Govone si trova in Piemonte, in provincia di Cuneo, tra Asti e Alba.
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Govone |
Si trova nel territorio del Roero al confine con il Monferrato, affacciato sulle Langhe.
Qui si producono i vini Barbera, Bonarda Piemontese, Dolcetto, Nebbiolo e Arneis.
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Govone |
Il Castello di Govone si trova sulla sommità di una collina che domina il paese, da cui prende il nome, e la valle del fiume Tanaro, sulla cui sponda sinistra è collocato.
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panorama dal castello |
Al posto del palazzo in epoca medievale sorgeva una fortezza munita di bastioni e torri angolari.
Dal XIII secolo signori di Govone furono i Conti Solaro, ai quali si deve l'attuale costruzione.
Fu infatti il Conte Roberto Solaro, Gran Priore del
Gran Priorato dei Cavalieri di Malta, a fare ricostruire il castello nel XVII secolo, insieme a suo nipote Ottavio Francesco Solaro.
Il progetto venne affidato all'architetto Guarino Guarini, che non lo portò però a termine e subentrò quindi, un secolo più tardi per volere del Conte Giuseppe Roberto Solaro, l'architetto Benedetto Alfieri (discepolo di Filippo Juvarra), il quale ultimò il castello partendo dal progetto del suo predecessore.
La facciata sud è seicentesca, mentre la facciata nord è quindi settecentesca.
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facciata nord del castello |
CURIOSITÀ: nel 1728/1729 abitò in una casa non lontana dal castello il sedicenne Jean Jacques Rousseau, entrato al servizio del Conte Ottavio Solaro come lacchè. Fu istruito dall'abate Carlo Amedeo (figlio di Ottavio Solaro) e prese una "cotta" per Paola la nipotina di Ottavio. Si fece poi cacciare dal castello per la sua intemperanza. Rousseau raccontò gli aneddoti di questo suo soggiorno nelle sue "Confessioni".
Nel 1792 il Conte Vittorio Amedeo Ludovico Solaro muore senza lasciare eredi, e il castello passa alla Corona Sabauda.
Nel 1795 Vittorio Amedeo III di Savoia, Re di Sardegna, ne fece dono ai figli Carlo Felice Duca di Genova e Giuseppe Maria Benedetto Placido Conte di Moriana.
Con la sconfitta dei Piemontesi contro i Francesi, il castello passò alla Francia, e conobbe un lungo periodo d'abbandono.
Il castello venne spogliato dei suoi arredi.
Nel 1810 venne messo all'asta per decreto napoleonico, e venne acquistato dal Conte Teobaldo Alfieri di Sostegno, il quale lo cedette per una cifra simbolica al Principe Carlo Felice nel 1816, che così ne ritornò in possesso.
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Castello di Govone |
Carlo Felice e la moglie Maria Cristina di Borbone trasformarono il castello in una fastosa residenza estiva di piacere, curandone la ristrutturazione e affidando agli architetti Michele Borsa e Giuseppe Cardone l'ampliamento e il rimodernamento (1819/1825).
Carlo Felice scelse personalmente il tema decorativo della
Sala da Ballo.
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Castello di Govone |
Morto Carlo Felice nel 1831 senza discendenti, i diritti di successione furono acquisiti da Carlo Alberto Savoia-Carignano, mentre il castello passò alla moglie Maria Cristina.
Il castello, alla morte di Maria Cristina (1849), venne poi ereditato da Ferdinando di Savoia Duca di Genova, che fece costruire la torretta belvedere sul tetto del palazzo.
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torretta belvedere sul tetto del palazzo |
Nel 1870 il castello e i terreni vennero venduti a privati.
Nel 1897 infine venne acquistato dal Comune di Govone.
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Castello di Govone |
L'elegante costruzione in mattoni è decorata con raffinatezza.
Il palazzo è costituito da due piani principali più un terzo piano di minore altezza.
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facciata sud del castello |
La
facciata sud, ricca di decorazioni marmoree e sculture, realizzata da Guerino Guerini, è affiancata da due avancorpi in mattoni rossi.
