giovedì 9 maggio 2019

Ravenna: il Mausoleo di Teodorico


Un altro monumento di Ravenna iscritto nella lista del Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco dal 1996: il Mausoleo di Teodorico.

Mausoleo di Teodorico
Teodorico il Grande, figlio del re degli Ostrogoti Teodemiro e della concubina Erelieva, nacque in Pannonia nel 454.
All'età di otto anni fu mandato alla corte imperiale di Leone I a Costantinopoli e qui rimase dieci anni come ostaggio per garantire la pace tra Ostrogoti e Impero d'Oriente.
Qui imparò il greco e il latino, ma si dice che non sapesse ne leggere ne scrivere; si firmava infatti con il sigillo TR (Theodericus Rex).
Dopo la morte del padre, nel 473 venne acclamato re degli Ostrogoti.
La tribù di stirpe germanica degli Ostrogoti, ramo orientale dei Goti, era un popolo federato dell'Impero d'Oriente che si era insediato nei Balcani, alla destra del Danubio.
Per aver partecipato alle guerre dell'Impero, l'imperatore Zenone insignì Teodorico del titolo di patrizio, e volle che scendesse in Italia per combattere contro il re degli Eruli Odoacre, che aveva posto fine all'Impero d'Occidente deponendo Romolo Augustolo.
Teodorico sconfisse in battaglia più volte Odoacre.
Quando il re degli Eruli si rifugiò a Ravenna, Teodorico pose l'assedio alla città.
Dopo quasi tre anni la città si arrese e Teodorico fece uccidere Odoacre.
Teodorico venne riconosciuto dall'imperatore bizantino re d'Italia e regnò per 33 anni.
Ravenna divenne la capitale del regno, e Teodorico l'arricchì di opere monumentali.
Pur di religione ariana, concesse la libertà di professare la propria religione a cristiani ed ebrei. Ai Goti affidò la difesa militare e ai Romani la pubblica amministrazione.
Con l'editto dell'imperatore Giustino I contro gli Ariani però, i rapporti con l'impero si incrinarono, e Teodorico fece condannare a morte il suo collaboratore Severino Boezio e il capo del Senato Simmaco (suocero di Boezio), accusati di complottare contro di lui con l'imperatore d'Oriente, e fece incarcerare papa Giovanni I, che non era stato capace di ottenere da Giustino I l'annullamento dell'editto.
Teodorico non ebbe figli maschi e designò come suo successore la figlia Amalasunta.
Teodorico morì a Ravenna il 30 agosto 526.
Oltre ad aver fatto restaurate l'Acquedotto di Traiano, fatto costruire l'Anastasis Gothorum (la cattedrale degli Ariani, oggi Chiesa dello Spirito Santo), il Battistero degli Ariani, il suo palazzo (oggi perduto) e l'annessa Chiesa Palatina (oggi Basilica di Sant'Apollinare Nuovo), Teodorico fece erigere il suo mausoleo nel 520 come propria sepoltura.
Il mausoleo venne costruito in un luogo tra le mura della città e la laguna, già adibito a sepolcreto dai Goti.
Originariamente presentava una recinzione con pilastri e balaustre.
Oggi il mausoleo si trova all'interno di un parco, vicino alla ferrovia e alla Rocca Brancaleone.

Mausoleo di Teodorico all'interno di un parco urbano
parco urbano in cui si trova il Mausoleo di Teodorico
L'edificio monumentale è stato costruito in opus quadratum, con blocchi di pietra Auresina (una roccia calcarea microcristallina proveniente dall'Istria), assemblati con tecnica a secco, legati all'interno con l'ausilio di grappe a coda di rondine.
Ogni singolo blocco è stato tagliato in modo da garantire stabilità all'edificio.

blocchi di pietra sagomati e incastrati
blocchi di pietra sagomati e incastrati
Il mausoleo, che oggi si trova  3,5m sotto il livello di campagna, è alto 15,41m.
E' composto da due celle decagonali sovrapposte.

