domenica 11 marzo 2018

Vitorchiano: un borgo di peperino


Vitorchiano è un borgo antico in provincia di Viterbo, ai piedi dei Monti Cimini.
Il borgo sorse su uno sperone di  peperino, una roccia magmatica la cui estrazione e lavorazione sono state, e sono tuttora una fonte economica.
Non stupisce che i suoi edifici e monumenti, come anche le decorazioni che li impreziosiscono, siano stati realizzati utilizzando questa pietra.
il borgo di Vitorchiano
Questo luogo è stato abitato sin dall'età del bronzo, e divenne un centro etrusco.
Il suo nome derivererebbe da "Vicus Orclanus", da Orcla (l'attuale Norchia), luogo sacro alla dea etrusca Norzia.
Fu poi un castrum romano e in epoca medievale un centro urbano fortificato della Tuscia Longorbardorum.
Fu infatti il re dei Longobardi Desiderio a munirla di mura.

Vitorchiano fu in passato a lungo contesa tra Viterbo e Roma.
Nel 1199 fu assediata dalle truppe viterbesi perché aveva voluto dichiararsi libera da ogni legame con la città di Viterbo, e avendo chiesto aiuto a Roma, venne da questa liberata dall'assedio nel 1201, divenendo un feudo da questa città dipendente.
I Viterbesi la distrussero nel 1232. 
Roma poi cedette il feudo a Giovanni Annibaldi, tesoriere del Senato, che fortificò il borgo.
Non volendosi sottomettere al nuovo signore, gli abitanti di Vitorchiano dopo 44 anni lo ripagarono delle spese da lui sostenute per costruire le nuove mura (1291 libre e mezzo in oro), e fecero atto formale e solenne di sottomissione a Roma.
Il Senato Romano per questo nominò Vitorchiano "Terra fedelissima all'Urbe", le concesse esenzioni fiscali e le concesse di effigiare il proprio stemma con la sigla S.P.Q.R.
In cambio, dal 1267 ad oggi viene chiesto ai Vitorchianesi di fornire uomini per la guardia capitolina.
I cosiddetti "Fedeli di Vitorchiano" ancor oggi intervengono alle manifestazioni ufficiali del Comune di Roma, vestendo i costumi che la tradizione vuole essere stati disegnati da Michelangelo.
E sono proprio le mura del borgo, più volte distrutte e ricostruite nel tempo, ad accoglierci all'ingresso di Vitorchiano, in Piazza Umberto I.

mura e torri quadrangolari e circolari
La cinta muraria medievale (XIII secolo) si estende su tre lati del borgo (il quarto era difeso naturalmente dalla rupe), con torri quadrangolari del XIV secolo e torri circolari del XV secolo.

mura e torri quadrangolari e circolari
La cinta, munita di merli ghibellini, feritoie e barbacani, è lunga 250m e ha un'altezza di 10/12m.
Fiancheggiano la porta centrale (Porta Romana) due torri quadrangolari e una circolare per lato.

accesso secondario nelle mura
L'accesso principale del borgo era Porta Romana (XII/XIV secolo), con arco a bugnato, bertesche e sovrastata da torre quadrangolare.

Porta Romana e la sua torre
La porta era difesa da un fossato e quindi munita di ponte levatoio.
Sopra all'arco della porta vi sono affissi uno stemma della città di Vitorchiano e uno stemma con la sigla S.P.Q.R.

Porta Romana con ingresso a bugnato
stemmi sopra la Porta Romana
Sulla sinistra della porta addossato alle mura si trova il Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
Il monumento è composto da due vasche che formano una fontana, dalla lapide commemorativa, da un angelo in volo in bronzo e dalla raffigurazione in alto rilievo in peperino di un soldato vitorchianese di enormi dimensioni chiamato "Alessione".

Monumento ai Caduti
"Alessione"
Sulla piazza si erge la Fontana Pubblica, costruita per volere di Clemente XIII nel XVII/XVIII secolo.
La fontana in peperino è posta su una scalinata circolare e si compone di una vasca quadrilobata e da una tazza circolare.

Fontana Pubblica
Entrati nel borgo ci si deve girare ad osservare la controfacciata della torre di Porta Romana.

controfacciata della torre di Porta Romana
Appare divisa in tre livelli: a quello terreno l'arco a tutto sesto della porta, al secondo livello specchiature e al centro l'icona della Vergine Regina in preghiera posta in un'edicola con altare, e al terzo livello un fronte intonacato vuoto con volta a botte e bertesca.
Una scala laterale conduce al primo livello con ballatoio protetto da ringhiera.

edicola con la Vergine Regina
Guardando la controfacciata della torre, sulla destra si trovano la Chiesa della SS.Trinità, detta anche Chiesa di S.Amanzio, che ha inglobato l'ex Chiesa di S.Carlo adiacente.

