sabato 9 luglio 2022

Marrakech: il Musée Dar el Bacha o Museo delle Confluenze

Nella medina di Marrakech, non lontano dalla Medersa Ben Youssef si trova uno dei palazzi più belli della città, costruito nel 1910 da Thami el Glauoi detto "Signore dell'Atlante".

Nato in un piccolo villaggio del sud-est del Marocco da un commerciante di sale, ricoprì il ruolo di Pacha di Marrakech per 44 anni, divenendo l'uomo più potente del Marocco durante il periodo coloniale francese.

Per stupire gli amici e i suoi illustri ospiti fece costruire un riad con hammam, biblioteca, harem per le sue numerosissime mogli, una douiria per la servitù e giardini.

Visitarono il palazzo Jacques Majorelle, Maurice Ravel, Colette, Wiston Churchill, Franklin D.Roosevelt, Josephine Baker, Meryl Streep e Owen Wilson. 

cortile d'ingresso del palazzo

ambienti di passaggio del palazzo

Dar el Bacha, letteralmente "Palazzo del Pacha", è un palazzo in stile marocchino con influenze dell'architettura europea, dove si fondono elementi decorativi d'ispirazione araba, turca, amazigh, andalusa e romana, riccamente decorato con stucco scolpito, pavimenti in marmo a scacchi bianchi e neri, soffitti con mosaici (zelliges) e legno di cedro intagliato e dipinto, vetrate variopinte, colonne con capitelli scolpiti e dipinti con indaco, zafferano e papavero, fontane e piante di aranci nel cortile centrale.

zelliges

parete a zelliges

pareti decorate a zelliges


decorazione di una parete a stucco e zelliges

decorazioni a stucco

decorazione di una alcova

zelliges

zelliges

soffitto in legno di un portico

soffitto ligneo di una sala

soffitto ligneo di una sala

soffitto a cupola di una sala

soffitto ligneo di una sala

soffitto ligneo di una sala

particolare di un soffitto ligneo intarsiato e dipinto

soffitto di un'alcova

decorazione lignea e a stucco di un soffitto

soffitto di una sala

decorazione di un portale

Il marmo e le facciate delle finestre provengono dall'Italia, le zelliges da Siviglia, gli elementi calligrafici sono marocchini e arabi.

Il giardino rettangolare, ricchissimo di piante e fiori, è circondato da sei camere poste sui suoi quattro lati, precedute da portici con colonne riccamente decorate e trabeazioni in legno, porte e finestre intarsiate, pavimenti e nicchie con pareti decorate in zelliges e stucchi, fontane murali e in marmo nella zona centrale.

giardino

giardino

viali piastrellati in zelliges del giardino

giardino del riad

corridoi piastrellati del giardino

vegetazione del giardino

decorazioni delle trabeazioni in legno 

nel centro del giardino si trova una fontana circondata da pavimento in zelliges

fontana in marmo del giardino

alcova con fontana sotto un portico del giardino

decorazione in zelliges e stucco dell'alcova

fontana murale

ingresso con portali in legno di una delle sale del giardino

portale in legno intagliato

colonne con zelliges

decorazioni delle colonne del giardino

decorazioni delle colonne

ingresso ad una delle sale

finestra sul giardino

ingresso ad una delle sale

interno di una finestra

interno di una finestra

Gli ambienti privati del riad erano dotati di un sistema di riscaldamento centralizzato.

Interessante è anche l'hammam del riad, dove si possono vedere sotto il pavimento in vetro i camini sotterranei in mattoni per riscaldare gli ambienti.

ingresso all'hammam

ambiente centrale dell'hammam

soffitto

pavimento

un ingresso agli ambienti laterali

zelliges sulle pareti

decorazioni in stucco e zelliges sulle pareti

decorazione di un pilastro

zelliges

una saletta dell'hammam

soffitto con fori per i vapori e per la luce

saletta dell'hammam

sistema di riscaldamento dell'hammam posto sotto il pavimento

ambiente caldo dell'hammam

Il riad venne abbandonato per anni, poi fu ristrutturato e parte del palazzo trasformato nel Museo delle Confluenze, inaugurato nel dicembre del 2017.

