sabato 27 novembre 2021

Madrid: Puerta del Sol, non una porta ma una piazza

Puerta del Sol...il nome di quest'area di Madrid farebbe giustamente pensare a un'antica porta della città, e in parte questo è vero, visto che dal XII secolo qui si trovava una porta, così chiamata perché rivolta ad Est e ornata con la raffigurazione di un Sole. 

Puerta del Sol

Ma questa porta, distrutta nel 1570 quando la fortezza di cui faceva parte fu demolita, oggi non esiste più, ed ha lasciato il posto ad una piazza "centrale" di Madrid (e tra poco vi spiegherò il motivo) che da poco tempo è divenuta pedonale.

La forma di questa piazza è semicircolare.

Puerta del Sol

Questa piazza in cui affluivano le più antiche strade madrilene, e ancor oggi punto focale della città (sono 10 le strade che qui convergono), nacque quindi nel XV secolo, dopo che Madrid era divenuta capitale.

Nel XVII secolo si costruirono i più importanti edifici della piazza, partendo dalla Real Casa de Correos. 

Real Casa de Correos

Oggi la Casa de Correos è la sede della Presidenza della Comunità autonoma di Madrid, ma in passato fu Real Ufficio Postale (fino al 1847), caserma della Guardia di Prevenzione, e sede del Ministero dell'Interno.

L'edificio in mattoni rossi e calcare bianco venne eretto sul lato meridionale della piazza ad opera dell'architetto Jacques Marquet tre il 1760 e il 1768.

Real Casa de Correos

Sopra il portale d'ingresso ad arco si trova un medaglione con scolpito Ercole. Al di sopra del portale si trova un balcone in ferro battuto poggiante su mensole a testa di leone, e ancora più in alto un frontale triangolare in cui sono raffigurati uno scudo reale, due leoni e trofei, scolpiti da Antonio Primo.

ingresso della Casa de Correos

medaglione con Ercole e balcone con mensole leonine della Casa de Correos

frontale: scudo reale, leoni e trofei

Su due pietre bianche sono incise due iscrizioni che ricordano gli ultimi restauri. Altre tre targhe ricordano alcuni avvenimenti storici della città: una è un omaggio a coloro che caddero nella rivolta del 2 maggio 1808 davanti alle truppe napoleoniche, un'altra è dedicata a tutti coloro che aiutarono le vittime degli attentati terroristici dell'11 marzo 2004 avvenuti alla stazione di Atocha, la terza ricorda le vittime del COVID-19.

targa in commemorazione delle vittime di COVID-19 (a sinistra) / targa che commemora coloro che portarono aiuto alle vittime degli attentati terroristici dell'11 marzo 2004

targa in commemorazione delle vittime del 2 maggio 1808

Su una torretta rialzata sul tetto è posto il suo famoso orologio, costruito dall'orologiaio José Rodriguez Losada e da lui donato alla città.

orologio della Casa de Correos

Questo orologio sostituì quello con meccanica medievale che un tempo era posto sulla facciata della Chiesa del Buen Suceso (poi demolita), che non brillava per la sua precisione.

Un'usanza che ha preso vita nel 1897 lo ha reso famoso: durante gli ultimi 12 rintocchi che preannunciano la fine dell'anno i madrileni si riuniscono ai piedi dell'orologio per mangiare 12 acini d'uva in segno di buon augurio per l'anno nuovo. Alla fine dei 12 rintocchi (campanadas), s'illumina l'insegna luminosa "FELIZ xxxx". Dal 1962 da questa piazza, ai piedi dell'orologio, viene trasmesso in diretta televisiva  l'arrivo del nuovo anno: nel 1997 fu la nostra Raffaella Carrà a co-condurre la diretta.

L'orologio ha anche una peculiarità: le ore sul quadrante sono scritte a numeri romani e il 4 è scritto IIII invece che IV.

orologio e carrillon della Casa de Correos

Sopra all'orologio si trova un carrillon ottocentesco.

Davanti all'ingresso della Casa de Correos si trova una targa che segna il KM cero (=zero), ovvero il punto da cui si misurano le strade nazionali che partono da Madrid.

KM.0

Sulla targa posta qui nel 1856 è scritto il motto "ORIGINE DELLE STRADE RADIALI", è raffigurato lo stemma di Madrid e l'emblema del Genio Civile, Canali e Porti (con la rappresentazione di un canale e un'ancora).

Le sei strade segnate sulla cartina sono quelle che conducono nei Paesi Baschi, in Catalogna, a Valencia, nell'Andalusia, nell'Estremadura e in Galizia.

