A nord-ovest dell'Acropoli, sulla Odos Adrianou (la Via di Adriano), si trova l'area archeologica dell'Antica Agorà, centro amministrativo e, con i suoi negozi, luoghi di culto, ed edifici pubblici, il cuore della vita pubblica dell'antica Atene.
Agorà Antica vista dall'Acropoli |
L'Agorà fu la culla della democrazia ateniese, dove furono esercitate le più importanti funzioni politiche della città, dove personaggi quali Pericle o Socrate hanno passeggiato.
Scuola di Atene (Raffaello) - Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani |
Qui si svolgevano le cerimonie religiose, le transazioni commerciali, gli eventi musicali e teatrali, e le competizioni sportive.
Stoà di Attalo e ferrovia!!! |
Fu nel VI secolo a.C. che, livellata la spianata, nella zona ovest sorsero i primi templi.
Dopo l'invasione persiana si provvide a ricostruirla ed ampliarla.
Le due stoà sono state invece costruite in epoca ellenistica.
In età romana vennero innalzati l'Odeion di Agrippa ed alcuni templi ed altari.
Infine, quando arrivarono gli Eruli nel 267, l'Agorà fu distrutta e cadde nell'oblio fino a quando, con gli scavi effettuati nel XIX secolo, le rovine degli antichi edifici che la resero grande rividero la luce.
Via delle Grandi Panatenee |
La via, lunga 1050m e larga 10/20m, venne lastricata in epoca romana.
frammento di un rilievo dedicato alla vittoria della tribù Leontis ad una gara di cavalieri (anthippasia) alle Grandi Panatenee - Museo della Stoà di Attalo |
La nostra visita è iniziata spostandoci subito verso l'estremo ovest dell'Agorà, salendo sulla piccola collina Kolonos Agoraios per visitare il Theséion-Efaistiéion.
Theséion-Efaistiéion |
Più tardi venne ridedicato a Teseo per segnalarne il luogo della sua sepoltura.
Theséion-Efaistiéion |
Misura m 3177 x 13,72.
Principalmente venne costruito con marmo Pentelico, mentre le decorazioni sono in marmo Pario.
E' il tempio di questo genere meglio conservato nel mondo greco.
Theséion-Efaistiéion |
Pronaos e opisthonaos sono distili, mentre il perimetro interno della cella è percorso da un colonnato.
Sulla trabeazione le 18 metope raffigurano le Fatiche di Ercole e le Imprese di Teseo.
frontone est del Theséion-Efaistiéion |
frontone ovest del Theséion-Efaistiéion |
Centauromachia del fregio dell'opisthonaos |
Gruppo di Ephedrismos (frammento del frontone del Theséion-Efaistiéion) - Museo della Stoà di Attalo |
Si ha testimonianza che nel III secolo a.C. furono piantati piccoli alberi e arbusti intorno al tempio.
Nel VII secolo d.C. il tempio venne trasformato nella chiesa di S.Giorgio e nel XIX secolo divenne luogo di sepoltura protestante e per i caduti europei nella Guerra d'Indipendenza Greca (1821).
Divenne poi sino al 1930 una sede museale.
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Accanto al Theséion-Efaistiéion si trovava forse un arsenale, un grande edificio di epoca ellenistica.
sito dell'arsenale |
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Dando le spalle al Theséion-Efaistiéion e scendendo le scale sulla destra, si possono visitare i più antichi monumenti dell'Agorà Antica posti ai piedi del tempio.
Il primo è un basamento di forma circolare di una Tholos.
Tholos |
Fu costruito nel V secolo a.C. al posto di un precedente edificio distrutto dall'invasione persiana.
Era questo il luogo dove si riunivano i 50 pritani (senatori).
I pritani servivano da comitato esecutivo della Boulè (Senato ateniese) per un periodo di 35/36 giorni, dopo il quale erano sostituiti da altri 50 pritani di un'altra tribù, cosicché alla fine dell'anno i rappresentanti di tutte le 10 tribù avessero fatto parte dell'amministrazione.
