venerdì 24 agosto 2018

Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere


Ritrovato per caso nel 1922 durante uno scavo per la costruzione di un edificio, il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere è uno dei mitrei più importanti al mondo.
In questo Mitreo è presente il ciclo più completo sul culto del dio Mitra finora conosciuto.
Il buono stato di conservazione della sua decorazione pittorica ha perciò permesso di aggiungere  informazioni alla comprensione di questo culto misterico greco-romano, di origine persiana, molto diffuso in tutto l'impero romano ma ancora poco conosciuto.
Per mantenerne il segreto infatti, i suoi seguaci non hanno mai messo per iscritto i suoi riti.
Il Mitreo di Capua Antica risale alla fine del II secolo d.C. ed era stato costruito vicino all'antico Capitolium, il foro principale della città.

pianta del Mitreo
Si accede al sito ipogeo attraverso una piccola costruzione in laterizio con la scritta "MITHRAEUM".
Si deve poi discendere una rampa di scale: si trova infatti 4m sotto il livello stradale.

costruzione d'accesso al Mitreo
scala per scendere nell'ambiente ipogeo del Mitreo
Lungo le pareti della scala si trovano un rilievo in gesso con tauroctonia e un'epigrafe con attestazione che questa è una "Cripta Misterii".

rilievo con tauroctonia
epigrafe "Cripta Misterii"
prospetto del Mitreo
Al termine delle scale sulla destra si trovava un piccolo ambiente (Apparitorium), una camera di preparazione al rito.

Apparitorium
Dopo aver percorso un corridoio a gomito che fungeva da vestibolo, ci si trovava in un'aula rettangolare (12,80 x 3,40m - altezza 3,30m) dove si riunivano i fedeli.

corridoio e accesso all'aula del Mitreo
aula del Mitreo
L'aula presenta la struttura tipica dei mitrei: un lungo corridoio affiancato dai banconi sui quali si ponevano i fedeli, e sul fondo l'altare sormontato dalla raffigurazione di Mitra.

I due banconi (podia), presentano ognuno una vaschetta a pozzetto, in corrispondenza dei quali, sulla parete verticale dei banconi, si aprono due nicchie per contenere i recipienti per l'acqua lustrale adoperati durante il rito.

struttura dei podia
podia della parete settentrionale con nicchia
podia della parete meridionale con nicchia
Sulla parete orientale dell'aula un affresco rappresentava la Luna su una biga trainata da due cavalli.

Luna su una biga trainata da due cavalli
I muretti dei banconi erano affrescati con le immagini dei sette gradi d'iniziazione del culto, riquadrate in 14 pannelli: purtroppo oggi solo piccoli particolari sono distinguibili!

pannelli illeggibili
pannelli illeggibili
pannelli illeggibili
 Sui pannelli del lato settentrionale sono ancora in parte riconoscibili:
- il Mystes (l'iniziando) nudo accompagnato dal Mystagogus


scena d'iniziazione: il Mystes nudo e bendato accompagnato dal Mystagogus
 - il Mystes seduto e bendato, con le mani legate dietro la schiena, affiancato dal Mystagogus e un sacerdote con spada

scena d'iniziazione: il Mystes nudo, bendato e con le mani legate dietro la schiena, accompagnato dal Mystagogus e da un sacerdote con spada
Sui pannelli del lato meridionale sono distinguibili:
- il Mystes è inginocchiato, il Mystagogus lo tiene per le spalle, il sacerdote protende le braccia verso il Mystes (forse per mettergli la corona)

scena d'iniziazione: il Mystes è inginocchiato, il Mystagogus lo tiene per le spalle, il sacerdote protende le braccia verso il Mystes (forse per mettergli la corona)
- il Mystes inginocchiato e con le mani legate dietro la schiena, il Mystagogus lo tiene per le spalle, il sacerdote simula un sacrificio umano colpendolo con una spada

scena d'iniziazione: il Mystes inginocchiato e con le mani legate dietro la schiena, il Mystagogus lo tiene per le spalle, il sacerdote simula un sacrificio umano colpendolo con una spada
Sulla parete meridionale è dipinto Cautopates con il ramoscello sacro ai sacerdoti persiani e la fiaccola rivolta verso il basso in direzione di un'ara fiammeggiante.


