giovedì 24 agosto 2017

Ferrara: Palazzo dei Diamanti, gioiello rinascimentale


Palazzo dei Diamanti è uno dei palazzi rinascimentali più famosi al mondo.

Il palazzo è posto all'angolo sud-ovest del Quadrivio degli Angeli, l'incrocio tra gli antichi cardo e decumano, posto al centro dell'Addizione Erculea.

Quadrivio degli Angeli
Qui s'incrociavano Via dei Prioni (divisa oggi in Corso Porta Po, Corso Biagio Rossetti e Corso Porta Mare, che correva da est a ovest, e che collegava Porta a Mare con Porta Po), e Via degli Angeli (l'attuale Corso Ercole I d'Este), che correva da sud verso nord, e che collegava il Castello Estense con Porta degli Angeli).

Corso Ercole I d'Este
Corso Biagio Rossetti
Sull'incrocio prospettano edifici rappresentativi: il Palazzo Turchi-di Bagno (opera di Biagio Rossetti del 1493), il Palazzo Prosperi Sacrati (fatto costruire nel 1493 da Francesco da Castello, medico di Ercole I d'Este), e il Palazzo dei Diamanti.

Palazzo Turchi di Bagno (sinistra) e Palazzo dei Diamanti (destra)
Palazzo Turchi del Bagno
Palazzo Prosperi Sacrati


Il Palazzo dei Diamanti, progettato molto probabilmente da Biagio Rossetti, e realizzato tra il 1493 e il 1503, fu commissionato dal duca Ercole I d'Este per il fratello Sigismondo.

Ercole I d'Este
Lampeggia, o palazzo spirituale dei diamanti, e tu, fatta ad accogliere solo poeti e duchesse, o porta dei Sacrati, sorridi nel florido arco!
Queste sono le parole che Giosuè Carducci dedicò al Palazzo dei Diamanti.


facciata su Corso Ercole I d'Este del Palazzo dei Diamanti
Il palazzo prende il nome dalle circa 8500 bugne appuntite di marmo bianco venato di rosa, a forma di diamanti appunto, che caratterizzano il rivestimento delle sue facciate.

bugne di Palazzo dei Diamanti
Apparentemente sembrano tutte uguali tra loro, ma in realtà sono conformate in maniera da avere i vertici con asse perpendicolare alla facciata solo nella fascia mediana.
Nella zona alta l'asse è rivolto verso l'alto, nel basamento a scarpa invece verso il basso, conferendo alla massa marmorea un valore plastico.

Fu progettato per una visione in diagonale.

Si racconta che una delle bugne contenga un diamante nascosto dal duca Ercole I d'Este, forse facente parte della sua corona.
La storia narra che solo il duca e il suo capomastro sapessero dove fosse stata nascosta la pietra preziosa, e per fare in modo che il capomastro non rivelasse il nascondiglio, il duca lo fece accecare e gli fece tagliare la lingua.
Il diamante era anche una delle imprese del duca.

Le paraste che scandiscono l'edificio furono decorate da Gabriele Frisoni.

paraste di Palazzo dei Diamanti
balconcino e paraste di Palazzo dei Diamanti
Nel 1594, nell'angolo nord-est dell'edificio, fu costruito un balconcino, che andò a sostituire quello in legno dipinto a finto marmo.

balconcino e paraste di Palazzo dei Diamanti
L'ultimo piano del palazzo con finestre ad occhio di bue era costituito da un fascione in cotto, che venne in passato coperto da vernice bianca per simulare il marmo.

cornicione e finestre a occhio di bue dell'ultimo piano del palazzo
La posizione del palazzo non è del tutto casuale: secondo alcuni studiosi e astrologhi del tempo (soprattutto Pellegrino Prisciani), all'interno di questo palazzo potevano essere concentrate alcune forze telluriche ed essere attirate le forze dell'Universo.

Il palazzo ha una pianta a U, con ali che racchiudono un cortile rinascimentale con loggia colonnata su tre lati e con al centro un pozzo in marmo.

cortile interno di Palazzo dei Diamanti
pozzo e muro di fondo del cortile di Palazzo Sacrati
loggiato
loggiato
vera del pozzo del cortile
Nel 1504 i lavori di costruzione furono interrotti.
Furono ripresi in seguito da Cristoforo da Milano e Girolamo da Pasino, fidi collaboratori di Biagio Rossetti, e terminarono nel 1567.