Qui i pritani consumavano i loro pasti e un terzo di essi vi passava la notte, in modo che ci fosse sempre qualcuno responsabile.
Nella Tholos si trovavano le misure e i pesi ufficiali dello Stato ateniese.
L'edificio cadde in disuso nel 400 d.C.
Nel recinto adiacente vi era probabilmente il quartier generale dei 10 strateghi: lo Strategéion.
Accanto alla Tholos verso nord-ovest si trovano i resti del Nuovo Bouleutérion, un edificio di forma rettangolare prostilo, con cavea centrale, dove prendeva posto i 500 membri della Boulé, il Senato ateniese.
entrata al Bouleutérion |
La Boulé era composta da 50 cittadini provenienti ognuna delle 10 tribù ateniesi, scelti ogni anno per assegnazione.
Come corpo legislativo del Consiglio, preparava i progetti di legge che poi erano votati dall'Ekklesia del Demos, l'Assemblea di tutti i cittadini.
accesso al portico del Nuovo Bouleutérion |
resti del portico del Metroon |
resti del Metroon |
Un locale conteneva la statua di culto della Madre degli Dei (Meter) da cui deriverebbe il nome dell'edificio.
Dopo la sua distruzione ad opera degli Eruli nel 267 d.C. fino al periodo bizantino parte dell'edificio fu usata come taverna, sinagoga e frantoio.
Metroon visto dal Theséion-Efaistiéion |
La fogna era larga e alta 1m., piastrellata sul fondo e coperta con grandi lastre.
resti della fogna |
resti della fogna |
Sempre davanti al Metroon si trova il Recinto degli Eroi eponimi.
Monumento degli Eroi eponimi |
Il piedistallo sorreggeva le statue in bronzo degli eroi mitici di ognuna delle tribù ateniesi.
Sui blocchi del basamento si affiggevano i decreti legali, la lista dei cittadini arruolati, le onorificenze civili, le cause.
Dietro a questo monumento trova posto l'Altare di Zeus Agoraios costruito nel IV secolo a.C.
Originariamente si trovava sulla collina della Pnice ,ma venne qui collocato in epoca romana.
altare di Zeus Agoraios |
altare di Zeus Agoraios |
A pochi passi è posizionata una statua che raffigura l'imperatore Adriano.
statua di Adriano |
Sempre ai piedi del Theséion-Efaistiéion si trovano altri edifici.
Il primo è il Tempio di Apollo Patroos, del quale sono rimaste solo le fondamenta.
resti del Tempio di Apollo Patroos |
Vi erano tre statue del dio: due nel pronaos ed una nella cella, opera di Euphranor, conservata nel Museo della Stoà di Attalo .
statua di culto di Apollo Patroos - Museo della Stoà di Attalo |
E' un piccolo tempio tetrastilo in antis, con pronaos, cella e ad ovest un adyton (uno spazio precluso ai fedeli).
Fu ricostruito nel IV secolo a.C.
Accanto a questo tempio se ne trova uno più piccolo: si tratta del Tempio di Zeus Fratrios e Athena Friatria del IV secolo a.C. composto da una singola camera con portico aggiunto nel II secolo a.C., dedicato ai due protettori dei phratries e per questo associati con il culto di Apollo Patroos.
Seguono i resti in tufo delle fondamenta della Stoà di Zeus Eleutherios.
Stoà di Zeus Eleutherios |
Anche Socrate era solito venirci.
Era un edificio lungo 45m e largo 11m, con due ali più avanzate sormontate da frontoni e aveva due colonnati: quello esterno dorico e quello interno ionico.
L'interno della stoà era decorato con dipinti murali di Euphranor.
Akroteria con rappresentazioni di Nikai (Vittorie) coronavano il cornicione del tetto (una è esposta al Museo della Stoà di Attalo).