Cautopates
Sulla parete settentrionale dell'aula è ancora riconoscibile Cautes, posto sotto due lauri e accompagnato dalla raffigurazione di un gallo (messaggero dell'aurora) e di un'ara sulla quale arde il fuoco.

Cautes
Alla fine della parete, vicino alla lunetta della parete orientale, s'intravvede una figura con ali abbassate, avvinghiata da un serpente: è Kronos.

Kronos
Sulla parete meridionale all'interno di un riquadro bordato di rosso si trova un rilievo in marmo che raffigura  Amore e Psiche, una rappresentazione di come l'anima è elevata dall'amore mistico (altri studiosi vedono in Amore la rappresentazione del secondo grado d'iniziazione, il Nymphus).

parete meridionale con rilievo di Amore e Psiche
Amore e Psiche
L'altare, posto sulla parete occidentale, era costituito da un podio alto poco più di mezzo metro, rivestito di stucco dipinto in rosso.

altare
Dall'altare partiva un canaletto che raccoglieva il sangue degli animali che venivano sacrificati durate i rituali, e convogliato in un pozzetto.

affresco parete occidentale: Tauroctonia
Il Mitreo di Capua è uno dei pochi esempi in cui la scena in cui Mitra uccide il toro bianco è affrescata.
La scena più spesso negli altri mitrei viene raffigurata a rilievo: in Italia, sono raffigurati ad affresco, oltre a quello di Capua, solo il Mitreo Barberini a Roma e il Mitreo di Marino.
Nell'affresco semicircolare qui presente (con diametro di base lungo 3,40m e altezza di 2,70m), compaiono tutti gli elementi della iconografia del culto.

La scena si svolge in una grotta (Mitra sarebbe nato da una pietra - petra genetrix - lasciando dietro di sé una grotta), in cui si svolge l'uccisione del toro bianco da parte del dio Mitra (tauroctonia o taurocedio), che indossa gli anassiridi (pantaloni persiani), una casacca con sopra una tunica bordata, il berretto frigio e un mantello con sette stelle (equivalenti ai sette pianeti allora conosciuti).

Mitra uccide il toro
Ai lati di Mitra si trovano i due portatori di fiaccole: Cautes e Cautopates, che rappresentano il giorno e la notte, la luce e le tenebre, l'Equinozio di Primavera e l'Equinozio d'Autunno.
Sono vestiti anche loro con abiti frigi e sono dotati di arco e faretra.

Cautes
Cautopates
Nella parte bassa della raffigurazione compaiono le teste di Oceano (Oceanus, barbato e con chele d'aragosta sul capo) e della Terra (Tellus, con i capelli verdi), in alto il Sole, accompagnato dal corvo suo messaggero, e la Luna.

Oceanus
Tellus
Luna
Sole con il corvo
Sono anche raffigurati gli animali che accompagnano Mitra: un cane (genio del bene), che lecca il sangue del toro fonte di vita, un lungo serpente (genio del male) e lo scorpione che morde i genitali del toro.

il cane e il serpente
il serpente e lo scorpione
Come simbolo di rinascita e fertilità è rappresentata la coda del toro terminante con spighe di grano.

L'ambiente è coperto da una volta a botte, decorata con stelle a otto punte verdi e rosse su fondo giallo.
Le stelle, con il centro in pasta vitrea, simulava alla luce delle fiaccole un cielo stellato.

volta a botte con stelle a otto punte
La parete meridionale presenta tre lucernari.

lucernari
La pavimentazione è in cocciopesto, con inserite alcune tarsie in marmo colorato.

pavimento: cocciopesto con tarsie di marmi policromi
Sono presenti sulle pareti anche alcuni graffiti.

graffito
Si hanno notizie del culto di Mitra nel mondo romano dal 67 a.C., quando Pompeo sconfisse i pirati cilici, ma le sue origini sembrano essere molto più antiche.
Incominciò però ad aver largo seguito nel I secolo d.C. divenendo la religione misterica più diffusa nell'impero romano, e sopravvisse fino al 394 d.C. quando l'imperatore Teodosio con un editto ne vietò il culto.
ATTENZIONE: Per poter visitare il Mitreo bisogna recarsi al Museo Archeologico dell'Antica Capua e farsi accompagnare al sito dal personale del museo.

http://cir.campania.beniculturali.it/archeocapuavetere/percorso/schede/capua-antica-mitreo/scheda_view?page=1&rows=1&cols=1

