lunedì 20 giugno 2022

Place Jemaa el-Fna, la più celebre piazza di Marrakech

Nel mezzo della Medina di Marrakech si trova la piazza più grande e rappresentativa della città: Place Jemaa el-Fna.

Place Jemaa el-Fna

La piazza si trova nella zona periferica Sud-Ovest della Medina, ai piedi del Minareto della Moschea della Koutoubia.

Se in un qualsiasi punto della Medina ti fermi per consultare una guida e capire dove ti trovi, sentirai sicuramente qualcuno che ti dirà "A la place..." indicandoti la direzione verso la quale devi andare...come se tutti fossero diretti li!

Questa piazza di forma triangolare è infatti il cuore pulsante della città, ed è sempre stata il punto di contatto tra la Medina e le genti venute dall'esterno. E' la porta d'accesso ai suk, il punto di giunzione tra la parte moderna di Marrakech (Gueliz) e la parte storica e antica della città (Medina).

Place Jemaa el-Fna

La piazza venne fondata nel XII secolo. 

Nel corso dei secoli Place Jemaa el-Fna ha avuto diversi nomi.

Durante il regno degli Almohadi questo era il luogo in cui avvenivano le parate militari ma anche le esecuzioni pubbliche: le teste dei giustiziati venivano qui impalate ed esposte. Per questo si pensa che il suo nome "Luogo di riunione dei morti" derivi da questo fatto.

Ma si pensa anche che il nome attuale con la quale la si identifica dal XVII secolo significhi "luogo della moschea dei morti", nome datole dopo che un'epidemia di peste durata nove anni (1598/1607) decimò la popolazione. 

A causa di quest'epidemia morì anche il sultano saadiano Ahmed al-Mansour, che aveva iniziato qui a costruire la Jemaa el-Hana, ovvero la "Moschea della Tranquillità". Per mancanza di fondi la moschea non poté essere portata a termine fino a quando suo figlio Zidane trovò le finanze e la moschea cambiò però nome in Jemaa el-Fna.

Nel XVI secolo in questa piazza si trovava un servizio di dogana per i mercanti cristiani europei: era questo infatti il centro del commercio tra l'Africa e l'Europa.

Nel XIX secolo la piazza era riservata a parco per gli animali e per le corse dei cavalli nelle occasioni festive. Era anche luogo di raduno dell'esercito, e spazio dove venivano processati e giustiziati i ribelli.

Nel XX secolo la piazza ha preso l'aspetto attuale con la costruzione dell'edificio delle Poste, quello della Banca del Marocco e degli edifici amministrativi.

foto d'epoca di Place Jemaa el-Fna

Sul lato Nord della piazza vi sono negozi, bazar e l'ingresso ai suk, sul lato Sud si trova un piccolo parco (Place Foucault), mentre sul lato Est della piazza troviamo hotel, ristoranti,  caffè, e la Moschea Quessabina.

lato Est della Place Jemaa el-Fna: terrazze dei Caffè, negozi e bancarelle di Place Jemaa el-Fna

Moschea Quessabina in Place Jemaa el-Fna

Ed è proprio salendo sulla terrazza di uno di questi locali e bevendo un tè marocchino alla menta che si può godere dall'alto del panorama dell'intera piazza e della vita brulicante sottostante.

Noi abbiamo scelto la terrazza del Caffè de France.

terrazza del Caffè de France

Durante tutto l'anno Place Jemaa el-Fna è il palcoscenico delle antiche tradizioni popolari del Marocco: cantastorie, acrobati, addestratori di scimmie, incantatori di serpenti, musicisti berberi con tamburi (muzighen), ballerini di Gnaoua in trance, suonatori di senthir (hajouj), chiaroveggenti, tatuatori all'henné, ambulanti, illusionisti, portatori d'acqua, scrittori pubblici e anche cavadenti, animano la piazza.

La piazza è anche un grande ristorante all'aperto: oltre ai venditori di succhi d'arancia o di melograno, al tramonto vengono accesi i fuochi di bancarelle improvvisate dove vengono cotte sulla brace carne e verdure, condite con spezie esotiche, e c'è anche chi vende tajine, pastille o lumache.

venditori di succhi di frutta in Place Jemaa el-Fna

bancarelle alimentari di Place Jemaa el-Fna

le prime luci e i primi fuochi della sera in Place Jemaa el-Fna

Oggi Place Jemaa el-Fna è una piazza pedonale, dove possono transitare solo i tuk-tuk, i tipici furgoncini Ape a tre ruote trasformati in "Taxi".

