mercoledì 19 giugno 2019

Il Museo Nazionale di Ravenna (prima parte)


In una città così ricca di storia e di arte come Ravenna non poteva mancare un museo che racchiudesse i reperti di una città che è stata tre volte capitale: dell'Impero romano d'Occidente, del Regno degli Ostrogoti e dell'Esarcato bizantino.

Il Museo Nazionale di Ravenna è ospitato dal 1913/1914 nell'ex convento benedettino di S.Vitale fondato nel 999 con concessione imperiale (diploma ottoniano), il più ricco e potente della città.
Ma l'origine delle raccolte di materiali antichi d'interesse antiquario, artistico e naturalistico che sono andate a far parte di questo museo risale al Settecento.
I monaci camaldolesi di Classe infatti furono i fautori del primo nucleo di collezioni, costituito da raccolte di oggetti d'arte minore (icone, placchette, bronzetti, ceramiche, avori), che venne ospitato nel loro convento cittadino.
Nel 1797 furono soppressi gli Ordini religiosi e le loro proprietà passarono al Comune.
Nel 1804 venne poi istituito il Museo Classense Municipale che fu riorganizzato e passò allo Stato nel 1885.
registro dei visitatori illustri del museo
dal registro dei visitatori illustri del museo
registro dei visitatori illustri del museo
ricordo della visita di Leopoldo d'Inghilterra e del Principe Carlo di Russia
Precede l'ingresso al museo un portichetto con colonne scolpite e tortili di rosso di Verona, risalenti al periodo della dominazione veneziana.

portichetto antistante l'ingresso al Museo Nazionale di Ravenna
Sull'architrave del portale d'ingresso si trova un'iscrizione che riporta il monito della Sibilla cumana, preso dal Libro VI dell'Eneide di Virgilio:
"PROCUL, O PROCUL ESTE, PROFANI"
("Via, via lontano da qui, o profani").

ingresso all'ex  convento benedettino / Museo Nazionale di Ravenna

In questo museo si trovano collezioni eterogenee, divise in tre sezioni: collezione lapidaria, reperti di scavo e collezioni d'arte.

Lungo i due chiostri che facevano parte del complesso monastico si trovano esposte le collezioni lapidarie: steli funerarie ed epigrafi romane, paleocristiane, bizantine, romaniche, gotiche, rinascimentali e barocche.

Il primo chiostro, chiamato anche Chiostro della Cisterna, quello più antico (XV/XVI secolo), è a pianta rettangolare.
Il suo portico continuo presenta archi a tutto sesto su colonne con capitelli corinzi.
Lungo il portico si affacciavano la portineria, i magazzini, la dispensa, il forno e la falegnameria.

chiostro del convento di S.Vitale (XV/XVI secolo) con vera di pozzo (proveniente da Casa Saporetti)
Lungo le gallerie si trovano raccolti reperti lapidei di epoca romana: epigrafi e stele funerarie.

chiostro del convento di S.Vitale (XV/XVI secolo)
chiostro del convento di S.Vitale (XV/XVI secolo)
stele di Mamilia Auxanusa (II sec.d.C.)
stele dei Longidieni (I sec.d.C.)
stele dei Arrii (I sec.d.C.)
stele dei Mari (I sec.d.C.)
stele di Paccia Helpide (I sec.d.C.)
stele dei Firmi e dei Latroni (I sec.a.C.)
epigrafe funeraria
epigrafe funeraria
fronte del sarcofago di Olia Tertulla con tabula ansata (II sec.d.C.)
Sono anche esposti due frammenti di un rilievo d'altare monumentale con l'apoteosi di Augusto (42/43 d.C.), eretto in onore della gens Giulio-Claudia, ritrovati sotto il pavimento del Mausoleo di Galla Placidia nel XVI secolo.

frammento di rilievo d'altare monumentale con l'apoteosi di Augusto (42/43 d.C.)
frammento di rilievo d'altare monumentale con l'apoteosi di Augusto(42/43 d.C.)
Delimitano l'ingresso ad alcune sale del lato meridionale del chiostro tre portali scolpiti in marmo bianco di fattura lombardesca (XVI secolo), di Jacopo Bianchi da Venezia, provenienti dal convento camaldolese di Classe in città (oggi Biblioteca Classense), qui trasferiti nel 1910.

portale (XVI sec.)
portale (XVI sec.)


rilievo posto sopra un portale
portale con rilievo di  S.Michele (XVI sec.) e finestre medievali
Sopra un portale è posto un rilievo raffigurante S.Michele alato con bilancia per pesare le anime.

particolare di un portale: S.Michele
La prima sala, detta Sala delle Erme e delle Antichità, presenta alcuni elementi del convento del X secolo: un pilastro centrale che si sovrappone ad un fusto di colonna capovolto, con capitello costituito da una base, anch'essa capovolta, appartenuti ad un monumento più antico.
Alle grandi finestre sono state adattate le cancellate in ferro battuto provenienti da S.Vitale.

