domenica 25 giugno 2017

Ferrara: il Museo della Cattedrale


Dall'anno 2000 il Museo della Cattedrale di Ferrara, dopo essere stato ubicato dal 1929 sopra l'atrio della Cattedrale, ha come nuova sede l'ex Chiesa di S.Romano, appoggiata con un fianco alla Piazza Trento e Trieste.

facciata dell'ex Chiesa di S.Romano
La Chiesa di S.Romano venne costruita nel X secolo, e nell'XI secolo venne arricchita e ingrandita dell'abside e del chiostrino.
L'aspetto attuale risale al XIV secolo.
fianco e abside dell'ex Chiesa di S.Romano
Nel timpano del portale è raffigurato S.Romano a cavallo (XIII secolo), opera attribuita a Nicholaus, lo stesso artista che realizzò S.Giorgio e il drago per il portale della Cattedrale.
S.Romano a cavallo (Nicholaus . XIII sec.)
L'abside è ornata di decorazioni in cotto preromaiche.
decorazioni in cotto dell'ex Chiesa di S.Romano

decorazioni in cotto dell'ex Chiesa di S.Romano
Le reliquie di S.Romano erano custodite nell'altare maggiore.
Furono traslate da  Roma a Ferrara nel 1143.
Il chiostrino con al centro un pozzo, è composto da colonnine sovrapposte da capitelli del X secolo.
chiostro dell'ex Chiesa di S.Romano
Fu ricostruito, come anche la chiesa, dopo la seconda guerra mondiale, a causa dei bombardamenti che lo avevano danneggiato.
chiostro dell'ex Chiesa di S.Romano
chiostro dell'ex Chiesa di S.Romano
Divenuta proprietà del Demanio nel 1700, venne destinata a essere nel 1880 una prigione per briganti.
Venne venduta a privati che la trasformarono in magazzino fino agli anni '50 dello scorso secolo.

Nel Museo della Cattedrale si trovano esposte opere che vanno dall'Alto Medioevo all'Ottocento.

Le opere provengo soprattutto dalla Cattedrale di S.Giorgio.


Il percorso ha inizio nella sala del primo piano, sopra la biglietteria, facente parte degli ambienti del convento.

Questa sala viene anche chiamata Sala dei Codici perché qui si conservano codici miniati trecenteschi e quattrocenteschi, trascritti da Ludovico da Parma e decorati da Guglielmo Giraldi.

corale miniato
corale miniato
I 22 libri corali, realizzati per la Cattedrale di Ferrara tra il 1477 e il 1535, sono opera di Martino da Modena, Giovanni Vendramin, fra' Evangelista da Reggio e Jacopo Filippo Medici.

corale miniato
Nella stessa sala sono esposti alcuni materiali lapidei.

Sala dei Codici: materiali lapidei
Sala dei Codici: materiali lapidei
Si trovano qui raccolti un ambone proveniente da Voghiera dell'VIII secolo, il ritratto del Cardinale Giovanni Bessarione a bassorilievo (venuto nella città estense nel 1438 per il Concilio di Ferrara), frammenti di sarcofaghi, le statuette medievali dei Santi Giovanni Battista, Maurelio e Giacomo e di San Pietro e San Giovanni Battista che presenta un devoto.

ambone (maestranze ravennate - VIII sec.)
S.Pietro (a sinistra) e S.Giovanni Battista che presenta un devoto (a destra)
S.Giovanni Battista, S.Maurelio e S.Giacomo
E ancora: i S.Cosma e S.Damiano (XV secolo), una Madonna col Bambino e Borso committente, due frammenti di plutei.

S.Cosma e S.Damiano (XV sec.)
Madonna col Bambino e con Borso d'Este committente (Antonio di Pietro da Venezia - XV sec.)
Le sculture dei Santi Giorgio, Giacomo, Giovanni evangelista e Antonio abate provengono dalla sepoltura di Giacomo Sacrati che trovava posto nella Chiesa di S.Domenico

Santi Giorgio, Giacomo Maggiore, Filippo e Antonio Abate (Filippo Solari e Andrea da Carona 1428 circa).
Sono qui presenti anche alcuni progetti per il campanile mai terminato della Cattedrale, e un modello realizzato in legno.

progetto per il campanile della Cattedrale di S.Giorgio
progetto per il campanile della Cattedrale di S.Giorgio
modello ligneo per il compimento del campanile della Cattedrale di S.Giorgio
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Dopo essere ridiscesi al piano terra e essere entrati nel chiostrino, la visita segue in quel piccolo locale dalle volte a crociera dipinte che fungeva da sacrestia della chiesa.

