lunedì 1 novembre 2021

Madrid: il Parque del Retiro, il parco paesaggistico della capitale spagnola

 

Dopo aver depositato i bagagli nel nostro hotel di Madrid, siamo andati a visitare il vicino e più conosciuto parco madrileno: il Parque del Retiro, conosciuto anche come El Retiro

Questo grande parco paesaggistico, che si estende su circa 125 ettari e sul cui terreno crescono 15.000 alberi, si trova nella zona Est del centro cittadino, alle spalle del Museo del Prado.

Il 25 luglio 2021 il parco è stato nominato Paesaggio Culturale del Patrimonio Mondiale dell'Unesco.


Il parco fu progettato nella prima metà del XVII secolo dagli architetti Giovan Battista Crescenzi e Alonso Carbonel sui terreni posti appena fuori città, nei pressi del Monasterio de Los Jeronimos e dell'Alcazar Real (l'attuale residenza reale), donati tra il 1630 e il 1640 dal conte-duca di Olivares al re Felipe IV, e destinati ad accogliere gli ozi di corte, il cosiddetto Real Sitio del Buen Retiro.

Facevano parte di del parco boschi, giardini con voliere e gabbie per spettacoli con animali feroci, un grande laghetto artificiale ed alcuni edifici tra i quali il Cason del Buen Retiro, realizzato nel 1637, con una sala da ballo con soffitto affrescato da Luca Giordano, e il Salon de Reinos, realizzato tra il 1630 e il 1635, adibito alle cerimonie ufficiali. 

facciata principale del Cason del Buen Retiro

facciata Ovest del Cason del Buen Retiro e statua di Maria Cristina di Borbone (Mariano Benlliure - 1891)

torre dell'angolo Nord-Ovest del Salon de Reinos

Questi due edifici, gli unici sopravvissuti, si trovano oggi all'esterno del parco e sono stati annessi al Museo del Prado (Guernica, la famosa opera di Picasso, fu esposta qui per una decina d'anni). 

Nel 1734 un incendio distrusse il Real Alcazar, e il Palacio del Buen Retiro divenne sede governativa fino alla costruzione del Nuovo Palazzo Reale.

Per volere di Carlo III si costruirono poi la Fabbrica Reale della Porcellana del Buen Retiro, l'Osservatorio Astronomico e un Teatro. Carlo III nel 1767 volle anche che una parte del parco fosse aperta al pubblico, permettendo però l'accesso solo a coloro che fossero puliti e ben vestiti. 

Durante la Guerra d'Indipendenza Spagnola (1808/1813) le truppe napoleoniche saccheggiarono e occuparono il parco, e questo portò alla distruzione di quasi tutti gli edifici.

Dopo il 1868 il parco divenne proprietà comunale.

Il Parque del Retiro fu poi risistemato nel XIX e XX secolo, dotandolo di fontane (Fontana delle Tartarughe, Fontana del Carciofo, Fontana dell'Angelo Caduto), monumenti, edifici (Palazzo Velazquez e Palazzo di Cristallo), giardini e porte d'accesso.

Oggi il Parque del Retiro costituisce il polmone verde di Madrid, ed offre ai cittadini un luogo dove rilassarsi passeggiando nella natura e ricrearsi con giri in barca sul lago, ascoltare musica (Tempietto della Musica) o portare i propri figli al teatro delle marionette (Teatro de Titeres).

Il parco è circondato da una recinzione in ferro battuto in cui si aprono numerosi ingressi o porte: Puerta del Angel Caido, Puerta Murillo, Puerta de Felipe IV, Puerta de Españ(lato Ovest - Calle de Alfonso XII), Puerta de la Independencia, Puerta Hernani, Puerta de Madrid, Puerta de O'Donnell (lato Nord - Calle de Alcalá), Puerta America Española, Purta Reina Mercedes, Puerta Sainz Beranda, Puerta del Doce de Octubre, Puerta de Herrero Palacios, Puerta Granada, Puerta Niñus Jesùs, Puerta Dante, Puerta Mariano de Cavia (lato Est - Avenida de Menéndez y Pelayo).

La prima porta del parco ad essere aperta fu la Puerta de Felipe IV, posta di fronte al Cason del Buen Retiro e che introduce al cosiddetto Parterre.

