venerdì 26 giugno 2020

Il Begijnhof, un'oasi di pace nel centro di Amsterdam


Nascosta tra gli edifici della parte occidentale del centro storico di Amsterdam si trova un'oasi di pace chiamata Begijnhof

Begijnhof
"Begijnhof " è una parola olandese che in italiano si traduce con "beghinaggio", una forma comunitaria impostasi dal 1240 in Belgio e Olanda (all'epoca chiamate Fiandre), e nell'Europa Nord-occidentale (Francia e Germania nord-occidentale).
In Belgio sono rimasti 13 beghinaggi, riconosciuti Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco.
In Olanda sono rimasti solo 2 beghinaggi, uno ad Amsterdam e uno a Breda.
La parola "beghina", cioè donna che viveva all'interno del beghinaggio, è forse derivata da Santa Bega o Begga, patrona du una delle prime comunità di questo tipo fondata a Nivelles in Belgio.
Ma il significato etimologico potrebbe derivare anche dalla parola fiamminga medievale "beghen" che significa "pregare". 
Le beghine erano donne che avevano deciso di unirsi alla comunità e dedicarsi alla preghiera, agli anziani e ai malati.
I beghinaggi, progettati per soddisfare i bisogni spirituali e materiali di queste donne orfane, nubili o rimaste vedove, erano insiemi architettonici chiusi da mura o fossati, composti da case, chiese e spazi verdi.
I portoni d'accesso al beghinaggio erano aperti di giorno, ma chiusi di notte.
Le beghine non erano monache, non prendevano i voti, non rinunciavano ai loro beni (spesso provenivano da ricche famiglie) e facevano un voto di castità che poteva essere sciolto se decidevano di sposarsi e abbandonare il beghinaggio.
Il Begijnhof di Amsterdam è un tranquillo cortile con giardino su cui s'affacciano 47 antiche case a schiera, tipiche dello stile olandese, una chiesa e una cappella.

pianta del Begijnhof con percorso permesso ai visitatori
La data reale della fondazione di questo Begijnhof è ignota: si pensa che fu fondato intorno al 1346, ma fu menzionato per la prima volta nel 1389.

Originariamente il Begijnhof di Amsterdam era circondato da acqua e l'unico accesso avveniva mediante un ponte sul canale Begijnensloot.
Tutte le facciate posteriori delle case del Begijnhof poggiavano perciò in acqua.
Poi i canali che circondavano questa specie di isola furono colmati.

Oggi l'ingresso a questo sito dalla Spuistraat è celato dietro un portale di una casa in mattoni, sormontato dall'immagine di Sant'Orsola (patrona delle beghine di Amsterdam).
Questo ingresso è stato creato nel XIX secolo.

ingresso al Begijnhof
immagine di Sant'Orsola sull'ingresso al Begijnhof
Dopo aver varcato il portone e attraversato un corridoio con soffitto a volta, ci si trova davanti al fianco di una casa decorata con formelle che raffigurano episodi biblici tra i quali Abramo e Isacco, il Forno incantato, Elia e i corvi, e altri che rappresentano la Fuga in Egitto, Cristo Salvatore, la Cena di Emmaus e la Fede.

collezione di formelle sulla Het Houten Huys
Questa casa è anche la più antica (anche se ristrutturata) del Begijnhof ed è una delle due case in legno più antiche di Amsterdam (l'altra si trova sulla Zeedijk).
Questa casa al N°34, chiamata Het Houten Huys nell'antica ortografia olandese, fu costruita nel 1528.
La casa ha mantenuto le originali due facciate in legno e la struttura portante gotica in legno.

Het Houten Huys
Le altre case del Begijnhof (ricostruite con i materiali originali nel 1957 e restaurate tra il 1982 e il 1987), risalgono al XVII e XVIII secolo perché quelle originali andarono distrutte durante alcuni incendi, dopo i quali non fu più permesso costruire edifici con materiali infiammabili come il legno (1521).

Di queste case, 18 hanno ancora uno scheletro gotico in legno.
La casa posta al N°27 è decorata con un altorilievo raffigurante la Madonna col Bambino posti sotto una corona dorata con la scritta" S.Maria".

decorazione con Madonna col Bambino sulla casa N°27
Molte case presentano un timpano in pietra.
Le facciate sono decorate con formelle e alcune di queste riportano la data di costruzione.
Ogni casa ha un proprio piccolo giardinetto, e affacciano tutte su uno spazio verde con castagni e decorato con statue.

spazio verde su cui s'affacciano alcune case
vialetto con accesso ai giardini delle singole case
case del Begijnhof
case del Begijnhof
Nello spazio verde più vicino all'ingresso vi è una statua che raffigura una beghina.

statua di una "beghina"
Un tempo in questi spazi venivano stesi i panni ad asciugare.
Si conserva ancora una pompa dell'acqua originale. 

pompa dell'acqua
La pavimentazione del cortile è posta un metro più in basso rispetto al resto del centro della città, trovandosi al livello stradale medievale.

