lunedì 30 marzo 2015

Atene: lo Stadio Panathinaiko, dove nacquero i Giochi Olimpici moderni


Lo Stadio Panathinaiko è uno degli impianti sportivi più antichi al mondo, e ancora funzionante.

Nel 560 a.C. il tiranno Pisistrato fece erigere, in una zona fuori dalle mura cittadine, ricca di vegetazione e d'acqua, alle pendici del colle Ardettos, uno stadio dove ospitare i Giochi Panatenaici, giochi che si disputavano ogni quattro anni ad Atene.

Lo stadio deve il suo nome alla misura adottata per la pista: era lunga infatti uno stadio, cioè 600 piedi (185m).

Stadio Panathinaiko
Venivano svolte gare atletiche i cui partecipanti erano uomini che gareggiavano nudi (gymnikol agones).
Oltre alla corsa, si disputavano gare di pugilato, lotta e pancrazio (l'unione di pugilato e lotta), pentathlon e corse di carri.
Chi vinceva la corsa dei carri riceveva in premio 140 anfore d'olio.

C'erano gare anche riservate ai soli cittadini Ateniesi:
- pirriche, esercitazioni militari con accompagnamento musicale
- apobatie, gare nelle quali il concorrente che guidava un carro, scendeva da
  questo, correva al suo fianco e poi vi risaliva
- evandria, gara di bellezza tra atleti.
- una corsa con fiaccole, dal Pireo all'Acropoli
- lotte simulate tra opliti e cavalieri
- lancio del giavellotto da cavallo.

Nel IV secolo a.C. l'oratore Licurgo divenuto responsabile delle finanze di Atene, fece rinnovare lo stadio: i sedili in legno vennero sostituiti con del marmo pentelico bianco e la capienza salì a 50.000 posti.

Lo stadio di Licurgo fu usato la prima volta durante le Grandi Panatenee del 330/339 a.C.

Lo stadio venne poi di nuovo restaurato nel 139/140 d.C. durante il periodo romano sotto l'impero di Adriano, dal filosofo e benefattore Erode Attico: la forma di parallelogramma dello stadio divenne a ferro di cavallo.

Venne perciò aggiunto lo sphendone, un'area semiellittica che caratterizzava gli stadi greci in epoca romana.

Si accedeva allo stadio varcando un ponte a tre arcate in marmo che scavalcava il fiume Ilisson.
L'entrata allo stadio era costituita da un propylion con colonne corinzie.

Lastre di marmo demarcavano la linea di partenza (aphesis) e il traguardo (terma), delineate da erme bifacciali.
Statue di marmo, bronzo e oro adornavano l'interno.

Per molti anni la tomba di Erode Attico dominava l'entrata sinistra.

Sulla sommità del colle Ardettos si trovava il Tempio della dea Tyche-Fortuna, nella quale si conservava la statua di culto della dea in avorio.

Ai tempi dei romani venivano svolti nello stadio giochi gladiatorici e combattimenti con bestie feroci.

Stadio Panathinaiko
Durante l'età cristiana, in cui questi giochi furono proibiti, e nelle successive dominazioni dei Franchi e degli Ottomani, lo stadio cadde in rovina: il suo marmo venne prelevato per costruire altri edifici o ridotto in calce, e venne sommerso da detriti.

Nei passaggi voltati in rovina dello stadio si dice che le giovani donne nubili ateniesi svolgessero rituali magici per trovare un buon marito.

Evangelis Zappas
L'mprenditore e filantropo greco Evangelis Zappas, divenuto uno degli uomini più ricchi dell'Europa dell'est, nel 1859 sponsorizzò i primi Giochi Olimpici Internazionali dell'era moderna.
Questa prima edizione dei Giochi Olimpici era rivolta solo a partecipanti di etnia greca, e venne disputata nelle piazze e per le strade: una sorta di festa paesana dove accanto a gare atletiche si disputavano gare di tiro alla fune, corse dei sacchi e albero della cuccagna.

Perché la successiva edizione del 1870 non avesse la stessa impronta, si decise di ricostruire l'antico stadio.

Ernst Ziller compì i primi scavi e la ricostruzione dell'antico stadio di Erode Attico fu seguita da Anastasis Metaxas.
A sovenzionare i lavori fu 25 anni dopo Evangelis Zappas, Georgios Averoff, ritratto alla destra dell'entrata allo stadio.

statua di Georgios Averoff alla destra dello Stadio Panathinaiko

Il barone Pierre de Coubertin, uomo con un'educazione classica, organizzò a Parigi nel 1894 la Conferenza Olimpica Internazionale.

Così, alle 15.30 del 6 aprile 1896 con le parole del re Giorgio I:
"Dichiaro aperti i primi Giochi Olimpici Internazionali di Atene. Lunga vita alla Nazione, lunga vita al popolo greco"
si aprirono i  primi Giochi Olimpionici dell'era moderna, che durarono fino al 15 aprile.

Venne composto un Inno Olimpico con musica di Spyros Samaras e parole di Costis Palamas.

Ai primi giochi parteciparono oltre alla Grecia altri 13 Paesi che disputarono gare di ginnastica, pesistica, atletica e lotta.
Inoltre lo stadio era il punto d'arrivo della maratona, la gara di corsa che fu introdotta per commemorare la marcia leggendaria delle truppe di Milziade da Maratona ad Atene, o l'impresa di Filippide che corse 42,195 km, da Maratona all'Acropoli, per annunciare la vittoria sui Persiani nel 490 a.C.

In quell'occasione vinse Spyros Louis in 4h 58' 50''.
Il nostro atleta Stefano Baldini vinse la maratona di Atene del 2004.
Al di fuori delle Olimpiadi, la Maratona di Atene, che si disputa ogni anno, termina qui allo stadio.

Stadio Panathinaiko visto dall'Acropoli
Ma lo stadio è stato testimone di eventi politici e di importanti competizioni di atletica.
Inoltre nel 1916 venne rappresentata l'Aida di Giuseppe Verdi, nel 2007 cantò Carreras, ospitò concerti rock e spettacoli di danza, come quello di Joaquin Cortes.

www.panathenaicstadium.gr
Orario: tutti i giorni  marzo/ottobre          8.00/19.00
                                  novembre/febbraio   8.00/17.00
Costo: 3€ con audioguida


All'ingresso del Giardino Nazionale, difronte allo Stadio Panathinaiko, si trova la bella statua in bronzo del Discobolus di Kostas Dimitriadis.
Fu istallata qui nel 1927.
Questa è una copia: l'originale si trova nel Central Park di New York.

Discobolus
Discobolus


Discobolus

Discobolus

CONCLUSIONI
Non abbiamo visitato lo Stadio Panathinaiko al suo interno perché, oltre al cielo che (come si vede bene dalle foto!!!) incombeva plumbeo su di noi, dovevamo prendere un aereo che ci riportava a casa.
Si ha comunque una visione abbastanza completa anche dai cancelli di quello che viene chiamato "Kallimarmoron" ossia "dei bei marmi".
Certamente è uno di quei luoghi che hanno fatto la storia dello sport e che, in un periodo in cui non ha più molta importanza partecipare alle competizioni, ma vincere, ricorrendo spesso a sostanze dopanti, andrebbe visitato per ritrovare quello spirito decoubertiano delle prime Olimpiadi moderne.




1 commento:

Anonimo ha detto...

lo stadio Panatenaico è stupendo e vale la pena visitarlo anche internamente compresa la suggestiva grotta dei destini: qui si respira la storia. Atene è davvero bella e lo stadio una parte importante da conoscere.

Posta un commento