venerdì 13 ottobre 2017

Il Castello di Govone, una residenza estiva dei Savoia


Govone si trova in Piemonte, in provincia di Cuneo, tra Asti e Alba.

Govone
Si trova nel territorio del Roero al confine con il Monferrato, affacciato sulle Langhe.
Qui si producono i vini Barbera, Bonarda Piemontese, Dolcetto, Nebbiolo e Arneis.
Govone
Il Castello di Govone si trova sulla sommità di una collina che domina il paese, da cui prende il nome, e la valle del fiume Tanaro, sulla cui sponda sinistra è collocato.

panorama dal castello
Al posto del palazzo in epoca medievale sorgeva una fortezza munita di bastioni e torri angolari.

Dal XIII secolo signori di Govone furono i Conti Solaro, ai quali si deve l'attuale costruzione.
Fu infatti il Conte Roberto Solaro, Gran Priore del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta, a fare ricostruire il castello nel XVII secolo, insieme a suo nipote Ottavio Francesco Solaro.


Il progetto venne affidato all'architetto Guarino Guarini, che non lo portò però a termine e subentrò quindi, un secolo più tardi per volere del Conte Giuseppe Roberto Solaro, l'architetto Benedetto Alfieri (discepolo di Filippo Juvarra), il quale ultimò il castello partendo dal progetto del suo predecessore.
La facciata sud è seicentesca, mentre la facciata nord è quindi settecentesca.

facciata nord del castello
CURIOSITÀ: nel 1728/1729 abitò in una casa non lontana dal castello il sedicenne Jean Jacques Rousseau, entrato al servizio del Conte Ottavio Solaro come lacchè. Fu istruito dall'abate Carlo Amedeo (figlio di Ottavio Solaro) e prese una "cotta" per Paola la nipotina di Ottavio. Si fece poi cacciare dal castello per la sua intemperanza. Rousseau raccontò gli aneddoti di questo suo soggiorno nelle sue "Confessioni".

Nel 1792 il Conte Vittorio Amedeo Ludovico Solaro muore senza lasciare eredi, e il castello passa alla Corona Sabauda.
Nel 1795 Vittorio Amedeo III di Savoia, Re di Sardegna, ne fece dono ai figli Carlo Felice Duca di Genova e Giuseppe Maria Benedetto Placido Conte di Moriana.

Con la sconfitta dei Piemontesi contro i Francesi, il castello passò alla Francia, e conobbe un lungo periodo d'abbandono.
Il castello venne spogliato dei suoi arredi.
Nel 1810 venne messo all'asta per decreto napoleonico, e venne acquistato dal Conte Teobaldo Alfieri di Sostegno, il quale lo cedette per una cifra simbolica al Principe Carlo Felice nel 1816, che così ne ritornò in possesso.
Castello di Govone
Carlo Felice e la moglie Maria Cristina di Borbone trasformarono il castello in una fastosa residenza estiva di piacere, curandone la ristrutturazione e affidando agli architetti Michele Borsa e Giuseppe Cardone l'ampliamento e il rimodernamento (1819/1825).
Carlo Felice scelse personalmente il tema decorativo della Sala da Ballo.

Castello di Govone
Morto Carlo Felice nel 1831 senza discendenti, i diritti di successione furono acquisiti da Carlo Alberto Savoia-Carignano, mentre il castello passò alla moglie Maria Cristina.
Il castello, alla morte di Maria Cristina (1849), venne poi ereditato da Ferdinando di Savoia Duca di Genova, che fece costruire la torretta belvedere sul tetto del palazzo.

torretta belvedere sul tetto del palazzo

Nel 1870 il castello e i terreni vennero venduti a privati.
Nel 1897 infine venne acquistato dal Comune di Govone.