Se invece volete prendere un altro mezzo di trasporto che vi porti a visitare i luoghi posti al di fuori della Medina, nel El Koutoubia Trek, il viale pedonale che dalla piazza conduce alla moschea più importante di Marrakech, troverete una lunga fila di carrozze che vi aspettano per un romantico giro della città.

carrozze in attesa di romantici passeggeri

CONCLUSIONI                                                                                                                   Place Jemaa el-Fna incarna l'identità di Marrakech, è un'insieme di colori, immagini e vibrazioni. Questa piazza è la testimonianza di una tradizione culturale viva. Per questo dal 2008 questa piazza, luogo d'incontro socio-culturale della città, è iscritta nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità, ed era già iscritta nel Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco dal 1985. Place Jemaa el-Fna costituisce uno spettacolo permanente in cui si mescolano attori e spettatori.

venerdì 10 giugno 2022

Marrakech: il Dar Si Said Musée, un viaggio nel mondo della tessitura e dei tappeti marocchini


All'interno della Medina di Marrakech, vicino al Mellah (quartiere ebraico) e al Palazzo El Bahia, si trova un gioiello dell'architettura arabo-andalusa, uno splendido palazzo che, come un prezioso scrigno, conserva ed espone al pubblico tappeti provenienti da ogni angolo del Marocco: il Dar Si Said Musée.

Dar Si Said Musée National du Tissage et du Tapis

Dar Si Said, letteralmente la "Casa del Signor Said", è una residenza costruita nella seconda metà del XIX secolo per volere di Si Said Ben Moussa, ministro della guerra sotto il regno del sultano alawide Moulay Abdelaziz, e fratello minore del Gran Visir e reggente Ba Ahmed (colui che ampliò il Palazzo El Bahia fatto costruire dal padre). 

Il palazzo (2800mq) è costruito su più livelli.

pianta del pian terreno del Dar Si Said

pianta del primo piano del Dar Si Said

pianta del secondo piano del Dar Si Said

Il Dar Si Said presenta un patio alberato circondato da sale di rappresentanza. 

patio alberato

patio alberato

fontana al centro del patio alberato

Al centro del patio alberato si trova un padiglione in legno dal soffitto dipinto.

padiglione al centro del patio alberato

soffitto in legno dipinto del padiglione

Le sale che circondano questo patio sono decorate con soffitti e porte in cedro scolpito, zelliges, marmo, pannelli in stucco lavorato.

ingresso di una sala

colonnato del portico di una sala


porta d'ingresso di una sala

ingresso ad una sala

soffitto in legno

soffitto in legno

particolare di un soffitto in legno

il soffitto in legno di una sala

decorazione del soffitto di una nicchia in una sala

decorazione di un arco d'ingresso

particolare della decorazione artistica delle sale

decorazione in stucco e zelliges

decorazione di un arco

chemmassias

Altri ambienti circondano un patio piastrellato con zelliges, al centro del quale si trova una fontana in marmo. Lungo il perimetro del patio si aprono alcune sale precedute da portico. Su un lato del patio si trova anche una fontana a muro.

patio piastrellato

patio piastrellato

portico di un lato del patio

lato del patio con fontana a muro

fontana a muro del patio

fontana al centro del patio

Anche le sale che circondano questo patio sono riccamente decorate.

vetri colorati di una sala

soffitto di una sala

particolare della decorazione del soffitto

decorazione di una nicchia

porte del patio

porte e finestre in legno dipinto

ingresso di una sala

decorazione di una soprapporta 

zelliges e decorazione in stucco

Al piano superiore si trovano gli appartamenti di Si Said, proprietario del palazzo.

stanze del primo piano del palazzo

una sala del primo piano del palazzo

particolare della decorazione in stucco

particolare della decorazione in stucco

zelliges

vetri colorati (iraqui) ad una finestra e decorazione a conchiglia

soffitto in legno dipinto di una nicchia

decorazione a stucco

decorazioni a stucco sopra una porta

decorazioni del soffitto di una nicchia

nicchia di una sala

decorazioni di una sala

soffitto di una sala

Dopo aver ospitato il capo della Regione durante il Protettorato francese, nel 1930 il palazzo fu affidato alla Direction Générale de l'Instruction Publique, des Beaux Arts et Antiquités che vi istallò uffici, un museo d'arte antica e delle tradizioni, e botteghe artigianali. La parte Nord-Est del palazzo accolse una scuola elementare, mentre nel primo piano venne ospitata la prima antenna radiofonica di Marrakech.

