Nella medina di Marrakech, non lontano dalla Medersa Ben Youssef si trova uno dei palazzi più belli della città, costruito nel 1910 da Thami el Glauoi detto "Signore dell'Atlante".
Nato in un piccolo villaggio del sud-est del Marocco da un commerciante di sale, ricoprì il ruolo di Pacha di Marrakech per 44 anni, divenendo l'uomo più potente del Marocco durante il periodo coloniale francese.
Per stupire gli amici e i suoi illustri ospiti fece costruire un riad con hammam, biblioteca, harem per le sue numerosissime mogli, una douiria per la servitù e giardini.
Visitarono il palazzo Jacques Majorelle, Maurice Ravel, Colette, Wiston Churchill, Franklin D.Roosevelt, Josephine Baker, Meryl Streep e Owen Wilson.
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cortile d'ingresso del palazzo |
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ambienti di passaggio del palazzo |
Dar el Bacha, letteralmente "Palazzo del Pacha", è un palazzo in stile marocchino con influenze dell'architettura europea, dove si fondono elementi decorativi d'ispirazione araba, turca, amazigh, andalusa e romana, riccamente decorato con stucco scolpito, pavimenti in marmo a scacchi bianchi e neri, soffitti con mosaici (zelliges) e legno di cedro intagliato e dipinto, vetrate variopinte, colonne con capitelli scolpiti e dipinti con indaco, zafferano e papavero, fontane e piante di aranci nel cortile centrale.
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zelliges |
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parete a zelliges |
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pareti decorate a zelliges |
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decorazione di una parete a stucco e zelliges |
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decorazioni a stucco |
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decorazione di una alcova |
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zelliges |
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zelliges |
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soffitto in legno di un portico |
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soffitto ligneo di una sala |
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soffitto ligneo di una sala |
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soffitto a cupola di una sala |
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soffitto ligneo di una sala |
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soffitto ligneo di una sala |
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particolare di un soffitto ligneo intarsiato e dipinto |
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soffitto di un'alcova |
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decorazione lignea e a stucco di un soffitto |
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soffitto di una sala |
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decorazione di un portale |
Il marmo e le facciate delle finestre provengono dall'Italia, le zelliges da Siviglia, gli elementi calligrafici sono marocchini e arabi.
Il giardino rettangolare, ricchissimo di piante e fiori, è circondato da sei camere poste sui suoi quattro lati, precedute da portici con colonne riccamente decorate e trabeazioni in legno, porte e finestre intarsiate, pavimenti e nicchie con pareti decorate in zelliges e stucchi, fontane murali e in marmo nella zona centrale.
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giardino |
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giardino |
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viali piastrellati in zelliges del giardino |
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giardino del riad |
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corridoi piastrellati del giardino |
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vegetazione del giardino |
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decorazioni delle trabeazioni in legno |
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nel centro del giardino si trova una fontana circondata da pavimento in zelliges |
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fontana in marmo del giardino |
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alcova con fontana sotto un portico del giardino |
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decorazione in zelliges e stucco dell'alcova |
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fontana murale |
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ingresso con portali in legno di una delle sale del giardino |
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portale in legno intagliato |
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colonne con zelliges |
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decorazioni delle colonne del giardino |
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decorazioni delle colonne |
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ingresso ad una delle sale |
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finestra sul giardino |
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ingresso ad una delle sale |
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interno di una finestra |
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interno di una finestra |
Gli ambienti privati del riad erano dotati di un sistema di riscaldamento centralizzato.
Interessante è anche l'hammam del riad, dove si possono vedere sotto il pavimento in vetro i camini sotterranei in mattoni per riscaldare gli ambienti.
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ingresso all'hammam |
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ambiente centrale dell'hammam |
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soffitto |
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pavimento |
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un ingresso agli ambienti laterali |
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zelliges sulle pareti |
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decorazioni in stucco e zelliges sulle pareti |
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decorazione di un pilastro |
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zelliges |
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una saletta dell'hammam |
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soffitto con fori per i vapori e per la luce |
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saletta dell'hammam |
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sistema di riscaldamento dell'hammam posto sotto il pavimento |
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ambiente caldo dell'hammam |
Il riad venne abbandonato per anni, poi fu ristrutturato e parte del palazzo trasformato nel Museo delle Confluenze, inaugurato nel dicembre del 2017.
