Queste terme con pianta asimmetrica erano molto estese (1500 mq) ed accoglievano molti bagnanti. Oltre al frigidarium, al tedidarium, al calidarium erano provviste di spogliatoio, palestra all'aperto con una superficie di 300 mq e piscina d'acqua fredda, latrine, stanze annesse e botteghe.
|
pianta delle Terme del Nord |
Queste terme erano inquadrate da due fontane pubbliche: una era posta lungo il Decumano Massimo e l'altra sul lato Ovest delle terme. Erano provviste di un bacino di decantazione che filtrava l'acqua dell'acquedotto. Fungevano da riserve d'acqua, e alimentavano la rete idrica secondaria.
|
fontana pubblica sul Decumano Massimo |
|
fontana pubblica sul Decumano Massimo |
|
fontana pubblica lungo il lato Sud delle Terme del Nord |
|
fontana pubblica lungo il lato Sud delle Terme del Nord
|
_____
Proseguendo verso Sud si trova sulla destra l'ingresso alla Casa del Cane, così chiamata perché qui venne ritrovata nel 1916 la statua in bronzo di un cane, oggi esposta al Museo di Storia e Civilizzazione di Rabat. Forse la statua, associata a quella di Diana, ornava una fontana delle vicine Terme del Nord.
|
Casa del Cane |
|
Cane che attacca (Museo di Storia e Civilizzazione - Rabat - I/II sec. d.C.) |
La casa si articola intorno ad un peristilio rettangolare con vasca.
|
ingresso e atrio della Casa del Cane |
|
peristilio della Casa del Cane |
|
vasca del peristilio della Casa del Cane |
|
colonna con capitello corinzio del peristilio della Casa del Cane |
|
peristilio della Casa del Cane |
La casa è anche famosa perché qui si trova una pietra sulla quale è scolpito un fallo, simbolo apotropaico o della presenza di un lupanare.
|
pietra con simbolo fallico |
______
Poco oltre si trova sullo stesso lato della strada la Casa del Desultor che prende il nome dal mosaico pavimentale in cui è raffigurato un "desultor" ("colui che salta giù"), ovvero un'acrobata che nei giochi circensi saltava da un cavallo all'altro.
|
Casa del Desultor |
|
mosaico del Desultor |
L'atleta è raffigurato nell'atto di montare un asino all'indietro mentre sorregge con una mano un cantaro, un premio per una vittoria, simboleggiata anche da una fascia di stoffa con due nastri.
In questa casa è anche presente un mosaico che raffigura una scena di pesca con la scritta "PISCAT" ("pesca").
|
mosaico con Scena di pesca |
______
Oltre la Casa del Desultor si estende il Foro, il centro del quartiere monumentale.
|
Foro (visto da Nord) |
|
Foro (visto da Ovest) |
|
Foro (visto da Sud-Est) |
Si tratta di uno spazio a cielo aperto di forma quadrata (1300 mq) posto all'incrocio tra il quartiere Nord e il quartiere Sud.
Vi si accedeva tramite due porte precedute o seguite da scale (una a Nord e l'altra a Sud), che venivano chiuse durante le assemblee cittadine.
|
porta Sud del Foro |
|
porta Sud del Foro |
|
porta Sud del Foro |
Era il centro della vita amministrativa, politica e religiosa, essendo delimitato dalla Basilica giudiziaria (a Est), dalle Terme Capitoline (a Sud), da una serie di botteghe (a Ovest) e dal Tempio D (a Nord-Ovest).
|
Basilica e Tempio B |
Il Foro era pavimentato con grandi lastre di pietra. Del porticato che correva lungo il suo perimetro rimangono solo poche tracce. Al suo centro vi era un edificio di grandi dimensioni, forse un tempio. Sul lato Sud del Foro era posta la Tribuna degli oratori, dove i candidati delle elezioni dei magistrati cittadini pronunciavano i loro discorsi.