Il Dar Si Said Musée è il museo più antico di Marrakech. 

Dal 2018 il museo d'arte antica e tradizionale si è convertito in un museo dedicato ai tappeti dell'artigianato marocchino (circa 400) e all'arte ancestrale della tessitura.

sala espositiva del museo

tappeti della collezione museale

tappeti della collezione museale

Il tappeto in Marocco costituisce uno dei componenti del suo patrimonio culturale. Il tappeto fa parte di ogni momento della vita quotidiana marocchina: funge da copertura dei pavimenti, da ornamento murale (haiti), come sacco per cereali, da materasso, da abbellimento per la sella dei cavalli, e fa parte dell'allestimento della tenda (come muro divisorio, tetto, porta o parete) e del rituale quotidiano della preghiera.

tappeto da sella (Alto Atlante - XX sec.)

Il percorso museale, che si snoda nei vari ambienti e piani del palazzo, inizia con una esposizione, corredata da pannelli esplicativi, dei diversi tipi di tappeti, differenti per materiali, colori, disegni e tecnica d'esecuzione a seconda della zona di realizzazione.

centri di produzione dei tappeti in Marocco

I tappeti si possono dividere in due categorie: cittadini e rurali.

I tappeti cittadini o urbani provengono da Rabat, da Mediouna e dalla regione di Casablanca di cui questa città fa parte. 


tappeto di Rabat (XX sec.)

tappeto di Rabat (XX sec.)

Il tappeto cittadino si caratterizzano per il decoro floreale e la densità del tessuto. Hanno spesso un inquadramento di più bande che racchiudono un campo con un medaglione ottagonale che può essere una stella, una figura geometrica o un rosone. 

tappeti cittadini

tappeto cittadino

tappeto cittadino

Generalmente i tappeti cittadini sono delimitati alle due estremità da due triangoli arcuati detti "koubba" con motivi floreali, medaglioni a forma di losanghe o tatuaggi.  I motivi raffigurati nei tappeti cittadini hanno un valore simbolico: l'uccello in volo simboleggia la nuova novella, la spiga di grano la nascita, le corna d'ariete la forza e la virilità. 

tappeto cittadino

tappeto cittadino

tappeto cittadino

tappeto cittadino

Il tappeto a motivo detto "M'del As-Soltan" (= "Parasole del Sultano") è una variante del tappeto cittadino realizzata a Mediouna. Prende il nome dal medaglione centrale che allude al parasole del Sultano Hassan I in visita a Mediouna. Per il suo grande valore questo tappeto veniva regalato ai capì del regno.

tappeto "M'del As-Soltan

L'Hanbal è un tappeto intrecciato più leggero e meno spesso. E' utilizzato come coperta, divano o come decorazione durante feste private o pubbliche. 

tappeto Hanbal (Salè)

parete: tappeti Hanbal

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I tappeti rurali sono caratterizzati da disegni tipicamente geometrici con meno richiami antropomorfici o zoomorfici. I motivi derivanti dai tatuaggi si pensano allontanino il male. I disegni si riferiscono alla fertilità, alla sessualità, alla sopravvivenza, alla protezione e al mondo naturale e agricoloLe farfalle (rappresentate con due triangoli), i fiori e le stelle simboleggiano la bellezza femminile, i rami rappresentano le difficoltà, i zigzag simboleggiano i fiumi, i serpenti o la famiglia. Alle raffigurazioni sono la mano di Fatima, le zampe della pernice, il pettine della tosatura, la cintura della sposa, la croce berbera (ricorda l'architettura della Kasbah).

A loro volta i tappeti rurale si suddividono per provenienza in: 

      - tappeti provenienti dall'Anti Atlante e dell'Alto Atlante (Sahara) 

      - tappeti Haouz di Marrakech 

      - tappeti provenienti dal Medio Atlante 

      - tappeti provenienti dal Marocco Orientale.

