domenica 6 giugno 2021

Firenze: il Quartiere di Leone X in Palazzo Vecchio

Dopo aver visitato al primo piano il Salone dei Cinquecento e lo Studiolo di Francesco I la visita del Museo di Palazzo Vecchio prosegue in quello che viene detto il Quartiere di Leone X.


Questo insieme di sale poste sul lato orientale del palazzo, detto anche "Quartieri Nuovi", accessibile dal Salone dei Cinquecento, fu voluto da Cosimo I ed é il frutto dell'ampliamento realizzato da Battista del Tasso che demolì e in parte incluse gli edifici due-trecenteschi delle antiche sedi del Capitano e dell'Esecutore degli Ordinamenti di Giustizia.

Alla morte di Battista del Tasso fu chiamato Giorgio Vasari ad occuparsi della decorazione del quartiere (1555/1562), insieme a collaboratori.

A Cosimo Bartoli fu chiesto di elaborare un unitario programma iconografico dedicato alle personalità illustri della casata de' Medici e alle loro imprese.

Il Quartiere di Leone X prende nome dal primo dei due papi della casata Medici, ma gli "Dei Terrestri" ai quali le sale furono dedicate sono: Cosimo il Vecchio, Lorenzo il Magnifico, Giovanni dalle Bande Nere, papa Leone X, papa Clemente VII e Cosimo I.

A queste sale corrispondono, come forma e dimensione, quelle del "Quartiere degli Elementi" posto al secondo piano, dedicato agli "Dei Celesti", le prime divinità pagane.

Le sale del Quartiere di Leone X erano un tempo destinate agli uffici di corte e agli ospiti del Principato, mentre oggi sono utilizzate come sale di rappresentanza del Sindaco di Firenze e per questo sono abitualmente visitabili solo tre di esse: la Sala di Cosimo il Vecchio, la Sala di Lorenzo il Magnifico e la Sala di Leone X.

La prima sala è Sala di Cosimo il Vecchio.

Sala di Cosimo il Vecchio

La sala è dedicata al capostipite del ramo principale della famiglia de' Medici, figlio di Giovanni detto Bicci de' Medici. Cosimo il Vecchio (1389/1464) venne chiamato Pater Patriae perché seppe guidare l'ascesa politica ed economica di Firenze. Ebbe un ruolo di mecenate, di protettore di letterati ed eruditi e fu fautore di grandi opere architettoniche.
Ritratto di Cosimo il Vecchio (Pontormo - 1519/1520 - Gallerie degli Uffizi)

La sala venne decorata tra il 1556 e il 1558 con pitture ad affresco da Giorgio Vasari e Marco Marchetti da Faenza, mentre la decorazione a stucco si deve a Leonardo Ricciarelli, Giovanni di Tommaso Boscoli e Mariotto di Francesco su disegno di Bartolomeo Ammannati.

Le pareti sono state decorate con grottesche.

Al centro del soffitto è raffigurato Cosimo e il suo seguito rientrano dall'esilio (accolti trionfalmente a distanza di un solo anno a Porta S.Gallo).

Cosimo e il suo seguito rientrano dall'esilio

Nei quattro riquadri che circondano la parte centrale del soffitto sono raffigurate le scene:

- Partenza di Cosimo per l'esilio (avvenuta nel 1433 a seguito dell'accusa di aver tramato contro la Repubblica) affiancato dalle Allegorie della Prudenza e della Fortezza e dal Ritratto di Pietro il Gottoso (figlio di Cosimo)

Partenza di Cosimo dall'esilio /Allegorie della Prudenza e della Fortezza /Ritratto di Pietro il Gottoso

- Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti presentano il modello della Chiesa di S.Lorenzo (Cosimo viene consigliato da Donatello e da Michelozzo di Bartolomeo) tra le Allegorie della Diligenza e della Religione e dal Ritratto di Giovanni de' Medici (figlio di Cosimo)

Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti presentano a Cosimo il modello della Chiesa di S.Lorenzo / Allegorie della Diligenza e della Religione / Ritratto di Giovanni de' Medici

- Cosimo svela al giovane Santi la sua discendenza dai Bentivoglio (signori di Bologna) tra le Allegorie dell'Astuzia e dell'Animosità e dal Ritratto di Giovanni detto Bicci de' Medici (padre di Cosimo)

Cosimo svela al giovane Santi la sua discendenza dai Bentivoglio /Allegorie dell'Astuzia e dell'Animosità / Ritratto di Giovanni detto Bicci de' Medici

- Cosimo circondato da artisti e letterati (Luca della Robbia, Ghiberti, Andrea del Castagno, Fra' Giovanni da Fiesole, il Pesello, Donatello, Paolo Uccello, Fra' Filippo Lippi, Paolo del Pozzo Toscanelli, Brunelleschi, l'Argiropulo e Marsilio Ficino) tra le Allegorie dell'Eternità e della Fama e dal Ritratto di Lorenzo de' Medici (fratello di Cosimo)

Cosimo circondato da artisti e letterati / Allegorie dell'Eternità e della Fama / Ritratto di Lorenzo de' Medici

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La seconda Sala è la Sala di Lorenzo il Magnifico.