 Sala delle Erme e delle Antichità:  pilastro centrale dell'antico monastero e finestre con cancellate di S.Vitale
In questa sala sono conservate sculture romane.

Sileno giacente (II sec.d.C.)
da sinistra: testa femminile (I sec.d.C.), testa di Sileno (I/II sec.d.C.) e testa di divinità
Bambino con cane (I sec.d.C.)
testa di Zeus Serapide (II sec.d.C.)
rilievo con figura femminile (I sec.d.C.)
testa di Tyche (II sec.d.C.)
capitelli con puttini (III/IV sec.d.C.)
erma di Hermes Propylaios (II sec.d.C.)
erma su pilastro (I sec.d.C.)
sarcofago di fanciullo (III sec.d.C. - acquistato a Roma)
statue di piccolo formato (I/III sec.d.C.)
E' qui presente la parte inferiore di un rilievo che raffigura Anfione e Zeto, del quale si conserva un'altra parte a Roma a Palazzo Spada.

frammento di un rilievo con Anfione e Zeto
Sono presenti nella sala cinque erme di uomini illustri che Ippolito d'Este aveva spedito da Roma al nipote Alfonso II d'Este duca di Ferrara, ma che non giunsero mai a destinazione: la nave naufragò nell'Adriatico e le erme furono ritrovate da pescatori nel 1934.

erme di uomini illustri: Dionyson- Platon, personaggio barbato, Milziade (II sec.d.C.)
erme di uomini illustri: Epicuro e Carneade (II sec.d.C.)
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Sempre dal chiostro si accede nella sala dove sono conservati i frammenti della Porta Aurea, una porta della città posta nel tratto Sud-Ovest delle mura di epoca repubblicana, o un arco onorario, fatto realizzare dall'imperatore Claudio Tiberio nel 43 d.C.
Era all'epoca il più importate passaggio della città e da lì partiva la strada per Forlì.
Venne depredata da Federico barbarossa e da Federico II.
Fu demolita nel 1540.

resti della Porta Aurea (43 d.C.)
clipeo della Porta Aurea (43 d.C.)
capitello e resti di una colonna della Porta Aurea (43 d.C.)
in alto.frammenti dell'iscrizione del fregio della Porta Aurea
frammenti della decorazione della Porta Aurea
frammento decorativo della Porta Aurea
capitelli corinzi della Porta Aurea
frammenti della Porta Aurea
cassettonato a rombi ed esagoni della Porta Aurea
frammento decorativo della Porta Aurea
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Un atrio divide il Chiostro della Cisterna dal cosiddetto "Claustro Novo"(1562).

atrio tra i due chiostri di S.Vitale
Tramite lo scalone monumentale del convento, opera del monaco Benedetto Fiandrini (XVIII secolo), si può salire a visitare gli ambienti del primo piano del convento, dove sono raccolti i reperti provenienti dal territorio circostante e collezioni di arti minori divise per materiali.

scalone detto "Fiadrini"
scalone detto "Fiadrini"
scalone detto "Fiadrini"
Madonna col Bambino (anonimo - XVIII sec.)
Il busto di papa Innocenzo X che accoglie i visitatori è un'opera attribuita a Gabriele Brunelli, o secondo altri ad Alessandro Algardi.

Innocenzo X (XVII sec. -  attr.a Gabriele Brunelli o ad Alessandro Algardi)

 Una piccola ala ospita la collezione di bronzetti e placchette, il nucleo più antico del museo.

teche con bronzetti
teca con bronzetti
teca con bronzetti
teca con bronzetti
teca con bronzetti
teca con bronzetti
teca con bronzetti
teca con placchette
teca con placchette
teca con placchette
teca con placchette
bronzetti da larario (arte romana imperiale)
Vi sono opere di epoca medievale, rinascimentale e moderna, di scuola padovana, fiorentina, veneto e veneziana, tedesca e metalli islamici.

acquamonile (XIII sec. - Germania)
Marco Aurelio / Cavallo (1500 ca. - scuola padovana)
Satiro seduto con vaso (XIV sec. - Andrea Briosco detto il Riccio e bottega)
testa di fanciullo (XVI sec. - scuola veneta)
Spinario (XIX sec.)
Cinghiale (XVIII sec. - scuola del Giambologna)
Giove e Callisto (XVII sec. - scuola francese o fiamminga)
testa di uomo barbato (XIX sec. - Italia)
busto di donna (XIX sec. - Italia)

Quest'ala ospita anche una grande farmacia in legno colorato, metallo e stucco del XVIII secolo di Ravenna (Via Mazzini), acquistata nel 1909 dalla Farmacia de' Mori (così chiamata per le due teste di Mori che decoravano il bancone).

