Per chi non ha letto i miei post riguardanti i Musei Capitolini vi consiglio di ritornare a quelli precedenti per un'introduzione ai musei e per capire il percorso fin ora descritto.
Eravamo rimasti infatti al secondo piano del Palazzo dei Conservatori...scendiamo sino al piano terra, e giunti alla fine dello scalone giriamo a destra per scendere sotto il livello della piazza (a 8m di profondità).
Una galleria sotterranea che attraversa Piazza del Campidoglio ci condurrà a metà percorso al
Tabularium, e alla fine al
Palazzo Nuovo.
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Galleria Lapidaria |
La galleria è chiamata
Galleria Lapidaria in quanto lungo le sue pareti è esposta una collezione epigrafica.
Trovano spazio in un percorso tematico 130 iscrizioni (il gioco, il sepolcro, il culto, la viabilità...).
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Galleria Lapidaria |
E' un'ambientazione suggestiva, un passaggio affascinante tra due file di reperti illuminati da luci soffuse e sovrastati da un cielo con lettere greche e latine al posto delle stelle: una sorta di via consolare antica percorsa nella notte.
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edicola funeraria iscritta con ritratti dei defunti |
La galleria posizionata nel sottosuolo tra la statua di Marco Aurelio e il Palazzo Senatorio, fu scavata negli anni '30, e veniva chiamata allora
Galleria di Congiunzione.
Conteneva 1400 reperti, ma fu chiusa per problemi di umidità.
Oggi si può fruire del nuovo allestimento inaugurato nel 2005.
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"Base dei Vicomagistri" (base di statua dedicata all'imperatore Adriano) |
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disegno esplicativo della "Base dei Vicomagistri" |
Sono stati conservati resti di costruzioni di case romane di età
imperiale che costeggiavano una strada che dal Campo Marzio saliva sul
Campidoglio.
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resti di edifici lungo la Galleria Lapidaria |
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Tabularium |
A metà circa della galleria un braccio perpendicolare ed una scala salgono al
Tabularium, sede dell'antico archivio romano, dove si conservavano le leggi e gli atti ufficiali incisi su
tabulae in bronzo (da qui il nome
tabularium).
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Tabularium |
Il Tabularium in opera quadrata chiude il Foro Romano sul lato del Campidoglio e fu inaugurato da Quinto Lutezio Catulo nel 78 a.C. (come da iscrizione in via
S.Pietro in Carcere).
Occupa la sella che unisce le due vette del Colle Capitolino.
I piani superiori sono stati sostituiti dal
Palazzo Senatorio.
Il Tabularium venne utilizzato tra il XIV e il XVII secolo come
magazzino e locale di vendita del sale, e in parte come prigione.
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accesso al Tabularium |
Un corridoio fiancheggiato da braccia perpendicolari porta ad una galleria aperta sul Foro Romano.
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affaccio della galleria porticata sul Foro Romano |
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il Foro Romano dal Tabularium |
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galleria porticata del Tabularium |
La
galleria porticata, in opera quadrata di tufo di Gabi, doveva mettere in comunicazione le due parti del colle.
Le arcate furono chiuse durante il Medioevo.
La costruzione del Tabularium ha rispettato l'ubicazione di un tempio più antico: il
Tempio di Veiove del 192 a.C.
Il tempio, scoperto negli anni '30, è di età sillana(I secolo a.C.).
Vennero poi fatti dei restauri in età flavia (II secolo d.C.).
Aveva una cella trasversale preceduta da un pronao a quattro colonne.
Il podio era in travertino mentre la cella in tufo di Grotta Oscura.
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Tempio di Veiove dietro la vetrata |
Vi sono anche nel Tabularium i resti di un edificio precedente con un pavimento a fondo bianco e scaglie di marmo colorate: è uno dei pavimenti più antichi di Roma (II secolo a.C.).
Nel Tabularium trovano la loro collocazione alcune opere: un grande
frammento di architrave del I secolo d.C. proveniente dal Tempio della Concordia nel Foro Romano, un grande
frammento di architrave con rilievo di strumenti sacrificali di età flavia proveniente dall'Arco di Vespasiano e Tito nel Foro Romano, la
Statua colossale di Veioive di età flavia e una
lastra con bassorilievo di Curzio che si getta nella voragine ritrovato vicino alla Colonna di Foca nel Foro Romano.
