domenica 7 ottobre 2018

La Reggia di Caserta: Appartamenti storici (Ala Settecentesca)


Dopo aver visitato l'Ala Ottocentesca degli Appartamenti storici della Reggia di Caserta, la visita continua, dopo la Sala di Alessandro, nell'Ala Settecentesca o Appartamento Vecchio.

Questo "quarto" del palazzo destinato al principe ereditario fu abitato da re Ferdinando IV e da Maria Carolina in attesa che fosse completato il "quarto" destinato alla loro abitazione.
Le prime quattro anticamere sono in stile rococò, oggi adorne di stoffe provenienti dalle seterie di S.Leucio e affrescate con i temi legati ai Cicli delle Stagioni.
La prima sala che si visita era chiamata "Prima Anticamera di Mezzogiorno", mentre oggi viene detta Sala della Primavera.

Sala della Primavera
Questa sala fu terminata sotto la direzione di Carlo Vanvitelli, succeduto al padre Luigi alla direzione delle Fabbriche del Reale Palazzo di Caserta.

Il nome della sala deriva dall'affresco Allegoria della Primavera di Antonio de Dominicis che decora la volta.

Allegoria della Primavera (Antonio de Dominicis)
particolare della volta della Sala della Primavera
particolare della volta della Sala della Primavera
particolare della volta della Sala della Primavera
particolare della volta della Sala della Primavera
particolare della volta della Sala della Primavera
Le sovrapporte e i sovraspecchi sono stati decorati da Giovan Battista de Rossi nel 1781 con Allegorie della Musica e della Poesia e raffigurano: la Poesia Epica, la Poesia Lirica, la Poesia Tragica, la Poesia Pastorale, Apollo dio delle Arti e delle Scienze, Orfeo protettore della Musica.

Allegoria della Poesia Epica (Giovan Battista de Rossi - 1781)
Allegoria della Poesia Tragica (Giovan Battista de Rossi - 1781)
Allegoria della Poesia Pastorale (Giovan Battista de Rossi - 1781)
Allegoria della Poesia Lirica  (Giovan Battista de Rossi - 1781)
Apollo dio delle Arti e delle Scienze (Giovan Battista de Rossi - 1781)
Orfeo protettore della Musica (Giovan Battista de Rossi - 1781)
Sulle pareti di questa sala sono appese alcune tele realizzate da Jacob Philipp Hackert: Il cantiere di Castellammare nel momento in cui si vara il vascello Partenope (1786), Il cantiere di Castellammare con le sue galeotte (1784), La veduta del porto di Napoli con Castel Sant'Elmo (1790), La baia di Napoli presa da S.Lucia con il ritorno della squadra da Algeri (1784).

La veduta del porto di Napoli con Castel Sant'Elmo (Jacob Philipp Hackert - 1790)
Il cantiere di Castellammare nel momento in cui si vara il vascello Partenope (Jacob Philipp Hackert - 1786)
Il cantiere di Castellammare con le sue galeotte (Jacob Philipp Hackert - 1784)
La baia di Napoli presa da S.Lucia con il ritorno della squadra da Algeri (Jacob Philipp Hackert - 1784)
Tra le finestre si trova il dipinto Il Porto e Badia di Gaeta (Jacob Philipp Hackert).

Il Porto e Badia di Gaeta (Jacob Philipp Hackert)
Sulla parete di fondo è posta invece La veduta di Forio a Ischia (Jacob Philipp Hackert).
Sulla console della parete di fondo è posto un orologio di bronzo francese con raffigurazione di Menade (1847). 

La veduta di Forio a Ischia (Jacob Philipp Hackert) / orologio con Menade
Illumina la sala un lampadario di Murano (manifattura Salviati).

lampadario di Murano (manifattura Salviati)
particolare del lampadario di Murano
Al centro della sala si trova una fioriera a tripode intagliata e dorata con tre vasi di porcellana lumeggiata oro con fiori dipinti.

fioriera con vasi in porcellana
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La seconda sala è chiamata Sala dell'Estate, denominata la "Sala dove dava udienza il re".

