martedì 24 dicembre 2019

BUONE FESTE


Come ogni anno auguro a tutti coloro che mi seguono o capitano sul mio blog per caso

                                       BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO!




lunedì 16 dicembre 2019

Palazzo Leoni Montanari: l'unica residenza in stile barocco a Vicenza


Palazzo Leoni Montanari è una residenza seicentesca di Vicenza, l'unica che si può trovare in stile barocco nella città palladiana.

mascherone posto sul portale di Palazzo Leoni Montanari
Fu Giovanni I Leoni Montanari a voler realizzare in Contrà Santa Corona (dove già sussistevano edifici di sua proprietà in cui vi erano anche laboratori per la filatura della seta), un palazzo che desse lustro alla famiglia di produttori e commercianti di tessuti.

I Leoni Montanari ottennero infatti il titolo di conti di Ladizin solo nel 1693 dal re Giovanni III di Polonia.

Il palazzo passò poi al nipote Giovanni II che nutriva un vivo interesse per l'architettura e per il teatro antico (suoi sono alcuni scritti sul Teatro Olimpico e su Andrea Palladio).
Ereditò il palazzo il figlio Giovanni III che pur sposato con Elisabetta Thiene, non ebbe figli.
In meno di un secolo la casata si estinse (inizio Ottocento).
La ricca biblioteca e la quadreria vennero dispersi, mentre il palazzo passò alla sorella Laura e poi al nipote di lei Girolamo Egidio di Velo, archeologo e collezionista.

Apro una parentesi...
Il conte Girolamo Egidio di Velo partecipò a Roma agli scavi delle Terme di Caracalla ed è per questo che a Vicenza, al Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona, si trovano alcuni reperti rinvenuti in quel sito archeologico romano, donati dal conte alla città, ed altri reperti antichi, che si trovavano nei magazzini dei Musei Vaticani, che il conte ebbe in cambio dallo Stato Pontificio per aver rinunciato ai diritti su due mosaici.

torso di Satiro in riposo (II sec.d.C. - dalle Terme di Caracalla - Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona)
frammento di colonna (II sec.d.C. - dalle Terme di Caracalla - Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona)
testa femminile (II sec.d.C. - dalle Terme di Caracalla - Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona)
testa virile da altorilievo (III sec.d.C. - dalle Terme di Caracalla - Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona)
mascherone di vasca (II sec.d.C. - dalle Terme di Caracalla - Museo Civico Naturalistico e Archeologico di Santa Corona)
statua maschile seminuda (II sec.d.C. - Musei Vaticani) / statua frammentaria di Efebo (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
Ninfa seduta su roccia (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
da sinistra: Afrodite o ninfa su roccia (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani) / divinità femminile in trono (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani) / fanciullo che pesca (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
testa femminile (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
testa con benda di Atleta (I sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
busto femminile (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
a sinistra: testa di Satiro (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani) / a destra: testa di Dioniso (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
Ed inoltre una Testa di Atena che abbiamo trovato in mostra a Palazzo Leoni Montanari durante la nostra visita.

Testa di Atena (II sec.d.C. - ex collezione Musei Vaticani)
Il conte Egidio di Velo inoltre, per volontà testamentarie, fece erigere dopo la sua morte il Sepolcro di Andrea Palladio nel Cimitero di Vicenza, impiegando frammenti di colonna estratti nella sala centrale delle Terme di Caracalla.
          ...chiudo parentesi.

Il palazzo venne poi acquistato dalla famiglia Anselmi nel 1834 e venne rinnovato dall'architetto Giovanni Miglioranza.
Venduto a Luigi Massari (1869), venne infine ceduto alla Banca Cattolica Vicentina nel 1908.