|
tribuna degli oratori |
|
tribuna degli oratori |
Su questa grande piazza erano poste iscrizioni onorarie dedicate agli imperatori, ai magistrati e a coloro che avevano servito la città. Plinti di colonne sorreggevano statue di marmo o bronzo di personaggi illustri della città. E' qui esposta anche una meridiana solare.
|
iscrizione latina |
|
iscrizione latina |
|
iscrizione latina |
|
iscrizione latina |
|
meridiana solare |
______
Sul lato Est del Foro si erige la Basilica, edificio adibito alla giustizia e sede dei magistrati che governavano la città.
|
Basilica |
|
Basilica |
La Basilica si apre sul Foro tramite la facciata occidentale formata da otto campate sormontate da archi semicircolari poggianti su colonne.
|
facciata Ovest della Basilica |
|
arcate della facciata Ovest |
|
una campata della facciata Ovest |
|
soglia di un'arcata per chiusura porta |
Una delle più notevoli dell'Africa (42,2 X 22,3 m), fu costruita nella seconda metà del I secolo d.C. Era originariamente a due piani e due gallerie superiori a cui si accedeva tramite scale in legno (forse all'interno era alta in totale 15 m). Le pareti erano in opera quadrata e riveste in stucco. Era sormontata da una cornice in legno coperta da piastrelle.
|
interno della Basilica |
|
interno della Basilica |
La parte coperta era divisa in tre navate da due file di colonne corinzie e presentava due absidi voltate alla fine della navata centrale, più ampia di quelle laterali.
|
navata centrale |
|
navata laterale Ovest |
|
navata laterale Ovest |
|
navata laterale Est |
|
esedra Nord della Basilica |
|
esedra Sud della Basilica |
|
capitello delle colonne della Basilica |
Oggi sulle antiche colonne nidificano le cicogne.
|
colonna della Basilica con nido di cicogna |
Due porte sul lato Est permettevano di accede alla Curia dove i magistrati discutevano le decisioni sulla vita pubblica e amministrativa della città.
La facciata Sud della Basilica affaccia invece sul piazzale del Campidoglio.
|
facciata Sud della Basilica
|
|
facciata Sud della Basilica
|
|
facciata Sud della Basilica |
Nel 1956 fu trovato a Sud della Basilica un Altare con dedica a Diana riutilizzato come lastra.
|
Altare con dedica a Diana (Antiquarium di Volubilis - epoca romana) |
_____
A Sud della Basilica si trovava il Campidoglio, il tempio dedicato alla triade principale di divinità del Pantheon romano: Giove, Giunone e Minerva.
|
Campidoglio |
Il Campidoglio fu costruito su un luogo occupato in precedenza da un Foro. Un'iscrizione ritrovata nel 1924 porta la data di costruzione: 218 d.C. durante il regno di Macrino.
Un porticato fiancheggia l'area sacra.
|
porticato del Campidoglio |
Tredici gradini conducono alla cella con tre nicchie per le statue e tetto a due falde. Sei colonne corinzie erano poste davanti alla cella.
|
gradinata del tempio capitolino |
|
colonne davanti alla cella del tempio |
|
cella del tempio capitolino |
L'altare del tempio capitolino si trova nel cortile lastricato antistante.
|
cortile lastricato del Campidoglio |
|
altare del Campidoglio |
Il monumento è stato restaurato nel 1955 e nel 1962.
_____
Sul lato Sud del Foro, ad un piano inferiore dal piazzale, si trovano le Terme Capitoline, costruite nel I/II secolo d.C. e ampliate nel II/III secolo. Occupano una superficie di 560 mq.
|
a destra della foto: un ingresso alle Terme Capitoline |
Fanno parte del Campidoglio anche quattro cappelle poste nell'area Est di cui una dedicata a Venere.
|
Altare con dedica a Venere (Antiquarium di Volubilis - epoca romano) |
_____
Il quartiere meridionale era destinato alle attività artigianali.
|
quartiere meridionale |
Di fronte alle Terme Capitoline e a Ovest del Foro si trova quello che un tempo si pensava fosse il Macellum (il Mercato), ma che gli studi architettonici e l'assenza di botteghe non hanno più identificato come tale.