Il palazzo rimase della famiglia d'Este anche dopo la Devoluzione e loro partenza da Ferrara (1598).
Nel 1559 fu la residenza del Cardinale Luigi d'Este, figlio di Ercole II d'Este.
A lui si devono lo scalone d'onore e la copertura a cassettoni in legno d'abete del salone del primo piano.

soffitto in abete del Salone d'Onore
Nel 1586 il palazzo venne ereditato di Cesare d'Este, cugino di Alfonso II d'Este (quinto e ultimo duca di Ferrara).

Cesare d'Este
Qui Cesare d'Este vi abitò insieme alla moglie Virginia de' Medici, figlia di Cosimo I de' Medici.

Virginia de' Medici

Il loro banchetto di nozze venne allestito nel Salone d'Onore del piano nobile, decorato appositamente per quest'occasione da Giulio Belloni. 

Salone d'Onore
Il camino del salone ha una bella decorazione rinascimentale.

camino del Salone d'Onore
particolare della decorazione del camino
Furono decorate anche le Sale "Benvenuto Tisi" del pian terreno.
Vennero realizzati inoltre i soffitti a cassettoni e i fregi a grottesche della Sala matrimoniale, della Sala del Parto e della Sala del Poggiolo (opera di Giulio Belloni), facenti parte dell'Appartamento di Virginia de' Medici, che si affacciava su Via dei Prioni.

Per la Sala del Poggiolo vennero commissionate alcune tele realizzate dai Carracci (Plutone, Venere, Flora, Salacia) e da Gaspare Venturini oggi alla Galleria Estense di Modena.

soffitto della Sala del Poggiolo

Nella Sala del Parto venne alla luce Alfonso III d'Este (1591).

Sala del Parto
particolare della decorazione del cassettonato e del fregio
Nella Sala matrimoniale vi era sul letto un affresco dedicato alla fedeltà amorosa.

soffitto della Sala Matrimoniale
particolare del soffitto della Sala Matrimoniale
particolare del soffitto della Sala Matrimoniale
Nell'Appartamento di Virginia de' Medici vi è ancora un camino decorato con fregio rinascimentale.

camino dell'Appartamento di Virginia de' Medici
particolare del fregio di un camino
Gaspare  Venturini realizzò anche quattro tele con Allegorie, destinate al Camerino dei Libri di Cesare d'Este, che probabilmente si trovava al pian terreno dell'ala sud del palazzo.

Due soffitti del palazzo hanno oggi i quadri centrali, raffiguranti la Madonna col Bambino e il Padreterno,  provenienti dal Convento di Sant'Antonio in Polesine

soffitto di una sala del piano nobile di Palazzo dei Diamanti: Madonna col Bambino (dal Monastero di Sant'Antonio in Polesine)
 soffitto di una sala del piano nobile di Palazzo dei Diamanti: Padreterno (dal Monastero di Sant'Antonio in Polesine)

Fu Francesco I d'Este, nipote di Cesare d'Este, a vendere il palazzo.

Francesco I d'Este

Nel 1641 il palazzo fu acquistato infatti dai Marchesi Villa che fecero attuare alcune trasformazioni, tra le quali l'inserimento del portale decorato con candelabra, opera di Vincenzo Tassoni.

portale con candelabra del Palazzo dei Diamanti
Ritratti del '600 della famiglia Villa si trovano appesi al primo piano, nella sala d'ingresso della Pinacoteca.

Ritratto di Ghiron Francesco Villa fanciullo
Ritratto di Luisa Pico Gonzaga marchesa di Castagnola (Sante Peranda)
Ritratto del Marchese Lancillotto Villa
Ritratto del Marchese Francesco II Villa
Ritratto del Marchese Giovanni Villa a cavallo
Ritratto di Guido I Villa fanciullo

Nel 1832 il palazzo venne acquistato dal Comune.
Nel 1944 fu danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Il Palazzo dei Diamanti ospita nelle sue sale del pian terreno esposizioni temporanee, mentre in quelle del piano nobile la Pinacoteca Nazionale di Ferrara.


www.palazzodiamanti.it
http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/pinacoteca-nazionale/collezioni/
Orario: il Palazzo dei Diamanti è aperto negli orari seguiti dalla Pinacoteca Nazionale:
Orari:  martedì/domenica     10.00/17.30
           CHIUSO il lunedì