Farmacia (XVIII sec.)
Farmacia (XVIII sec.)
Farmacia (XVIII sec.)
vasi da farmacia (XVIII sec.)
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Il percorso museale continua mettendo in mostra alcuni ritrovamenti archeologici: frammenti di oggetti di produzione locale e di ceramica d'importazione provenienti dalle officine laziali, etrusche e di Adria, Spina e Rimini.

teche con ritrovamenti archeologici di oggetti di produzione locale e di ceramica d'importazione
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Segue la sezione dedicata ai reperti provenienti da monumenti paleocristiani e bizantini di Ravenna.
Alcuni reperti provengono dagli scavi della Chiesa di Santa Croce, fatta costruire nel V secolo dall'imperatrice Galla Placidia, altri dagli scavi della Chiesa di S.Michele in Africisco, da quelli dell'area detta del "Palazzo di Teodorico" e dalla Darsena, dai quali emerse la cosiddetta "corazza di Teodorico", rubata nel 1924.

calco in gesso del sarcofago dell'arcivescovo Teodoro (da Sant'Apollinare in Classe - V sec.)
capitello imposta a paniere (dalla Chiesa di S.Michele in Africisco - VI sec.)
capitello imposta a paniere (dalla Chiesa di S.Michele in Africisco - VI sec.)
frammenti di marmi intagliati "opus sectile" (dagli scavi della Chiesa di Santa Croce - V sec.)
frammenti di mosaico parietale (dagli scavi della Chiesa di Santa Croce - V sec.)
frammenti di vetro dorato e di stucchi policromi (dagli scavi della Chiesa di Santa Croce - V sec.)
torso maschile (dagli scavi del cosiddetto Palazzo di Teodorico - III a.C.)
frammenti di statue provenienti dagli scavi dell'area del Palazzo di Teodorico
anfore romane usate per la costruzione del tetto del Mausoleo di Galla Placidia
scena di vestizione (dagli scavi dell'area del Palazzo di Teodorico - IV/V sec.)
modellino del Mausoleo di Teodorico
calchi in gesso (IX/XX sec.): frammento del fregio detto "a tenaglia" della cornice della cupola del Mausoleo di Teodorico / lastra con raffigurazione di Teodorico sul cavallo ammansito da S.Ellero
ciondolo a goccia con due figure e una croce (dagli scavi della Darsena - VI/VII sec.)
anello (dagli scavi della Darsena - VI/VII sec.)
fistule plumbee (dall'acquedotto restaurato da re Teodorico - Via Roma)
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Segue la cosiddetta Sala delle Transenne, così chiamata per l'esposizione di transenne in marmo provenienti dalle chiese di S.Vitale e S.Michele in Africisco.

Sala delle Transenne
transenna della Chiesa di S.Michele in Africisco (VI sec.)
transenna del recinto presbiteriale della Basilica di S.Vitale (VI sec.)
transenna del recinto presbiteriale della Basilica di S.Vitale (VI sec.)
E' anche qui esposta una transenna in bronzo proveniente dalla Basilica di sant'Apollinare in Classe, utilizzata poi come grata nella cripta della stessa basilica.
Sul fondo della sala si trova la croce che sovrastava il tetto della Basilica di S.Vitale.

transenna bronzea (dalla cripta della Basilica di sant'Apollinare in Classe - VI sec.)
croce bronzea del tetto della cupola della Basilica di S.Vitale (VI sec.)
Sono anche esposti in questa sala frammenti scultorei di epoca romana e bizantina come il rilievo di Eracle e la cerva di Cerinea (VI secolo), e un frammento del mosaico parietale con la raffigurazione di un Arcangelo della volta della Basilica di S.Vitale.