Sala dell'Estate
Proserpina che durante l'Estate ritorna dal regno dei morti dalla madre Cerere è stata raffigurata nella volta da Fedele Fischetti.

Proserpina che durante l'Estate ritorna dal regno dei morti dalla madre Cerere (Fedele Fischetti)
I quattro medaglioni con scene del Mito di Proserpina che contornano l'affresco della volta sono opera di Giacomo Funaro, come anche i putti festosi con spighe di grano, che animano la balaustra della finta architettura.

ornato della volta della Sala dell'Estate (Giacomo Funaro)
ornato della volta della Sala dell'Estate (Giacomo Funaro)
ornato della volta della Sala dell'Estate (Giacomo Funaro)
ornato della volta della Sala dell'Estate (Giacomo Funaro)
Le sovrapporte e i sovraspecchi, realizzati da Giovan Battista de Rossi, rappresentano le Allegorie delle Arti Liberali alternate alla rappresentazione dei Fiumi del Regno di Napoli.

Allegoria di Arte Liberale (Giovan Battista de Rossi)
La Musica (Giovan Battista de Rossi)
L'Astronomia (Giovan Battista de Rossi)
La Retorica (Giovan Battista de Rossi)
Personificazione di un Fiume del Regno di Napoli (Giovan Battista de Rossi)
Personificazione di un Fiume del Regno di Napoli (Giovan Battista de Rossi)
Personificazione di un Fiume del Regno di Napoli (Giovan Battista de Rossi)
Personificazione del Fiume Ofanto (Giovan Battista de Rossi)
Gli intagli in stagno e piombo della fasciatura e delle sovrapporte sono di Gennaro Fiore.

Sulle pareti trovano posto i ritratti dei principini figli di Maria Teresa di Borbone (Joseph Hickel), primogenita di Ferdinando IV e di Maria Carolina, che aveva sposato l'Imperatore d'Austria.

Ritratto di Maria Clementina e Ritratto dell'Infante Clementina (Joseph Hickel)
Ritratto dell'Infante Maria Carolina e Ritratto dell'Infante Ferdinando (Joseph Hickel)
Fanno parte dell'arredo della sala un tavolino da centro con piano in legno di quercia pietrificato dallo scienziato Gerolamo Segato (che aveva scoperto il metodo per conservare corpi umani e animali pietrificandoli), e due consoles con ripiano in marmo sulle quali si trovano vasi in porcellana di Sassonia con frutta, ortaggi e fiori in rilievo.

console con specchiera
vaso di porcellana  di Sassonia con frutta, ortaggi e fiori
tavolo da centro con ripiano in legno pietrificato
Da questa sala si poteva accedere all'Oratorio del Re Ferdinando II, ad aula unica sormontata da una volta a padiglione (l'ambiente s'intravede appena nel circuito di visita).

ingresso all'Oratorio di re Ferdinando II
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La terza Anticamera è chiamata la Sala dell'Autunno, o come veniva chiama "Stanza appresso a quella dell'udienza".

Sala dell'Autunno
 Anche questa sala è illuminata da un lampadario di Murano (manifattura Salviati).

lampadario di Murano (manifattura Salviati)
Sulla volta Antonio de Dominicis ha affrescato L'Incontro tra Bacco e Arianna.

volta della Sala dell'Autunno
volta: L'Incontro tra Bacco e Arianna (Antonio de Dominicis)
Nella parte di contorno al medaglione centrale della volta sono raffigurate in medaglioni con effetto tromp-l'oeil alcune scene di amori arcadici tra Menadi e Satiri.

particolare della volta: medaglione con Menade e Satiro (Antonio de Dominicis)
particolare della volta: medaglione con Menade e Satiro (Antonio de Dominicis)
particolare della volta: medaglione con Menade e Satiro (Antonio de Dominicis)
Giacomo Funaro ha invece dipinto la decorazione di Putti con festoni e viticci.

particolare della volta: Putti con festoni e viticci (Giacomo Funaro)
particolare della volta: Putti con festoni e viticci (Giacomo Funaro)
Le sovrapporte e i sovraspecchi realizzati da Gerolamo Starace (1780/1781), hanno soggetti mitologici: Cerere, l'Allegoria di Diana, Vulcano, l'Allegoria di Saturno, Giunone, l'Allegoria di Apollo, Nettuno, l'Allegoria di Marte.