Castello di Govone
L'elegante costruzione in mattoni è decorata con raffinatezza.
Il palazzo è costituito da due piani principali più un terzo piano di minore altezza.

facciata sud del castello
La facciata sud, ricca di decorazioni marmoree e sculture, realizzata da Guerino Guerini, è affiancata da due avancorpi in mattoni rossi.

particolare della facciata sud
Quattro rampe marmoree costituiscono lo scalone d'onore con parapetti a balaustra.

Scalone d'Onore
Scalone d'Onore
Scalone d'Onore
I bassorilievi che rappresentano le dodici fatiche d'Ercole, realizzati da Bernardo Falcone di Lugano (1676), e i due telamoni opera attribuita a Giovanni Battista Casella, provengono dal Castello di Venaria Reale.

bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole
bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole
bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole
bassorilievo con le Dodici Fatiche di Ercole
bassorilievo dello Scalone d'Onore
bassorilievo dello Scalone d'Onore


bassorilievo dello Scalone d'Onore

bassorilievo dello Scalone d'Onore

telamone

telamone
telamone
telamone






















 I bassorilievi appartenevano alla fontana d'Ercole della Venaria Reale a Torino, ma a metà Seicento non andavano più di moda i nudi, e perciò la fontana venne smantellata.
Per questo i suoi pezzi vennero donati ai Conti Solaro insieme alle statue e ai cani in pietra che decorano il giardino.

cani in pietra provenienti da Venaria Reale

Passando al di sotto dello scalone d’onore, si accede all’atrio del piano terra, ornato da bassorilievi e stucchi realizzati dall’architetto Benedetto Alfieri.

atrio del piano terra
atrio del piano terra
decorazioni in stucco dell'atrio del piano terra
decorazioni in stucco dell'atrio del piano terra
Qui si trovano un modellino del castello e attrezzi agricoli.

modellino del castello
Al pian terreno vi erano diversi ambienti tra i quali la sala delle udienze e gli appartamenti per le dame di compagnia.
A fianco dell’atrio, due scale gemelle conducono ai piani superiori.  

ambiente del piano terra
ambiente del piano terra
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Si sale ora al primo piano dove ad attenderci c'è il Salone d'Onore.

Salone d'Onore
La decorazione di questa sala fu affidata al pittore Luigi Vacca negli anni '20 dell'Ottocento.

Salone d'Onore
I dipinti delle parti architettoniche e degli ornati delle pareti e della volta sono opera di Fabrizio Sevesi.

decorazioni pittoriche del Salone d'Onore
decorazioni pittoriche del Salone d'Onore
Sono illustrate negli affreschi le vicende mitologiche di Niobe che sfidò Latona per il numero dei figli da lei generati (quattordici).
Latona offesa, fece uccidere i figli di Niobe dai suoi figli Apollo e Diana, che li trafissero con frecce dal cielo.

L'effetto creato dal trompe-l'oeil è quello di un'opera scultorea: sono dipinte a chiaroscuro finte colonne e statue che rappresentano Niobe e i suoi figli.

Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi


Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi


Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi


Salone d'Onore: Niobidi
L'ovale centrale della volta ospita invece invece un dipinto a colori: sono rappresentati Latona, Apollo e Diana nell'Olimpo.

Salone d'Onore:Latona, Apollo e Diana nell'Olimpo
La volta dipinta è suddivisa in cassettoni con figure che conferiscono un senso di profondità.

Salone d'Onore: figure del cassettonato
Salone d'Onore: figure del cassettonato
Salone d'Onore: figure del cassettonato
Salone d'Onore: figure del cassettonato
Salone d'Onore: figure del cassettonato
Salone d'Onore: figure del cassettonato
Carlo Felice nel 1817 aveva visto il gruppo scultoreo delle Niobidi (ritrovato a Roma e trasportato alle Gallerie degli Uffizi), quando con la moglie Maria Cristina (cugina e cognata di Ferdinando III di Toscana) si era recato a Firenze per il fidanzamento di Maria Teresa (figlia del Granduca di Toscana) con Carlo Alberto Principe di Carignano.
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Salone d'Onore: Niobidi
Il pavimento a disegni geometrici in marmi bianchi, neri e grigi fu fatto realizzare dalla Regina Maria Cristina.

pavimento del Salone d'Onore
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Nella volta della Galleria settentrionale, che si apre dal Salone d'Onore, è rappresentato Eolo, dio dei venti (opera di Luigi Vacca).

