Palazzo Schifanoia è l'unica "
delizia" costruita alla fine del Trecento nella cerchia delle mura cittadine dagli Estensi, signori della città di Ferrara.
Tra la fine del Medioevo e Rinascimento, erano chiamate "delizie" quei luoghi immersi nella quiete dei giardini, creati per il riposo e il divertimento, fatti per accogliere una corte in continuo movimento.
Qui si veniva per leggere e studiare, ma anche per partecipare a rappresentazioni teatrali, a balli e a ricevimenti.
Tra la città e la campagna, se ne contavano 53.
Come dice il nome,
Palazzo Schifanoia era il luogo dove "
schivar la noia", o "
schifare la noia", e in particolare il tedio degli impegni politici del duca.
Palazzo Schifanoia venne eretto per volere del marchese Alberto V d'Este, signore di Ferrara, nel 1385.
Quest'area verdeggiante della città all'epoca si trovava a ridosso dell'antico corso del Po.
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giardino di Palazzo Schifanoia |
Originariamente l'edificio a pianta quadrangolare era ad un solo piano, e corrispondeva al corpo di fabbrica più basso alla sinistra del portale.
Lo stesso Alberto V fece aggiungere nel 1391 un altro fabbricato, conferendo all'edificio uno sviluppo lineare.
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facciata di Palazzo Schifanoia |
Borso d'Este, ultimo marchese di Ferrara e primo duca di Ferrara, Modena e Reggio, figlio illegittimo di Niccolò III d'Este, fece sopraelevare il palazzo tra il 1465 e il 1469, conferendogli più o meno le forme attuali.
L'architetto che si occupò della trasformazione borsiana fu Pietro Benvenuti degli Ordini.
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Palazzo Schifanoia |
L'aspetto esterno del palazzo era invece diverso da come appare oggi: la facciata era dipinta con affresco a finti marmi colorati, e aveva un coronamento merlato dipinto.
Nello spazio aperto antistante venivano organizzate rappresentazioni teatrali, di cui la facciata diveniva un ideale scenario.
Il bellissimo portale in marmo, forse opera di Giacomo da Milano e Antonio di Gregorio, è sormontato da una delle armi di Borso d'Este, l'
Unicorno.
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portale monumentale di Palazzo Schifanoia |
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particolare del portale di Palazzo Schifanoia |
Un altro portale meno monumentale si apre più a est dell'edificio.
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altro ingresso a Palazzo Schifanoia |
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ingresso al giardino di Palazzo Schifanoia |
Nel 1493 Ercole I d'Este, fratellastro di Borso d'Este e suo successore, incaricò l'architetto Biagio Rossetti di costruire un prolungamento di 7 m verso est dell'edificio, per creare un nuovo ambiente.
Fu anche sostituito il coronamento merlato con un cornicione in cotto, con metope recanti a rilievo l'impresa ducale del
Diamante.
Varcato il portale si entra in un atrio ottocentesco che ospita la
statua di Borso d'Este, come quella che sormonta la cosiddetta
Colonna di Borso d'Este davanti al
Palazzo Ducale (oggi
Palazzo Comunale).
Sono copie realizzate da Giacomo Zilocchi nel 1927.
Quelle originali furono distrutte nel 1796 dalla furia giacobina.
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Borso d'Este (Giacomo Zilocchi) |
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Colonna di Borso d'Este |
Sono qui anche esposti alcuni forzieri del XVI secolo.
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forzieri del XVI secolo |
Lo scalone ottocentesco conduce al piano nobile del palazzo, che doveva ospitare gli appartamenti ducali e una grande salone di rappresentanza per ricevere ambasciatori e delegazioni.
E' il cosiddetto
Salone dei Mesi ad accoglierci, ricco di decorazioni pittoriche riscoperte nel 1821 e ritornate poi a farci rivivere i fasti dell'epoca rinascimentale.
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Salone dei Mesi |
Il salone misura 25m di lunghezza, 11m di larghezza e 7m d'altezza.