Non si ha certezza dell'attribuzione a Giuseppe Marchi del progetto, mentre è certo che la direzione del cantiere fu affidata al capomastro Carlo Borella.

facciata di Palazzo Leoni Montanari su Contrà Apolloni
I tre piani del palazzo sono sottolineati nella facciata su Contrà Santa Corona da cornici marcapiano.

facciata di Palazzo Leoni Montanari su Contrà Santa Corona
portale d'ingresso del palazzo
Il piano inferiore è decorato a bugnato, mentre il piano nobile presenta finestre balaustrate e con timpani curvilinei.
Nella parte centrale della facciata le finestre presentano una decorazione più elaborata con metope.
Il secondo piano è caratterizzato da finestre rettangolari.

Il palazzo è coronato sopra al cornicione da 15 statue di divinità ed eroi realizzate da Andrea Paracca.

statue che coronano Palazzo Leoni Montanari (Andrea Paracca)
statue che coronano Palazzo Leoni Montanari (Andrea Paracca)
statue che coronano Palazzo Leoni Montanari (Andrea Paracca)
statue che coronano Palazzo Leoni Montanari (Andrea Paracca)
Già entrando nell'atrio, ornato con figure a mezzo busto e animali fantastici posti sulla porta d'ingresso e sull'arco per accedere al cortile, si ha l'idea della decorazione sfarzosa tipica del barocco che ci attenderà nelle sale, soprattutto del piano nobile, realizzata per stupire il visitatore ed introdurre questa famiglia borghese presso la nobiltà cittadina.

decorazioni plastiche dell'arco dell'atrio che introduce nel cortile del palazzo
decorazioni plastiche dell'arco dell'atrio poste sul portale d'ingresso del palazzo
Per questo vennero chiamati a realizzare la decorazione plastica del palazzo Andrea Paracca, Orazio e Angelo Marinali, Girolamo Aliprandi, Andrea Pelli, mentre per la decorazione pittorica Giuseppe Alberti, Louis Dorigny, Francesco Pozzo, Paolo Pagani.
I temi della decorazione del palazzo sono tratti dalla mitologia greco-romana.

Il cortile, cardine del complesso posizionato all'angolo tra due vie, venne considerato uno spazio teatrale all'aperto.

facciata del cortile con portico e loggia
Entrando sul cortile si ha davanti un portico sormontato da una loggia.

lato destro del cortile
lato sinistro del cortile
Il portico è composto da tre arcate, decorate alternativamente da teste d'uomo giganti e coppie di animali fantastici, poste su pilastri decorati a bugnato.

portico del cortile del palazzo
decorazione degli archi del portico con coppie di animali fantastici e teste d'uomo
particolare della decorazione del portico
Sotto il portico si trova il gruppo scultoreo raffigurante il Ratto di Proserpina.

Ratto di Proserpina (bottega dei Marinali)
Al di sopra del portico troviamo la Loggia di Ercole chiusa da vetri e da una balaustra in ferro in stile liberty, che venne aggiunta nell'Ottocento dall'architetto Giovanni Miglioranza, artefice anche del pavimento geometrico del cortile in pietra bianca e nera.

Loggia di Ercole
Tra le quattro semicolonne corinzie vi sono tre archi controflessi decorati da figure.
La loggia è composta da tre crociere ribassate.
E' decorata da dodici ovali a monocromo nei quali sono raffigurate Storie mitologiche: Nettuno e Anfitrite, Venere con Adone e Cupido, Apollo ed Eliotropo, Rea e Attis, Minerva nasce dalla testa di Giove, Mercurio e un'anima nell'Ade, Saturnio divora il figlio, Marte e Rea con Romolo e Remo allattati dalla lupa, Vulcano nella sua officina, Rapimento di Proserpina, Giunone ed Eolo, Diana e Attone

particolare della balaustra in stile liberty della loggia e decorazione della volta
monocromi delle volte della Loggia di Ercole
Al centro della balconata della loggia s'intravede in una nicchia la statua di Ercole che uccide l'Idra.

