mercoledì 19 giugno 2019

Il Museo Nazionale di Ravenna (seconda parte)


...continuiamo la visita del primo piano del Museo Nazionale di Ravenna.

Dalla Sala della Sinopia si può accedere anche alle sale poste intorno al terzo chiostro, il Chiostro dell'Orto (XVI secolo), una costruzione del convento non portata a termine.

Nelle sale al primo piano di questa ala del convento sono esposte le collezioni di Icone dal XIV al XVIII secolo.

S.Giorgio e il drago (Emanuele Tzane da Retimo - XVII sec.)
Fanno parte della collezione circa duecento dipinti su tavola raccolti dai padri camaldolesi di Classe.
Molte sono le icone cretesi e le icone cretesi-veneziane, che fondono lo stile tardo bizantino con l'arte veneta, chiamate "cretesi" perché il centro propulsore fu appunto Creta (di dominio veneziano).

Madonna col Bambino tra i Santi Girolamo, Giovanni Battista, Andrea e Agostino (scuola cretese: Joanis Permeniates - XVI sec.)
Presentazione delle reliquie di S.Spiridone (Pittore cretese - XVIII sec.)
Cristo in Pietà (Pittore cretese - XV/XVI sec.)
Madonna della Consolazione e S.Giovanni Battista (Pittore cretese - XVII sec.)
Madonna della Consolazione e S.Lorenzo (Pittore cretese - XVI /XVII sec.)
da sinistra: Madonna del latte e Santi Sebastiano e Rocco (Pittore cretese - XVI sec.) / Madonna in trono con S.Benedetto e il Profeta Daniele (Pittore veneto - XV/XVI sec.) / Madonna in trono con i Santi Lucia, Sebastiano, Rocco ed Elena (scuola cretese - XVII sec.)
Alcune di queste propongono il soggetto della Madonna e per questo i maestri che le realizzarono furono chiamati "Madonneri".

a sinistra: Madonna col Bambino, S.Giuseppe e S.Giovannino (Madonnero veneto - cretese - XVII sec.) / a destra: Annunciazione (Madonnero veneto - cretese - XVI/XVII sec.)
a sinistra: Madonna col Bambino e S.Giovannino (Madonnero veneto - cretese - XVI/XVII sec.) / a destra: Angelo Gabriele e Vergine Annunciata (Maestro di S.Girolamo - XVI/XVII sec.)
Adorazione dei Magi (Madonnero veneto - cretese - XVI/XVII sec.)
Adorazione dei Magi (Maestro veneto-cretese vicino al Maestro di Cremona - XVII sec.)
da sinistra: Adorazione dei Magi (Madonnero veneto - cretese -XVII sec.) / Adorazione dei Pastori (Madonnero veneto - cretese - XVII sec.) / Crocifissione con Maria Vergine, Maria Maddalena e S.Giovanni (Madonnero veneto - cretese - XVII sec.)
Annunciazione (Madonnero veneto - cretese - XVII sec.)
S.Pietro e S.Paolo (Madonnero veneto - cretese - XVI sec.)
Alcune icone di scuola cretese mantengono un'iconografia bizantina.

Presentazione al Tempio (pittore di tradizione bizantina - XVI sec.)
Madonna Platytera (="più grande dei cieli" - pittore di tradizione bizantina - XVI sec.)

Sono qui raccolti anche dei dipinti del Trecento e Quattrocento a soggetto religioso.

Sposalizio mistico di S.Caterina e Santi (Pittore marchigiano - XIV/XV sec.)
Scene della Passione di Cristo (scuola napoletana - XVI sec.)
Bacio di Giuda (Artista bolognese - XIV sec.)
Madonna col Bambino tra S.Caterina e S.Girolamo (pittore veneto - XV sec.)
Madonna col Bambino (scuola dalmata - XV sec.)
Crocifissione con la Vergine, S.Giovanni e quattro Santi (Maestro adriatico - XIV sec.)
Alcuni dipinti sono di provenienza slava.
da sinistra: S.Vladimir con i figli Boris e Gljeb (pittore russo - XIV/XV sec.) / S.Giovanni Crisostomo (Pittore russo - XV/XVI sec.) / Il Patriarca Pajsije in preghiera di fronte a Cristo (Jovan Pittore serbo - 1771)
Le icone sono anche raggruppate per temi iconografici: Madonna Odighitria ("Colei che conduce") Madonna della Consolazione, Madonna della Tenerezza (o Glycophilousa), Madonna del Latte (o Galactotrophousa).