La piazza ebbe il suo aspetto tra il 1857 e il 1862 ad opera dagli architetti Lucio del Valle, Juan Rivera e José Morer che costruirono gli altri edifici.

Su questi palazzi furono posti successivamente alcune insegne pubblicitarie: l'unica che si è salvata dalla rimozione, grazie a un voto popolare, è l'insegna luminosa che pubblicizza lo sherry TIO PEPE.

palazzo con il manifesto pubblicitario di TIO PEPE

In verità il palazzo che oggi la ospita (il palazzo di fronte alla Casa de Correos) non è quello della sua posizione originale: l'insegna fu posta infatti nel 1936 sull'ex Hotel de Paris, oggi sostituito dal palazzo dell'Apple Store.

manifesto pubblicitario di TIO PEPE

Oggi il manifesto pubblicitario creato da Luis Pérez Solero raffigura una bottiglia di Fino di Jerez de la Frotera abbigliata con giacca, cappello di Cordoba e chitarra, mentre quello originale era diverso.

Sulla piazza troviamo la Statua equestre di Carlo III, il re che nel XVIII secolo modernizzò Madrid.

Statua equestre di Carlo III (Eduardo Zancada e Miguel Angel Rodriguez - 1994)

La statua, opera di Eduardo Zancada e Miguel Angel Rodriguez, è alta nove metri; fu qui posta nel 1994 per votazione popolare.

Delle tre statue che si trovano a Madrid raffiguranti Carlo III, questa è l'unica equestre, e le sembianze del re sono state prese a modello dal busto che realizzò Juan Pascal De Mena.

Statua equestre di Carlo III (Eduardo Zancada e Miguel Angel Rodriguez - 1994)

Sul piedistallo della statua si trova un'iscrizione a spirale che riporta la storia del regno di re Carlo III, considerato il "miglior sindaco di Madrid".

Un'altra statua che caratterizza la piazza è la statua de El Oso y El Madroño, e raffigura i due soggetti dello stemma di Madrid: l'orso e il corbezzolo.

El Oso y El Modroño (Antonio Navarro Santafé - 1967)

L'orso e il corbezzolo si trovano nello stemma dal XIII secolo e simboleggiano un accordo per distribuire i pascoli (alla chiesa) e gli alberi dei campi di Madrid (al consiglio comunale).

C'è invece chi pensa che il simbolo dell'orso sia collegato alla parola latina "Ursa" (= orso), il nome che avrebbe dovuto prendere la città, e che le foglie di corbezzolo abbiano aiutato la città a guarire dalla peste.

Si sa per certo che questi simboli furono usati per la prima volta dai madrileni nelle campagne contro i Mussulmani in Andalusia.

El Oso y El Modroño (Antonio Navarro Santafé - 1967)

La statua in pietra e bronzo (alta 4m e pesante 20 tonnellate), opera di Antonio Navarro Santafé, è posta sul lato Est della piazza, all'inizio di Calle Alcala.

Vi è anche un'altra statua dall'altra parte della piazza, all'inizio di Calle del Arenal: è la cosiddetta Mariblanca.

Mariblanca

E' questa una statua di donna che i portatori d'acqua madrileni chiamarono "Mariblanca" per il candore della sua figura.

La statua in origine faceva parte di una fontana ed era posta sopra a una colonna, e rappresenta una figura, tra donna e dea, che con una mano regge un un'anfora e con l'altra tocca la testa di un bimbo. La figura femminile poggia poi su due tritoni.

La statua in calcare bianco (alta 170cm) è stata commissionata al mercante fiorentino  Ludovico Turqui ed è giunta a Firenze nel 1625.

La statua è posta su un piedistallo è la replica dell'originale posto oggi nella Casa de la Villa (palazzo che si trova in Plaza de la Villa).

La targa sul piedistallo ha infatti un'iscrizione che dice:  

"Venere chiamata Mariblanca replica e memoria di colei che presiedeva questa Porta del Sol prima della sua trasformazione nella metà dell'Ottocento".
piedistallo della Mariblanca

La statua è stata più volte spostata. Inizialmente nel XVII secolo fu posta come abbellimento della piazza davanti al Hospital del Buen Suceso (posto sul lato orientale della piazza e oggi scomparso), poi davanti al Gran Hotel de Paris (oggi palazzo dell'Apple Store) e veniva chiamata Fontana delle Arpie o Fontana della Fede

Quando nel 1838 fu soppressa la fontana progettata da Rutilio Gaci di cui faceva parte, la statua fu spostata in Plaza de las Descalzas, poi in altri luoghi (tra i quali il Parque del Retiro e il Museo di Storia). Fu anche vittima di vandalismo e fu fatta a pezzi. Per questo, dopo essere stata restaurata, nel 1985 fu messa nella Casa de la Villa. La sua replica di dimensioni minori all'originale ha poi trovato l'attuale posto nella piazza.

