giovedì 28 maggio 2020

Il Duomo e il Battistero di Treviso


Il Duomo di Treviso, dedicato a S.Pietro Apostolo, sorge nel centro storico della città, vicino all'antico ingresso occidentale del Cardo della città romana.

Duomo, Battistero e campanile
Fanno parte del complesso del Duomo il Battistero o Chiesa di S.Giovanni Battista con il Campanile, il Palazzo del Vescovado, la Curia Vescovile, le Canoniche Vecchie e le Canoniche Nuove.
Nell'area tra il Duomo e il Battistero vi è stato poi sino al Settecento il Camposanto.
Per questo il complesso venne chiamato dallo scrittore Giovanni Comisso:
"Piccolo Vaticano".
La prima cattedrale di Treviso sorse tra XI e XII secolo sulle fondamenta di un tempio paleocristiano (fondato come la tradizione vuole da S.Prosdocimo), il cui battistero di forma circolare (10m circa di diametro), aveva forse riutilizzato un'aula circolare poliabsidata (aveva infatti sette larghe esedre), appartenuta ad un edificio termale romano, con pavimento a mosaico del IV secolo d.C.

disegno dei resti del pavimento a mosaico paleocristiano (IV sec.)
Questo pavimento a mosaico era diviso in tre fasce concentriche e decorato con pesci e molluschi, animali terrestri tra cui il pavone (simbolo della vita eterna), viticci e grappoli con amorini e con una testa inghirlandata di donna che rappresenta una stagione, coppie di delfini con code intrecciate ad un tridente. Si trova oggi in Via Canoniche: noi lo abbiamo trovato purtroppo coperto dalla sabbia che lo protegge durante la cattiva stagione...ma eravamo già in estate!

palazzi che si affacciano sul mosaico pavimentale paleocristiano
Questa prima chiesa fu restaurata o riedificata in epoca longobarda (VI secolo), sotto Felice, primo vescovo di Treviso.

Cattedrale e Palazzo Vescovile vennero restaurati dal vescovo Rotario poco dopo l'anno Mille.
In questa occasione venne mutato l'orientamento dell'edificio e venne ricostruito in forme romanico-padane.
Era una chiesa a pianta basilicale a tre navate divise da due colonne alternate ad un pilastro (per un totale di 10 campate), con presbiterio rialzato diviso in tre navate, e con una copertura a capanna.
La facciata presentava bifore cieche, un rosone e un protiro con leoni stilofori in marmo rosso di Verona, che si trovano oggi ai lati della scalea odierna.

leone stiloforo (XII sec.)
leone stiloforo (XII sec.)
Gli stipiti e la lunetta del portale romanico furono ricomposti e posizionati nel 2005 nella parte interna del portone principale.

controfacciata del Duomo con portale romanico
Nella lunetta ad arco vi è scolpito Cristo Redentore in trono tra due Santi dipinti.

lunetta del portale con Cristo Redentore in trono affiancato da due Santi dipinti
Il portale è decorato da un motivo a spirale in marmo, in cui sono incastonate formelle (sei in ognuno dei due stipiti), scolpite a bassorilievo con Storie di Maria e dell'infanzia di Cristo.

formelle dello stipite del portale romanico: Storie di Maria e dell'infanzia di Cristo
formelle dello stipite del portale romanico: Storie di Maria e dell'infanzia di Cristo
posizionamento del portale in controfacciata all'interno del Duomo
Nello stesso periodo venne realizzata sotto l'abside la cripta, replica in scala minore di quella della Basilica di S.Marco a Venezia.

cripta del Duomo
cripta del Duomo
La cripta è divisa in tre navate da 68 colonne marmoree con capitelli di recupero (VIII/IX secolo), e coperta da volte a crociera.
Quattro pilastri sorreggono il presbiterio della cappella maggiore.

colonne della cripta
colonne della cripta
Due pilastri ottagonali in marmo rosso di Verona, a base ottagonale di epoca longobarda, introducono la cappella principale.

pilastri di marmo di Verona che introducono alla cappella principale della cripta
Qui viene conservata l'arca con i resti di S.Liberale (IV secolo), patrono di Treviso, che dopo essere stato un soldato romano, si era convertito al Cristianesimo ed aveva vissuto da eremita.

cripta: urna e statua quattrocentesca di S.Liberale
Sotto l'arca si conserva ancora oggi un pavimento in piastrelle di maiolica policroma veneziana, a motivi vegetali, realizzato nel XVI secolo.

