sabato 17 marzo 2018

Sipicciano: sulle tracce della famiglia Baglioni


Sipicciano è una frazione di Graffignano, borgo della Tuscia viterbese, con il quale la famiglia Baglioni, le casata che in questi territori aveva il suo feudo, condivise le aspre contese tra guelfi e ghibellini.

Dopo aver visitato il Castello Baglioni di Graffignano ci siamo spostati tra le costruzioni antiche, in  parte diroccate, del borgo di Sipicciano, per continuare a cercare le testimonianze di questa casata che qui risiedeva nel Palazzo Baronale e aveva fatto costruire la propria cappella jus patronatus nella Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo: la Cappella Baglioni.

un ingresso al borgo di Sipicciano
case del borgo di Sipicciano
via del borgo di Sipicciano
case del borgo di Sipicciano
case del borgo di Sipicciano
portale antico nel borgo di Sipicciano
borgo di Sipicciano
Le prime notizie storiche di Sipicciano risalgono al IX secolo, quando il territorio era un possedimento della potente Abbazia di Farfa.
Dopo essere stata per molto tempo sotto il dominio dal Comune di Viterbo, Sipicciano nel XIII secolo passa ai Baglioni: il capitano Simonetto Baglioni di Castel di Piero ricevette infatti metà del castello di Graffignano come ricompensa per aver aiutato il cardinale Egidio Albornoz nel far tornare il feudo sotto la dominazione della Chiesa.

Nel 1431 il feudo viene elevato a contea da Eugenio IV e Francesco III di Giovanni I Baglioni viene nominato conte.
Ortensia Baglioni Farnese che nel 1545 dà l'ordine di ristrutturare il castello, lo cede al cugino Alberto per andare a vivere a Vignanello.
Alberto Baglioni, dopo aver acquistato l'altra metà del castello da Francesca Baglioni, è l'artefice di quei rinnovamenti apportati al borgo che hanno reso interessante la nostra visita: la decorazione dell'Aula Magna del Palazzo Baronale, e la costruzione e la decorazione con un ciclo di affreschi della cappella di famiglia nella chiesa del borgo.

Passato ai figli Pirro II e Federico, per i debiti e le spese intraprese per portare a compimento i progetti del padre, Sipicciano fu venduto a Pietro d'Altemps di Gallese e poi riscattato da Francesco Baglioni per rivenderlo ai Barberini.
Il castello passò poi fino al 1879 alla famiglia Costaguti.

L'accesso al borgo antico di Sipicciano avviene attraverso un'arcata posta tra due torri ottagonali.

accesso al borgo antico di Sipicciano attraverso l'ingresso del Palazzo Baronale
arco d'accesso con torri ottagonali
cortile all'interno del palazzo
Sulla torre di destra si trova lo stemma della famiglia Baglioni: una torre a tre ordini con merlature guelfe.

torre ottagonale con stemma Baglioni
stemma Baglioni
Dal cortile d'ingresso, tramite una scalinata coperta, si giunge alla piazzetta dove si trova l'ingresso del cinquecentesco Palazzo Baronale, eretto su una costruzione medievale.
Oggi il palazzo è proprietà dell'Università Agraria di Sipicciano.

Palazzo Baronale
Qui abbiamo visitato l' Aula Magna, sala del palazzo da poco restaurata.

Aula Magna del Palazzo Baronale
Nel 2003 furono infatti individuati in questa sala gli affreschi commissionati da Alberto Baglioni al pittore viterbese Orazio Bernardo di Domenico, che dipinse anche gli affreschi del castello degli Orsini a Bomarzo.

fregio e soffitto ligneo a cassettoni dell'Aula Magna
fregio e soffitto ligneo a cassettoni dell'Aula Magna
Un accurato restauro ha portato alla luce un fregio cinquecentesco che copre l'intero perimetro superiore della sala, appena al di sotto del soffitto ligneo a cassettoni.

Il fregio, dal contratto stipulato nel 1577, doveva essere alto "sei palmi" e dovevano essere presi d'esempio quelli realizzati ad Amelia per il palazzo della famiglia Consacchi.
Sono stati dipinti cartigli in latino, riquadri e grottesche che inquadrano ritratti e paesaggi.

riquadro con paesaggio
riquadro con paesaggio e cartiglio
riquadro con paesaggio e grottesche
Tra i personaggi raffigurati nei quattro medaglioni, al centro di ogni parete, potrebbe esserci anche quello del committente.

medaglione con ritratto
medaglione con ritratto
medaglione con ritratto
medaglione con ritratto
 Negli angoli sono rappresentati putti che sorreggono gli stemmi della famiglia.

putti con stemma Baglioni
putto con stemma Baglioni
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Ci siamo poi diretti nella piccola via che si diparte dalla piazzetta per visitare la Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo.

