sabato 24 agosto 2024

Tangeri: l'antica Legazione Americana

Nell'angolo Sud-Est della Medina di Tangeri, presso la porta Bab Merican, si trova un edificio a cinque piani: l'antica Legazione Americana

Legazione Americana

Una "legazione" era una missione diplomatica permanente inviata in uno stato straniero, retta da un agente diplomatico (non da un ambasciatore). Le legazioni scomparvero dopo la seconda guerra mondiale e furono sostituite da Ambasciate con Ambasciatori. 

Questo edificio è l'unico "edificio storico" degli Stati Uniti posto al di fuori del loro territorio nazionale ed è anche la più antica proprietà diplomatica americana.

Il Marocco fu il primo paese al mondo a riconoscere l'Indipendenza Americana nel 1777 e politicamente i neonati Stati Uniti. 
anno del riconoscimento dell'indipendenza Americana da parte del Sultano

Nel 1778 Benjamin Franklin negoziò trattati con i leader marocchini per consentire alle navi americane di transitare nei porti del Marocco.

La prima proprietà diplomatica venne data agli Stati Uniti dal Sultano Moulay Suleiman nel 1821 nel sito dove oggi si trova l'antica legazione.

il Sultano Moulay Suleiman dona agli Stati Uniti la loro prima proprietà diplomatica

L'edificio venne ricostruito nel 1848 quando arrivò il nuovo Console degli Stati Uniti che trovò l'edificio in rovina a causa dei bombardamenti francesi di Tangeri (1844).

Nel 1890 venne acquistata una seconda casa dal console americano Maxwell Blake che ne fece dono agli Stati Uniti.

Le due case vennero unite da un passaggio che corre sopra al vicolo che le separa.

Nel 1905 il diplomatico Samuel Gummere, che aveva trattato per il rapimento di Ion Perdicaris, fu elevato al rango di Ministro delle relazioni tra Marocco e Stati Uniti. Il Consolato Generale divenne così Legazione.

anno in cui il Consolato Generale diviene Legazione

La Legazione nel 1917 divenne un' "agenzia diplomatica" quando gli Stati Uniti, essendo alleati della Francia nella Prima Guerra mondiale, riconobbero il protettorato Francese.

Il rinnovamento dell'edificio fu commissionato dal Console Generale Maxwell Blake, agente diplomatico e Ministro tra il 1910 e il 1940. Nel 1931 il Padiglione Moresco venne decorato da artigiani provenienti dal Maghreb. 

costruzione del Padiglione Moresco

Durante la seconda guerra mondiale l'edificio servì come quartier generale dell'intelligence statunitense. Dopo l'indipendenza del Marocco (1956) la legazione tornò a essere un Consolato Generale. Il Presidente americano Eisenhower fu il primo a riconoscere l'indipendenza del Marocco.

Dal 1961 al 1975 la Legazione venne utilizzata come scuola di lingua araba per diplomatici statunitensi e negli anni '70 un centro per il Corpo di Pace.

Per 150 anni questo edificio è stato la sede diplomatica degli Stati Uniti, ed è stato trasformato nel 1976 in un centro culturale, in una biblioteca di ricerca e in un museo interdisciplinare dedicato alla storia degli Stati Uniti e del Marocco: il TALIM, ovvero il "Tangier American Legation Institute for Maroccan Studies".
anno della creazione del museo

logo TALIM in ceramica

La casa originaria ha una decorazione più europea, mentre la seconda casa ha una decorazione in stile neoclassico marocchino e comprende piastrelle a mosaico, balconi in ferro battuto che si affacciano sul cortile centrale, ornamenti in stucco e porte scolpite.

Le sue sale (circa 40) sono arredate con mobili antichi ottocenteschi. In esse sono raccolte opere d'arte che ripercorrono la storia della città dal XVIII al XX secolo, libri, mappe e fotografie.

Varcato l'ingresso posto sotto ad un passaggio coperto, si accede ad un patio con fontana e biglietteria.

ingresso della Legazione Americana

ingresso alla Legazione Americana

patio

patio

patio

Dal patio si accede alle scale che conducono al primo piano. Sulle pareti della scala sono appesi pannelli che raccontano i punti salienti della storia della Legazione Americana.

ingresso con bandiera americana e bandiera marocchina

ingresso 

Sulle pareti del pianerottolo del primo piano sono appese alcune lettere di George Washington e il suo ritratto, una stampa illustra l'entrata a Vienna dell'ambasciatore del Marocco Sidi Mohammed Ben Abi-el-Mathi (1783), e documenti del Trattato di Marrakech

Entrata a Vienna dell'ambasciatore del Marocco (1783)

lettere e ritratto di George Washington

Salendo ancora una breve rampa di scale si entra in una piccola saletta con ricordi storici della Legazione Americana come le lettere nelle quali si menzionano i doni offerti nel XIX secolo dal Sultano al Presidente americano: cavalli e leoni dell'Atlante! I leoni, regali che non si potevano rifiutare (l'atto avrebbe comportato la decapitazione del messaggero), erano pericolosi e costavano al console molta parte del suo stipendio. Alla fine gli animali furono imbarcati per gli Stati Uniti e venduti all'asta.