 In una nicchia posta sulla sinistra della loggia si trova il Genius loci, ovvero la statua di Apollo lume tutelare del palazzo, realizzata da Angelo Marinali.

Apollo (Angelo Marinali)
Apollo ed Ercole ricorreranno nell'iconografia della decorazione di tutto il palazzo per esaltare la famiglia del committente: Apollo è il simbolo dell'Arte ed Ercole è il simbolo delle Virtù e della forza attraverso la quale si consegue la gloria.
Addossata ad una parete del cortile vi è anche una fontana realizzata in pietra e a forma di conchiglia con le raffigurazioni di Venere e Giunone.

fontana del cortile
particolare della fontana del cortile: Venere e Giunone
Dal cortile si può accede all'interno.

Al piano terra del palazzo vi sono alcuni ambienti tra i quali la cosiddetta Sala delle Arti.

La sala caratterizzata dal camino con cornice in marmo rosso di Verona posta su basi a zampa di leone.
L'alta cappa è decorata con figure in stucco, tra queste la Pittura e la Scultura.

camino della Sala delle Arti
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Prima di percorrere lo scalone che conduce al piano nobile, bisogna addentrarsi nella cosiddetta Grotta di Eolo, seguita dalla Loggetta di Zefiro e Clori.

Si celebra tramite la decorazione plastica e pittorica la rinascita ciclica della natura.

Nella volta a botte della Grotta di Eolo è raffigurato il re dei venti Eolo mentre tiene incatenati gli Austri, venti del Sud, mentre in un altro dipinto è raffigurato Borea che tenta di rapire Orizia.

volta della Grotta di Eolo: Eolo che tiene incatenati gli Austri / Borea tenta di rapire Orizia / le tre Aure
Eolo che tiene incatenati gli Austri
In un medaglione in stucco sono rappresentate le Aure, le dolci brezze raffigurate come tre ragazze velate, che favoriscono l'incontro tra Zefiro, vento di ponente messaggero della primavera, e la ninfa Clori, dea dei fiori.

medaglione con le Aure
L'incontro amoroso avviene nella Loggetta di Zefiro e Clori alla presenza del leone e dell'aquila, simboli araldici della famiglia.
Zefiro è raffigurato circondato dalle impersonificazioni dei Venti ritratti con fiori.

passaggio tra la Grotta di Eolo e la Loggetta di Zefiro e Clori
particolare della Loggetta: l'Aquila, Zefiro e le impersonificazioni dei Venti
particolare della Loggetta: il Leone, Clori
Al termine della Grotta di Eolo in una nicchia si trova la statua di Venere con amorino, opera di Angelo Marinali.

Venere con amorino (Angelo Marinali)
Si salgono ora le rampe dello scalone.

scalone del palazzo
particolare della decorazione plastica dello scalone
 Sul primo pianerottolo dello scalone si trovano le statue delle quattro Stagioni: Primavera, Estate, Autunno e Inverno (opera di Andrea Paracca).

Primavera (Andrea Paracca)
Estate (Andrea Paracca)
Autunno (Andrea Paracca)
Inverno (Andrea Paracca)
Gli stucchi sono stati realizzati da Andrea Pelli e Girolamo Aliprandi, mentre gli affreschi da Giuseppe Alberti.

Anche sul secondo pianerottolo dello scalone si possono ammirare le ricche decorazioni in stucco.

decorazioni del secondo pianerottolo
decorazioni del secondo pianerottolo
decorazioni del secondo pianerottolo
decorazioni del secondo pianerottolo
decorazioni del secondo pianerottolo
Si giunge quindi al piano nobile dove si trovavano le sale di rappresentanza del palazzo.
Il Salone di Apollo era destinato ad eventi conviviali: feste, concerti, spettacoli teatrali...
La decorazione pittorica della sala è interamente opera di Giuseppe Alberti.

Salone di Apollo
Sul soffitto del salone è raffigurato il Trionfo di Apollo.