Galleria settentrionale
Galleria settentrionale


volta della Galleria settentrionale: Eolo (Luigi Vacca)

Sulle sovrapporte sono state dipinte da Carlo Pagani le Allegorie delle Stagioni.


Nelle lunette sopra l'architrave sono state dipinte in medaglioni le iniziali di Carlo Felice  Maria Cristina.

iniziali di Carlo Felice
iniziali di Maria Cristina
CURIOSITÀ: qualsiasi sia il punto di osservazione, l'architrave sembra essere rivolta prospetticamente allo stesso modo, per un effetto ottico.
La Galleria del Priore, comunicante con la cappella, testimonia il volto del castello nella seconda metà del ‘700, così come l’atrio a piano terra.
Decorata da finissimi stucchi, era ornata da trentotto ritratti alle pareti.

Galleria del Priore
Galleria del Priore
pareti della Galleria del Priore con stucchi
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La Cappella di Santa Cristina, situata in un ambiente a fianco della scala secondaria del castello, è oggi priva dell’altare citato nell’inventario del 1824.

Cappella di Santa Cristina
decorazioni della Cappella di Santa Cristina
Sulla volta della cappella è raffigurata l’Assunzione in cielo di una Martire, mentre agli angoli sono dipinte coppie di cherubini

Assunzione in cielo di una Martire
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Sempre dal Salone d'Onore si dipartono altre due gallerie simmetriche, affrescate da Andrea Piazza e Carlo Pagani con motivi classicheggianti e illusionismi ottici.


La Galleria di levante conduce agli Appartamenti reali.

Gli Appartamenti reali hanno pavimenti in legno dell'epoca di Carlo Felice.
Per la decorazione in legno di soffitti e lavori di ebanisteria di porte e pavimenti fu ingaggiata un'equipe di scultori in legno con a capo Giuseppe Maria Bonzanigo.

pavimento in legno
Le decorazioni pittoriche ispirate alla mitologia classica si devono a Carlo Pagani e Andrea Piazza, con interventi di Luigi Vacca.

L'Appartamento della Regina è composto da quattro ambienti: la Camera da Parata, la Camera delle Udienze, la Camera da letto e il Salottino.

La Camera da Parata ha decorazioni con allegorie che alludono alle Scienze e alle Arti tratte da sculture antiche.

Camera da Parata
Rimane un camino in marmo con paracamino, alcune sedie in stile Luigi Filippo, e un quadro a soggetto religioso (di cui non si conosce ne l'autore ne l'epoca).

decorazioni della Camera da Parata
decorazioni della Camera da Parata
decorazioni della Camera da Parata
decorazioni della Camera da Parata
decorazioni della Camera da Parata
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Sul centro della volta della Camera delle Udienze sono rappresentate Atena su un cocchio (Luigi Vacca) e altre rappresentazioni mitologiche (Pagani e Piazza).

Camera delle Udienze
Camera delle Udienze: Atena sul cocchio
decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze
decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze
decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze
decorazione pittorica del soffitto della Camera delle Udienze
Alle pareti è appeso un quadro rappresentante S.Giovanni Battista decollato.

S.Giovanni Battista decollato
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Sul soffitto della Camera da letto della Regina sono dipinte su fondo blu fanciulle danzanti che tengono un velo.