Orari:   9.00/19.30      Lunedì CHIUSO
Costo:  2,50€ biglietto cumulativo
(Anfiteatro + Museo dei Gladiatori + Mitreo + Museo dell'Antica Capua)
prima domenica del mese GRATIS

CONCLUSIONI
Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere è un sito archeologico molto importante nell'ambito delle conoscenze del mitraismo.
In una città importante e fiorente come lo è stata l'antica città romana di Capua, ricca di attività commerciali e crocevia di culture diverse, sarebbe stato strano non ritrovare un luogo di culto come un mitreo.
Anzi gli studiosi pensano che non sia l'unico che il sottosuolo della città conservi celato da secoli.
Visitare questo ipogeo vuol dire catapultarsi indietro nella storia e rivivere quelle atmosfere misteriche che coinvolgevano gli adepti a questa religione...ma non le "adepte", visto che i culti erano riservati ai soli uomini!


domenica 19 agosto 2018

Roma: il Mitreo Barberini


Come nel caso del Mitreo di S.Prisca, anche per il Mitreo Barberini è stato per noi un ritornare a visitarlo a distanza di molti anni, nei quali tra l'altro è rimasto chiuso per parecchio tempo.

Il Mitreo Barberini è così chiamato perché si trova nel Comprensorio della Galleria Nazionale d'Arte Antica del Palazzo Barberini.

E' stato infatti scoperto nel 1936 durante la costruzione della neoclassica Palazzina Savorgnan Brazzà, oggi sede del Circolo Ufficiale delle Forze Armate Italiane, che si trova appunto nei giardini di Palazzo Barberini, oltre la grande rampa centrale del Palazzo.

rampa del Palazzo Barberini e ingresso alla Palazzina Savorgnan Brazzà
ingresso alla Palazzina Savorgnan Brazzà
Da una porticina posta al pianterreno della Palazzina Savorgnan Brazzà si accede ai sotterranei dove è ubicato il mitreo.

Mitreo Barberini
Da una pensilina posta su un podium del mitreo si può ammirare questo ambiente, anche in origine ipogeo, costruito nel III secolo d.C. all'interno di un edificio di II secolo d.C. (nella parte occidentale), riutilizzando le precedenti strutture.
Il mitreo ha occupato una delle tre navate di una parte dell'edificio: è infatti affiancato da due sale più piccole e più strette.

Il mitreo è una sala rettangolare (11,85 X 6,25m e alta 4,45m) con volta a botte.
I pilastri in muratura che attraversano la sala fanno parte di un successivo intervento sulla struttura, sempre in epoca antica.

podia
Come negli schemi costruttivi degli altri mitrei i lati lunghi della sala sono occupati dai banconi (podia o praesepia), originariamente coperti di marmo (rimangono solo pochi frammenti), sui quali si accomodavano i fedeli.
 
bancone con resti di rivestimento in marmo
Nel bancone destro si trova murata l'iscrizione in cui è indicato il nome del fedele al culto (un certo Yperanthes), che ha donato la struttura al "Dio Invicto":
"YPERANTHES BASEM INBICTO DONUM DEDIT".

iscrizione del committente del mitreo
A circa metà dei podia sono presenti due nicchie (una squadrata in marmo e l'altra semicircolare), che si suppone servissero per riporre l'acqua lustrale e altri oggetti utili al rito.

nicchia semicircolare
nicchia squadrata
L'ambiente prendeva luce e aria da due aperture a bocca di lupo e da un'apertura centrale nella volta.

un lucernario a bocca di lupo
Il Mitreo Barberini è importante tra i mitrei scoperti finora in Italia per essere tra i pochi ad avere una raffigurazione dell'uccisione del toro (tauroctonia) dipinta e non a rilievo.
Queste rappresentazioni dipinte sono state ritrovate solo nel Mitreo di Capua e nel Mitreo di Marino.
Mitra, divinità di origini indo-iraniche molto antiche, è il dio dei patti, dell'amicizia, dell'onesta: il suo nome significa "contratto".
Portato nel mondo romano dai legionari che erano stati in contatto con il mondo orientale durante le loro campagne militari, si divulgò tra il II e il III secolo d.C. in ambito militare e amministrativo, riuscendo a coinvolgere anche alcuni imperatori.