Il ciclo pittorico che ricopre l'intero perimetro della sala con i suoi 525mq, fu commissionato a diversi artisti della scuola ferrarese (la cosiddetta "Officina ferrarese"), tra i quali Francesco del Cossa, Ercole de' Roberti, Gherardo di Andrea Fiorini da Vicenza e un pittore anonimo conosciuto come "
Maestro degli occhi spalancati".
Le pitture dovevano esaltare le attività di governo del duca, e celebrare la sua casata in chiave mitologica e astrologica, in previsione della sua imminente nomina a duca di Ferrara, assegnatagli da papa Paolo II (1470).
Pellegrino Prisciani, bibliotecario di corte, umanista, storiografo, astronomo e astrologo, collaborò con le sue conoscenze alla creazione del ciclo.
Le fonti delle quali si avvalse furono probabilmente l'
Astronomicon di Manilio (astronomo latino del I secolo), il
Picatrix (trattato di magia medievale), e gli scritti in latino dell'astronomo persiano Albumasar (IX secolo).
Ognuno dei dodici scomparti di cui è composto il ciclo pittorico è dedicato ad un mese dell'anno, ma solo sette sono ancora ben conservati.
Gli scomparti vanno letti da destra verso sinistra, vale a dire in senso antiorario.
Sono divisi da ventidue paraste dipinte poggianti su una finta balaustra decorata con putti.
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putti decorati sulla finta balaustra |
La finta architettura sembra reggere il soffitto in legno.
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soffitto in legno del Salone dei Mesi |
Il singolo scomparto va letto invece dall'alto verso il basso.
Ogni scomparso è infatti diviso in tre fasce:
- livello superiore:
Trionfi degli dei ovvero dei Pianeti/divinità
- livello intermedio:
Segni zodiacali e
Decani
- livello inferiore:
Virtù e buon governo di Borso e le attività dell'uomo nei
diversi mesi dell'anno.
I Decani sono le 36 divinità della tradizione araba che avevano il compito di trasportare i pianeti e di inviare i demoni nel mondo.
Rappresentavano le 36 decadi in cui era diviso (tre per mese) il calendario astrologico.
In origine non era quello attuale l'accesso alla sala, ma bensì l'ingresso era posto sulla parete nord (il segno della porta è ancora visibile), raggiungibile percorrendo una grande scala esterna, crollata nel XVIII secolo.
Quindi per leggere correttamente il ciclo di affreschi che decorano le pareti della sala, bisogna porsi difronte alla
parete sud (entrando andare sulla destra), dove iniziava la sequenza con i mesi di
Gennaio (con il
Trionfo di Giunone e il segno dell'
Acquario) e di
Febbraio (con il
Trionfo di Nettuno e il segno dei
Pesci).
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parete sud del Salone dei Mesi |
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Gennaio (quel che resta!) |
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Febbraio (quel che resta!) |
Su questo lato della sala la decorazione pittorica è quasi completamente perduta.
Ma andiamo con ordine.
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ricostruzione dell'angolo sud-ovest della sala (Maurizio Bonora) |
La porzione in alto a destra della
parete sud doveva essere occupata da una scena in cui si distinguono una figura in piedi (Paolo II o l'Imperatore Federico III) e una seduta (Borso d'Este).
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L'Imperatore Federico III concede a Borso d'Este il titolo di duca di Reggio e Modena o Il Papa Paolo III concede a Borso d'Este il titolo di duca di Ferrara (ricostruzione di Maurizio Bonora) |
Si tratterebbe quindi della
rappresentazione dell'Investitura di Borso d'Este a duca di Ferrara (1471) o dell'Investitura a duca di Reggio e Modena (1452).
Nel registro sottostante sono rappresentati
cortigiani di spalle che assistono alla scena.
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cortigiani assistono all'investitura di Borso d'Este (ricostruzione di Maurizio Bonora) |
L'artista contemporaneo Maurizio Bonora ha ricostruito, con le sue conoscenze delle pitture dell'epoca rinascimentale ferrarese, la possibile rappresentazione della scena raffigurata in questa porzione di parete.