volte dipinte della sacrestia
Seconda sala
Sono qui raccolti paramenti liturgici (tra i quali il paliotto dell'altare maggiore della Cattedrale) e reliquiari del XIV/XV secolo (il Reliquiario del braccio di S.Maurelio di Simone d'Alemagna, la Croce reliquiario di Cabrino Notai da Cremona e il Reliquiario del braccio di S.Giorgio di Bartolomeo a Relogio).

busti reliquiari di S.Giorgio (XVI sec.) e S.Maurelio (Zenobio Troni - XVII sec.)
cappucci di piviali (XVI sec.)
E' qui presente anche una Sacra Famiglia di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino, appartenuta al Cardinale Girolamo Crispi.

Sacra Famiglia (Cavalier d'Arpino)
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Usciti dalla sacrestia la visita continua nell'aula dell'ex chiesa, che conserva sulle pareti ancora qualche lacerto d'affresco.

lacerti di affreschi dell'ex Chiesa di S.Romano
lacerti di affreschi dell'ex Chiesa di S.Romano
Al centro dell'aula sono esposti gli otto arazzi che venivano appesi tra le colonne della navata centrale della Cattedrale in occasione delle festività.


arazzi del ciclo Storie di S.Giorgio e di S.Maurelio
Sono stai realizzati nella metà del Cinquecento dalla manifatture estensi guidate da Johannes Karcher, su cartoni disegnati dal Garofalo, da Camillo Filippi e Luca di Fiandra.
Narrano episodi delle Storie di S.Giorgio e S.Maurelio.

S.Giorgio uccide il drago (Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1551)
S. Maurelo incorona il fratello (Garofalo e Luca di Fiandra - 1551)
Il popolo e il clero di Ferrara accolgono S.Maurelio vescovo (Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1553)
S.Giorgio subisce il suplizio dell'albero (Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1551)
S.Giorgio subisce il suplizio della ruota e del piombo fuso (Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1553)
Il miracolo della Messa (Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1551/1553)
Decapitazione di S.Giorgio (Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1552)
Decapitazione di S.Maurelio (Garofalo, Camillo Filippi e Luca di Fiandra - 1553)

Altro capolavoro proveniente dalla Cattedrale di S.Giorgio, qui esposto lungo una parete dell'aula, sono le Formelle dei Mesi.

Formelle dei Mesi (Maestro dei Mesi - 1220/1230)
Furono realizzate tra il 1220 e il 1230 dal Maestro dei Mesi di Ferrara.
Poste su due fasce sovrapposte, decoravano il sottarco della Porta dei Mesi, posta sul fianco meridionale della Cattedrale e demolita nel 1736.

Rappresentano le personificazioni e le attività agricole legate ai mesi: Gennaio (Giano bifronte), Febbraio (la potatura), Marzo e Aprile (due figure ritratte insieme), Maggio (il Cavaliere), Luglio (la trebbiatura del grano), Agosto (preparazione della botte), Settembre (la Vendemmia), Novembre (la Raccolta delle rape).

Formella dei Mesi: Maggio (il Cavaliere)
Erano abbinate a queste formelle altre che rappresentavano i segni zodiacali, ma di queste rimangono solo poche.

frammenti della Porta dei Mesi - da sinistra: Cancro e Gemello (che si arrampica sul pero), Sagittario (arciere), Capricorno (fanciullo allattato da un capra), un giglio (Maestro dei Mesi - 1220/1230)
E' qui anche esposto un capitello con la Cena di Erode e la Decollazione del Battista (Maestro del Capitello del Battista - 1200), che faceva parte del protiro della Porta dei Mesi.

Cena di Erode e la Decollazione del Battista (Maestro del Capitello del Battista - 1200)
Sull'altra parete lunga dell'aula si trovano alcune lastre del pulpito cinquecentesco della Cattedrale.

Il pulpito era posizionato nel quinto arco a destra della navata centrale della Cattedrale.
Era stato decorato utilizzando materiali marmorei medievali già presenti nella chiesa.

Il pulpito fu smantellato nel 1716, durante il rifacimento in stile barocco della chiesa.
Molte delle lastre andarono disperse, altre riutilizzate nel rifacimento del pavimento dell'atrio della Cattedrale.

Solo sei bassorilievi son qui custoditi: la Presentazione al tempio, l’Agnello mistico, l’Apologo dell’unicorno, la Croce con la testa del Redentore, il Contadino e un guerriero e la Scena di vendemmia.

