sabato 3 febbraio 2018

Sirmione: la Rocca scaligera


All'ingresso del centro storico di Sirmione si erge l'imponente Rocca scaligera, una delle fortificazioni meglio conservate e complete d'Italia.

Rocca scaligera
Rocca scaligera
Rocca scaligera
La Rocca è stata costruita strategicamente nel punto più stretto della lingua di terra lunga circa 4km che si spinge nel Lago di Garda dalla sua sponda meridionale.

penisola di Sirmione (guardando verso nord)
penisola di Sirmione (guardando verso sud)
Il libero Comune di Sirmione finì nei possedimenti degli Scala nel XIII secolo.
Vi era infatti a Sirmione una colonia di eretici catari e Mastino I, per guadagnarsi i consensi anche della parte guelfa della popolazione veronese, nel 1276 capitanò una crociata verso di loro.                                                                                                Vennero arrestate duecento persone che nel 1278 vennero arse vive nell'Arena di Verona.
Questa fortificazione lacustre fu voluta da Mastino I della Scala, signore di Verona, come presidio e approdo per la flotta scaligera.
Non si conosce l'esatta data d'inizio costruzione, ma venne eretta per difendere i domini scaligeri verso Mantova e Milano.
La Signoria della Scala cadde tra il 1378 e il 1402 ad opera di Gian Galeazzo Visconti che conquistò Verona.                                                                                                        La Repubblica di Venezia diverrà poi padrona di Sirmione nella metà del XV secolo.
pianta della Rocca scaligera
Si riconoscono quattro fasi costruttive della rocca.

fasi costruttive della Rocca scaligera
La prima fase (1277/1278): costruzione su una fortificazione di epoca romana del mastio, del cortile principale, di tre torri angolari e di due ingressi con ponte levatoio e rivellino.
La rocca venne munita di una merlatura ghibellina a coda di rondine, come le altre fortificazioni scaligere.

mastio (a sinistra) e una torre angolare
merli a "coda di rondine"
La seconda fase (XIV secolo): aggiunta di un secondo cortile e di un secondo rivellino che venne collegato al primo da un corridoio fortificato (barbacane).

secondo cortile e secondo rivellino
La terza fase (XV secolo): costruzione di tre cortine murarie dotate di due piccole torrette con ponte levatoio.

cortine murarie con piccole torrette (cortile della darsena)
La quarta fase (XV secolo): costruzione della darsena.

sbocco del fossato nel lago (a sinistra) e darsena (a destra)
Oltre ad essere circondata da un fossato che sfruttava le acque del lago, questa fortificazione ad uso portuale venne infatti dotata, in un secondo tempo, di una darsena.

fossato della rocca
fossato della rocca
fossato della rocca
La darsena scaligera, con probabili moli in legno, fu sostituita da una in muratura dalla Repubblica di Venezia, che era venuta nel frattempo in possesso di Sirmione (1405).
Questa darsena è stata realizzata su modello dell'Arsenale di Venezia.

darsena
darsena con lato di uscita verso il lago
lato settentrionale interno della darsena
lato meridionale esterno della darsena
lato meridionale della darsena con sbocco al lago
Si riconoscono le merlature a "capannina" sulle cortine murarie della darsena.

merlatura a "capannina" della darsena
Le torri angolari della darsena presentano una pianta pentagonale a "punta di lancia".

torre a "punta di lancia" della darsena
In quest'epoca viene anche circondato da mura il borgo: vicino alla Chiesa di S.Maria Maggiore si può vedere ancor oggi una torre d'angolo e una porta merlata in Piazza Flaminia.