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architrave del Tempio della Concordia |
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architrave dell'Arco di Vespasiano e Tito |
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Veiove |
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lastra con rilievo di cavaliere |
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Ritornati sui propri passi nella Galleria Lapidaria, arrivati alla sua estremità si trovano le scale che immettono nel cortile del
Palazzo Nuovo.
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Palazzo Nuovo |
Il Palazzo Nuovo prende questo nome dal fatto che fu costruito ex-novo su progetto di Michelangelo, che previde una facciata uguale a quella del Palazzo dei Conservatori, che lo fronteggia nella Piazza del Campidoglio.
La costruzione, che terminò nel 1663, venne poi eseguita da Girolamo e Carlo Rainaldi.
Il museo fu inaugurato nel 1734 durante il papato di Clemente XII, e di quell'epoca mantiene ancora le decorazioni interne e l'allestimento museale.
Le collezioni qui conservate derivarono da collezioni private di prelati e di famiglie nobili, tra le quali quella della famiglia Albani consistente in 418 sculture antiche.
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atrio del Palazzo Nuovo |
Dall'
atrio del palazzo, adornato con numerose statue, si accede al
Cortile dove si trova sul fondo una grande nicchia con lapide commemorativa dell'innaugurazione del museo e una fontana con una grande statua di dio fluviale, il cosiddetto
Marforio, statua del I/II secolo d.C. alta 6 m.
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Cortile |
Il Marforio, facente parte delle cosiddette "
Statue parlanti di Roma" che raccoglievano le satire contro il governo pontificio, deriva il suo nome da "
Martis Forum" (
Foro di Marte, ovvero il
Foro di Augusto) dove fu ritrovata.
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statua di Morforio |
I cosiddetti "
Satiri della Valle" (dal nome del Palazzo della Valle nel cui cortile venivano custoditi), due statue speculari di età ellenistica, furono ritrovati vicino al Teatro di Pompeo, ed ora fiancheggiano la fontana del cortile del Palazzo Nuovo.
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Satiro della Valle |
Nel cortile si trvano anche
tre colonne di granito grigio con fregio in rilievo di sacerdoti egizi, provenienti dal santuario di età imperiale di Iside e Serapide in Campo Marzio.
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cortile con colonne con rilievi dai soggetti egizi |
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Nel cortile si apre la piccola
Sala Egizia con reperti in granito provenienti in maggior parte dall'Iseo in Campo Marzio.
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Cinocefali nella Sala Egizia |
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Sfinge e coccodrillo nella Sala Egizia |
Le
Tre Stanzette Terrene del palazzo contengono ritratti, epigrafi e sarcofagi.
Tramite lo
Scalone, adorno di sarcofagi, statue e busti, si sale al primo piano del palazzo.
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Scalone con sarcofago con caccia al leone (III sec.d.C.) |
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Giunti al
primo piano ci si trova nella
Galleria sulla quale si affacciano tutte le sale museali.
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Galleria |
Lungo questo corridoio sono esposte molte opere d'arte di diverso genere ed epoca, ed alcune sono la copia romana dell'originale greco.
Tra le tante: un
Cratere a calice proveniente dalla
Tomba di Cecilia Metella sulla via Appia Antica, un
sarcofago con scene di amazzonomachia del II secolo d.C., una
Statua di Ercole come uccisore dell'Idra di Lerna, trovata presso la Chiesa di S.Agnese sulla via Nomentana e restaurata da A.Algardi .
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Cratere a calice |
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Sarcofago con amazzonomachia |
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Ercole come uccisore dell'Idra |
E ancora: una
Statua di Fanciullo come Ercole che strozza i serpenti (o Caracalla o Annio Vero) del II secolo d.C., un
Torso di Discobolo come guerriero ferito (copia del Discobolo di Mirone) del I secolo d.C., una
Statua di Eros che incorda l'arco (dall'originale di Lisippo) già a Villa d'Este a Tivoli.
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Fanciullo come Ercole che strozza i serpenti |
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Torso di Discobolo come guerriero ferito |
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particolare di Discobolo come guerriero ferito |
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Eros che incorda l'arco |
Le
epigrafi che sono murate nelle pareti della Galleria provengono dai Colombari dei liberti di Livia.