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particolare della facciata sud |
Quattro rampe marmoree costituiscono lo
scalone d'onore con parapetti a balaustra.
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Scalone d'Onore |
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Scalone d'Onore |
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Scalone d'Onore |
I bassorilievi che rappresentano le
dodici fatiche d'Ercole, realizzati da Bernardo Falcone di Lugano (1676), e i due
telamoni opera attribuita a Giovanni Battista Casella, provengono dal
Castello di Venaria Reale.
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bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole |
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bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole |
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bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole |
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bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole |
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bassorilievo dello Scalone d'Onore |
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bassorilievo dello Scalone d'Onore |
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bassorilievo dello Scalone d'Onore |
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bassorilievo dello Scalone d'Onore |
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telamone |
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telamone |
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telamone |
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telamone |
I bassorilievi appartenevano alla
fontana d'Ercole della
Venaria Reale a Torino, ma a metà Seicento non andavano più di moda i nudi, e perciò la fontana venne smantellata.
Per questo i suoi pezzi vennero donati ai Conti Solaro insieme alle statue e ai cani in pietra che decorano il giardino.
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cani in pietra provenienti da Venaria Reale |
Passando al di sotto dello scalone d’onore, si accede all’
atrio del
piano terra, ornato da bassorilievi e stucchi realizzati dall’architetto
Benedetto Alfieri.
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atrio del piano terra |
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atrio del piano terra |
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decorazioni in stucco dell'atrio del piano terra |
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decorazioni in stucco dell'atrio del piano terra |
Qui si trovano un modellino del castello e attrezzi agricoli.
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modellino del castello |
Al pian terreno vi erano diversi ambienti tra i quali la sala delle udienze e gli appartamenti per le dame di compagnia.
A fianco dell’atrio, due scale gemelle conducono ai
piani superiori.
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ambiente del piano terra |
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ambiente del piano terra |
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Si sale ora al primo piano dove ad attenderci c'è il
Salone d'Onore.
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Salone d'Onore |
La decorazione di questa sala fu affidata al pittore Luigi Vacca negli anni '20 dell'Ottocento.
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Salone d'Onore |
I dipinti delle parti architettoniche e degli ornati delle pareti e della volta sono opera di Fabrizio Sevesi.
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decorazioni pittoriche del Salone d'Onore |
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decorazioni pittoriche del Salone d'Onore |
Sono illustrate negli affreschi le vicende mitologiche di Niobe che sfidò Latona per il numero dei figli da lei generati (quattordici).
Latona offesa, fece uccidere i figli di Niobe dai suoi figli Apollo e Diana, che li trafissero con frecce dal cielo.
L'effetto creato dal
trompe-l'oeil è quello di un'opera scultorea: sono dipinte a chiaroscuro finte colonne e statue che rappresentano
Niobe e i suoi figli.
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
L'ovale centrale della volta ospita invece invece un dipinto a colori: sono rappresentati
Latona, Apollo e Diana nell'Olimpo.
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Salone d'Onore:Latona, Apollo e Diana nell'Olimpo |
La volta dipinta è suddivisa in cassettoni con figure che conferiscono un senso di profondità.
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Salone d'Onore: figure del cassettonato |
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Salone d'Onore: figure del cassettonato |
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Salone d'Onore: figure del cassettonato |
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Salone d'Onore: figure del cassettonato |
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Salone d'Onore: figure del cassettonato |
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Salone d'Onore: figure del cassettonato |
Carlo Felice nel 1817 aveva visto il gruppo scultoreo delle Niobidi (ritrovato a Roma e trasportato alle Gallerie degli Uffizi), quando con la moglie Maria Cristina (cugina e cognata di Ferdinando III di Toscana) si era recato a Firenze per il fidanzamento di Maria Teresa (figlia del Granduca di Toscana) con Carlo Alberto Principe di Carignano.
