venerdì 25 luglio 2014

L'abbazia di Fleury a Saint-Benoit-sur-Loire e l'oratorio bizantino di Germigny des Près

www.abbaye-fleury.com

L'abbazia di Fleury si trova a Saint-Benoit-sur-Loire, in Francia nella regione del Centro, nel dipartimento Loiret.
Posta non lontana da Orleans, è una delle più antiche e celebrate abbazie benedettine dell'Europa occidentale.

Dell'antico complesso abbaziale sorto nel 630 e fondato dal primo abate Leodebaldo, non rimane che la basilica posta sulle rive della Loira.
Originariamente le chiese abbaziali erano due: una dedicata alla Vergine e una dedicata a S.Pietro andata perduta nel XVIII secolo.

facciata dell'abbaziale
Si volle erigere quest'abbazia nell'abitato gallo-romano di Floriacum in Vallis Aurea.
Il suo antico nome era abbazia di Saint-Benoit-de-Fleury, ma venne cambiato in Saint-Benoit-sur-Loire quando nel VII secolo furono traslate da Montecassino le reliquie di S.Benedetto e di sua sorella Santa Scolastica, morta quaranta giorni prima di lui e tumulata insieme al Santo.

Si dice che i resti del padre del monachesimo occidentale si trovassero in pericolo in Italia a causa delle minacce dei Longobardi e che qui trovarono riparo grazie all'abate S.Mammolino che le andò a recuperare.

Nel medioevo era importante avere reliquie di santi nei luoghi di culto, perché i pellegrini recandosi sui luoghi che li custodivano rendevano importanti questi siti.
Anche questa abbazia divenne perciò un luogo di culto benedettino importante, nonostante i monaci di Montecassino sostennero che la salma non fu mai spostata dal suo luogo di sepoltura.

Alcune ossa mancanti pertinenti al corpo custodito in questa basilica sono state individuate in altre abbazie francesi benedettine.

Tra le mura dell'abbazia 5 monaci per un periodo di circa tre secoli scrissero i Miracola Sancti Benedicti.

L'abbazia era protetta dai sovrani carolingi e vi era sorta tra le sue mura una scuola per giovani nobili, secondo le indicazioni di Carlo Magno.

Si susseguirono 89 abati a capo dell'abbazia, e tra gli ultimi "in commendam" (cioè senza residenza nell'abbazia) ci fu anche il cardinale Richelieu.
La comunità monastica fu dispersa durante la Rivoluzione, e rifondata nel 1944.

Fu distrutta dai Normanni e da un incendio nel 1026.
Si ricostruì in forme romaniche.
 
La chiesa abbaziale è preceduta da una campanile-portico o torre Gauzlin (dal nome dell'abate che la fece costruire) del 1218, che elevandosi su 50 colonne forma un portico al piano terra.

archi d'accesso alla torre
In origine aveva tre piani: il secondo era occupato dalla cappella S.Michele (come in uso nel periodo merovingio), mentre il terzo piano fu eliminato nel XVI secolo e sostituito da un tetto.

colonne del portico
La torre a pianta quasi quadrata (17m X 15m) al piano terreno è aperta su tre lati da tre archi doppi.

arco d'accesso
archi tra colonne del porticato

Come la Gerusalemme celeste del libro dell'Apocalisse, ha una piazza e 12 porte.
I capitelli corinzi sono tutti diversi e presentano foglie d'acanto, palmette, figure bibliche, scene campestri e di vita quotidiana.

capitello del portico con leoni
capitello "Fuga in Egitto" (portico)
capitello del portico
capitello "L'incredulità di S.Tommaso" (portico)
capitello "Cavalieri dell'Apocalisse" (portico)
capitello "Glorificazione di S.Martino" (portico)

Su ogni lato della torre si aprono tre finestre.

finestre della torre
Il portale nord presenta nel timpano una decorazione con Cristo in Maestà, con mano destra alzata in atto di benedire e con mano sinistra che tiene il libro dei Vangeli aperto in grembo.

portale nord
Intorno al Cristo vi sono gli evangelisti posti innanzi a scrittoi, intenti a scrivere le Sue parole: in alto Giovanni e Matteo (i due evangelisti che conobbero Cristo) hanno il volto rivolto verso il Redentore, mentre Luca e Marco (che non lo conobbero) rivolgono l'orecchio verso i loro simboli.

Maestà ed evangelisti nel timpano del portale nord
Le volte inferiori sono occupate da angeli, mentre le volte superiori dagli altri apostoli.

portale nord
Sotto la Maestà è illustrata la storia delle reliquie di S.Benedetto.