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Percorrendo la Galleria la prima sala a destra che s'incontra è la
Sala delle Colombe, che prende il nome da un
mosaico con quattro colombe sul bordo di un vaso in bronzo, proveniente da villa Adriana a Tivoli
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mosaico con quattro colombe |
Nella stessa sala un altro
mosaico con scene di ambiente teatrale, raffigura due maschere della Commedia Nuova: una giovane e uno schiavo.
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mosaico con scene d'ambiente teatrale |
Al centro della sala una bella
Statua di Fanciulla con Colomba è la copia di un originale greco del II secolo a.C.
Il serpente è opera di un restauro moderno.
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Fanciulla con colomba |
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particolare di fanciulla con colomba |
Trovano qui spazio su mensole
80 ritratti di personaggi pubblici e privati, femminili e maschili, e le
Tabulae Iliacae con scene in miniatura della
guerra di Troia, tratte dall'Iliade.
Sulle pareti sono affisse tavolette in bronzo con incisioni onorarie e leggi.
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ritratti e incisioni nella Sala delle Colombe |
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Sempre sullo stesso lato della Galleria, l'ambiente ottagonale che segue, il
Gabinetto di Venere, è interamente dedicato ad un'unica statua: la
Venere Capitolina.
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Gabinetto di Venere |
Questa statua ha avuto come modello l'
Afrodite Cnidia di Prassitele.
La Venere sembra essere sorpresa dal visitatore mentre esce dall'acqua di un bagno lustrale, e cerca di nascondere le sue nudità.
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Venere Capitolina |
Fu ritrovata nei pressi della Basilica di S.Vitale tra il Quirinale e il Viminale.
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Venere Capitolina |
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Venere Capitolina |
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Passando sull'altro lato della Galleria troviamo la
Sala degli Imperatori.
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Sala degli Imperatori |
Qui si trovano 67 ritratti di imperatori e di imperatrici romane, e di alcuni personaggi di età imperiale, posti in ordine cronologico su mensole.
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busto di Ottaviano, Livia e Augusto (in alto da sinistra adestra) |
Tra i tanti busti la Dama Flavia o
Busto Fonseca del II secolo d.C.
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Busto Fonseca |
Al centro della sala si trova la
statua seduta di Elena, la madre di Costantino.
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Statua seduta di Elena |
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La
Sala dei Filosofi ha come tema la ritrattistica di filosofi, poeti, oratori e scrittori greci e romani.
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Sala dei Filosofi |
Molti sono stati eseguiti su "modelli di genere" e non rappresentano le reali sembianze del personaggio, a volte morto da parecchi anni.
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Erma bifronte di Epicuro e Metrodoro (maestro e allievo) in basso al centro |
La statua che si trova al centro della sala ha una testa non sua, esempio di adattamento su stile del IV secolo a.C.
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Si è giunto ora alla
Salone, la sala centrale e più grande del palazzo, ricca di decorazioni e opere d'arte.
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Salone |
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Salone |
Il soffitto in legno e dorature a cassettoni è seicentesco, e l'arco del portale che mette in comunicazione con la Galleria è decorato con
vittorie alate.
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soffitto del Salone |
Al centro della sala prendono posto statue in marmo colorato:
- al centro la colossale
statua di Ercole Bambino, in basanite, proveniente
dall'Aventino.
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Ercole Bambino |
- ai lati dell'Ercole, due
statue di centauri greci in marmo bigio morato, opera
di Aristea e Papias, due artisti di Afrodisia (Asia Minore), di età adrianea
ritrovate a Villa Adriana a Tivoli. Uno rappresenta un giovane e allegro
centauro, l'altro uno stanco e vecchio.
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Centauto (giovane) |
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Centauro (vecchio) |
- alle estremità del gruppo di statue si trova a destra una
statua di Asclepio e a
sinistra una
statua di Zeus, entrambe provenienti dalla Villa di Nerone ad
Anzio.
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Centauro e Asclepio |
Lungo le pareti del Salone altre statue di pregio sono esposte: una statua di Photos restaurata come
Apollo Citaredo (dall'originale di Skopas IV secolo a.C.), il gruppo scultoreo del
Cacciatore con lepre (un personaggio romano del III secolo d.C.), una statua di
Arpocrate (proveniente da Villa Adriana), una
statua di Apollo copia dell'
Apollo dell'Omphalos (di Kalamis V secolo a.C.), una statua di
Amazzone ferita di Sosikles (copia di un originale di Policleto V secolo a.C.).