Cerere (Gerolamo Starace)
Allegoria di Diana (Gerolamo Starace)
Vulcano (Gerolamo Starace)
Allegoria di Saturno (Gerolamo Starace)
Giunone (Gerolamo Starace)
Allegoria di Apollo (Gerolamo Starace)
Nettuno (Gerolamo Starace)
Allegoria di Marte (Gerolamo Starace)
Tra quattro specchiere intagliate e dorate alle pareti sono appese alcune Nature Morte.

Natura morta (Tommaso Realfonso detto Masilio)
Sulle tre consoles sono stati posti due vasi "a pendant" decorati con figure orientali in porcellana di Capodimonte.

console con vaso "a pendant" (porcellana di Capodimonte)
console con vaso "a pendant" (porcellana di Capodimonte)
camino, specchiera e Nature Morte
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L'ultima Anticamera con il Ciclo delle Stagioni è la Sala dell'Inverno, in passato chiamata "Stanza dove si spoglia e veste S.M. il Re".

Sala dell'Inverno
Nella centro della volta della sala Fedele Fischetti ha rappresentato Borea che rapisce Orizia, e nei medaglioni alcune scene del Mito di Venere e Adone.
Filippo Pascale ha dipinto invece le quadrature della volta.

Borea che rapisce Orizia (Fedele Fischetti)
medaglioni della volta: Mito di Venere e Adone (Fedele Fischetti)
medaglioni della volta: Mito di Venere e Adone (Fedele Fischetti)
Alle pareti sono appese tre tele commissionate da Ferdinando IV a Jacob Philipp Hackert: Caccia al cinghiale di Ferdinando IV, Caccia nel Cratere degli Astroni e Caccia al cinghiale del Ponte di Venafro.

Caccia al cinghiale del Ponte di Venafro (Jacob Philipp Hackert)
Caccia al cinghiale di Ferdinando IV (Jacob Philipp Hackert)
Caccia nel Cratere degli Astroni (Jacob Philipp Hackert)
Sono anche esposte dello stesso autore le tele Esercitazioni militari a Gaeta il 19 maggio 1787 e Esercitazioni militari a S.Maria della Piana.

Esercitazioni militari a Gaeta il 19 maggio 1787 (Jacob Philipp Hackert)
Esercitazioni militari a S.Maria della Piana (Jacob Philipp Hackert)
Le sedie e i divani in legno bianco e oro con decorazioni pompeiane sullo schienale (Putti impegnati in attività agricole), provengono da Villa Favorita.

divano della Sala dell'Inverno

particolare della spalliera di un divano con Putti impegnati in attività agricole
sedie e divani della Sala dell'Inverno
Sono presenti nella sala un tavolo circolare con piano costituito da due consoles affrontate in pietre dure (realizzate da Gaspare Mugnai, direttore del Laboratorio di Pietre Dure di Napoli), un orologio inserito in un vaso di porcellana (opera francese del XIX secolo) e una corbeille in porcellana di Sèvres a fondo blu lumeggiato oro.

tavolo con pietre dure (Gaspare Mugnai)
vaso di porcellana con orologio
console con corbeille in porcellana di Sèvres
Le due specchiere dorate sono opera di G.Fiore e B.di Natale.
Gerolamo Starace ha raffigurato nei sovraspecchi un Putto con i simboli di Giove e un Putto con i simboli di Venere, mentre sulle sovrapporte Venere e Apollo.

specchiera ( G.Fiore e B.di Natale) e sovraspecchio con Putto con i simboli di Venere (Gerolamo Starace)
specchiera ( G.Fiore e B.di Natale) e sovraspecchio con Putto con i simboli di Giove (Gerolamo Starace)
Venere (Gerolamo Starace)
Apollo (Gerolamo Starace)
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L'ambiente che segue le quattro Anticamere descritte è chiamato Studiolo di Ferdinando o "Gabinetto ricco di S.M. il Re" o Galleria di Sua Maestà.