I tappeti dell'Alto Atlante sono realizzati con lane morbide a lunghe fibre e di alta qualità dalle donne della confederazione delle tribù Ait Ouaouzguite (situate tra Ouarzazate e Taznakht). Un tappeto Taznakht richiede anche nove mesi di lavorazione e può contare fino a 480.000 nodi al mq. I tappeti dell'Alto Atlante sono colorati naturalmente con l'henné, lo zafferano, la menta, l'indaco e la robbia (un'erba con le radici rossastre da cui i tintori traggono il colore detto "rosso di garanza"). I motivi riprodotti sono simmetrici, geometrici, floreali o figurati. I tappeti hanno frange pendenti ottenute lasciando 50 cm di fili non lavorati. I tappeti tessuti dalla tribù Glaoua si avvalgono di tre tecniche: l'intrecciato, l'annodato e il ricamo.

tappeti dell'Alto Atlante (xx sec.)

tappeti dell'Alto Atlante

I tappeti dell'Anti Atlante (regione montagnosa di Siroua) si riconoscono per i loro ricorsi a registri romboidali di varie forme. Hanno una struttura basata sulla simmetria dei motivi e della composizione. I tappeti di Ait Makhlef sono a fondo nero, quelli di Ait Tamassine presentano bande multicolori, mentre quelli Ait Ouagharda sono di lana vergine.

tappeto dell'Anti Atlante

I tappeti Haouz di Marrakech sono tessuti nelle regioni di Oulad Ahmar, Oualad Boursbaa (generalmente a fondo rosso), Chiadma o Rehamna (spesso di lane di un unico colore). Sono caratterizzati dall'assenza di simmetria e d'inquadramento. I motivi riprodotti s'ispirano alla flora e ai tatuaggi tradizionali spesso di natura geometrica. I tessitori usano la robbia (come accennato sopra è un'erba con radici rossastre), abbondante in queste regioni, per ottenere lane di color rosso. Gli altri colori sono ottenuti da tinture vegetali. Esiste anche un tappeto a lana spessa senza ornamentazioni o con medaglioni a losanga come unico motivo.

tappeto Haouz di Marrakech (Tansift - XX sec.)

tappeto Haouz di Marrakech

Il tappeto più antico del museo e del Marocco proviene dalla regione di Chiadma e risale al 1787...i tappeti, pur avendo una storia che risale al Paleolitico, rispetto agli oggetti in metallo sono più deteriorabili e quindi hanno hanno vita più breve.

il tappeto più antico del Marocco (1787 - Chiadma)

I tappeti del Medio Atlante (regione tra il Rif e l'Alto Atlante) provengono da uno dei più grandi centri di produzione di tappeti rurali. Hanno motivi geometrici, rettilinei e simmetrici, a volte raffigurazioni umane. Frequente è l'uso del bianco, nero, blu e verde. Vengono usati come materassi o lenzuoli. La trama è più fine per sopportare la tensione più forte.

tappeto del Medio Atlante

tappeto del Medio Atlante (Beni Ourain)

sacca per cereali (Medio Atlante - XX sec.)

tappeto e borsa da sella (Medio Atlante - XX sec.)

I tappeti del Marocco Orientale sono tessuti dagli uomini ("anargam"). La realizzazione di un tappeto prelude ad un lieto evento: la sposa riceve in dote un tappeto nel suo corredo. Per la composizione geometrica e leggermente asimmetrica sono simili ai tappeti del Medio Atlante: triangoli, quadrati, rettangoli si ripetono o si alternano sia a compartimenti a losanghe, sia in linee. I colori utilizzati sono il blu indaco e il verde oliva, alternati al rosso. Sono realizzati in lana melangiata di capra e di cammello.

tappeto del Marocco Orientale

Oltre i tappeti le donne marocchine hanno sempre tessuto e confezionato scialli, tende, cuscini, borse, coperte, cinture, copricapi...
in alto: cuscino (Azemmour - XX sec.) / al centro: cappuccio (Chefchaouen - XX sec.) / in basso a destra: cuscino (Salè - XX sec.) / in basso a sinistra: parte superiore di baule (Meknes - XX sec.)

vestito e gioielli femminili rurali

in alto: cuscino (Medio Atlante - XIX sec.) / stivali (Anti Atlante - XX sec.)

cinture (Alto Atlante - XX sec.), gioielli e copricapo 

abito e babbucce

cinture in broccato

Tra i manufatti esposti nel museo troviamo un akhnif, una cappa in lana marrone ricamata con motivi geometrici portata dai pastori ebrei e Amazigh del Sud-Ovest del Marocco e dai capofamiglia durante le feste.

akhnif

particolare del ricamo dell'akhnif

L'haik è invece un lungo drappo (4m X 1m) in cotone e lana o completamente in lana, bianco, marrone naturale e nero, con assenza di decorazioni, trattenuto dalle donne con una spilla.

haik (in basso a sinistra - Anti Atlante - XX sec.)