Puerta de Felipe IV

La porta venne realizzata nel 1680 come arco d'ingresso a Madrid per Maria Luisa d'Orleans, prima moglie di Carlo II e riutilizzata nel 1690 per Mariana de Neoburgo,  seconda moglie del re. In origine fu posta nella piazza in cui oggi troviamo la Fontana del Nettuno. La porta fu spostata nella posizione attuale nel 1880.

La porta è costituita da tre archi, è ornata da vasi in stile rococò posti su piedistalli in pietra calcarea e con le statue di Marte e Penelope.

arco centrale della Puerta de Felipe IV

Poco distante da questa porta si apre la Puerta de España che introduce al Paseo d'Argentina. Risale al 1891 ed è opera di José Urioste y Velada.

Puerta de España

Puerta di España

La porta posta difronte alla Puerta de Alcalá è la Puerta de la Independencia, che prende il nome della piazza in cui è posta. Dà accesso all'Avenida de México.

Puerta de la Independencia

La porta a cinque ingressi fu progettata nel 1886 da José Urioste y Velada, anche se i pilastri provengono dal Casino de la Reina (1817). Sui due gruppi di colonne doriche del varco centrale si trovano le statue di due Amorini.

Da questo ingresso posto nell'angolo Nord-Ovest del parco abbiamo iniziato la nostra visita del Parque del Retiro: abbiamo cercato di toccare i più importanti siti 

Subito dopo la porta si trova la cosiddetta Fuente de la Puerta de la Independencia. Fu realizzata dopo la fine della Guerra Civile (1945).

Fuente de la Puerta de la Independencia

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Saliti pochi scalini e percorrendo l'Avenida de México siamo giunti alla Fuente de los Galapagos, progettata nel 1832 dall'architetto Francisco Javier de Mariategui e realizzata dallo scultore José Tomas.

Fuente de los Galapagos

Fuente de los Galapagos

La fontana venne realizzata in ricordo del primo anniversario della nascita della principessa (e futura regina) Isabella II per volere del padre Ferdinando VII.
Su un plinto a tre gradini si erge una colonna decorata con foglie acquatiche che sorreggono una coppa da cui esce una conchiglia (simbolo di fertilità). E' decorata con quattro bambini su delfini, due rane e due tartarughe (galapagos, simboli di longevità) in bronzo.

particolare della Fuente de los Galapagos

particolare della Fuente de los Galapagos

Per 50 anni questa fontana si trovò nella Rete San Luis (Gran Via) per poi essere qui spostata nel 1879.
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Vicino alla fontana si trova l'Estanque Grande, il grande bacino artificiale di forma rettangolare verso cui convergono i principali assi del parco.

Estanque Grande

Estanque Grande

Il grande stagno (37.240 mq) venne realizzato tra il 1634 e il 1636 su progetto dell'architetto Cristobal de Aguilera.

Venne realizzato per le naumachie, ovvero le battaglie navali. In passato al centro del bacino vi era anche un'isola sulla quale venivano rappresentati spettacoli teatrali o musicali (il cantante Farinelli si esibì qui per Felipe V).

Nel 1902 una sottoscrizione popolare finanziò la realizzazione del Monumento ad Alfonso XII  che venne progettato da José Grases Riera.

Monumento ad Alfonso XII

Monumento ad Alfonso XII

Monumento ad Alfonso XII

Monumento ad Alfonso XII

Il monumento (alto 30m, lungo 86m e largo 56m.) sorge sulla sponda orientale dello stagno ed è composto da un emiciclo con doppio colonnato di ordine ionico in marmo, da una scalinata che degrada verso l'acqua e dal Monumento equestre di Alfonso XII avvallata dalla vedova del re Maria Cristina di Asburgo-Lorena. Il monumento fu inaugurato nel 1922 dal figlio Alfonso XIII.

arrivo al Monumento ad Alfonso XII

colonnato visto dall'esterno

metà colonnato

centro dell'emiciclo del colonnato

Monumento equestre di Alfonso XII
Monumento equestre di Alfonso XII


Monumento ad Alfonso XII

Monumento ad Alfonso XII

Il monumento equestre, posto su un alto piedistallo in marmo, fu realizzato dallo scultore Mariano Benlliure (l'artista che ha realizzato la statua dedicata a Goya posta davanti alla facciata del Museo del Prado e di pezzi della facciata dell'edificio Metropolis sulla Gran Via) e s'ispira al Monumento di Vittorio Emanuele II a Roma e al Monumento di Guglielmo I a Berlino.

statua equestre di Alfonso XII (Mariano Benlliure)

E' stata questa la prima statua in Spagna realizzata per personificare la Patria.