 
CONCLUSIONI
Palazzo dei Diamanti è un edificio originale, insolito, affascinante, misterioso, che ha ispirato altri palazzi in tutto il mondo.
Un palazzo voluto per testimoniare la grandezza di una potente dinastia, e divenire il centro della città nuova.
E' poi divenuto lo scrigno di altri capolavori d'arte, che con esso rappresentano la giusta motivazione per una visita approfondita, e svolta con tutta quella calma che l'importanza del luogo necessita.
Un luogo per conoscere Ferrara e un'epoca d'oro del suo passato.
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La Pinacoteca Nazionale di Ferrara


La dimora principesca di Palazzo dei Diamanti a Ferrara, capolavoro del Rinascimento italiano e uno dei simboli della città, ospita al suo piano nobile la Pinacoteca Nazionale.

Palazzo dei Diamanti
Fu la prima raccolta pubblica di dipinti ferraresi.

La Pinacoteca, dapprima municipale, fu istituita nel 1836 con lo scopo di conservare le grandi tele d'altare provenienti dalle chiese soppresse da Napoleone e i dipinti asportati da quelle chiese della città che non potevano garantirne la conservazione.

Acquisizioni successive di collezioni private, lasciti e depositi, hanno poi notevolmente arricchito il patrimonio della Pinacoteca, divenuta statale nel 1956.

Una delle collezioni che vennero a far parte dei capolavori che la Pinacoteca custodiva fu quella appartenuta a Enea Vendeghini, pittore, restauratore e collezionista di dipinti, che fece anche parte della Commissione Governativa delle Belle Arti.
Fu il nipote Mario Baldi che donò la collezione da lui eredita.

Sono qui conservate anche dipinti provenienti dalle collezioni Costabili, Massari, Sacrati-Strozzi, Santini e di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.

Oggi nella Pinacoteca si può ripercorre la storia della civiltà figurativa ferrarese tra i secoli XIII e XVIII.

Sono soprattutto esposte opere del Quattrocento e del Cinquecento, di quei maestri della scuola rinascimentale della città estense, conosciuta come Officina ferrarese (Pannonio, de' Roberti, Tura, Garofalo, Battista e Dosso Dossi, Mazzolino, Ortolano...) .

Ma non solo le opere di artisti ferraresi sono esposte nelle sale del percorso di visita: trovano qui la loro degna collocazione alcuni tele di Carpaccio, Mantegna, Nicolò Pisano, Guercino.

La galleria d'ingresso del primo piano del palazzo, con i seicenteschi ritratti dei marchesi Villa che hanno acquistato Palazzo dei Diamanti nel 1641 da Francesco I d'Este, introduce alle sale espositive della Pinacoteca.

Ritratto di Luisa Pico Gonzaga
Ritratto di Francesco Ghiron Villa fanciullo
Ritratto di Guido I Villa fanciullo
Ritratto del marchese Francesco Villa
Ritratto del marchese Giovanni Villa a cavallo
Ritratto del marchese Lancillotto Villa

Nel grande Salone, con soffitto ligneo cassettonato, risalente alla seconda metà del XVI secolo (teatro dei festeggiamenti per il matrimonio di Cesare d'Este e Virginia de' Medici), si trovano gli affreschi staccati da alcune chiese di Ferrara.

Salone di Palazzo dei Diamanti
L'Allegoria di Sant'Agostino come maestro dell'Ordine, posta su una delle pareti corte del Salone, è un'opera del XIV secolo di Serafino dei Serafini, proviene dalla Chiesa di Sant'Andrea di Ferrara.

Allegoria di Sant'Agostino come maestro dell'Ordine (Serafino dei Serafini - dalla Chiesa di Sant'Andrea - XIV sec.)
Nella fascia superiore è rappresentato Sant'Agostino con S.Girolamo, S.Giovanni Evangelista, S,Paolo e Mosè.

Allegoria di Sant'Agostino come maestro dell'Ordine: Sant'Agostino con S.Girolamo, S.Giovanni Evangelista, S,Paolo e Mosè
Nella fascia mediana sono raffigurate  le quattro Virtù cardinali e le tre Virtù teologali che schiacciano i vizi capitali, simboleggiati da personaggi della cultura antica: la Giustizia con Nerone, la Prudenza con Sardanopolo,la Carità con Erode, la Fede con Ario, la Speranza con Giuda, la Fortezza con Oloferne, la Temperanza con Epicuro.

