domenica 7 gennaio 2024

Lanzarote: César Manrique e le sue opere

Che voi conosciate già l'estro creativo del poliedrico artista César Manrique prima di pianificare una vacanza a Lanzarote, o che lo scopriate visitando le sue opere sull'isola, rimarrete davvero incantati da ciò che è riuscito a realizzare sulla sua terra natia. 

Voi sentirete la sua presenza in tutta l'isola!

César Manrique

César Manrique nacque ad Arrecife, capitale di Lanzarote  nel 1919. Trascorse la sua infanzia tra il Charco di San Gines (ad Arrecife) e Caleta de Famara il villaggio di pescatori sulla costa Nord-occidentale dove il padre aveva costruito una casa per trascorrere i mesi estivi...questo posto gli lasciò un ricordo indelebile e lo spinse in seguito a difendere il patrimonio naturale della sua isola.

Dopo aver partecipato giovanissimo alla Guerra Civile Spagnola si iscrisse alla facoltà di architettura all'Università di La Laguna (Tenerife). Lasciò questi studi per trasferirsi a Madrid e frequentare la Scuola di Belle Arti di San Fernando, diplomandosi maestro d'arte e pittura nel 1945. Iniziò ad esporre le sue opere in Spagna e all'estero.

Dopo la morte della moglie, nel 1964 si trasferì a New York dove trovò l'ambiente più adatto ad un artista dell'epoca. Conosce Nelson Rockefeller, espone alla galleria Catherine Viviano, partecipa ad una mostra al Guggenheim Museum e poi, divenuto uno dei maggiori esponenti dell'Astrattismo e dell'Informale espone i suoi lavori in tutto il mondo...ma dopo due anni sente il bisogno di ritornare sulla sua terra natale.

Pepin Ramirez, presidente del Cabildo de Lanzarote (il Consiglio di Lanzarote), credette in lui e sostenne i suoi progetti volti a preservare l'architettura dell'isola. Manrique era contro il sovraffollamento e l'orrore urbano: difese l'unicità dell'isola dalle minacce della massificazione e speculazione turistica, in un'epoca in cui il turismo stava esplodendo.

"Voglio che il turista trovi un'isola bella, non distrutta".

Lanzarote è l'unica delle Isole Canarie ad avere case imbiancate a calce con qualche elemento in pietra, quasi tutte ad un solo piano e con le imposte verdi nelle località dell'interno dell'isola o blu nelle località costiere, i cavi telefonici non sono aerei e le strade sono prive di cartelli pubblicitari (che gran cosa!). 

Al loro posto troverete i cosiddetti Juguete del Viento (Giocattoli del Vento), strutture composte da diverse forme geometriche realizzate con materiali spesso di riciclaggio, legate agli studi di Manrique sull'energia cinetica. Molti sono stati realizzati dopo la sua morte dai suoi schizzi. Si trovano all'Aeroporto (che tra l'altro porta il suo nome), in una Rotonda di Tahiche, in una Rotonda di Puerto del Carmen...

Juguete del Viento (Fondazione César Manrique - Taro de Tehiche)

Il suo sogno di ecologista ante litteram era quello di trasformare la sua isola in uno dei posti più belli del pianeta, in maniera creativa e sostenibile. 

César Manrique lanciò una nuova idea estetica di Natura-Arte / Arte-Natura. Selezionò vasti luoghi naturali e vi introdusse elementi pittorici, architettonici, botanici...creando una serie di siti in comunione di arte e natura che trasformarono Lanzarote. 

Devoto alla sua terra, innamorato della vita e della bellezza, dotato di una grande immaginazione, fu capace di trasformare un paesaggio vulcanico a prima vista inospitale, battuto tutto l'anno dagli alisei, povero d'acqua, in una tela dove impresse la sua arte.

Manrique disse che il suo intervento sulla Natura di Lanzarote era stato ispirato da Claude Monet: il pittore francese delle famose Ninfee aveva fatto del giardino della sua casa a Giverny un'opera d'arte.

La sua arte s'inserì in scenari mozzafiato...nacquero così dei veri capolavori.

Plaza de las Palmas ad Arrecife, davanti alla Iglesia de San Ginés, fu il primo intervento di César Manrique nello spazio pubblico di Lanzarote (progetto degli anni '50). 

Altre sono le opere del maestro conservate nella sua città natale: il suo primo murale alla casa della Cultura Augustin de la Hoz (1947), il primo parco della città il Parco José Ramirez Cerdà posto sul lungomare (1959), la decorazione del Parador del Turismo, primo edificio turistico di Lanzarote (1950), un rilievo in legno e ferro per la Caffetteria del Club Nautico (1962), il progetto dell'Islote de Fermina (l'isolotto posto davanti al Casinò), El Almacen un edificio del XIX secolo restaurato e trasformato in un laboratorio culturale (1974).

Sempre partendo da Arrecife, e poi girando l'isola, troveremo i posti più gettonati dai turisti che si recano sulle orme di César Manrique alla scoperta di Lanzarote.

Castillo de San José (Arrecife - 1976)

Castillo de San José

Manrique ha voluto ristrutturare il Castillo de San José, fortezza del XVIII secolo affacciata sul mare nella capitale, per ospitarvi il Museo Internazionale di Arte Contemporanea (MIAC) ed un ristorante.

Castillo de San José (MIAC)

Jameos de Agua (Carretera Arrieta - Orzola - 1968 - 1977)

Jameos del Agua

"Il night-club più bello del mondo"

                                                       (César Manrique)

Il suo primo lavoro: un complesso di tre "jameos", fori dovuti a crolli del tetto di un tunnel vulcanico, trasformati in ristoranti, bar, sala da ballo, piscina e sala da concerti.