Vittoria alata dell'akroterion della Stoà di Zeus Eleutherios - Museo della Stoà di Attalo |
Un mucchio di sassi segna il posto dove si trovava il grande altare est della stoà.
altare di Zeus Eleutherios (in primo piano) e Stoà di Zeus Eleutherios dietro gli alberi |
Facevano parte dell'Agorà Antica anche alcuni edifici posti oggi oltre la ferrovia che attraversa marginalmente il sito archeologico.
Alla fine della visita si può quindi gettare uno sguardo, percorrendo Odos Adrianou, da un muretto con inferriata che si affaccia sui binari: si potranno vedere i resti di un portico dorico di età romana e i resti della Stoà Basileios, o Stoà Reale.
resti della Stoà Basileios |
Il piccolo edificio con un doppio colonnato sulla parte est, fu ricostruito nel V secolo a.C. e gli vennero aggiunte due ali.
Era il quartier generale dell'Arconte ("Basileus"), secondo nel comando del governo ateniese e ufficiale responsabile in materia di religione e legge.
In questo edificio erano esposte le copie del codice delle leggi di Atene, di Dracone e di Solone.
Sopra una pietra posta di fronte all'edificio, gli arconti ogni anno giuravano di proteggere la legge.
Il Consiglio dell'Areopago si'incontrava nella stoà.
Nel IV secolo a.C. fu posta di fronte alla stoà la statua di Themis, dea della giustizia.
Aristofane sosteneva che la stoà fosse utilizzata anche per i banchetti ufficiali.
In questo edificio ha avuto luogo l'udienza preliminare del processo contro Socrate, che fu accusato di empietà nel 399 a.C.
chiesa di Agios Filippos |
Il doppio porticato aveva colonne doriche all'esterno e ioniche all'interno.
La stoà era stata affrescata da Polignoto.
Zenone di Cizio era solito insegnare sotto il portico di questa stoà, che ha dato il nome alla sua corrente filosofica: lo stoicismo.
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Ma ritorniamo all'interno del sito archeologico al punto dove eravamo (altare davanti alla Stoà di Zeus Eleutherios), per continuarne la visita.
Altro monumento che purtroppo la ferrovia cela in parte sotto i suoi binari è l'Altare dei Dodici Dei.
Era considerato il centro della città: da esso partivano tutte le vie e a partire da qui si misuravano le distanze.
Dava asilo a chi vi si rifugiava in tempo di guerra.
Era stato eretto in onore degli dei dell'Olimpo nel 522/521 a.C.
Si è potuto riconoscere dall'epigrafe sulla pietra basale di una statua commissionata da Leagros allo scultore Glaukos.
Fu pazialmente distrutto dai Persiani e poi ricostruito.
Portato alla luce recentemente durante dei lavori alla ferrovia, è stato di nuovo sotterrato parzialmente nel 2011, dando la priorità alla via di comunicazione.
Se ne possono vedere solo i resti delle fondamenta dell'angolo nord-ovest.
Invertendo la nostra marcia e ritornando un po' sui nostri passi, si notano le fondamenta del Tempio di Ares (Aréion) e del suo altare.
Il tempio fu costruito nel V secolo a.C., smantellato dalla sua collocazione originaria e portato nell'Agorà durante l'impero di Augusto.
Forse fu Agrippa a spostare il tempio, in quanto suo figlio Caio Cesare veniva chiamato dagli Ateniesi Neos Ares.
Tempio di Ares |
Dirigendosi ancora verso sud ci si trova davanti il cosiddetto Odeion di Agrippa, o Teatro Kerameikos o Agrippeion, dal nome di colui che lo donò: Marco Vespasiano Agrippa, il genero dell'imperatore Augusto.
area occupata dall'Odeion di Agrippa |
La parte centrale dell'edificio, circondata da una stoà a due piani, comprendeva una cavea semicircolare e un palcoscenico rettangolare.