Chiesa di S.Maria Assunta in Cielo
La facciata dell'antica chiesa parrocchiale presenta un rosone gotico, una finestra ad arco murata e un portale con cornici rinascimentali.
Sul tetto si trova un campanile a vela.

facciata della chiesa
portale della chiesa
La chiesa, a navata unica e con copertura a capriate lignee, ha una pianta a forma trapezoidale, con l'altare maggiore non in asse con l'ingresso.

navata della chiesa
controfacciata della chiesa
La chiesa fu abbandonata nel 1961 ed è per questo che oggi ospita mostre.
Un tempo ospitava sugli altari lungo la navata decorazioni e affreschi, andati in gran parte perduti.

altare maggiore
altare dell'Annunciazione
altare del SS.Rosario
altare del SS.Crocifisso
Una nicchia in basolina lavorata ospitava gli Olii Santi.

nicchia per gli Olii Santi
Nel XVI secolo fu costruita sulla sinistra della navata, vicino all'altare maggiore, una cappella jus patronatus delle famiglie nobili che dominarono il borgo: i Baglioni di Castel di Piero, gli Altemps di Gallese, i Barberini di Roma, i Costaguti di Genova, i Balestra di Roma.

La così chiamata Cappella Baglioni prende il nome da Alberto Baglioni, che qui volle essere sepolto, e che la fece restaurare.
La cappella è un esempio di pittura tardo-manieristica.

Cappella Baglioni
Si accede alla cappella di forma quadrangolare tramite un arco celebrativo della famiglia committente.

arco d'accesso alla Cappella Baglioni
Alberto Baglioni chiamò a decorare la cappella un artista rimasto ancora ignoto, al quale venne chiesto di realizzare un ciclo di affreschi dedicati alla Vita di S.Francesco d'Assisi.
Margherita Santacroce, moglie di Pirro II Baglioni, il figlio di Alberto che portò a termine la decorazione della cappella, era molto devota a S.Francesco.

Gli affreschi occupano la volta e le pareti della cappella.
La volta è ripartita in cinque riquadri da decorazioni in stucco dorato.

volta della Cappella Baglioni
Nel riquadro al centro della volta è raffigurato S.Francesco che offre il Bambino alla Vergine.

S.Francesco offre il Bambino alla Vergine

Negli altri quattro riquadri della volta sono rappresentati: S.Francesco restituisce la vista ad una donna (episodio avvenuto nella città di Narni), S.Francesco guarisce un fanciullo idropico (episodio avvenuto nel territorio reatino), S.Francesco guarisce una donna dalle mani rattrappite (episodio avvenuto nella città di Gubbio), S.Francesco guarisce uno storpio (episodio avvenuto nella città di Narni).

S.Francesco restituisce la vista ad una donna
S.Francesco guarisce un fanciullo idropico
S.Francesco guarisce una donna dalle mani rattrappite
S.Francesco guarisce uno storpio
Nei quattro angoli della volta è raffigurato lo stemma dei Baglioni, riproposto anche in basso alle colonne dell'arco d'accesso alla cappella.

stemma Baglioni negli angoli della volta: torre a tre livelli con merlatura guelfa
stemma Baglioni
Sulle due pareti pareti laterali della cappella sono stati affrescati gli episodi : S.Francesco guarisce un lebbroso e S.Francesco e il miracolo delle resurrezione.

S.Francesco guarisce un lebbroso
S.Francesco e il miracolo delle resurrezione
particolare dell'affresco S.Francesco e il miracolo delle resurrezione
E' noto invece l'autore della tela dell'altare della cappella: Durante Alberti.
L'artista ha dipinto nel 1601 per l'altare dedicato al Santo poverello S.Francesco riceve le stimmate.

S.Francesco riceve le stimmate
Sul pavimento della cappella si vede la botola che dà accesso alla cella sepolcrale sotterranea, dove sono state trovate quattro sepolture: un bambino e tre adulti di statura alta (è noto che alcuni membri della famiglia Baglioni, chiamati i Pirri perché un nome diffuso nella casata era Pirro, fossero alti di statura).
botola della cappella
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Usciti dal borgo si può ammirare il panorama sulla Valle Teverina.

panorama dal borgo di Sipicciano
Poco fuori del borgo si trova la Chiesa di S.Bernardino da Siena, patrono del paese.

Chiesa di S.Bernardino da Siena
L'interno della piccola chiesa è a navata unica e coperto da soffitto ligneo a capriate.

navata della Chiesa di S.Bernardino da Siena
Sull'altare vi è la raffigurazione di S.Bernardino da Siena.