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studi per la ricostruzione della scena |
Al centro della stessa parete, tra i comparti di
Gennaio e
Febbraio, si trovava un camino (andato perduto), circondato da vedute urbane e scene cortesi.
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parete sud del Salone dei Mesi con segno del camino, vedute urbane e di scene cortesi |
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veduta urbana con il Castello estense di Ferrara |
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parete sud: scena cortese |
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parete sud: scena cortese |
La parete sud si conclude con un frammento nella parte bassa ancora leggibile: è rappresentato un gruppo di
cavalieri.
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Parete sud: cavalieri |
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Sulla
parete est si trovano i mesi di
Marzo, Aprile e
Maggio.
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parete est |
Sul livello alto del comparto dedicato a
Marzo, dipinto da Francesco del Cossa, è raffigurato il
Trionfo di Minerva, seduta su un trono che vene trainato da unicorni (= simbolo di purezza).
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Marzo (Francesco del Cossa) |
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Marzo: Trionfo di Minerva (Francesco del Cossa) |
La dea della giustizia e della sapienza, è anche protettrice delle arti e dei mestieri femminili: l'affiancano infatti donne intente a filare, tessere e ricamare, e un gruppo di sapienti.
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Marzo: donne che filano, tessono e ricamano |
Nella fascia centrale vi è dipinto il segno dell'
Ariete con i suoi tre
Decani:
- "
vir niger"= costellazione di Perseo
- donna = costellazione di Cassiopea
- giovane = costellazione di Enioco.
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Marzo: il segno dell'Ariete |
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Marzo: Enioco |
Nella fascia inferiore Borso d'Este è raffigurato tre volte (come in ogni scomparto).
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Marzo: fascia inferiore |
Sull'architrave di una scena che lo ritrae vi è la scritta IUSTICIA che allude al suo buon governo in fatto di giustizia.
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particolare di Marzo: Borso d'Este amministra la giustizia |
Al di sopra dell'architrave vi è dipinto un rilievo con il profilo di Borso d'Este.
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particolare di Marzo: rilievo con il profilo di Borso d'Este |
In un'altra scena di
Marzo il duca parte per la caccia.
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particolare di Marzo: Borso d'Este parte per la caccia |
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particolare di Marzo: Borso d'Este parte per la caccia |
L'attività umana da svolgersi nel mese di Marzo è la potatura.
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Marzo: la potatura |
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Nella fascia alta del comparto di
Aprile, dipinto da Francesco del Cossa, è rappresentato il
Trionfo di Venere, dove la dea è trainata dai cigni e Marte incatenato è inginocchiato davanti a lei.
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Aprile (Francesco del Cossa) |
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Aprile: Trionfo di Venere |
L'affiancano giovani in atteggiamento amoroso e le
Tre Grazie.
I conigli più volte rappresentati sono simbolo di fecondità.
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particolare di Aprile: giovani in atteggiamenti amorosi e conigli |
Nella fascia intermedia è dipinto il segno del
Toro con i suoi tre
Decani:
- la donna con il bambino = costellazione delle Pleiadi
- uomo con la chiave = Sirio della costellazione del Cane
- uomo dai denti di cinghiale accompagnato da un leone e da un cavallo =
costellazione Iadi o Aldebaran.
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Aprile: segno del Toro |
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Aprile: Pleiadi |
Nel registro inferiore Borso D'Este dà una moneta al buffone Scoccola.
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Aprile: registro inferiore |
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particolare di Aprile: Borso d'Este dà una moneta al buffone Scoccola |
In un'altra scena sono rappresentati i il duca, i giudici e dame appoggiate alla finestra intenti ad assistere al
Palio di S.Giorgio.
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particolare di Aprile: il Palio di S.Giorgio |
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particolare di Aprile: Borso d'Este e i giudici assistono al Palio di S.Giorgio, le dame si appoggiano alle finestre |
E' anche raffigurato il ritorno dalla caccia.
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particolare di Aprile: Borso d'Este ritorna dalla caccia |
Dall'orlo inferiore del comparto sporge un paggio con falcone.