Chiesa della SS.Trinità
La Chiesa della SS.Trinità fu costruita nel 1476 su un edificio preesistente per volontà del Consiglio Comunale, ma venne consacrata nel 1533.

La facciata a capanna è in peperino e presenta un rosone istoriato e invetriato.
Il portale è in stile rinascimentale con stipiti scanalati e lunetta (un tempo affrescata), con ghiera strombata e decorata con fiori laterali.

L'interno si presenta come un unico ambiente con piccola navata laterale sinistra (l'ex Chiesa di S.Carlo), coperto da soffitto a capriate.

interno della Chiesa della SS.Trinità
Il presbiterio rialzato è profondo e presenta un arco d'ingresso in conci di pietra, pareti in pietra e una finestra ovale.

presbiterio della Chiesa della SS.Trinità
L'altare in peperino è composto dalla base destra decorata in bassorilievo con figure , e da una colonna con capitello quadrangolare con volute (provenenti dallo scavo effettuato nell'abside).
Il Crocifisso in legno a grandezza naturale è del XVI secolo (ambito viterbese), mentre il tabernacolo in peperino risale al XIII secolo (scuola viterbese) 

Le pareti laterali presentano tracce di una riquadratura dipinta in rosso pompeiano.
Il fonte battesimale in peperino risale al XVI secolo e forse era l'acquasantiera della precedente chiesa.

Sulla parete laterale destra si trova in una nicchia un'Annunciazione di Valentino Pica (1514).
La nicchia è decorata a trompe-l'oiel con paraste e architrave.

Annunciazione (Valentino Pica - 1514)
Nella parte superiore è raffigurato S.Giovanni Battista sotto un baldacchino con tende sostenute da angeli.

particolare dell'Annunciazione (Valentino Pica - 1514)
Nella seconda nicchia della parete destra si trova la Morte di S.Giuseppe attribuita a Domenico Corvi (XVII secolo).

Morte di S.Giuseppe (attr.Domenico Corvi - XVII sec.)
Nella terza nicchia della parete destra si trova una Madonna in trono col Bambino e i Santi Barbara, Caterina d'Alessandria, Margherita, Maddalena, Domenico e S.Caterina da Siena(1560).

Madonna in trono col Bambino e Santi (1560)
Sulla parete sinistra si trova un affresco di Madonna col Bambino (XVI/XVII secolo - ambito viterbese) e una statua moderna della Vergine del Rosario col Bambino.

Addossato ad una delle tre colonne sulla parete sinistra si trova il pulpito in peperino, di forma esagonale, (XIV secolo) realizzato in ambito viterbese.
Il pulpito presenta specchiature con archetti trilobati a sesto acuto in bassorilievo e simbolo dell'Eucarestia.

pulpito (XIV sec.)
L'altare ad edicola della navata sinistra presenta due colonne in finto marmo rosso con rilievi di rami di rose; il timpano è spezzato e decorato con simbolo dell'Eucarestia; due putti reggono un cartiglio e il alto vi è una lunetta con cherubino.
Sull'altare si trova un S.Michele Arcangelo che uccide il drago, copia del S.Michele di Guido Reni (Chiesa dei Cappuccini - Roma).

S.Michele Arcangelo che uccide il drago
Sulla parete della navata sinistra si trova un reliquiario ligneo dorato con angeli, risalente al XVII secolo con le reliquie di S.Amanzio.

Reliquiario di S.Amanzio
Il campanile della chiesa in stile romanico lo si può scorgere fuori dal borgo, guardando le mura.

campanile della Chiesa della SS.Trinità
Usciti dalla chiesa si può percorrere Via Arringa, così chiamata perché conduceva alla piazza del Comune, dove un tempo ci si riuniva per discutere, l'attuale Piazza Roma.