Poteva ospitare circa 1000 persone.
Si accedeva all'auditorium nella parte merdionale dell'edificio attraverso la terrazza della retrostante Stoà di Mezzo.
Si accedeva direttamente al palcoscenico sul lato settentrionale varcando un propileio tetrastilo.
capitello corinzio dell'Odeion di Agrippa |
L'edificio fu ricostruito aggiungendo un muro trasversale, che ridusse di metà la capienza degli spettatori.
L'ingresso settentrionale prese le forme di una stoà, con l'epistilio che sorreggeva le statue di sei Giganti (con coda di serpente) e Tritoni (con coda pisciforme) .
statua di Gigante |
statua di Gigante |
statua di Tritone |
testa di Tritone - Museo della Stoà di Attalo |
Quattro di queste statue andarono ad adornare più tardi il Gymnasium o Palazzo dei Giganti, che fu costruito sopra le rovine dell'Odeion, distrutto dagli Eruli nel 267 d.C.
ingresso del Gymnasium |
Esso conteneva uno stabilimento termale circondato da molte camere, due cortili colonnati e un giardino.
Aveva un'entrata monumentale che affacciava sulla Via delle Grandi Panatenee,
Quello che si credeva potesse essere un ginnasio, oggi si pensa fosse stato un grande palazzo sede di un alto funzionario dell'amministrazione.
area del Gymnasium |
resti di edifici pubblici |
Tra le due ali vi era un colonnato.
Su una base in pietra, nella parte nord dell'edificio, era stata collocata una coppia di norme in marmo per la manifattura delle tegole in terracotta.
E' stata riconosciuta in quest'area dell'Agorà la cosiddetta Casa di Simone.
Sembra che questa fosse la casa di un filosofo allievo di Socrate, Simone di Atene appunto, che di mestiere faceva il calzolaio...
Durante gli scavi delle due camere con un cortile di questa abitazione, furono trovati numerosi chiodi di metallo e piccoli anelli, come quelli usati per la fabbricazione delle scarpe.
Fu anche trovata la base di una coppa con iscritto il nome del suo proprietario ("Simone").
Probabilmente Socrate teneva in questa bottega informali classi di alunni troppo giovani per entrare nell'Agorà.
Casa di Simone |
Stoà di Mezzo vista dal Theséion-Efaistiéion |
Su ognuno dei suoi quattro lati correva un colonnato dorico.
All'interno un colonnato ionico separava la stoà in due passaggi di uguale larghezza, mentre tra le colonne dei due lati corti si trovavano dei pannelli alti e sottili.
Stoà di Mezzo |
resti dei muri in tufo della Stoà di Mezzo |
Le metope del fregio erano in marmo e i gocciolatoi in terracotta.
La decorazione dell'edificio giocava sull'utilizzo di questi differenti materiali.
fusti delle tre colonne e gradini della Stoà di Mezzo rimasti sul sito originario |
La stoà fu distrutta nel 267 d.C.
Dietro il lato sud-ovest della Stoà di Mezzo e attaccato alla Stoà Meridionale, si trovava un edificio a forma quadrata con internamente un cortile contornato da colonne: era probabilmente l'Haliaia, il tribunale più importante di Atene, istituito da Solone.
Haliaia |
Adiacente all'Haliaia si trovava (oggi non rimane quasi più nulla) una grande fontana denominata la Fontana sud-occidentale, proprio nell'incrocio principale della città antica, costruita nel IV secolo a.C.
Era un bacino a forma di L con portico colonnato con colonne scanalate.
L'acqua veniva portata alla fontana attraverso un canale sotterraneo di cui si sono travate verso est le tracce per 220m.
Alla fine del IV secolo a.C. fu aggiunta all'edificio una camera dove i secchi potevano essere riempiti d'acqua direttamente attraverso la pompa.
La fontana fu distrutta dalle truppe romane di Silla nel 86 a.C.