lato meridionale delle due celle sovrapposte del Mausoleo di Teodorico
La cella inferiore a dieci lati (alta 6,5m), presenta esternamente nicchie a pianta quadrangolare coronate da archi a tutto sesto, con feritoie all'interno di sei di esse.

nicchie esterne alla cella inferiore
nicchia con feritoia
nicchia con feritoia
Alla base dell'arco corre una cornice di marmo.

base dell'arco con cornice e conci sagomati nelle arcate
Attraverso la nicchia del lato Ovest si entra all'interno della cella.

ingresso alla cella inferiore
Internamente la cella è a pianta cruciforme.
Forse questa doveva essere la camera sepolcrale della famiglia di Teodorico, oppure una cappella adibita ai servizi liturgici.

porta d'ingresso della cella inferiore
Una cornice separa le pareti dalla copertura della cella.

volta della cella inferiore con cornice
Sul lato Est della cella vi sono due blocchi di pietra decorati con una conchiglia, forse servivano come portalampade.

blocchi di pietra decorati con conchiglia
feritoia della cella inferiore

Una piccola scala del 1927 e una passerella in ferro conducono alla cella superiore.

passerella per accedere alla cella superiore
lato orientale della cella superiore con ballatoio d'accesso
La cella superiore presenta un diametro minore rispetto a quella inferiore (9,20m), in quanto è arretrata rispetto a questo di 1,30m.
Probabilmente correva in questo spazio un ambulacro voltato di cui rimangono solo frammenti.

quel che resta dell'attacco dell'ambulacro esterno della cella superiore
Le nicchie esterne questa volta sono solo lavorate in rilievo.

lato occidentale della cella superiore con ingresso
Sopra gli archi delle nicchie e sopra la porta d'ingresso una cornice aggettante in marmo trasforma la cella da decagonale in circolare.

cornice sull'arco della nicchia che trasforma la cella superiore da decagonale in circolare
cornice con mensole sulla porta che trasforma la cella superiore da decagonale in circolare
Al di sopra si aprono alcune feritoie, tra le quali una a forma cruciforme sul lato Est, che fa entrare la luce da Oriente.

feritoie della cella superiore
feritoia a forma di croce
Più in alto un'altra fascia presenta un fregio ornamentale con elementi "a tenaglia", tipici dell'oreficeria di cui i Goti erano maestri.

fregio "a tenaglia" e scritta sul modiglione
cornice-sgocciolatoio con fregio a tenaglia
Su questa cornice-gocciolatoio poggia la possente cupola ribassata, un monolite pesante circa 230 tonnellate, voluto dallo stesso Teodorico per ragioni statiche e forse per celebrare il suo potere, in quanto richiamava nella forma la corona regale o un elmo da guerriero.

La cupola, con un diametro di 10,76m, alta 3,09m e con uno spessore di circa 1m, presenta dodici anse, chiamate modiglioni, recanti i nomi di otto Apostoli e dei quattro Evangelisti.

Una porta in ferro, lavorata con traforo a croce greca, permette l'accesso alla cella superiore, internamente circolare.

porta con traforo a croce greca della cella superiore
ombra della porta traforata della cella superiore sul sarcofago di Teodorico
 Il monolite della cupola internamente alla cella appare sbozzato, segno che può indicare che sarebbe stato prevista una decorazione musiva o pittorica.
Al centro della volta in un clipeo è raffigurata una croce gemmata, opera di una fase posteriore alla costruzione, quando nel medioevo divenne un luogo di culto e cimiteriale.

clipeo con croce gemmata sulla volta della cella superiore
 Furono qui sepolti personaggi importanti quali il papa Vittore II (morto nel 1057).

nicchia della cella superiore
croce che sormonta la nicchia
feritoie della cella superiore
 Sulle pareti della cella superiore i restauri hanno messo in evidenza alcune antiche scritte e lacerti di pittura.