Sulle pareti e sulle volte della cripta si trovano lacerti di affreschi dell' XI/XIV secolo.

affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
affreschi della cripta
Nella Cappella in cornu Evangelii si ritrovano affreschi seicenteschi con immagini sacre e una decorazione a grottesche sulla volta.

Cappella in cornu Evangelii della cripta
decorazione ad affresco della Cappella in cornu Evangelii della cripta
decorazione ad affresco della Cappella in cornu Evangelii della cripta
decorazione a grottesche della Cappella in cornu Evangelii della cripta
decorazione a grottesche della Cappella in cornu Evangelii della cripta
Una cappella è dedicata alla Madonna di Loreto.

cripta: Cappella della Madonna di Loreto
Sono conservati nella cripta anche le tombe dei vescovi diocesani.

lapide tombale dell'arcivescovo Augusto Zacco
Il pavimento della cripta presenta resti di mosaici romanici in cui sono raffigurati animali mostruosi.

La chiesa romanica venne infatti decorata con mosaici pavimentali da Uberto nel 1141, come riporta un'iscrizione pavimentale rinvenuta durante i restauri settecenteschi del presbiterio.

Nel Quattrocento vennero aggiunte le cappelle laterali e venne addossato alla facciata, al posto del protiro romano, un portico gotico a sette archi che occupava l'intera larghezza della facciata.
Poi vennero realizzate le cappelle absidali rinascimentali da Pietro Lombardo e dai figli Antonio e Tullio.

Nel 1760 la chiesa venne demolita e ricostruita in forme neoclassiche su progetto di Giordano Riccati.
Vennero mantenute le cappelle absidali rinascimentali e la cripta romanica, ma andarono perdute molte opere d'arte.

Vennero anche realizzate nel Settecento le sette cupole che coronano l'edificio: cinque lungo la navata centrale e due sulle cappelle absidali laterali.

cupole e absidi del Duomo
Sino al 1930 tutte le cupole, tranne una, rimasero coperte esternamente da strutture murarie e da coperture in legno con tegole.
Le cupole si presentano invece oggi rivestite in rame e presentano lanterne sommitali.

due cupole dell'asse centrale del Duomo e cupola della Cappella del Santissimo
Le cupole si possono vedere guardando la fiancata Nord della chiesa.

facciata Nord del Duomo
Qui si possono anche notare parte della muratura con lesene ed archetti della costruzione romanica, l'esterno dalle linee rinascimentali della Cappella del Santissimo in pietra d'Istria, e un bassorilievo di Baccante danzante inglobato nella muratura esterna della Cappella Maggiore quattrocentesca.
Il bassorilievo era forse appartenuto ad un monumento funerario di epoca romana.

bassorilievo romano con Baccante (I sec.)
Spostandosi sulla triangolare Piazza Duomo ci troviamo davanti la facciata del Duomo.

facciata del Duomo
Il protiro neoclassico, preceduto da un'ampia scalinata, sostituì il portico gotico nel 1836.
Venne realizzato su progetto di Francesco Bomben e Gaspare Petrovich.
E' costituito da sei colonne con capitelli ionici.

colonne ioniche del pronao del Duomo
L'interno della chiesa è neo-rinascimentale: l'architetto Giordano Riccati ha ripreso le linee rinascimentali della cappella maggiore quattrocentesca e delle due cappelle absidali laterali.
Sulla superficie a marmorino spiccano le membrature grigio chiaro.

navata centrale del Duomo
L'interno della chiesa è diviso in tre navate da piloni compositi che reggono alternativamente cupole e volte a botte.

una cupola
La chiesa presenta cappelle laterali e tre cappelle absidali.

Sul primo pilastro della navata destra (partendo dall'ingresso), si trova la scultura di S.Giovanni Battista, opera di Alessandro Vittoria (XVI secolo).
Sul secondo pilastro vi è l'altorilievo in marmo raffigurante la Visitazione, opera di Lorenzo Bregno (1510 ca.).
Le due opere erano originariamente poste nella Chiesa di S.Francesco.