Oggi la piazza è abbellita da due fontane gemelle circolari (diametro di 10m) realizzate nel 1985.

una delle due fontane di Puerta del Sol

Nella piazza noterete anche una struttura moderna in metallo e vetro: l' "igloo" è il nuovo ingresso ai sotterranei della piazza dove si trova la metropolitana. 

CONCLUSIONI                                                                                                                        Su questa piazza è stata proclamata la Costituzione (1812) e la Seconda Repubblica (1931). Fu anche la prima zona della città ad avere l'illuminazione elettrica e il tram. Puerta del Sol è davvero una delle piazze più importanti e frequentate di Madrid, sia di giorno che di notte...difficile non passarvi durante le visite ai siti emblematici della città.


 

lunedì 15 novembre 2021

Madrid: Plaza Mayor


Plaza Mayor è un'antica piazza madrilena posta tra Puerta del Sol e Plaza de la Villa, nel cosiddetto quartiere Madrid degli Austrias.

Plaza Mayor (al mattino presto)

La piazza prese il nome attuale di Plaza Mayor dopo la fine della Guerra Civile, dopo essere stata chiamata Plaza de la Costitucion, Plaza Real, Plaza de la Republica e Plaza de la Republica Federal.

Alessandro Dumas, visitando Madrid disse che Plaza Mayor era

"il colosseo che ha la volta più bella e meglio dipinta di tutti i teatri che abbia mai conosciuto" ...

ovvero il cielo di Madrid. 

Plaza Mayor è una grande piazza pedonale (129m X  94m), porticata (con 114 arcate) sulla quale si affacciano 237 balconi; oggi ha un aspetto neoclassico, ma le sue origini sono ben più antiche.

Plaza Mayor

Anticamente era questa una zona paludosa chiamata Lagunas de Lujan.

Qui, al di fuori delle mura cittadine dove non bisognava pagare tasse commerciali, Enrico IV aveva autorizzato nel XV secolo lo svolgersi del mercato più importante della città, e la piazza era a quel tempo chiamata Plaza del Arrabal (= "della periferia").

Nel 1580 Felipe II diede l'incarico a Juan de Herrera di rimodellare la piazza per farla divenire il centro sociale e commerciale della città.

Qui si sono svolte feste popolari, rappresentazioni teatrali, corride di tori, cerimonie religiose e di beatificazioni, matrimoni, incoronazioni (di Felipe IV, di Fernando VI, di Carlo III e di Carlo IV), processi dell'Inquisizione, esecuzioni capitali, castelli di fuoco, carnevali, tornei.

Qui le varie corporazioni vendevano i loro prodotti: sul lato Ovest della piazza si trovavano i venditori di panni, sul lato Sud i macellai, sul lato Est i venditori di canapa e di seta, sul lato Nord i venditori di pane, di ferramenta, di tovaglie e i calzolai. 

Il primo edificio ad essere stato costruito sulla piazza per volere di Diego Sillero fu la Casa de la Panaderia (1590), su progetto di Francisco de Mora, ma fu completata nel 1619 dall'architetto Juan Gomez de Mora.

Casa de la Panaderia

Casa de la Panaderia

L'edificio, composto da quattro piani, porticato al pian terreno, coronato da un attico e da due torri angolari ai lati, prese questo nome perché al piano terra si trovava la panetteria principale della città e qui si stabiliva il prezzo del pane.

Casa de la Panaderia

Nei sotterranei si trovavano le stalle dei fornai, mentre il piano nobile era riservato alla Famiglia Reale.

L'edificio, costruito sul lato Nord della piazza, subì forti danni a causa dell'incendio divampato nel 1672: rimasero infatti in piedi solo il seminterrato e il primo piano.

La Casa de la Panaderia fu ricostruita e la sua facciata e gli interni vennero decorati da Claudio Coelio e José Jiménes Donoso.

Nel 1732 l'edificio accolse gli Uffici del Peso Real e il Fiel Contraste, responsabile dei pesi e delle misure di tutte le merci in vendita.

Tra il 1745 e il 1774 divenne la sede della Real Academia de Bellas Artes de San Ferdinando, e tra il 1774 e il 1871 fu la sede della Real Academia de la Historia.

