sabato 2 aprile 2022

Marrakech: Palazzo El Badi, il "Palazzo dell'Incomparabile"

A sud della Medina, vicino a Place des Ferblantiers (dove i lattonieri lavorano ed espongono i loro prodotti), alle Tombe Saadiane, al Palazzo El Bahia e al vecchio quartiere ebraico o Mellah, si trovava un tempo il più grande e splendido complesso di palazzi del Marocco: il Palazzo El Badi.

Questo immenso palazzo venne fatto costruire nel XVI secolo da  Ahmed El Mansour, VI sultano della dinastia saadiana, per celebrare la vittoria sull'armata portoghese nella "Battaglia dei Tre Re" (di Alcazarquivir) del 1578.

antico cannone nel Palazzo El Badi

Il palazzo, costruito in circa 25 anni (dal 1578 al 1603, anno della morte del sultano causata dalla peste), nel Nord-Est della Kasbah accanto agli appartamenti privati del sultano, venne eretto con i soldi provenienti dal riscatto dei prigionieri portoghesi che avevano aiutato il figlio del suo fratello maggiore a riprendersi il trono. Amhmed El Mansour  ("Il Vittorioso") per essersi così arricchito molto, fu chiamato "El Dahabi", ovvero "Quello dorato".

In origine il palazzo, la cui costruzione era stata influenzata dall'architettura dell'Alhambra di Granada, era composto da 360 stanze, 21 cortili, cucine, hammam, giardini, sotterranei, bacini e vasche d'acqua. Ogni angolo del palazzo era decorato con marmi italiani provenienti da Carrara, oro proveniente dall'Africa subsahariana, legno dalla catena montuosa dell'Atlante, ceramiche spagnole, giada cinese, onice dalla Francia, avorio dall'Africa nera, e con corallo e turchese.

Tutto questo splendore valse al palazzo l'appellativo di "El Badi", letteralmente "l'Incomparabile".

 Ma questo splendore non durò molto...infatti non sopravvisse alla successiva dinastia degli Alouti: a partire dal 1696 Moulay Ismail  nell'arco di dodici anni saccheggiò e fece demolire il palazzo (come tutto ciò che fu costruito dalla dinastia dei Saadiani, eccetto le Tombe Saadiane). Con i preziosi materiali del Palazzo El Badi, fece costruire il suo palazzo a Meknes dopo aver spostato la capitale del sultanato da Marrakech in quella città.

Dietro le  mura in argilla, oggi rimangono solo le maestose rovine del palazzo, lo scheletro degli antichi fasti, portati alla luce durante gli scavi compiuti nel 1953. 

Ora sulle sue mura nidificano le cicogne bianche europee, divenute stanziali, simbolo di prosperità e del palazzo stesso. 

nido di cicogne

nido di cicogne

cicogne

cicogne

CURIOSITA': Una tradizione berbera considera le cicogne esseri umani trasformati in uccelli.

Dopo aver percorso il viale d'accesso parallelo alle mura settentrionali e aver oltrepassato l'ingresso, s'incomincia la visita di questo sito con molta immaginazione, dato che oltre ad essere privo delle sue decorazioni è anche in parte a livello delle fondamenta.

cortile d'ingresso (visto dai bastioni)

ingresso e biglietteria

La porta principale del palazzo si trovava nell'angolo Sud-Ovest della facciata Sud del palazzo, e si chiamava Bab Al-Rokham ("Porta di Marmo"). Vi erano poi altre entrate sul lato Sud, Est ed Ovest del palazzo.

