mercoledì 4 marzo 2015

L'Acropoli di Atene: le pendici meridionali



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Una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo è l'Acropoli di Atene, simbolo della civilizzazione greca ed europea.
E' stato dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'Umanità.

L'Acropoli, la città sacra dell'antica Atene che occupa quasi tre ettari di terreno, si eleva sopra una piattaforma calcarea alta quasi 100m., circondata dai quartieri più caratteristici della città, anch'essi ricchi di testimonianze del suo importante passato.

La parola "acropoli" deriva dal greco "akron"= "confine" e da "polis"="città".

Si sono trovate tracce della presenza umana su questa collina dall'epoca micenea, ma sicuramente fu utilizzata dal III millennio a.C. (neolitico) come rifugio.
Venne utilizzata infatti per scopi di difesa, religiosi e amministrativi.

Al XVI secolo a.C. risalgono le più antiche costruzioni.
In origine era una cittadella fortificata e le prime mura risalgono al XIV secolo a.C. quando venne costruita anche la dimora del re.

plastico dell'Acropoli del XIII secolo a.C.(Muso dell'Acropoli)
Secondo la mitologia greca il fondatore di Atene fu Cecrops, mezzo serpente e mezzo uomo, nato dalla terra.
Il nome della città da lui fondata derivò dalla dea Atena, che ne divenne anche la protettrice: dalla terra che lei toccò sull'Acropoli,nacque una pianta d'ulivo, che risultò più utile del dono fatto da Poseidone: una sorgente fatta scaturire dalla roccia bucata dal suo tridente, ma dalla quale scaturiva solo acqua salata.

Per questo durante i giochi Panateniesi gli atleti vincitori come anche i vincitori delle gare di musica, venivano premiati con un'anfora che conteneva olio, in ricordo del dono di Atena.

Nel 700 a.C. venne dedicato un tempio alla dea Atena, in sostituzione della residenza del re.
L'Acropoli divenne così un luogo sacro, dove si veneravano le divinità.

Tra il 561 e il 510 a.C. Pisistrato e i suoi figli costruirono edifici in marmo e un monumentale ingresso che verrà poi coperto dai Propiléi.

plastico dell'Acropoli del VI secolo a.C.(Museo dell'Acropoli)
plastico dell'Acropoli prima della distruzione dei Persiani (480 a.C.) - (Museo dell'Acropoli)
Venne costruito anche il più antico Partenone.
L'Acropoli fu distrutta però dai Persiani nel 480 a.C. e fu poi ricostruita dopo la vittoria ateniese a Salamina.
Le statue e le rovine furono seppellite (perché sacre) e partendo dalle costruzioni difensive, l'Acropoli fu riedificata.

ricostruzione dell'Acropoli con Pericle (Museo dell'Acropoli)
A Temistocle si deve la costruzione del muro posto a nord.
A Cimone il muro a sud e quello ad est e i Propiléi.
Tra il 449 e il 429 a.C. Pericle fece costruire il nuovo Partenone con la statua di Atena opera dello scultore Fidia, la Pinacoteca e il Tempio di Atena Nike.
Poi fu la volta dell'Eretteo.

Atene nel II sec.d.C. (Museo dell'Acropoli)
Il periodo macedone segna l'inizio della decadenza dell'Acropoli.
Vennero poi i Romani che rinforzarono la cinta muraria (II secolo d.C.).
Erode Attico costruì l'Odeion, il teatro che porta il suo nome.

plastico dell'Acropoli nel III/II secolo d.C. (Museo dell'Acropoli)
Acropoli II sec. d.C. (Museo dell'Acropoli)
Con i Cristiani il Partenone passò ad essere una chiesa dedicata alla Vergine Maria, mentre i Turchi lo trasformarono in una loro moschea, e poi in armeria.

l'Acropoli nel Medioevo (Museo dell'Acropoli)
Nel 1645 i Propilei furono incendiati da un fulmine e nel 1687 furono i Veneziani a fare esplodere il Partenone (per distruggere le munizioni dei Turchi).
Nel XIX secolo vennero gli Inglesi con Lord Elgin che ottenne il permesso dal sultano di portare via dall'Acropoli qualsiasi cosa.
E' questo il motivo per il quale gran parte del fregio del Partenone fa parte della collezione dei marmi Elgin, che si trovano tuttora al British Museum di Londra.