In fondo alla sala si trova il dipinto che ritrae Mitra intento ad uccidere il toro.

tauroctonia
Essendo il Mitraismo una religione "democratica", aperta a tutti gli uomini di qualsiasi ceto, il dipinto doveva poter essere comprensibile anche agli analfabeti delle classi più povere.
Ecco perché, oltre ad essere raffigurate le solite figure che raccontano la storia e le imprese di Mitra (Cautes e Cautopetes, la Luna e il Sole, il serpente, lo scorpione e il cane), sono state dipinte in dieci riquadri (pinakes) alcune scene che dovevano ricordare ai fedeli o agli adepti il culto al quale partecipavano, in una sorta di fumetto.

lo scorpione, il serpente e il cane
Cautes
Cautopates


il Sole
la Luna
Nei riquadri a sinistra a partire dall'alto sono state così descritte le scene:

- Giove che fulmina i Giganti

Giove che fulmina i Giganti
- Saturno semisdraiato

Saturno semisdraiato
- la nascita di Mitra da una roccia

la nascita di Mitra da una roccia
- Mitra che colpisce una roccia con una freccia e scaturisce l'acqua

Mitra che colpisce una roccia con una freccia e scaturisce l'acqua
- Mitra che trasporta un toro.

Mitra che trasporta un toro

I riquadri di destra si devono leggere invece dal basso verso l'alto:

- Mitra che porge un pezzo di carne ad un personaggio inginocchiato (o forse colpisce il dio Sole con
  la zampa del toro)

Mitra che porge un pezzo di carne ad un personaggio inginocchiato (o forse colpisce il dio Sole con  la zampa del toro)
- Mitra inginocchiato tra due alberi con due fiaccole (Mitra tocca il pavimento e la volta della
  caverna, facendo da ponte tra terra e cielo)

Mitra inginocchiato tra due alberi con due fiaccole (Mitra tocca il pavimento e la volta della  caverna, facendo da ponte tra terra e cielo)
- Mitra che si allea con il Sole

Mitra che si allea con il Sole
- Mitra sulla quadriga del Sole

Mitra sulla quadriga del Sole
- il banchetto mistico.

banchetto mistico
Il alto al centro della scena è raffigurato Crono (Leontocefalo), posto sopra un globo e avvolto dalle spirali di un serpente (= le spirali del tempo).

Crono e i segni zodiacali
Al di sopra sono state disegnati due semicerchi con la raffigurazione dei segni zodiacali, a simboleggiare la volta celeste con le costellazioni.

Nella scena centrale sono venute alla luce dopo un attento restauro le raffigurazioni di stelle di colore ocra e rosso con tracce di doratura.
Sul mantello di Mitra sono disegnate sette stelle tante quanti i pianeti allora conosciuti.

stelle sul mantello di Mitra e intorno al dio
Tutta la scena doveva essere inquadrata da un arco con concrezioni in calcare e conchiglie, di cui rimangono alcune tracce sulla spalletta destra, insieme alla raffigurazione di due pesci (la raffigurazione zodiacale del segno dei Pesci).

arco davanti all'affresco della tauroctonia
raffigurazione di due Pesci sulla spalletta dell'arco
La parte bassa della nicchia di fondo è costituita da due banchi in muratura separati al centro: sono due are decorate e dipinte, usate per i sacrifici.
Davanti alle are si trova un pilastrino con una nicchia, probabilmente per contenere una lucerna.
Accanto alle are si trovano i gradini per salire su i podia.

are dipinte
are dipinte, pilastrino con nicchia e gradini per accesso ai podia
Sulla parete destra della sala sono presenti alcuni graffiti più moderni.

Orario: SU PRENOTAZIONE al numero 06 39967700
             II e IV sabato del mese       visita guidata ore 10.00     durata 1 ora
https://www.coopculture.it/heritage.cfm?id=52
Costo: 5,50€


CONCLUSIONI
Il Mitreo Barberini è uno degli esempi più importanti del culto mitraico a Roma.
E' tra i mitrei scoperti nella Capitale l'unico che presenta una rappresentazione della tauroctonia dipinta.
Inoltre la rappresentazione iconografica nei riquadri del mito di Mitra ha dato la possibilità di aggiungere dati importanti alla comprensione di questa religione ancora per molti aspetti misteriosa.