Sul piedistallo sono stati posti alcuni gruppi scultorei: La Pace (opera di Miguel Blay), La Libertà (opera di Aniceto Marinas) e Il Progresso (opera di Miguel Angel Trilles).

da sinistra: Il Progresso (Manuel Angel Trilles/ La Pace (Miguel Blay) / La Libertà (Aniceto Marinas)

Il Progresso (Manuel Angel Trilles)

Alla sommità della scalinata che degrada verso lo specchio d'acqua si trovano quattro leoni in pietra scolpiti da Agapito Vallmitjana e Pedro Estany.

Leoni (Agapito Vallmitjana e Pedro Estany)

Leoni (Agapito Vallmitjana e Pedro Estany)

Più in basso si trovano quattro gruppi scultorei in bronzo raffiguranti quattro Sirene: la Sirena che cavalca un pesce (opera di Raphael Arteche), la Sirena sopra un tritone (opera di Antonio Coll), la Sirena su una tartaruga (opera di Pedro Alsina) e la Sirena che monta un'aragosta (opera di Antonio Parera).

Sirena che cavalca un pesce (Raphael Arteche)

Sirena sopra un tritone (Antonio Coll) / Sirena sopra un'aragosta (Antonio Parera) 

Sirena su una tartaruga (Pedro Alsina)

Il colonnato è decorato con un fregio su cui sono stati scolpiti gli stemmi delle provincie spagnole dell'epoca e alcune scene che raffigurano i mestieri caratteristici delle regioni.

fregio del colonnato

fregio del colonnato

particolare del fregio del colonnato
 
Alcuni gruppi scultori sono posti ai piedi del colonnato: l'Allegoria delle Arti (opera di José  Bilbao), l'Allegoria dell'Industria (opera di José Clara), l'Allegoria dell'Esercito (José Tomas Monserrat), l'Allegoria della Marina (opera di Mateo Inurria), l'Allegoria dell'Agricoltura (opera di José Alcoverro) e l'Allegoria delle Scienze (opera di Manuel Fuxa).

Allegoria delle Arti (José Bilbao)

Allegoria dell'Industria (José Clara)

Allegoria dell'Agricoltura (Josè Alcoverro)

Allegoria delle Scienze (Manuel Fuxa)

Anche ai due ingressi del monumento vi sono due Leoni con ghirlande realizzati da Escudero, Bofill, Arnau e altri artisti. Sia questi leoni e che quelli della scalinata furono sostituiti da copie in bronzo nel 2000 perché gli originali si erano deteriorati.

Leone con ghirlande (Escudero, Bofill, Arnau e altri artisti)

Leone con ghirlande (Escudero, Bofill, Arnau e altri artisti)

Prima della Guerra Civile il monumento era decorato con altre sculture e vasi che lo facevano apparire un monumento neobarocco.

Sul molo posto sul lato settentrionale del bacino d'acqua si possono affittare piccole imbarcazioni a remi per una romantica gita sul lago.

molo per il noleggio delle imbarcazioni
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Sul lato meridionale dell'Estanque Grande si trova la cosiddetta Fuente Egipcia.

Fuente Egipcia

Questa fontana venne costruita durante il regno di Felipe II (1819) amico di Napoleone: la fontana vuole commemorare infatti la Campagna napoleonica in Egitto.

Per questo la fontana, progettata dall'architetto Isidoro Gonzales Velazquez, era decorata con due sfingi, da un vaso canopo e dalla statua del dio egizio Osiride (scomparsa nel 1922) posta sul fusto di colonna all'apice della fontana.
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Sull'angolo Sud-Ovest dell'Estanque Grande si trova la Fuente de la Alcachofa (la Fontana del Carciofo).

Fuente de la Alcachofa
 
Questa fontana in pietra calcarea si trovava prima in Paseo del Prado e fu trasferita qui nel 1880. La replica in bronzo di questa fontana si trova in Plaza del Emperador Carlos V, sempre a Madrid.

Fuente de la Alcachofa
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Da qui, passando davanti al Monumento a Francisco Solano Lopez (Presidente del Paraguay, Maresciallo ed eroe partigiano), si può raggiungere quella parte del parco chiamata Parterre Francés.

