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Una delle mete preferite dai turisti di tutto il mondo è l'Acropoli di Atene, simbolo della civilizzazione greca ed europea.
E' stato dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'Umanità.
L'Acropoli, la città sacra dell'antica Atene che occupa quasi tre ettari di terreno, si eleva sopra una piattaforma calcarea alta quasi 100m., circondata dai quartieri più caratteristici della città, anch'essi ricchi di testimonianze del suo importante passato.
La parola "acropoli" deriva dal greco "akron"= "confine" e da "polis"="città".
Si sono trovate tracce della presenza umana su questa collina dall'epoca micenea, ma sicuramente fu utilizzata dal III millennio a.C. (neolitico) come rifugio.
Venne utilizzata infatti per scopi di difesa, religiosi e amministrativi.
Al XVI secolo a.C. risalgono le più antiche costruzioni.
In origine era una cittadella fortificata e le prime mura risalgono al XIV secolo a.C. quando venne costruita anche la dimora del re.
plastico dell'Acropoli del XIII secolo a.C.(Muso dell'Acropoli) |
Il nome della città da lui fondata derivò dalla dea Atena, che ne divenne anche la protettrice: dalla terra che lei toccò sull'Acropoli,nacque una pianta d'ulivo, che risultò più utile del dono fatto da Poseidone: una sorgente fatta scaturire dalla roccia bucata dal suo tridente, ma dalla quale scaturiva solo acqua salata.
Per questo durante i giochi Panateniesi gli atleti vincitori come anche i vincitori delle gare di musica, venivano premiati con un'anfora che conteneva olio, in ricordo del dono di Atena.
Nel 700 a.C. venne dedicato un tempio alla dea Atena, in sostituzione della residenza del re.
L'Acropoli divenne così un luogo sacro, dove si veneravano le divinità.
Tra il 561 e il 510 a.C. Pisistrato e i suoi figli costruirono edifici in marmo e un monumentale ingresso che verrà poi coperto dai Propiléi.
plastico dell'Acropoli del VI secolo a.C.(Museo dell'Acropoli) |
plastico dell'Acropoli prima della distruzione dei Persiani (480 a.C.) - (Museo dell'Acropoli) |
L'Acropoli fu distrutta però dai Persiani nel 480 a.C. e fu poi ricostruita dopo la vittoria ateniese a Salamina.
Le statue e le rovine furono seppellite (perché sacre) e partendo dalle costruzioni difensive, l'Acropoli fu riedificata.
ricostruzione dell'Acropoli con Pericle (Museo dell'Acropoli) |
A Cimone il muro a sud e quello ad est e i Propiléi.
Tra il 449 e il 429 a.C. Pericle fece costruire il nuovo Partenone con la statua di Atena opera dello scultore Fidia, la Pinacoteca e il Tempio di Atena Nike.
Poi fu la volta dell'Eretteo.
Atene nel II sec.d.C. (Museo dell'Acropoli) |
Vennero poi i Romani che rinforzarono la cinta muraria (II secolo d.C.).
Erode Attico costruì l'Odeion, il teatro che porta il suo nome.
plastico dell'Acropoli nel III/II secolo d.C. (Museo dell'Acropoli) |
Acropoli II sec. d.C. (Museo dell'Acropoli) |
l'Acropoli nel Medioevo (Museo dell'Acropoli) |
Nel XIX secolo vennero gli Inglesi con Lord Elgin che ottenne il permesso dal sultano di portare via dall'Acropoli qualsiasi cosa.
E' questo il motivo per il quale gran parte del fregio del Partenone fa parte della collezione dei marmi Elgin, che si trovano tuttora al British Museum di Londra.
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Veniamo ora alla visita del sito, al quale ci si può accedere tramite due ingressi: - il primo è di fronte al Museo dell'Acropoli e permettere di visitare subito il Teatro di Dioniso e l'area meridionale
- il secondo un po' più a ovest, è l'accesso diretto alla porta dell'Acropoli.
Noi siamo entrati dal primo ingresso e in questo post verranno descritti i monumenti che s'incontrano sulla pendice sud dell'Acropoli, man mano che si sale verso i Propilei.