Sempre in quest'angolo dell'Agorà si trovava un orologio ad acqua.
orologio ad acqua |
Inizialmente il progetto prevedeva un solo serbatoio che avrebbe impiegato 17 ore a riempirsi.
Nel III secolo a.C. furono aggiunti altri due serbatoi, a livelli differenti, che si riempivano gradatamente.
L'orologio fu smantellato nel II secolo a.C.
Fu il precursore dell'orologio della Torre dei Venti posta nell'Agorà Romana.
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Da questo punto, percorrendo un sentiero che costeggia il limite meridionale dell'Agorà, si vedono dall'alto i resti della Stoà Meridionale, costruita in due fasi che la fanno distinguere in Stoà Meridionale I e Stoà Meridionale II.
resti della Stoà Meridionale |
Era un grande centro commerciale pubblico, e qui risiedevano i "metronomi", gli ufficiali responsabili che sorvegliavano la vita commerciale e vigilavano sui pesi e le misure.
La Stoà Meridionale I fu abbattuta nel 150 a.C. e fu sostituita dalla Stoà Meridionale II con un'orientazione lievemente differente.
Anche questa stoà aveva un portico dorico ma mancavano le stanze sul retro.
Tra la Stoà Meridionale e la Stoà di Mezzo correva il cosiddetto edificio orientale.
area dell'edificio orientale e di un complesso tardo romano |
La metà ovest del'edificio consisteva di quattro camere e di una scalinata.
area dell'edificio orientale e del complesso tardo romano |
Chiesa degli Agii Apostoli ai piedi dell'Acropoli |
nartece della Chiesa degli Agii Apostoli |
parte posteriore della Chiesa degli Agii Apostoli |
E' l'unica chiesa rimasta delle nove che si costruirono nell'Agorà.
ingresso alla Chiesa degli Agii Apostoli |
I quattro bracci della croce terminano con nicchie semicircolari.
cupola della chiesa degli Agii Apostoli |
decorazioni di una finestra |
Sulle parti superiori delle murature si nota una lavorazione closoinnè mentre sulla parte inferiore larghe e casuali fasce.
I ricchi motivi decorativi della muratura creano una notevole variazione di colori.
Il bacino era adornato di nicchie con statue della famiglia degli Antonini e veniva alimentato con le acque dell'acquedotto di Adriano.
Il ninfeo a sua volta venne costruito sopra l'antico edificio della Zecca, dove venivano coniate monete e forgiati oggetti metallici (400a.C.) .
resti della fontana Enneakrounos |
resti del ninfeo romano e di un tempio (colonna dorica) |
Attraversandola si trovano i resti del muro di Valeriano o fortificazioni murarie post-eruliane, in quanto fatte in realtà costruire dall'imperatore Probo dopo il saccheggio degli Eruli avvenuto nel 267 d.C.
Via delle Grandi Panatenee e Muro di Valeriano (a destra) |
muro di Valeriano |
Si affacciava sempre sulla Via delle Grandi Panatenee la Biblioteca di Pantainos, costruita tra il 98 e il 102 d.C. da Titus Flavius Pantainos (figlio di un direttore di una scuola filosofica) che lo aveva dedicato ad Athena Archegetis, all'imperatore Traiano e agli Ateniesi (come recava scritto l'architrave della porta d'accesso).
Probabilmente prima dell'intervento di Pantainos qui vi si trovava una scuola filosofica.
resti delle botteghe della stoà settentrionale della Biblioteca di Pantainos (visti fuori dal sito archeologico) |
Di questi ambienti alcuni erano botteghe, e non avevano un accesso dalla corte.