Nel 1790 nella piazza scoppiò un nuovo incendio e l'edificio fu ricostruito dall'architetto Juan de Villanueva. Nel 1880 la casa fu poi restaurata da Joaquin Maria de la Vega.

La facciata presenta 33 balconi; il balcone centrale è riservato al re ed è sormontato dallo scudo di Spagna con le armi di Carlo II, e fu scolpito da Barbieri in Italia.

balcone reale della Casa de la Panaderia

scudo di Spagna di Carlo II

Lateralmente la facciata è chiusa da due torri quadrate con guglie alle estremità.

torre sinistra della Casa de la Panaderia

torre destra della Casa de la Panaderia

Al piano terra vi sono 11 arcate con archi a tutto sesto inquadrate da colonne addossate.

Alla fine del XIX secolo l'edificio è stato acquisito dal Consiglio Comunale, è divenuto la Casa Consistorial de la Villa, la Biblioteca e l'Archivio Comunale. Oggi ospita anche l'ente del Turismo.

Nel 1914 Enrique Guijo realizzò dei dipinti sulla facciata che vennero poi sostituiti da quelli realizzati nel 1992 dagli artisti Guillermo Pérez Villalta, Siegfried Martin Begué e Carlos Franco. 

I dipinti raffigurano personaggi mitologici (Cibele, Proserpina, Bacco, Cupido), segni zodiacali e personaggi inventati legati alla storia di Madrid e alla Plaza Mayor.

affreschi della facciata della Casa de la Panaderia (Guillermo Pérez Villalta, Siegfried Martin Begué e Carlos Franco - 1992)

affreschi della facciata della Casa de la Panaderia (Guillermo Pérez Villalta, Siegfried Martin Begué e Carlos Franco - 1992)

Sotto il regno di Felipe III l'architetto Juan Gomez de Mora uniformò gli edifici della piazza con la Casa de la Panaderia.

Lo stile è quello del barocco madrileno: mattoni rossi sulle facciate, granito sulle fondamenta, architravi e balconi, ardesia sui tetti sormontati da guglie e banderuole.

Nel XVI secolo si decise di costruire sul lato Sud della piazza (di fronte alla Casa de la Panaderia) la Casa de la Carniceria.

Casa de la Carniceria

Questo edificio che in origine ospitava i macellai che rifornivano con le loro carni i banchi del mercato (da qui il suo nome), divenne la sede del Municipio e nel XX secolo dell'emeroteca comunale. 

Casa de la Carniceria

Dopo il primo incendio del 1631 scoppiato nella piazza, la Casa de la Carniceria fu ricostruita nello stesso stile della Casa de la Panaderia: anche questo edificio è delimitato da un attico e da due torri angolari con guglie.

Oggi l'edificio ospita un Hotel. 

Dopo il 1790 l'architetto Juan de Villanueva ridusse di due altezze le facciate degli edifici che s'affacciano sulla piazza, chiuse gli angoli dell'area ed eresse nove archi d'accesso.

Il più noto e più monumentale degli accessi alla piazza è l'Arco de Cuchilleros realizzato su progetto di Gomez de Mora.

Arco de Cuchilleros

Quest'arco è posto nell'angolo Sud-Ovest della piazza e prende il nome dai laboratori di fabbricanti di coltelli che fornivano con i loro prodotti i macellai della Casa della Carniceria (come ho già detto magazzino generale della carne).

Quest'arco è seguito da una ripida scala in pietra per colmare l'alto dislivello che in questo punto della piazza si ha con la sottostante Cava de San Miguel (a tal proposito al di fuori della piazza si possono anche notare gli edifici perimetrali con facciate inclinate come contrafforti).

Calle de Cuchilleros

Arco de Cuchilleros (visto da Calle de Cuchilleros)

Anche altri archi d'accesso prendono il nome dai mestieri che sotto ad essi si praticavano: ad esempio Arco Botoneras e Arco Sal.

Facendo un giro in senso orario della piazza, partendo dall'Arco de Cuchilleros, incontriamo gli accessi sotto cui partono le vie:

- Calle de Ciudad Rodrigo (angolo Nord-Ovest): accesso da cui entrava la corte reale per raggiungere la Chiesa di Atocha


- Calle del Siete de Julio (lato Nord): così chiamata perché in questa data del 1822 la Milizia Nazionale difese la piazza dall'attacco della Guardia Reale. Da questo accesso entravano anche i condannati a morte per essere giustiziati sulla piazza e per questo era più anticamente chiamata "Via dell'Amarezza".