Monumento a Francisco Solano Lopez (architetto: Rodriguez Alcala /scultore: Francisco Javier Baez - 1976)

Il Parterre Francés, progettato nella prima metà del XVIII secolo da Francisco Viet, è un giardino con belvedere dalla forma rettangolare absidata (quasi fosse una basilica) e si estende sul lato Ovest del parco dalla Fontana del Carciofo sino al Cason del Buon Ritiro. Si può anche accede ad esso dall'esterno del parco tramite la Puerta de Felipe IV.

Parterre Francés (dal belvedere)

Le aiuole del giardino, le fontane, i vasi a cratere in pietra e i due stagni sono disposti in maniera simmetrica, dando a quest'area del parco un aspetto classico. 

aiuole e vialetti del Parterre Francés

Il belvedere con ringhiera in ferro battuto è decorato da vasi in marmo. 

vaso a cratere del Parterre Francés

Appoggiata al muro di contenimento del belvedere si trova una fontana in mattoni e pietra affiancata da due fontane in alabastro.

fontana del Parterre

Alla base dell'abside è posto il Monumento a Jacinto Benavente, drammaturgo che ricevette il Premio Nobel per la Letteratura nel 1922.

Monumento a Jacinto Benavente (Victorio Macho - 1962)

Il monumento venne realizzato nel 1962 da Victorio Macho. L'effige dell'artista coronato d'alloro e la statua sono in bronzo, mentre il piedistallo è in granito. La statua rappresenta una donna che regge una maschera rappresentante il teatro. Su tre lati del piedistallo sono raffigurati riferimenti ad alcune sue opere.

statua ed effige del Monumento a Jacinto Benavente (Victorio Macho - 1962)

Sul lato Nord del Parterre si trova il Monumento a Mariano Benavente, padre del drammaturgo e considerato il primo pediatra spagnolo. Sul lato Sud invece si trova il Monumento ad Angel Pulido Fernandez, medico e senatore.

Nel giardino sono piantati cipressi potati in maniera stravagante, e a sinistra entrando dalla Puerta Felipe IV si trova un cipresso calvo (ahuehuete), considerato l'albero più longevo di Madrid: sembra avere 400 anni.

cipresso calvo: albero più antico di Madrid

Si dice che tra i suoi rami l'artiglieria francese abbia posto un cannone durante l'assedio di Madrid.
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Se dal Parterre Francés ci si sposta verso Nord in uno spiazzo aperto si noterà la statua di una Donna seduta, nuda, sdraiata sull'erba. 

Donna seduta (Santiago Costa - 1943)

Donna seduta (Santiago Costa - 1943)

L'opera, un tempo facente parte di un gruppo di tre sculture, è stata realizzata da Santiago Costa ed è stata posta nel parco nel 2006.
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Proseguendo verso Nord ci si trova nel Paseo de la Argentina, anch'esso un viale d'accesso al parco tramite la già citata Puerta de España. 

Paseo de la Argentina (verso la Puerta de España)

Paseo de la Argentina (verso l'Estanque Grande)

E' un viale costeggiato da 13 statue e da un piedistallo vuoto, e per questo è anche conosciuto come Paseo de las Estatuas.
Eccone alcune:

D. Carlo II (1700)

Ramon Berenguer IV (Condè di Barcellona - 1162)

Doña Berenguela (figlia del re di Castiglia Alfonso VIII che sposò re Alfonso IX e fu madre di Fernando III Il Santo - 1246)

Alfonso I El Batallador (re d'Aragona - 1134)

Sancho IV El Bravo (1295)

Le statue raffigurano re e regine spagnoli che ornavano nel XVIII secolo la facciata principale del Palacio Real.
Le statue, in totale 114, erano state pensate da un frate benedettino e realizzate da vari artisti sotto la visione di Juan Domingo Olivieri e Felipe De Castro. Vennero poi rimosse dalla facciata del palazzo dall'architetto Francisco Sabatini che le portò all'interno della residenza reale. Poi le statue furono poste a decorare luoghi diversi della città.

Il viale venne commissionato da Ferdinando IV.
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Il Peseo de la Argentina conduce verso l'Estanque Grande dal quale continuiamo la nostra visita verso sud nel cosiddetto Campo Grande.

In quest'area si trovano due delle costruzioni più famose del parco: il Palacio de Velazquez e il Palacio de Cristal, progettati dallo stesso architetto Ricardo Velazquez Bosco (da non confondersi con il pittore Diego Velazquez).