|
ingresso al cosiddetto Macellum |
|
area del cosiddetto Macellum |
Qui si trova il Panificio del Foro di epoca preromana.
|
Panificio del Foro |
Il panificio è dotato di due mulini, due impastatrici in calcare grigio (una di forma cubica e una cilindrica) e di un forno con mattoni cotti refrattari. Ha anche annessi che fungevano da magazzini e punti vendita.
|
schema del Panificio del Foro |
|
forno del Panificio del Foro |
|
mulini del Panificio del Foro |
|
impastatrici del Panificio del Foro
|
Si è stimato che il consumo di grano giornaliero, abbondantemente coltivato nella regione di Volubilis, ammontasse circa a quaranta quintali. A Volubilis sono state ritrovate 64 macine e si sono contati 16 panifici di cui solo quattro sono completi. Uno di questi si trova nel quartiere Nord-Est vicino alla Casa del Busto di Bronzo.
|
un panificio vicino all'Arco di Trionfo di Caracalla |
|
macina in pietra |
|
Panificio vicino alla Casa del Busto di Bronzo |
_____Volubilis era una città importante per il commercio dell'olio: l'olivocoltura era la principale ricchezza del luogo, già esercitata in epoca punica. Una casa su quattro era dotata di frantoio. In tutta la città se ne contavano 58.
|
modellino di un frantoio (Museo di Volubilis) |
|
denocciolatore |
Percorrendo la strada verso il Sud del sito, sulla parte sinistra si trova la ricostruzione di un oleificio, dove sono presenti una mola, una pressa con sistema ad argano, un contrappeso, una traversa (prelum) con i suoi supporti e una vasca di decantazione. L'olio prodotto veniva poi messo in grandi giare e usato come alimento, per alimentare lucerne o come cosmetico.
|
ingresso all'edificio di ricostruzione di un oleificio |
|
mola a contrappeso |
|
pressa con prelum |
|
vasca di decantazione |
Non lontano da questa ricostruzione si trovano i resti di un oleificio a due presse.
|
Oleificio a due presse |
|
Oleificio a due presse |
_______Dall'altra parte della strada si trovano le Terme di Gallieno che coprivano una superficie di 1330 mq.
|
pianta delle Terme di Gallieno |
Queste terme prendono il nome da un'iscrizione del 255 dedicata all'imperatore Gallieno riutilizzata al loro interno. A differenza delle Terme del Nord, queste terme non presentano una palestra. Anche se le terme sono state distrutte, sono presenti in situ ancora resti di mosaico.
_______
Si è quindi giunti alla Casa di Orfeo, una grande dimora (1700 mq) con molti mosaici pavimentali in situ, dotata di terme private e di un oleificio.
|
un ingresso della Casa di Orfeo |
I suoi due ingressi sono posti lungo la facciata Nord. L'ingresso principale (posto a sinistra della facciata) conduce alla zona di rappresentanza della casa.
|
zona di rappresentanza e oleificio della Casa di Orfeo |
|
tablinum (a sinistra) e atrium (a destra) della Casa di Orfeo |
Qui si trova il grande mosaico rotondo (diametro 3,80 m) che dona il nome alla casa: Orfeo suona la lira davanti ad animali. Il mosaico che ricopre il pavimento del tablinum, è stato portato alla luce tra il 1926 e il 1928.
|
mosaico di Orfeo che suona la lira davanti ad animali |
|
mosaico di Orfeo suona la lira davanti ad animali |
Orfeo è posto al centro del mosaico mentre gli animali (uccelli e quadrupedi) occupano otto riquadri.
|
particolare del mosaico Orfeo suona la lira davanti ad animali (Orfeo) |
|
particolare del mosaico Orfeo suona la lira davanti ad animali (Animali) |
Questo mosaico è circondato da una cornice a mosaico geometrico e riquadri con mosaico figurato solo parzialmente leggibili in cui compaiono felini e una figura trainata su carro.