Nella navata destra si trova l'altare del Beato Enrico da Bolzano, che conserva in una teca le spoglie del copatrono di Treviso vissuto nel XIII secolo.

Altare del Beato Enrico da Bolzano
Segue la Cappella della Madonna.

Cappella della Madonna
Sull'altare è posta al centro una statua lignea di Maria Ausiliatrice, opera moderna di Ferdinand Stuflesser.
Le due statue in marmo di Scuola veneta che la fiancheggiano, raffigurano S.Liberale e Sant'Antonio abate, e  furono realizzate nel XVI secolo.

A fine navata alcuni gradini conducono al Vestibolo dell'Annunziata.

Vestibolo dell'Annunziata e Cappella dell'Annunziata
Sulle pareti di questo ambiente si trovano alcune opere pittoriche.
Sulla parete sinistra: l'Assunzione di Maria di Domenico Capriolo (1521), la Madonna del Fiore di Gerolamo Aviano detto Girolamo da Treviso il Vecchio (1487), S.Lorenzo e Santi (1562) e l'Adorazione dei Pastori (1557 ca.) di Paris Bordone.

S.Lorenzo e Santi (Paris Bordone - 1562)
Madonna del Fiore (Girolamo da Treviso il Vecchio - 1487)
Adorazione dei Pastori (Paris Bordone - 1557 ca.)
Assunzione di Maria (Domenico Capriolo - 1521)
Sulla parete destra del vestibolo troviamo la trecentesca Arca sepolcrale del vescovo Castellano Salomone, opera veneziana con influenze toscane.

Arca sepolcrale del vescovo Castellano Salomone (artista veneziano - XIV sec.)

La Cappella dell'Annunziata o Cappella Malchiostro venne fatta realizzare nel 1519 dal canonico Broccardo Malchiostro che ne voleva fare il suo mausoleo.

Cappella dell'Annunziata
La cappella in stile rinascimentale è chiusa da balaustra in pietra traforata.
Quadrata e con cupola, venne progettata da Tullio e Antonio Lombardo.
Venne affrescata da Giovanni Antonio De' Sacchis detto il Pordenone che dipinse l'Adorazione dei Magi e la Visitazione (parete sinistra), il Sogno di Augusto e la Sibilla Albunea e gli Apostoli  Pietro e Andrea (catino absidale) S.Liberale (parete destra), Santi e Dottori della Chiesa (pennacchi della cupola).

S.Liberale (il Pordenone - 1520)
in basso: Adorazione dei Magi (il Pordenone - 1520) /in alto: Visitazione (il Pordenone - 1520) / busto del vescovo Bernardo De' Rossi (attr. Andrea Briosco detto il Riccio - 1520 ca.)
Nell'affresco sono raffigurati il vescovo Bernardo De' Rossi (che impersonifica il re più giovane), il canonico Malchiostro e il podestà di Treviso Priamo Da Lezze.

CURIOSITÀ: Si racconta che la Visitazione fu dipinta da il Pordenone in una sola giornata.

Anche la cupola era stata affrescata dall'artista con il Padre Eterno, ma venne distrutta durante il bombardamento aereo del 7 aprile 1944.

In una nicchia del tamburo è posto un busto del vescovo Bernardo De' Rossi in terracotta .

La pala d'altare dell'Annunziata fu dipinta da Tiziano Vecellio.

altare della cappella con Pala dell'Annunziata (Tiziano Vecellio)
Pala dell'Annunziata (Tiziano Vecellio - 1521/1523)
CURIOSITÀ: Nella scena dell'Annunciazione compare sul fondo la figura del committente Broccardo Malchiostro.
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Accanto alla Cappella dell'Annunziata si trova la Cappella Maggiore, dedicata all'Immacolata Concezione di Maria.

Cappella Maggiore
E' stata realizzata nel 1488 su progetto di Pietro Lombardo e figli, su commissione del vescovo Giovanni Dacre detto Zanetto.

La cappella in stile rinascimentale è a pianta quadrata sormontata da una cupola emisferica.