Camera da letto della Regina
Camera da letto della Regina
volta della Camera da letto
decorazione del centro della volta
Camera da letto: fanciulle danzanti
Camera da letto: fanciulle danzanti
Camera da letto: fanciulle danzanti
Camera da letto: fanciulle danzanti
Camera da letto: fanciulle danzanti
particolare della volta
particolare della volta
Sulle pareti una pala d'altare che rappresenta la Madonna Assunta con Santi, un quadro che rappresenta Saul e una carta geografica del 1851 che rappresenta gli stati sardi.

Saul
Madonna Assunta con Santi
carta geografica con stati sardi (1881)
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L'ultimo ambiente dell'Appartamento della Regina è un Salottino chiuso da una porta scolpita e dorata da Francesco Novaro, l'unica che sia rimasta al castello (le altre sono esposte al Museo Massena di Nizza-Francia).

porta del Salottino
particolare della porta del Salottino
porta del Salottino rivolta verso la Camera da letto
porta vista dall'interno del Salottino
Salottino
La volta è decorata a grottesche e al centro si trova un medaglione ottagonale con putti.

soffitto del Salottino con grottesche e paesaggi
centro del soffitto: puttini
Sono anche rappresentati in ovali paesaggi che alludono al tema della rovina che derivano dalla pittura olandese del '600.

soffitto del Salottino:paesaggio
soffitto del Salottino:paesaggio
soffitto del Salottino:paesaggio

soffitto del Salottino:paesaggio













































Ritornando sui propri passi, dalla Camera da Parata dell'Appartamento della Regina si può accedere all'Appartamento del Re. Questo passaggio era riservato alla Regina per accedere alla camera del Re. L'Appartamento del Re era infatti raggiungibile dalla Galleria settentrionale.
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L'Appartamento del Re consta di tre ambienti: la Camera da letto, la Camera delle Udienze e la Camera da Parata.

La Camera da letto del Re era divisa all'epoca dei Savoia in tre vani, mentre oggi è un unico ambiente.

Camera da letto
Camera da letto
Camera da letto
Era infatti composta da un'alcova centrale con il letto a baldacchino, affiancata da un ambiente destinato alla preghiera e uno destinato allo studio.
Sono ancora presenti le cornici lignee con intagli dorati.

volta della Camera da letto
Sulla volta centrale  vi sono decorazioni a trompe-l'oeil con trofei di guerra, fregi a grottesche, e medaglie sorrette da aquile con figure femminili rappresentanti il Governo e l'Abbondanza

volta della Camera da letto: decorazioni a grottesche e trofei di guerra
volta della Camera da letto: decorazioni a grottesche e trofei di guerra
volta della Camera da letto: medaglione sorretto da aquile rappresentante il Governo
volta della Camera da letto: medaglione sorretto da aquile rappresentante l'Abbondanza
Nella parte centrale della volta racchiusa in un ottagono è dipinta Venere che innalza al cielo il figlio di Enea.

Camera da letto: Venere innalza al cielo il figlio di Enea
In questa camera si trovano una mappa del territorio di Govone del catasto sabaudo (1781) e un busto di Carlo Felice.

mappa del territorio di Govone (1781)
busto di Carlo Felice
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La Camera delle Udienze ha la volta affrescata da Pagano e Piazza, tranne che la parte centrale realizzata da Luigi Vacca, che ha rappresentato Giove nell'Olimpo circondato da alte divinità.

Camera delle Udienze
volta della Camera delle Udienze: Giove nell'Olimpo con divinità
Nelle otto lunette allegoriche del fregio sono raffigurati gli oggetti simboli del potere di Giove: l'aquila, lo scettro, la corona reale, l'ariete, il fulmine, la cornucopia...

volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche
volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche
volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche
volta della Camera delle Udienze: lunette allegoriche
Questa camera aveva mobilio in stile impero, che con le porte e le cornici in legno sono ora esposte al Museo Massena di Nizza (Francia).

Camera delle Udienze: mobilio sostituito da librerie
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La volta della Camera da Parata è decorata a trompe-l'oeil con temi marini e creature della Mitologia.
Riprendono le decorazioni marmoree provenienti da Veneria Reale.

