sabato 17 settembre 2016

Roma: la Chiesa di Santa Maria in Via Lata e i suoi sotterranei


La Chiesa di Santa Maria in Via Lata si trova a Roma su Via del Corso, vicino a Piazza Venezia e alle spalle di Piazza del Collegio Romano.

facciata su Via del Corso della Chiesa di S.Maria in Via Lata
Questa chiesa, dall'elegante aspetto barocco, ha origini antiche: si fonda infatti su un portico del I secolo d.C., che correva parallelo alla Via Lata (= "Via Larga"), dalla quale la chiesa prende il nome, tratto urbano della Via Flaminia.

Oggi prende invece il nome di Via Lata la stradina alla destra della chiesa, che porta a Piazza del Collegio Romano.

Il portico di età imperiale, i cui resti si trovano anche sotto l'adiacente Palazzo Doria-Pamphilj, si trova a 5,30m al di sotto dell'odierno piano stradale.

Si scende nei sotterranei tramite due scale seicentesche simmetriche poste nell'atrio della chiesa.

Nella volta della scala a destra dell'ingresso di trova un affresco ormai quasi del tutto illeggibile di S.Paolo condotto in prigione da un centurione.

affresco della volta delle scale: S.Paolo condotto in prigione da un centurione
Una tradizione dice che questi sotterranei sono stati per due anni il luogo degli arresti domiciliari di S.Paolo di Tarso (60/62 d.C.), condotto a Roma per il processo che si concluderà con la sua condanna a morte (anche se questo sito si contende questa memoria con la Chiesa di S.Paolo alla Regola).

Inoltre si tramanda che questa fosse la casa di S.Marziale Martire, seguace di S.Pietro, che qui fu ospitato insieme a S.Luca Evangelista.
Si racconta che S.Luca scrisse qui gli Atti degli Apostoli e dipinse i primi sette  ritratti della Vergine, di cui quello del XII secolo posto oggi sull'altare maggiore della chiesa superiore, ne costituisce una delle copie.

Il bassorilievo di Cosimo Fancelli che rappresenta i presunti ospiti cristiani del sito, accompagnati dall'immagine in secondo piano del toro (simbolo dell'Evangelista Luca), è posta sull'altare di uno degli ambienti dei sotterranei.

altare con bassorilievo seicentesco nei sotterranei della chiesa
bassorilievo con le figure di S.Paolo, S.Pietro, S.Luca Evangelista e S.Marziale, con emblema del toro (Cosimo Fancelli - XVII sec.)
E' qui presente la colonna in granito con capitello corinzio, alla quale si racconta sia stato legato S.Paolo, sormontata da un vaso, forse un'urna cineraria col cristogramma costantiniano.

colonna alla quale sarebbe stato incatenato S.Paolo
urna cineraria con cristogramma costantiniano
Sulla colonna sono iscritte in senso diagonale le parole VERBUM DEI NON EST ALLIGATUM (= "La parola di Dio non è incatenata").

pozzo con vera ottagonale nei sotterranei
Nel pozzo con vera ottagonale presente nel sotterraneo è stata trovata nel 2010, insieme ad oggetti in ceramica e chiavi di epoche diverse, anche una catena in ferro lunga 2m, i cui anelli  corrisponderebbero ai segni lasciati sulla colonna.
S.Paolo veniva invece legato al polso destro del soldato con il quale era costretto a vivere, ogni qual volta doveva uscire in attesa del processo.

reperti trovati nel pozzo
reperti ritrovati nel pozzo
reperti ritrovati nel pozzo e probabile catena di S.Paolo
Si racconta anche che il pozzo si troverebbe proprio dove scaturì l'acqua con le preghiere di S.Paolo.

Ma lasciamo le leggende e ritorniamo al portico imperiale.


Il portico era diviso in tre navate da quattro file di pilastri in travertino.
Era largo 28m con la navata centrale (14m), che misurava il doppio di quelle laterali.
Era alto 10m e aveva una copertura con volte a crociera.