Madonna col Bambino o Odighitria (scuola di Andrea Ritzos da Candia - XVI sec.)
Madonna della Consolazione (Pittore cretese - XVI sec.)
Madonna della Tenerezza (o Glycophilousa - Pittore cretese - XVI sec.)
Madonna della Tenerezza (o Glycophilousa - Pittore cretese - XV/XVI sec.)
Madonna della Tenerezza (o Glycophilousa - Pittore cretese - XV/XVI sec.)
da sinistra: Madonna del Latte (o Galactotrophousa - Pittore cretese - XV/XVI sec.) / Madonna del Latte (o Galactotrophousa) con S.Caterina, Cristo Pantocratore, Annunciazione, Resurrezione, Crocifissione e Santi ( Pittore italo-cretese - XVI/XVII sec.)
Madonna del Latte (o Galactotrophousa - Pittore cretese - XV sec.)
Altre icone trattano temi specificamente ortodossi.

Natività (Artista cretese di tradizione bizantina - XVI sec.)
Vergine Nicopeia (="portatrice di vittoria" - Artista di tradizione bizantina - XIV/XV sec.)
Deesis (= "Vergine e S.Giovanni Evangelista supplicano Cristo per l'Umanità" - Pittore cretese di tradizione bizantina - XVI sec.)
Altre icone ancora risentono di influssi orientali e occidentali.

Madonna del Latte (scuola veneta-cretese - XV sec.)
Trittico con Pietà, Scene della Passione e Resurrezione (Maestro cretese - scola di Andrea Ritzos - XVI sec.)
Infine alcuni artisti hanno riproposto opere d'arte italiane.

S.Girolamo in preghiera davanti al Crocifisso (Madonnero veneto-cretese - XVI sec.)
Annunciazione (Maestro di Cremona - XVI/XVII sec.)
Natività (Madonnero veneto-cretese - XVII sec.)
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La visita continua nell'ala settecentesca del convento realizzata da Giuseppe Antonio Soratini: il dormitorio nuovo e le salette adiacenti.

Cinque vetrine costituiscono il cosiddetto Gabinetto delle Curiosità, una sezione del museo dove sono raccolti oggetti e rarità naturali o create dall'uomo, esposti in maniera casuale.
Gli oggetti qui esposti provengono dalle raccolte dei monaci camaldolesi e da donazioni.

La vetrina exotica racchiude oggetti orientali e reperti archeologici.
La vetrina figmenta conserva avori e smalti di Limonges.

a sinistra: vetrina exotica / a destra: vetrina figmenta
La vetrina naturalia e scientifica racchiude meraviglie della natura come conchiglie di nautilus decorate (XVII secolo).

vetrina naturalia e scientifica
Nella vetrina antiquitates si trovano zolfi rossi, sigilli e ritratti.

vetrina antiquitates
E nella vetrina artefacta sono esposti elementi d'arredo.

vetrina artefacta
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Una piccola parte del museo è dedicata all'esposizione di mobili antichi.

stipo con vetri dipinti (Bruxelles - XVIII sec.)
in alto da sinistra: scrigno con mascheroni, cartiglio e zampe leonine (Italia del Nord - 1690/1710) / stipo a cassetti decorati con intarsi floreali in avorio (Area Alpina - XVIII sec.) / in basso: cassetta istoriata con allegorie (Alto Adige - XVI sec.)
in alto da sinistra: stipo-medagliere con ribalta (Firenze - 1550/1600) / piccolo stipo con nove cassetti intarsiati in ebano e avorio (Europa - XVIII sec.)
tavolo con intarsi (Italia del Nord - XVIII sec.)
stipo da lavoro in legno con intarsi (Augusta o Tirolo - 1550/1600)
stipo da lavoro in legno con intarsi (Augusta o Tirolo - 1550/1600)
mobiletto a tre cassetti con intarsi a frutti e fiori (Emilia - XVIII sec.)
mobile rustico con ornati di gusto quattrocentesco
cassetta istoriata con allegorie (Alto Adige o Tirolo - XVI sec.)
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Nella Sala dell'Oploteca è conservata una raccolta di armi e di armature antiche, in parte provenienti dalla raccolta municipale.