Camera da Parata
Camera da Parata
Nel fregio che corre sotto la volta vi sono bassorilievi a monocromo, medaglioni ottagonali a finto marmo bianco, pannelli rettangolari che simulano il marmo grigio-verde, e vasi di gusto manierista che simulano il bronzo.
Sono raffigurati sfingi alate, putti su cavalli marini e divinità del mare: Teti con Tritoni e Nereidi, Nettuno sul cocchio con Tritoni, delfini...

fregio della Camera da Parata
fregio della Camera da Parata
Dopo aver riattraversato la Galleria settentrionale e il Salone d'Onore, tramite la Galleria di ponente si possono raggiungere le cosiddette Sale Cinesi.

Galleria di ponente
Galleria di levante

Le quattro Sale Cinesi erano ambienti destinati all'accoglienza dei principi e delle principesse di passaggio.
Le sale vengono chiamate anche Appartamenti delle Principesse perché probabilmente ospitavano le figlie di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa.

Sulle pareti si trovano raffinate papier peint cinesi in carta di gelso acquistate a Londra.
Risalgono al Settecento e furono prodotte in Cina.
Vennero messe in opera quando il castello era proprietà del Marchese di Breglio (1740/1750).

La prima Sala Cinese è un'Anticamera.
Sulle porte e sulle finestre sono raffigurati fiori e uccelli orientali.

Anticamera








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Nelle due sale seguenti le papier peint rappresentano in sequenza didascalica le fasi di produzione dei quattro prodotti cinesi più conosciuti in Occidente.

Nella Camera delle Udienze sono rappresentati i processi di produzione del e della porcellana.

Camera delle Udienze
Camera delle Udienze
Camera delle Udienze
Camera delle Udienze
Camera delle Udienze
Camera delle Udienze
Camera delle Udienze
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
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Nella Camera da letto sono invece rappresentati i processi di produzione del riso e della seta.

Camera da letto
Camera da letto
Camera da letto
Camera da letto
camino e paracamino della Camera da letto
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
particolare della papier peint
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Nel Gabinetto o Boudoir si ritrovano le raffigurazioni della flora e della fauna cinesi.

Gabinetto
sovrapporta del Gabinetto
sovrapporta del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
particolare della carta da parati del Gabinetto
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Intorno al castello vi sono ad est un giardino all'italiana pensile settecentesco con siepi di bosso e vialetti che confluiscono ad una fontana, mentre a nord e a ovest un parco all'inglese con platani e ippocastani, opera del paesaggista Xavier Kurten.

Giardino all'italiana
Giardino all'italiana
Giardino all'italiana
Giardino all'italiana
Parco all'inglese
 Si è riuscito a ricostruire il roseto composto da attente disposizioni di rose antiche.

roseto
esemplare di rosa al Castello di Govone
esemplare di rosa al Castello di Govone
esemplare di rosa al Castello di Govone
Nel sottobosco crescono ancor oggi i Tulipa oculus solis Saint-Amans, una specie di tulipani selvatici diffusi in poche aree, originari dell'Oriente e creduti dai Turchi un portafortuna, che fioriscono nel parco del castello tra marzo e aprile.



www.castellorealedigovone.it
Orari:   aprile/giugno     settembre/ottobre
                                     sabato e domenica    10.00/12.00  15.00/18.00
            luglio/agosto      sabato e domenica      10.00/12.00  16.00/19.00
Costo:  5€


CONCLUSIONI
Il Castello di Govone è uno dei castelli più antichi del Piemonte.
Merita una visita sia per le la sua storia legata ai Savoia, che per le sue rare papier peint cinesi, che catturano l'attenzione per la cura dei particolari e gli argomenti illustrati.
Il Castello di Govone, insieme ad altre residenze sabaude, è stato dichiarato  Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco nel 1997.


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