Sul lato Sud del Begijnhof si trova la chiesa in cui le beghine si riunivano a pregare.

La chiesa venne consacrata il 7 ottobre 1419.
Inizialmente la chiesa era in legno, ma dopo gli incendi del 1421 e del 1452, l'edificio venne ricostruito in mattoni.

Engelse Kerk
Dal 1578 al 1795 ad Amsterdam, a causa della Riforma protestante, vi fu il divieto di praticare il culto cattolico.
Il Begijnhof  fu l'unica istituzione cattolica che soravvisse in città, perchè la case erano di proprietà delle beghine, ma la comunità dovette rinunciare alla sua chiesa.
La chiesa venne chiusa per 20 anni e fu poi destinata a lavanderia e a magazzino.
Nel 1607 la chiesa fu affittata ad un gruppo di protestanti inglesi e scozzesi e venne chiamata Engelse Kerk.

portale: anno del passaggio dell'ex chiesa cattolica a quella protestante
La torre tramite la quale si accede alla chiesa è leggermente pendente.
Varcato l'ingresso ci si trova in un atrio che permette di entrare nel luogo di culto.

interno della Engelse Kerk
soffitto in legno della Engelse Kerk
interno della Engelse Kerk
In controfacciata si trova la cassa dell'organo intarsiata da Jacob Hustman nel XVIII secolo.
Il primo organo venne costruito da Christian Muller nel XVIII secolo.
Venne ricostruito all'inizio del nostro secolo su disegno originale dalla ditta Flentrop.

organo (Christian Muller-Flentrop - 1753-2000) e cassa d'organo (Jacob Hustman - XVIII sec.)
organo (Christian Muller-Flentrop - 1753-2000) e cassa d'organo (Jacob Hustman - XVIII sec.)
Le due finestre gotiche che illuminano la chiesa furono riaperte nel 1975.

finestra gotica
Più avanti sulla stessa parete le due finestre più piccole affiancavano il pulpito che fu poi spostato nella sua posizione odierna, alla destra dell'altare.

presbiterio
Nella finestra dipinta del presbiterio sono raffigurati i Padri Pellegrini che da Leida partivano per il Nuovo Mondo per fondare una delle prime colonie Nordamericane.
La vetrata fu realizzata nel 1920 in occasione del 300° anniversario di questa partenza.

vetrata del presbiterio: Partenza dei Padri Pellegrini per il Nuovo Mondo (1920)
Alla destra dell'altare si trovano il fonte battesimale e il pulpito.
Il pulpito in legno ha 4 pannelli intarsiati che furono realizzati in occasione della commemorazione dell'incoronazione della regina Guglielmina (1898).
Il leggio in ottone venne donato nel 1689 dallo stauholder Guglielmo III d'Orange e dalla moglie Maria Stuarda, chiamati a divenire i monarchi della Gran Bretagna.

pulpito e fonte battesimale
I pannelli furono disegnati in età giovanile da Piet Cornelis Mondriaan, uno dei fondatori del neoplasticismo, e venero scolpiti da Edema van der Tuuk.

pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
pannello del pulpito (disegnato da Piet Cornelis Mondriaan - scolpito da Edema van der Tuuk - 1898)
Alla sinistra dell'altare si trovano un piccolo organo e un leggio in legno con i simboli dei quattro Evangelisti.

leggio con i simboli dei quattro Evangelisti (1977 - Nico Onkenhout) e piccolo organo (Flentrop)
Sull'altare è posta una bibbia del 1763.

bibbia del 1763
Le bandiere che sono appese nella chiesa sono: lo stendardo reale di Scozia, una riproduzione della bandiera di battaglia di uno dei reggimenti scozzesi  (Macway) che combatterono a fianco dell'Olanda contro gli Spagnoli (XVI secolo), la bandiera dell'Olanda, la bandiera della Casa Reale Olandese, la bandiera del Regno Unito, la bandiera della Scozia, la bandiera del Canada e la bandiera degli Stati Uniti.

La croce celtica è stata un dono della Chiesa di Ognigiorno che per anni ha ufficiato il suo culto in questa chiesa ogni mercoledì.

Alcuni pannelli in legno riportano i nome dei diaconi che si sono susseguiti nella chiesa.

pannello con il nome dei diaconi della chiesa
Lungo la parete meridionale della chiesa è posto il banco del sindaco, che si trovava in questa posizione quando il pulpito si trovava sulla parete opposta.

banco del sindaco
Le beghine vennero sepolte nel pavimento della chiesa fino al 1818.
Se si guarda il pavimento si possono vedere le loro lastre tombali.

tomba nella Engelse Kerk
tombe nella Engelse Kerk
tombe nella Engelse Kerk
Il compositore e violinista barocco italiano Pietro Antonio Locatelli, morto ad Amsterdam nel 1764, fu sepolto in questa chiesa, come altri che poterono comprarsi qui una sepoltura.