Studiolo di Ferdinando
La volta è stata affrescata da Gaetano Magri con figure a monocromo.

volta dello Studiolo di Ferdinando
Le pareti sono rivestite con boiseries e espongono alcune gouaches (tele con pittura a tempera) realizzate da Jacob Philipp Hackert nel 1782 e volute dal re perché gli ricordassero località a lui care: Mietitura di S.Leucio, Cava dei Tirreni, Il Giardino all'inglese della Reggia di Caserta, Il Traghetto sul Sele, Capri, Il Casino di caccia a Persano e Ischia.

Il Traghetto sul Sele (Jacob Philipp Hackert - 1782)
Il Giardino all'Inglese della Reggia di Caserta (Jacob Philipp Hackert - 1782)
Mietitura di S.Leucio (Jacob Philipp Hackert - 1782)
Cava dei Tirreni (Jacob Philipp Hackert - 1782)
Ischia (Jacob Philipp Hackert - 1782)
a sinistra: Capri / a destra: Il Casino di caccia a Persano (Jacob Philipp Hackert - 1782)
Sulle pareti Carlo Brunelli ha realizzato in stucco e legno alcuni medaglioni ovali con rappresentate figure femminili allegoriche di divinità.

medaglione con Figura allegorica di divinità (Carlo Brunelli)
medaglione con Figure allegorica della Giustizia (Carlo Brunelli)
Il mobilio che arreda la stanza è in ebano con lacche giapponesi ed è copia di quello originale voluto da re Ferdinando e realizzato dall'ebanista Adam Weisweiler.

mobilio dello Studiolo di Ferdinando
mobilio dello Studiolo di Ferdinando
Sulla commode è posto un orologio di fabbricazione francese (1754) con raffigurata Aurora sul carro nascente.

commode con orologio (fabbricazione francese)
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Si passa ora a visitare l'Anticamera alla Stanza da letto di Ferdinando II.

Anticamera alla Stanza da letto di Ferdinando II
La volta decorata alla pompeiana è stata affrescata da Filippo Pascale.

volta alla pompeiana dell'Anticamera della stanza da letto del Re (Filippo Pascale)
Ricopre le pareti una carta da parati francese dipinta e lumeggiata in oro.
L'orologio a pendolo a forma di tempietto è di fabbricazione francese (XIX secolo).

orologio a pendolo (fabbricazione francese - XIX sec)/ carta da parati francese
Sul davanzale della finestra di questa anticamera era posta una meridiana i cui pezzi sono esposti in una vetrinetta.

davanzale dell'anticamera con meridiana
teca con meridiana
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A questo punto del percorso di visita si dovrebbero visitare la Camera da letto del Re e l'Appartamento della Regina (Stanza degli Specchi, Sala degli Stucchi e Bagno di Maria Carolina, Sala dell'Età dell'Oro, Sala delle Dame di Corte, Camera da letto e studio di Margherita di Savoia) ma purtroppo da dicembre 2017 questi ambienti, a causa di un crollo dell'intonaco nella Sala delle Dame di Corte, sono stati messi sotto sequestro e chiusi al pubblico!
Permettetemi una polemica: abbiamo telefonato preventivamente per chiedere se fossero aperte tutte le sale e ci è stato detto che era chiuso per restauro solo il Bagno di Maria Carolina...possibile che la persona preposta a dare informazioni fosse così poco al corrente di ciò che accade da mesi? E poi perché non avvisare della "mutilazione" (si spera solo temporanea) del percorso di visita sulla pagina "HOME" del sito ufficiale?
Ritorniamo alla visita.
Il percorso viene deviato nelle retrostanze settecentesche di quest'ala del palazzo.