- Calle Felipe III (lato Nord): prese questo nome dopo che la statua equestre del re venne posta nella piazza 

accesso a Plaza Mayor da Calle Felipe III

- Calle de la Sal (angolo Nord-Est): qui vi era il deposito dove si vendeva il sale (il cosiddetto "oro bianco") 


Calle de la Sal

 - Calle de Zaragoza (lato Est): così chiamata per commemorare la difesa di Saragozza nella Guerra d'Indipendenza


Calle de Zaragoza

- Calle de Gerona (angolo Sud-Est): così chiamata per commemorare la difesa di Gerona nella Guerra d'Indipendenza


Calle de Gerona

accesso a Calle de Gerona da Plaza Mayor

- Calle de Botoneras (angolo Sud- Est): dove le donne fabbricavano e vendevano bottoni


- Calle de Toledo (lato Sud): così chiamata perché questa via portava verso la città di Toledo.

arco d'accesso di Plaza Mayor per Calle de Toledo


accesso da Plaza Mayor a Calle de Toledo

Calle de Toledo

Oggi il centro della piazza è lastricato, ma nel 1848 era stato realizzato un giardino alla francese. La piazza ebbe questa sistemazione sino al 1969 quando si decise di costruire un parcheggio pubblico nel seminterrato, e perciò la piazza venne pavimentata.

Al centro della piazza, rivolta verso Est, si erge la statua equestre di Filippo III.

Statua equestre di Filippo III (Giambologna/Pietro Tacca - 1616)

La statua, dono del granduca di Firenze Cosimo II dei Medici al re spagnolo, è stata disegnata e realizzata in bronzo dal Giambologna e terminata dall'allievo Pietro Tacca nel 1616 (la firma dell'artista e la data di realizzazione si trovano incise sul sottopancia del cavallo). 

Statua equestre di Filippo III (Giambologna/Pietro Tacca - 1616)

La statua equestre, più grande del vero e pesante cinque tonnellate e mezzo, fu realizzata su modello del ritratto del re dipinto da Pantoja de la Cruz.

E' la più antica statua in stile manierista conservatasi fuori dall'Italia.

Statua equestre di Filippo III (Giambologna/Pietro Tacca - 1616)

L'alto piedistallo in granito grigio, rosa e pietra calcarea su cui è posta la statua è di epoca successiva: venne scolpito da Sabino de Medina.

Nei bassorilievi che lo decorano sono stati raffigurati stemmi e trofei di guerra. 

bassorilievi del piedistallo della Statua equestre di Filippo III 

Per secoli la statua è stata posizionata all'ingresso della Casa del Campo, sino a quando nel 1848 la regina Isabella II l'ha prestata alla città, e si decise di collocarla in Plaza Mayor.

Statua equestre di Filippo III (Giambologna/Pietro Tacca - 1616)

Felipe III, figlio di Felipe II e di Anna d'Austria, regnò sul trono di Portogallo e Spagna dal 1598 al 1621. Sposò sua cugina Margherita d'Austria ed ebbe otto figli.

Nel 1931 alcuni manifestanti antimonarchici hanno posto degli esplosivi nella bocca del cavallo: l'esplosione ha decapitato cavallo e cavaliere, e intorno alla statua sono state trovate ossa di uccelli. I volatili erano scivolati dentro la statua dalla bocca del cavallo e non erano riusciti più a uscirne. Per questo durante il restauro si è pensato di chiudere la bocca del cavallo.

Plaza Mayor è una piazza molto frequentata dove i madrileni e i turisti amano incontrarsi ai tavoli dei numerosi bar e ristoranti che si affacciano sulla piazza.



Molte sono ancora le attività artigianali i cui punti vendita sono rimasti ad occupare le botteghe sotto i portici della piazza...peccato che molte vetrine siano imbrattate da scritte.

negozio di cappelli sotto i portici di Plaza Mayor

negozio di cappelli sotto i portici di Plaza Mayor


Sotto i portici si riuniscono anche i venditori e gli appassionati di filatelia o numismatica in cerca di rarità. 


CONCLUSIONI                                                                                                                          Plaza Mayor è una delle piazze più belle e caratteristiche di Madrid. Noi l'abbiamo visitata al mattino presto quando ancora i locali non sono aperti e gremiti di clienti, e anche nel pomeriggio quando è più animata. Sicuramente in ogni ora del giorno questa piazza ha il suo fascino e offre il motivo per visitarla e viverla.