Oploteca
 L'esposizione è suddivisa in tipologie: armi da difesa (elmi, corsaletti, bracciali da torneo, busti per il gioco della giostra di rincontro), armi bianche (spada di marra per schermire in sala d'armi o in torneo, armi di stocco o da cerimonia), armi da botta (martelli, mazze), armi da fuoco, armi da tiro, armi in asta (alabarde).






I pezzi in esposizione più rilevanti sono considerati una brigantina con ribattini dorati (XV/XVI secolo) e un elmetto a incastro (XVI secolo).

brigantina (XV(XVI sec.) ed elmetto a incastro (in primo piano - XVI sec.)
Di provenienza orientale è invece una mensa circolare da campo militare in cuoio (XVI secolo).

mensa da campo militare (XVI sec.)
A chiudere questa sezione vi è la cosiddetta "Testa di Ravenna", opera attribuita da Corrado Ricci a Tullio Lombardo.
Il monumento funebre di Gaston de Foix duca di Nemours, condottiero francese nipote di re Luigi XII, morto nel 1512 durante la Battaglia di Ravenna contro la Lega Santa, fu commissionato ad Agostino Busti detto il Barbaia e collaboratori dal re di Francia Francesco I.
Il monumento funebre doveva collocarsi nella Chiesa di S.Marta a Milano, ma dopo la sconfitta dei Francesi non fu più portato a termine e i pezzi che lo avrebbero composto furono acquistati da vari collezionisti.
La testa conservata in questo museo fu forse realizzata dall'artista utilizzando una diversa maschera funebre rispetto a quella utilizzata dal Barbaia per il suo monumento.

"Testa di Ravenna" (attribuita a Tullio Lombardo)
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Una sala del museo è detta Sala della Devozione in quanto sono esposti qui oggetti devozionali greco-ortodossi: panagiari, icone delle "dodici feste", tabernacoletti, croci benedizionali.

Sala della Devozione
tavoletta delle "dodici feste" (Arte greco-ortodossa - XVI sec.)
tabernacolo con Angeli e reggituribolo (Bartolomeo Baroni - dalla Chiesa di S.Romualdo - 1737/1738)
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Sono di seguito esposti alcuni dipinti e affreschi staccati provenienti dalla Basilica di S.Giovanni Evangelista di Ravenna.

Voto di Galla Placidia durante la tempesta (1568 - Francesco Longhi - affresco staccato dalla Basilica di S.Giovanni Evangelista)
Tre Santi (Anonimo - affresco staccato dalla Basilica di S.Giovanni Evangelista)
Consacrazione della Basilica di S.Giovanni Evangelista (1568 - Francesco Longhi - affresco staccato dalla Basilica di S.Giovanni Evangelista)
Madonna col Bambino e Santi (Girolamo Marchesi da Catignola - XVI sec. - dalla Basilica di S.Giovanni Evangelista)
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Si passa quindi alle sale dedicate all'esposizione delle tre collezioni delle Ceramiche presenti al museo, che corrispondono alle tre fasi di formazione della raccolta.

vetrina della sezione delle Ceramiche
vetrina della sezione delle Ceramiche
vetrina della sezione delle Ceramiche
vaso istoriato con soggetto tratto dalle "Metamorfosi" di Ovidio (Manifattura Ginori - 1914)
Del primo gruppo fanno parte esemplari di ceramica e maiolica istoriata: pezzi derutesi (con busti femminili con motti amorosi o episodi ispirati ai "Vangeli"), forlivesi, faentini, urbinati (decorati con temi letterari e storico-mitologici), spagnoli (piatti decorati a lustro metallico) e di Castelli in Abruzzo (con soggetti allegorici, campestri e paesaggistici).
A questo gruppo appartengono ceramiche cinquecentesche e seicentesche.