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particolare di Aprile: un paggio con falcone sporge dal comparto |
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Nella fascia superiore del mese di
Maggio, opera di Francesco del Cossa e bottega, è raffigurato il
Trionfo di Apollo sul carro trainato da cavalli e guidato da Aurora, sua sorella gemella.
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Maggio (Francesco del Cossa e bottega) |
Il carro è circondato dalle nove
Muse, da
Pegaso, la
Fonte Castalia, sparvieri, la pelle di
Pitone posata su uno sgabello (elementi legati alla divinità e al suoi luoghi di culto), umanisti e numerosi bambini.
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Maggio: Trionfo di Apollo con Aurora |
Nella fascia centrale è dipinto il segno dei
Gemelli con i suoi tre Decani:
- non identificabile = costellazione dell'Auriga
- Apollo ed Ercole = stelle di Castore e Polluce
- arciere = Apollo.
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Maggio: segno dei Gemelli |
Restano raffigurati nella fascia inferiore solo la scena di una falciatura e un cavallo.
Questi frammenti della decorazione sono gli unici scampati all'apertura di una porta nel XVIII secolo.
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Maggio: frammenti della decorazione inferiore |
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Maggio: cavallo |
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Maggio: la falciatura |
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Sulla
parete nord, dopo una raffigurazione di
cavalieri portabandiera, vennero dipinti i mesi di
Giugno e
Luglio, uno scomparto con
figurazione architettonica, i mesi di
Agosto e
Settembre, e una
veduta con architetture.
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Salone dei Mesi: parete nord |
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parete nord: cavalieri portabandiera |
Nella fascia superiore di
Giugno, dipinto dal "Maestro degli occhi spalancati", appare il
Trionfo di Mercurio, protettore del commercio, su un carro trainato da aquile.
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Giugno (Maestro degli occhi spalancati) |
La divinità è circondata da mercanti che contrattano, mentre sulla sinistra vi sono un lupo e una scimmia (simboli della mercatura).
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Giugno: Trionfo di Mercurio |
Sulla destra della scena vi è una rappresentazione tratta dalle
Metamorfosi di Ovidio:
Io viene trasformata in giovenca da
Giunone, mentre
Argo viene decapitato da
Mercurio su incarico di
Giove per liberare
Io.
Nella parte centrale è raffigurato il segno del
Cancro con i suoi tre Decani:
- Orione
- due donne = quella seduta è Iside
- Conopo (nocchiere di Argo) = Argo.
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Giugno: segno del Cancro |
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Giugno: Argo |
Sullo sfondo della fascia inferiore viene rappresentata la vita in un borgo sul fiume e forse la
"delizia" di Belriguardo.
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Giugno: fascia inferiore |
Nella scena a sinistra della fascia Borso inginocchiato riceve da Agostino Villa, Giudice dei Savi, il titolo di Signore di Ferrara.
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Giugno: Borso riceve da Agostino Villa, Giudice dei Savi, il titolo di Signore di Ferrara |
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particolare di Giugno: Borso riceve da Agostino Villa, Giudice dei Savi, il titolo di Signore di Ferrara |
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particolare di Giugno: corteo |
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La fascia superiore del comparto di
Luglio, opera del "Maestro degli occhi spalancati", è dedicata al
Trionfo di Giove che divide il carro trainato da leoni con
Cibele, dea della Terra.
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Luglio (Maestro degli occhi spalancati) |
Compaiono nella scena il sacrificio di
Attis, un gruppo di sacerdoti, un corteo nuziale (forse quello di Bianca d'Este, sorella di Borso, con Galeotto della Mirandola) e lo spaccato di una chiesa con frati.
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Luglio: Trionfo di Giove |
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Luglio: corteo nuziale |
Nella fascia intermedia è rappresentato il segno del
Leone con i suoi tre Decani:
- figura in abito talare su un albero = costellazione dell'Idra
- Regulus
- Boote = costellazione dell'Orsa.
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Luglio: segno del Leone |
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Luglio: costellazione dell'Idra |
Il quadro inferiore è dominato da un'architettura classica che incornicia Borso con personaggi che potrebbero essere ambasciatori.
