venerdì 4 ottobre 2024

Tangeri: Villa Harris-Musée de Tanger

Uno degli spazi museali di più recente apertura nella città di Tangeri è il Villa Harris-Musée de Tanger (2021).

Il Villa Harris-Musée de Tanger è un museo d'arte contemporanea allestito in un edificio storico recuperato, restaurato e ricostruito.

Villa Harris-Musèe de Tanger

Villa Harris, l'edificio in cui il museo è stato allestito, è una villa progettata e costruita alla fine dell'Ottocento dal giornalista britannico Walter Burton Harris, dal quale appunto la villa prende il nome.

Walter Burton Harris

Walter Burton Harris, nato a Londra nel 1866 e figlio di un armatore e intermediario assicurativo, fu un inviato speciale del quotidiano The Times, uno scrittore che raggiunse la fama per i suoi scritti sul Marocco, e un viaggiatore. Harris si trasferì in Marocco all'età di 19 anni con una delegazione ufficiale britannica, dopo aver già viaggiato parecchio nell'Impero Ottomano, nel Medio Oriente e in Sud Africa. Nel 1903 venne catturato da Ahmed Raissouni (di cui divenne poi amico), leader dei Jbalas che si opponevano ai Makhzen, e poi liberato grazie a uno scambio di prigionieri. Si unì ai servizi segreti navali britannici alla fine della prima guerra mondiale. Harris morì a Malta per un ictus nel 1933 e riposa nel cimitero anglicano della Chiesa di Sant'Andrea a Tangeri.
tomba di Walter Burton Harris al cimitero della Chiesa di Sant'Andrea

Walter Burton Harris costruì questa villa circondata da una distesa verde di 9 ettari piantumata con alberi e piante di specie rare nel quartiere Malabata, ad Est della baia di Tangeri. 

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Parco di Villa Harris

Questa leggendaria villa non fu solo residenza di Harris, ma anche il luogo di riunione dell'elite del mondo politico e intellettuale di Tangeri, la sede in cui s'incontrarono diplomatici, uomini di potere, personalità religiose e anche spie. Villa Harris fu teatro di incontri internazionali, alleanze e negoziazioni.
foto d'epoca di Villa Harris
 
Negli anni '30 Walter Burton Harris dovette abbandonare questa villa per debiti di gioco e venderla al proprietario del Casinò Onfre Zapata che trasformò la villa in un casinò-parco. Negli anni '60 venne acquistata dal Club Méditerranée che la trasformò in un villaggio vacanza. L'attività turistica fu abbandonata nel 1992 e la villa e il giardino andarono incontro al deterioramento cadendo in rovina. 
Dichiarata patrimonio nazionale nel 2007 la villa è stata riqualificata e fruibile ai cittadini e ai turisti insieme al parco che la circonda. 

Villa Harris è una residenza in stile ispano-moresco con rimarchevoli elementi decorativi interni in legno e pilastri scolpiti ornati di zellige.

esterno di Villa Harris

esterno di Villa Harris

esterno di Villa Harris

decorazioni tipiche marocchine

decorazioni tipiche marocchine

porta d'ingresso con arco a ferro di cavallo

soffitto in legno intagliato e lampadario in ottone lavorato

stucchi e zellige

archi su colonne

zellige sulle pareti e sul pavimento

archi su colonne

archi decorati in stucco

archi in stucco

balcone della facciata

scala

ballatoio del patio interno

una finestra

decorazione interna di Villa Harris

Grazie a una donazione offerta da un mecenate marocchino, all'interno della villa è stato allestito un museo dedicato alla pittura dall'orientalismo al moderno, e agli artisti occidentali e marocchini che hanno creato le opere d'arte di questo periodo artistico.

Il percorso museale si divide in quattro sezioni:

- La pittura orientalista, ovvero il fascino subito dai pittori occidentali per la luce, i colori, l'ospitalità, i paesaggi naturali e urbani che il Marocco offre. Sono esposte opere di artisti che visitarono il Marocco all'inizio del XX secolo sulle orme di Eugène Delacroix: Jacques Majorelle, Josè Tapiro, Edy Legrand, Claudio Bravo...