La sala principale della biblioteca era posizionata nella parte est.
resti della Biblioteca di Pantainos |
resti della strada pavimentata in marmo che lungo la stoà settentrionale della Biblioteca di Pantainos conduceva dall'Agorà Antica all'Agorà Romana |
statue delle personificazioni di Odissea e Iliade (Biblioteca di Pantainos) - Museo della Stoà di Attalo |
Accanto alla Biblioteca di Pentainos sorse nel II secolo a.C. (259/139 a.C.) la Stoà di Attalo, un regalo del re di Pergamo Attalo II agli Ateniesi.
Stoà di Attalo |
iscrizione dedicatoria posta sul epistilio inferiore della Stoà di Attalo |
Aveva un doppio colonnato, che formava quindi due navate, con al pian terreno 45 colonne doriche esternamente e 25 colonne ioniche internamente, senza scanalature.
portico del pian terreno con doppio colonnato e aperture delle botteghe della Stoà di Attalo |
Gli spazi tra le colonne erano chiusi da parapetti in marmo.
Nella parte posteriore di ogni piano, 21 botteghe potevano essere affittate ai commercianti dalla municipalità ateniese.
colonnati del portico della Stoà di Attalo e scala d'accesso al piano superiore |
Inoltre era uno dei posti più facili dai quali osservare la processione verso l'Acropoli durante le Grandi Panatenee, le feste in onore di Athena.
Di fronte alla stoà trovavano posto basi onorifiche e statue, tra le quali una quadriga in bronzo guidata dallo stesso re Attalo, usata dagli Ateniesi più tardi per onorare l'imperatore Tiberio.
Anche questo edificio fu distrutto dagli Eruli nel 267 d.C. e venne incorporato nelle successive opere di fortificazione tardo romane.
Tra il 1953 e il 1956 il monumento fu restaurato ad opera della American School of Classical Studies, finanziata da John Rockefeller Jr. utilizzando molti dei materiali originali.
L'edificio ricostruito fu subito utilizzato come Museo dell'Antica Agorà, al quale dedicherò un post a parte.
Davanti all'ingresso della stoà si trova una piccola area che un tempo era occupata da un bema, una piattaforma dell'oratore.
piattaforma dell'oratore |
A nord della Stoà di Attalo si trovano i resti di una grande Basilica del II secolo d.C.
resti di una casa romana (a sinistra della foto), di un vicolo (centro) e del corridoio della Basilica (a destra) - da Odos Adrianou |
Era un edificio pubblico di grandi dimensioni e ricco di decorazioni.
Nella costruzione dell'adiacente ferrovia è stata portata alla luce la sua area meridionale: una navata centrale rettangolare dal pavimento in marmo circondata da un corridoio ampio 6 m.
La facciata meridionale dell'edificio presentava un portico ionico.
Separati dalla Basilica da uno stretto vicolo si identificano, al di fuori del sito archeologico presso l'entrata, i resti di una casa romana.
La Basilica fu distrutta dagli Eruli nel 267 d.C.
...e qui, riguadagnata l'uscita, termina la nostra visita all'Agorà Antica.Orario: lunedì/domenica 8.00/15.00
Costo: 4€ oppure
biglietto cumulativo 12€ valido 4 giorni
(Acropoli - Antica Agorà - Museo Antica Agorà - Biblioteca d Adriano -
Keramikos - Museo del Keramikos - Agorà Romana - Olympieion)
CONCLUSIONI
La prima cosa che ho pensato varcando l'entrata di questo millenario sito archeologico, è stata quella che fosse difficile immaginarsi come in effetti fossero stati quegli edifici ridotti a poco più che fondamenta.
Ma grazie a pannelli esplicativi veramente esaustivi, ad un po' di sognante immaginazione, e a quell'atmosfera romantica che solo i ruderi sanno donare, magicamente mi sono sentita protagonista del passato...i ruderi parlano, e con loro le voci dei filosofi che, studiati sui banchi di scuola, si muovevano tra i resti delle stoà, inconsapevoli della loro fama tramandatasi fino a noi.
L'Agorà Antica è davvero un tassello importante da porre in quei viaggi alla ricerca delle radici della civiltà umana!
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