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Veniamo ora alla visita del sito, al quale ci si può accedere tramite due ingressi: - il primo è di fronte al Museo dell'Acropoli e permettere di visitare subito il Teatro di Dioniso e l'area meridionale
- il secondo un po' più a ovest, è l'accesso diretto alla porta dell'Acropoli.

Noi siamo entrati dal primo ingresso e in questo post verranno descritti i monumenti che s'incontrano sulla pendice sud dell'Acropoli, man mano che si sale verso i Propilei.
In quest'area si trovano antichi santuari e luoghi di spettacolo, era un'area  di grande importanza culturale, intellettuale e religiosa.

entrata sud all'Acropoli
Dopo aver dato un'occhiata ad alcuni reperti, statue ed epigrafi esposti sotto due tettoie, s'incomincia l'ascesa al sito.

Percorrendo un'antica strada, lungo la quale si trovano i resti della Cappella di S.Paraskevi e di un piccolo santuario, si costeggia il muro di recinzione del Santuario di Dioniso Eleutereo.

resti della Cappella di S.Paraskevi
resti di un santuario posto lungo la strada
Rimangono in questa che era un'area sacra al dio, i resti di due templi e di un altare a lui dedicati.
Il dio del vino e dell'ebrezza era legato alla nascita della tragedia greca.

area sacra di Dioniso
Il santuario arcaico fu costruito nella seconda metà del VI secolo a.C., all'epoca del tiranno Pisistrato che importò il culto da Eleutere in Beozia.
Un secondo santuario, posto a sud del primo, fu costruito nella seconda metà del IV secolo a.C.
Esso conteneva la statua crisoelefantina (cioè "in oro e avorio") del dio.

Durante la festa primaverile dedicata a Dioniso (Grandi Dionisie), si svolgeva la danza ditirambica nella quale uomini vestiti da Satiri o Sileni, danzavano in circolo nel recinto del santuario.

resti dell'ingresso al Santuario di Dioniso
L'ingresso porticato del santuario (propylon) era in corrispondenza della fine della strada dei Tripodi: l'ingresso poggiava sulla base del primo monumento coregico.

base con iscrizione dedicatoria di monumento coregico
I monumenti coregici venivano dedicati ai vincitori dei concorsi del dramma, ai quali veniva donato dal "choregos" (il mecenate che finanziava gli spettacoli) un tripode in bronzo (un recipiente a tre piedi usato per riscaldare l'acqua sul fuoco), dedicato al dio Dioniso, il dono che veniva offerto anche agli dei e agli atleti vincitori.  

ricostruzione dell'area sacra a Dioniso
La parte nord del recinto del santuario era bordata con una stoà in ordine dorico, dei tempi dell'oratore e arconte Licurgo (330 a.C.).

stoà
La stoà poggiava sulla scena del Teatro di Dioniso.
Il primo teatro fu costruito nel V secolo a.C. in legno.  
Come oggi ci appare fu fatto erigere in pietra da Licurgo (330 a.C.).

Teatro di Dioniso
muro di sostegno del teatro


Restano parti restaurate del muro di sostegno del teatro con l'entrata orientale.


Questa entrata, con propilei con pilastri in marmo che nascondevano il retro della scena (propilon), collegava il teatro con la strada dei Tripodi.



  
ricostruzione della statua di Menandro











Vicino al muro di sostegno si trovavano statue che celebravano famosi poeti del dramma greco: un gruppo con i tre drammaturghi Euripide, Sofocle ed Eschilo (di cui rimangono le copie romane in bronzo), la statua di Menandro il più importante rappresentante della Nuova Commedia e padre del dramma psicologico, opera di Kephisodotos e Timarchos, figli di Prassitele (III secolo a.C.).