Ercole e la cerva di Cerinea (forse proveniente dalla Basilica Herculis - VI sec.)
frammento di sarcofago (IV/V sec.d.C.)
Arcangelo (dalla volta della Basilica di S.Vitale - VI sec.d.C.)
Segue l'esposizione di alcuni mosaici e materiale architettonico provenienti dalla zona della Basilica di Sant'Apollinare in Classe e dalla scomparsa Chiesa di S.Severo nella città di Classe.

frammento di mosaico pavimentale della Basilica di S.Apollinare in Classe (VI sec.d.C.)
vetrine con rinvenimenti dalla necropoli posta sotto la pavimentazione della Basilica di S.Apollinare in Classe
vetri dagli scavi della necropoli trovata sotto il pavimento della Basilica di S.Apollinare in Classe (IV/VI sec.d.C.)
oggetti dall'area di scavo della necropoli trovata sotto il pavimento della Basilica di S.Apollinare in Classe (IV/VI sec.d.C.)
oggetti dall'area di scavo della zona della Basilica di S.Apollinare in Classe (IV/VI sec.d.C.) / capitello a pilastrino proveniente dalla cripta della basilica
mosaico pavimentale proveniente dalla scomparsa Basilica di S.Severo in Classe
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La Sala della Sinopia è così chiamata per la presenza in questa sala di una sinopia con colombe e pavoni affrontati (VI secolo d.C.), rivenuta nei restauri dell'abside (1970/1973) della Basilica di Sant'Apollinare in Classe sotto l'attuale decorazione musiva del catino absidale.

sinopia del catino absidale della Basilica di Sant'Apollinare in Classe (VI sec.d.C.)
particolare della sinopia del catino absidale della Basilica di Sant'Apollinare in Classe (VI sec.d.C.)
Questa decorazione fu sostituita nella versione definitiva da due schiere di agnelli ai lati della raffigurazione di Sant'Apollinare.

decorazione definitiva dell'abside della Basilica di Sant'Apollinare in Classe
Nella sala si trovano anche dei sarcofaghi e delle lastre marmoree provenienti dalla Basilica di Sant'Apollinare in Classe.

sinopia di un agnello del catino absidale della Basilica di Sant'Apollinare in Classe e frammenti di lastre di plutei marmorei
sarcofaghi (dall'area della Basilica di Sant'Apollinare in Classe)
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Dalla Sala della Sinopia si può accedere alla Sala della Civiltà Egizia, che contiene una piccola collezione di tessuti e oggetti provenienti dall'Egitto.

tessuti ad arazzo di arte copta (Egitto)
tessuti ad arazzo di arte copta (Egitto)
Ushabti, amuleti e Osiride mummiforme (VIII/IV sec.a.C. - Egitto)
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Nella sala adiacente sono raccolte le collezioni degli Avori.

copertura di evangelario detto "Distico di Murano" (forse dall'Egitto - VI sec.)
formella con Apollo e Dafne (Egitto - V sec.)
Sono in mostra manufatti realizzati dall'epoca paleocristiana a quella barocca.
Vi sono oggetti d'arte rinascimentale carolingia, bizantina, islamica occidentale e medievale dell'Europa del Nord.