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
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Salone d'Onore: Niobidi |
Il pavimento a disegni geometrici in marmi bianchi, neri e grigi fu fatto realizzare dalla Regina Maria Cristina.
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pavimento del Salone d'Onore |
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Nella volta della
Galleria settentrionale, che si apre dal
Salone d'Onore, è rappresentato
Eolo, dio dei venti (opera di Luigi Vacca).
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Galleria settentrionale |
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Galleria settentrionale |
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volta della Galleria settentrionale: Eolo (Luigi Vacca) |
Sulle sovrapporte sono state dipinte da Carlo Pagani le
Allegorie delle Stagioni.
Nelle lunette sopra l'architrave sono state dipinte in medaglioni le iniziali di Carlo Felice Maria Cristina.
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iniziali di Carlo Felice |
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iniziali di Maria Cristina |
CURIOSITÀ: qualsiasi sia il punto di osservazione, l'architrave sembra essere rivolta prospetticamente allo stesso modo, per un effetto ottico.
La
Galleria del Priore, comunicante con la
cappella, testimonia il volto del castello nella seconda metà del ‘700,
così come l’atrio a piano terra.
Decorata da finissimi stucchi, era
ornata da trentotto ritratti alle pareti.
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Galleria del Priore |
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Galleria del Priore |
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pareti della Galleria del Priore con stucchi |
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La
Cappella di Santa Cristina,
situata in un ambiente a fianco della scala secondaria del castello, è
oggi priva dell’altare citato nell’inventario del 1824.
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Cappella di Santa Cristina |
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decorazioni della Cappella di Santa Cristina |
Sulla volta della cappella è
raffigurata l’
Assunzione in cielo di una Martire, mentre agli angoli
sono dipinte coppie di cherubini
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Assunzione in cielo di una Martire |
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Sempre dal
Salone d'Onore si dipartono altre due gallerie simmetriche, affrescate da Andrea Piazza e Carlo Pagani con motivi classicheggianti e illusionismi ottici.
La
Galleria di levante conduce agli
Appartamenti reali.
Gli
Appartamenti reali hanno pavimenti in legno dell'epoca di Carlo Felice.
Per la decorazione in legno di soffitti e lavori di ebanisteria di porte e pavimenti fu ingaggiata un'
equipe di scultori in legno con a capo Giuseppe Maria Bonzanigo.
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pavimento in legno |
Le decorazioni pittoriche ispirate alla mitologia classica si devono a Carlo Pagani e Andrea Piazza, con interventi di Luigi Vacca.
L'
Appartamento della Regina è composto da quattro ambienti: la
Camera da Parata, la
Camera delle Udienze, la
Camera da letto e il
Salottino.
La
Camera da Parata ha decorazioni con allegorie che alludono alle
Scienze e alle
Arti tratte da sculture antiche.
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Camera da Parata |
Rimane un camino in marmo con paracamino, alcune sedie in
stile Luigi Filippo, e un quadro a soggetto religioso (di cui non si conosce ne l'autore ne l'epoca).
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decorazioni della Camera da Parata |
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decorazioni della Camera da Parata |
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decorazioni della Camera da Parata |
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decorazioni della Camera da Parata |
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decorazioni della Camera da Parata |
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Sul centro della volta della
Camera delle Udienze sono rappresentate
Atena su un cocchio (Luigi Vacca) e altre
rappresentazioni mitologiche (Pagani e Piazza).
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze: Atena sul cocchio |
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decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze |
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decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze |
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decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze |
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decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze |
Alle pareti è appeso un quadro rappresentante
S.Giovanni Battista decollato.
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S.Giovanni Battista decollato |
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Sul soffitto della
Camera da letto della Regina sono dipinte su fondo blu
fanciulle danzanti che tengono un velo.
