domenica 6 giugno 2021

Firenze: il Quartiere di Eleonora in Palazzo Vecchio


Dopo aver visitato il Quartiere degli Elementi del secondo piano di Palazzo Vecchio, e aver percorso il ballatoio prospiciente il Salone dei Cinquecento, la nostra visita continua nel cosiddetto Quartiere di Eleonora.

Eleonora di Toledo, figlia del viceré di Napoli Pedro di Toledo, andò in sposa a Cosimo I nel 1539. Quando la coppia si trasferì nel 1540 a Palazzo Vecchio, Cosimo I abitava gli appartamenti del primo piano del primo nucleo dell'edificio due-trecentesco, un tempo destinato agli alloggi privati dei Priori delle Arti e ai Gonfalonieri di Giustizia (che qui vivevano in isolamento durante il loro mandato), membri dell'antico governo cittadino. Eleonora invece alloggiava al secondo piano di quest'ala del palazzo, mentre i figli della coppia avevano le loro stanze al di sopra del Quartiere di Eleonora.

Ritratto di Eleonora di Toledo con il figlio Giovanni (Bronzino - 1545 - Gallerie degli Uffizi)

I lavori di rimodernamento della sale private di Eleonora furono intrapresi da Battista del Tasso (1539/1540) e poi da Giorgio Vasari (1561/1562). Eleonora però morì nel 1562 e non potè godere del suoi nuovi alloggi.

La decorazione scelta per questi ambienti era incentrata sulle storie di eroine dell'antichità, mitologiche e bibliche, che avevano eguagliato e superato le virtù degli uomini.

La prima sala che si visita è la cosiddetta Sala Verde dal colore della tinteggiatura che oggi si trova sulle pareti. 

volte della Sala Verde

Un tempo invece le pareti erano decorate con Paesaggi e l'ambiente appariva come una loggia.

La volta è stata affrescata con lo stemma Medici/Toledo e con grottesche, ricche di raffigurazioni di uccelli, soprattutto di pappagalli. Venne affrescata tra il 1540 e il 1542 da Ridolfo del Ghirlandaio (come i Paesaggi perduti delle pareti).

volta: stemma Medici/Toledo e grottesche (Ridolfo del Ghirlandaio - 1540/1542)

Appeso ad una parete della sala si trova un tondo che raffigura una Madonna col Bambino, opera della bottega di Sandro Botticelli.

Madonna col Bambino (bottega di Sandro Botticelli - 1490/1500 ca,)

Sulla parete lunga a sinistra dell'ingresso della sala si trova lo Scrittoio della duchessa Eleonora.

soffitto dello Scrittoio della duchessa Eleonora (Francesco Salviati - 1545/1548)

Sul soffitto troviamo una decorazione a grottesche e piccole scene mitologiche ispirate all'arte romana antica, realizzate da Francesco Salviati (1545/1548).

Troviamo in questo piccolo ambiente un tavolino del XVII secolo e un seggiolone del XVI secolo. 

tavolino (manifattura fiorentina - XVII sec.) / seggiolone (manifattura fiorentina - XVI sec.)

A destra dell'ingresso della sala si trova il portale in marmo realizzato su disegno di Bartolomeo Ammannati che permette di accedere alla Cappella della duchessa Eleonora.

portale della Cappella della duchessa Eleonora

Questa cappella privata della duchessa, capolavoro del Manierismo fiorentino, fu affrescata in più momenti da Agnolo Bronzino (1540/1565).

Cappella della duchessa Eleonora

Il complesso programma iconografico vuole celebrare la dinastia medicea. Il tema religioso è quello dell'Eucarestia, tramite la quale si ricorda che Cristo è morto per salvare il mondo.

Sulla volta troviamo affreschi che rimandano all'Apocalisse: Volto trifronte, simbolo della Trinità, S.Michele Arcangelo abbatte il demonio, S.Giovanni Evangelista penitente a Patmos, S.Girolamo penitente, S.Francesco riceve la stimmate (con fra' Leone). Sono anche raffigurati Putti e negli angoli le Virtù Cardinali (Temperanza, Giustizia, Fortezza e Prudenza).

volta (da sinistra a destra): S.Giovanni Evangelista penitente a Patmos / S.Michele Arcangelo abbatte il demonio / S.Francesco riceve le stimmate 

volta al centro: Volto trifronte (Trinità) / in alto: S.Girolamo penitente

CURIOSITA': sotto il Volto trifronte s'intravede lo stemma Medici/Toledo, precedentemente affrescato.

I dipinti delle pareti della cappella uniscono temi del Vecchio Testamento e del Nuovo Testamento.

La pala d'altare raffigura una Deposizione. Il dipinto originale, quasi identico a questo, posto sull'altare, fu regalato da Cosimo I all'imperatore Carlo V (oggi in mostra al Musée des Beaux Arts di Besançon in Francia).

