Questo post invece tratterà della zona che per molti secoli è stata il centro religioso più importante di Atene: "la roccia sacra".
il Partenone e l'Eretteo sull'Acropoli |
Sorsero così templi e monumenti votivi.
pianta del'area sacra dell'Acropoli |
Nacquero dal programma artistico ambizioso di Pericle, lo stratega che governò Atene per trent'anni, gli anni che costituirono il "periodo d'oro" della città.
Ingresso all'area sacra del'Acropoli: Propilei, Tempio di Nike e Monumento di Agrippa |
Propilei (fronte ovest) |
Propilei (fronte est) |
Nel VI secolo d.C. furono dotati di una copertura e trasformati in chiesa.
L'ala nord divenne tra il IX e il XII secolo la residenza del vescovo di Atene.
Tra il XIII e il XV secolo divennero la fortezza armata e il quartier generale di Veneziani, Catalani e Fiorentini: l'ala nord venne trasformata in un palazzo a due piani e fu costruita a sud una torre.
Tra il 1458 e il 1833 divennero la sede della guarnigione turca: il corpo centrale fu trasformato in un magazzino per le polveri da sparo, fatto saltare poi da una cannonata.
modellino dei Propilei (fronte ovest) - Museo dell'Acropoli |
modellino dei Propilei (fronte est) - Museo dell'Acropoli |
colonne doriche del fronte ovest |
all'interno dei Propilei |
colonne doriche del fronte est |
Al suo interno una parete con cinque porte divide l'edificio in due vestiboli.
Il primo spazio a sua volta è diviso in tre navate da colonne ioniche.
porta che divide i due vestiboli dei Propilei |
porta che divide i due vestiboli dei Propilei |
colonne che dividono in tre navate il primo vestibolo dei Propilei |
ala dei Propilei della Pinacoteca |
Tempio di Athena Nike |
Sia sul fronte che nel retro aveva quattro colonne ioniche.
Tempio di Athena Nike |
frammenti della balaustra del Tempio di Nike - Museo dell'Acropoli |
Nike che si scioglie il sandalo (dalla balaustra del Tempio di Nike) - Museo dell'Acropoli |
due Nikai portano un toro al sacrificio (dalla balaustra del Tempio di Nike) - Museo dell'Acropoli |
Aveva in una mano un elmo e nell'altra una melagrana, che rappresentavano i due aspetti della natura della dea: quello militare e quello pacifico.
Vi era anche un altare per i sacrifici posto vicino all'entrata est del tempio.
modellino del Tempio di Athena Nike- Museo dell'Acropoli |
Tempio di Athena Nike (restro) |
fregio del Tempio di Nike |
parte del fregio del Tempio di Athena Nike |
Monumento di Agrippa |
Accanto all'ala nord dei Propilei si erge il Monumento ad Agrippa, fu dedicato dagli Ateniesi a Marco Vipsanio Agrippa, genero e generale dell'imperatore Ottaviano Augusto e benefattore della città (N°2 nella pianta).
Del monumento resta il piedistallo in marmo grigio dell'Imetto e marmo Pentelico, alto 8,9m., con l'iscrizione dedicatoria fatta tra il 27 a.C. (anno in cui Agripppa divenne console per la terza volta) e il 12 a.C. (anno della sua morte) .
E' invece scomparsa la quadriga in bronzo con Agrippa, che sormontava il piedistallo.
La tecnica di costruzione del momumento e un'iscrizione cancellata fanno pensare che originariamente il monumento, costruito nel II secolo a.C., commemorasse la vittoria in una gara dei Giochi Panatenaici di un re di Pergamo (Eunemes II o Attalo II) .
Oltrepassati i Propilei si poteva percorrere la Via Sacra che conduceva sino al fronte orientale del Partenone.
Questa via, che iniziava in realtà dalla principale porta cittadina (Dipilon), era percorsa durante le cerimonie religiose.