Allegoria di Sant'Agostino come maestro dell'Ordine: Virtù cardinali e Virtù teologali
Nella fascia inferiore sono rappresentate le Arti liberali con i loro rappresentanti: la Grammatica con Prisciano, la Dialettica con Zoroastro, la Retorica con Cicerone, l'Aritmetica con Pitagora, la Geometria con Euclide, la Musica con Tubalcain, l'Astronomia con Tolomeo (sono solo visibili oggi le ultime due, ma in un disegno di Girolamo Domenichini eseguito nel XIX secolo, si possono vedere le arti mancanti).

la Musica e l'Astronomia (Serafino dei Serafini)

Proveniente dalla Chiesa dell'Abbazia di S.Bartolomeo di Ferrara è il gruppo di affreschi che rappresenta Scene Sacre e figure di Evangelisti, opera duecentesca del cosiddetto maestro di S.Bartolomeo.

Salone: sulla parete lunga i due frammenti maggiori dell'affresco con Scene Sacre e al centro i frammenti con gli Evangelisti (Maestro di S.Bartolomeo - dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
Le scene di uno dei due frammenti maggiori rappresentano l'Ascensione di Cristo.

l'Ascensione di Cristo (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
particolare dell'Ascensione di Cristo (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
particolare dell'Ascensione di Cristo (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
Nell'altro frammento, in alto è raffigurata la Gerusalemme celeste, al centro il Collegio Apostolico, mentre in basso il Battesimo dei Principi Armeni, la Decorticazione e la Decollazione di S.Bartolomeo.

Scene Sacre (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
Gerusalemme celeste: particolare dell'affresco Scene Sacre (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
Collegio Apostolico: particolare dell'affresco Scene Sacre (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)
Battesimo dei Principi Armeni, la Decorticazione e la Decollazione di S.Bartolomeo: particolare dell'affresco Scene Sacre (Maestro di S.Bartolomeo - XIII sec.- dall'Abbazia di S.Bartolomeo)

Su l'altra parete corta del Salone è esposto l'affresco Antico e Nuovo Testamento del Garofalo, proveniente dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea a Ferrara.

Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
Le scene raffigurate simboleggiano il Trionfo della Chiesa sulla Sinagoga.
Nel riquadro in alto a destra S.Paolo sembra descrivere il quadro centrale dell'affresco.

Trionfo della Chiesa sulla Sinagoga: particolare dell'affresco Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
A destra della Crocifisso si trova la Chiesa, una giovane con un globo nella mano, seduta sui simboli degli Evangelisti, e incoronata dal braccio che esce dalla croce.

la Chiesa: particolare dell'affresco Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
In basso a sinistra Nicola da Tolentino impartisce i Sacramenti del Battesimo, della Confessione e dell'Eucarestia.

Nicola da Tolentino impartisce i Sacramenti: particolare dell'affresco Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
Alla sinistra del Crocifisso si trova la raffigurazione della Sinagoga, una figura anziana vestita all'antica e bendata.
Cavalca un mulo con i garretti spezzati, come spezzato è lo scettro che regge in mano.
Un braccio che esce dalla Croce le trafigge con una lancia il petto.

la Sinagoga: particolare dell'affresco Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
Ai piedi della Sinagoga si trova un sacerdote in atto di sacrificare.

Sacerdote in atto di sacrificare: particolare dell'affresco Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
In alto il Padre Eterno s'affaccia dalle mura della Gerusalemme celeste.

il Padre Eterno s'affaccia dalla Gerusalemme celeste: particolare dell'affresco Antico e Nuovo Testamento (Garofalo - dal refettorio della Chiesa di Sant'Andrea)
Sempre nel Salone sono raccolte altre quattro opere importanti:

Martirio di S.Maurelio (Guercino - XVII sec.)
Deposizione dalla Croce (Bastarolo - XVI sec.)
Adorazione dei Magi (Garofalo - dalla Chiesa di S.Giorgio a Ferrara)
Adorazione dei Magi con S.Bartolomeo (Garofalo - 1549 - dalla Chiesa di S.Bartolomeo a Ferrara)
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Sulla parete sud del Salone si apre una porta che conduce all'ala in cui vengono esposte opere del Cinquecento ferrarese.

Un tempo in quest'ala del palazzo, che affaccia su Corso Biagio Rossetti, si trovava l'Appartamento di Virginia de' Medici.

