La fortezza fu costruita a scopo difensivo per proteggere la città e il porto dagli attacchi dei pirati barbareschi, e poi più tardi da quelli dei Portoghesi, dei Francesi e degli Inglesi. Dal 1459 al 1759 Arrecife subì infatti 13 attacchi.
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Castillo de San Gabriel (visto dall'aereo) |
Il Castillo de San Gabriel fu costruito tra il 1572 e il 1576 per volere di Don Augustin de Herrera y Rojas, primo conte e marchese di Lanzarote, dall'architetto militare Gaspar de Salcedo, dopo l'attacco del pirata algerino Dogali (1571).
La costruzione originale era stata realizzata in pietra esternamente e in legno internamente, con mura alte solo 3 metri, e per queste ragioni piuttosto vulnerabile, soprattutto agli incendi: nel 1586 fu infatti incendiata e gravemente danneggiata dai pirati ottomani.
Da quel momento l'isolotto su cui sorgeva prese il nome di "Islote del Quemado" ("Isolotto bruciato").
La fortificazione fu ricostruita più volte, e nel 1591 l'ingegnere militare italiano Leonardo Torriani, inviato da Filippo II, elaborò un progetto che prevedeva l'intera ricostruzione del castello in pietra e altre strutture, che non furono mai realizzate.
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Castillo di San Gabriel |
Alla fine il castello venne sostituito da una costruzione in pietra (1666), e da "Castillo del Arrecife" fu denominato "Castillo de San Gabriel", si pensa in onore di Don Gabriel Lasso de la Vega, Capitano Generale delle isole all'epoca.
Era una fortezza a pianta quadrata (20m x 20m) con quattro bastioni a punta di diamante agli angoli della struttura alta 4 m.
Varcato il pesante portone d'ingresso di cui ho potuto tenere in mano la pesante chiave, si visita l'interno costituito da piccole stanze dagli spessi muri.
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portone d'ingresso della fortezza |
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chiave del portone d'ingresso |
La fortezza era dotata di una piattaforma al secondo piano, raggiungibile dall'interno con una stretta scala.
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piattaforma sulla sommità della fortezza |
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piattaforma sulla sommità della fortezza |
Sulla piattaforma si trovavano due cannoniere (una rivolta verso il mare e una verso terra), e un campanile posto sul bastione occidentale.
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cannone rivolto verso la città |
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cannone rivolto verso la città |
La massiccia campana del campanile sulla piattaforma, donata da Frate Juan de San Francisco, priore del Convento Miraflores di Teguise, veniva suonata in caso di avvistamento di pirati.
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campanile del Castillo de San Gabriel |
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campanile del Castillo de San Gabriel |
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campana del Castillo de San Gabriel |
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campana del Castillo de San Gabriel |
In un angolo della piattaforma si trovava anche un piccolo spazio al coperto per immagazzinare le armi, e al centro una meridiana.
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spazio coperto |
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interno dello spazio al coperto |
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meridiana |
Dalla piattaforma lo sguardo può spaziare su tutta la baia e sul lungomare della città.
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panorama dalla piattaforma |
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panorama dalla piattaforma |
Nel 1771 fu costruito anche il cosiddetto Puente de las Bolas (Ponte delle palle), un ponte levatoio che collegava il castello posto sull'isolotto alla terra ferma. Prima della sua costruzione si poteva arrivare alla fortezza a piedi (durante la bassa marea) o in barca.
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ponte levatoio |
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ponte levatoio |
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ponte levatoio |
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ponte levatoio |
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ponte levatoio |
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ponte levatoio |
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ponte levatoio |
Il ponte levatoio lungo 175 m, opera unica sulle Isole Canarie, ha preso il nome dalle due sfere ("palle") poste sui piloni che a metà percorso lo costituiscono. Il ponte era dotato di tre cannoniere poste a metà percorso tra il castello e il molo.
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meccanismo per la mobilità del ponte levatoio |
Un secondo ponte carrabile fu costruito durante l'epoca franchista. Oggi si può raggiungere il castello percorrendo entrambe i ponti.
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i due ponti per raggiungere il Castillo de San Gabriel |
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ponte carrabile |
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ponte carrabile |
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ponte carrabile |
I due obici in bronzo posti all'ingresso del castello furono portati qui alla fine della Seconda Guerra Mondiale dal Mirador del Rio.
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obici di fronte al Castillo de San Gabriel |
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obice di fronte al Castillo de San Gabriel |
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obice di fronte al Castillo de San Gabriel |
La fortezza cadde in disuso nel 1896 ma fu riattivata nel 1898 durante la Guerra ispano-americana.
Il Castillo de San Gabriel è stato restaurato ed ha ospitato un Museo Archeologico.
Dal 2014 è divenuta la sede del Museo de la Historia de Arrecife.
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insegna del museo |
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pianta del Museo de Historia de Arrecife |
Nel museo si possono vedere testimonianze della cultura degli aborigeni Mojos di Lanzarote (riproduzione di un'incisione e di una mummia protomorfiche) e dei primi coloni, facsimili di documenti e modelli sull'evoluzione di Arrecife, mostre di geologia, flora e fauna dell'isola (utilizzazione dell'archilla e della cocciniglia, un lichene e un insetto usati per tingere i tessuti, e della pianta succulenta Mesembriantenum cristallino per la fabbricazione del sapone), fabbricazione del sapone, l'industrializzazione della pesca (conservifici di sardine), divise di soldati.
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modellini di imbarcazioni |
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riproduzione della divisa del Soldato della milizia |
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riproduzione della divisa del Capitano della milizia |
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collezione di conchiglie |
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ceramiche protostoriche |
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pietra incisa preispanica |
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utilizzazione dell'orchilla (Roccella canariensis) |
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Mesembriantenum cristallino |
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modellino dello sviluppo urbanistico di Arrecife |
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utilizzazione della cocciniglia |
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riproduzioni di documenti storici |
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mummia |
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ceramiche di El Mojon |
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Teguise (figlia di Guadarfia l'ultimo re indigeno di Lanzarote e sposa di Masciot de Bethencourt)
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Maciat de Bethencourt |
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Zonzamas (re indigeno di Lanzarote) |
Orari: lunedì/venerdì 10.00/17.00 sabato 10.00/14.00
domenica CHIUSO
Costo: durante la nostra visita l'ingresso era ad offerta libera
CONCLUSIONI Il Castillo de San Gabriel è un'antica fortezza che merita di essere visitata per il suo valore storico. Un po' meno interessante abbiamo trovato il museo che ospita, con molti pannelli scritti solo in spagnolo che, anche sapendo la lingua, bisogna inchinarsi per leggerli completamente, in quanto arrivano sino a terra con una scrittura minuscola. Il museo è davvero piccolo, e infastiditi dal non poter capire un granché di ciò che stavamo vedendo, abbiamo impiegato davvero poco tempo per visitarlo. Comunque sia la visita di questo luogo recuperato dalla Storia è da non mancare.
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