Sul nostro cammino ci siamo imbattuti in un trasformatore elettrico risalente al 1882.

trasformatore elettrico (1882)

Poi ci è apparsa la facciata laterale del Palacio de Velazquez, edificio costruito  dall'architetto da cui ha preso il nome e inaugurato da Alfonso XII e dal re del Portogallo Luigi I nel 1883. 

facciata laterale del Palacio de Velazquez

particolare della decorazione con azulejos della facciata laterale del Palacio de Velazquez e volta in vetro dell'edificio

torretta angolare del Palacio de Velazquez

Nel 1883 il palazzo servì come padiglione centrale dell'Esposizione Nazionale delle Miniere, Arti Metallurgiche, Ceramiche, Vetrerie e Acque Minerali.




Velazquez, che si avvalse della collaborazione dell'architetto Alberto del Palacio e del ceramista Daniel Zuloaga, s'ispirò al Palazzo di Cristallo di Londra. E' un edificio che segue l'ecclettismo storicistico dell'epoca. 

Le facciate sono realizzate in mattoni e ricoperte di azulejos, piastrelle realizzate nella real Fabbrica di La Moncloa.

La facciata principale presenta un ingresso con tre archi con colonne ioniche, scale in marmo, due sfingi, medaglioni con ritratti (tra i quali quello del pittore Diego Velazquez) e bassorilievi.

ingresso del Palacio de Velazquez

facciata principale del Palacio de Velazquez

archi con medaglioni e azulejos della facciata principale del Palacio de Velazquez

ingresso del Palacio de Velazquez

una sfinge dell'ingresso al Palacio de Velazquez

La navata centrale è coperta da una volta a botte in ferro e vetro che permette di illuminare le sale con luce naturale. Lo spazio centrale è unito tramite gallerie alle sale delle torri angolari.

interno del Palacio de Velazquez

interno del Palacio de Velazquez

vetrate della volta

particolare della struttura in ferro 

Oggi questo edificio accoglie mostre temporanee d'arte moderna del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sophia.
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L'altro importante edificio nel parco realizzato nel 1887 da Ricardo Velazquez Bosco, quattro anni dopo il Palacio de Velazquez, è il Palacio de Cristal.

Palacio de Cristal

Palacio de Cristal

Palacio de Cristal

Per la sua costruzione fu preso come modello il Crystal Palace di Hyde Park in Londra, opera di J.Paxton (1851).

struttura in ferro e vetro del Palacio de Cristal

struttura in ferro e vetro del Palacio de Cristal

struttura in ferro e vetro del Palacio de Cristal

Fu realizzato in sei mesi per ospitare (come serra per piante esotiche realizzata in ferro e vetro), l'esposizione coloniale dedicata alle Isole Filippine.
Per l'occasione furono costruite intorno al palazzo anche alcune case tipiche filippine che venero abitate da gente di quelle terre.

La facciata presenta colonne in stile ionico e un terrazzino con tetto triangolare. Gli archi sono decorati con piastrelle in ceramica a piccoli fregi realizzate da Daniel Zuloaga.

colonne doriche in facciata

fregi con piastrelle in ceramica (Daniel Zuloaga)

fregi con piastrelle in ceramica (Daniel Zuloaga)

archi decorati con piastrelle in ceramica

L'interno è a due navate e presenta un transetto con cupola.

interno del Palacio de Cristal

interno del Palacio de Cristal

interno del Palacio de Cristal

cupola del transetto del Palacio de Cristal

Oggi il Palacio de Cristal ospita mostre temporanee di arte contemporanea. Non siamo potuti entrare al suo interno perché stavano allestendo una di queste mostre.

Il Palacio de Cristal si specchia in uno stagno nelle cui acque crescono cipressi delle paludi (o cipressi calvi perché durante l'inverno perdono le foglie), originari del Sud degli Stati Uniti. A rendere più scenografico il paesaggio si alza un getto d'acqua.

fontana e cipressi di palude nello stagno del Palacio de Cristal

la vegetazione intorno allo stagno del Palacio de Cristal

Nello stagno vivono anatre, cigni e tartarughe della Florida.
In inverno lo stagno gela: negli anni '20 era meta di pattinatori

tartarughe nello stagno del Palacio de Cristal

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Non lontano dal Palacio de Cristal, lungo il Paseo de Uruguay, si trova il Monumento a D.Benito Pérez Galdos (romanziere e politico originario delle Isole Canarie), opera di Victorio Macho (1918) ... e lì vicino una piccola biblioteca all'aperto per lasciare e prendere libri usati.