Via Sacra |
...sulla sinistra, tra i Propilei e l'Eretteo, si trovava (oggi rimane solo la base - N°5 nella pianta) la statua colossale in bronzo di Athena, conosciuta come Athena Promachos, opera di Fidia, che era stata forse fusa nella fonderia sulle pendici meridionali dell'Acropoli tra il 475 e il 450 a.C.
Gli Ateniesi dedicarono la statua alla dea perché aveva contribuito alla loro vittoria nella guerra contro i Persiani.
La sua costruzione fu finanziata col bottino persiano.
ricostruzione della statua di Athena Promacos |
Probabilmente nel V secolo d.C. la statua fu portata a Costantinopoli e posta nell'ippodromo.
Fu distrutta dalla folla durante l'assedio della città da parte dei Franchi nel 1204 perché la mano distesa della dea aveva chiamato il nemico.
Sull'altro lato della Via Sacra vicino ai Propilei si trovava il piccolo Tempio di Athena Igiéia, dedicato alle dea della salute dopo la peste del 420 a.C.
Seguiva (N°6 A nella pianta) il Santuario di Artemide Brauronia (Brauronion),
che prendeva il nome dal santuario dedicato ad Artemide a Brauron, una città costiera dell'Attica orientale.
area del Brauronion |
Artemide era la dea della natura e della caccia, protettrice delle ragazze, delle future mamme e delle puerpere.
Rimangono resti di muri del santuario che includeva anche due portici (uno a sud e uno ad est).
Il piccolo tempio con la statua di Artemide fatta da Prassitele era posizionato nella zona occidentale del santuario.
Si è ritrovata in quest'area una testa colossale femminile, ora conservata al Museo dell'Acropoli.
Accanto al santuario (N°6 B nella pianta) sorgeva la Chalkothéke (V secolo a.C.), un edificio rettangolare con un portico dorico sulla facciata dove si conservavano principalmente utensili e vasellami in bronzo per le processioni, e armi.
Ed eccoci davanti al Partenone...il capolavoro dell'architettura classica greca!
Partenone |
Il progetto fu di Iktinos, l'esecuzione di Kallikrates, e l'ideazione e in parte la realizzazione della decorazione di Fidia.
modellino del Partenone - Museo dell'Acropoli |
lato meridionale del Partenone |
lato settentrionale del Partenone |
colonnato interno ed esterno |
Il Partenone è un tempio dorico periptero, con 8 colonne sulle fronti e 17 sui lati, costruito in marmo Pentelico.
Ogni colonna è alta 10,43 m, è composta da 17 rocchi sovrapposti e presenta 20 scanalature ad angolo vivo.
Le colonne hanno la caratteristica di essere rigonfie nella parte centrale, e le colonne poste agli angoli del tempio, di essere un po' convergenti.
Tutti questi espedienti servono a dare più armoniosità e plasticità al monumento.
Lo spazio interno del tempio era diviso in:
- pronaos, l'atrio antistante la cella,
- sekos, la parte della cella che alloggiava la statua crisoelefantina di Athena Parthénos ( cioè "Vergine"), alta 12 m opera di Fidia,
- opisthodomos, dove era custodito il tesoro sacro della Lega Ateniese
- opisthonaos, l'atrio sul retro della cella.
CURIOSITA': a proposito della statua andata perduta di Athena Parthénos, nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps a Roma, si trova una copia del I secolo a.C. della statua di Fidia, firmata dallo scultore ateniese Antioco (firma nella parte inferiore destra del peplo).
Il prototipo della statua fidiaca è una delle rare repliche, anche se le dimensioni e i materiali utilizzati sono diversi dall'originale.
Athena Parthénos - Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps (Roma) |
resti di metope rimaste in loco |
ricostruzione dell'Akroterion che coronava il colmo del frontone del Partenone - Museo dell'Acropoli |
- la Gigantomachia, la battaglia tra gli Dei e i Giganti (ad est)
- l'Amazzomachia, la battaglia tra giovani Ateniesi e Amazzoni (a ovest)
- la Centauromachia, la battaglia tra Centauri e Lapiti (a sud)
- la Guerra Troiana (a nord).
Ogni metopa conteneva una scena a sé stante, composta quasi sempre da due personaggi.