Il palazzo è articolato intorno ad un grande cortile centrale (135m X 110m), occupato da un grande bacino idrico (90m X 20m) e da giardini piantumati ad aranci ad un livello più basso di quello calpestabile. 

pianta del Palazzo El Badi: 1) Padiglione Verde - 2) Gruppo di abitazioni per gli ospiti - 3) Giardino - 4) Grande bacino - 5) bacini angolari - 6) Padiglione delle Udienze o Padiglione dei 50 cubiti - 7) Padiglione di Cristallo - 8) Padiglione dell'Eliotropo o Padiglione Khaysuran - 9) Residenza estiva - 10) Giardino di Cristallo - 11) Sotterranei - 12) Terrazzo

Palazzo El Badi articolato intorno al Grande bacino

Grande bacino (visto dal lato Est del cortile)

Grande bacino (visto dal lato Ovest del cortile)


parterre con aranci

uno dei giardini del cortile

uno dei giardini del cortile

uno dei giardini del cortile

vegetazione del giardino

Intorno al cortile ci sono quattro padiglioni; i padiglioni dei lati Est ed Ovest (Padiglione di Cristallo e il Padiglione delle Udienze) avevano copertura a cupola sorretta da colonne e sono affiancati da ambo i lati da vasche d'acqua (30m X 10m). I padiglioni di maggiori dimensioni dei lati Nord e Sud (Padiglione Verde e Padiglione dell'Eliotropo) sono preceduti da loggiati sorretti da colonne di diaspro.

Il primo edificio che si visita è il Padiglione Verde, uno dei principali ambienti del palazzo, posto a metà della facciata Nord. 

pianta del Padiglione Verde: 1) Entrata - 2) Alcova - 3) Traccia delle basi delle colonne

Questo padiglione si articolava su due livelli: al pian terreno si trovava una grande sala rettangolare con un pavimento a zellige, dotata di un'alcova e alcune fontane. Il piano superiore era composto da due camere orientate verso Nord-Sud con pavimento a zellige e decorate da pannelli scolpiti.

Padiglione Verde

lato settentrionale del cortile principale con il Padiglione Verde

lato settentrionale del cortile con ingresso al Padiglione Verde

Tramite una scala si può accedere ai sotterranei del palazzo. 

Le Sale sotterranee sono connesse da corridoi e aperture che avevano la funzione di alloggiare e facilitare la circolazione discreta di schiavi e servitori addetti al giardino e alla pulizia del palazzo. Rappresentano il prototipo dell'architettura domestica dei Saadiani.

pianta delle Sale sotterranee (2) e del Gruppo di Alloggiamenti (1): 3) Passaggi - 4) Camere

Sulle pareti di questi ambienti sono esposte fotografie che raffigurano la vita quotidiana e i mestieri della popolazione marocchina di Marrakech in passato.

corridoio delle Sale Sotterranee

corridoio delle Sale Sotterranee

fotografie sulle pareti del corridoio delle Sale Sotterranee

Camera sotterranea

Camera sotterranea

Dalle sale sotterranee si passa a visitare l'area occupata sempre sul lato Nord dal Gruppo di Alloggiamenti riservato agli ambasciatori stranieri ospiti del palazzo. Restano le vasche e parte della pavimentazione zellige nei patii, nel corridoio e in alcune camere. Rimangono invece solo le tracce dei muri di suddivisione degli ambienti e dei pilastri.

pianta del Gruppo di Alloggiamenti: 1) Corridoio comune - 2) patio - 3) Camere - 4)vasche - 5) Pilastri - 6) Patio


Gruppo di Alloggiamenti (verso Ovest)

Gruppo di Alloggiamenti (verso Est)

pavimentazione, vasca e resti di pilastri nel patio

pavimentazione, vasca e resti di pilastri nel patio

Gruppo di Alloggiamenti (visti dall'alto)

una delle camere del Gruppo degli Alloggiamenti

una delle camere del Gruppo degli Alloggiamenti

una delle camere del Gruppo degli Alloggiamenti

uscita verso il patio

una delle camere del Gruppo degli Alloggiamenti

Salendo una scala si giunge nell'angolo Nord-Ovest del Cortile principale, dove si trova uno dei quattro bacini minori posti accanto ai Padiglioni.