Jameos del Agua

Jameos del Agua

Jameos del Agua

Jameos del Agua

Casa-Museo del Campesiño (San Bartolomé - 1968/1972)

Casa-Museo del Campesiño

L'omaggio dell'artista al mondo contadino di Lanzarote nell'area agricola La Gerla è un monumento dedicato alla fecondità. 

"Fecundidad"

Montagne del Fuoco - Timanfaya (Tinajo - 1970)

Parco Nazionale Timanfaya

Nel Parco Nazionale di Timanfaya Manrique ha ideato la "Routa de los Vulcanes" ("Strada dei Vulcani") e progettato il ristorante "El Diablo".

Ristorante "El Diablo"

"Strada dei Vulcani"

Mirador del Rio (Carretera de Ye - 1973)

Mirador del Rio

Manrique ha trasformato un ex bunker di artiglieria spagnola in un balcone nella roccia per ammirare il Rio, la lingua di mare che separa Lanzarote dall'isola de La Graziosa.

Mirador del Rio

panorama dal Mirador del Rio


Giardino dei Cactus (Guatiza - 1990)

Giardino dei cactus

Un giardino piantumato con cactus e piante succulente realizzato in un'ex cava per l'estrazione di cenere vulcanica divenuta poi una discarica. Questo anfiteatro botanico è divenuto uno dei giardini di cactus più importanti al mondo ed è un grande esempio di riqualificazione ambientale.

Giardino dei cactus

Giardino dei cactus

Giardino dei cactus

A questi siti creati da Manrique si deve aggiungerne uno individuato dall'artista ma realizzato da colui che divenne un suo stretto collaboratore, Jesus Soto: 

Cueva de los Verdes (Haria - 1964)
 
Cueva de los Verdes

E' un viaggio al centro della Terra, un'immersione all'interno di un jameo creatosi nel tunnel di lava che parte dal vulcano Corona. Durante il percorso guidato s'incontreranno anche una sala da concerto e un piccolo bacino d'acqua con sorpresa.

Cueva de los Verdes

sala da concerto nella Cueva de los Verdes

bacino d'acqua nella Cueva de los Verdes

ATTENZIONE: se si ha intenzione di visitare alcuni o tutti questi sei siti realizzati da César Manrique sull'isola (la Casa-Museo Campesiño è GRATIS), si possono acquistare biglietti cumulativi più convenienti (durata 6 mesi dall'acquisto e 14 giorni dal primo accesso - nota bene: non dà accesso prioritario):

3 siti  23,50  €

4 siti  29 €

6 siti  35 €


Un'altra attrazione ideata da César Manrique ma progettata anche in questo caso da Jesus Soto è:

LagOmar (Nazaret)

LagOmar

Questa spettacolare residenza è realizzata in una cava di lava. Il nome ricorda che fu acquistata dall'attore Omar Sharif il quale si racconta l'abbia subito persa al gioco. Oggi è un museo con annesso ristorante.

LagOmar

LagOmar

LagOmar

LagOmar

Per conoscere a fondo l'artista e uomo César Manrique bisogna recarsi a visitare anche le due abitazioni da lui realizzate sull'isola dopo il suo rientro a Lanzarote: il Taro de Tahiche e la Casa-Museo del Palmeto.

Taro de Tahiche - Fondazione César Manrique (Tahiche - 1986)

Taro de Tehiche

Questa prima casa privata di Manrique fu costruita sopra cinque bolle di una colata lavica. 

Taro de Tehiche

La casa venne poi trasformata nella Fondazione César Manrique nel 1992 per volere dell'artista quando si trasferì nella nuova dimora Casa del Palmeto di Haria. 

Fondazione César Manrique


Casa-Museo del Palmeto (Haria - 1988/1992)

Casa-Museo Casa del Palmeto

Questa seconda e ultima dimora dell'artista è divenuta oggi una casa museo dove tutto è rimasto come il giorno della sua scomparsa, e racconta la vita privata di Manrique.
Qui potrete visitare anche il suo atelier.

Casa-Museo Casa del Palmeto

atelier della Casa-Museo Casa del Palmeto

Il Taro de Tehiche - Fondazione César Manrique (anche detta "Casa Vulcano") e la Casa-Museo Casa del Palmeto possono essere visitate con un singolo biglietto o con un biglietto cumulativo dei due siti.

Costo: 10 €   Casa Vulcano (Tahiche)

           10 €    Casa del Palmeto (Haria)

           17 €    Casa Vulcano (Tahiche) + Casa del Palmeto (Haria)


Tutti i luoghi finora elencati e qui brevemente citati saranno soggetti approfonditi nei miei prossimi post sulla visita di Lanzarote, la prima isola delle Isole Canarie che s'incontra venendo dall'Europa e che dista solo 140 km dalla costa africana.

CONCLUSIONI                                                                                                                 César Manrique, "genius loci" di Lanzarote, è stato un architetto, un ambientalista, un visionario, un attivista politico e ha fatto dell'isola il suo capolavoro. La sua architettura è inclassificabile. La sua mente creativa ha lasciato come eredità un esempio virtuoso di turismo sostenibile e un patrimonio naturale e architettonico unico. Occupandosi della sua isola per più di venti anni ha fatto sì che Lanzarote nel 1993 venisse nominata dall'Unesco Riserva della Biosfera per la protezione e conservazione dell'ambiente. 

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