Centauromachia |
Centauromachia: Centauro contro Lapito - Centauro afferra una donna lapita |
Un giovane e un citarista |
metopa cosiddetta "Annunciazione" (in realtà Ebe ed Era) |
Elena chiede rifugio all'immagine di Athena alla presenza di Afrodite ed Eros |
- la gara con Poseidone per la disputa dell'Attica (frontone ovest).
ricostruzione del frontone ovest del Partenone (parte sinistra) - Museo dell'Acropoli |
ricostruzione del frontone ovest del Partenone (parte centrale) - Museo dell'Acropoli |
ricostruzione del frontone ovest del Partenone (parte destra) - Museo dell'Acropoli |
ricostruzione del frontone ovest del Partenone - Museo dell'Acropoli |
resti del frontone ovest al Museo dell'Acropoli |
dei (frontone est)
ricostruzione del frontone est del Partenone (parte sinistra) - Museo dell'Acropoli |
ricostruzione del frontone est del Partenone (parte centrale) - Museo dell'Acropoli |
ricostruzione del frontone est del Partenone (parte destra) - Museo dell'Acropoli |
ricostruzione del frontone est del Partenone al Museo dell Acropoli |
In sito rimangono sul frontone est due teste dei cavalli di Helios, dio del Sole (a a sinistra) e un cavallo di Selene, dea della Luna (a destra).
Le parti centrali del frontone andarono perdute quando si costruì nel Partenone la chiesa cristiana (VI secolo d.C.).
resti del frontone est |
Sono rappresentati 360 personaggi e 250 animali (soprattutto cavalli).
fregio del Partenone: figure recanti vasellame - Museo dell'Acropoli |
fregio del Partenone: Poseidone, Apollo, Artemide e Afrodite - Museo dell'Acropoli |
fregio del Partenone: Un cavaliere al trotto e uno al galoppo - Museo dell'Acropoli |
fregio del Partenone: Cavalieri - Museo dell'Acropoli |
fregio del Partenone: Cavalieri e cerimoniere - Museo dell'Acropoli |
Nei secoli successivi alla sua realizzazione, il Partenone fu arricchito da molte offerte votive: Alessandro Magno affisse lungo l'architrave orientale gli scudi in bronzo dedicati ai bottini della sua vittoria sul fiume Granico; le lettere in bronzo di un decreto degli Ateniesi in onore dell'imperatore Nerone furono fissate anch'esse sull'architrave orientale.
lato est del Partenone |
Nel VI secolo d.C. il tempio fu trasformato in una chiesa cristiana.
Nel 1458 gli Ottomani la trasformarono in una moschea, e al posto del campanile della chiesa cristiana innalzarono un minareto.
Nel 1687 i Veneziani fecero saltare con una cannonata il tetto e i lati lunghi del Partenone che era divenuto un magazzino per le polveri dei Turchi.
lato ovest del Partenone |
...i restauri del Partenone continuano... |
calco di un blocco del fregio del Partenone (l'originale è al British Museum) - Museo dell'Acropoli |
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Davanti al lato est del Partenone s'individua la base di forma quadrata del Tempio di Roma e Augusto (N°12 nella pianta).
resti del Tempio di Roma e Augusto |
Aveva un diametro di 8,60 m ed era alto 7,30 m.
resti delle colonne ioniche del Tempio di Roma e Augusto |
Era l'unico tempio romano presente sull'Acropoli e l'unico dedicato al culto dell'imperatore.
Gli Ateniesi dedicarono ad Ottaviano Augusto questo tempio per ingraziarselo, visto che , durante il periodo delle guerre civili romane, la città aveva parteggiato per Marco Antonio.