Pietro Lombardo e i figli realizzarono anche il Monumento sepolcrale del vescovo Zanetto posto sulla parete sinistra (1486).

Monumento sepolcrale del vescovo Zanetto (Pietro Lombardo e figli - 1486) / Storie della Chiesa Trevigiana (Ludovico Seitz - XIX sec.)
Sulla parete opposta si trova il Monumento a papa Alessandro VIII Ottoboni, opera barocca di Giovanni Bonazza (1693).

Monumento a papa Alessandro VIII Ottoboni (Giovanni Bonazza - 1693) / Storie della Chiesa Trevigiana (Ludovico Seitz - XIX sec.)
Fiancheggiano questi due monumenti nel coro quattro opere tardo-ottocentesche di Ludovico Seitz che raffigurano Storie della Chiesa Trevigiana (1888), tra le quali Il Beato Enrico fa la carità ai poveri e S.Liberale predica contro gli Ariani.

Sulla parete sinistra sopra agli stalli lignei Biagio Biagetti ha affrescato l'Apoteosi di S.Pio X (1914/1915).

Apoteosi di S.Pio X (Biagio Biagetti - 1914/1915)
Nel catino absidale è stata raffigurata da Antonio Beni l'Immacolata.

Sul fondo della cappella si trova l'antico altare maggiore con al di sopra l'Arca dei Martiri Teonisto, Tebra e Tebrata con i loro busti in marmo biacco ad altorilievo su specchi di mamo nero.
L'arca è attribuita a Tullio Lombardo (1506).

sul fondo: antico altare con Arca dei Martiri Teonisio, Tebra e Tebrata  / Crocifisso (XVI sec.)/ cattedra episcopale (Mario Rudelli - 2000) / in primo piano: altare con urna del beato Enrico da Bolzano (1315)
Sull'altare è appeso un Crocifisso ligneo del primo Cinquecento.

L'altare usato invece per le celebrazioni è stato ricavato dall'urna che conteneva le spoglie del beato Enrico da Bolzano (1315).

altare con l'urna del beato Enrico da Bolzano
Cattedra episcopale e ambone sono opera dello scultore Mario Rudelli (2000).
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A sinistra della Cappella Maggiore, al termine della navata sinistra, si trova la Cappella del Santissimo Sacramento.

Vestibolo e Cappella del Santissimo
Questa cappella fu commissionata dal vescovo Bernardo De' Rossi tra il 1501 e il 1514 ai "tajapria" (in dialetto veneziano "tagliapietra") Maria Antonio e Pietro.

La cappella è rivestita in marmo greco.
Vi si trovano nelle nicchie dell'abside e delle pareti le sculture del  Redentore, di due Angeli, di S.Pietro e di S.Paolo, realizzate da Giambattista e Lorenzo Bregno.
L'altare, ricostruito con frammenti nel 1948, è decorato da Angeli.
Lorenzo Bregno ha realizzato a bassorilievo gli Evangelisti nei pennacchi della cupola.

Cappella del Santissimo: Redentore, due Angeli, S.Pietro e S.Paolo (Giambattista e Lorenzo Bregno - XVI sec.)
Nel catino absidale della cappella è stato affrescato Cristo Pantocratore da Pier Maria Pennacchi (1511).

Il vestibolo che precede la cappella ospita la tomba del vescovo Niccolò Franco, in pietra d'Istria e marmo, attribuita ad Antonio Maria da Milano (1501), e alcune tele cinque e seicentesche di Antonio Zanchi e Francesco Bassano.
Sulla parete sinistra vi è anche una cornice di ciborio scolpita del XIV secolo.

parete sinistra del Vestibolo della Cappella del Santissimo (in basso a sinistra della foto): cornice di ciborio (XIV sec.) / Tomba del vescovo Niccolò Franco (Antonio Maria da Milano - 1501)
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Sul primo altare che s'incontra percorrendo la navata sinistra, andando verso l'ingresso della chiesa, si trova la pala di S.Giustina tra i Santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria e donatore, opera di Francesco Bissolo (1530 ca.).

altare di S.Giustina
S.Giustina tra i Santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria e donatore (Francesco Bissolo - 1530 ca.)
L'altare seguente, realizzato nel 1630, è opera di Giovanni Maria da Cannaregio.
Sull'altare si trova un tabernacolo architettonico marmoreo ornato di bronzi, opera di Matteo Carneri.

secondo altare con tabernacolo architettonico (Matteo Carneri)
Sul secondo pilastro si trova la statua in marmo di una Madonna col Bambino attribuita a Tommaso Lombardo o al Sansovino (XVI secolo).
Sul primo pilastro la statua di S.Sebastiano di Lorenzo Bregno.