Piatti (Castelli - XVIII sec.)
piatto (Castelli - XVII sec.)
piatto (Castelli - XVII sec.)
piatto (Castelli - XVII sec.)
piatto (Castelli - ambito Francesco Grue - XVII sec.)
piatto (Castelli - ambito Francesco Grue - XVII sec.)
coppa (Forlì - 1545)
boccale (Faenza - Baldassarre Manara - 1538)
coppa (Forlì - Eleucodio Solombrini - 1563)
coppa (Urbino - XVI sec.)
piatto (Deruta - XVI sec.)
piatto (Deruta - XVI sec.)
piatto (Deruta - XVI sec.)
piatto (Deruta - XVI sec.)
piatto (Deruta - XVI sec.)
vaso (Deruta - XVI sec.)
piatto (Spagna Manises - XV sec.)
piatto (Spagna Manises - XV sec.)
Sono presenti alcuni taglieri da impagliata, usati solitamente per contenere frutta, per il pranzo delle puerpere.

tagliere da impagliata (Urbino - XVI sec.)
tagliere da impagliata (Urbino - XVI sec.)

Nel secondo gruppo sono raccolti vasi da farmacia coni nomi in caratteri gotici, esemplari che partono dal XV secolo.

vasi da farmacia
vasi da farmacia
vasi da farmacia
vasi da farmacia
vasi da farmacia
Nel terzo gruppo si trovano pezzi ravennati a partire dal XIV secolo: ceramica a "graffito" con simboli amorosi e di fertilità, ceramica detta "alla porcellana" con ornati in azzurro su fondo bianco.

maioliche "alla porcellana"
Appartengono a questo gruppo boccali trecenteschi in "maiolica arcaica" (cioè ricoperti con smalto a base di stagno), nei tipici colori viola manganese e verde ramina.

in alto: boccale in "maiolica arcaica" con lettere AR (dalla fornace per maioliche di Via Angelo Mariani - XIV/XVI sec.)
Altre ceramiche provengono dai conventi di Classe e di S.Vitale, ed erano ceramiche da fuoco e d'uso quotidiano.

ciotole graffite monocrome in "ferraccia" del convento di S.Vitale con monogramma SV
ceramica d'uso del convento di Classe in Città
Sono presenti anche le ceramiche che venivano messe nelle murature per decorale.

trifora del campanile della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo con due bacini ceramici (XII/XIII sec.)
bacini da muratura
Aggirandoci per queste sale del dormitorio grande del convento ci si accorge di strane presenze.. sono tre lupi!
E' l'opera contemporanea "Terre Promesse" di Davide Rivalta (abbiamo già incontrato le sue bufale del prato antistante la Basilica di Sant'Apollinare in Classe).
lupo di "Terre Promesse" (Davide Rivalta)
lupi di "Terre Promesse" (Davide Rivalta)
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A questo punto, tornado sui nostri passi, riscendiamo per lo scalone dal quale eravamo saliti, e proseguiamo la visita al piano terra nel secondo chiostro il cosiddetto "Claustro Novo"(1562).
Questo chiostro ricalca il quadriportico un tempo posto davanti al nartece di S.Vitale.

Claustro Novo
portici del Claustro Novo
Al centro di questo chiostro, realizzato dall'architetto Andrea da Valle nel Cinquecento, si trova la statua di papa Clemente VIII, opera di Pietro Bracci (1738), già posta in Piazza del Popolo.