saletta dei ricordi della Legazione Americana

In questa stessa saletta si trovano altri ricordi storici della Legazione Americana: la visita di Mark Twain a Tangeri, la lettera del Console Americano ai rappresentanti delle potenze straniere in Marocco che annuncia l'assassinio del Presidente Abraham Lincoln (28 aprile 1865), ricordi della famiglia del Console Felix Mathews...e altri ancora.

ricordi storici della Legazione Americana

ricordi storici della Legazione Americana

La prima saletta del primo piano è la Sala della Legazione, arredata come uno studio.

Sala della Legazione

Sala della Legazione

Sala della Legazione

Sala della Legazione

Sulle pareti sono appese foto storiche della Conferenza d'Anfa tenutasi a Casablanca nel 1943 per pianificare la strategia europea degli Alleati durante la seconda guerra mondiale, alla presenza di Franklin Roosevelt, Winston Churchill e Charles De Gaulle. 

foto storiche della Conferenza d'Anfa

foto storiche della Conferenza d'Anfa

ricordo della Conferenza d'Anfa

Nella stessa saletta hanno trovano posto una foto di Franklin Roosevelt e Mohamed V, il ritratto del console generale americano del Marocco Maxwell Blake, il resoconto del colonnello americano Paul Ayres Rockwell che combatté i ribelli marocchini per la causa della Francia nella guerra del Rif degli anni '20 (bombardamento di Chefchaouen), e il ritratto del diplomatico americano Rives Childs (che si occupò degli Affari del Marocco tra il 1941 e il 1943) e la lettera che Renée Reichmann, rifugiata ungherese ebrea, attiva nel salvataggio degli Ebrei durante le persecuzioni naziste, gli inviò per ringraziarlo di aver ottenuto per centinaia di loro dei lasciapassare. 

Paul Ayres Rockwell

Maxwell Blake

Rives Childs

Da questa saletta si accede direttamente a quella successiva chiamata Sala Forbes e delle mappe per la presenza sulle parete di alcune cartine con raffigurato lo Stretto di Gibilterra.

Sala Forbes e delle mappe

Sala Forbes e delle mappe

mappe dello Stretto di Gibilterra

mappe dello Stretto di Gibilterra

Sulle pareti della sala vi sono anche alcune incisioni di Wenceslas Hollar raffiguranti Tangeri.

incisioni di Wenceslas Hollar

Questa sala è chiamata "Forbes" perché è qui esposto un plastico realizzato da Edward Suren, donato dalla famiglia dell'imprenditore e politico americano Malcom Forbes alla Legazione Americana. Il plastico rappresenta la Battaglia dei Tre Re avvenuta nel 1578 tra le truppe portoghesi guidate da re Sebastiano I e quelle marocchine guidate dal Sultano Abu Abdel Malik. Nella battaglia morirono sia il sultano che il re, insieme a un terzo sultano marocchino, il deposto Abu Abdallah, alleato dei Portoghesi.

plastico della Battaglia dei Tre Re

plastico della Battaglia dei Tre Re

Dalla Sala Forbes e delle mappe si accede alla Sala delle città marocchine del Nord. Sono esposte in questa sala raffigurazioni della Mappa delle proprietà Obdelkrim, Tetouan (dell'artista scozzese James Mcbey), il Protettorato spagnolo (del pittore orientalista spagnolo Don Mariano Bertucci) e una collezione di lastre fotografiche. 

Sala delle città marocchine del Nord

Sala delle città marocchine del Nord


Alcazarquivir (Don Mariano Bertucci)

Marruecos (Don Mariano Bertucci)

Larache (Don Mariano Bertucci)

Tetuan (Don Mariano Bertucci)

Tangeri (Don Mariano Bertucci)/ Chauen (Don Mariano Bertucci)

Tornando indietro nella Sala Forbes e delle mappe, si può passare a visitare anche la Sala da pranzo, con boiserie lungo le pareti, camino italiano e pavimento in legno.

Sala da pranzo

Sala da pranzo

Sala da pranzo

Su due delle pareti della sala sono appesi acquarelli del pittore marocchino Hassan El Glaoui, mentre su altre pareti si trovano esposte alcune opere di Mohamed Ben Ali Rbati e di Mohamed El Hamri.

 opere di Mohamed Ben Ali Rbati 

Dalla Sala da pranzo si può uscire sulla Terrazza del Padiglione arabo.

Terrazza del Padiglione arabo

Terrazza del Padiglione arabo

Terrazza del Padiglione arabo

Terrazza del Padiglione arabo

Terrazza del Padiglione arabo

Terrazza del Padiglione arabo

Dalla terrazza si può scendere nel giardino o accedere al Padiglione arabo decorato in stile moresco. 