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Se si prosegue verso est lungo il versante meridionale dell'Acropoli, dopo l'edificio in disuso dal 2007 del vecchio Museo dell'Acropoli e i resti del Santuario di Pandione (dedicato all'eroe e re d'Atene Pandione), si giunge ad un belvedere dal quale ammirare Atene dall'alto, individuando facilmente tra gli edifici moderni l'Agorà Antica, l'Agorà Romana, il Licabetto, l'Olimpiéion e la Porta di Adriano, lo stadio Panatenaico.
la collina del Licabetto |
l'Olimpiéion e la Porta di Adriano |
l'Agorà Antica |
l'Agorà Romana |
lo stadio Panatenaico |
muro di Temistocle |
Era un santuario a cielo aperto, di forma trapezioidale e con diversi cortili.
Era stato costruito nel V secolo a.C.
area del Santuario di Zeus Poliéus |
Era infatti poco più avanti, vicino all'Eretteo, che si trovava il Tempio di Athena Polias (N°7 nella pianta), considerato il più antico della "roccia sacra", perché venne costruito nel VI secolo a.C. forse sui resti dell'antico palazzo miceneo.
Per questo viene chiamato anche "Antico Tempio di Athena", sostituito poi dal Partenone.
resti del Tempio di Athena Polias davanti alle Cariatidi dell'Eretteo |
resti del Tempio di Athena Polias davanti all'Eretteo |
La sezione occidentale del tempio era costituita da tre piccole parti dedicate al culto di tre altre divinità: di Poseidone-Eretteo, di Efesto e dell'eroe Boutes.
Su un frontone era raffigurata una Gigantomachia, mentre sull'altro leoni che divoravano un bue (alcuni frammenti sono conservati nel Museo dell'Acropoli).
Il tempio fu distrutto nel 480 a.C. durante le invasioni persiane.
Alcuni elementi architetturali del tempio furono inglobati nel muro settentrionale dell'Acropoli.
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Eccoci ora ad ammirare un altro magnifico monumento della classicità greca: l'Eretteo (Erechthion).
l'Eretteo |
Ma il tempio custodiva anche la tomba del mitico re ateniese Kekrops, e le impronte del tridente scagliato sulla roccia da Poseidone durante la gara con Athena per il protettorato della città, e dalle quali era sgorgata un fonte di sale ed uscito il cavallo che il dio aveva regalato agli Ateniesi.
l'Eretteo |
pianta dell'Eretteo |
lato orientale dell'Eretteo |
portico del lato orientale dell'Eretteo |
Questo lato presentava ampie finestre tra le colonne.
lato occidentale dell'Eretteo con il "discendente" dell'ulivo piantato da Athena |
lato settentrionale dell'Eretteo |
portico del lato settentrionale dell'Eretteo |
Pregevoli i rilievi della porta che dava accesso alla cella.
soffitto a cassettoni e capitelli ionici del portico del lato settentrionale dell'Eretteo |
Sotto al pavimento di questo portico gli Ateniesi identificavano il punto dove Zeus aveva scagliato un fulmine per uccidere il re Eretteo, il quale aveva a sua volta ucciso Eumolpo (nipote di Zeus e figlio di Poseidone).Sul lato meridionale il tetto del cosiddetto portico delle Korai era sostenuto da 6 figure di fanciulle: le Cariatidi.
Ma forse fu lo stesso Poseidone che scagliò il suo tridente contro il re ateniese.
lato meridionale dell'Eretteo con portico delle Korai |
Cariatidi nel portico delle Korai dell'Eretteo |
Le statue originali delle Cariatidi si trovano nel Museo dell'Acropoli sostituite in sito da copie.
Cariatidi - Museo dell'Acropoli |
Cariatidi - Museo dell'Acropoli |
L'autore delle Cariatidi è sconosciuto, ma si pensare essere un artista del laboratorio di Alkamenes, allievo di Fidia.
Cariatidi - Museo dell'Acropoli |
Erano delle giovani danzatrici provenienti da una località in Laconia che aveva il loro stesso nome, dove una danza rituale rievocava ogni anno il suicidio di un gruppo di vergini che, spaventate da una misteriosa minaccia, si erano impiccate ad alberi di noci.
particolare di una Cariatide - Museo dell'Acropoli |
Frammenti del fregio dell'Eretteo sono conservati nel Museo dell'Acropoli.
frammenti del fregio dell'Eretteo - Museo dell'Acropoli |
frammenti del fregio dell'Eretteo - Museo dell'Acropoli |
Quella ad est custodiva il Palladio, (xoanon), l'immagine caduta dal cielo di Athena Polias.