Nel III secolo d.C. il portico fu trasformato in uno spazio commerciale (horrea), e per questo la sua navata centrale fu divisa da muri in laterizio che crearono ambienti quadrati (6X6m), e probabilmente venne creato un piano superiore ricavato con soppalchi e una volta a botte.

pilastro in blocchi di travertino del porticus inglobato nel muro in laterizio
Tra il VII e l'VIII secolo, all'epoca di Papa Sergio I, nei locali commerciali si insediarono una diaconia di monaci orientali e un oratorio.
Era questa una delle quattro diaconie "palatine", i cui cardinali assistevano il Papa durante i riti liturgici.

pianta degli ambienti sotterranei della chiesa
Per poter adattare i locali al nuovo uso, vennero demoliti i muri divisori e venne creata un'abside.

L'Aula I e l'Aula IV costituirono il primo oratorio.
L'Aula II e l'Aula V divennero poi la navata centrale absidata della chiesa medievale.

Erano rimasti alcuni affreschi di epoca medievale sule pareti dell'oratorio.
Vennero staccati dalle loro pareti nel 1960, per essere protetti dall'umidità che li stava rovinando, e oggi si trovano esposti nella Crypta Balbi, una delle sedi del Museo Nazionale Romano.
Al loro posto sono state poste nei sotterranei delle riproduzioni.



Gli affreschi più antichi seguono la tradizione figurativa "ellenizzante"  e raffigurano le Storie dei Sette Dormienti di Efeso, il Giudizio di Salomone, un Tempietto (Aula IV); l'Orazione nell'Orto e Tre teste di Santi nimbate (Aula III).

parete nord dell'Aula IV: copia delle Storie dei Sette Dormienti di Efeso (in basso) - copia della Flagellazione di S.Erasmo (in alto))
Storie dei Sette Dormienti di Efeso: incontro del vescovo di Efeso e del proconsole Antipatro con il primo dei Sette Dormienti (Crypta Balbi)
Storie dei Sette Dormienti di Efeso: i dormienti ridestati davanti alla grotta (VII sec. - Crypta Balbi) - Vita di S.Erasmo: morte di S.Erasmo (in basso - Crypta Balbi)
Giudizio di Salomone: Salomone in trono con i dignitari / le madri imploranti (Crypta Balbi)
lunetta dell'Aula III: copia dell'Orazione nell'Orto
Orazione nell'Orto (VI/VII sec. - Crypta Balbi): la figura di Cristo (in alto) è ripetuta tre volte (i tre momenti della preghiera nel Getsemani), mentre le figure degli Apostoli sono andate perdute
Tre teste di Santi nimbate (Crypta Balbi)
Più tardi sono gli affreschi dell' VIII secolo che illustrano alcuni episodi della Vita di S.Erasmo, che in parte si sono sovrapposte agli affreschi delle Storie dei Sette Dormienti di Efeso.

Vita di S.Erasmo - parete sinistra: S.Erasmo davanti a Diocleziano / flagellazione di S.Erasmo - parete destra: morte e gloria di S.Erasmo (in alto) / secondo martirio di S.Erasmo / visione a Formia di segni celesti (VIII sec. - Crypta Balbi)
Della fine dell'VIII secolo sono le figure clamidate (Aula V) e i Santi Martiri celimontani S.Giovanni e S.Paolo, raffigurati nel passaggio tra l'Aula IV e l'Aula V.
I due Santi sono considerati gli ostiarii della chiesa, ovvero i guardiani, essendo raffigurati con una bacchetta in mano.

passaggio tra l'Aula IV e l'Aula V: copie dei S.Giovanni e S.Paolo celimontani
S.Paolo celimontano (VIII sec. - Crypta Balbi))
S.Giovanni celimontano  (VIII sec. - Crypta Balbi))
Aula V: copia di Figure clamidate
Gli affreschi presentano anche tre strati sovrapposti: è il caso del palinsesto dell'Aula V in cui nella parte inferiore è visibile una figura con tunica e mantello, nella parte centrale intermedia si notano i piedi di due figure, mentre in alto, nello strato più recente, è raffigurata in una Moltiplicazione dei pani e dei pesci un discepolo che offre a Cristo due pesci.

Aula V: affresco palinsesto
affresco palinsesto (Crypta Balbi)
Nell'Aula II, nella parete dietro l'altare in marmo, si trovava un grande affresco rappresentante forse la Trinità.

Aula II: Trinità (a destra)




Trinità (Crypta Balbi)
La Madonna in trono col Bambino tra i SS.Pietro e Paolo, con figura inginocchiata con nimbo quadrato, che si trova nell'Aula VI, è la copia seicentesca di originale medievale.