Padiglione arabo

ingresso al Padiglione arabo

soffitto in legno del Padiglione arabo

pavimento e zellige del Padiglione arabo

mashrabiya di una finestra del Padiglione arabo

porta in legno dipinto del Padiglione arabo

pavimento del Padiglione arabo

porta in legno dipinto del Padiglione arabo

Varcato l'ingresso, sulla sinistra si trovano tre salette comunicanti utilizzate per esposizioni temporanee. 

Sala per esposizioni temporanee

Sala per esposizioni temporanee

Sala per esposizioni temporanee

Ritornando sul pianerottolo del primo piano del Padiglione arabo si può prendere una scala per scendere al pian terreno dell'edificio e visitare l'Ala Paul Bowles.

scale per accedere all'Ala di Paul Bowles

Quest'ala del museo è dedicata a Paul Bowles, scrittore (autore del famoso romanzo Un Tè nel Deserto), compositore di musica e preservatore della musica marocchina. Nel 2010 si è celebrato il centenario della sua nascita.

Ala Paul Bowles

Ala Paul Bowles

Ala Paul Bowles

Ala Paul Bowles

In tre sale sono raccolti alcuni suoi cimeli tra i quali la sua macchina da scrivere, il suo ritratto realizzato da Lawrence Mynott, una locandina del film "Un Tè nel Deserto", foto dell'artista e dei suoi amici della Beat Generation, ricordi della musica folk marocchina di cui si occupò, un sintetizzatore.

vecchie valigie e strumento musicale

ricordi della musica folk marocchina

sintonizzatore di Paul Bowles

macchina da scrivere di Paul Bowles

foto di Paul Bowles

in alto: copia del Ritratto di Paul Bowles (Claudio Bravo) / in basso: foto di Paul Bowles alla macchina da scrivere 

locandina del film (regia di Bernardo Bertolucci) ed estratto dal romanzo "Un Tè nel deserto" ("The Sheltering Sky")

foto di Paul Bowles

teca con oggetti appartenuti a Paul Bowles

Ritratto di Paul Bowles (Lawrence Mynott)

Dalla porta finestra dell'Ala Paul Bowles si può uscire nel Cortile del Padiglione arabo, piantumato con piante di mandarino e con al centro una fontana zampillante.

ingresso alla saletta
fontana del Cortile del Padiglione arabo

Cortile del Padiglione arabo

Dal cortile si può risalire tramite una scala alla Terrazza del Padiglione arabo e rientrare nell'edificio più antico per visitare la cosiddetta Sala McBey.

scala tra Cortile del Padiglione arabo e Terrazza del Padiglione arabo

Terrazza del Padiglione arabo davanti all'ingresso della Sala McBey

La Sala McBey è una sala da pranzo che prende il nome dal pittore che ha dipinto alcune delle
 opere che si trovano appese alle pareti. Tra queste un dipinto che raffigura la serva Zohra, chiamato anche "ZohraLiza", ovvero la "Monna Lisa marocchina". Sulle altre pareti della sala hanno trovato posto opere di Stuart Church, Cecil Beaton, George Apperly e di Perdicaris.

ingresso alla Sala McBey dalla Terrazza del Padiglione arabo

Sala McBey

Sala McBey

Sala McBey

Sala McBey

a sinistra: Zorah (James McBey - 1952) / a destra: Ritratto di Marguerite McBey (James McBey)

opere di Stewart Church

sul camino: foto d'epoca della sala / a destra: Ritratto di Marie Carmen Raida (George Apperly - 1952)

Lo sposo arabo e il cavallo (Ion Perdicaris)

L'ambiente di passaggio che segue è dedicato invece a Marguerite McBey, moglie di James McBey, che ha donato la collezione del marito al museo. Sono qui raccolti alcuni album di suoi acquarelli, un abito e un suo ritratto.

saletta dedicata a Marguerite McBey

acquarelli e Ritratto di Marguerite McBey

Ritratto di Marguerite McBey

A questo punto si rientra nella sala precedente per prendere le scale che conducono di nuovo nel cortile d'ingresso. Da qui si può accedere al Bookshop e alla Biblioteca che conserva 8.000 libri.

prima sala del bookshop/biblioteca

prima sala del bookshop/biblioteca

esposizione artistica nella prima sala del bookshop/biblioteca

La visita è così terminata.

https://legation.org/

Orari: lunedì/venerdì         10.00/17.00

           sabato/domenica     10.00/15.00

Costo: 50 MAD

CONCLUSIONI                                                                                                                         Inutile dire che la Legazione Americana è tra i luoghi da visitare a Tangeri. Vorrei solo aggiungere un suggerimento: la visita risulterebbe più interessante se venissero messe delle didascalie alle opere d'arte esposte, per catturare meglio l'attenzione sulle interessanti collezioni qui conservate.


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