giovedì 27 giugno 2019

Ravenna: la Rocca Brancaleone


Nel XV secolo la Serenissima, interessata al porto di Ravenna e alle saline di Cervia, negoziò con lo Stato Pontificio il dominio su Ravenna.
Sconfitta la Signoria di Ostasio III da Polenta, i Veneziani s'insediarono a Ravenna nel 1441, e governarono sulla città fino al 1509, anno in cui, sotto il pontificato di Giulio II della Rovere, la città tornò allo Stato Pontificio.
Tornò allo Stato Pontificio perché di fatto la città apparteneva al Papa, e Venezia versava all'Arcivescovo di Ravenna un risarcimento annuo.

Per poter consolidare il controllo su Ravenna, i Veneziani restaurarono mura e torri della città, e costruirono una fortezza: la Rocca Brancaleone.

Rocca Brancaleone
La Serenissima doveva difendersi dagli attacchi dei possibili nemici esterni, ma anche dalle ribellioni che potevano insorgere in città contro i Veneziani.
Si contavano infatti 36 bombardieri verso la città e 14 verso l'esterno.

Come sito dove costruire la Rocca (o Arce) venne scelta un'area non edificata, a ridosso della strada che portava a Venezia (l'attuale Strada Romea), utilizzando le mura cittadine nord-orientali tardoantiche e medievali.

Vennero però demoliti alcuni edifici per poter ricavare materiale da costruzione per le fondamenta della Rocca.
Fu demolito un palazzo dei da Polenta e la Chiesa di Sant'Andrea dei Goti, costruita da Teodorico utilizzando a sua volta pietre e marmi dell'oppidum romano e del Tempio di Giove.

Questo significa che i materiali che costituiscono la fortezza hanno più di 1500 anni.

Il doge Francesco Foscari incaricò Vitale Lando e Giacomo Corner del progetto della fortezza, e i lavori, iniziati nel 1457 e terminati nel 1470, furono diretti da Giovanni di Francesco da Massa.

La fortezza, circondata da fossati colmi d'acqua attraversati da ponti levatoi e delimitata dal fiume Montone, era divisa in due parti: la Rocca vera e propria e la Cittadella.

Rocca Brancaleone: Rocca e Cittadella
La Rocca, circondata da un fossato con acqua, era un quadrilatero di 2180mq con quattro torrioni cilindrici agli angoli (con diametro di 17m).

Rocca
I torrioni della Rocca sono il Torrione della Cittadella, il Torrione della Scala, il Torrione dell'Olio e il Torrone della Munizione (deposito per polveri e armi).

fronte Nord-occidentale della Rocca: Torrione della Scala (a sinistra, Porta del Soccorso (al centro)) e Torrione dell'Olio (a destra)
fronte Sud-orientale: Torrione della Munizione (a sinistra della foto)
Il Torrione dell'Olio era collegato a ovest alle mura civiche e alla Porta Nuova dei Veneziani (i cui resti oggi si trovano in un giardino privato).

Torrione dell'Olio

resti della Porta Nuova dei Veneziani
I torrioni erano collegati tra loro da spessi muri (spessi 7/8m), che erano attraversati da tre ingressi: Porta del Soccorso posta verso Venezia e munita un tempo di rivellino, Porta Julia una posterula pedonale, e l'accesso principale della Rocca alla Cittadella, difeso da un fossato con acqua e da un rivellino (oggi scomparso).

fronte Sud-orientale: Porta Julia (a sinistra) e Torrione della Munizione (a destra)
lato della Rocca con ingresso principale verso la Cittadella
ricostruzione della Torre della Cappella
Questo accesso era difeso dalla Torre della Cappella o Torre della Madonna, che ospitava una cappella ad uso del castellano.