CURIOSITA': a Roma, nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, viene conservata una statua di togato seduto, ritenuta la copia romana della statua del poeta Menandro, opera in questo caso di Zenone figlio di Attinas di Afrodisia (attuale Turchia) di epoca traianea, con testa di epoca augustea.


togato seduto - Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps

Anche a ovest del teatro vi era un muro di sostegno, anch'esso un tempo adornato con statue.

muro di contenimento ovest del Teatro di Dioniso
muro di contenimento ovest del teatro di Dioniso

Il teatro fu costruito con pietra locale proveniente dal Pireo.
Di epoca romana è la pavimentazione in marmo a losanghe dell'orchestra e del parodos, (il corridoio che girava intorno all'orchestra di forma circolare).

pavimentazione dell'orchestra
Il proscenio è decorato con bassorilievi sulla vita di Dioniso eseguiti in epoca neroniana, provenienti da un altro edificio.

bassorilievo romano del proscenio
La cavea era composta da 78 ordini di gradinate e poteva contenere 15000 persone.

cavea del Teatro di Dioniso
primo ordine delle gradinate con i sedili dei dignitari
gradinate
Sono 67 i sedili in marmo dei dignitari che occupavano il primo ordine delle gradinate: portano ancora inciso il loro nome.

sedili dei dignitari
nomi dei dignitari sui sedili
 Al centro si trovava il sedile del sacerdote.

sedile del sacerdote
Il teatro venne utilizzato dai Romani anche per gli spettacoli venatori, e rimase in funzione per un migliaio di anni.

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Sulla destra del Teatro di Dioniso si trovava l'Odeion di Pericle, un piccolo teatro quadrato, con copertura sorretta da colonne, costruito nel V secolo a.C. e usato per i concorsi musicali.

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Proseguendo la visita si incontrano i resti del Monumento Coregico di Nikias (319 a.C.).

resti del Monumento Coragico di Nikia
Nikia, figlio di Nikodemos, vinse il premio insegnando al coro dei ragazzi di Neaichmos, nel 320/319 a.C.
Il monumento era un piccolo edificio a forma di tempio con sei colonne doriche sulla facciata.

ricostruzione del Monumento Coragico di Nikia (a destra) e della Stoà di Eunemes (a sinistra)
I materiali presi dall'edificio quando venne smantellato nel III secolo d.C. servirono a costruire in epoca tardo romana la Porta Beulé dell'Acropoli.

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160 anni più tardi fu costruita, vicina e ortagonale al Monumento Coregico di Nikia, la Stoà di Eumenes, tra il Teatro di Dioniso e l'Odéion di Erode Attico, lungo l'antica via del Peripatos che circondava l'Acropoli.

ricostruzione della Stoà di Eumenes
La Stoà fu donata ad Atene dal re di Pergamo Eumenes II durante il suo regno (197/159 a.C.).
Questo edificio a due piani era lungo 163m e largo 17m.

La facciata del pian terreno era costituita da 64 colonne doriche mentre il colonnato interno consisteva di 32 colonne ioniche.
La facciata del piano superiore era costituita da 64 doppie semicolonne ioniche, mentre quelle interiori avevano dei rari capitelli pergameni.

Stoà di Eumenes e Peripatos
Resta dell'edificio il muro di sostegno rinforzato con contrafforti, congiunti da archi semicircolari, che supportava il Peripatos e conteneva la terra d'imbancamento.

Peripatos
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Al di sopra della Stoà di Eumenes si trova l'Asklepiéion, il santuario dedicato ad Esculapio, dio della medicina il cui culto fu introdotto ad Atene nel 420/419 a.C., e a sua figlia Igea dea della salute.
Il santuario fu fondato da Telemachos, u cittadino ateniese proveniente da Acharnai.

Asklerpiéion
Nell'area del santuario sgorgavano sorgenti curative.
Facevano parte del santuario un tempio, l'altare, una sorgente sacra nella roccia e una Stoà Dorica a due piani con il dormitorio dei malati (enkoimetterion), dove i visitatori che passavano qui la notte venivano guariti dal dio che appariva loro in sogno.

pianta del Asklepiéion
ricostruzione di parte della Stoà Dorica



Vi era nella parte posteriore della stoà anche una stanza quadrata, con al centro una strutura circolare che serviva da discarica per i resti dei sacrifici.



La Stoà Dorica costruita nel 300/299 a.C. aveva in facciata17 colonne.
Si sono restaurate e messe in sito tre colonne della facciata con parte del fregio della Stoà Dorica, e un muro della stanza della discarica dei sacrifici.








Di una Stoà Ionica, con quattro stanze nella parte posteriore (katagogion), si conservano le fondamenta ad ovest della Stoà Dorica.
Al tempo dei Romani venne aggiunta un'altra piccola stoà a sud del tempio.