da sinistra: formella con Angelo simbolo di S.Marco (Arte carolingia - Italia Settentrionale - VIII/XIX sec.) /formella raffigurante Cristo (Arte carolingia - Italia Settentrionale - VIII/XIX sec.) / formella con quattro Santi (Arte medievale - Venezia - XII sec.)
in alto da sinistra: formella con Natività (Arte bizantina - Costantinopoli - XII sec.) / formella con Deposizione e Pianto sul Cristo morto (Arte bizantina - Costantinopoli - XII sec.) / formella con Dormizione della Vergine (Arte bizantina - Costantinopoli - XII sec.) / formella con Cristo in Ascensione (Arte bizantina - Costantinopoli - XII sec.) / in basso: parte centrale di un riccio di pastorale con Incoronazione della Vergine (Arte veneta - 1379/1390)
pezzo per il gioco degli scacchi: Re in trono (Europa del Nord - XII sec.)
da sinistra: cofanetto con giocolieri e animali fantastici (Costantinopoli o Italia del Nord - XII sec.) / cofanetto con decori zoomorfi (Venezia - XII sec.)
formella con intrecci e animali (Arte islamica - XII/XIII sec.)
cofanetto ottagonale con scena della "Leggenda di Helias" (bottega di Baldassarre degli Embriachi - XIV/XV sec.)
in alto: placchette di cofanetto (Italia centrale (1330/1375) / retro di pacchetta con coppia (bottega di Baldassare degli Embriachi - 1390) / in basso: lastrina con Amanti che si scambiano doni (Fiandre o Borgogna - 1400/1410) /placche di cofanetto con Giasone in viaggio in mare, drago, due tori e un ariete, Storia di Paride, personaggi femminili (bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1390/1410) / cornice da specchio o da cofanetto con genio alato in barca (bottega embriachesca - 1390/1410)
dall'alto: due lastre con geni alati (bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1390/1410) / lastre di cofanetto con Vittorie in volo (maniera di Baldassarre degli Embriachi - 1400/1425) / placchetta di cornice con genio ignudo (Italia Settentrionale - XV sec.) / placche di cofanetto (maniera di Baldassarre degli Embriachi - 1400/1425) / placchetta con genio alato (bottega embriachesca - 1450)
cofanetto con coperchio a spioventi (bottega Italia Settentrionale - XV sec.)
dall'alto: Pace con la Pietà (Italia Settentrionale - 1450/1500) / altarolo con Crocifissione e Santi (bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1390/1410) / placche con Madonna e Santi (bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1390/1410)
cofanetto decorato con scena della Storia di Paride ("Bottega a tratteggi" - Italia Settentrionale - XV sec.)
bastone (Germania meridionale - XVI/XVII sec.)
cofanetto con scena della Storia di Susanna ("Bottega della Storia di Susanna" 1 - Italia Settentrionale - XV sec.)
cofanetto con scena della Storia di Susanna ("Bottega della Storia di Susanna" 2 - Italia Settentrionale - XV sec.)
dall'alto: placchette di cofanetto con coppie (bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1410) / lastrine di cofanetto con coppie (Italia del Nord - 1400/1450) / lastrine di cofanetto con Storie di una Santa (Italia del Nord - 1400/1450) / placchette di cofanetto con Storie di Paride ("Bottega a tratteggi" - Italia del Nord - 1425/1450) / placchetta con personaggi maschile e femminile (Italia del nord - 1450) / placchette di cofanetto con figure femminili (Bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1410) /placchette di cofanetto con figure femminili (Bottega di Baldassarre degli Embriachi - 1400/ 1425) / due lastrine con putti (Italia - 1890/1910)
in alto: elemento ornamentale ramificato con raffigurazione di Dio Padre (Arte indoportoghese - XVII/XVIII sec.) / in basso: complesso allegorico raffigurante il Buon Pastore su una montagna (Arte indoportoghese - XVII/XVIII sec.)
manici di posate a forma di erma (dalla Francia 1810 e dalla Germania 1690)
placchetta con Episodio mitologico (Germania Meridionale o Austria - 1650/1700)
altarolo con Eterno benedicente, Madonna della ghiara e i Santi Francesco e Carlo Borromeo (Italia - XVII sec.)
statuette di Angeli e i Santi  (Italia del Nord - XVII sec.)
statuette di Angeli e i Santi  (Italia del Nord - XVII sec.)
raschietti (Europa Occidentale - XVII sec.)
L'arte gotica è rappresentata da lavori realizzati in atelier francesi.
La produzione trecentesca di Parigi offre uno spaccato della vita di corte e cavalleresca. 

in alto da sinistra: placchetta con Crocifissione e Annunciazione (Parigi - 1300/1330) / due laminette dipinte (scuola renana - 1300/1350) / al centro: tabernacolo a sportelli (Francia - 1325/1350) / polittichetto a sportelli (Francia Settentrionale - 1550) / dittico con Adorazione dei Magi e Crocifissione (Parigi - 1340/1360) / in basso da sinistra: placchetta con la Vergine in Gloria (Arte francese - 1350) / anta di dittico con Natività (Francia Settentrionale - 1370/1400) /anta di dittico con Crocifissione (Francia Settentrionale - 1370/1400) / anta di dittico con Adorazione dei Magi, Annunciazione e Visitazione (Francia Settentrionale - 1370/1400) / anta di dittico con Crocifissione e Natività (Francia Settentrionale - 1370/1400) /
dall'alto: valva di scatola di specchio con "Incoronazione dell'innamorato" (Parigi - 1300/1330) / cofanetto alla certosina (Parigi e Italia Settentrionale - 1340/1350) / due disciminatoi (Italia Settentrionale 1370/1390 e 1350/1400) / coperchio di cofanetto con scena di torneo (Parigi - 1300/1330)

http://www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-di-ravenna
Orari:      martedì/domenica 8.30/19.30
Costo:     6€
10€   biglietto cumulativo (Museo Nazionale di Ravenna + Basilica di Sant'Apollinare in Classe + Mausoleo di Teodorico)



CONCLUSIONI
Il Museo Nazionale di Ravenna ha una superficie espositiva di oltre 5000mq.
Per questo ho deciso di descriverlo in due post.
Percorrere le sale di questo museo non è solo un viaggio nella storia di Ravenna, ma un'immersione nell'atmosfera che si poteva avvertire tra le mura di questo importante convento.

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