Trionfo di Apollo (Giuseppe Alberti)
Alle pareti si trovano due affreschi la cui cornice ad arazzo ricorda la manifattura tessile della famiglia Leoni Montanari.
In un affresco è raffigurata la Strage dei Niobidi, mentre l'altro Apollo e Marsia.

parete del salone con l'affresco Strage dei Niobidi (Giuseppe Alberti)
Strage dei Niobidi (Giuseppe Alberti)
parete con l'affresco di Apollo e Marsia (Giuseppe Alberti)
Apollo e Marsia (Giuseppe Alberti)
Gli architravi delle quattro porte del salone sono sorretti da coppie di Telamoni o da Cariatidi, mentre quelle delle sovrapporte sono sorrette da Putti.

porta con Telamoni
porta con Telamoni
porta con Telamoni
porta con Cariatidi
Cariatidi
Sulle sovrapporte, realizzate in terra cruda e dipinte a imitazione del bronzo, sono raffigurati: Apollo e il serpente Pitone, Apollo e Pan, La punizione di Marsia e Apollo ghermisce Dafne che si trasforma in alloro

La punizione di Marsia
Apollo ghermisce Dafne che si trasforma in alloro
Apollo e il serpente Pitone
Apollo e Pan
Sulle pareti e sul soffitto sono stati realizzati da Bartolomeo Ferrari all'inizio dell'Ottocento stucchi neoclassici, che andarono a sostituire la decorazione seicentesca del salone, per volere di Girolamo Egidio di Velo.
Nel fregio sono raffigurati Episodi dell'Iliade: Aurora e Sole fuggono le stelle, Achille riporta il cadavere di Patroclo, Briseide tolta ad Achille e Il Giudizio di Paride.

fregio con Episodi dell'Iliade: Aurora e Sole fuggono le stelle
fregio con Episodi dell'Iliade: Achille riporta il cadavere di Patroclo
fregio con Episodi dell'Iliade: Briseide tolta ad Achille
fregio con Episodi dell'Iliade: Il Giudizio di Paride
Tra i medaglioni che raffigurano personaggi omerici troviamo anche quello che ritrae Gerolamo Egidio di Velo, il committente del fregio la cui effige poggia su un architrave sorretta da maschere teatrali.

medaglione del fregio: ritratto di Girolamo Egidio di Velo
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Dal Salone di Apollo si può accedere alla Sala dei Quattro Continenti.

Sala dei Quattro Continenti
Sulla parte alta delle pareti della sala sono stati affrescati da Giuseppe Alberti:
- Due filosofi discutono della sfericità della Terra / Aristotele istruisce il giovane Alessandro in geografia

Due filosofi discutono della sfericità della Terra / Aristotele istruisce il giovane Alessandro in geografia
- Alessandro davanti al corpo di Dario (e la promessa della conquista dell'Asia)

Alessandro davanti al corpo di Dario
- Giulio Cesare prepara la Campagna africana / Alessandro taglia il nodo Gordiano

Giulio Cesare prepara la Campagna africana / Alessandro taglia il nodo Gordiano
 - Hernan Cortes arriva in Messico.

Hernan Cortes arriva in Messico
Sul camino della sala è raffigurata la Spagna riceve i tributi dall'America, opera di Francesco Lorenzi (XVIII secolo).

Spagna riceve i tributi dall'America (Francesco Lorenzi - XVIII sec.)
Sopra le porte della sala sono raffigurate a stucco: Asia ed Europa, Africa e America.
Agli angoli della sala si trovano le statue allegoriche di Concordia, Eloquenza, Ponderazione e Conoscenza.

America
Asia e Europa
Africa / Eloquenza
Concordia
Conoscenza
Eloquenza
Ponderazione
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Si passa poi nell'Anticamera dei Quattro Elementi.
Sulle sovrapporte sono raffigurati i quattro elementi: Aria, Terra, Acqua e Fuoco.