L'Handira è invece una cappa formata da un tessuto rettangolare (2m X 1,20/1,50n) portato quotidianamente e durante le feste. I colori distinguono l'appartenenza ad una o all'altra tribù. I motivi geometrici sono di vari colori e forme, a volte raffigurati in strisce, Questo drappo realizzato nelle regioni del Medio e Alto Atlante si usa anche per avvolgere la sposa in viaggio verso la sua nuova casa e rappresenta una sorta di protezione contro il malocchio.

Handira (Medio Atlante - XIX sec.)

disegni geometrici dell'Handira

Le babouches, dette "belgha", differiscono per forma e materiale a seconda delle regioni.

babouches

Le babouches maschili sono realizzate in cuoio di capra o montone, sono semplici e senza ricami. Quelle di Fes sono appuntite davanti, morbide e con suola bassa; quelle di Marrakech sono meno appuntite, sono più larghe e hanno suola rigida.

Le babouches femminili di Fes sono molto decorate, appuntite, con suola alta, in pelle rossa o nera, di velluto ricamate con fili d'oro e argento per le cerimonie; quelle di Marrakech hanno la punta arrotondata, hanno una suola spessa e sono ornate da fili di lana o da paillettes.

Nel museo sono esposti anche manufatti in cuoio (stuoie, cuscini, borse, tabacchiere, secchi per l'acqua...) realizzati dalle donne delle regioni sahariane intrecciando pelle di cammello, capra, pecora, gazzella o antilope. Per la realizzazione delle tende si usano le criniere e le pelli di capra intrecciate.

stuoia in cuoio (Sahara Marocchino - XX sec.)


Lungo il percorso museale il visitatore può apprendere, attraverso l'esposizione di utensili del mestiere, i diversi passaggi della produzione tessile, dal taglio della lana al montaggio al telaio: 

- tosatura: appannaggio degli uomini e attuata con forbici tradizionali generalmente in primavera

cesoie e forbici tradizionali per la tosatura

- selezione: scelta la lana per colore, taglia, finezza ed età della pecora

- pulitura e sgrassaggio: si lava la lana con prodotti naturali: acqua, argilla, sale grosso e sapone tradizionale marocchino (Essabon El-beldi). Le donne eliminano i detriti di terra e la paglia usando piante del sapone chiamate "tighicht"

- scuoiatura o pettinatura: si separano le lunghe fibre dalle corte e si rende la lana omogenea tramite il passaggio in due pettini d'acero 

pettini per la pettinatura e placchette con chiodi per la cardatura

- cardatura: eliminazione delle ultime impurità con placchette tempestate di chiodi

- filatura: tirare e torcere la lana per trasformarla in fili resistenti e consolidarli tramite un fuso, una ruota girevole o una conocchia

ruota girevole

ruote girevoli

fusi e canocchie

- ammollo o colorazione: tingere naturalmente la lana a partire da foglie, fiori, frutti o insetti seccati al sole

recipiente per bollire la lana

lane colorate e coloranti naturali

- tessitura: iniziare la tessitura al telaio preparando i fili di ordito.

telaio verticale (rurale)

telaio orizzontale (per tappeti cittadini)

CURIOSITA': la lana viene esposta alle stelle per scongiurare il malocchio.

Il museo mette anche in mostra, in una sala che affaccia sul patio andaluso alberato, una piccola collezione d'armi marocchine.

sala con esposizioni di armi marocchine

collezioni di armi marocchine

collezione di armi marocchine / a destra: borsa porta documenti

collezioni d'armi marocchine

Porta-Dalil (custodia per il libro preghiere a Maometto portata dai cavalieri)


Orario: mercoledì/lunedì  10.00/18.00

Costo:  30 MAD


CONCLUSIONI                                                                                                                         La produzione tessile è la più importante tradizione artistica del Marocco. I tappeti marocchini riflettono con i loro simboli la profondità culturale del Marocco. L'antica arte tessile si tramanda da generazione a generazione, da madre a figlia (o da parenti di sesso femminile). E' un know-how tramandato oralmente che si spera non vada perduto. Visitare il Dar Si Said Musée è un viaggio nel mondo del tappeto, nell'artigianato marocchino, e nello stesso tempo nella bellezza artistica di uno splendido palazzo islamico.