Aula VI: Madonna in trono col Bambino tra i SS.Pietro e Paolo, con figura inginocchiata con nimbo quadrato (Anonimo del '600 su tracce antiche)
Madonna in trono col Bambino tra i SS.Pietro e Paolo, con figura inginocchiata con nimbo quadrato (Crypta Balbi)
Nei sotterranei si trovano anche due altari: uno era in origine un cippo marmoreo al quale vennero aggiunti mosaici cosmateschi sulle pareti laterali in epoca medievale, e si tramanda che vi abbia celebrato anche S.Gregorio; il secondo altare in muratura, con apertura sul piano della mensa per contenere le reliquie e fenestella confessionis al centro della superficie anteriore, ha dipinte croci bianche su fondo scuro e una croce rossa con palmette.

altare con decorazione cosmatesca
altare in muratura nell'Aula II
Un frammento d'iscrizione attesta la sepoltura nel IX secolo del nobile Gregorio dietro l'abside dell'oratorio.

frammento dell'iscrizione del nobile Gregorio (IX sec.)
Sono anche stati qui ritrovati un cero pasquale cosmatesco e una cassetta reliquiaria limosina con smalti (XIII secolo).

La copia di una terracotta che raffigura il Riposo dalla fuga in Egitto di Cosimo Fancelli è qui esposta.
Quella originale si trova nella Sacrestia.

copia del Riposo dalla fuga in Egitto (Cosimo Fancelli)
Nel 1049, sotto papa Leone IX, a causa dei continui straripamenti del Tevere che allagavano la diaconia, venne costruita la chiesa superiore, e gli ambienti sotterranei vennero in parte trasformati in cripta e in parte murati.
L'abside della cripta venne tamponata per sostenere la chiesa superiore.

La chiesa, a pianta basilicale a tre navate divise da dodici colonne in marmo cipollino, aveva un orientamento opposto a quello della chiesa attuale.
L'edificio si appoggiava all'Arcus Novus, l'arco costruito a cavallo della Via Lata da Diocleziano nel 303/304 d.C.

Tra il 1491 e il 1506 Papa Innocenzo VIII Cybo attuò il rifacimento della chiesa, facendo demolire l'arco romano a cui la chiesa si appoggiava, ruotandola di 180°, ampliandola e rialzandola di un metro.

pianta della Chiesa di S.Maria in Via Lata

Tra il 1634 e il 1636 il Cavalier Francesco D'Aste fece sistemare a sue spese l'abside su disegno di Gian Lorenzo Bernini.
Sante Ghetti si occupò della realizzazione.

abside con altare maggiore sormontato dalla Madonna Advocata, monumenti funebri dei coniugi D'Aste e coro ligneo
L'altare maggiore è composto da 20 differenti marmi.
Le quattro colonne corinzie sono in alabastro, le cornici e i putti sono dorati.

Sulla trabeazione dell'altare vi sono le statue che rappresentano la Carità e la Mansuetudine.
Nel catino absidale Andrea Camassei ha dipinto nel XVII secolo l'Assunta, ridipinta poi da Traversari nel XIX secolo.

Assunta nel catino absidale e statue di Carità e Mansuetudine
Sotto l'altare sono state riposte le reliquie di S. Agapito, diacono e martire del III secolo.

Discepoli del Bernini hanno realizzato gli angeli portatori di torce.

coro ligneo e angelo portatore di torcia
Nella parete curva si trovano i busti dei coniugi Giovanni Battista D'Aste e Clarice Margana, genitori di Francesco D'Aste (opere rispettivamente di Giuliano Finelli e Andrea Bolgi).

Il coro ligneo del 1628 è opera di Francesco Speranza.

Nel 1639 Donna Olimpia Aldobrandini cedette una parte del suo palazzo per poter ampliare la chiesa.

Tra il 1647 e il 1652 la chiesa venne nuovamente restaurata dall'architetto Cosimo Fanzago.

Nel 1650 venne posta sull'altare la Madonna Advocata, antica icona bizantina del XII secolo di un certo Petrus pictor, con l'iscrizione "FONS LUCIS STELLA MARIS".

Madonna Advocata (XII sec.)