Le pareti delle tre sale che seguono sono state ridipinte di recente, ma conservano nella parte alta i fregi a grottesche dipinte da Giulio Belloni e i soffitti lignei a cassettoni che contenevano tele dei Carracci e del Venturini (1589/1590).

soffitto e fregio della Stanza del Poggiolo
soffitto e fregio della Stanza del Parto
soffitto e fregio della Stanza Matrimoniale

Nella prima stanza che fungeva da anticamera, chiamata un tempo Sala del Poggiolo, si possono ammirare tele del Garofalo, di Battista Dossi, del Calzolaretto e del Maestro dei Dodici Apostoli.

Madonna in trono col Bambino e i Santi Girolamo e Giovanni Battista (Battista Dossi - 1533/1534)
Torneo (Battista Dossi - 1530/1540)
Madonna in trono col Bambino, S.Rocco e Sant'Antonio abate (Maestro dei Dodici Apostoli - 1530)
Identificazione della Vera Croce (Garofalo - 1536)
Stigmate di S.Francesco e i Santi Pietro, Giacomo Maggiore e Luigi IX (Calzolaretto -1515/1520)
Visione di S.Giovanni Evangelista (Battista Dossi - 1533/1534)
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La sala che segue, chiamata Stanza del Parto, dove nacque Alfonso III d'Este (1591), è dedicata al Garofalo, considerato il "Raffaello ferrarese".

Noli me tangere (Garofalo - 1520/1525)
Resurrezione di Lazzaro (Garofalo - 1532)
Natività col donatore Lionello del Pero (detta "Madonna del riposo"- Garofalo - 1525/1526)
Orazione di Cristo nell'orto (Garofalo - 1525/1530)

Una delle opere più importanti dell'arte di Garofalo è esposta in questa sala: la Strage degli Innocenti.

Strage degli Innocenti (Garofalo - 1519)
Strage degli Innocenti (Garofalo - 1519)
La lunetta sopra la tela rappresenta la Fuga in Egitto del Garofalo (1519/1520).

Nella predella sono state dipinte l'Adorazione e la Natività nel XVI/XVII, copie di opere di Dosso Dossi, e la Circoncisione di Cristo, copia della tavoletta originale del Garofalo oggi esposta a Parigi al Louvre.

Adorazione dei Magi (copia da Dosso Dossi - XVI/XVII sec.)
Circoncisione di Cristo (copia da Garofalo - XVII sec.)
Natività (copia da Dosso Dossi - XVI/XVII sec.)
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Nella sala che segue, quella che era la Stanza Matrimoniale, è trattato il tema della pala d'altare a Ferrara all'inizio del Cinquecento.

Le tele di questa sala appartengono a Nicolò Pisano, al Maestro della Maddalena Assunta, a Ludovico Mazzolino, a Vittore Carpaccio, a Domenico Panetti e all'Ortolano.

Adorazione dei Magi (Nicolò Pisano - 1515/1520)
Natività con i Santi Bernardo e Alberico (Ludovico Mazzolino - 1508/1510)
Morte della Vergine (Vittore Carpaccio - 1508)
Visitazione (Domenico Panetti - 1505/1510)
Cristo deposto e i Santi Giuseppe d'Arimatea, Maria Maddalena e Giovanni (Ortolano - 1505)
Santi Sebastiano, Giuseppe, Giacobbe e i devoti della famiglia Mori (Nicolò Pisano - 1508/1509)
Assunzione della Maddalena (Maestro della Maddalena Assunta - 1506/1507)
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In un piccolo ambiente che precede l'ultima sala di quest'ala del palazzo, dove è esposto il Polittico Costabile, opera realizzata dal Garofalo e da Dosso Dossi, sono esposte alcune opere che i due artisti dell'epoca di Alfonso I d'Este hanno eseguito prima del capolavoro in comune.

a sinistra: Natività (Garofalo - 1505) - a destra: Madonna col Bambino e S.Giuseppe (Garofalo)
Orazione nell'orto (Dosso Dossi - 1515/1516)
Salomè presenta ad Erode la testa del Battista (Dosso Dossi - 1510/1520)
Ascensione di Cristo (cerchia di Dosso Dossi)
Natività (Garofalo - 1513)
Madonna col Bambino in gloria con i Santi Girolamo, Francesco d'Assisi e due devoti della famiglia Suxena (detta "Madonna delle Nuvole" - Garofalo - 1514)
Madonna col Bambino in trono e i Santi Giovanni Battista, Gerolamo, Francesco d'Assisi, Sant'Antonio da Padova e la donatrice Ludovica Trotti (detta "Madonna del Pilastro" - Garofalo - 1517)
Sapiente con libro (Dosso Dossi - 1520/1522)
Sapiente con compasso e globo (Dosso Dossi - 1520/1522)
Dosso Dossi è considerato un seguace dei pittori veneziani Giorgione e Tiziano, Garofalo invece tendente al classicismo di Raffaello e al manierismo romano.