Terra
Fuoco
Aria
Acqua
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La Galleria della Verità è l'apoteosi della decorazione barocca.
Artefici delle pitture furono Giuseppe Alberti e Louis Dorigny, mentre gli stucchi furono realizzati da Andrea Pelli (come si è constatato ritrovando la firma dell'artista nella galleria) in collaborazione con Girolamo Aliprandi.

Galleria della Verità
 Nella fascia inferiore sono raffigurate le Muse.

particolare della decorazione plastica della Galleria della Verità con Musa
 Calliope, insieme a Bacco, Mercurio e Pegaso, è raffigurata nella sovrapporta.

sovrapporta: Calliope, Bacco, Mercurio e Pegaso
Le sei lunette a monocromo, inquadrate da elaborati stucchi, narrano le gesta di Ercole:
- Ercole e Atlante.
- Il bambino Ercole sconfigge i serpenti inviati da Giunone 
- La morte del Centauro Nesso
- Ercole al bivio 
- Ercole libera Prometeo 
- La lotta contro il toro di Creta
   
Ercole al bivio (a sinistra) / Ercole libera Prometeo (al centro) /La lotta contro il toro di Creta (a destra)
La lotta contro il toro di Creta
Ercole e Atlante
Il bambino Ercole sconfigge i serpenti inviati da Giunone
La morte del centauro Nesso
Al centro del soffitto sono rappresentati il Tempo, la Verità e la Giustizia che rivendicano la Verità.

Il Tempo, la Verità e la Giustizia che rivendicano la Verità
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Caratterizzano la Sala degli Stemmi le sovrapporte con Putti che reggono scudi nei quali sono raffigurati lo stemma dei Leoni Montanari e gli stemmi delle casate nobili con le quali i membri della famiglia si erano coniugati (i Bissari, i Fracanzani...).

Sala degli Stemmi
sovrapporta della Sala degli Stemmi
sovrapporte della Sala degli Stemmi
sovrapporta della Sala degli Stemmi
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La Sala dei Fauni viene così chiamata per le figure mitologiche dei boschi raffigurate sulle sovrapporte.

Sala dei Fauni
decorazione pittorica della Sala dei Fauni
sovrapporta con Fauni
Sala dei Fauni
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La sala seguente è chiamata Sala dell'Eneide per le decorazioni pittoriche realizzate da Louis Dorigny (in parte perdute), che ricordano il poema epico di Virgilio e il suo protagonista.

Sala dell'Eneide
Duello di Enea e Turno (Luois Dorigny)
Scena di sacrificio (Luois Dorigny)
Enea, Anchise e Ascanio (Luois Dorigny)
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Nella sala seguente, la Sala dei Quadri, erano conservati molti dei dipinti a soggetto mitologico collezionati dalla famiglia Leoni Montanari (oltre una cinquantina), realizzati da Giovanni Bellini, Andrea Schiavone, Jacopo Palma il Giovane, Francesco Maffei, Giulio Carponi...

Sala dei Quadri
Rimangono le cornici in stucco che decoravano le grandi tele.
Alcune opere furono ritrovate in una villa del vicentino proprietà nell'Ottocento della famiglia Anselmi che fu anche proprietaria di Palazzo Leoni Montanari tre il 1834 e il 1869.
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Gli affreschi (oggi un po' frammentari) della saletta chiamata un tempo Anticamera della cappella (perché ambiente adiacente alla scomparsa cappella del palazzo), oggi chiamata Sala delle Muse, sono stati realizzati da Louis Dorigny e celebrano l'amore per le arti.

frammenti degli affreschi delle pareti della Sala delle Muse
frammenti degli affreschi delle pareti della Sala delle Muse
Sul Monte Parnaso, il monte di Delfi sacro ad Apollo e alle Muse, il dio Apollo si dedicava alle arti della poesia, del canto e della musica.