La chiesa e il Begijnhof di Amsterdam vennero citati in una lettera che Van Gogh inviò al fratello Theo il 25 novembre 1877:
"...Domani mattina andrò alla Chiesa Inglese. Giace così pacifica di sera tra i cespugli spinosi del silente Begijnhof che sembra dire: In loco isto dabo pacem (In questo luogo darò pace) dice il Signore. Amen."

Quando con la Riforma protestante la chiesa del Begijnhof venne sottratta alle beghine, la comunità di donne pregava in sagrestia, poi in una casa diversa ogni domenica.
Nel 1665 furono acquistate due case adiacenti all'interno del cortile (N°29 e N° 30) e al loro interno fu costruita nel 1671 una nuova Cappella.

ingresso alla Cappella del Begijnhof
Il progetto dell'architetto Philips Vingboons fu approvato dalle autorità protestanti: esternamente però l'edificio non doveva sembrare una chiesa.
Ad Amsterdam questo non è l'unico esempio di una cosiddetta schuilkerk, ovvero una "chiesa nascosta" (vedi per esempio la Ons' Lieve Heer op Solder ovvero la "Chiesa di Nostro Signore in soffitta"), ve ne erano infatti 30.

Fino al 1795 le beghine pregarono in segreto in questa cappella non accessibile agli estranei.
La cappella era dedicata a S.Giovanni Battista e a Sant'Orsola, patroni del Begijnhof.

La cappella conservava la reliquia del "Miracolo Eucaristico di Amsterdam".
Il 15 marzo 1345 nei pressi del Begijnhof era accaduto che un ostia consacrata era stata portata a Ysbrand Dommer, un malato in fin di vita che l'aveva rigurgitata.
L'ostia fu buttata nel fuoco del camino, ma non bruciò, e portata nella Oude Kerk dal prete, ritornò a casa del malato, e questo si ripetè più volte. Più tardi, riconosciuto l'avvenimento come miracoloso, si costruì la Heilige Stede, una cappella sulla Kalvestraat dove vi era la casa del malato che nel frattempo era guarito. La cappella venne poi demolita nel 1908 ma una colonna alta 8m presa dai suoi resti è andata a costituire il cosiddetto Mirakelkolom, collocato nel 1988 sul Rokin.
Mirakelkolom
iscrizione alla base del Mirakelkolom
Per ricordare questo avvenimento prodigioso quattro vetrate dipinte della cappella del Begijnhof raffigurano il miracolo, ogni giorno in questo luogo di culto si mantiene l'Adorazione Eucaristica e dal 1881 ogni anno a metà marzo dal Begijnhof  parte una "processione silenziosa", tra la mezzanotte e le quattro del mattino, che tocca i luoghi cattolici più importanti della città.

Noi non abbiamo potuto visitare l'interno della cappella perché non era orario di visita.

Orario: lunedì  9.00/13.00   martedì/venerdì  9.00/18.30   sabato/domenica  9.00/18.00

CURIOSITA': tra le beghine che hanno vissuto in questa comunità si ricorda Cornelia Arens, morta il 2 maggio 1654.
Si racconta che avesse lasciato detto di non voler essere sepolta nella chiesa, ma nella fogna.
Ma le sue volontà non furono esaudite.
Il giorno dopo la sepoltura il suo corpo venne trovato dove lei voleva essere seppellita, e dopo vari tentativi di riportarla nel luogo di culto, si dovette cedere alle sue volontà.
E' per questo che ancor oggi il suo corpo si trova sotto una lastra di granito rosso nella grondaia davanti alla cappella.

L'ultima beghina che ha vissuto all'interno del Begijnhof è morta nel 1971.

Il Begijhof ha anche una sua peculiarità: è l'unico cortile fondato nella Amsterdam medievale situato all'interno del Singel che sia sopravissuto sino ai tempi nostri, ed è quindi il più antico "hofjes" (= piccolo cortile) della città (nel medioevo l'hofje era un piccolo cortile circondato da case di pescatori).

Orari:  9.00/17.00
Costo: GRATIS

CONCLUSIONI
Entrare nel Begijnhof dopo aver percorso la vicina Kalverstraat è come catapultarsi in un'oasi di pace, lontana dai rumori e dalla moltitudine di persone e biciclette che sfrecciano lungo le strade della città.
La tranquillità ha regnato per secoli in quest'area di Amsterdam.
Nel Begijnhof non si potevano tenere cani e galli perché troppo rumorosi.
L'unico uomo ammesso nel Begijnhof era il cappellano: i bambini erano ammessi sino a tre anni.
Non si potevano ospitare amiche di notte se non con un'autorizzazione.
Ancora oggi abitano qui donne anziane e studentesse, e bisogna rispettare i divieti d'accesso in alcune parti del sito e mantenere il silenzio, per non turbare la serenità del luogo e la privicy delle sue abitanti.


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