martedì 14 maggio 2019

Ravenna: la Cappella Arcivescovile o Cappella di Sant'Andrea


Scrivo questo post per correttezza, visto che a Ravenna i siti posti dall'Unesco nella lista del Patrimonio dell'Umanità sono otto e non sette, come i post che finora ho dedicato alla città.
Purtroppo al momento della nostra visita al Museo Arcivescovile, nel quale è conservata  la Cappella di Sant'Andrea, un signore addetto alla sorveglianza, vedendo mio marito con la macchina fotografica al collo, ci ha detto (e in maniera anche poco gentile!), che era vietato fotografare.
Abbiamo rispettato il divieto, anche se vedevamo in molti che con i cellulari scattavano fotografie.
Sul sito ufficiale c'è scritto che si possono scattare foto per uso non professionale e quindi non vedo perché ci è stato vietato.
Inoltre, visto che in città negli altri siti posti nella lista del Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco non abbiamo avuto difficoltà in tal senso, non vedo perché per questo si debba fare eccezione!
Comunque, navigando in rete mi sono resa conto che la medesima sorte è capitata ad altri.
Vista la bellezza della Cappella di Sant'Andrea, spero che ugualmente questo mio post vi faccia venire la voglia di visitarla e di apprezzarne la sua arte e la sua unicità.

E' infatti l'unico esempio giunto integro di cappella arcivescovile paleocristiana, ed unico monumento ortodosso realizzato durante il regno di Teodorico,

La cappella fu fatta costruire dal vescovo Pietro II nel 495 con funzione di oratorio privato dei vescovi cattolici, durante il regno di Teodorico, quindi in un periodo in cui in città vi erano molti fedeli che professavano la religione ariana.

Il programma iconografico punta infatti alla glorificazione di Cristo.

Inizialmente infatti la cappella fu dedicata a Cristo, ma quando nel VI secolo vennero portate le reliquie di Sant'Andrea da Costantinopoli a Ravenna, la cappella fu ridedicata al Santo.

La cappella si trova al primo piano dell'Episcopio (divenuto poi il primo museo diocesano nel 1734) ed è composta da due ambienti: un vano a pianta rettangolare che funge da vestibolo, e la cappella vera e propria (posta sul lato Nord del vestibolo), con pianta a croce greca delimitata da quattro pilastri.

Il vestibolo presenta pareti ricoperte di marmi nella parte inferiore e di mosaici nella parte superiore.
Nel mosaico delle pareti si trovano quattro cornici rettangolari dorate con sfondo blu, che racchiudono ognuna una parte di un unico testo in latino scritto in lettere dorate.
Si tratta di una poesia forse ispirata da un passo del Vangelo di Giovanni, che celebra lo splendore del mosaico della cappella, come si legge nel primo dei 20 esametri:
"AUT LUX HIC NATA EST AUT CAPTA HIC LIBERA REGNANT"
                                           ("O la luce è nata qui, oppure imprigionata qui regna libera").
Agli inizi del Novecento Giuseppe Gerola ripristinò a tempera con la tecnica a finto mosaico questo antico carme (in quanto i mosaici originali erano andati perduti), basandosi sulle testimonianze del "Liber Pontificalis" di Andrea Agnello, e fece apporre anche l'effige che ricordava la perduta immagine del vescovo Pietro II.

Il vestibolo è coperto da una volta a botte decorata a mosaico con gigli bianchi (o fiori di loto) e rosette posti a raggiera, e una moltitudine di uccelli (101 per l'esattezza!): colombe, pernici, anatre, pavoni, fagiani, pappagalli, storni, faraone...

CURIOSITÀ: tra i tanti uccelli raffigurati si trova un anatroccolo che (il motivo non è ancora stato accertato) presenta una zampetta rossa e una nera.

Nella lunetta sopra la porta d'entrata del vestibolo è raffigurato Cristo guerriero, nell'atto di calpestare un serpente e un leone, simboli della forza del male (Salmo 91).
E' questo l'unico esempio di questa raffigurazione di Cristo nell'arte paleocristiana.
Cristo è vestito come un soldato romano, con una lunga croce sulle spalle, un libro con la scritta "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (tratta dal Vangelo di Giovanni) in una mano, e un'aureola gemmata intorno alla testa.
Il mosaico è stato restaurato da metà busto in giù ad affresco.

La cappella vera e propria presenta una piccola abside (ricostruita nel 1914), decorata con una Croce latina dorata in mezzo ad un cielo con stelle stilizzate bianche e oro.
Questa raffigurazione realizzata a tempera con la tecnica a finto mosaico rappresenta il Paradiso dominato da Cristo.

Nella parete del lato Sud-Est della cappella si trova una bifora sormontata dall'affresco realizzato nel Cinquecento da Luca Longhi per volere del cardinale Giulio della Rovere, che raffigura l'Ascensione di Cristo.

Sempre Luca Longhi per la parete di fronte ha dipinto, anche qui al posto dei mosaici, una Deposizione.

Nella volta centrale a vele della cappella sono raffigurati i quattro Arcangeli (Raffaele, Gabriele, Michele e Uriele) che reggono un cerchio con il monogramma di Cristo: le iniziali greche I (iota) e X (chi) di Iesùs Christòs.

Negli spazi tra gli Arcangeli trovano posto i Simboli degli Evangelisti: il bue di Luca, l'aquila di Giovanni, l'uomo di Matteo e il leone di Marco.

I sottarchi orientale e occidentale (ovvero quello più vicino all'abside e quello di fronte a questo), sono decorati con medaglioni che racchiudono Cristo (nel medaglione al centro) e gli Apostoli: Pietro, Andrea, Filippo, Paolo, Giacomo e Giovanni (arco vicino all'abside), Tommaso, Matteo, Bartolomeo, Giacomo, Taddeo e Simone il Cananeo (arco d'ingresso).

Gli altri due sottarchi (meridionale e settentrionale), sono invece decorati da Sante (Cecilia, Eugenia, Eufemia, Daria, Perpetua e Felicita), e da Santi (Policarpo, Cosma, Damiano, Cassiano, Crisanto e Crisogono), con al centro il Crismon (monogramma di Cristo).

Dopo passati restauri, che non sempre hanno portato a migliorare lo stato dei mosaici della cappella, con aggiunte di pitture al posto delle tessere mancanti e aperture di nuovi ingressi, si è cercato nel 1911 di riportare il sito allo stato originario.

www.ravennamosaici.it/cappella-di-santandrea-e-museo-arcivescovile/
Orari: marzo/ottobre   9.00/19.00    novembre/febbraio  10.00/17.00
BIGLIETTO UNICO 
(Museo Arcivescovile + Battistero Neoniano + Basilica di Sant'Apollinare Nuovo + Basilica di S.Vitale + Mausoleo di Galla Placidia)
Costo:  9,50€

CONCLUSIONI
Anche se aver scritto questo mio post senza foto è risultato a me un po' anomalo, spero che vi abbia suscitato un po' di curiosità, e che vi porti a visitare questa perla nascosta in un sito museale altrettanto interessante.


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