retrostanze settecentesche
Oltre ai soffitti affrescati sono degne di nota le sovrapporte decorate con Nature morte o con Amorini.

soffitto di una retrostanza settecentesca
soffitto di una retrostanza settecentesca
soffitto di una retrostanza settecentesca
soffitto di una retrostanza settecentesca
soffitto di una retrostanza settecentesca
sovrapporta con Natura morta
sovrapporta con Amorini
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Si giunge poi alla Cappellina di Maria Carolina d'Austria dedicata alla Vergine Addolorata

Cappellina di Maria Carolina d'Austria
Fu realizzata nel 1780 e decorata da Carlo Brunelli.

decorazione della volta della Cappellina di Maria Carolina d'Austria( Carlo Brunelli)
Sull'altare in stucco il dipinto il Sacrificio di Maria di autore ignoto.

altare in stucco
Sacrificio di Maria (autore ignoto)
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La visita prosegue sul lato orientale del palazzo nelle cinque sale della Biblioteca Palatina (purtroppo rimane fuori dal percorso di visita la Prima Sala di Lettura).

libreria della Biblioteca Palatina
La biblioteca è composta da due sale di lettura e tre sale arredate con librerie in legno di noce e mogano contenenti 1400 tra volumi e opuscoli, opere dell'età antica e moderna, di cultura napoletana ed europea, che rappresentano tutte le discipline del sapere (la più ampia è la sezione delle arti e lettere).

libreria della Biblioteca Palatina
 Vi sono opere di Montesquieu, Bacone, Cartesio, Filangeri, Vico, Giannone.
Sono conservate le Collezioni delle Leggi del Regno delle due Sicilie, rari libri di botanica, nove volumi dell'Antichità di Ercolano esposta, la Dichiarazione dei disegni del Real Palazzo di Caserta di Luigi Vanvitelli (1756), e l'epistolario di 1600 scritti dell'illustre architetto che tenne per un arco temporale di 18 anni con il fratello Urbano, abate della Chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini a Roma, nel cui archivio fu ritrovato nel 1954.
Vi si trovano anche libretti d'opera, di balli e di musiche in generale.

infilata delle sale della Biblioteca
La biblioteca fu voluta dalla regina Maria Carolina d'Asburgo.
Fu realizzata in solo tre anni e rimase attiva anche dopo l'Unità d'Italia.
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Si ricomincia quindi il percorso di visita dalla Seconda Sala di lettura.

Seconda Sala di lettura
volta della Seconda sala di lettura
Sulle quattro sovrapporte della sala sono raffigurate a monocromo Scene allegoriche con Vestali.

sovrapporte con Scene allegoriche con Vestali
 Sulla parete del camino si trova la tela Il Ratto delle Sabine di Luca Giordano, e sulla parete opposta è esposta l'opera dello stesso autore Apollo e Marsia

Il Ratto delle Sabine (Luca Giordano)
Apollo e Marsia (Luca Giordano)
Trovano anche posto nella sala le raffigurazioni allegoriche dei Continenti: Asia, Europa, Africa e America di scuola giordanesca.

a sinistra: Allegoria dell'Europa (scuola giordanesca) /a destra: Allegoria dell'Asia (scuola giordanesca)
a sinistra: Allegoria dell'America (scuola giordanesca) /a destra: Allegoria dell'Africa (scuola giordanesca)
Nelle teche della sala sono esposte alcune lettere di Luigi Vanvitelli al fratello Urbano.

lettere di Luigi Vanvitelli al fratello Urbano
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La Prima Sala della Biblioteca ha la volta affrescata da Filippo Pascale su disegno di Carlo Vanvitelli che rappresenta un Planisfero circondato dai segni zodiacali e dalle costellazioni.

