giovedì 26 giugno 2014

Valle della Loira: il "poetico" castello di Talcy


Era l'anno 1545 quando ad una festa nel castello di Blois, il poeta Pierre de Ronsard incontra Cassandra, figlia del proprietario del castello di Talcy Bernardo Salviati, banchiere fiorentino legato alla famiglia de' Medici e finanziere di Francesco I.

Da questo incontro e da un amore irraggiungibile, nacquero i versi che il poeta dedicò alla quindicenne Cassandra, sua musa ispiratrice per la raccolta "Les Amours".

Mignonne, allons voir si la rose...
  Ode a' Cassandre

Mignonne, allons voir si la rose
Qui ce matin avoit desclose
Sa robe de pourpre au Soleil,
A point perdu ceste vesprée
Les plis de sa robe pourprée,
Et son teint au vostre pareil.
-
Las ! voyez comme en peu d'espace,
Mignonne, elle a dessus la place
Las ! las ses beautez laissé cheoir !
Ô vrayment marastre Nature,
Puis qu'une telle fleur ne dure
Que du matin jusques au soir !
-
Donc, si vous me croyez, mignonne,
Tandis que vostre âge fleuronne
En sa plus verte nouveauté,
Cueillez, cueillez vostre jeunesse :
Comme à ceste fleur la vieillesse
Fera ternir vostre beauté.

Dolcezza, andiamo a vedere se la rosa
che stamane aveva dischiuso
la sua veste di porpora al sole
ha perduto stasera
le pieghe della sua veste purpurea
e il colorito simile al vostro.

Ahimè, vedete come in sì breve spazio,
dolcezza, ella ha, al suolo,
lasciato cadere le sue bellezze!
O natura veramente matrigna
poi che un tal fiore non dura
che dal mattino fino alla sera!

Dunque, credetemi, dolcezza,
finché la vostra età fiorisce
nella sua più verde freschezza,
cogliete, cogliete la vostra giovinezza:
come a questo fiore, vecchiezza
farà appassire la vostra beltà. 
Bisogna cogliere la rosa nel pieno del suo splendore, e così anche bisogna vivere l'amore prima che arrivi la vecchiaia!

Il frontespizio della raccolta "Les Amours" raffigura i ritratti a mezzo busto del poeta barbuto e coronato d'alloro e della sua ispiratrice, con riccioli, ingioiellata e a seno nudo.


Anche a Diana, nipote di Cassandra, verranno dedicati dei versi dal poeta Theodore Agrippa d'Aubigné.
Durante il suo soggiorno da rifugiato a Talcy, per sfuggire alle guerre di religione (essendo egli protestante), il poeta s'innamora della giovane castellana, ma il loro amore non poté continuare a lungo per questioni di diversità di religione e di stato economico.
A lei dedicherà i sonetti di "L'Hécatombe a' Diane" (primo libro de "Le Printems").

Anche il poeta Alfred Musset discenderà dalla famiglia Salviati, avendo la figlia di Cassandra sposato Guillaume Musset, avo del poeta romantico.

Il castello di Talcy è stato quindi luogo d'ispirazione poetica e le sue castellane muse ispiratrici.


Il castello sorge sulla riva sinistra della Loira, nella regione del Beauce (Loir-et-Cher), 25 km a nord di Blois.

Nel XIII secolo era un maniero e una ricca proprietà agricola. 
Divenuto proprietario Bernardo  Salviati nel 1520 viene costruita una nuova residenza.
Lo stile non è quello proprio rinascimentale degli altri castelli costruiti in qell'epoca nella Valle della Loira, ma piuttosto assomiglia ad una costruzione tardo medievale.
Il carattere rurale della tenuta si adatta alla zona agricola a cui appartiene: è una vera "casa dei campi".

castello di Talcy
ingresso al castello







La costruzione di toni rossastri è caratterizzata da tetti appuntiti.
L'ingresso avviene da una torre-portico del XV secolo, una guardiola signorile munita di due torrette angolari poligonali, e due porte, carraia e pedonale.
Un'entrata estetica e simbolica.

porta carraia e porta pedonale della torre-portico
Il cammino di ronda rappresentava più una passeggiata che un organo difensivo.

cammino di ronda
La torre si collega all'ala ovest (l'ala est è andata perduta insieme ad una torretta) con una galleria coperta, con arcate tipiche dei palazzi italiani, che delimitano una corte d'onore.
ala ovest
arcate della galleria
torretta andata perduta
In questa prima corte un pozzo con cupola d'ardesia e una pianta di rose che vi si arrampica, rende l'insieme molto romantico.

corte con pozzo
corte da un'altra angolazione
pozzo
Il castello consta di un piano terra e due piani.
Nel piano terra trovano posto le cucine, un'anticamera e la camera Carlo IX.

cucina
cucina
camera Carlo IX
Al primo piano vi sono le camere e appartamenti serviti da un corridoio.

una camera
una camera
la sala da pranzo
il salone
Le decorazioni del XVIII secolo e i mobili e gli arazzi gotici non sono stati modificati. 

arazzo gotico
Nella seconda corte vi è un colombario circolare del XVI secolo, con posto per 1400 colombi, uno dei più grandi della regione, con scala per accedere a tutte le cavità per raccogliervi  le uova.

colombario
interno del colombario























 Vi sono anche un fienile con pressa per il vino ancora funzionante dopo 400 anni e un frutteto con piante di varietà antiche (rintracciate nell'archivio del castello) di meli e peri coltivati a spalliera.

pressa per il vino
giardino e frutteto

Orario: 2 maggio/4 settembre     9.30/12.30   14.00/18.00
             5 settembre/30 aprile    10.00/12.30  14.00/17.00

Costo:  5,50€

CONCLUSIONI
Anche se Talcy non è tra i castelli più conosciuti turisticamente nella Valle della Loira, sicuramente è interessante perché mantiene il fascino invariato che lo ha caratterizzato per secoli.
I rimandi poetici che ricordano le storie di amori travagliati, lo rendono romantico e ricco di charme. 
Inoltre il castello di Talcy rappresenta un'anomalia nello stile del XVI secolo, soprattuto nella zona dove è collocato, andando fuori dai dettami costruttivi che all'epoca seguivano quelli del rinascimento italiano; ancor più anomalo per un proprietario di origine fiorentina quale Bernardo Salviati era.

CURIOSITA': una rosa rampicante di colore rosa prende il nome del poeta Pierre Ronsard.


Nessun commento:

Posta un commento