Torre della Cappella
La facciata esterna (rivolta verso la Cittadella) di questa torre era decorata con due bassorilievi: uno raffigura una Madonna col Bambino di ignoto autore cinquecentesco, l'altro il Leone di S.Marco opera di Marino di Marco Cedrini (1460.)

in alto: Madonna col Bambino (autore ignoto - XVI sec.) / in basso: Leone di S.Marco (1460 - Marino di Marco Cedrini)
Caduto il dominio veneziano, il bassorilievo con il leone fu rivoltato e sul retro Filippo Mariani da Milano scolpì lo stemma di papa Giulio III.
Dopo essere stato di proprietà della famiglia Rasponi, il bassorilievo venne donato all'allora Regio Museo Nazionale di Ravenna e nel 1910 riposizionato nella sua ubicazione originale.
interno della Rocca oggi adibito ad arena
Torre della Cappella vista dall'interno della Rocca
 Nella Rocca viveva il castellano ed era la caserma operativa.

La Cittadella, con un'estensione di 1400 mq, era invece una sorta di borgo con case per la guarnigione, stalle per i cavalli, magazzini, officine per le munizioni, ed era dotata di un mulino, di una cisterna e di una ghiacciaia.

interno della Cittadella (oggi adibita a parco)
La Cittadella era munita di due torrioni cilindrici ai due angoli e due torrioni semicircolari lungo la cortina muraria.

Il Torrione dell'Orto, che prendeva il nome dalla Chiesa di S.Maria in Orto, era il più possente ed esposto verso la città, mentre la Torre Fiorentina (o Torre Gambacorta) ospitava la ghiacciaia.
I due torrioni semicircolari si chiamavano Torrione di Mezzo e Torrione Rotto.

fronte Sud-orientale della Cittadella
Torrione di Mezzo
da sinistra: Torrione di Mezzo e Torrione dell'Orto
da sinistra: Torrione dell'Orto (in primo piano), Torrione Rotto e Torre Fiorentina (o Torre Gambacorta)

Unico accesso alla Cittadella era la  Porta della Cittadella, orientata a Sud-Ovest verso la città, in origine più alta, coperta e dotata di una merlatura aggettante con beccatelli e caditoie.

accesso alla Cittadella
La Porta della Cittadella aveva un ingresso pedonale e uno carrabile, ciascuno con il proprio ponte levatoio sul fossato riempito d'acqua.

Porta della Cittadella
Porta della Cittadella vista dall'interno della fortezza
passaggio carrabile della Porta della Cittadella
La porta aveva doppi portoni da ogni lato e una pesante saracinesca metallica verso la Cittadella.
Questa porta era un tempo preceduta per difesa da un rivellino.

Lungo le basse e spesse mura merlate, dotare di scarpatura per resistere all'artiglieria (solo il lato Est ne era privo), si aprivano le bombardiere e vi erano fortini in corrispondenza delle porte.

Nel 1515 si contavano 5 cannoni, 24 bombarde, 20 bombardelle.
Nel Torrione Gambacorta era posizionata una colubrina che decimò i Francesi nel 1512 che posero l'assedio alla Rocca per quattro giorni.
Una bombarda fu ritrovata nel 1973 presso il Torrione della Scala e oggi si trova nel Museo Nazionale di Ravenna.

Nel 1629 la Rocca Brancaleone fu spogliata della sua artiglieria e del presidio.
Cessata la sua funzione difensiva la Rocca fu smantellata parzialmente.
Il materiale recuperato fu utilizzato per la costruzione della Chiesa di S.Romualdo di Classe (1630), del Teatro Vecchio (1722 - smantellando il rivellino posto davanti all'ingresso della Cittadella), del Ponte sui Fiumi Uniti (1736), della Chiesa di S.Marco (1739).


Orari: 8.00/24.00

CONCLUSIONI
Ancora c'è da svelare da dove proviene il nome dato alla fortezza.
C'è chi sostiene che derivi dal bassorilievo del Leone di S.Marco posto sulla Torre della Cappella, mentre altri dicono che il nome le sia stato dato in onore di Brancaleone degli Andalò, senatore e capitano del popolo di Roma.
Oggi la Rocca è divenuta un'arena che accoglie spettacoli, mentre la Cittadella è stata trasformata in parco pubblico.
Anche se in posizione non proprio centrale, vale la pena soffermarsi per una breve visita, soprattutto se ci si reca a visitare il vicino Mausoleo di Teodorico.

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