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Affianca il Duomo l'edificio romanico del Battistero o Chiesa di S.Giovanni Battista, che per secoli ha ospitato l'unico fonte battesimale della città.

Battistero di S.Giovanni Battista
La sua pianta basilicale rettangolare ad unica navata fa pensare che in origine fosse una chiesa.

Venne costruito in mattoni nell'VIII secolo su resti di edifici più antichi e rifatto in forme romaniche nell'XI/XII secolo, poco prima della costruzione del Duomo romanico.
Il muro di fondazione visibile su Calmaggiore include infatti materiali romani (blocchi di pietra bianca e una lapide).
E' documentata nel 1030 la traslazione dei corpi di S.Fiorenzo e S.Vendemiale dal Battistero alla cripta del Duomo.
L'aspetto attuale in forme romaniche lo si deve al restauro novecentesco.
Esternamente presenta lesene con archetti pensili binati e un'abside sporgente.

La facciata è divisa in cinque scomparti da lesene raccordate da coppie di archetti pensili con mensoline scolpite.

facciata del Battistero
Nella facciata si trovano una trifora ad archetti tondi e colonnine lapidee, sormontata da un rilievo trecentesco, e il portale originale ad arco a tutto sesto con i battenti intagliati trecenteschi, preceduto da una doppia rampa di scale.

trifora della facciata del Battistero sormontata da rilievo trecentesco
portale con battenti trecenteschi
Ai lati del portale sono stati infissi due fregi lapidei romani a motivi vegetali del III/IV secolo.

facciata del Battistero: fregio romano (III/IV sec.)
Sul fianco destro dell'edificio si trova un altro ingresso preceduto da scalinata a base semicircolare e apertura strombata ad arco ribassato.

Sul fianco sinistro del Battistero, parallelo a Calmaggiore, si trova addossato un sarcofago paleocristiano del VI secolo, decorato con una croce in rilievo, nel quale venne rinvenuto un piccolo corredo funerario (un pettine, una crocetta pettorale e fili di broccato di una piccola veste).
Si pensa sia forse appartenuto ad una bambina nobile longobarda di sette anni.

sarcofago paleocristiano (VI sec.)
Tra il Battistero e il Campanile si trova la facciata con scala esterna della Scuola del Santissimo (XVI secolo), che tre le due finestre del primo piano era decorata con un affresco del Cristo Risorto realizzato nel 1517 da Tiziano (oggi quasi del tutto scomparso).

fianco destro del Battistero con Scuola del Santissimo (tra Battistero e Campanile)
ingresso laterale del Battistero
Una nicchia sul fianco dell'edificio è ancora decorata con un affresco tardogotico di un pittore vicino a Gentile da Fabriano.
L'affresco rappresenta S.Giovanni Battista, Angeli e i Santi Cristoforo e Giacomo (XV secolo).

S.Giovanni Battista, Angeli, S.Cristoforo e S.Giacomo (pittore vicino a Gentile da Fabriano - XV sec.)
All'interno del Battistero si trovano un fonte battesimale in marmo rosso di Verona (XVI sec.) e affreschi duecenteschi nelle due absidiole laterali: Madonna in trono col Bambino accompagnata da un Santo e una Santa e Vergine col Bambino in trono con l'Arcangelo Gabriele e un Santo vescovo.

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Su Calmaggiore, affianco al Duomo e alle spalle del Battistero, svetta il campanile.