S,Bernardino da Siena
Sulle pareti laterali si possono vedere affreschi del XV secolo che raffigurano sei Santi (non tutti identificabili), opera di Piermatteo d'Amelia.

affreschi parete sinistra: Santi
Santo
San Vincenzo Ferrer (?)
San Bavone (?)
San Bartolomeo
affreschi parete destra: Santi
S.Francesco d'Assisi
San Biagio
San Bernardino da Siena
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La nostra visita a Sipicciano si è conclusa a Villa Lais, una villa costruita dalla famiglia Fabrucci nei primi del '700.

Villa Lais
E' questo un esempio di latifondo laziale rimasto al suo impianto originale.
Era infatti annesso alla villa il borgo abitato fino agli anni '80 da mezzadri.

Dopo un periodo d'abbandono recentemente la villa è stata restaurata, e i nuovi proprietari l'hanno trasformata in una struttura ricettiva, mentre il borgo aspetta ancora di essere riportato in vita.

La villa padronale è stata costruita in pietra e si articola su tre piani.

la casa padronale di Villa Lais
L'ingresso sul giardino avviene attraverso una veranda in stile liberty.

giardino e ingresso posteriore della villa
vista laterale della villa
veranda liberty
facciata posteriore della villa
interno della veranda/giardino d'inverno
Un piacevole giardino è adiacente alla casa.

giardino di Villa Lais
giardino di Villa Lais
giardino di Villa Lais
L'interno è arredato con vecchi mobili e arredi dall'aria vissuta, accostati con senso artistico anche se di epoche differenti.

particolare dell'arredamento della villa
particolare dell'arredamento della villa
particolare dell'arredamento della villa
Al piano terra si trova un salone con camino, che funge anche da stanza di passaggio tra l'ingresso principale, la veranda liberty e le stanze attigue.

salone del piano terra
salone del piano terra
salone del piano terra
camino del salone del piano terra
saletta attigua al salone
Il salone presenta un soffitto in legno dipinto.
Sulle sovrapporte sono dipinti paesaggi.

soffitto in legno dipinto del salone del piano terra
 sovrapporta con paesaggio
sovrapporta con paesaggio
 sovrapporta con paesaggio
 sovrapporta con paesaggio
Il primo piano è divenuto la parte della villa che ospita un B&B.
Anche a questo piano vi è un salone con camino, con soffitto ligneo decorato, pareti decorate con lesene dipinte a finti marmi e sovrapporte con paesaggi.

salone del primo piano
salone del primo piano
salone del primo piano
decorazione del soffitto ligneo del salone del primo piano
sovrapporta con paesaggio
sovrapporta con paesaggio
sovrapporta con paesaggio
sovrapporta con paesaggio
Sul salone si aprono tre camere da letto con soffitti in legno decorati.

una camera da letto
una camera da letto
soffitto in legno dipinto di una delle camere

Dalla bella terrazza di questo piano si può godere della veduta sul giardino.

terrazza
terrazza
terrazza
Il secondo piano è l'appartamento in cui vivono i proprietari.

Nella proprietà si trova anche la piccola Chiesa di S.Vincenzo ancora consacrata.
La chiesa è stata costruita nel 1650 ed è stata il fulcro della vita del borgo.

villa e Chiesa di S.Vincenzo
facciata della Chiesa di S.Vincenzo
interno della Chiesa di S.Vincenzo
decorazione del soffitto della chiesa
altare della chiesa
lapide sepolcrale di Bernardino Fabricucci
Nel sottosuolo è ancora agibile la cantina di questa realtà rurale.

accesso alla cantina
interno della cantina
interno voltato della cantina
Dopo un periodo d'abbandono recentemente la villa è stata restaurata, e i nuovi proprietari l'hanno trasformata in una struttura ricettiva, mentre il borgo aspetta ancora di essere totalmente restaurato.

edifici del borgo rurale
edifici del borgo rurale
edifici del borgo rurale
edifici del borgo rurale
edifici del borgo rurale
edifici del borgo rurale
edifici del borgo rurale
La visita di Graffignano e Sipicciano sulle orme segnate dalla famiglia Baglioni si è conclusa con un pranzo al buffet in questa affascinante villa, organizzato dalla nostra guida e preparato dalla padrona di casa.
Anna Rita Properzi è colei che ci ha guidato alla scoperta di questi luoghi (333.4912669) annaritaproperzi@gmail.com

CONCLUSIONI
Tante volte mi auspico di visitare luoghi come questo, fuori dalle solite rotte battute dal turismo di massa, affollate di persone pronte solo a scattare selfie dove il centro della foto non è un paesaggio, un monumento o un'opera d'arte, ma bensì il protagonismo che vuole la bellezza come sfondo, ma non come soggetto principale!
Questo è un angolo d'Italia poco conosciuto, che l'amore di qualche volonteroso cerca di valorizzare e far conoscere.
Godiamoci quindi questi siti ancora non contaminati, e speriamo che vengano a visitarli tutti coloro che amano la storia dei luoghi e il bello in tutte le sue forme.


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