Apollo (Louis Dorigny)
particolare della raffigurazione di Apollo (Louis Dorigny)
Muse (Louis Dorigny)
Musa (Louis Dorigny)
 Sul soffitto è stato rappresento il Trionfo della Virtù sulla Fortuna.

Trionfo della Virtù sulla Fortuna (Louis Dorigny)
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Nella Sala dell'Antico Testamento era conservata la collezione dei vasi pompeiani del conte Egidio di Velo.

Della decorazione pittorica della sala si conservano alcuni frammenti dedicati all'Antico Testamento: il Passaggio del Mar Rosso (parete destra), il Giudizio di Salomone (sopra la porta), il Convivio di Baldassarre (parete sinistra).

Passaggio del Mar Rosso
Giudizio di Salomone
Convivio di Baldassarre
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Anche nell'adiacente sala, la Sala Antica Roma, venivano conservati i vasi pompeiani della collezione.

fregio della Sala Antica Roma
Nel fregio sotto il soffitto sono raffigurate: il Ratto delle Sabine, la Morte di Sofonisba, la Continenza di Scipione, Coriolano fermato dalla madre e dalla moglie.

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Ma Palazzo Leoni Montanari non è un luogo interessante da visitare solo per la sua architettura e per la sua decorazione barocca, costituisce infatti lo scrigno che racchiude altri capolavori dell'arte.

Dal 1990 il palazzo è sede di mostre, e dal 1999 è divenuto la prima sede delle Gallerie d'Italia (le altre due si trovano a Milano e Napoli).

Le collezioni della Banca Intesa Sanpaolo sono tre:

- numerose Ceramiche attiche e magnogreche provenienti tutte dagli scavi compiuti nel sepolcreto di Rufo di Puglia (Bari), prodotte ad Atene o in Puglia e Lucania tra il VI e il III secolo a.C., ed esposte in mostre temporanee.

Anfora apula con Aiace che trasporta il corpo di Achille (V sec.a.C.)
Cratere apulo a volute con uccisione di Neottolemo a Delfi (Pittore dell'Ilioupersis - 370/350 a.C.)
Cratere apulo a volute con Oreste perseguitato da Erinni (Pittore della Furia Nera - 390/370 a.C.)
Cratere apulo a volute a figure rosse (Pittore di Licurgo - IV sec.a.C.)
Cratere lucano a volute con Elena e i Dioscuri (Pittore di Dolone - 400/380 a.C.)
Kylis attica con Atena e il cavallo di Troia (attr.Pittore di Sabouroff - 460 a.C.ca.)
Anfora panatenaica attica con Atena Promachos (Gruppo di Leagros - 510/500 a.C.)
Cratere apulo a mascheroni con Oltraggio a Cassandra (Pittore di Licurgo - 360/350 a.C.)
Cratere apulo a volute con Apoteosi di Ercole (Pittore di licurgo - 360/550 a.C.)

- 34 dipinti del Settecento Veneto di artisti vedutisti come il Canaletto, Luca Carlevarijs, Francesco Guardi, Michele Marieschi, Francesco Albotto, Francesco Zuccarelli.