Deposizione

Sulla stessa parete i due dipinti dell'Annunciazione hanno sostituito quelli di S.Giovanni Battista (oggi al Getty Museum di Los Angeles) e quello di San Cosma (facente parte di una collezione privata).

Angelo Annunciante

Annunciata

Nella parte alta della parete sono raffigurati David e la Sibilla Eritrea.

David

Sibilla Eritrea

Sulle pareti laterali sono raffigurate Storie di Mosè: Passaggio del Mar Rosso, Caduta della manna, Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia e il Serpente di bronzo.

Passaggio del Mar Rosso

Caduta della manna
 

Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia

particolare dell'Adorazione del serpente di bronzo

particolare dell'Adorazione del serpente di bronzo

particolare dell'Adorazione del serpente di bronzo

Da questa sala si può accedere anche al Corridoio Vasariano

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La sala seguente è detta Sala delle Sabine ed era la sala d'attesa per le dame che aspettavano di essere ammesse alla corte della duchessa Eleonora.

soffitto della Sala delle Sabine

Il tema trattato in questa sala da Giorgio Vasari e Giovanni Stradano era quello della Concordia

Per questo nel'ovale centrale del soffitto è raffigurata la scena dell'episodio, narrato dallo storico latino Livio, in cui le donne sabine capeggiate da Ersilia, dopo essere state rapite dai Romani, mettono pace tra i parenti sabini e i mariti romani.

Le donne sabine mettono pace tra il loro popolo e i Romani

Circondano l'ovale centrale le raffigurazioni dell'Allegoria della Fortezza, l'Allegoria della Concordia, l'Allegoria della Carità, l'Allegoria della Pace che brucia le armi, l'Allegoria della Fama, Marte, Diana e Giunone

a sinistra: Diana / a destra: Giunone

a sinistra: Allegoria della Carità / a destra: Allegoria della Pace che brucia le armi

a sinistra: Allegoria della Fortezza / a destra: Allegoria della Concordia

a sinistra: Marte / a destra: Allegoria della Fama

Tra queste raffigurazioni vi è l'iscrizione dedicatoria: COSIMO DE MEDICI SECONDO DUCA E SENATORE DI FIRENZE.

Le cornici in stucco e legno dorato sono opera di Battista Botticelli.

Tra gli arredi di questa sala vi sono un busto virile (III secolo) e una Madonna col Bambino attribuita a Francesco Curradi (1590/1600 ca.).

Madonna col Bambino (attr.Francesco Curradi - 1590/1600) / busto virile (III sec.)

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Si visita poi la Sala di Ester, che fungeva anche da sala da pranzo della duchessa. 

Sala di Ester

Per sottolineare il ruolo di duchessa di Eleonora di Toledo la sala è dedicata a Ester, la bella giovane ebrea, voluta come sposa dal re persiano Assuro che ignorava le sue origini ebraiche. Quando il re di Persia ordinò che venissero sterminati i Giudei, Ester intercedette presso il marito.

Nel centro del soffitto Giovanni Stradano ha raffigurato l'Incoronazione di Ester

Incoronazione di Ester

Le cornici in legno e stucco dorato del soffitto furono realizzate da Battista Botticelli.

Negli ovali del fregio sono narrati episodi della Vita di Ester e della Storia del popolo ebreo intervallati da un'iscrizione con Putti in onore di Eleonora. 

fregio: Putti tra le lettere di LEONORA

fregio: emblema della tartaruga e della vela con Putti (a sinistra)

fregio: Putti con Capricorno (a sinistra)

Il lavabo in marmo del XV secolo si trova sistemato qui dal 1842 e proviene dal Palagio di Parte Guelfa.

lavabo (XV sec.)

Sono presenti nella sala un tavolo del XVI/XVII secolo, una testa di Apollo di arte romana e un tondo con la raffigurazione di Madonna col Bambino e S.Giovannino opera di pittore fiorentino del XVI secolo.

Madonna col Bambino e S.Giovannino (pittore fiorentino del XVI sec.) / testa di Apollo (arte romana) / tavolo (manifattura toscana - XVI/XVII sec.)
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Eccoci giunti nella Sala di Penelope, la camera da letto della duchessa Eleonora.

La sala è dedicata a Penelope, moglie di Ulisse, che per rimandare la scelta di un pretendente che avrebbe sostituito il marito e re di Itaca, escogitò uno stratagemma: avrebbe scelto chi sposare quando fosse terminata la tela che tesseva di giorno, e astutamente disfaceva di notte.

Al centro del soffitto è raffigurata Penelope al telaio circondata da Divinità fluviali

Penelope al telaio / Divinità fluviali / stemmi Medici/Toledo, emblema della tartaruga con la vela ed emblema del Capricorno

Il dipinto celebra la fedeltà coniugale, la pazienza e l'operosità domestica. E' questo anche un omaggio all'Arte della lana, una delle più importanti arti di Firenze.