Quella ad ovest, posta 3 m più in basso, era divisa in tre vani: un vestibolo e due vani uguali che ospitavano uno il culto di Poseidon-Erectheus (cioè l'uccisore di Eretteo) e l'altro il culto del re Eretteo.
prospettiva orientale verso l'interno dell'Eretteo |
Sotto il dominio ottomano l'Eretteo ospitò l'harem del governatore.
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Adiacente all'Eretteo si trovava il Pandroseion (N°9 nella pianta), il recinto sacro a Pandrosio (una delle Auglauridi e figlia di Kekrops primo re dell'Attica), che conteneva l'ulivo donato agli Ateniesi da Athena, rinato in una sola notte dopo la distruzione persiana.
In questo recinto c'era anche l'altare di Zeus Herkeios, protettore del focolare.
muro del recinto del Pandroseion (destra della foto) con l'ulivo sacro di Athena |
Posto nelle vicinanze del muro settentrionale dell'Acropoli, questo edificio era la residenza dal V secolo a.C. delle quattro fanciulle, tra i sette e gli undici anni, che si occupavano di tessere il peplo da donare ad Athena durante le Grandi Panatenee.
Nel recinto adiacente si dice che le fanciulle si intrattenessero giocando a palla.
Siamo giunti alla fine del percorso archeologico sulla "roccia Sacra".
Non ci resta che ripassare dentro i Propilei, scendere la scala in marmo e, attraverso la Porta Beulé, guadagnare l'uscita dal sito.
Porta Beulé (parte interna all'area) |
Anticamente la porta era l'unico ingresso all'area.
Fu il magistrato romano Flavio Settimio Marcellino che nel III secolo d.C. fece innalzare la porta fortificata, affiancata da due torrioni alti 9 m.
Vicini alla porta si trovano le sculture di tre leoni veneziani e i resti della scala fatta costruire da Claudio nel I secolo d.C.
Porta Beulé |
leoni veneziani |
Porta Beulé |
parte esterna della Porta Beulé |
Orario: 8.00/17.00
Costo: biglietto cumulativo 12€ valido 4 giorni
(Acropoli - Antica Agorà - Museo Antica Agorà - Biblioteca d Adriano -
Keramikos - Museo del Keramikos - Agorà Romana - Olympieion)
CONCLUSIONI
Anche se spesso bisogna far i conti con la personale capacità d'immaginazione, non si può rimanere indifferenti e non essere affascinati dalla maestosità del Partenone, dell'Eretteo, dei Propilei e del Tempio di Nike.
Purtroppo i lavori di restauro al sito, e soprattutto al Partenone, rovinano un po' la magia del luogo, ingabbiando i monumenti o arricchendoli con strutture di lavoro e materiali di costruzione.
Certo è che l'ambizioso programma artistico di Pericle di ricostruire l'Acropoli, rimane ancora oggi il simbolo della civilizzazione della Grecia Classica, e di quella che è stata la culla della civiltà occidentale.
Non è un caso che il Partenone e l'Acropoli siano stati dichiarati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità!
7 commenti:
fantastico
Fra due settimane andrò a Atena e sto organizzando la mia visita. I tuoi post mi sono di grande aiuto. Grazie e complimenti.
Grazie Jeannine per aver letto i miei post...mi fa piacere sapere che ti siano utili.
Buona vacanza!
Ti ringrazio perchè a fine novembre in 4 andremo ad Atene e le tue informazioni mi sono state molto utili per comprendere bene prima di vedere tutte queste meraviglie con i miei occhi. Sei bravissima, ti auguro di continuare sempre così, buon lavoro!
Grazie Maria. Spero di esserti ancora d'aiuto per l'organizzazione dei tuoi viaggi futuri...vi auguro una buona vacanza!
Bravissima guardo sempre i tuoi viaggi Anchio da giovane ho viaggiato molto
Grazie!
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