torre e mura di cinta del borgo
torre e mura di cinta del borgo
torre della cinta muraria in Piazza Flaminia
Fu la sede della guarnigione militare fino alla caduta di Venezia (1797).                                                                                                              La rocca perse la sua importanza e iniziò il suo declino quando divenne importante la cittadella di Peschiera.
                   Passò poi sotto il governo napoleonico.                    
Con il Trattato di Campoformio Napoleone cedette la conquistata Venezia agli Austriaci, in cambio di Belgio e Lombardia.                                                                  Fino all'Unità d'Italia fu trasformata in caserma.    
Nel 1915 ospitò alcuni uffici municipali, l'ufficio postale, l'abitazione del medico condotto, l'alloggio dei carabinieri e un carcere.
Infine nel 1917 fu dichiarata "monumento nazionale" e restaurata.
Durante la seconda guerra mondiale fu occupata dal comandante tedesco del reparto di occupazione.                                                                                                                                                                                                                                    
L'ingresso principale alla rocca dall'esterno del borgo avveniva tramite un rivellino con battiponte merlato e un secondo rivellino munito di ponte levatoio sul canale.

ingresso principale della Rocca scaligera
rivellino e ponte levatoio dell'ingresso principale della rocca
rivellino con ponte levatoio dell'ingresso principale della rocca (visto dal ponte in pietra)
ponte in pietra e ponte levatoio dell'ingresso principale della rocca
rivellino dell'ingresso principale della rocca (visto dai camminamenti)
Oggi invece per accedere alla rocca si percorre il ponte in pietra sul canale che taglia la penisola per tutta la sua estensione, unico accesso al centro storico di Sirmione.

ponte d'accesso al borgo (visto dall'esterno del borgo)
ingresso al centro storico di Sirmione (visto dall'interno del borgo)
Percorso un altro piccolo ponte in pietra sulla destra e passati sotto un arco con il leone di Venezia del rivellino, si può accedere alla rocca dal borgo.

ingresso alla rocca dal borgo
ingresso alla rocca dal borgo
ingresso alla rocca dal borgo (visto dai camminamenti)
ingresso alla rocca dal borgo
leone di S.Marco sull'ingresso alla rocca
interno del rivellino d'ingresso alla rocca dal borgo
Oltrepassata la biglietteria ci si trova in un ambiente coperto del pian terreno del cassero (o palazzina dormitorio).

cassero
cassero
Qui, oltre a pannelli informativi, vi sono due piroghe altomedievali (VI/X secolo d.C.) del fiume Oglio, in legno di quercia, trovate tra Brescia e Cremona.
 
piroga (VI/X secolo)
piroga (VI/X secolo)
Oltrepassato un arco sulla destra, ci si immette nel cortile principale con pozzo.

cortile principale (visto dal mastio)
pozzo del cortile
portale in marmo che si apre sul cortile
Il cortile, a forma rettangolare, è circondato da alte mura.
Le cortine murarie sono costituite da ciottoli e pietre legati insieme da malta, divisi da due fasce orizzontali di mattoni ad intervalli regolari.
Un tempo erano rifinite con intonaco sul quale erano graffiti finti mattoni.

cortina muraria e torre angolare del cortile
Agli angoli del cortile, oltre al mastio, si trovano tre torri angolari scudate: vuote dentro e aperte verso l'interno.

torre angolare scudata
Tramite una scala all'interno di una delle torri si può salire ai camminamenti di ronda.
Da qui su si gode di un bel panorama sul borgo di Sirmione, sulla darsena e sul lago. 

camminamenti di ronda con merli a coda di rondine
camminamenti di ronda con merli a coda di rondine
camminamenti di ronda e torre angolare
camminamenti di ronda e torre angolare
camminamenti di ronda e torre angolare
I camminamenti avevano lo stesso spessore delle mura.
Vi si aprivano feritoie a forma di thalos per gli arcieri.

feritoia
Sulla sinistra del cassero si erge il mastio, la torre d'avvistamento alta 47m, munita di beccatelli.
Sotto al mastio si trovavano le celle per i prigionieri.

mastio
mastio circondato dai camminamenti
mastio (visto dai camminamenti)
mastio (visto dal cortile)
All'interno del mastio, su un pianerottolo quasi alla sua sommità, si trovano i resti di un probabile caminetto.
Una scala all'interno del mastio conduce alla terrazza sulla sommità dove il panorama è davvero sorprendente!