Nel fregio sono illustrate le avventure che capitarono ad Ulisse nel suo lungo viaggio da Troia ad Itaca. Ulisse incarna le doti del duca: prudenza e saggezza.

fregio (da sinistra): Ulisse acceca il ciclope Polifemo / Allegoria della Carità / Ulisse riconosciuto dalla nutrice Ecuba

fregio (da sinistra): Ulisse libera i compagni dall'incantesimo della maga Circe / Allegoria della Temperanza / Nausica soccorre Ulisse naufragato sull'isola dei Feaci

fregio (da sinistra): Ritorno di Ulisse a Itaca / Allegoria della Fortezza / Mercurio ordina a Calipso di lasciar partire Ulisse dall'isola di Ogigia

fregio (da sinistra): Ulisse discende negli Inferi per farsi indicare la strada del ritorno dal defunto indovino Tiresia / Allegoria della Prudenza / I compagni di Ulisse aprono l'otre dei venti scatenando una tempesta che gli farà smarrire la rotta

Sul camino della sala è stato scritto il motto mediceo GLOVIS: la fortuna torna favorevole quando la verità prevale sui vizi.

Sulle pareti della sala erano appesi parati in cuoio dorato e argentato. Oggi troviamo due dipinti: una Madonna col Bambino, S.Giuseppe e S.Francesco d'Assisi attribuito a Bartolomeo di Giovanni (prima si trovava al Convento di Ognissanti), e una Madonna col Bambino e S.Giovannino della bottega di Sandro Botticelli.

Madonna col Bambino, S.Giuseppe e S.Francesco d'Assisi (attr.Bartolomeo di Giovanni - 1488/1500)

Madonna col Bambino e S.Giovannino (bottega di Sandro Botticelli - 1480 ca.)
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L'ultima sala visitabile del Quartiere di Eleonora è la cosiddetta Sala di Gualdrada.

In questa sala si celebrano le virtù della purezza e della pudicizia, e l'indipendenza di Firenze.

Gualdrada era una donna fiorentina vissuta nel XII secolo che si rifiutò di baciare l'imperatore Ottone IV in visita a Firenze, disubbidendo al padre: Gualdrada avrebbe baciato solo il suo futuro sposo.
Gualdrara si rifiuta da baciare l'imperatore Ottone IV (in basso è raffigurata l'Allegoria di Firenze)

Nel fregio sono raffigurate vedute di Firenze e le feste tradizionali della città.

fregio (da sinistra): Veduta con la Festa degli Omaggi in Piazza della Signoria  (Festa di S.Giovanni Battista) / Allegoria della Speranza / Veduta con la Giostra a cavallo in Piazza S.Croce

fregio (da sinistra): Veduta di Piazza del Mercato Vecchio (oggi Piazza della Repubblica) / Allegoria della Pazienza / Veduta di Piazza S.Trinità con la Colonna dell'Abbondanza

fregio (da sinistra): Veduta con la Giostra del Saracino in Via Larga / Allegoria della Fede / Veduta con Processione in Piazza del Duomo per la Festa di S.Giovanni Battista

fregio (da sinistra): Veduta con festa popolare in Piazza S.Spirito / Allegoria della Giustizia / Veduta con Gioco del calcio in Piazza S.Maria Novella

Tra gli arredi della sala si trova uno stipo decorato con scene mitologiche.

stipo con scene mitologiche (manifattura granducale du dis.Leonard Von der Vinne - XVII sec.)


cultura.comune.fi.it/pagina/musei-civici-fiorentini/museo-di-palazzo-vecchio 

A causa dell'emergenza COVID-19 orari e modalità di visita potrebbero essere soggetti a variazioni. Per questo vi consiglio di visitare il sito ufficiale riportato qui sopra. 

Costo: Museo                                                                         12,50€

            Museo + Sala dei Duecento con gli arazzi medicei   15,50€

            Torre di Arnolfo                                                         12,50€

GRATIS        per gli under 18

RIDOTTO    tra i 18 e i 25 anni e studenti universitari

 

CONCLUSIONI                                                                                                                             Ecco giunta al termine la visita del quartiere di Palazzo Vecchio dedicato alla duchessa Eleonora di Toledo. Una dopo l'altra le sale di quest'ala del palazzo ci hanno raccontato le gesta di donne prese d'esempio per le loro virtù che, essendo alcune prerogativa del mondo femminile, hanno contribuito all'andamento di eventi mitologici, biblici o epici, e che si rispecchiavano in quelle che dovevano essere le virtù di una duchessa. Prossime tappe del percorso museale sono ora le cosiddette Sale dei Priori.

 

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