Sala di Lorenzo il Magnifico

Lorenzo de' Medici (1449/1492) era figlio di Piero il Gottoso e nipote di Cosimo il Vecchio. Fu denominato "il Magnifico" per il suo raffinato gusto estetico e per le sue doti intellettuali. Fu lui il fautore dello sviluppo della corrente umanistica del Rinascimento fiorentino. Accentrò su di sé sia il potere politico che economico di Firenze, cercando di conservare le istituzioni repubblicane, e si rivelò capace di promuovere gli accordi e le alleanze tra gli Stati. Per questo fu detto anche "l'ago della bilancia" della politica italiana. 
Ritratto di Lorenzo de' Medici (Giorgio Vasari - 1534 - Gallerie degli Uffizi)

Lavorarono in questa sala gli stessi artisti della precedente e anche le pareti di questa sala sono state decorate con grottesche.

Al centro del soffitto è raffigurato Lorenzo che riceve l'omaggio degli ambasciatori italiani e stranieri, ricevendo doni preziosi ed esotici (tra questi una giraffa e il cappello cardinalizio del figlio Giovanni, futuro papa Leone X).

Lorenzo riceve l'omaggio degli ambasciatori italiani e stranieri

Nelle quattro lunette troviamo raffigurati:

- Lorenzo si reca dal re Ferrante d'Aragona a Napoli per porre fine alla guerra contro Firenze, affiancato dalle Allegorie della Fede e della Pietà e con il Ritratto di Piero de' Medici (figlio di Lorenzo)

Lorenzo si reca dal re Ferrante a Napoli per porre fine alla guerra contro Firenze / Allegoria della Fede e della Pietà / Ritratto di Piero de' Medici

- Lorenzo incontra i suoi alleati alla Dieta di Cremona (durante la guerra tra Venezia e Ferrara del 1483), affiancato dall'Allegoria dell'Audacia (impersonificata da Ercole che uccide l'Idra) e l'Allegoria del Buon Evento, e con il Ritratto di Giuliano de' Medici (figlio di Lorenzo)

Lorenzo incontra i suoi alleati alla Dieta di Cremona / Allegorie dell'Audacia e del Buon Evento / Ritratto di Giuliano de' Medici

- Gli abitanti di Sarzana consegnano la città a Lorenzo durante la guerra tra Genova e Firenze (1487), affiancato dalle Allegorie del Buon Giudizio e della Clemenza e accompagnato dal Ritratto di Giovanni de' Medici (figlio di Lorenzo)

Lorenzo circondato da filosofi e letterati / Allegorie della Fama e delle Virtù / Ritratto di Giuliano de' Medici - a sinistra parte della lunetta raffigurante: Gli abitanti di Sarzana consegnano la città a Lorenzo durante la guerra tra Venezia e Genova / Allegorie del Buon Giudizio e della Clemenza / Ritratto di Giovanni de' Medici

- Lorenzo circondato da filosofi e letterati (da sinistra: Marullo Tracagnotto, Giovanni Lascari, Leonardo Bruni, Leon Battista Alberti, Cristofano Landino, Marsilio Ficino, Gentile da Urbino, Demetrio Calcondila, Francesco Accolti, Pico della Mirandola, Agnolo Poliziano, Luigi Pulci) tra le Allegorie della Fama e della Virtù e accompagnato dal Ritratto di Giuliano de' Medici (fratello di Lorenzo).

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La terza sala visitabile è la Sala di Leone X, la sala principale di questa parte del palazzo.