In quest'area si trovano antichi santuari e luoghi di spettacolo, era un'area di grande importanza culturale, intellettuale e religiosa.
entrata sud all'Acropoli |
Percorrendo un'antica strada, lungo la quale si trovano i resti della Cappella di S.Paraskevi e di un piccolo santuario, si costeggia il muro di recinzione del Santuario di Dioniso Eleutereo.
resti della Cappella di S.Paraskevi |
resti di un santuario posto lungo la strada |
Il dio del vino e dell'ebrezza era legato alla nascita della tragedia greca.
area sacra di Dioniso |
Un secondo santuario, posto a sud del primo, fu costruito nella seconda metà del IV secolo a.C.
Esso conteneva la statua crisoelefantina (cioè "in oro e avorio") del dio.
Durante la festa primaverile dedicata a Dioniso (Grandi Dionisie), si svolgeva la danza ditirambica nella quale uomini vestiti da Satiri o Sileni, danzavano in circolo nel recinto del santuario.
resti dell'ingresso al Santuario di Dioniso |
base con iscrizione dedicatoria di monumento coregico |
ricostruzione dell'area sacra a Dioniso |
stoà |
Il primo teatro fu costruito nel V secolo a.C. in legno.
Come oggi ci appare fu fatto erigere in pietra da Licurgo (330 a.C.).
Teatro di Dioniso |
muro di sostegno del teatro |
Restano parti restaurate del muro di sostegno del teatro con l'entrata orientale.
Questa entrata, con propilei con pilastri in marmo che nascondevano il retro della scena (propilon), collegava il teatro con la strada dei Tripodi.
ricostruzione della statua di Menandro |
Vicino al muro di sostegno si trovavano statue che celebravano famosi poeti del dramma greco: un gruppo con i tre drammaturghi Euripide, Sofocle ed Eschilo (di cui rimangono le copie romane in bronzo), la statua di Menandro il più importante rappresentante della Nuova Commedia e padre del dramma psicologico, opera di Kephisodotos e Timarchos, figli di Prassitele (III secolo a.C.).
CURIOSITA': a Roma, nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps, viene conservata una statua di togato seduto, ritenuta la copia romana della statua del poeta Menandro, opera in questo caso di Zenone figlio di Attinas di Afrodisia (attuale Turchia) di epoca traianea, con testa di epoca augustea.
togato seduto - Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps |
muro di contenimento ovest del Teatro di Dioniso |
muro di contenimento ovest del teatro di Dioniso |
Il teatro fu costruito con pietra locale proveniente dal Pireo.
Di epoca romana è la pavimentazione in marmo a losanghe dell'orchestra e del parodos, (il corridoio che girava intorno all'orchestra di forma circolare).
pavimentazione dell'orchestra |
bassorilievo romano del proscenio |
cavea del Teatro di Dioniso |
primo ordine delle gradinate con i sedili dei dignitari |
gradinate |
sedili dei dignitari |
nomi dei dignitari sui sedili |
sedile del sacerdote |
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Proseguendo la visita si incontrano i resti del Monumento Coregico di Nikias (319 a.C.).
resti del Monumento Coragico di Nikia |
Il monumento era un piccolo edificio a forma di tempio con sei colonne doriche sulla facciata.
ricostruzione del Monumento Coragico di Nikia (a destra) e della Stoà di Eunemes (a sinistra) |
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160 anni più tardi fu costruita, vicina e ortagonale al Monumento Coregico di Nikia, la Stoà di Eumenes, tra il Teatro di Dioniso e l'Odéion di Erode Attico, lungo l'antica via del Peripatos che circondava l'Acropoli.
ricostruzione della Stoà di Eumenes |
Questo edificio a due piani era lungo 163m e largo 17m.
La facciata del pian terreno era costituita da 64 colonne doriche mentre il colonnato interno consisteva di 32 colonne ioniche.
La facciata del piano superiore era costituita da 64 doppie semicolonne ioniche, mentre quelle interiori avevano dei rari capitelli pergameni.
Stoà di Eumenes e Peripatos |
Peripatos |
Il santuario fu fondato da Telemachos, u cittadino ateniese proveniente da Acharnai.