Clemente VIII (Pietro Bracci - 1738)
Anche lungo questo chiostro sono custoditi reperti lapidei: sculture dall'epoca paleocristiana all'età moderna.
Nel braccio Sud sono raccolti reperti lapidei che vanno dall'epoca paleocristiana a quella bizantina: capitelli, elementi architettonici, frammenti di plutei, di sarcofaghi, di altari.

braccio Sud del Claustro Novo
elementi architettonici
frammenti di plutei, di transenne e capitelli
cornici ed elementi decorativi
lastra intagliata e decorata in opus sectile e capitelli "imposta"
in basso: capitelli compositi e "a paniere" / in alto: capitelli romanici
Vi sono capitelli di diversa tipologia: un capitello corinzio "a medaglione", uno corinzio "a lira", tre capitelli "a foglie d'acanto mosse dal vento" (di cui uno con monogramma di Teodorico), un capitello composito del tipo "teodosiano".

capitelli bizantini (V/VI sec.)
capitelli bizantini (V/VI sec.)
capitello bizantino (V/VI sec.)
Tra i reperti qui raccolti è importante il cosiddetto Sarcofago della Traditio Legis di epoca paleocristiana, proveniente dalla Chiesa di S.Giovanni Battista.

Sarcofago della Traditio Legis (V sec.) / fronte laterale con Resurrezione di Lazzaro
fronte del Sarcofago della Traditio Legis (V sec.) con Cristo, S.Pietro, S.Paolo e probabili committenti
Nel braccio Ovest sono raccolte sculture che vanno dall'epoca pre-romanica a quella gotica.

braccio Ovest del Claustro Novo
sarcofago di fanciullo
paliotto d'altare decorato con croce
Madonna col Bambino in trono (Anonimo ravennate - XIV/XV sec.) / Santo guerriero (bottega di Filippo Solari - 1445/1450)
Lungo questa galleria hanno trovato posto sette statue colonne (XII secolo), raffiguranti Santi o Profeti, provenienti dal convento di S.Vitale

statue colonna (XII sec.)
Vi sono anche croci poste su colonne, diffuse tra il IX e il XIII secolo in Italia, Irlanda, Gran Bretagna ed Europa Orientale.
Esse, collocate nelle vicinanze di aree sacre, indicavano ai pellegrini e ai viandanti dove trovare un ricovero.

Croci su colonne
Croce su colonna
Si trovano anche appese al muro alcune terracotte decorative e patere in marmo (XI secolo).

terracotte decorative con animali fantastici e non
patere in marmo (XI sec.)
 Nel braccio Nord sono raccolte sculture dell'età rinascimentale, barocca e moderna.

braccio Nord del Claustro Novo
vera di pozzo
vera di pozzo
rilievi con stemmi
rilievi con stemmi
sarcofago detto "dell'oculista" (dalla Chiesa di S.Vittore - II/III sec.d.C.)
cornice d'arco in cotto e stemmi
elementi decorativi e stemmi
reperti rinascimentali
lavabo in pavonazzetto e rosso di Verona (XVI sec.)
mensole con putti
Su questo braccio si apre l'ingresso che conduce al Refettorio.

ingresso al refettorio
 Qui è stato esposto un ciclo di affreschi staccati dal presbiterio della Chiesa di S.Chiara.

ciclo di affreschi della Chiesa di S.Chiara (Pietro da Rimini - XIV sec.)
ciclo di affreschi della Chiesa di S.Chiara (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Gli affreschi furono realizzati da Pietro da Rimini nel Trecento.
Dopo la sospensione degli Ordini religiosi in epoca napoleonica la chiesa divenne prima cavallerizza, poi magazzino e infine teatro.
Ancor oggi l'ex chiesa ospita il Teatro Rasi.
Il tema degli affreschi è la Salvezza tramite la fede.

Nell'alto della parete centrale è raffigurata un'Annunciazione.
Nella parte bassa della parete sono raffigurati i Santi fondatori dell'Ordine: S.Francesco e Santa Chiara d'Assisi, insieme ai Santi francescani Antonio da Padova e Ludovico da Tolosa.

parete centrale: in alto Annunciazione / in basso S.Francesco e S.Chiara d'Assisi (sinistra) e Sant'Antonio da Padova e S.Ludovico da Tolosa (destra)
Sulla parete destra sono rappresentate la Natività e l'Adorazione dei Magi.

parete destra: Natività (in alto) / Adorazione dei Magi (in basso)
Adorazione dei Magi (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Natività  (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Sulla parete sinistra sono raffigurate in basso le scene del Battesimo di Cristo e la Preghiera nell'Orto di Getsemani.
In alto è rappresentata la Crocifissione.