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Luglio: fascia inferiore |
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particolare di Luglio: Borso riceve ambasciatori |
Sulla destra compare il duca con cavalieri, mentre a sinistra è rappresentata la lavorazione della canapa.
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particolare di Luglio: la lavorazione della canapa |
Forse nello sfondo s'individuano il
Monastero di Sant'Antonio in Polesine e la
Chiesa di S.Giorgio fuori le mura.
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Segue il mese di
Agosto, dipinto da Gherardo di Andrea Fiorini da Vicenza.
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Agosto (Gherardo di Andrea Fiorini da Vicenza) |
Nella sua fascia superiore è dipinto il
Trionfo di Cerere su un carro trainato da draghi alati, attorniata da figure che lavorano i campi e mercanti.
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Agosto: Trionfo di Cerere |
Nello sfondo vi è una città ed è rappresentato il
Ratto di Proserpina (figlia di
Cerere), tra la disperazione delle sue damigelle.
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particolare di Agosto: mercanti e Ratto di Proserpina |
Nella fascia centrale si trova il segno zodiacale della
Vergine con i suoi tre Decani:
- Proserpina
- ?
- figura orante = Iside.
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Agosto: Vergine |
Nella fascia inferiore Borso D'Este riceve ambasciatori, e riparte per la caccia.
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Agosto: riquadro inferiore |
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particolare di Agosto: Borso riceve ambasciatori |
Sullo sfondo sono stati dipinti edifici rinascimentali.
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particolare di Agosto: edifici rinascimentali |
A sinistra del riquadro è rappresentata la trebbiatura.
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particolare di Agosto: la trebbiatura |
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Il mese di
Settembre è stato dipinto da Ercole dè Roberti.
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Settembre (Ercole dè Roberti) |
Nella fascia superiore si trova il
Trionfo di Vulcano su un carro trainato da scimmie.
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Settembre: Trionfo di Vulcano |
Sulla sinistra del riquadro è rappresentata la fucina di
Vulcano con i
Ciclopi.
Lo scudo di Enea con
Romolo e Remo allattati dalla lupa rimanda alla scena sulla destra: l'amore dei genitori di Enea,
Marte e la ninfa
Ylia (o
Venere).
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particolare di Settembre: l'amore di Marte e Ylia (o Venere) |
Nella fascia centrale il segno della
Bilancia con i suoi tre Decani:
- suonatore di flauto
- Engonasin (padre di Callisto) = costellazione dell'Orsa maggiore
- due personaggi = costellazione del Centauro.
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Settembre: Bilancia |
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particolare di Settembre: suonatore di flauto |
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particolare di Settembre: costellazione del Centauro |
Nel riquadro inferiore sono illustrati momenti della vita di Borso d'Este: riceve ambasciatori, è a cavallo con il suo seguito...
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Settembre: riquadro inferiore |
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particolare di Settembre: Borso a cavallo |
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particolare di Settembre: Borso riceve ambasciatori |
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Sulla sinistra della parete nord la decorazione è pervenuta molto danneggiata.
Qui si trovava l'antico accesso al salone dal giardino.
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porzione sinistra della parete nord ex ingresso al salone |
Si intravedono vedute cittadine tra le quali una cinta muraria che dovrebbe corrispondere al tratto sud-ovest della città.
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particolare della parete nord: cinta muraria |
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Sulla
parete ovest (quella dalla quale siamo entrati), vi erano rappresentati i mesi di
Ottobre, Novembre e
Dicembre (oggi quasi scomparsi).
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Salone deio Mesi: parete ovest |
Ottobre era dedicato allo
Scorpione con il
Trionfo di Marte,
Novembre era dedicato al
Sagittario con il
Trionfo di Diana e
Dicembre era dedicato al
Capricorno con il
Trionfo di Vesta.
L'accesso murato sulla destra della parete (nel mese di Ottobre), permetteva di entrare nella cappella privata del duca, che venne distrutta nell'Ottocento per far spazio al nuovo scalone.