Sala "La pittura Orientalista"

Senza Titolo (Josè Tapiro)

Gli uomini blu (Edy Legrand)

Senza Titolo (Enrique Simonet Lombardo - 1890)

Senza Titolo (Edouard Verschaffelt)

Ebrea di Tangeri (Mariano Fortuny)

Tangeri (Pascual de Cabo - 2019)

Ritratto del Signor Allier (Claudio Bravo - 1975)

Moschea di Marrakech (Isodor Van Mens - 1927)

Senza Titolo (Henri Emilien Rousseau - 1908)

La Kasbah Izer Noudra (Jacques Majorelle - 1946)

- L'inizio della modernità artistica marocchina inaugurata dall'arte di Mohammed Ben Al R'bati. Tra gli esponenti di questo periodo vi sono John Lavery, Ahmed Yacoubi, Mohamed Hamri. Gli artisti marocchini di questo periodo beneficiarono di una formazione artistica a l'Ecole Nationale des Beaux-Arts di Tetouan aperta nel 1945 dalla Spagna e che ebbe come insegnante accademico Mariano Bertuchi. Tra gli artisti marocchini della prima generazione vanno menzionati Mekki Megara, Saad Ben Cheffaj e Abdellah Fakhar.

Sala "L'inizio della modernità artistica"

Sala "L'inizio della modernità artistica"

opere di Mohamed Hamri

Pellegrinaggio al santuario (Mohamed Hamri - 1983)

Rue de la Kasbah (Mariano Bertuchi - 1917)

Ahmed Yacoubi

Senza Titolo (Hassan El Glaoui)

Senza Titolo (Hassan El Glaoui)

Senza titolo (Meriem Meziane)

in alto: Senza titolo (Jaad Ben Cheffaj - 2004)  / in basso: Senza titolo (Mekki Megara)

Senza titolo (Saad Ben Cheffaj - 1939)

Senza titolo (Saad Ben Cheffaj)

Ahaidouss (Amine Demnati - 1969)

La Coppia (Amrani Ahmed - 2009)

- Le sfide dell'identità culturale è il settore che riguarda gli artisti degli anni '50, '60 e '70: Jilali Gharbaoui, Ahmed Cherkaoui, Abdellah Fakhar, Farid Belkahia, Mohammed Chebaa, Mohammed Melehi, Milloud Labied, Fouad Bellamine, Mohamed Kacimi, Mohammed Drissi, Fatima Hassan Farouj, Mustapha Boujemaaoui, Mahjoubi Ahardan, Abdelkebir Rabii.

Sala "Le sfide dell'identità culturale"

Senza Titolo (Jilali Gharbaoui - 1967)

Mohammed Melehi

Farid Belkahia

Mohammed Chabaa

Senza Titolo (Fatima Hassan Farouj - 1994)

in alto: Senza titolo (Mohammed Drissi - anni '90) / in basso: Senza titolo (Mohammed Drissi - anni '90)

a sinistra: Mustapha Boujemaaoui / a destra: Mahjoubi Ahardan 

a destra: Abdelkebir Rabii

a sinistra: Fouad Bellamine




- La calma della singolarità comprende le opere di artisti contemporanei, artisti di quel periodo in cui vengono lasciati i modelli di pittura occidentale per mettere in evidenza ciò che li distingue e le proprie personalità.

Sala "La calma della singolarità"


Caftano dell'amore (Aziz Sayed - 2011)

Il margine blu (Abderrahim Yamou - 1989)

Parigi (Monia Touiss - 2002)

Senza titolo (Abdelbasset bendahmane - 2017)

Grazia del Paradiso, Allegria (Ahmed Louardiri - 1970)

La Medina blu (Abderrahman Rahoule - 2013)

Senza titolo (Houssein Miloudi - 1993)

Il cavallo (Abderrahim Trifis - 1974)

Al matrimonio (Fatima Gbouri - 1992)

Autoritratto dell'artista (Mohamed Tabal - 2017)

Senza titolo (Mohammed Fquih Regragui - 1938)

Harem rivisitato (Lalla Essaydi - 2012)

Donna sdraiata (Abdellatif  Zine - 2011)

Senza titolo (Rachid Hanbali)



Orario: lunedì/domenica      10.00/18.00
            martedì CHIUSO
Costo:  20 MAD

CONCLUSIONI                                                                                                                           Villa Harris è la cornice di una ricca collezione d'arte moderna, circa 170 opere di artisti moderni e contemporanei, marocchini e stranieri. Villa Harris-Musée de Tanger è uno dei più recenti musei di Tangeri che hanno arricchito ed ampliato la proposta culturale e turistica della città e contemporaneamente hanno reso accessibile un luogo mitico e storico che sarebbe andato presto perduto. Vale davvero una visita!


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