Asklepiéion
Durante il V/VI secolo d.C. quasi l'intero area del santuario fu occupata da una basilica cristiana a tre navate.

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Ad ovest dell'Asklepiéion c'erano un'altra sorgente conosciuta come Fontana Arcaica, due cisterne bizantine, le fondazioni di un tempio dedicato ad Themis e (oggi protetta da una pensilina) il sito di una fonderia di bronzo risalente al V/IV secolo a.C.

pianta del versante meridionale dell'Acropoli con evidenziata l'area della fonderia di bronzo
cisterna bizantina
tempio di Themis, Fontana Arcaica e cisterna
resti di una fonderia di bronzo
 Sotto una pensilina moderna sono esposte erme con iscrizioni onorarie.

esposizione di reperti
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Giunti a questo punto del percorso sul versante sud-occidentale dell'Acropoli, si può ammirare dall'alto, posto fuori dall'area recintata dell'Acropoli, l'Odéion di Erode Attico.

Odéion di Erode Attico
Odéion di Erode Attico
Odéion di Erode Attico
Fu costruito nel 162 d.C. in epoca romana dal console, filosofo e magnate Erode Attico (greco di nascita ma cittadino romano), in memoria di sua moglie Appia Annia Regilla, uccisa forse per suo ordine da un liberto.

arcate con statua dell'ingresso dell'Odéion di Erode Attico
Costruito per ospitare esecuzioni musicali, ancor oggi viene usato per spettacoli durante il Festival di Atene che si svolge tra maggio a ottobre e che ogni anno, ospita ed ha ospitato, artisti ed orchestre internazionali.

Originariamente il teatro era coperto da legno. 

cavea e orchestra dell'Odéion di Erode Attico
gradinate e orchestra in marmo dell'Odéion di Erode Attico
Si appoggiano all'Acropoli i 23 ordini di gradinate della cavea.
Poteva contenere 5000 persone.
Il suo diametro esterno misurava 87m.

L'orchestra originariamente in legno, è oggi ricoperta con lastre di marmo dell'Imetto (massiccio montuoso a sud- di Atene).

scena dell'Odéion di Erode Attico
scena e cavea dell'Odéion di Erode Attico
resti del terzo piano della scena dell'Odèion di Erode Attico
La scena, con soffitto in cedro, era a tre piani, preceduta verso l'esterno da un avancorpo a due piani su arcate.

ingresso all'Odéion di Erode Attico
ingresso all'Odéion di Erode Attico
L'Odéion fu successivamente connesso con la Stoà di Eumenes
Nel 267 il teatro fu distrutto durante l'invasione degli Eruli.

Odéion di Erode Attico e resti della Stoà di Eumenes (sulla destra)
Si può accedere all'interno all'Odéion di Erode Attico solo assistendo ad uno spettacolo, ma ATTENZIONE: non si può fumare, non si possono consumare cibi e bevande e le signore non possono indossare scarpe con tacchi, giustamente per non rovinare il monumento!

Orario:  8.00/17.00
Costo: biglietto cumulativo 12€ valido 4 giorni
           (Acropoli - Antica Agorà - Museo Antica Agorà - Biblioteca d Adriano -
             KeramiKos - Museo del Keramikos - Agorà Romana - Olympieion)


CONCLUSIONI
Questa iniziale parte di visita all'Acropoli, cadenzata dalla fatica dell'ascesa alla rocca, offre un assaggio sostanzioso alle bellezze alle quali da millenni si sono abituati gli Ateniesi.
Può a volte risultar difficile da pochi sassi sul terreno immaginarsi la maestosità di un tempio o una passeggiata sotto un portico di una stoà, ma certamente si può capire l'abbagliante splendore dei marmi che ricoprivano i monumenti già da quelli rimasti a delineare i teatri.
I pannelli che si trovano vicino ad ogni rovina danno un valido ed esauriente aiuto alla lettura del sito archeologico.
Se tornassi ancora ad Atene, non mi farei scappare l'occasione di assistere ad uno spettacolo teatrale, recitato anche in greco, della tragedia greca, o l'ascolto di brani d'opera, immaginandomi magari Maria Callas calcare la scena...e il magico spettacolo del Partenone illuminato, che si erge alle spalle della cavea, renderebbe l'esperienza sicuramente unica!

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