Il museo si pone lo scopo di presentare il Marocco come terra di tolleranza, comunione e condivisione, di far scoprire la ricchezza della cultura marocchina, la sua diversità e le sue radici storiche. Il museo testimonia il dialogo interculturale e interreligioso in Marocco.
All'inizio del percorso museale si trova una riproduzione della mappa del XII secolo del Mediterraneo, realizzata dal cartografo ed esploratore Al-Idriss (1154).
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carta del Mediterraneo (copia dall'originale di Al-Idriss - 1154) |
Nei circa 3000mq del museo sono esposte la collezione di materiali (1342 pezzi) provenienti soprattutto dalla regione di Marrakech: gioielli femminili (rurali in argento e cittadini in oro e in argento dorato), gioielli maschili (anelli, rosari e libri di preghiera), ceramiche (urbane provenienti da Safi, Salé e Fès e rurali provenienti dal Nord e dal Sud del Marocco), armi (fucili, sacchi per le polveri, spade, pugnali), tappeti, oggetti in legno.
Ecco alcuni pezzi esposti durante la nostra visita.
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gioielli tradizionali femminili |
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gioielli tradizionali femminili |
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gioielli tradizionali femminili |
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gioielli tradizionali femminili |
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armi |
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ceramica di Fès |
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ceramica di Fès |
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ceramica di Fès |
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ceramica di Fès |
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ceramica di Fès |
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ceramica di Fès |
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ceramica di Fès |
Erano messi in mostra anche oggetti di arte islamica (che comprende calligrafia, letteratura e astronomia), di arte giudaica-marocchina (gli Ebrei sono presenti in Marocco dal II sec. a.C.) e reperti archeologici (bronzi del mondo romano).
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minbar |
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frammento del rivestimento della porta funeraria Bab al-Djana'iz della moschea Al-Qarawiyyin di Fès (1136) |
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libri e monete islamiche |
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astrolabi |
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meridiana |
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oggetti rituali giudaico-marocchini |
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veste da matrimonio (XIX sec.) |
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gioielli del patrimonio giudaico-marocchino |
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oggetti del patrimonio giudaico-marocchino |
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oggetti del patrimonio giudaico-marocchino |
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oggetti rituali giudaici |
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bronzi di epoca romana |
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bronzo di epoca romana |
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maschera in bronzo di epoca romana (Volubilis - I/III sec.d.C.) |
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squadra da muratore (Volubilis - I/III sec.d.C.) |
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bronzi di epoca romana |
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frammento di statua in bronzo di epoca romana (I/III sec.d.C.) |
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bronzi di epoca romana |
Molti degli oggetti esposti esposti sono frutto di donazioni: 3000 oggetti antichi provenienti da tutto il mondo, che vanno dal 5000 a.C. ad oggi, vennero donati al Regno del Marocco dall'archeologa, collezionista e appassionata d'arte americana Patti Cadby Birch, il cui desiderio fu quello di esporli in questo palazzo.
Pezzi giudeo-marocchini sono stati donati da Khalid Laghrib.
Il museo accoglie ogni sei mesi mostre temporanee.
Per una pausa gourmande e chic vi consiglio di fermarvi al Dar El Bacha Coffee posto all'interno del giardino del museo (ne parlerò in modo più approfondito in un altro post)...l'attesa per accomodarsi al tavolo potrebbe essere lunga, ma ne vale la pena...
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Dar El Bacha Coffee |
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ingresso del Dar El Bacha Coffee |
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Dar El Bacha Coffee |
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Dar El Bacha Coffee
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sala del Dar El Bacha Coffee |
... e se vi piacerà il loro caffè potrete comprare le loro miscele nel negozio posto accanto al locale.https://fnm.ma/musees-ouverts/musee-des-confluences-dar-el-bacha
Orari: 10.00/18.00
Martedì CHIUSO
Costo: 60 MAD
CONCLUSIONI Il Musée Dar El Bacha o Museo delle Confluenze è un luogo affascinante dove poter scoprire l'arte marocchina e la storia millenaria di questo paese. Inoltre sarà interessante apprendere le relazioni di convivenza e tolleranza con gli altri popoli, culture e religioni, che il Marocco ha sempre considerato importanti.
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