Nell'atrium adiacente un bacino è circondato su tre lati da un mosaico a disegni geometrici e da un riquadro figurato con Anfitrite su un carro trainato da cavalluccio marino e altre creature marine.
|
Atrium con bacino e mosaici |
|
mosaico Anfitrite su un carro trainato da cavalluccio marino e altre creature marine
|
|
|
mosaico Anfitrite su un carro trainato da cavalluccio marino e altre creature marine |
Ad Ovest della zona di rappresentanza si trova il frantoio.
Il primo ingresso sulla sinistra della facciata permette di accedere invece alle terme private (250 mq). Si possono vedere i suoi sotterranei che sostenevano gli ambienti caldi delle terme. L'aria calda qui prodotta riscaldava i pavimenti mosaicati delle terme, ma veniva anche inviata tramite tubi in terracotta nei muri della casa, per riscaldarla in inverno.
|
terme della Casa di Orfeo
|
|
terme della Casa di Orfeo |
|
sotterranei delle terme della Casa di Orfeo
|
|
sotterranei delle terme della Casa di Orfeo
|
|
sotterranei delle terme della Casa di Orfeo
|
|
sotterranei delle terme della Casa di Orfeo
|
|
sotterranei delle terme della Casa di Orfeo |
Nel Museo di Volubilis si trovano esposti un mosaico a tema marino proveniente dalla terme e un mosaico raffigurante una Testa di Medusa anch'esso proveniente dalla Casa di Orfeo.
|
mosaico con Testa di Medusa (Museo di Volubilis) |
|
mosaico a tema marino (Museo di Volubilis) |
La zona privata della dimora si trovava a Ovest della casa ed era dotata di un cortile porticato.
|
cortile porticato della zona privata |
|
triclinio (a sinistra) e altri ambienti del cortile porticato della zona privata |
Su questo cortile s'affacciava un ambiente con pavimento coperto da un mosaico raffigurante Nove delfini (portafortuna) e inquadrato da una cornice a disegni geometrici.
|
mosaico con Nove Delfini |
Due ambienti con mosaico geometrico affacciavano invece su un portico più piccolo con bacino lobato decorato con mosaico.
|
portico con bacino polilobato |
|
bacino polilobato |
|
mosaici geometrici di ambienti del portico polilobato |
Presso la Casa di Orfeo è stata ritrovata nel 1927 la statuetta di Papposileno addormentato oggi esposta al Museo di Storia e Civiltà di Rabat. Forse faceva parte di una fontana.
|
Papposileno addormentato (Museo di Storia e Civiltà - Rabat - II sec. d.C. - marmo di Carrara) |
Anche la statua in bronzo di Cavallo esposta nello stesso museo proviene da una casa a Sud della Casa di Orfeo.
|
Cavallo (Museo di Storia e Civiltà - Rabat - epoca adrianea) |
_______
Volubilis era una città in cui si commerciavano anche animali selvatici (leoni, elefanti, pantere). Non aveva un anfiteatro stabile, ma sono stati ritrovati reperti che testimoniano la possibilità di giochi circensi.
|
statuetta di Gladiatore sannita (Museo di Storia e Civiltà - Rabat - epoca romana) |
Il quartiere Ovest, che occupa una superficie di 16 ettari, è stato poco esplorato.
Tra il 284 e il 285 i Romani, minacciati dalle invasioni germaniche, lasciano la città e Volubilis rimane fuori dai confini fissati da Diocleziano.
Il quartiere Ovest è abitato soprattutto nel periodo compreso tra la fine del III secolo e l'inizio dell'VIII secolo, quando la parte Nord-orientale della città è progressivamente abbandonata. L'acquedotto non è più funzionante e le abitazioni sono erette in prossimità dell'acqua fornita dal Oued Khoumane e il resto della città viene abbandonato, fornendo materiale di recupero per la costruzione di altri edifici.
|
lampada a forma di pavone (V/VI sec. d.C.)
|
Le rovine vengono usate come necropoli.