La chiesa romanica (coro ed abside) fu costruita tra il 1060 e il 1108 mentre la navata in stile inizio gotico fu terminata nel 1218.

navata centrale
Grandi finestre illuminano la navata lunga 73m, larga 17m e alta 24m.

La navata ad arcate ogivali, un tempo interamente dipinta, ha capitelli istoriati con storie di Abramo, Adamo ed Eva e di S.Benedetto.

La volta è a campate a vela quadripartita.

transetto
Il coro ha tre livelli con due ordini di finestre separate da triforio.
Ha un deambulatorio a colonne con cappelle a raggiera.
L'abside è molto sopraelevata.

coro
abside

abside

deambulatorio
presbiterio
Il pavimento colorato del V secolo intorno all'altare è di marmo e porfido a motivi geometrici.

pavimento policromo
Qui si trova il giacente della tomba del re Filippo I morto nel 1108.

tomba di Filippo I nel coro
 Gli stalli sono del XV secolo e l'organo posto nella controfacciata è del XVII secolo.
stalli del coro
stalli del coro
organo
L'incrocio tra navata e transetto è coperto da una cupola ceca.

cupola cieca sopra la crociera del transetto
La chiesa custodisce la statua in candido alabastro di Notre Dame de Fleury, una Vergine con Bambino del '300, dove il Bambino mette un dito nel becco dell'uccellino che tiene in una mano.

Notre Dame de Fleury
La cripta che si trova sotto tutto il transetto, l'abside e il deambulatorio, custodisce nel pilastro cavo centrale le reliquie di S. Benedetto in una cassa contemporanea.

cripta
cripta
reliquiario di S.Benedetto
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A soli 6km da Saint-Benoit-sur-Loire, a Germigny des Prés, si trova una delle chiese più antiche di Francia: la Chiesa della Trinità.

abside est dell'oratorio
Questo oratorio carolingio fu fatto costruire come cappella privata da Teodulfo, vescovo di Orleans e abate dell'abbazia di Saint-Benoit-sur-Loire.

Fu Carlo Magno a fare vescovo l'abate originario della Spagna visigota, uno dei suoi consiglieri che più ascoltava.
Il vescovo in seguito a ciò si fece costruire una residenza di campagna a Germigny des Pres, su una villa romana preesistente, insieme all'oratorio.
I lavori durarono dal 803 al 806.

L'oratorio aveva originariamente la pianta a croce greca, con 4 absidi, una per ogni lato della costruzione, in stile mozarabico.

Il lato orientale aveva tre absidi, come uso carolingio, ma vennero soppresse durante il restauro che si fece nel XIX secolo, insieme ad alcune decorazioni a stucco e a parte della cupola centrale, che venne ribassata.

Il campanile è del XX secolo.

facciata ovest con campanile
Le campate angolari dell'oratorio sono sormontate da piccole cupole, che con quella centrale creano una disposizione a quadrifoglio tipica delle chiese armene.

area centrale dell'oratorio
torre lanterna dell'oratorio
 Nell'854 l'oratorio fu sede di un concilio.

nanata vista dal presbiterio

Nel XV secolo la chiesa venne trasformata in forma di basilica aggiungendo una navata.

navata dell'oratorio
Nell'abside in fondo alla navata con frammenti di affreschi, sopra una serie di piccoli archi, si trova un mosaico bizantino, l'unico del genere rimasto in Francia.

mosaico dell'abside
 Il mosaico è composto da cubetti di vetro e pietre colorate soprattutto di colore blu, oro e nero.

Durante la Rivoluzione per preservarlo fu coperto di calce, e riscoperto nel XIX secolo.
angeli nel mosaico bizantino
Il mosaico s'ispira a quello della chiesa di S.Vitale a Ravenna.
Al posto della classica raffigurazione dei mosaici bizantini della Vergine in trono con Bambino in grembo attorniata da angeli, sono raffigurati due grandi angeli che circondano l'Arca dell'alleanza che conteneva le tavole della legge e la manna venuta dal cielo.

Simbolicamente l'arca è la prefigurazione della Madre di Dio che tiene il Cristo, nato a Betlemme, città del pane.
Quando il mosaico venne eseguito era l'epoca in cui l'iconoclastia sostituiva le immagini reali con i simboli.

Il mosaico ricorda anche quello della Basilica di S.Maria Maggiore a Roma.


CONCLUSIONI
Questi due piccoli gioielli di arte romanica e bizantanina, un po' fuori dalle rotte abituali dei turisti che si recano nella Valle della Loira alla ricerca soprattutto dei castelli che l'hanno resa nota al grande pubblico, sono certamente da non omettere in una più accurata visita di questo territorio.
Certamente per la vicinanza al castello di Sully-sur-Loire questi due siti possono divenire un completamento della conoscenza artistica di questa zona lungo la Loira.


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