Il museo si pone lo scopo di presentare il Marocco come terra di tolleranza, comunione e condivisione, di far scoprire la ricchezza della cultura marocchina, la sua diversità e le sue radici storiche. Il museo testimonia il dialogo interculturale e interreligioso in Marocco.

All'inizio del percorso museale si trova una riproduzione della mappa del XII secolo del Mediterraneo, realizzata dal cartografo ed esploratore Al-Idriss (1154).

carta del Mediterraneo (copia dall'originale di Al-Idriss - 1154)

Nei circa 3000mq del museo sono esposte la collezione di materiali (1342 pezzi) provenienti soprattutto dalla regione di Marrakech: gioielli femminili (rurali in argento e cittadini in oro e in argento dorato), gioielli maschili (anelli, rosari e libri di preghiera), ceramiche (urbane provenienti da Safi, Salé e Fès e rurali provenienti dal Nord e dal Sud del Marocco), armi (fucili, sacchi per le polveri, spade, pugnali), tappeti, oggetti in legno.

Ecco alcuni pezzi esposti durante la nostra visita.

gioielli tradizionali femminili

gioielli tradizionali femminili

gioielli tradizionali femminili

gioielli tradizionali femminili

armi 

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès

ceramica di Fès


ceramica di Fès

Erano messi in mostra anche oggetti di arte islamica (che comprende calligrafia, letteratura e astronomia), di arte giudaica-marocchina (gli Ebrei sono presenti in Marocco dal II sec. a.C.) e reperti archeologici (bronzi del mondo romano).

minbar

frammento del rivestimento della porta funeraria Bab al-Djana'iz della moschea Al-Qarawiyyin di Fès (1136)

libri e monete islamiche

astrolabi

meridiana

oggetti rituali giudaico-marocchini

veste da matrimonio (XIX sec.)

gioielli del patrimonio giudaico-marocchino

oggetti del patrimonio giudaico-marocchino

oggetti del patrimonio giudaico-marocchino

oggetti rituali giudaici

bronzi di epoca romana

bronzo di epoca romana

maschera in bronzo di epoca romana (Volubilis - I/III sec.d.C.)

squadra da muratore (Volubilis - I/III sec.d.C.)

bronzi di epoca romana

frammento di statua in bronzo di epoca romana (I/III sec.d.C.)

bronzi di epoca romana

Molti degli oggetti esposti esposti sono frutto di donazioni: 3000 oggetti antichi provenienti da tutto il mondo, che vanno dal 5000 a.C. ad oggi, vennero donati al Regno del Marocco dall'archeologa, collezionista e appassionata d'arte americana Patti Cadby Birch, il cui desiderio fu quello di esporli in questo palazzo. 

Pezzi giudeo-marocchini sono stati donati da Khalid Laghrib.

Il museo accoglie ogni sei mesi mostre temporanee.

Per una pausa gourmande e chic vi consiglio di fermarvi al Dar El Bacha Coffee posto all'interno del giardino del museo (ne parlerò in modo più approfondito in un altro post)...l'attesa per accomodarsi al tavolo potrebbe essere lunga, ma ne vale la pena...

Dar El Bacha Coffee


ingresso del Dar El Bacha Coffee

Dar El Bacha Coffee

Dar El Bacha Coffee

sala del Dar El Bacha Coffee

... e se vi piacerà il loro caffè potrete comprare le loro miscele nel negozio posto accanto al locale.

https://fnm.ma/musees-ouverts/musee-des-confluences-dar-el-bacha

Orari: 10.00/18.00

Martedì CHIUSO

Costo: 60 MAD

CONCLUSIONI                                                                                                                       Il Musée Dar El Bacha o Museo delle Confluenze è un luogo affascinante dove poter scoprire l'arte marocchina e la storia millenaria di questo paese. Inoltre sarà interessante apprendere le relazioni di convivenza e tolleranza con gli altri popoli, culture e religioni, che il Marocco ha sempre considerato importanti.


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