Prima Sala della Biblioteca
volta della Prima Sala della Biblioteca
Planisfero circondato dai segni zodiacali e dalle costellazioni (Filippo Pascali)
particolare della volta
Sulle porte sono dipinti in medaglioni a monocromo le raffigurazioni di grandi uomini dell'antichità classica.

Archimede
Platone
Euripide
Cicerone
Lungo tutte le pareti si trovano librerie in mogano sulle quali trovano posto vasi "all'etrusca", copie di vasi antichi realizzati dalla Fabbrica Giustiniani nel Settecento.

libreria della Prima Sala della Biblioteca
vasi "all'etrusca" (Fabbrica Giustiniani)
vasi "all'etrusca" (Fabbrica Giustiniani)
vasi "all'etrusca" (Fabbrica Giustiniani)
Al centro della sala si trova uno stipo con sei portelle da ambo i lati che conservava la Dichiarazione dei disegni del Real Palazzo di Caserta di Luigi Vanvitelli.
Sullo stipo vi sono due candelieri in bronzo in stile impero.

stipo e candelieri in bronzo
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La Seconda Sala della Biblioteca presenta una volta affrescata all'antica con motivi floreali, opera di Gaetano Magni.

Seconda Sala della Biblioteca
volta della Seconda Sala della Biblioteca
Questa sala è arredata con librerie in noce, un scrivania in mogano con poltroncina che si trasforma all'occorrenza in scaletta.

librerie della Seconda Sala della Biblioteca
scrittoio
 Si può notare che vi sono librerie anche nelle retrostanze della sala.
 
ambiente con librerie posto dietro la sala
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La Terza Sala della Biblioteca o "Biblioteca ufficiale" presenta alle pareti quattro allegorie classiche per ripercorrere la storia dell'umanità e celebrare la nuova "Età dell'Oro" borbonica.

Terza Sala della Biblioteca
volta della Terza Sala della Biblioteca
La regina Maria Carolina incaricò Henrich Friedrich Füger di affrescare le pareti con scene che nascondono pensieri legati alla Massoneria, di cui lei e l'artista facevano parte.
Füger ha dipinto Il Parnaso con Apollo e le tre Grazie, L'Invidia e la Ricchezza (o Allegoria della Poesia), La Scuola di Atene, La Protezione delle Arti e il disconoscimento dell'Ignoranza.

La Scuola di Atene (Henrich Friedrich Füger)
L'Invidia e la Ricchezza (Henrich Friedrich Füger)
Il Parnaso con Apollo e le tre Grazie (Henrich Friedrich Füger)
La Protezione delle Arti e disconoscimento dell'Ignoranza (Henrich Friedrich Füger)
L'artista si è ritratto ne La Scuola di Atene insieme ad Anton Raphael Mengs.
Nella sala ci sono un cannocchiale e due globi di legno dipinto, uno terrestre e uno celeste, realizzati a Parigi dal famoso geografo Didier Robert de Vaugondy, che aveva collaborato all'Encyclopédie di Diderot.
I globi furono donati a Ferdinando IV di Borbone da suo cognato il re di Francia Luigi XVI.

cannocchiale e globi (Didier Robert de Vaugondy)
Tra le finestre hanno trovato posto un barometro con termometro (fabbricato a Londra) e un orologio a pendolo in ottone con fasi lunari (fabbricato a Vienna da John Dollond).

orologio a pendolo con fasi lunari
barometro
Vi è anche nella sala uno scaffale ottagonale che per la sua forma viene chiamato "la piramide".

"la piramide"
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Il lato orientale del palazzo termina con la Sala Ellittica, un ambiente privo di decorazioni utilizzato originariamente come teatrino domestico: per questo era stata valorizzata l'acustica rispetto all'estetica.