scritte antiche sui blocchi di pietra della cella superiore
scritte antiche sui blocchi di pietra della cella superiore
scritte antiche sui blocchi di pietra della cella superiore
scritte antiche sui blocchi di pietra della cella superiore
tracce di decorazione pittorica sui blocchi di pietra della cella superiore
 Al centro della cella si trova un labrum, una vasca in porfido rosso di epoca imperiale danneggiata, che si pensa abbia conservato il corpo di Teodorico fin quando in epoca bizantina non fu profanato.
La vasca, ritrovata all'esterno del mausoleo, venne qui ricollocata nel 1913.

labrum
labrum
interno del labrum
labrum con riflessi di luce che entrano dal traforo della porta in ferro
La volta presenta un'evidente crepa.

crepa sulla volta della cella superiore
Oltre all'ipotesi di un danneggiamento della cupola nel momento della sua collocazione (di cui tra l'altro non si hanno certezze ma solo ipotesi di come fosse stato possibile), sono sorte anche alcune leggende correlate con la morte di Teodorico, avvolta da secoli di mistero.

Si racconta infatti che a Teodorico fosse stato presagita la morte a causa della folgorazione di un fulmine.
Per questo il re ostrogoto si era fatto costruire il mausoleo con possente cupola per poter sfuggire nei giorni di pioggia a questa morte, ma un giorno che si era rifugiato nel mausoleo per evitare appunto i fulmini (o si dice avesse voluto fare un bagno nel suo sarcofago), un fulmine colpì la cupola e lo fulminò.
Ma questa non è l'unica leggenda che aleggia intorno alla sua morte.
Viene narrato che il re, venuto a sapere di una cerva con corna d'oro, fosse partito per una battuta di caccia, ma il suo cavallo non si sa come si diresse verso la Sicilia, saltò lo stretto di Messina e si buttò nel cratere dell'Etna.

Questo racconto ispirò il poemetto in versi di Giosuè Carducci "La Leggenda di Teodorico" nella raccolta "Rime Nuove", dove però il cavallo si gettò in Vulcano al posto di gettarsi nell'Etna.

Dopo l'editto di Giustiniano del 561, il Mausoleo di Teodorico fu trasformato in oratorio ortodosso.
Nel IX secolo era noto come Chiesa di S.Maria alla Rotonda.
Successivamente alla costruzione lì accanto di una torre quadrata con funzione di faro, venne chiamata Chiesa di S.Maria ad Pharum.

Tra il XVI e il XVIII secolo, dopo un periodo d'abbandono, appariva interrata sino alla cella superiore a causa delle innondazioni di un affluente del Po.

Venne disegnato da Baldassarre Peruzzi, Giuliano da Sangallo, Giovan Battista Piranesi.
Il mausoleo compare nel dipinto di Giovanni Bellini la Trasfigurazione di Cristo (Museo di Capodimonte - Napoli), e nella Pietà di Marco Palmezzano (Cattedrale di Ravenna).

Nell'Ottocento diventò un luogo visitato dai viaggiatori del Gran Tour.

http://www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/mausoleo-di-teodorico
Orari: lunedì/domenica
dalla prima domenica di ora legale (marzo) alla prima domenica di ora solare (ottobre)  8.30/19.00
dalla prima domenica di ora solare (ottobre)  alla prima domenica di ora legale (marzo) 8.30/16.30
Costo: 4€
biglietto cumulativo  10€
(Mausoleo di Teodorico + Museo Nazionale di Ravenna + S.Apollinare in Classe)


CONCLUSIONI
Il Mausoleo di Teodorico è l'unico esempio tra gli edifici di Ravenna dell'epoca della dominazione ostrogota a non essere stato costruito in mattoni.
Inoltre è l'unica tomba monumentale di un sovrano barbarico di tarda antichità.
La visita di questo monumento antico costituisce quindi per diversi motivi un unicum imperdibile nella visita della città.

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