Gli scuri delle finestre della sala erano posti al suo interno, per rendere unitario il ciclo pittorico: l'anta era dipinta da entrambe i lati.
In questo modo se l'anta era aperta, si poteva vedere la replica dell'affresco del muro che andava a coprire, se invece era chiusa aggiungeva altri elementi decorativi al ciclo, che risultava così ininterrotto.
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Dal
Salone dei Mesi si può accedere direttamente alla
Sala delle Virtù chiamata anche per le sue decorazioni
Sala degli Stucchi.
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Sala delle Virtù |
La sala fungeva sia da anticamera degli appartamenti privati del duca che come sala delle udienze.
La porzione alta delle pareti con fregio e
il soffitto a lacunari in legno e stucco policromi e dorati della sala sono opera di Domenico
di Paris (seconda metà del XV secolo).
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soffitto a lacunari della Sala delle Virtù |
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soffitto a lacunari della Sala delle Virtù |
Il fregio è suddiviso in riquadri con una decorazione a festoni, putti e ghirlande.
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riquadri del fregio della Sala delle Virtù |
Al centro del riquadro si trova lo scudo araldico degli Estensi (l'aquila imperiale bicipite e i gigli di Francia), e le imprese del duca (l'Unicorno, il Paraduro, il Battesimo e il Fuoco).
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scudo estense:gigli di Francia e aquila bicipite imperiale |
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arma di Borso d'Este: il Fuoco |
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arma di Borso d'Este: l'Unicorno |
Alternati ai riquadri vi sono le raffigurazioni delle
Virtù teologali e cardinali, rappresentate sedute in trono.
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Virtù cardinale: Prudenza |
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Virtù teologale: Fede |
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Virtù teologale: Speranza |
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Virtù cardinale: Fortezza |
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Virtù cardinale: Temperanza |
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Virtù teologale: Carità |
Manca la virtù cardinale della
Giustizia, esercitata da Borso d'Este e rappresentata nell'adiacente
Salone dei Mesi.
Palazzo Schifanoia alla morte di Borso d'Este passò al fratellastro Ercole I, e poi al fratello Sigismondo che affidò al Bastianino la realizzazione di alcune decorazioni interne ed esterne.
Successivamente il palazzo passò ad Alfonso I d'Este (figlio di Ercole I) e poi a Francesco d'Este (figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia).
Nel 1598 gli Estensi abbandonarono Ferrara e il palazzo passò a Marfisa d'Este figlia di Francesco d'Este e di una sua amante.
Dopo essere stato proprietà della famiglia Cybo, duchi di Massa e Carrara, passò alla famiglia Tassoni che fece demolire la loggia trecentesca che collegava il palazzo al giardino e lo scalone d'onore realizzato da Borso per accedere al
Salone dei Mesi.
Il palazzo fu subaffittato in seguito ad una manifattura di tabacchi che ricoprì con intonaci bianchi le pareti del
Salone dei Mesi.
Fu solo nel 1821 che Giuseppe Saroni riscoprì gli affreschi.
In seguito ai restauri il palazzo ospita le collezioni dei
Musei Civici d'Arte Antica.
ATTENZIONE: dopo i danni subiti per il terremoto che ha colpito Ferrara nel 2012 l'ala del palazzo che ospitava il museo è momentaneamente chiusa.
http://www.artecultura.fe.it/159/museo-schifanoia
http://www.ferraraterraeacqua.it
Orario: martedì/domenica 9.30/19.00
Costo: 3€
ATTENZIONE: nel biglietto è incluso l'ingresso al
Museo Lapidario
CONCLUSIONI
Palazzo Schifanoia è uno di quei luoghi magici da non mancare nella visita di Ferrara.
Per la sua estensione è uno dei cicli pittorici più importanti eseguiti nel Rinascimento e testimonianza storica della scuola ferrarese di quell'epoca.
E' un luogo in cui gli occhi non si stancherebbero mai di osservare i minimi particolari delle scene rappresentate sulle pareti di questo palazzo, che ancor oggi risulta una "delizia" per chi vi si reca a visitarlo.
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