domenica 19 maggio 2019

Ravenna: il cosiddetto Palazzo di Teodorico


Accanto alla Basilica di Sant'Apollinare Nuovo si trovano i resti archeologici di una costruzione che ancor oggi non vede concordi gli studiosi.

E' chiamata il cosiddetto Palazzo di Teodorico perché si tramanda che la residenza del re ostrogoto fosse posta in prossimità della cinta muraria e vicina alla Cappella Palatina di Sant'Apollinare Nuovo.

La raffigurazione a mosaico del Palazzo di Teodorico posta nella navata centrale della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, molto simile al monumento in questione, ha fatto pensare che questa fosse l'entrata del palazzo del re.

raffigurazione del Palazzo di Teodorico nella Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
Per questo sino al 1633 sul lato destro della presunta facciata del palazzo era inglobata la vasca in porfido che si trovava nel Mausoleo di Teodorico e che si pensa sia stato il sarcofago in cui il re fu sepolto (oggi si trova nuovamente nel mausoleo).

Sarcofago di Teodorico (Mausoleo di Teodorico)
In realtà gli scavi archeologici condotti dal 1908 al 1914 nel Sud-Est di Ravenna, tra la Chiesa di S.Giovanni Evangelista e la Basilica di S.Apollinare Nuovo,  hanno portato alla luce molti mosaici appartenenti a varie strutture abitative e a varie epoche che ricoprono un arco di sei secoli di storia.

Si è potuto capire che tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. in quest'area erano sorti due complessi abitativi: il settore settentrionale era occupato da una villa suburbana e il settore meridionale, dove sono stati trovati altri ambienti che affacciavano su un corridoio, ma non si è capito se questi settori appartenessero alla stessa residenza.

Nel IV secolo queste strutture furono trasformate e assunsero l'aspetto di un palazzo con un cortile porticato sul quale si affacciavano alcuni ambienti, tra i quali sul lato Nord una grande aula absidata (27 X 11m), con pavimento in opus sectile, e una sala tricliniare triabsidata con pavimento in mosaico.
Sono stati anche trovati sul lato Sud i resti di un piccolo edificio termale, di stanze residenziali e di servizio.

Dalla sala del triclinio proviene il mosaico con Bellerofonte sul cavallo alato Pegaso, raffigurato nell'atto di uccidere la Chimera, e circondato dalle personificazioni delle stagioni.

riproduzione dei pavimenti musivi del triclinio (Museo Nazionale - Ravenna)
Era forse questo il Palazzo di Onorio, il primo imperatore d'Occidente, che trasferì la capitale da Milano a Ravenna nel 402, ma l'appartenenza della residenza non è dimostrabile.
Si pensa anche che fosse la dimora del Pretore o del Prefectus Classis Ravennatis (comandante in capo della flotta romana).

All'epoca del regno di Teodorico il palazzo fu ampliato e nel VI secolo il livello di alcuni ambienti fu rialzato con una nuova pavimentazione.

pianta dei ritrovamenti del Palazzo di Teodorico
Il palazzo rimase in uso fino all'VIII secolo, quando quel che ancora ne rimane costituiva un corpo di guardia per sorvegliare il palazzo che a quell'epoca era la residenza degli Esarchi, ovvero i governatori delle provincie italiane che comandavano su mandato dell'imperatore di Bisanzio.

Poi il palazzo fu devastato dai Longobardi, e razziato delle decorazioni e dei materiali parietali e dei pavimenti da Carlo Magno, su concessione di papa Adriano I, che se ne servì per costruire la sua dimora imperiale di Aquisgrana.

Quel che resta di questa costruzione è una facciata a doppia parete costruita in laterizi.

cosiddetto Palazzo di Teodorico
Al pian terreno il monumento presenta un'arcata centrale affiancata da due coppie di archi, e al piano superiore un nicchione con bifora nella parte centrale, affiancato da arcatelle cieche poggianti su soglia di marmo.

parte centrale del cosiddetto Palazzo di Teodorico: arcata (piano terra) e nicchia con bifora (piano superiore)
parte laterale del cosiddetto Palazzo di Teodorico: coppia di archi (pian terreno) e arcatelle cieche (piano superiore)
cosiddetto Palazzo di Teodorico / ardica della Chiesa di S.Salvatore ad Calchi
cosiddetto Palazzo di Teodorico / ardica della Chiesa di S.Salvatore ad Calchi 
doppia parete della facciata del cosiddetto Palazzo di Teodorico
controfacciata del cosiddetto Palazzo di Teodorico
volte del cosiddetto Palazzo di Teodorico / ardica Chiesa di S.Salvatore ad Calchi
bifora del livello superiore vista dall'interno
Nel corridoio tra le due pareti della facciata sono esposti dei mosaici appartenuti al portico del palazzo.

mosaico proveniente dal portico del cosiddetto Palazzo di Teodorico (VI sec.d.C.)
mosaico proveniente dal portico del cosiddetto Palazzo di Teodorico (VI sec.d.C.)
mosaico proveniente dal portico del cosiddetto Palazzo di Teodorico (VI sec.d.C.)
Ai lati della facciata si ergevano due torri rotonde che mediante una scala a chiocciola permettevano di raggiungere il piano superiore della struttura.

entrata della torre ricostruita
scala della torre ricostruita
torre ricostruita (torre Est)
La scala a sinistra della facciata (lato Est) è stata ricostruita nei primi anni del '900 da Corrado Ricci, mentre dell'altra torre sono rimaste solo le fondamenta.

torre Ovest
Questi sono a Ravenna gli unici resti in alzato di un edificio di VIII secolo, e con la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo (che costituiva la Cappella Palatina), sono le uniche testimonianze del palazzo imperiale.