La chiesa, a tre navate, è un trionfo di marmi policromi.
Le dodici colonne in cipollino vennero ricoperte di diaspro di Sicilia.

navata centrale della Chiesa di Santa Maria in Via Lata
navata laterale destra
Nel soffitto della navata centrale è dipinta nella parte anteriore l'Incoronazione della Vergine  di Giacinto Brandi (1650) e sopra al presbiterio una Prospettiva architettonica, con una figurazione di soffitto aperto verso il cielo con angeli, di Viviano Codazzi (XVII secolo).

soffitto della navata centrale
soffitto: Prospettiva Architettonica (Viviano Codazzi)
Incoronazione della Vergine (Giacinto Brandi 1650)
Le undici tele che decorano le pareti della chiesa fanno parte del ciclo delle Storie della Vergine e di Cristo, opere del XVIII secolo.

Le navate laterali sono divise in sei cappelle con volta a crociera.
Ogni navata laterale ha due altari.

navata sinistra
navata destra
Il primo altare della navata destra è l'Altare di S.Andrea, realizzato da Bernardo Borromini (nipote di Francesco Borromini), nel 1685.
La pala d'altare realizzata da Giacinto Brandi rappresenta il Martirio di Sant'Andrea.

Martirio di Sant'Andrea (Giacinto Brandi)
Nei tondi ai lati dell'altare sono rappresentate un'Annunciazione di Agostino Masucci (a destra) e un'Adorazione dei Pastori di Pietro de' Pietri (a sinistra).

Annunciazione (Agostino Masucci)
Adorazione dei Pastori (Pietro de' Pietri - XVIII sec.)
La pala del secondo altare della navata destra rappresenta S.Giuseppe col Bambino con S.Nicola da Bari e S.Biagio in adorazione di Giuseppe Ghezzi (1686).

S.Giuseppe col Bambino con S.Nicola da Bari e S.Biagio in adorazione (Giuseppe Ghezzi 1686)
Sul lato sinistro dell'altare negli ovali sono raffigurati la Presentazione di Gesù al Tempio (Pietro de' Pietri), la Madonna del Rosario (G.Domenico Piastrini) e l'Adorazione dei Magi (Agostino Masucci).

Presentazione di Gesù al Tempio (Pietro de' Pietri)
Madonna del Rosario (G.Domenico Piastrini)
Adorazione dei Magi (Agostino Masucci)
In fondo ala navata destra si trova la Cappella del Crocifisso, con pavimento cosmatesco appartenente alla chiesa medievale.
La cappella venne rinnovata nel 1716 per volere di Giovan Battista Pamphilj da Domenico Paradisi.

Cappella del Crocifisso
Sull'altare vi è un Crocifisso ligneo del XVII secolo.
Qui si trova un ciborio in alabastro e lapislazzuli a forma di tempietto.
Il paliotto dell'altare è in alabastro.
Presentazione di Gesù al tempio, la Madonna del Rosario e l'Adorazione dei Magi. - See more at: http://poloromano.beniculturali.it/index.php?it/816/3-secondo-altare-destro#sthash.WxSWx8vT.dpuf
Presentazione di Gesù al tempio, la Madonna del Rosario e l'Adorazione dei Magi. - See more at: http://poloromano.beniculturali.it/index.php?it/816/3-secondo-altare-destro#sthash.WxSWx8vT.dpuf
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Il primo altare della navata sinistra è l'Altare di S.Lorenzo, con pala raffigurante la Madonna tra i Santi Antonio da Padova, Lorenzo, Prassede e Venanzio di Pietro de' Pietri.

Madonna tra i Santi Antonio da Padova, Lorenzo, Prassede e Venanzio (Pietro de' Pietri - 1705)
Nei tondi che affiancano l'altare vi sono dipinti la Nascita di Maria (Pietro de' Pietri) e S.Gioacchino e S.Anna (Agostino Masucci).

S.Gioacchino e Sant'Anna (Agostino Masucci)
Nascita di Maria (Pietro de' Pietri)
Il secondo altare della navata sinistra è l'Altare di S.Paolo con la pala che rappresenta S.Paolo che battezza S.Sabina e i figli di Pier Leone Ghezzi (XVIII secolo).

S.Paolo che battezza S.Sabina e i figli (Pier Leone Ghezzi)
A destra dell'altare i tondi dello Sposalizio della Vergine (Agostino Masucci) e la Presentazione di Maria al Tempio (Pietro de' Pietri).