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Camera da letto della Regina |
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Camera da letto della Regina |
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volta della Camera da letto |
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decorazione del centro della volta |
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Camera da letto: fanciulle danzanti |
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Camera da letto: fanciulle danzanti |
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Camera da letto: fanciulle danzanti |
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Camera da letto: fanciulle danzanti |
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Camera da letto: fanciulle danzanti |
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particolare della volta |
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particolare della volta |
Sulle pareti una pala d'altare che rappresenta la
Madonna Assunta con Santi, un quadro che rappresenta
Saul e una
carta geografica del 1851 che rappresenta gli stati sardi.
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Saul |
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Madonna Assunta con Santi |
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carta geografica con stati sardi (1881) |
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L'ultimo ambiente dell'
Appartamento della Regina è un
Salottino chiuso da una porta scolpita e dorata da Francesco Novaro, l'unica che sia rimasta al castello (le altre sono esposte al
Museo Massena di Nizza-Francia).
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porta del Salottino |
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particolare della porta del Salottino |
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porta del Salottino rivolta verso la Camera da letto |
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porta vista dall'interno del Salottino |
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Salottino |
La volta è decorata a grottesche e al centro si trova un medaglione ottagonale con putti.
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soffitto del Salottino con grottesche e paesaggi |
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centro del soffitto: puttini |
Sono anche rappresentati in ovali paesaggi che alludono al tema della rovina che derivano dalla pittura olandese del '600.
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soffitto del Salottino:paesaggio |
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soffitto del Salottino:paesaggio |
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soffitto del Salottino:paesaggio |
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soffitto del Salottino:paesaggio |
Ritornando sui propri passi, dalla Camera da Parata dell'Appartamento della Regina si può accedere all'Appartamento del Re. Questo passaggio era riservato alla Regina per accedere alla camera del Re. L'Appartamento del Re era infatti raggiungibile dalla Galleria settentrionale.
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L'
Appartamento del Re consta di tre ambienti: la
Camera da letto, la
Camera delle Udienze e la
Camera da Parata.
La
Camera da letto del Re era divisa all'epoca dei Savoia in tre vani, mentre oggi è un unico ambiente.
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Camera da letto |
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Camera da letto |
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Camera da letto |
Era infatti composta da un'alcova centrale con il letto a baldacchino, affiancata da un ambiente destinato alla preghiera e uno destinato allo studio.
Sono ancora presenti le cornici lignee con intagli dorati.
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volta della Camera da letto |
Sulla volta centrale vi sono decorazioni a
trompe-l'oeil con trofei di guerra, fregi a grottesche, e medaglie sorrette da aquile con figure femminili rappresentanti il
Governo e l'
Abbondanza.
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volta della Camera da letto: decorazioni a grottesche e trofei di guerra |
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volta della Camera da letto: decorazioni a grottesche e trofei di guerra |
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volta della Camera da letto: medaglione sorretto da aquile rappresentante il Governo |
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volta della Camera da letto: medaglione sorretto da aquile rappresentante l'Abbondanza |
Nella parte centrale della volta racchiusa in un ottagono è dipinta
Venere che innalza al cielo il figlio di Enea.
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Camera da letto: Venere innalza al cielo il figlio di Enea |
In questa camera si trovano una mappa del territorio di Govone del catasto sabaudo (1781) e un busto di Carlo Felice.
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mappa del territorio di Govone (1781) |
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busto di Carlo Felice |
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La
Camera delle Udienze ha la volta affrescata da Pagano e Piazza, tranne che la parte centrale realizzata da Luigi Vacca, che ha rappresentato
Giove nell'Olimpo circondato da alte divinità.
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Camera delle Udienze |
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volta della Camera delle Udienze: Giove nell'Olimpo con divinità |
Nelle otto lunette allegoriche del fregio sono raffigurati gli oggetti simboli del potere di Giove: l'aquila, lo scettro, la corona reale, l'ariete, il fulmine, la cornucopia...
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volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche |
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volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche |
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volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche |
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volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche |
Questa camera aveva mobilio in stile impero, che con le porte e le cornici in legno sono ora esposte al
Museo Massena di Nizza (Francia).