Sala Ellittica con Presepe borbonico
presepe borbonico
Oggi nella sala si trova il presepe borbonico, così allestito negli anni '80.
I Borboni davano molta importanza a questa tradizione napoletana: Francesco I ne era un fine collezionista, e molti abiti delle statuine che lo animano furono confezionati dalle dame di corte con le stoffe di seta provenienti da S.Leucio.

particolare del presepe borbonico
particolare del presepe borbonico
particolare del presepe borbonico
particolare del presepe borbonico
particolare del presepe borbonico
particolare del presepe borbonico
Nella sala si trovano esposti anche alcuni progetti di allestimenti di presepi realizzati a corte, tra questi progetti quello realizzato da Salvatore Fregola a tempera nel 1844, l'ultimo presepe allestito dai Borbone nella Sala della Racchetta.

progetti di presepi (Salvatore Fergola)
teca con scena del presepe
teca con scena del presepe
teca con scena del presepe
teca con scena del presepe
Le statuine dei pastori (molte furono rubate), rappresentano un documento storico del costume dell'epoca.
Le mani, i piedi e le teste dei personaggi realizzati sono in terracotta, mentre l'anima della statuina è di stoppa e fil di ferro.
Vi erano artigiani specializzati nella realizzazione di polli e oche (per esempio Giuseppe de Luca), o in cestini ricolmi di frutta e verdura (Luigi Ardia), altri ancora sapevano sapientemente realizzare piattini e brocche in miniatura e ricchi di particolari.
Il sughero costituisce la base su cui poggiano personaggi e scene del presepe.

Abbiamo poi visitato la Pinacoteca (anch'essa per metà chiusa al pubblico), il Teatro di Corte, il Parco e il Giardino all'Inglese...ma se volete visitarli con me dovete passare ai prossimi post!

http://www.reggiadicaserta.beniculturali.it
Orari Appartamenti storici: mercoledì/lunedì 8.30/19.30  (chiusura biglietteria 18.45)
martedì CHIUSO
ATTENZIONE: la visita del Teatro di Corte è possibile solo durante i Weekend, tranne la prima domenica del mese (venerdì e domenica 10.00/13.00 - sabato 10.00/17.00)

Orari Parco:
gennaio                                 8.30/16.00    (ultimo ingresso 15.00)
febbraio                                 8.30/16.30    (ultimo ingresso 15.30)
marzo                                    8.30/17.00    (ultimo ingresso 16.00)         
aprile/settembre                    8.30/19.00     (ultimo ingresso 18.00)
ottobre                                   8.30/17.30    (ultimo ingresso 16.30)
novembre/dicembre              8.30/15.30     (ultimo ingresso 14.30)

Orari Giardino Inglese:
gennaio                                 8.30/15.00     (ultimo ingresso 14.00)
febbraio                                8.30/15.30     (ultimo ingresso 14.30)
marzo                                   8.30/16.00     (ultimo ingresso 15.00)  
aprile/settembre                   8.30/18.00      (ultimo ingresso 17.00)
ottobre                                  8.30/17.00     (ultimo ingresso 16.00)
novembre                             8.30/15.00      (ultimo ingresso 14.00)  
dicembre                              8.30/14.30      (ultimo ingresso 13.30)

Costo: 12€  Appartamenti storici + parco + giardino inglese
             9€  quando il parco è chiuso
audioguide 5€
bus trasporto Parco  2,50€ A/R
bici 4€    tandem 7€
Carrozzelle  50€   40'
ATTENZIONE:
la prima domenica del mese GRATIS gli appartamenti storici
5€ il Parco
6€ il Giardino inglese

CONCLUSIONI 
Come avrete sicuramente dedotto, per un'attenta visita a questo straordinario monumento italiano bisogna dedicarvi un'intera giornata (vi aspettano anche il teatro di corte, il parco e il giardino inglese).
Chi è in zona può anche optare per il biglietto Reggia Twodays (pomeriggio e intero giorno successivo 15€) per non stancarsi troppo e apprezzare così meglio i capolavori racchiusi in questo scrigno "dorato" che li custodisce.



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