parete sinistra: Crocifissione (in alto) / Battesimo di Cristo (in basso a sinistra) / Preghiera nell'Orto di Getsemani (in basso a destra)
Preghiera nell'Orto di Getsemani (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Battesimo di Cristo (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Crocifissione (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Nell'intradosso dell'arco trionfale sono dipinti Cristo e Maria, con Angeli, S.Pietro, S.Paolo e altri Santi francescani.

intradosso dell'arco trionfale: Maria, Angelo con il giglio (a sinistra) / Cristo benedicente, Angelo con la palma della vittoria, S.Pietro (a destra)
Santi
Santi


Santo papa
S.Giacomo Maggiore
Sulle vele della volta a crociera sono stati rappresentati gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa.
Gli Evangelisti sembrano visti dal basso e i Dottori della Chiesa sembrano visti dall'alto.

affreschi delle vele della volta (Pietro da Rimini - XIV sec.)
vela della volta: S.Marco Evangelista, Leone simbolo di S.Marco e Sant'Ambrogio
vela della volta: S.Matteo Evangelista, l'Uomo simbolo di S.Matteo Evangelista e S.Girolamo
vela della volta: S.Luca Evangelista, il Bue simbolo di S.Luca Evangelista e S.Gregorio
vela della volta: S.Giovanni Evangelista, l'Aquila simbolo di S.Giovanni Evangelista e Sant'Agostino
Vi sono anche i frammenti di affresco che raffigurano S.Sigismondo e forse la Lapidazione di S.Stefano.

S.Sigismondo (Pietro da Rimini - XIV sec.)
Lapidazione di S.Stefano (Pietro da Rimini - XIV sec.)

Sempre nei locali del Refettorio sono stati esposti frammenti di mosaico pavimentale provenienti dall'area di scavo del cosiddetto Palazzo di Teodorico (e poi Chiesa di S.Salvatore ad Calchi).

mosaico pavimentale del cosiddetto Palazzo di Teodorico
mosaico pavimentale del cosiddetto Palazzo di Teodorico
mosaici pavimentali del cosiddetto Palazzo di Teodorico
mosaico pavimentale del cosiddetto Palazzo di Teodorico
mosaico pavimentale del cosiddetto Palazzo di Teodorico
Era questa un'area residenziale abitata dal I al VI secolo.
I mosaici rinvenuti sono conservati parte nel sito del cosiddetto Palazzo di Teodorico e in questo museo.
I mosaici qui esposti sono mosaici policromi a figure geometriche facenti parte dell'ultima fase abitativa.

E' anche esposta una croce in cotto composta da cinque formelle in laterizio decorate con racemi intrecciati che formano spazi in cui sono scolpiti fiori stilizzati a quattro petali.
Nell'incrocio dei bracci della croce vi è l'immagine Dextera Domini affiancata da mezza luna e sole.
La croce proviene dal monastero fondato nel 1001 da Ottone III nella cittadina di Sant'Alberto a Nord di Ravenna.

Croce in cotto (dal convento della cittadina di Sant'Alberto)
Il braccio Est del chiostro confina con il colonnato ad arcate a tutto sesto della Basilica di S.Vitale e permette di vedere il differente livello di calpestio tra l'antica basilica e il Chiostro Novo.

braccio Est del Claustro Novo
http://www.polomusealeemiliaromagna.beniculturali.it/musei/museo-nazionale-di-ravenna
Orari:      martedì/domenica 8.30/19.30
Costo:     6€
10€   biglietto cumulativo (Museo Nazionale di Ravenna + Basilica di Sant'Apollinare in Classe + Mausoleo di Teodorico)


CONCLUSIONI
Il Museo Nazionale di Ravenna ha una superficie espositiva di oltre 5000mq.
Per questo ho deciso di descriverlo in due post.
Percorrere le sale di questo museo non è solo un viaggio nella storia di Ravenna, ma un'immersione nell'atmosfera che si poteva avvertire tra le mura di questo importante convento.

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