Battistero e Campanile
Originariamente il campanile era una torre della famiglia Tempesta, annessa al loro palazzo.
I membri di questa famiglia acquisirono la carica di "avogari", ovvero amministratori del vescovo ed è per questo che la torre era nota come Torre degli "avogari" del vescovo (XII/XIII secolo).
campanile del Duomo
La torre crollò nel 1222 e venne ricostruita aggiungendovi la cella campanaria.
Il campanile è rimasto incompiuto: si racconta che furono i dogi di Venezia a non permettere che questo campanile superasse in altezza il campanile della Basilica di S.Marco a Venezia.

La massiccia torre presenta un paramento a vista, un basamento in pietra e ogni facciata è scompartita in tre da quattro lesene.

basamento in pietra del campanile
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Dietro le absidi del Duomo si apre un passaggio pedonale che separa la chiesa dalle costruzioni delle cosiddette Canoniche Vecchie (VIII/IX secolo) e Canoniche Nuove (XII/XIII secolo), dove venivano ospitati i canonici della cattedrale.

a sinistra: edificio romanico (fine 1100) / a destra: ingresso di Via delle Canoniche
Canoniche Vecchie
Tra le Canoniche Vecchie e le Canoniche Nuove vi è un poiolus canonicorum, ossia un piccolo ponte coperto e sopraelevato, costruito nel 1195 e rifatto nel 1215, che unisce i due edifici.

stemma dei canonici della cattedrale
bifora delle Canoniche
Via delle Canoniche e Poiolus canoncorum (XIII sec.)
Poiolus canoncorum (XIII sec.)
Nelle Canoniche Vecchie viene ospitato il Museo Diocesano di Arte Sacra, mentre nelle Canoniche Nuove si trova la Biblioteca Capitolare (in parte distrutta al bombardamento del 7 aprile 1944).

portale delle Canoniche Vecchie e accesso al Museo Diocesano di Arte Sacra
Passando attraverso il cosiddetto Sottoportico del Vescovo, passaggio coperto con due volte a crociera sulle cui chiavi di volta si trovano gli stemmi del vescovo Barbaro accompagnati da decorazioni floreali ad affresco con melagrane, si può ritornare nella Piazza del Duomo.

Il Sottoportico del Vescovo fa parte del Palazzo Vescovile o Vescovado, l'edificio di quattro piani che si trova a destra del Duomo.

da sinistra: Duomo, Torre del Vescovo e Palazzo Vescovile
Questo palazzo, residenza vescovile dove vennero ospitati imperatori e papi, e dove il 22 luglio  1329 morì Cangrande I della Scala, ha origini antiche (forse duecentesche).
Venne rifatto poi dal vescovo Ermolao Barbaro nel Quattrocento.

La facciata e il salone del primo piano vennero affrescati nel Cinquecento dalla bottega di Paolo Veronese.
Benedetto Caliari, fratello di Paolo Veronese, dipinse sulla facciata a monocromo le Virtù.

Le decorazioni a graffito vennero invece realizzate nel XX secolo.
La fascia sottogronda presenta una decorazione a conchiglie.

Il portale d'accesso con arco tondo è in pietra, inquadrato da colonne doriche che sorreggono un architrave con triglifi e metope.

Al centro della facciata si trova un balcone con poggiolo traforato in stile barocco, con colonne ioniche e architrave che inquadrano la portafinestra, sormontata da un oculo ovale decorato con volute e conchiglie.

La parte sporgente dell'edificio, limitrofa con la facciata del Duomo, è quel che resta di una torre medievale: la Torre del Vescovo.

Sempre sulla piazza si erge il Palazzo della Curia Vescovile.
Costruito nel XV secolo, il palazzo venne bombardato nel 1944 e poi ricostruito.

portale del Palazzo della Curia Vescovile
E' un edificio a due piani il cui ingresso presenta un portale in pietra sormontato da specchiatura con chiavi incrociate.
La decorazione a bugnato risale al XX secolo.



Orari Duomo: feriali                7.15/12.00     15.30/18.30
                        festivi                8.00/13.00     15.30/20.00


CONCLUSIONI
Nelle chiese grandi e piccole di ogni città sono racchiuse grandi opere d'arte.
Il Duomo di Treviso è un luogo dove ritrovare capolavori di artisti molto noti che hanno dato un grande contributo alla storia dell'arte italiana.
E' dunque importante per questo, e per conoscere la storia di questa città, visitare questo luogo di culto centenario.