Asklerpiéion |
Facevano parte del santuario un tempio, l'altare, una sorgente sacra nella roccia e una Stoà Dorica a due piani con il dormitorio dei malati (enkoimetterion), dove i visitatori che passavano qui la notte venivano guariti dal dio che appariva loro in sogno.
pianta del Asklepiéion |
ricostruzione di parte della Stoà Dorica |
Vi era nella parte posteriore della stoà anche una stanza quadrata, con al centro una strutura circolare che serviva da discarica per i resti dei sacrifici.
La Stoà Dorica costruita nel 300/299 a.C. aveva in facciata17 colonne.
Si sono restaurate e messe in sito tre colonne della facciata con parte del fregio della Stoà Dorica, e un muro della stanza della discarica dei sacrifici.
Di una Stoà Ionica, con quattro stanze nella parte posteriore (katagogion), si conservano le fondamenta ad ovest della Stoà Dorica.
Al tempo dei Romani venne aggiunta un'altra piccola stoà a sud del tempio.
Asklepiéion |
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Ad ovest dell'Asklepiéion c'erano un'altra sorgente conosciuta come Fontana Arcaica, due cisterne bizantine, le fondazioni di un tempio dedicato ad Themis e (oggi protetta da una pensilina) il sito di una fonderia di bronzo risalente al V/IV secolo a.C.
pianta del versante meridionale dell'Acropoli con evidenziata l'area della fonderia di bronzo |
cisterna bizantina |
tempio di Themis, Fontana Arcaica e cisterna |
resti di una fonderia di bronzo |
esposizione di reperti |
Giunti a questo punto del percorso sul versante sud-occidentale dell'Acropoli, si può ammirare dall'alto, posto fuori dall'area recintata dell'Acropoli, l'Odéion di Erode Attico.
Odéion di Erode Attico |
Odéion di Erode Attico |
Odéion di Erode Attico |
arcate con statua dell'ingresso dell'Odéion di Erode Attico |
Originariamente il teatro era coperto da legno.
cavea e orchestra dell'Odéion di Erode Attico |
gradinate e orchestra in marmo dell'Odéion di Erode Attico |
Poteva contenere 5000 persone.
Il suo diametro esterno misurava 87m.
L'orchestra originariamente in legno, è oggi ricoperta con lastre di marmo dell'Imetto (massiccio montuoso a sud- di Atene).
scena dell'Odéion di Erode Attico |
scena e cavea dell'Odéion di Erode Attico |
resti del terzo piano della scena dell'Odèion di Erode Attico |
ingresso all'Odéion di Erode Attico |
ingresso all'Odéion di Erode Attico |
Nel 267 il teatro fu distrutto durante l'invasione degli Eruli.
Odéion di Erode Attico e resti della Stoà di Eumenes (sulla destra) |
Orario: 8.00/17.00
Costo: biglietto cumulativo 12€ valido 4 giorni
(Acropoli - Antica Agorà - Museo Antica Agorà - Biblioteca d Adriano -
KeramiKos - Museo del Keramikos - Agorà Romana - Olympieion)
CONCLUSIONI
Questa iniziale parte di visita all'Acropoli, cadenzata dalla fatica dell'ascesa alla rocca, offre un assaggio sostanzioso alle bellezze alle quali da millenni si sono abituati gli Ateniesi.
Può a volte risultar difficile da pochi sassi sul terreno immaginarsi la maestosità di un tempio o una passeggiata sotto un portico di una stoà, ma certamente si può capire l'abbagliante splendore dei marmi che ricoprivano i monumenti già da quelli rimasti a delineare i teatri.
I pannelli che si trovano vicino ad ogni rovina danno un valido ed esauriente aiuto alla lettura del sito archeologico.
Se tornassi ancora ad Atene, non mi farei scappare l'occasione di assistere ad uno spettacolo teatrale, recitato anche in greco, della tragedia greca, o l'ascolto di brani d'opera, immaginandomi magari Maria Callas calcare la scena...e il magico spettacolo del Partenone illuminato, che si erge alle spalle della cavea, renderebbe l'esperienza sicuramente unica!
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