La cristianizzazione della popolazione è attestata da quattro epigrafi funerarie datate tra il 599 e il 655. Vicino all'Arco di Trionfo di Caracalla , dove in precedenza era stata eretta la cosiddetta Casa della Bussola, è stato trovato un cimitero paleocristiano.
Sono stati ritrovati anche una statuetta raffigurante il Buon Pastore risalente al IV secolo, un incensiere bizantino (V/VI secolo), una lampada cristiana (IV/V secolo) che testimoniano la presenza cristiana del sito in epoca post romana.
|
Buon Pastore (Museo di Storia e Civiltà - Rabat - IV sec.) |
|
incensiere bizantino (Museo di Storia e Civiltà - Rabat - IV/V sec.)
|
|
lampada cristiana (Museo di Storia e Civiltà - Rabat - IV/V sec.)
|
Il ritrovamento di una lampada ad olio con raffigurazione di un candelabro a sette braccia risalente al IV/V secolo e una stele ebraica hanno fatto suppore che in quest'epoca ci fosse a Volubilis una comunità ebraica.
|
a sinistra. lampada ad olio con candelabro a sette braccia (IV/V sec.) / a destra: stele ebraica (IV sec.) |
Da un'iscrizione funeraria scritta in greco del capo della comunità ebraica si deduce che vi fosse a Volubilis nel III secolo una Sinagoga, che però gli scavi compiuti non hanno ancora messo in luce.
Nel VI secolo gli abitanti costruirono una nuova cinta muraria (lunga 600 m) in direzione Nord-Sud, che separava l'abitato dal centro storico.
Questo quartiere nell'VIII verrà islamizzato accogliendo nel 788 d.C. Idris I, discendente di Alì (genero di Maometto) e fondatore della dinastia Idrisside, la prima dinastia marocchina di cui Volubilis fu la prima capitale.
Egli si era qui rifugiato dopo la sconfitta degli Alidi a Fakhkh e la persecuzione abbaside. A Volubilis fu proclamato Imam dalla tribù Awraba che alla fine del VII secolo si era istallata nella città. Idris I conquistò poi tutto il Marocco e fondò la città di Fes. Idris I fu assassinato con il veleno a Volubilis nel 791 e gli successe il figlio Idris II. Nel 808 la capitale fu spostata a Fes. Nel 818 Volubilis accolse i Rebedis, rifugiati andalusi ribellatisi a Cordoba.
La città venne occupata sino all'XI secolo (fino alla dinastia degli Almoravidi). Nel XIV secolo (regno dei Merinidi) fu brevemente rioccupata, prima di essere definitivamente abbandonata.
Nel XVII secolo il sultano Moulay Ismail utilizzò i marmi delle rovine romane per abbellire i palazzi di Meknes. Nel 1755 il terremoto di Lisbona rase al suolo i resti della città.
I primi scavi furono compiuti alla fine del XIX secolo. Ricominciarono nel 1915 e proseguirono sotto il Protettorato francese. Ancora oggi gli scavi proseguono nella parte Ovest della città.
Dagli scavi riemersero oltre ai resti di abitazioni, edifici pubblici e artigianali, anche elementi architettonici, statue in bronzo o in marmo, steli funerarie, iscrizioni, altari e statuette di culti differenti, anfore, lucerne e decorazioni in bronzo di oggetti di vita quotidiana.
Una piccola parte dei reperti riemersi dai resti della città sono esposti nel Museo di Volubilis, posto vicino all'ingresso del sito archeologico.
|
Museo di Volubilis |
|
esposizioni di cippi, steli, altari e epigrafi al Museo di Volubilis |
|
esposizioni di cippi, steli, altari e epigrafi al Museo di Volubilis |
|
esposizione di capitelli al Museo di Volubilis |
|
capitello ionico con dentellatura (epoca rmana) |
|
capitelli corinzi |
|
capitelli corinzi |
|
frammenti in pietra |
|
teste di statuette in marmo |
Nessun commento:
Posta un commento