bacino minore dell'angolo Nord-Ovest posto accanto al Padiglione delle Udienze

bacino minore dell'angolo Nord-Ovest posto accanto al Padiglione delle Udienze

Sul lato Ovest del cortile si trova il Padiglione delle Udienze (Koubba Al Khamsiniyya), chiamato anche Padiglione dei 50 cubiti in relazione alle sue dimensioni.

pianta del Padiglione delle Udienze: 1) Portico - 2) Portale - 3) Salone centrale - 4) Pilastro - 5) Alcova - 6) Bacino - 7) vasca

Questo padiglione era un tempo coperto da una cupola lignea piramidale sostenuta da 12 colonne. Era aperto da tre portali posti a metà dei lati Nord, Sud ed Est. L'ingresso ad Est era preceduto da un portico. Nel salone interno si trovavano una vasca d'acqua piastrellata con zellige colorate, un bacino e un'alcova dove s'istallava il sultano al momento delle udienze. 

Padiglione delle Udienze (visto dai bastioni)

Padiglione delle Udienze

ricostruzione ipotetica del Padiglione delle Udienze

interno del Padiglione delle Udienze (dal portale Nord)

interno del Padiglione delle Udienze


bacino piastrellato con zelliges

A Sud del Padiglione delle Udienze troviamo un altro dei bacini minori.

bacino minore dell'angolo Sud-Ovest del cortile

bacino minore dell'angolo Sud-Ovest del cortile

Sul lato Sud del cortile troviamo il Padiglione dell'Eliotropio, preceduto da un portico.

portico del lato meridionale del cortile

portico del Padiglione dell'Eliotropio

ingresso al Padiglione dell'Eliotropio

Il padiglione prende il nome dal comune nome di tipi differenti di piante, come il mirto selvatico ("Khayzuran" in arabo), ma si pensa che sia piuttosto riferito all'harem del sultano e forse alla residenza di una sua favorita nera.

pianta del Padiglione dell'Eliotropio

Nella sala interna sono esposti reperti provenienti dagli scavi condotti ad Azemmour, una cittadina a Sud di Casablanca.

reperti provenienti da Azemmour

reperti archeologici provenienti da Azemmour


ceramiche di epoca saadiana o alaouita trovate ad Azemmour 


Sempre dal lato meridionale del cortile si può accedere ad un'altra zona sotterranea le cui stanze erano servite come alloggio per la servitù e gli schiavi e come magazzino. Durante il regno del sultano alaouita  Moulay Abdelaziz (1894/1906) questa parte del palazzo fu trasformata in carcere per i ribelli di Rhamna.

pianta dei Sotterranei del lato meridionale del palazzo: 1) Stanze - 2) Fontana - 3) Residenza - 4) Cisterna d'acqua

corridoio nei sotterranei meridionali

sotterraneo meridionale

corridoio con stanze laterali adibite poi a carcere


corridoio delle carceri

Prima dell'epoca almoravide non esistevano prigioni propriamente dette: erano le case private o fosse profonde a fungere da carceri. All'epoca di Ahmed El Mansour esistevano a Marrakech tre prigioni. Una prigione era riservata ai prigionieri cristiani, era spaziosa, con tutti i servizi e con acqua corrente. Una seconda prigione era riservata ai Marocchini e ogni venerdì i prigionieri ricevevano la visita del Governatore in qualità di Gran Codi delle prigioni. Qui i prigionieri restavano meno di 15 giorni (tranne quelli arrestati per ordine del re), durante i quali venivano torturati con ferri caldi, venivano tagliate le braccia o un piede, frustati o percossi con un bastone, ma se la colpa non veniva accertata, venivano liberati. La terza prigione della città era riservata agli Ebrei, ed era simile alla prigione cristiana.