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Apollo Citaredo |
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Cacciatore con lepre e Arpocrate (a destra) |
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Amazzone ferita e Apollo |
E ancora...una statua ritratto di
Adriano con sembianze di Marte, un
Ermes (copia romana di una statua di Lisippo) proveniente da Villa Adriana a Tivoli, una statua di
Atena promachos (copia di un originale di Picleto del V secolo a.C.), un
Giovane Satiro (II secolo d.C.), una statua di
Augusto che regge il mondo (il corpo è stato copiato dal
Diadumeno di Policleto).
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Adriano come Marte |
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Atena e Giovane Satiro (prime due statue da sinistra) |
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Ermes |
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Augusto che regge il mondo (prima statua a sinistra) |
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La Sala del fauno prende il nome dalla
statua del Fauno in marmo rosso antico (II secolo d.C.) al centro della sala, proveniente da Villa Adriana.
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Sala del Fauno |
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Fauno |
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Fanciullo con maschera |
Altre opere importanti di questa sala sono il
Fanciullo con maschera che probabilmente avrà decorato una fontana o un ninfeo, il
Fanciullo che strozza l'Oca di Boethos (scultore di Rodi).
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Lex de Imperio Vespasiani |
Lungo le pareti vi sono murate iscrizioni e bolli di mattoni, e la
Lex de Imperio Vespasiani (69 d.C. in bronzo), nella quale il Senato confermava il potere all'imperatore Vespasiano.
Vi è anche nella sala il
Sarcofago con il mito di Endimione, del II/III secolo d.C. ritrovato sotto la chiesa di S.Eustachio.
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Sarcofago con il mito di Endimione |
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L'ultima sala del palazzo è la
Sala del Gladiatore, così chiamata per la presenza della statua del
Galata morente o
Galata Capitolino, replica di un gruppo votivo dedicato ad Atena Pallade da Attalo I per le vittorie sui Galati (III/II secolo a.C.) a Pergamo.
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Sala del Gladiatore |
La statua proviene dagli Horti di Cesare (poi Sallustiani), dalla collezione Ludovisi.
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Galata Capitolino |
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Amazzone ferita |
L'
Amazzone ferita deriva da un modello di Fidia (V secolo a.C.) e la testa è una replica dell'Amazzone di Policleto, che venne realizzata per un concorso tra celebri scultori greci per il
Santuario di Artemide ad Efeso.
Proviene da Villa d'Este a Tivoli, villa che in epoca romana si sarebbe trovata nella Villa Adriana.
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particolare dell'Amazzone ferita |
Il
Satiro a riposo è unacopia romana dell'originale di Prassitele del IV secolo a.C. anche questo proveniente da Villa d'Este.
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Satiro a riposo |
E poi... una statua di
Antinoo-Ermes (o
Antinoo Capitolino) da Villa Adriana, un busto di Alessandro Magno copia da un originale ellenistico del III/II secolo a.C., una statua di
Giunone copia di un originale greco (III secolo a.C.).
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Antinoo-Ermes |
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Busto di Alessandro Magno |
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Giunone |
E per finire con un tocco di romanticismo...
Amore e Psiche da un originale del II secolo a.C. proveniente dall'Aventino.
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Amore e Psiche |
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Amore e Psiche |
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Amore e Psiche |
www.museicapitolini.org
Orario: martedì/domenica 9.00/20.00
Costo: 9,50€ 8,50€ per i residenti a Roma
11,50€ Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
10,50€ Musei Capitolini + Centrale Montemartini (valido 7 giorni)
per i residenti a Roma
5€ audioguida
CONCLUSIONI
Difficile
dire quale è l'opera che più colpisce per bellezza in questo grande e
importante museo romano, dato che in ogni sala vi è più di un capolavoro
d'arte del mondo antico.
Sicuramente però si esce da questo museo fortemente arricchiti e consapevoli del valore inestimabile delle collezioni qui presenti, un tempo godibili solo da nobili e prelati, e divenuti fortunatamente fruibili per tutti.
Stanchi?...ma certamente appagati!
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