Con la caduta dell'Esarcato e la spoliazione del palazzo, la costruzione finì per diventare l'ardica (l'atrio porticato che fungeva da nartece), della Chiesa di S.Salvatore ad Calchi, la chiesa altomedievale a tre navate, fatta costruire da Astolfo come nuova Cappella Palatina, dopo la presa della città nel 750.

Il protostorico Agnello nel suo Liber Pontificalis afferma che la Chiesa di S.Salvatore ad Calchi era posta dove si apriva la porta principale del Palazzo di Teodorico, porta che come il Portale di Dafne a Costantinopoli, era stata realizzata in bronzo, che in greco si dice Chalké, e da questa parola derivererebbe la denominazione "ad Calchi" della chiesa.

Davanti a questa porta in bronzo si ergeva la statua bronzea di Teodorico, anch'essa portata via da Carlo Magno.

La Chiesa di S.Salvatore ad Calchi sopravvisse sino al 1503.
Di questa chiesa si conservano le fondamenta del corpo principale.

La sala al piano superiore del monumento è stata allestita con un terzo dei mosaici provenienti dagli scavi compiuti all'inizio del secolo scorso.

allestimento museale della sala superiore del cosiddetto Palazzo di Teodorico
allestimento museale della sala superiore del cosiddetto Palazzo di Teodorico
allestimento museale della sala superiore del cosiddetto Palazzo di Teodorico
I mosaici esposti appartengono a varie epoche.
I più antichi sono stati realizzati con tessere bianche e nere (I secolo a.C./II secolo d.C.).
 
 a sinistra: mosaico a nido d'ape (I sec.A.C.) /a destra: mosaico con cornice nera (I sec.A.C.)
mosaici a motivi geometrici (II sec.d.C.)
sinistra: mosaico a stuoia (II sec.d.C). - destra: mosaico a crocette nere con inserzione di motivo a raggiera (II sec.d.C.)
mosaico con personaggio maschile (I/IV sec.d.C.)
mosaico con busto maschile, busto femminile e cane (I/IV sec. d.C.)
Vi sono anche frammenti di pavimenti musivi figurati (V secolo d.C.).

mosaico con medaglioni a nodo di Salomone e medaglione figurato (V sec. d.C.)
mosaico con motivo che mostra le fazioni circensi (V sec.d.C.)
mosaico con raffigurazione di auriga (V sec.d.C.)
mosaico con pantera ferita durante i giochi nell'arena (V sec.d.C.)
mosaico con giochi nell'arena (V sec.d.C.)
mosaico con giochi nell'arena (V sec.d.C.)
mosaico con caccia ai cinghiali nell'arena (V sec.d.C.)
mosaico con caccia ai cinghiali nell'arena (V sec.d.C.)
mosaico con figura ignuda a gambe divaricate, che forse rappresenta l'Autunno, e ramarro (V sec.d.C.)
Altri mosaici presentano una decorazione a motivi geometrici (VI secolo d.C.).

mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici policromi (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
a sinistra: mosaico a motivi geometrici ad onde e calici trifidi (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici proveniente dal triclinio (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
mosaico a motivi geometrici (VI sec. d.C.)
 Sono esposti nella sala anche frammenti di pavimento in opus sectile, realizzati con marmi policromi.

frammento di pavimento in opus sectile (VI sec.d.C.)
frammento di pavimento in opus sectile (I sec.a.C.)
frammento di pavimento in opus sectile (VI sec.d.C.)
Sono esposti nella sala anche due frammenti di pavimento musivo del V secolo appartenuti alla Chiesa di Sant'Agata Maggiore.

mosaico policromo della Chiesa di Sant'Agata Maggiore (V sec.d.C.)
mosaico policromo della Chiesa di Sant'Agata Maggiore (V sec.d.C.)
Altri mosaici provenienti dagli scavi si trovano al Museo Nazionale di Ravenna.

mosaico proveniente dal cosiddetto Palazzo di Teodorico (Museo Nazionale - Ravenna)
mosaico proveniente dal cosiddetto Palazzo di Teodorico (Museo Nazionale - Ravenna)
mosaico proveniente dal cosiddetto Palazzo di Teodorico (Museo Nazionale - Ravenna)
mosaico proveniente dal cosiddetto Palazzo di Teodorico (Museo Nazionale - Ravenna)
mosaico proveniente dal cosiddetto Palazzo di Teodorico (Museo Nazionale - Ravenna)
Sempre nel Museo Nazionale sono conservati due reperti provenienti dagli scavi del cosiddetto Palazzo di Teodorico: un torso maschile (III secolo a.C.), forse Diomede, appartenuto ad un santuario extraurbano, e un frammento di un rilievo con scena di vestizione (IV/V secolo d.C.).

torso maschile (I sec.a.C. - Museo Nazionale - Ravenna)
rilievo con scena di vestizione (IV/V sec.d.C. - Museo Nazionale - Ravenna)

http://polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/palazzo-di-teodorico
Orari: giovedì/domenica  8.30/13.30
visita guidata compresa nel biglietto  alle 10.30 del I e III sabato del mese
Costo: 1€

CONCLUSIONI
Il cosiddetto Palazzo di Teodorico è un sito poco visitato dai turisti, anche se adiacente alla frequentata Basilica di Sant'Apollinare Nuovo.
L'importanza dei mosaici esposti al suo interno dovrebbe attirare i visitatori curiosi di conoscere quell'arte per la quale Ravenna è stata ed è rinomata nel mondo.


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