Via Arringa
Sulla piazza, che si sviluppò tra il XII e il XV secolo, s'affacciano il Palazzo Fidelitas (oggi sede della Pro Loco), la Porta della Madonna della neve (l'accesso alla cinta muraria interna), la Torre dell'Orologio, il Palazzo Comunale, la Chiesa di Sant'Antonio abate e la Fontana del fuso.
Piazza Roma: da sinistra Palazzo Fidelitas, Torre dell'Orologio, Palazzo Comunale e Torre Comunale
La Chiesa di Sant'Antonio abate del 1406, presenta in facciata un oculo affiancato da due stemmi (quello a destra è quello di Vitorchiano).
L'interno, ad unica navata, custodisce oggi i costumi e gli apparati della confraternita ("Cristi" lignei del XVII secolo), portati in processione.

facciata della Chiesa di Sant'Antonio abate
Il Palazzo Comunale fu eretto nel XV/XVI secolo.

a destra della Fontana del fuso la facciata su Piazza Roma del Palazzo Comunale e la Torre Comunale
La facciata del palazzo su Piazza Roma presenta il secondo e il terzo livello rivestiti in peperino, e finestre a croce guelfa con iscrizione sull'architrave (secondo livello).

facciata con finestre guelfe del Palazzo Comunale su Piazza Roma
Il palazzo fu eretto accanto all'antica rocca.
L'ingresso principale del Palazzo Comunale si trova su Piazza Sant'Agnese dove la facciata è scandita da tre livelli separati da cornice marcapiano: il livello inferiore è rivestito di conci in peperino.
Le finestre hanno stipiti scanalati.

Tra il Palazzo Comunale e il Monastero di Sant'Agnese fu eretta nel 1233 dai Romani la Torre Comunale, detta anche Torre della Rocca.
La torre ha pianta quadrangolare.

Adiacente al Palazzo Comunale si erge la Torre dell'Orologio,

Torre dell'Orologio con l'immagine della Vergine Immacolata, meridiana e orologio
La torre fu inglobata nelle mura castellane quando si costruì il Palazzo Comunale.
La torre, alta 16m, presenta un timpano di forma triangolare con due arcate a tutto sesto, separate da colonna in peperino, racchiudenti due campane di dimensioni differenti.
Il timpano è sormontato da croce con bandiera.

L'orologio a ore e numeri romani fu istallato nel 1471.
Vi è anche una meridiana in piastrelle di maiolica bianca con meridiani e paralleli e il motto "SINE SOLE SILEO" .
In una nicchia con edicola è posta la statua in terracotta della Vergine Immacolata.

Posta alla base della torre si trova la Fontana del fuso, così chiamata per la sua forma affusolata.

Fontana del fuso
La fontana in peperino fu costruita tra il 1200 e il 1300.
Si compone di una vasca circolare con specchiature rettangolari con archetti trilobati, di una colonna con capitello a foglie sormontato da un cippo a quattro colonnine e archetti trilobati con simboli degli Evangelisti (dalla cui bocca esce l'acqua), e sulla sommità di una piramide tronca sormontata da un fiore ogivo decorato da quattro stemmi (uno è quello di Roma con l'acronimo S.P.Q.R.).

Fontana del fuso
Alle spalle della fontana, sul muro della Torre dell'Orologio, si trova una lapide scritta in caratteri gotici: riporta un bando municipale che vietava la dimora nel comune ai traditori e assassini.

lapide con bando
Si oltrepassa quindi l'arco della Porta della Madonna della neve, posto alla sinistra della Torre dell'Orologio.
Sull'arco vi è uno stemma con l'acronimo S.P.Q.R. e la rappresentazione di Porta Romana.

Porta della Madonna della neve
La porta, costruita nel XIII secolo, è stata così chiamata per il prodigio di una nevicata avvenuta proprio qui sopra nel mese di agosto.
Costituiva l'unico accesso al castrum, e faceva parte della prima cinta di mura.

controfacciata della Porta della Madonna della neve
Appena oltrepassato l'arco, si nota una scalinata esterna sul fianco del Palazzo Comunale che conduce ad un ingresso secondario del palazzo e al ballatoio della Torre dell'Orologio.
 Nel sottarco ribassato della controfacciata vi è l'immagine del XVIII secolo raffigurante la Vergine col Bambino.

Nella Piazza Sant'Agnese si trova l'arco d'ingresso con ghiera ad ogiva del Convento di Sant'Agnese (XIII secolo), adibito oggi ad auditorium comunale.

Piazza Sant'Agnese: facciata con ingresso principale del Palazzo Comunale ed arco d'ingresso all'ex Convento di Sant'Agnese
arco d'ingresso del Convento di Sant'Agnese
ingresso alla sacrestia del Convento di Sant'Agnese

Il vicolo che costeggia il convento porta alla Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo.
Questa chiesa, che si trova all'interno della più antica cerchia di mura, è la più antica di Vitorchiano (XIII secolo).
facciata della Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo
La facciata a capanna presenta un rosone romanico a fiore, due finestre e monogramma mariano coronato.
Il portale laterale è in stile gotico, con timpano dentellato.
E' decorato con il simbolo dell'Eucarestia e  ha una lunetta parzialmente ancora affrescata.