scala che dà accesso alla terrazza del mastio
panorama dal mastio
panorama dal mastio
panorama dal mastio
panorama dal mastio
Scesi di nuovo nel cortile principale, la visita continua nell'area più recente della rocca: di fronte al cassero un arco ribassato introduce in un primo rivellino e ad un primo ponte levatoio.
Questi sono collegati al secondo ponte (entrata principale della rocca), tramite un corridoio fortificato.

rivellino vicino al cortile principale
pusterla del rivellino
meccanismi del ponte levatoio
ponte levatoio
interno del rivellino dell'ingresso principale alla rocca
ponte levatoio tra i due rivellini
ponte in pietra esterno alla rocca
pusterla
Ai lati del corridoio si trova a sinistra il cortile della darsena, mentre a destra l'accesso al secondo cortile.

Nel secondo cortile una scaletta dava accesso ad una postazione di guardia.

secondo cortile con posto di guardia
scaletta per accedere al posto di guardia
Si può invece passeggiare sui camminamenti del cortile della darsena, per ammirarne la struttura, con un'apertura nell'angolo di fronte a destra.

cortile della darsena
cortile della darsena e lato meridionale della darsena
camminamento del cortile della darsena con merli a "capannina"
cortile della darsena
CURIOSITÀ: Come ogni castello che si ristetti, anche la Rocca scaligera è frequentata da un fantasma, che si aggira tra le sue sale nelle notti di tempesta.
La leggenda racconta che nella rocca abitassero Ebengardo con la moglie Arice.
In una notte di pioggia bussò alle porte del castello per chiedere riparo un cavaliere di nome Elaberto, marchese di Feltrino.
L'ospite s'invaghì di Arice e s'introdusse nella camera di lei per farla sua, ma la donna si oppose alle sue avance e lui la pugnalò.
Sentendo le grida della moglie, Ebendardo accorse in suo aiuto, ma la trovò già morta.
Seguì una colluttazione con Elaberto, che venne ucciso.
Ma per non aver protetto Arice, Ebengardo è stato condannato a rimanere tra i viventi e a non raggiungere più l'amata.

http://www.polomuseale.lombardia.beniculturali.it/index.php/castello-scaligero/
Orari: inverno      martedì/sabato    8.30/19.30
                             domenica            8.30/13.30
          estate          martedì/sabato    8.30/19.30
(controllare sul sito perché soprattutto nel periodo estivo gli orari possono essere modificati)
Costo: 5€


Nella piazza di fronte all'ingresso della rocca, accanto all'ingresso al borgo, si trova la Chiesa di S.Maria al Ponte, detta anche Oratorio della Beata Vergine al Ponte.

Chiesa di S.Maria al Ponte (vista dall'esterno del borgo)
facciata della Chiesa di S.Maria al Ponte
Ma la chiesa viene chiamata dagli abitanti Chiesa di Sant'Anna, per l'identificazione nella madre della Madonna nell'affresco trecentesco dipinto su pietra posto sull'altare al suo interno (si tratta invece della Vergine col Bambino).
Sulla cornice dell'affresco si trova lo stemma scaligero.

Vergine col Bambino (XIV sec.)
Questa piccola chiesa, collegata alla rocca, fu costruita nella seconda metà del 1300.
E' ritenuta la cappella della guarnigione militare della fortificazione (per questo allora veniva chiamata S.Maria in Castro).

interno della chiesa
area presbiterale
E' costituita da unico vano coperto con una volta a botte e da un piccolo presbiterio con volta a crociera.

volta a crociera del presbiterio
Sono ancora presenti alcuni resti di affreschi del XVI secolo e decorazioni a stucco in stile barocco del XVII secolo.

affresco trecentesco
affresco trecentesco


affresco trecentesco
stucchi barocchi

CONCLUSIONI
Davvero spettacolare la visita di questa rocca!
Se si è fortunati di poter godere di una giornata di sole, i panorami che dalle sue alte mura e torri si possono vedere sono bellissimi.
Merita di essere fatta anche una passeggiata notturna intorno al castello, per godere d'immagini suggestive.

Rocca scaligera by night
Rocca scaligera by night

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