteva all'acqua di defluire nel
Lago di Mezzo e nel
Lago Inferiore (allora ancora non divisi), posti ad un livello inferiore.
Il dislivello tra i laghi fu sfruttato poi per alimentare 12 mulini costruiti nel 1229, che furono chiamati con i nomi degli Apostoli.
Per questo sul
Ponte dei Mulini erano poste le dodici statue degli
Apostoli e quella del
Redentore.
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statue del Redentore e degli Apostoli che erano poste sul Ponte dei Mulini (Museo della Città di Palazzo S.Sebastiano) |
Il
Ponte dei Mulini fu distrutto da un bombardamento aereo americano nel 1944 e venne poi ricostruito in forma di terrapieno.
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Ponte dei Mulini |
Mantova venne così circondata da quattro laghi: il
Lago Superiore, il
Lago di Mezzo, il
Lago Inferiore e il
Lago Paiolo.
La città, che in questo modo aveva acquisito anche un sistema difensivo, era collegata alla terra ferma da ponti: il
Ponte S.Giorgio e il
Ponte dei Mulini sono oggi, se pur modificati, ancora esistenti.
Il
Ponte S.Giorgio divise il
Lago di Mezzo dal
Lago Inferiore.
Dapprima costruito in legno, fu poi edificato in muratura nel XIV secolo da Ludovico Gonzaga.
Nel XVII secolo il ponte era coperto e fornito di un ponte levatoio.
Le sue arcate furono interrate nel '900 e fu contemporaneamente eliminato il ponte levatoio.
Durante la seconda guerra mondiale fu fatto saltare dai tedeschi.
Oggi la strada carrabile, che corre al di sopra del terrapieno, offre il primo sguardo sull'architettura della città a chi si avvicina a Mantova.
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Ponte S.Giorgio |
Il
Lago Paiolo, il cui nome deriva dalla parola latino medievale "parium", ovvero bassura paludosa, dopo una piena eccezionale del fiume avvenuta nel XVII secolo, fu prosciugato dagli Austriaci per rendere l'ambiente più salubre.
La bonifica fu poi completata nel 1905 e ora al suo posto si trova un quartiere della città.
Così l'area su cui sorge Mantova da isola divenne una penisola.
Pitentino realizzò anche una chiusa per regolarizzare le piene del Po (
Chiusa di Governolo), e per collegare il
Lago Inferiore con il
Lago Superiore, fece costruire un canale chiamato
Rio.
Questo canale fungeva, oltre che da "fossa", anche per lavare i panni e per trasportare le merci.
Nel 1536 Giulio Romano sfruttò un ponte sul
Rio per erigervi sui due parapetti un doppio porticato in bugnato rustico ed archi a tutto sesto: erano le cosiddette
Pescherie (mercato del pesce).
Sull'altro lato si trovavano le
Beccherie (il macello pubblico), demolite nel 1877.
Il porticato posto al livello dell'acqua serviva per l'attracco delle barche e da riparo e stoccaggio delle merci (è stato ricostruito nel 1882).
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porticato (moderno) delle Pescherie |
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ponte sul Rio con le antiche Pescherie (destra ) e il porticato/passeggiata coperta ricostruito nel XIX (sinistra)
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Pescherie |
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porticato delle antiche Beccherie a livello dell'acqua |
Oggi il
Rio è stato per la maggior parte interrato, ma se ne possono ancora vedere alcuni tratti.
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il Rio visto da Via Trieste |
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il Rio visto dal Ponte dei Massari con la riva delle bugandere (lavandaie) |
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il Rio vicino al Teatro Sociale |
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il Rio by night |
I laghi di Mantova offrono la possibilità di vedere la città da un'altra angolazione, il profilo delle sue architetture che si specchiano sull'acqua, e di scoprire la natura ancora incontaminata delle rive del Mincio, popolate da una ricca varietà di flora e di fauna, che formano un parco periurbano.
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Mantova vista dall'acqua |
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cupola della Basilica di Sant'Andrea |
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Appartamento Grande di Castello e Castello di S.Giorgio |
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campanile della Chiesa Palatina di S.Barbara e Loggia di Eleonora (viste dal Lago di Inferiore) |
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Palazzo Ducale |
L'approdo delle motonavi, che si occupano di trasportare i turisti sui laghi, è posto nel
Lago di Mezzo, di fronte al
Castello di S.Giorgio e al ponte che prende il suo nome.
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approdo motonavi con sfondo del Castello di S.Giorgio |
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approdo motonavi |
Il tour al quale abbiamo partecipato prevedeva la navigazione sul Lago di Mezzo, poi passato il Ponte S.Giorgio che lo divide dal Lago Inferiore, abbiamo navigato fino alla diga Chasseloup-Massetti, che divide il Lago Inferiore dalla Vallazza e dal basso corso del fiume.
Dal
Lago di Mezzo, il più piccolo lago dei tre, ma il più profondo, si può notare la
Cartiera Burgo, progettata dall'architetto Pier Luigi Nervi (1961/1964).