Monumento a Benito Pérez Galdos (Victorio Macho - 1918)

biblioteca per scambiare libri
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Proseguendo su questo stesso viale troviamo la Rosaleda, un roseto a pianta ellittica circondato da una siepe di bosso.

ingresso della Rosaleda

La Rosaleda fu realizzata nel 1914 da don Cecilio Rodriguez, Giardiniere Anziano alla Villa. Egli si basò per la sua realizzazione alla Rosaleda de la Bagatelle (Bois de Boulognedi Parigi.

pianta della Rosaleda

In quest'area del parco vi era prima una serra e ancor prima uno stagno che d'inverno gelava e attirava molti pattinatori.

Nella Rosaleda, poco meno di un ettaro, si trovano 4000 cespugli di rose portate dai principali giardini europei dopo che la guerra civile aveva distrutto molta parte del parco (1941).

rose nella Rosaleda

rose nella Rosaleda

I nomi e i gruppi di appartenenza delle rose sono scritte su piastrelle.


Entrando nella Rosaleda si possono notare pergole, aiuole, parterre e camminamenti simmetrici.

pergolato della Rosaleda

pergole e aiuole di rose

aiuole di rose

aiuole di rose

aiuole di rose

Vi sono anche due fontane in pietra calcarea decorate con le statue di un Fauno e di un Amorino sempre in pietra calcarea, e uno stagno con piante acquatiche.

Fontana con Amorino nella Rosaleda

Fontana con Amorino nella Rosaleda

Fontana con Fauno nella Rosaleda

Fontana con Fauno nella Rosaleda

stagno con ninfee nella Rosaleda

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Usciti dalla Rosaleda sul Paseo de Fernan Nuñez (un lungo viale che attraversa da Nord a Sud il parco da Plaza de Costa Rica alla Puerta del Angel Caido posta a Sud-Ovest) ci siamo diretti verso Nord-Ovest passando vicino al Monumento a Manuel de Tolosa Latour, medico che dedicò la sua vita alla protezione dei bambini. Il monumento è opera di D.José Pascal Ortells. 

Monumento a Manuel de Tolosa Latour (D.José Pascal Ortells - 1925)

I modelli della madre e del bambino raffigurati nel monumento sarebbero stati la moglie e la figlia dello scultore.
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Abbiamo quindi raggiunto la Fuente del Angel Caido (Fontana dell'Angelo Caduto).

Fuente del Angel Caido (Ricardo Bellver - 1878)

E' un'opera romantica in bronzo realizzata in gesso da Ricardo Bellver nel 1877 a Roma. L'opera fu fatta fondere in bronzo da re Alfonso XII. Partecipò all'Esposizione Universale di Parigi (1878), vincendo la Medaglia di Prima classe. Si trova nel parco dal 1885.

L'opera è un omaggio al Paradiso Perduto scritto da John Milton.

E' questo un raro monumento dedicato a Lucifero, l'Angelo cacciato dal Paradiso per aver disubbidito e sfidato Dio. L'Angelo è raffigurato appunto durante la sua caduta.

Angel Caido (Ricardo Bellver - 1878)

Angel Caido (Ricardo Bellver - 1878)

Angel Caido (Ricardo Bellver - 1878)


Alla base del tronco piramidale a otto lati che regge la statua (realizzato in marmo, bronzo e pietra dall'architetto Francisco Jareño) si trovano otto draghi dalle cui bocche escono getti d'acqua.

particolari della Fuente del Angel Caido: i draghi del piedistallo 

In questa zona del parco sorgeva anticamente la Chiesa di Sant'Antonio de los Portoghesi, circondata da uno stagno collegato all'Estanque Grande da un fiume artificiale che i nobili percorrevano in barca nel XVIII secolo. Venne smantellato da Carlo III e venne poi costruita la Fabbrica di Porcellana chiamata "La China" che rimase in attività dal 1760 al 1892. 
Continuando a percorrere il Paseo de Fernan Nuñez si giunge alla Puerta del Angel Caido, dove abbiamo terminato la nostra visita del Parque del Retiro

Orario:  ottobre/marzo  6.00/22.00    aprile/settembre   6.00/24.00

CONCLUSIONI 
Abbiamo dedicato più di due ore alla nostra passeggiata nel parco, cercando di visitare le attrazioni principali, ma purtroppo per ragioni di tempo non siamo riusciti a vedere nel nostro itinerario alcune aree che certamente offrono altre amenità...a voi scoprirle.

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