Scena di Vendemmia (bottega del Maestro dei Mesi - XIII sec.)
Un contadino e un guerriero (Bottega di Nicholaus)
Agnello Mistico (Maestranze Italia settentrionale - XIII sec.) - Apologo dell'unicorno (allegoria della vita - Maestranze campionesi - XII sec.)
Presentazione al Tempio (Maestranze campionesi - XIII sec.) - Croce con la Testa del Redentore (Maestranze dell'Italia settentrionale)

Sempre lungo la parete dell'aula si trovano dei dipinti facenti un tempo parte di arredi liturgici della Cattedrale.

E' esposta una Madonna col Bambino e due donatori di Domenico Panetti (1500), un tempo situata su un altare laterale ella Cattedrale.

Madonna col Bambino e due donatori (Domenico Panetti - 1500)
Vi sono anche esposti un S.Giorgio, un S.Maurelio e una Madonna col Bambino, che facevano parte del paliotto dell'altare maggiore della Cattedrale nel Cinquecento.
I dipinti sono attribuiti al Garofalo.

S.Giorgio (Garofalo - 1515/1530)
Madonna col Bambino (Garofalo - 1515/1530)
S.Maurelio (Garofalo - 1515/1530)
Tra le sculture che seguono vi è un S.Maurelio di Paolo di Luca (1458), un Cristo benedicente che coronava il fonte battesimale della Cattedrale (XIII secolo), una Sequenza della Vergine (XV secolo) e un S.Giorgio che presenta un vescovo (XV secolo).

S.Maurelio (Paolo di Luca - 1458)
Cristo benedicente (Maestranze campionese - XIII sec.)
Sequenza della Vergine (Maestranza ferrarese - XV sec.)
S.Giorgio presenta un vescovo (Maestranza Italia Settentrionale - XV sec.)
Vi sono anche le sculture provenienti dal Sepolcro di Francesco Sacrati, un tempo nella cappella decorata da Cosmè Tura nella Chiesa di S.Domenico (distrutta nel Settecento), raffigurano San Giorgio, San Francesco che presenta alla Vergine Francesco Sacrati, Madonna col Bambino, San Domenico e S.Paolo.

sculture del Sepolcro di Francesco Sacrati  (Antonio e Bernardo Rossellino - 1460/1461) - da sinistra: S.Giorgio, S.Francesco che presenta alla Vergine Francesco Sacrati, S.Domenico e S.Paolo
Nell'abside dell'ex chiesa si trova uno dei capolavori dell'arte italiana del Quattrocento, la statua di Jacopo della Quercia la Madonna della Melagrana, così chiamata perché la Vergine tiene nella mano questo frutto.

Madonna della Melagrana (Jacopo della Quercia - 1405)
Fu commissionata nel 1403 per la Cappella Silvestri nella Cattedrale.

La statua è chiamata anche "Madonna bianca" e "Madonna del pane" perché il Rotolo della Legge che stringe nella mano il Bambino, ha la forma del tipico pane ferrarese.

Madonna della Melagrana (Jacopo della Quercia - 1405)

Ultima opera di quest'aula, ma di primaria importanza in quanto capolavoro dell'arte Rinascimentale ferrarese e non solo, sono le quattrocentesche ante dell'organo della Cattedrale, posizionate prima nell'abside della chiesa e poi spostate nell'ottava arcata della navata centrale, dove sono rimaste sino al XVIII secolo quando venne realizzato un nuovo strumento.

ante d'organo (Cosmè Tura - 1469)
 L'organo era opera di Giovanni da Mercatello.
Le quattro pregevoli tele delle ante sono state realizzate da Cosmè Tura.

A sportelli aperti si poteva vedere l'Angelo annunciante e l'Annunciata.

Angelo annunciante (Cosmè Tura - 1469)
Annunciata (Cosmè Tura - 1469)
A sportelli chiusi l'organo mostrava S.Giorgio e la principessa.

S.Giorgio e la principessa (Cosmè Tura - 1469)
particolare di S.Giorgio e la principessa (Cosmè Tura - 1469)

http://www.artecultura.fe.it/152/museo-della-cattedrale
Orario:   martedì/domenica    9.00/13.00   15.00 /18.00
Costo:    6€
             biglietto compreso nella MYFECARD
GRATIS: nel giorno del proprio compleanno


CONCLUSIONI
Questo piccolo museo custodisce delle opere d'arte di grande pregio.
Consiglio vivamente di visitalo, sia per capire ed apprezzare le decorazioni che ornavano nelle epoche passate la Cattedrale di S.Giorgio, che per approfondire l'arte ferrarese.
Uno scrigno particolare per capolavori importanti.