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Camera delle Udienze: mobilio sostituito da librerie |
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La volta della
Camera da Parata è decorata a
trompe-l'oeil con temi marini e creature della Mitologia.
Riprendono le decorazioni marmoree provenienti da
Veneria Reale.
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Camera da Parata |
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Camera da Parata |
Nel fregio che corre sotto la volta vi sono bassorilievi a monocromo, medaglioni ottagonali a finto marmo bianco, pannelli rettangolari che simulano il marmo grigio-verde, e vasi di gusto manierista che simulano il bronzo.
Sono raffigurati sfingi alate, putti su cavalli marini e divinità del mare:
Teti con Tritoni e Nereidi,
Nettuno sul cocchio con Tritoni,
delfini...
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fregio della Camera da Parata |
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fregio della Camera da Parata |
Dopo aver riattraversato la Galleria settentrionale e il Salone d'Onore, tramite la Galleria di ponente si possono raggiungere le cosiddette Sale Cinesi.
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Galleria di ponente |
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Galleria di levante |
Le quattro
Sale Cinesi erano ambienti destinati all'accoglienza dei principi e delle principesse di passaggio.
Le sale vengono chiamate anche
Appartamenti delle Principesse perché probabilmente ospitavano le figlie di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa.
Sulle pareti si trovano raffinate
papier peint cinesi in carta di gelso acquistate a Londra.
Risalgono al Settecento e furono prodotte in Cina.
Vennero messe in opera quando il castello era proprietà del Marchese di Breglio (1740/1750).
La prima
Sala Cinese è un'
Anticamera.
Sulle porte e sulle finestre sono raffigurati
fiori e uccelli orientali.
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Anticamera |
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Nelle due sale seguenti le papier peint rappresentano in sequenza didascalica le fasi di produzione dei quattro prodotti cinesi più conosciuti in Occidente.
Nella
Camera delle Udienze sono rappresentati i processi di produzione del
tè e della
porcellana.
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze |
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Camera delle Udienze |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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Nella
Camera da letto sono invece rappresentati i processi di produzione del
riso e della
seta.
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Camera da letto |
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Camera da letto |
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Camera da letto |
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Camera da letto |
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camino e paracamino della Camera da letto |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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particolare della papier peint |
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Nel
Gabinetto o
Boudoir si ritrovano le raffigurazioni della flora e della fauna cinesi.
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Gabinetto |
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sovrapporta del Gabinetto |
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sovrapporta del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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particolare della carta da parati del Gabinetto |
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Intorno al castello vi sono ad est un
giardino all'italiana pensile settecentesco con siepi di bosso e vialetti che confluiscono ad una fontana, mentre a nord e a ovest un
parco all'inglese con platani e ippocastani, opera del paesaggista Xavier Kurten.
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Giardino all'italiana |
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Giardino all'italiana |
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Giardino all'italiana |
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Giardino all'italiana |
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Parco all'inglese |
Si è riuscito a ricostruire il
roseto composto da attente disposizioni di rose antiche.
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roseto |
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esemplare di rosa al Castello di Govone |
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esemplare di rosa al Castello di Govone |
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esemplare di rosa al Castello di Govone |
Nel sottobosco crescono ancor oggi i
Tulipa oculus solis Saint-Amans, una specie di
tulipani selvatici diffusi in poche aree, originari dell'Oriente e creduti dai Turchi un portafortuna, che fioriscono nel parco del castello tra marzo e aprile.
www.castellorealedigovone.it
Orari: aprile/giugno settembre/ottobre
sabato e domenica 10.00/12.00 15.00/18.00
luglio/agosto sabato e domenica 10.00/12.00 16.00/19.00
Costo: 5€
CONCLUSIONI
Il Castello di Govone è uno dei castelli più antichi del Piemonte.
Merita una visita sia per le la sua storia legata ai Savoia, che per le sue rare
papier peint cinesi, che catturano l'attenzione per la cura dei particolari e gli argomenti illustrati.
Il Castello di Govone, insieme ad altre residenze sabaude, è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 1997.
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