campanile e ingresso laterale con portale gotico
portale laterale della chiesa
Ha un campanile gotico a pianta quadrata e suddiviso da conci in pietra in tre ordini di finestre: monofore (I° livello), bifore (II° livello) e trifore (III° livello).
Le finestre hanno archetti trilobati poggianti su colonnine di peperino.

campanile della Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo
monofora, bifora e trifora del campanile
L'interno, illuminato da quattro monofore, si presenta a navata unica, con copertura a capriate e presbiterio sopraelevato.

navata e presbiterio della Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo
soffitto a capriate della chiesa
Le pareti laterali hanno fiancate emergenti con cantoria e organo di inizi '600 (a destra) e pulpito semicircolare del '300 di ambito viterbese (a sinistra).

parete laterale sinistra
parete laterale destra
cantoria e organo (XVII sec.)
Il pulpito presenta la parte inferiore conica e la balaustra divisa in specchiature lisce, tranne quella centrale dove è raffigurato un sole.

pulpito (XIV sec.)
L'altare maggiore ha un timpano cuspidato sorretto da colonnine con capitelli a foglie, rivestite di velluto rosso.

altare maggiore e tabernacolo
Sull'altare si trova la tavola dell'Assunta con angeli di Giovanni da Parigi (1590) e il tabernacolo cuspidato.
Ai lati dell'altare sono posti i dipinti raffiguranti S.Pietro e S.Paolo (XVII secolo), le statue in gesso di S.Teresa di Lisieux e di S.Michele Arcangelo.

Assunta con Angeli (Giovanni da Parigi - 1590)
Le pareti sono decorate con affreschi del XIV/XV/XVI secolo:
- sulla parete sinistra sono raffigurati S.Lorenzo e Santa Margherita (XV secolo - attribuito al
  Maestro di Corchiano - posti in una nicchia trilobata, nascosti da una statua in gesso di Sant'Antonio
  da Padova), S.Leonardo (XV secolo), la Madonna col Bambino (XIV secolo)

nella nicchia: S.Margherita (XV sec.) / statua di Sant'Antonio da Padova
nella nicchia: S.Lorenzo (XV sec.) / statua di Sant'Antonio da Padova
S.Leonardo (XV sec.)
Madonna col Bambino (XIV sec.)
 - sulla parete destra è raffigurata in una nicchia una Trasfigurazione  (XVI sec.) l'Incredulità di 
  S.Tommaso (XVIII sec.)

Trasfigurazione  (XVI sec.) / Incredulità di S.Tommaso (XVIII sec.)
- sulla controfacciata sono raffigurati una SS.Trinità (XIV secolo - scuola toscana) e due Santi (XIV
  secolo).

SS.Trinità (XIV sec.)
due Santi (XIV sec.)
Nella chiesa trova posto un'altra tela raffigurante l'Incredulità di S.Tommaso (XVII secolo).

Incredulità di S.Tommaso (XVII sec.)
Nei due altari barocchi sono stati posti un Crocifisso ligneo di Giovanni da Parigi (1529) e una statua policroma in legno della Madonna del Suffragio.

Crocifisso (Giovanni da Parigi - 1529)
Madonna del Suffragio
Il fonte battesimale del '500 presenta una tazza decorata con girali e una calotta decorata con squame e sormontata da lanterna con cherubini.

Fonte battesimale (XVI sec.) e affresco di S.Leonardo (XV sec.)
decorazione della calotta del fonte battesimale
In controfacciata sono posti un'acquasantiera del XVI secolo, con tazza baccellata e gli stemmi di Vitorchiano e di Roma, e una lapide sepolcrale pavimentale in peperino.

acquasantiera (XVI sec.)
lapide sepolcrale
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Molti sono gli edifici antichi del borgo che oltre ad essere stati costruiti con la pietra locale, il peperino, condividono un elemento architettonico medioevale tipico delle costruzioni civili, private e pubbliche: la scala a profferlo, una scala a una rampa che corre lungo la facciata dell'edificio.
scale a profferlo
case con scale a profferlo
casa con scale a profferlo
casa con scala a profferlo
Un esempio peculiare di edificio medievale con queste caratteristiche si trova poco più avanti della Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo, su Via S.Maria: la cosiddetta Casa del Vescovo.
Il palazzetto è così chiamato perché ha forse ospitato il vescovo di Bagnoregio durante le sue visite pastorali a Vitorchiano.