Sala di Leone X

Giovanni de' Medici (1475/1521), figlio di Lorenzo il Magnifico, fatto cardinale a tredici anni, fu eletto papa col nome di Leone X nel 1513. La sua politica espansionistica garantì alla famiglia Medici la possibilità di acquisire nuovi domini (ad esempio il Ducato di Urbino). Grazie al suo mecenatismo, Roma divenne nel primo Cinquecento un polo centrale per cultura e arte.
Ritratto di Leone X (Ludovico Buti - Gallerie degli Uffizi)

Sulle pareti della sala vi sono tre affreschi realizzati da Giorgio Vasari e Giovanni Stradano che illustrano tre episodi salienti della vita di Leone X:

- la Venuta di Leone X a Firenze (1515), primo ingresso a Firenze dopo l'elezione al seggio pontificio. Sotto l'affresco, nella parte inferiore della parete, è stata raffigurata la scena in cui Leone X invia in dono a Firenze la papalina e la spada.

Venuta di Leone X a Firenze

in basso: Leone X invia a Firenze la papalina e la spada

- la Presa di San Leo, che portò alla conquista del ducato d'Urbino. Al di sotto dell'affresco si trova la rappresentazione in cui Bramante presenta a Leone X il progetto della Basilica di S.Pietro.

Presa di San Leo

in basso: Bramante presenta a Leone X il progetto della Basilica di S.Pietro / busto di Giuliano de' Medici (a sinistra) / busto di Lorenzo de' Medici (a destra)

- l'Elezione da parte di Leone X di numerosi cardinali. Sotto questo affresco si trova un grande camino in marmo realizzato su disegno di Bartolomeo Ammannati.

Elezione da parte di Leone X di numerosi cardinali

camino (dis.Bartolomeo Ammannati) / busti di Clemente VII (a sinistra) / busto di Leone X (a destra)

Sulla quarta parete i due affreschi posti tra le tre finestre raffigurano a sinistra Alessandro de' Medici (primo duca di Firenze) accompagnato dal Ritratto di Margherita d'Austria (sua moglie) e dalla scena in cui Alessandro avvia la costruzione della fortezza fiorentina di S.Giovanni, a destra Cosimo I de' Medici (secondo duca di Firenze) accompagnato dal Ritratto di Eleonora di Toledo (sua moglie) e dalla scena in cui Cosimo ordina la costruzione della fortezza di Siena.

Alessandro de' Medici

Cosimo I de' Medici

Gli stucchi dorati lungo le pareti sono opera di Leonardo Ricciarelli e Giovanni Boscoli. 

Le sculture in marmo sono di Alfonso Lombarti e di Antonio Lorenzi e ritraggono: Giovanni de' Medici (arcivescovo di Pisa), Caterina de' Medici (regina di Francia), Ippolito de' Medici (cardinale), il busto di Giuliano de' Medici (duca di Nemours), busto di Lorenzo de' Medici (duca di Urbino), busto di Clemente VII, busto di Leone X.

Il pavimento in terracotta bianca e rossa della sala è stato realizzato da Santi di Michele Buglioni e ripropone nel disegno l'emblema mediceo.

pavimento della Sala di Leone X

pavimento della Sala di Leone X: emblema mediceo dell'anello diamantato


Sul soffitto ligneo a lacunari intagliati e dorati (opera di Antonio di Romolo detto il Crocino, Domenico del Tasso e Mariotto di Francesco) Giorgio Vasari ha realizzato ad olio su tavola alcuni episodi salienti della vita di Giovanni de' Medici. Eccone alcune:

Durante la battaglia di Ravenna Giovanni de' Medici cade prigioniero dei Francesi e assiste alla disfatta

Leone X invia il cugino cardinale Giulio de' Medici a riconquistare la Lombardia

Giovanni de' Medici eletto papa col nome di Leone X

Giovanni de' Medici rientra a Firenze

Al centro del soffitto è rappresentata la scena in cui Le Truppe alleate di Leone X riconquistano Milano.

Le truppe alleate di Leone X riconquistano Milano

 

cultura.comune.fi.it/pagina/musei-civici-fiorentini/museo-di-palazzo-vecchio 

A causa dell'emergenza COVID-19 orari e modalità di visita potrebbero essere soggetti a variazioni. Per questo vi consiglio di visitare il sito ufficiale riportato qui sopra. 

Costo: Museo                                                                         12,50€

            Museo + Sala dei Duecento con gli arazzi medicei   15,50€

            Torre di Arnolfo                                                         12,50€

GRATIS        per gli under 18

RIDOTTO    tra i 18 e i 25 anni e studenti universitari

 

CONCLUSIONI                                                                                                                            Questo post descrive solo una piccola parte di Palazzo Vecchio...ma il percorso di visita all'interno di questo importante monumento e museo continua. E' ora di salire lo scalone che conduce al secondo piano del palazzo e al Quartiere degli Elementi...


 

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