Ed ecco arrivati ad ammirare uno dei capolavori più importanti della Pinacoteca: il Polittico Costabili.

Polittico Costabili (Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
Questa pala d'altare fu commissionata dal politico Antonio Costabili per la tomba di famiglia nella cappella maggiore della Chiesa di Sant'Andrea.

Ritratto di Antonio Costabili
Garofalo e Dosso Dossi realizzarono l'opera tra il 1513 e il 1524.

particolare del Polittico Costabili (Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
particolare del Polittico Costabili (Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
La pala principale, impostata e dipinta dal Garofalo, ma ritoccata da Dosso Dossi, raffigura la Madonna in trono col Bambino e S.Giovannino, i Santi Andrea, Giovanni Evangelista, Girolamo, due santi non identificati, Gioacchino e Anna, Zaccaria ed Elisabetta.

pala principale del Polittico Costabili (Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
Le parti laterali inferiori raffigurano S.Sebastiano e S.Giorgio.

S.Sebastiano (Polittico Costabili - Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
S.Giorgio (Polittico Costabili - Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
Sant'Ambrogio e Sant'Agostino sono rappresentati nelle parti in laterali superiori.

Sant'Ambrogio (Polittico Costabili - Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
Sant'Agostino (Polittico Costabili - Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
Cristo risorto è stato dipinto nella cimasa.

Cristo risorto (Polittico Costabili - Garofalo e Dosso Dossi - 1513/1524)
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Ritornando sui propri passi sino al gran Salone, si può visitare l'ala nord del palazzo dove sono esposti altri capolavori d'arte del XIV e XV secolo.

Le più importanti opere provenienti dalla Collezione Veneghini-Baldi sono:

Madonna col Bambino (Gentile da Fabriano)
Adorazione de Magi (Jacopo e Giovanni Bellini)
Cristo con l'Animula della Vergine (Mantegna)
S.Petronio (Ercole de' Roberti)
Visitazione, Natività del Battista, Martirio dei Santi Pietro e Paolo (Maestro dagli occhi spalancati)
Busto di donna (Garofalo)
Madonna col Bambino (Jacopo da Montagnana)
La Pinacoteca ha acquisito alcune opere appartenute alla Collezione Sacrati-Strozzi:

Erato (bottega di Cosmè Tura - XV sec.)
Urania (bottega di Cosmè Tura - XV sec.)
a sinistra: S. Barbara - a destra: S.Lucia (scuola tedesca del XV secolo)
dossale con la Crocifissione e le Storie della Passione (Vicino da Ferrara - XV sec.)
Testa di S.Giovanni Battista (Giovanni Francesco Maineri - XVI sec.)
Due vedute di città (Girolamo da Cotignola)
S. Francesco e Sant'Antonio da Padova (Innocenzo da Imola)
Pentecoste (Maestro dei Dodici Apostoli)
Resurrezione di Cristo con il ritratto del committente (Maestro dei Dodici Apostoli)
a sinistra:Madonna col Bambino, S.Pietro e Santo Vescovo (Scarsellino) / a destra: Assunzione della Vergine (Carlo Bononi)
Altre opere sono giunte alla Pinacoteca tramite acquisizioni, molte provenienti da chiese di Ferrara, altre dal mercato antiquario:

Madonna in trono col Bambino (soffitto ligneo proveniente dal Convento di Sant'Antonio in Polesine - Maestro dagli occhi spalancati - 1480/1490)
Padre Eterno (soffitto ligneo proveniente dal Convento di Sant'Antonio in Polesine - Maestro dagli occhi spalancati - 1480/1490)
Madonna col Bambino tra i Santi Sebastiano, Giacomo Maggiore e Antonio Abate (Maestro di casa Pendaglia - XV sec. - dalla Chiesa di S.Domenico)
Storie della vita di S.Giovanni Evangelista (Maestro delle Storie d S.Giovanni Evangelista - XV sec. - dalla Chiesa di S.Domenico)
Santi e Sante (Stefano da Venezia - XIV sec. - dalla Chiesa di S.Paolo)
S. Cristoforo e S.Sebastiano (Maestro ferrarese del XV secolo - dalla Chiesa di Sant'Andrea)
Natività e Adorazione dei Magi (Maestro dell'Adorazione di Ferrara - 1450 - dal Convento di Sant'Antonio in Polesine)
Ritratto di tre devoti (Baldassarre d'Este - XV sec. - dall'Oratorio di Santa Maria della Concezione)
Madonna in trono col Bambino e i Santi Giovannino, Agata, Apollonia, Lucia e altri Santi e donatori (Michele Coltellini - XVI sec. - dalla Chiesa di Sant Maria in Vado)
Gesù nel Tempio disputa con i Dottori (Bastarolo - XVI sec. - dalla Chiesa del Gesù)
Gesù caccia i mercanti dal Tempio (Bastarolo - XVI sec. - dalla Chiesa del Gesù)
Adorazione dei Pastori (Bastarolo - XVI sec. - dalla Chiesa del Gesù)
Sant'Andrea (Domenico Panetti - dalla Chiesa di Sant'Andrea)
Annunciazione (Domenico Panetti - dalla Chiesa di Santa Maria in Vado)
Circoncisione (Luca Longhi - XVI sec. - dalla Chiesa di S.Benedetto)
Circoncisione (Bastianino - XVI sec. - dalla Cattedrale)
Madonna col Bambino e S.Lucia e S.Matteo (Bastianino - XVI sec. - dala Chiesa di S.Lucia)
Angelo custode (Carlo Bononi - 1620 - dalla Chiesa di Sant'Andrea)
Noli me tangere (Scarsellino - XVI sec. - dalla Chiesa di S.Nicolò)
Deposizione di Cristo (pittore olandese - dalla Chiesa di S.Francesco)
Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Maurelio e Giorgio (Tintoretto - XVI sec. - dalla Chiesa di S.Carlo)
in alto: Ultima Cena (Lucio Massari - dalla Chiesa di S.Cristoforo alla Certosa) / in basso: Raccolta della manna (Lorenzo Garbieri - dalla Chiesa di S.Cristoforo alla Certosa)
Nozze di Cana (Carlo Bononi - dalla Chiesa di S.Cristoforo alla Certosa)
Nozze di Cana (Scarsellino - dalla Chiesa di S.Cristoforo alla Certosa)
Fuga in Egitto (Scarsellino - XVI sec.)

Battesimo di Cristo (Michele di Ridolfo del Ghrlandaio - XVI sec.)
S.Giovanni Battista (Maestro di Figline - XIV sec.)
S.Caterina (Girolamo da Carpi - dalla Chiesa di Sant'Anna)
Madonna in trono con i Santi Giovanni Battista e Giorgio / in basso: S.Girolamo e Maria Maddalena / in alto: Annunciazione e Sant'Antonio abate e S.Paolo eremiti (Michele Coltellini - Casa dei Padri Missionari)

La Fondazione della Cassa di Risparmio di Ferrara è proprietaria di alcuni capolavori presenti nella Pinacoteca, alcuni dei quali appartenuti alla Collezione Sacrati-Strozzi o alla Collezione Massari:

a sinistra: Sant'Agata / a destra: Sant'Apollonia (Scarsellino - XVI sec.)
Madonna col Bambino (Giovanni da Modena - XV sec.)
Madonna dell'Umiltà / Annunciazione (Maestro del Trittico di Imola - XV sec.)
Madonna col Bambino (Giovanni da Modena - XV sec.)
Annunciazione (Vicino da Ferrara - XV sec.)
Madonna col Bambino, S.Giovannino e un angelo (Biagio d'Antonio)
a sinistra: Madonna col Bambino e S.Giovannino (Francesco Raboilini detto il Francia - XVI sec.) / a destra: Madonna col Bambino e S.Francesco d'Assisi (Bartolomeo Ramenghi detto Bagnocavallo il Vecchio -XVI sec.)
Giacobbe e Rachele al pozzo (Maestro dei Dodici Apostoli - XVI sec.)
Sant'Agata e Santa Lucia (Bastarolo)
Tre Apostoli della Pentecoste (Girolamo di Carpi - XVI sec.)
I Santi Lorenzo e Maria Maddalena (Carlo Bononi)
Lavanda dei piedi / Preghiera nell'orto / Cristo davanti a Pilato / Crocifissione (El Greco)
Allegoria con Bacco (Bastianino)
Conversione di Nigersol (Scarsellino)
Commiato dell'eremita (Scarsellino)
a sinistra: Estasi di S.Stanislao Kotska (Giuseppe Maria Cespi - XVIII sec.) / a destra: Miracolo di S.Francesco Saverio (Giuseppe Maria Crespi - XVIII sec.)
Ultima Cena (Scarsellino - XVII sec.)
Rinaldo e Armida allo specchio (Maurelio Scannavini - XVII sec.)
Diana ed Endimione (Nicola Grassi - XVII sec.)
Vulcano e Venere (Nicola Grassi - XVII sec.)
Sant'Andrea e S.Giacomo (Nicolò Roselli - XVI sec.)
partendo da sinistra: S.Silvestro Papa (Ercole Sarti - XVII sec.) / S.Gregorio Papa e S.Silvestro Papa (Bastianino - XVI sec.)
Assunzione della Madonna (Leonardo Brescia - XVI sec.)
a sinistra: S.Pietro piangente (Girolamo Alessandro Candi - XIX sec.) / a destra: Madonna col Bambino e S.Giuseppe, S.Domenico e S.Carlo Borromeo (Benedetto Zallone - XVII sec.)
Madonna col Bambino (Baldassarre Carrari - XVI sec.)
Madonna Immacolata c Bambino e i Santi Andrea e Francesco (Zenone Veronese -  XVI sec.)
da sinistra: Tobiolo e S.Raffaele Arcangelo / S.Nicola di Bari / S.Luigi IX  (Girolamo da Carpi -XVI sec.) - S.Michele Arcangelo (Garofalo - XVI sec.)
da sinistra: S.Pietro (Garofalo) - Cristo benedicente / S.Giorgio (Girolamo da Carpi) - S.Giovanni Evangelista (Garofalo) - S.Bartolomeo (Girolamo da Carpi)
da sinistra: Madonna con due monaci olivetani (Girolamo da Carpi) - S.Caterina d'Alessandria (Garofalo) - S.Paolo / Santo guerriero (Girolamo da Carpi)

Madonna col Bambino e S.Anna (Garofalo - XVI sec.)
Circoncisione di Gesù Bambino (Garofalo - XVI sec.)

Appartenuti alla Collezione Costabili e acquisiti dalla Pinacoteca sono le opere:

Il Sogno della Vergine (Simone dei Crocifissi - XIV sec.)
Cristo morto tra la Vergine e S.Giovanni (Maestro della Pietà Massari - XV sec.)
Sepoltura di Cristo con frati francescani (maestro ferrarese-padovano del XV secolo)
a sinistra: S.Ludovico da Tolosa / a destra: S.Bernardino da Siena(Michele Pannonio - XV sec.)
Vergine col Bambino (Maestro dagli occhi ammiccanti - XV sec.)
S.Sebastiano (Francesco Zaganelli)

Dalla Collezione Zafferini:

Martirio di S.Maurelio (Cosmè Tura - XV sec.)
Giudizio di S.Maurelio (Cosmè Tura - XV sec.)
Custodita dalla Pinacoteca (in deposito da una collezione privata), è la Morte di Cleopatra del Guercino.

Morte di Cleopatra (Guercino - XVII sec.)

...e molte altre opere d'arte.


http://www.gallerie-estensi.beniculturali.it/pinacoteca-nazionale/collezioni/
Orari:  martedì/domenica     10.00/17.30
           CHIUSO il lunedì
Costo: 4€
Compreso nella MYFECARD
Gratis la prima domenica del mese

CONCLUSIONI
Uno scrigno come il Palazzo dei Diamanti non può che contenere importanti capolavori dell'arte.
La Pinacoteca Nazionale di Ferrara è il luogo giusto in cui poter percorrere la storia dell'arte della città, attraverso affreschi staccati da chiese cittadine e opere di artisti ferraresi o che hanno lavorato in questa città.
Visitare la Pinacoteca offre inoltre l'occasione di conoscere l'interno di uno dei palazzi più rappresentativi di Ferrara e del Rinascimento italiano.