Casa del Vescovo
La casa fu realizzata tra il XIII e il XIV secolo.
La facciata è caratterizzata da una scala a profferlo in peperino, che si appoggia ad un arco a tutto sesto sormontato da balcone.

scala a profferlo e arco con balconata della Casa del Vescovo
Sulla balaustra si erge una colonna in peperino.
Sul balconcino si aprono due porte sormontate da arcate a tutto sesto con ghiera in rilievo.

particolare della Casa del Vescovo: finestra lungo la scala
La colonna sinistra dell'arco a piano terra è riccamente decorata, e presenta un capitello lavorato a bassorilievo.
L'arco ha una volta a botte.
Decorazioni geometriche decorano la cornice modanata dell'arco, mentre contrafforti a gradino sorreggono la colonna sovrastante.
Sul lato destro dell'arco i contrafforti hanno invece decorazioni geometriche.

arco si sostegno del balcone della Casa del Vescovo
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Sempre su Via S.Maria si trova un edificio del XIII secolo denominato Palazzetto duecentesco.

Palazzetto duecentesco
La sua facciata presenta un portico con due ampi fornici, poggianti su una colonna in peperino con capitello a foglie, e sormontati da balconata.
Anche qui si nota la scala a profferlo.

Poco distante vi è un piccolo affaccio sulle rocce che fronteggiano il borgo, dove si trova un lavatoio con vasca in peperino.

belvedere e lavatoio
Ovunque si passeggi nel borgo colpiscono scorci fatti di pietra, valorizzati da ricchi particolari scolpiti: gli stipiti delle porte e delle finestre, le architravi, gli stemmi nobiliari sui palazzi e sulle case, i gradini delle scale esterne, mensole...tutti rigorosamente in peperino.

particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino
particolare architettonico in peperino

Altri tre edifici del borgo sono rilevanti: la cosiddetta "Casa di S.Rosa" (XIII secolo), dove la Santa trascorse qualche tempo in esilio, la cosiddetta "Casa della Maga" o" Casa della Strega" (XIII secolo) e la cosiddetta "Casa del Rabbino" (XIII/XIV secolo), così chiamata perché in epoca rinascimentale ospitò un rabbino.

Casa di S.Rosa (XIII sec.): stipite in peperino della porta sormontato da un'edicola nella quale si trova l'Assunzione di S.Rosa e le iniziali S R
iscrizioni sulla Casa di S.Rosa
Casa della Maga o della Strega (XIII sec.): balconcino, profferlo e stemma della famiglia Colonna nella chiave di volta dell'arco della porta d'ingresso
Casa della Maga o della Strega (XIII sec.): colonna in peperino con capitello a motivi geometrici nell'angolo della casa
Casa del Rabbino (XIII/XIV sec.)
balconcino retto da contrafforti della Casa del Rabbino (XIII/XIV sec.)
Casa del Rabbino (XIII/XIV sec.): la terrazza è sorretta da pilastri in peperino con cornici scanalate e da due arcate
stipite della porta con simbolo eucaristico della Casa del Rabbino (XIII/XIV sec.)

Anche al di fuori delle mura sono degni di nota alcune chiese e palazzi, e tra questi l'ex Chiesa di S.Rocco, oggi adibita a centro giovanile.

ex Chiesa di S.Rocco (XVI sec.): sulla destra della facciata è riconoscibile un arco a tutto sesto tamponato
 
CURIOSITÀ: a circa 1km da Porta Romana, fuori dal borgo, si trova l'unico Moai al mondo fuori dell'Isola di Pasqua.

Moai
La scultura in peperino, del peso di 30t e alta 6m, fu scolpita nel 1990 qui da undici Maori della famiglia Atan, proveniente dall'isola di Rapa Nui (Cile).
La statua, realizzata per promuovere il restauro delle loro statue nell'Isola di Pasqua, fu scolpita con asce manuali e pietre taglienti.
Il peperino è una pietra molto simile a quella delle statue Moai scolpite nell'Isola di Pasqua.

Moai
particolare del viso del Moai con orecchie lunghe e il tipico copricapo pukao

CURIOSITÀ: a Vitorchiano si sono girate molte scene del film "L'Armata Brancaleone", diretto nel 1966 da Mario Monicelli e interpretato da Vittorio Gassman, Gian Maria Volontè e Catherine Spaak.


CONCLUSIONI
Vitorchiano, uno dei borghi più belli d'Italia, offre una gradevole occasione per scoprire uno dei tanti borghi antichi che costellano la nostra Penisola.
La sua peculiarità di essere stata costruita in peperino ha fatto in modo di preservare nei secoli quell'atmosfera d'altri tempi che rende così affascinanti questi luoghi.

scorcio del borgo di Vitorchiano
scorcio del borgo di Vitorchiano
scorcio del borgo di Vitorchiano
scorcio del borgo di Vitorchiano
scorcio del borgo di Vitorchiano
scorcio del borgo di Vitorchiano




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