In questa prigione composta da quattro celle poste lungo un corridoio, sono esposte catene, ceppi e collari per incatenare i prigionieri.

collari e ceppi

catene

In superficie, accanto alla zona sotterranea, si trova una zona con cisterna d'acqua e un'area con zelliges che appartengono alla residenza.

area della residenza

area residenza

fontana

area con fontana

cisterna d'acqua

cisterna d'acqua

Su un muro si può vedere una struttura di ripartizione dell'acqua.

struttura di ripartizione dell'acqua

Sempre lungo il lato meridionale del cortile si trova l'accesso alla cosiddetta Residenza Estiva. E' qui che il sultano si ritirava durante l'estate. La sua semplicità contrasta con lo splendore del resto del palazzo.

pianta della Residenza Estiva: 1) Patio - 2) Bacino - 3) Stanza centrale - 4) Stanze laterali

Residenza Estiva

passaggio pavimentato verso la Residenza Estiva

bacino

ingresso della Residenza Estiva

ingresso ai sotterranei della Residenza Estiva

facciata della Residenza Estiva

Nella stanza centrale della Residenza Estiva è oggi conservato il Minbar, un pulpito in legno di cedro appartenuto alla Moschea Koutoubia, realizzato a Cordoba nel 1137 richiedendo otto anni di lavorazione. Questo capolavoro composto da 100 pezzi scolpiti è decorato con intarsi di legno di sandalo e d'ebano, d'oro e d'argento. E' rimasto in uso nella moschea fino al 1962.

Minbar

ATTENZIONE: purtroppo in questa sala e a questo manufatto non si possono scattare fotografie (peccato!).

Nell'angolo Sud-Est del cortile si trova un altro bacino minore.

Al centro del lato Est del cortile si trovava il Padiglione di Cristallo, simile al Padiglione delle Udienze. Quel che ne resta sono le tracce a pavimento.

pianta del Padiglione di Cristallo: 1) Portico - 2) Vasca - 3) Pilastro - 4) Portale - 5) Salone centrale -  6) Scala - 7) Bacino di recupero acqua

Il padiglione era circondato da un portico con vasche d'acqua alimentate da un sistema di canalizzazione. Aveva quattro ingressi. Al centro dell'edificio vi era un salone che dava su un'alcova e questa su un giardino attraverso una scala. Questo padiglione era ad uso del sultano.


resti del Padiglione di Cristallo (visto dai bastioni) affiancato dai due bacini minori

vasca del Padiglione di Cristallo

sistema di canalizzazione del Padiglione di Cristallo

area del Padiglione di Cristallo

Il giardino adiacente al Padiglione di Cristallo era chiamato Giardino di Cristallo.

mura che circondano il Giardino di Cristallo

Dopo aver oltrepassato il quarto bacino minore posto nell'angolo Nord-Est del cortile, davanti ad una fontana in marmo posta su un pavimento a zelliges, troviamo una scala che ci conduce sui bastioni del palazzo, dalla cui terrazza possiamo ammirare la veduta complessiva del cortile con i suoi edifici, i nidi delle cicogne e il minareto della Moschea della Kasbah fatta costruire da Moulay El Yazid. 

fontana e pavimento a zelliges

portico lato Nord del palazzo e ingresso verso i bastioni

verso la terrazza dei bastioni

terrazza sui bastioni

panorama sulle rovine del Palazzo El Badi

cicogne sul muro del palazzo e minareto della Moschea della Kasbah

Ridiscesi nel cortile, dando un ultimo sguardo a questo affascinante palazzo, si può guadagnare l'uscita.

Orari: 9.00/17.00
Costo:70 MAD

CONCLUSIONI
Resterete piacevolmente sorpresi della vostra capacità d'immaginazione nel visitare il Palazzo El Badi, un po' come quando si visita a Roma il Foro Romano o l'Acropoli ad Atene. E' incredibile pensare che il palazzo avesse un riscaldamento centralizzato! Il palazzo è oggi un magnifico palcoscenico per il Festival Nazionale delle Arti Popolari che di tiene ogni anno a luglio, del Festival du Marrakesh du Ride ("Festival di Marrakech della Risata") o di sfilate di moda come quella Christian Dior per una collezione da crociera (2019).


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