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Cartiera Burgo |
L'unica macchina a ciclo continuo per la
trasformazione della pasta di legno in carta, era posta in un unico
grande ambiente (250X30m).
Due telai di cemento armato, alti 25m, sorreggono i quattro cavi d'acciaio ai quali è appesa la copertura.
La cartiera è rimasta in funzione sino al 2013.
Sulla stessa riva sorge la cosiddetta
Locanda di Sparafucile, invenzione scenica del "Rigoletto" di Giuseppe Verdi, ovvero quel che resta del borgo fortificato medievale di S.Giorgio.
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Ponte S.Giorgio |
L'area del
Lago Inferiore che si attraversa, subito dopo esser passati sotto al
Ponte di S.Giorgio, è un campo di allenamento e gara per la Canoa Olimpica.
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Locanda di Sparafucile e area per allenamento di Canoa Olimpica |
Sempre sulla sponda orientale del lago si può vedere in lontananza una zona industriale con le sue ciminiere.
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zona industriale sulla riva orientale dei laghi |
Dall'altra parte della riva del lago, si può vedere il
Porto Catena, l'unico porto rimasto di Mantova.
Questo porto nel 1899 era il più grande porto fluviale italiano.
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Porto Catena |
La
diga Chasseloup-Massetti immette nell'aveo del Mincio chiamato
Vallazza, l'area che precede il restringimento del fiume prima di raggiungere il Po, sua destinazione finale.
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Vallazza |
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Vallazza |
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Vallazza: ninfee bianche e cigni |
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Vallazza: prateria di ninfee bianche |
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Vallazza: fior di loto |
Sulla riva sinistra si trovavano le cave d'argilla e alcune fornaci per la realizzazione dei mattoni.
Sulla riva destra si trova il borgo di
Andes, dove la tradizione vuole sia nato il poeta latino Publio Virgilio Marone, autore tra le altre delle
Bucoliche, delle
Georgiche e dell'
Eneide.
Poi la motonave ritorna sulla sua "scia" sino all'approdo.
Questo
tour non prevede la navigazione nel
Lago Superiore perché non esistono chiuse per superare il dislivello tra questo lago e il
Lago di Mezzo.
Dalle sponde del
Lago Superiore si può vedere fiorito nei mesi estivi di luglio e agosto il
Fiore di Loto (
Nelumbo nocifera).
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fior di loto |
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fior di loto |
I rizomi di questa pianta acquatica, originaria del sud est asiatico, furono introdotti qui nel 1921 da Maria Pellegreffi, laureata in Scienze Naturali.
Questa distesa di fiori bianchi e rosa, con foglie che possono arrivare ad avere un diametro di 1m, è la più grande per dimensioni al di fuori del Giappone.
C'è poi invece una romantica leggenda che racconta di un giovane innamoratosi in Oriente di una ragazza dagli occhi a mandorla e dalla pelle profumata come il fiore di loto.
Arrivata a Mantova la ragazza cadde nel lago e affogò.
Il giovane allora buttò nel lago dei semi di fiori di loto, in modo che la loro fioritura gli ricordasse la sua amata scomparsa.
Sulle rive del
Lago di Mezzo invece cresce la cosiddetta
Castagna d'acqua (
Trapa natans), dai frutti commestibili.
Nella
Vallazza fioriscono le
Ninfee gialle (
Nuphar lutea),
Ninfee bianche (Nynphea alba), le
Castagne d'acqua e i
Fiori di Loto.
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ninfee bianche |
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ninfee bianche |
E poi, lungo le sponde dei laghi crescono salici piangenti, canne palustri, platani, pioppi, querce, ontani, cariceti, felci...
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vegetazione sulla riva dei laghi |
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vegetazione sulla riva dei laghi |
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vegetazione sulla riva dei laghi |
Molte specie di uccelli, migratori e stanziali, popolano questo parco lacustre: aironi cenerini e rossi, cigni reali, cormorani, cavalieri d'Italia, gallinelle d'acqua, germani reali, folaghe, nitticore...
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cigni reali |
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cigni reali |
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aironi cenerini |
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aironi bianchi |
Nelle acque nuotano molti pesci che si ritrovano poi anche nella cucina mantovana: luccio, carpa, persico, tinca, anguilla...
Noi abbiamo navigato sui laghi con la compagnia
ANDES (
www.naviandes.com/), ma vi sono anche alle compagnie che offrono questo servizio.
CONCLUSIONI
L'escursione naturalistica commentata offre la possibilità di conoscere Mantova da un'angolazione diversa, affascinante e rilassante.
Credo che una navigazione al tramonto e notturna regali ancor di più scorci romantici della città.
Durante il nostro viaggio a Mantova purtroppo la città presentava gru, ponteggi e ingabbiamenti posizionati sopra alcuni tra gli edifici principali del centro storico, per il restauro che necessitava dopo il terremoto del 2012.
Quindi anche lo
skyline della città visto dall'acqua perdeva un po' del suo reale profilo, ma ritorneremo ancora per scoprire il volto vero di Mantova.
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