Sposalizio della Vergine (Agostino Masucci)
Presentazione di Maria al Tempio (Pietro de' Pietri)
 In fondo alla navata sinistra si trova la Cappella di Santi Caterina e Ciriaco.

Cappella dei Santi Caterina e Ciriaco
Sull'altare il dipinto della Madonna tra i Santi Caterina e Ciriaco è opera di Giovanni Odazzi (XVIII secolo).

Madonna tra i Santi Caterina e Ciriaco (Giovanni Odazzi - XVIII sec.)
 Lungo la navata si trovano il Monumento funebre di Giuseppe Bonaparte e il Monumento funebre di Zenaide Bonaparte (madre di Giuseppe).
Letizia Bonaparte, madre di Napoleone, e i suoi parenti vivevano nel vicino Palazzo D'Aste, all'angolo tra Piazza Venezia e Via del Corso.

Monumento funebre di Zenaide Bonaparte (XIX sec.)
Monumento funebre di Giuseppe Bonaparte (XIX sec.)
E' qui presente anche il Monumento funebre di Antonio Tebaldi (Tebaldeo) con il ritratto del poeta basato su quello fatto da Raffaello nel Parnaso (Stanze della Segnatura- Vaticano).

Monumento funebre di Antonio Tebaldi
Sulla controfacciata i due tondi ai lati dell'ingresso raffigurano Cristo risorto che appare agli Apostoli (G.Domenico Piastrini XVIII secolo), e il Battesimo di Cristo (Agostino Masucci XVIII secolo).

Cristo risorto che appare agli Apostoli (G.Domenico Piastrini XVIII sec.)
Battesimo di Cristo (Agostino Masucci - XVIII sec.)
L'organo del XVII secolo posto nella controfacciata è opera di Giuseppe Catarinozzi.

organo (XVII sec.)
Un altro piccolo organo (XVII/XVIII/XIX secolo - Tronci), posto nella navata laterale destra, ha ante dipinte con le rappresentazioni di S.Cecilia all'organo e Re Davide all'arpa.

organo Tronci
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Per quel che riguarda l'esterno della chiesa, il promotore e artefice del suo rinnovamento e dell'attuale aspetto fu Atanasio Ridolfi che insieme a Papa Alessandro VII Chigi, tra il 1658 e il 1663, affidarono a Pietro da Cortona
il progetto dell'atrio e della facciata.

prospetto della Chiesa di S.Maria in Via Lata
La facciata su Via del Corso ha una visuale un po' sacrificata, tanto è vero che non molti passando notano la sua eleganza.
facciata della Chiesa di Santa Maria in Via Lata
La facciata barocca in travertino con pronao è a due ordini corinzi: la parte inferiore presenta quattro colonne, mentre quella superiore una loggia tra due nicchie, sormontata da serliana.

ordine inferiore con quattro colonne corinzie della facciata
loggia con serliana del secondo ordine corinzio della facciata
Nelle due absidi dell'atrio vennero ricavati due ingressi con scale che scendono nella cripta.

atrio della chiesa con uno dei due ingressi  alla cripta
L'atrio presenta stucchi sulla volta a botte.

volta a botte con stucchi dell'atrio della chiesa
Sull'ingresso della chiesa vi è un Rilievo con la Vergine, opera di Cosimo Fancelli.

Rilievo della Vergine (Cosimo Fancelli)
Il campanile del 1580 è stato progettato da Martino Longhi il Vecchio.

campanile della Chiesa di S.Maria in Via Lata


www.cryptavialata.it
Orario chiesa: 17.00/22.30
Orario cripta:  martedì/domenica            16.00/19.00 (in inverno 15.00/18.00)
                        sabato anche la mattina   10.00/13.00
Costo: offerta  2€


CONCLUSIONI
A Roma le chiese non parrocchiali sono di più dei giorni dell'anno...difficile dire quali siano le più belle, le più interessanti o le più lussuose, ma sicuramente la Chiesa di Santa Maria in Via Lata rientrerebbe nella top ten di tutte e tre le categorie.
I suoi sotterranei poi offrono più chiavi di lettura, che rendono la visita interessante su più punti di vista: storico, religioso e artistico.