Ira di Achille per la perdita di Briseide (Domenico Cunego - 1769)
in alto: Paesaggio con casa rustica e torre (Francesco Guardi - 1780/1790) / in basso: Paesaggio della Val di Sole con torre e case rustiche in riva al lago (Francesco Guardi - 1780/1790)
Paesaggio con cascata e armigeri (Antonio Maria Marini - 1690/1700)
Capriccio con chiesa gotica e laguna (Canaletto - 1720/1721)
L'arrivo nel Palazzo Ducale di Milano degli oratori straordinari Alvise Pisani e Andrea da Lezze per onorare l'imperatore Carlo VI il 6 novembre 1711 (Luca Carlevarijs - dopo 1711)
in alto: Veduta di Verona nei pressi del ponte Navi (Luca Carlevarijs - 1720) / in basso: Veduta di Piazza Cantarena a Udine (Luca Carlevarijs - 1720)
Piazza S.Marco verso S.Geminiano (Francesco Guardi - 1775/1780)
in alto: Veduta del Canal Grande con le Rive del Vin e del Carbon (Michele Marieschi - 1730/1735) / in basso: Veduta della Chiesa della Salute con la Punta della Dogana (Hendrik Frans Van Lint - 1750)
in alto: Veduta del Canal Grande all'imboccatura del Cannaregio (imitatore di Francesco Albotto - XVIII sec) / in basso: Veduta del Campo dei Santi Giovanni e Paolo con la Scuola Grande di S.Marco (Francesco Albotto - 1742/1750)
Veduta ideale di Vicenza con celebrazione allegorica di Andrea Palladio (Francesco Zuccarelli - 1746/1752)
Il Ratto d'Europa (Francesco Zuccarelli - 1740/1745)
da sinistra in alto: La dichiarazione (imitatore di Pietro Longhi - 1750/1770) / Il ridotto di palazzo Dandolo (seguace Pietro Longhi - 1750/1770)  / La bottega del caffè (seguace Pietro Longhi - 1750/1770)                                                                    da sinistra in basso: Il risveglio della dama (imitatore di Pietro Longhi - 1750/1770) / Il ridotto di palazzo Dandolo (seguace Pietro Longhi - 1750/1770) / Lezione di musica (seguace Pietro Longhi - 1750/1770)
a sinistra: Ritratto di famiglia (Pietro Longhi - 1750/1760) / al centro: Il gioco della pentola (Pietro Longhi - 1750/1760) / Lo svenimento (Pietro Longhi - 1750/1760)
a sinistra: Il ciarlatano (Pietro Longhi - 1750/1760) / al centro: Il casotto del Borgogna (Pietro Longhi - 1760/1765) / a destra: Il Mondo Novo (Pietro Longhi - 1750/1760)
Allegoria delle Arti (attr.Jacopo Amigoni - appartenuto al cantante Carlo Broschi detto Farinelli - 1745/1755)
 

- la più importante raccolta di Icone Russe dell'Occidente.

Inoltre durante la visita si può ammirare un capolavoro di Agostino Fasolato: la Caduta degli Angeli ribelli (1750 ca.), realizzato scolpendo 64 figure in un unico blocco di marmo di Carrara.

Caduta degli Angeli ribelli (Agostino Fasolato - 1750 ca.)

www.gallerieditalia.com/it/vicenza/
Orari: martedì/domenica  10.00/18.00
Costo: 5€
GRATIS per i clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo
Consiglio la  MUSEUM CARD  15€   valida 7 giorni
(TEATRO OLIMPICO + MUSEO CIVICO-PINACOTECA PALAZZO CHIERICATI + TEMPIO DI S.CORONA + MUSEO NATURALISTICO ARCHEOLOGICO + PALLADIO MUSEUM + GALLERIE D'ITALIA - PALAZZO LEONI MONTANARI + MUSEO DIOCESANO + MUSEO DEL RISORGIMENTO E DELLA RESISTENZA)



CONCLUSIONI 
Durante la nostra visita era in corso nel palazzo la mostra "Mito, Dei ed Eroi" ed è per questo che le icone russe, che rappresentano una mostra temporanea, non erano visibili, essendo state sostituite, al secondo piano del palazzo, dalla collezione di dipinti del Settecento Veneto (che per far spazio alla mostra in questione erano stati spostati).
L'intento della famiglia Leoni Montanari era quello di stupire i propri ospiti, e ancor oggi coloro che entrano a visitare il palazzo da loro costruito rimangono stupiti dall'originalità e dalla ricchezza delle decorazioni: architettura, pittura e scultura si fondono per creare un'unica opera d'arte.